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Vecchio 31-05-2006, 15.40.32   #26
jezebelius
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Per fare il primo, minuscolo passetto verso l'imparare la Preghiera basterebbe che l'uomo che prega, dopo aver finito di chiedere (prece=richiesta) le cose più o meno egoiche che di volta in volta chiede, attendesse un momento... per sentire la risposta...
Sono certo che arriverebbe quasi subito...

l'importante sarebbe imparare ad ascoltare....se stessi.

Certo la preghiera anche se utilizzata come modo meccanico e non avendo certezza del risultato è il mezzo, appunto come dice Kael, attraverso il quale l'uomo "insignificante" si avvicina a quella Parte Alta che altrimenti, senza quelle circostanze ritualistiche, sarebbe probabilmente lontana.
Forse il problema di fondo è sapere a Chi ci si sta rivolgendo...e sono certo che pur mossi dalla buona fede accompagnata dall'intento, molti sono comunque assuefatti alla umanizzazione di un Dio che si vuole raggiungere.
Il perchè si preghi è certamente insito e radicato, poichè anche in maniera indiretta suppongo si percepisca quella condizione, di smarrimento ad esempio o al tempo di gioia, che suscita qualcosa nell'uomo ovvero scatena internamente delle conseguenze.
Un rifiuto della divinità ad esempio o un fondamentalismo sfrenato sono, secondo me, un riflesso della condizione che si percepisce.
Di fondo l'uomo ha sempre pregato, questo perchè paradossalmente si è
" sempre rimesso " ad una Volontà superiore, consapevole dei suoi limiti e della sua inferiorità che cerca di diminuire attraverso l'assoggettamento a questa Volontà, Principio fondamentale.
Non sono dacccordo con Sole quando parla di rari momenti di accesso.

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in quei rari momenti c'è un accesso... ho detto che in potenza la possibilità di farlo la abbiamo tutti .. l'ho detto sopra certo che si.. ma sai bene che il potenziale e la sua applicazione son due cose diverse.
E' evidente che una persona la quale ormai, anche in maniera meccanica, assuefatta al rituale non è in contatto " solo " nel momento in cui lo esprime, anzi forse quel momento di " contatto " esssenzialmente racchiude una intensificazione del " rapporto "; questo non significa però che solo in quei momenti lo sia.
Di contro, per coloro che invece non percepiscono nulla in quanto completamente lontani da una gesto rituale come la preghiera, è ovvio che quella intensificazione del rapporto non viene percepita come tale poichè insussistente la voglia di collegarvicisi.
In conclusione il potenziale viene espresso in un determinato modo e questo modo, secondo il mio punto di vista, permane costante intensificato dal rituale, aumentandone col passare del tempo, l'intensità anche grazie all'intento...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 31-05-2006, 17.34.48   #27
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Sono certo che arriverebbe quasi subito...
arriva subito infatti e arriva sempre.

Non la si sente mai, o quasi mai, perchè:

non aspettiamo neanche un attimo...
non facciamo abbastanza Silenzio...
non la vogliamo sentire perchè non ci piace...
tutti questi motivi (e altri) assieme...
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Vecchio 31-05-2006, 17.55.19   #28
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arriva subito infatti e arriva sempre.

Non la si sente mai, o quasi mai, perchè:

non aspettiamo neanche un attimo...
non facciamo abbastanza Silenzio...
non la vogliamo sentire perchè non ci piace...
tutti questi motivi (e altri) assieme...
Quanta sicurezza... la vita e' pericolosa... non ci da' certezza di nulla... solo le illusioni sono certe... siamo parte del divino... voltiamo le spalle al divino perche' abbiamo bisogno di certezze... ci arricchiamo di illusioni esorcizzando la vita... e la preghiera e' un atto di completo abbandono delle illusioni... e' ritornare a casa con la testa china... umilta' di se' stessi... totale... senza compromessi... spogli di tutto...
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Vecchio 31-05-2006, 18.23.47   #29
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Quanta sicurezza... la vita e' pericolosa... non ci da' certezza di nulla... solo le illusioni sono certe... siamo parte del divino... voltiamo le spalle al divino perche' abbiamo bisogno di certezze... ci arricchiamo di illusioni esorcizzando la vita... e la preghiera e' un atto di completo abbandono delle illusioni... e' ritornare a casa con la testa china... umilta' di se' stessi... totale... senza compromessi... spogli di tutto...
Si, hai ragione.
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Vecchio 03-06-2006, 21.24.01   #30
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Ritorniamo un attimo al Rito.
Esso serve per 'manifestare" nell'ambiente un certo tipo di movimento energetico e sacralita'(se e' incompleto o sbagliato correggete ch e' tutto di guadagnato). Questo viene avvertito dall'uomo e trasmesso interiormente ad un livello sottile.
Cosi' il rito servirebbe a unire l'uomo con determinate energie che vengono messe in movimento dall'uomo stesso.

Ora mi domando, serve davvero all'uomo un rito o una religiosita' per evolvere?
Il rito puo' essere paragonato alla preghiera come fonte di purificazione ed incontro divino?
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Vecchio 03-06-2006, 22.20.37   #31
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Quanta sicurezza... la vita e' pericolosa... non ci da' certezza di nulla... solo le illusioni sono certe... siamo parte del divino... voltiamo le spalle al divino perche' abbiamo bisogno di certezze... ci arricchiamo di illusioni esorcizzando la vita... e la preghiera e' un atto di completo abbandono delle illusioni... e' ritornare a casa con la testa china... umilta' di se' stessi... totale... senza compromessi... spogli di tutto...
E' pur vero quanto dici Grey ma permettimi di aggiungere che quanto Ray ha lasciato non credo che voglia sintetizzare una "certezza " anche perchè questa è tale rispetto al grado di evoluzione che ognuno possiede.
Però sono convinto che esiste una " certezza " oggettiva la quale, intaccata poco dai sensi ci permette ad un certo livello, proporzionale al quanto ci si conosce, di venire a contatto con qualcosa che di norma è lungi dall'essere raggiunto.
La preghiera in questo senso, credo sia una vortice nel quale poter entrare in punta di piedi.
Questo atteggiamento che hai definito bene " di umiltà ", permette a chiunque di poter giungere sino ad un punto che giocoforza viaggia alla medesima velocità che si utilizza per scendere nel profondo.
Sostanzia quindi una particolare percezione che soggettivamente ha una valenza la quale è funzione, secondo me, di un livello oggettivo via via meno inficiato della soggettività stessa.
L'illusione pertanto ( di vedere, sentire, credere ) sono certo si trovi ad un punto un po più basso.
Naturalmente questa è una mia opinione personale.

Per quanto riguarda Sole mi viene da aggiungere, per quanto ne so, che il Rito " è " purificazione ed " è " un mezzo di incontro col divino.
Cambia la forma certo ma la sostanza posta all'interno del contenitore permette questa unione che non puo prescindere dal non considerare l'abbattimento degli ostacoli che ognuno porta con se.
Aggiungo ancora, più in generale, che questa è un mezzo che contiene secondo me una sacralità particolare, posto che anche nelle altre vie di collegamento esiste un tipo di sacralità semmai differente.
Quindi mi sento di rispondere affermativamente...poi ne possiamo parlare in caso contrario.
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Vecchio 04-06-2006, 19.47.10   #32
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Non lo so Jez, secondo me dipende dal bisogno dell'uomo e dalla sua propensione/capacita' all'astrazione. Dalla necessita' di appartenenza e di unione.

Il rito inteso come congregazione forse e' un bisogno di aumentare o creare (...) qualcosa che ancora ... nn si riesce a trovare ...

Non so ...
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Vecchio 05-06-2006, 01.52.35   #33
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Ora mi domando, serve davvero all'uomo un rito o una religiosita' per evolvere?
Il rito puo' essere paragonato alla preghiera come fonte di purificazione ed incontro divino?

Questa tua domanda me la posi anch'io almeno un milione di volte, tentando di capire quale fosse il vero ruolo delle religioni istituzionalizzate, e se l'uomo in loro assenza avrebbe comunque trovato Dio.
La risposta che mi veniva data dal mio intuito era affermativa, come del resto troveremo facilmente la risposta prendendo in esame i popoli non civilizzati, che hanno sempre mostrato un contatto diretto col divino di molto superiore a quello dell'uomo 'moderno'.
Oltre il mio 'sentire', trovai pure conferma sul fatto che Gesù in realtà non avrebbe mai voluto che si fondasse una religione in suo nome, perchè lui venisse 'adorato', ma semmai capire a fondo il suo insegnamento, per poter giungere ad essere come lui.
A questo punto però veniva da chiedermi ancora, ma in tal caso che ruolo hanno le Chiese i rituali e via dicendo?
Tutto sommato penso che rappresentino un punto fermo per tantissime persone che diversamente si sentirebbero 'perse'. Certo c'è da dire che
il condizionamento culturale è fondamentale, è più che logico che io pensi che mi mancherebbe qualcosa che conosco, se non la conosco non mi manca.

Ritualità e preghiera potrebbero essere paragonati a mio avviso solo nel caso in cui io consideri la stessa preghiera un rito in sè, il mantra, il cui potere evocativo è già potentissimo, penso sia un rito....
Se penso invece alla 'teatralità' delle rappresentazioni o funzioni religiose che non mi comunicano nulla, ovviamente è un mio sentire personale,
vedo in esse solo parole vuote ripetute a memoria senza 'convogliare' alcun significato, in tal caso rito e preghiera non li metterei sullo stesso piano.


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Vecchio 05-06-2006, 12.51.08   #34
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Poniamo di trovarci in un deserto, ci giriamo in ogni direzione e vediamo solo sabbia, stare fermi o camminare è uguale.
Poi alziamo la testa e vediamo il sole, siamo primitivi, con il sole come riferimento possiamo decidere di dirigerci verso una località, magari verso i monti e le zone ricche di vegetazione.
Se siamo fermi non possiamo sperimentare... muovendoci possiamo fare "nostre" nuove cose.. nel movimento l'ambiente circostante ci im-pressiona.
Con la civilizzazione ci accorgiamo che qualcuno non riesce ad orizzontarsi con il sole soltanto, allora costruiamo sentieri... basta seguirli per andare in una determinata direzione.. i sentieri a forza di essere percorsi si allargano e divengono sempre più organizzati bene... troviamo indicazioni, punti di sosta e per rintemprarci... inoltre cosa più importante nella strada percorriamo dei tratti in compagni di altri che vanno nella stessa direzione.
I "problemi" sorgono quando qualcuno inizia a percorrere queste strade con dei mezzi meccanici... nella nostra metafora potremmo dire dei pulman.... e poi la cosa peggiora quando questi (e tutti quelli che sono sopra il pulman) ti dicono che se non sali nel pulman non arriverai mai, questo non è vero.
In soldoni i sentieri e anche le strade sono comode ed utili... perchè camminare in mezzo al deserto? Importante è seguire la strada con i propri mezzi e tempi... non c'è nessun pulman che può portarti mentre dormi.... se non guardi il paesaggio le famose im-pressioni, esperienze... sperimentazioni della vita non avverranno.

Una volta che si sono percorse tutte le strade per bene non resta altro che costruirne di nuove... ma questa è un'altra storia... ed è inutile parlarne prima se non per dire che è assurdo ed inutile tentare di costruire nuove strade per arrivare negli stessi punti di altre.. semmai per scoprire nuovi territori si possono iniziare dei sentieri.
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Vecchio 07-06-2006, 01.27.15   #35
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Magari l’avete già scritto, ma il rituale ha una funzione fondamentale, imprescindibile, di provocare un’azione dinamica, agente sulle energie psichiche e nel mondo astrale, nel mondo delle vibrazioni elettro-magnetiche in cui siamo immersi.
La ripetizione della preghiera, l’azione di sgranare il rosario, il ritmo delle parole ricorrente, le formule rituali, i gesti, creano l’incantamento, è così si produce il distacco dal mondo profano, favorito dall’energia del gruppo – penso alla preghiera di un gruppo di fedeli in una cattedrale ad esempio -, dall’unione psichica collettiva, in risonanza, capace di produrre pensieri ed azioni forti perché unione di altrettante energie psichiche tutte in ordine armonico; al termine del rituale si acquisisce una maggiore forza, volontà felicemente indirizzata, luce interiore che guida.
Il rituale è fondamentale.
Stessa cosa per i mantra, il flusso vibrazionale armonico che coinvolge la voce, la mente, il corpo e le forze che muovono le energie dell'universo
La ripetizione delle lettere, delle parole, la potenza vibrazionale del suono penetrano come un seme, che feconda, grazie al simbolo, troviamo la via per la connessione con le energie cosmiche, la via dello Spirito.
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Vecchio 07-06-2006, 09.23.15   #36
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Magari l’avete già scritto, ma il rituale ha una funzione fondamentale, imprescindibile, di provocare un’azione dinamica, agente sulle energie psichiche e nel mondo astrale, nel mondo delle vibrazioni elettro-magnetiche in cui siamo immersi.
La ripetizione della preghiera, l’azione di sgranare il rosario, il ritmo delle parole ricorrente, le formule rituali, i gesti, creano l’incantamento, è così si produce il distacco dal mondo profano, favorito dall’energia del gruppo – penso alla preghiera di un gruppo di fedeli in una cattedrale ad esempio -, dall’unione psichica collettiva, in risonanza, capace di produrre pensieri ed azioni forti perché unione di altrettante energie psichiche tutte in ordine armonico; al termine del rituale si acquisisce una maggiore forza, volontà felicemente indirizzata, luce interiore che guida.
Il rituale è fondamentale.
Stessa cosa per i mantra, il flusso vibrazionale armonico che coinvolge la voce, la mente, il corpo e le forze che muovono le energie dell'universo
La ripetizione delle lettere, delle parole, la potenza vibrazionale del suono penetrano come un seme, che feconda, grazie al simbolo, troviamo la via per la connessione con le energie cosmiche, la via dello Spirito.
In realtà la stessa recita del rosario è un mantra, no?
Quello che tu descrivi è un eggregore. Però per formare forme pensiero penso ci voglia qualcosa di più che un'eggregore.
Forse con lei (l'eggregore) è in qualche modo possibile avere tanto "spirito di gruppo" da incanalare il pensiero che si desidera "raccogliere" ... ma formarlo nn lo so, nn sono sicura.
Il rituale, si, muove energie .. però, però, però... sarà che dipende dall'officiante? Oppure basta mettere in atto un Rito e voilà ecco la magia?
Mi viene in mente che nel passato, per poter Officiare un Rito erano necessari giorni di depurazione e pulizia e meditazione. Oggi è ancora così?
Forse oggi ... si mette in atto un rito con ciò che ristagna... può essere?
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Vecchio 08-06-2006, 09.16.07   #37
Osiride
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In realtà la stessa recita del rosario è un mantra, no?
Quello che tu descrivi è un eggregore. Però per formare forme pensiero penso ci voglia qualcosa di più che un'eggregore.
Forse con lei (l'eggregore) è in qualche modo possibile avere tanto "spirito di gruppo" da incanalare il pensiero che si desidera "raccogliere" ... ma formarlo nn lo so, nn sono sicura.
Il rituale, si, muove energie .. però, però, però... sarà che dipende dall'officiante? Oppure basta mettere in atto un Rito e voilà ecco la magia?
Mi viene in mente che nel passato, per poter Officiare un Rito erano necessari giorni di depurazione e pulizia e meditazione. Oggi è ancora così?
Forse oggi ... si mette in atto un rito con ciò che ristagna... può essere?
Il pensiero ha sempre una "forma" e la forma è costituita dalle simmetrie che le cariche elettriche assumono nel cervello dell'uomo.
Pensa a questo: quando facciamo le bolle di sapone, soffiamo in un tubicino che contiene l'acqua saponata. Dal soffio, sorge la bolla di sapone.
Pensiero: bolla di sapone
Tubicino: Cervello e Mente
Soffio: Energia che tutta ci pervade ed anima.

Ma il punto non è solo la "forma", ma anche l'intensità con la quale soffiamo.
Più grande è la bolla, più "pregnante" sarà il nostro pensiero.
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Vecchio 08-06-2006, 10.53.04   #38
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Il pensiero ha sempre una "forma" e la forma è costituita dalle simmetrie che le cariche elettriche assumono nel cervello dell'uomo.
Di quell'uomo che lo plasma però.... e così dovrebbe essere in una reale preghiera... in realtà la maggior parte delle persone "riceve" il pensiero della preghiera e non lo vivifica a loro volta
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Vecchio 08-06-2006, 12.44.52   #39
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Di quell'uomo che lo plasma però.... e così dovrebbe essere in una reale preghiera... in realtà la maggior parte delle persone "riceve" il pensiero della preghiera e non lo vivifica a loro volta
la mia ignoranza non ha limiti haimè!
Scusa Uno ma come si vivifica il pensiero della preghiera?
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Vecchio 08-06-2006, 15.08.39   #40
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Di quell'uomo che lo plasma però.... e così dovrebbe essere in una reale preghiera... in realtà la maggior parte delle persone "riceve" il pensiero della preghiera e non lo vivifica a loro volta
Bisogna distinguere tra ciò che è il pensiero puro e semplice (quello di ognuno di noi) ed il pensiero dell'Uomo che percorre efficacemente una Via iniziatica.
Il pensiero di tutti ha una sua forma ed una sua organizzazione. Se così non fosse, non esisterebbe nessun pensiero. Nel momento stesso in cui, infatti, la mente lo elabora, dispone l'energia in modo organizzato e simmetrico....tant'è che si può solo in questo momento dire che il pensiero diventa un campo elettromagnetico. Un campo di energia, cioè, organizzato ed ordinato (e questo anche se il pensiero proviene da un matto).
Come ogni campo elettromagnetico, anche quello del pensiero è in grado di far sentire la propria influenza e la propria presenza su ciò che lo circonda o su ciò con il quale viene in relazione. Ed anche questo è ovvio, perchè un campo elettromagnetico è un campo che Vibra e che emette vibrazioni....che sono onde elettromagnetiche. W questo spiega i fenomeni di lettura di pensiero (la classica frase: lo stavo per dire io) o dei fenomeni di Deja vu. Infatti se io entro in un luogo (cattedrale, cimitero, anche un bel prato verde sul quale anni ed anni prima si è svolta ad esempio una battaglia) è possibile entrare in relazione con i campi elettromagnetici costituiti dai pensieri di quegli uomini che in quel luogo sono passati, hanno meditato o, puranco, sono morti. E' solo una questione di sensibilità. Il nostro cervello è una radiotrasmittente.
Appunto perchè riceve ed emette, va da sè che la potenza d'uscita è strettamente e direttamente proporzionale alla potenza dell'Uomo che pensa. Ecco che in questo caso, se a pensare è un Uomo di potenza, il Suo pensiero è plasmato (per usare il termine di Uno) in modo che produca "effetti" voluti (spostare gli oggetti, fare piovere, fino al vero e proprio plagio delle menti altrui).
Direi che ho scritto anche troppo. Scusate la lunghezza.
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Vecchio 08-06-2006, 15.33.54   #41
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Non sei stato affatto lungo, anzi se vuoi prego.... poemizza!!!

E tutto molto chiaro solo una cosa però mi fà venire dei dubbi ed è la frase che cito.

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Originalmente inviato da Osiride
Un campo di energia, cioè, organizzato ed ordinato (e questo anche se il pensiero proviene da un matto).
Se noi captiamo e trasformiamo.. siamo in potenza anche capaci di creare pensiero .. ma nn essendo Uomini ma uomini riusciamo appena ad accorgerci che esiste un pensiero figuriamoci se possiamo Sapere che esso nn ci appartiene ma lo stiamo solo "acchiappando" nell'etere.
Ora noi tutti generiamo un campo, un Uomo lo genera talmente forte da poter creare un pensiero .. ma un matto, un uomo dalla mente alienata da chissà che disturbi.. così come uno psicolabile o un sempliciotto incapace di gestire la propria vita, come fà ad avere tanta forza da genereare un pensiero? Mi vien da rispondermi semplicemente perchè ha un campo eletromagnetico.. come dici tu.. bene ma allora questo pensiero nn potrà mai essere ordinato ed organizzato! Sarà semmai distorto, disordinato.. disarmonico .. sbaglio?

Ultima modifica di Sole : 08-06-2006 alle ore 15.46.10.
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Vecchio 08-06-2006, 17.01.06   #42
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chiedo ..ma è solo una questione di quantità di energia o di qualità, di intensità di vibrazioni, di alte o basse frequenze, di diversi livelli di connessione? (massaggino alle tempie)
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Vecchio 08-06-2006, 17.45.17   #43
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Originalmente inviato da griselda
la mia ignoranza non ha limiti haimè!
Scusa Uno ma come si vivifica il pensiero della preghiera?
Di certo non recitandola a memoria mentre sogni altro
A parte gli scherzi, qualcosa trovi già nei vari posti dopo il mio che hai citato... comunque per quanto riguarda la preghiera o qualsiasi cosa che si rifà e che ha dietro una tradizione come riti, rituali etc la vivificazione consiste nel essere cassa di risonanza attiva. Aspe che provo ad esprimerla più semplicemente se riesco.
Lo scopo delle religioni, delle tradizioni etc etc è di avvicinarci al Divino ma allo stesso tempo di filtrare la potenza che non siamo in grado di ricevere... diciamo che in un certo senso ti orientano come se tu seduta su una sedia girevole venissi girata dalla parte del sole, ma allo stesso tempo ti dessero una tela leggera per non farti scottare.
Sto parlando di tradizioni sane ovviamente, non di abberrazioni moderne.
In questo modo c'è l'officiante di solito un Maestro, oppure un Sacerdote che dall'alto si fa tramite, però questo che arriva all'interno (ed anche no) del gruppo risuona... immagina come che in parte rimbalza da uno all'altro... se questo "rimbalzare" è passivo pian piano si spegne, perde forza... se invece è attivo ognuno attingendo a fondo alla propria forza interiore (che poi è in contatto con quella Universale) dà una sorta di nuova vitalità a questo movimento. Hai mai giocato seriamente a pallavolo? se tu metti le braccia in baker e stai ferma la palla rimbalza con la forza che aveva, se tu ti abbassi piegando le gambe e al momento di colpire ti alzi la palla oltre la forza di prima guadagna la tua forza e la direzione che gli imprimi (per esempio al compagno)

Ok ho fatto un casinone spero che si capisca un pelino almeno

P.s. quell'organizzazione delle cellule del cervello di cui parlava Osiride in un altro piano diviene l'organizzazione di un gruppo spirituale, microcosmo-macrocosmo
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Vecchio 08-06-2006, 17.46.32   #44
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Originalmente inviato da Papi
chiedo ..ma è solo una questione di quantità di energia o di qualità, di intensità di vibrazioni, di alte o basse frequenze, di diversi livelli di connessione? (massaggino alle tempie)
Manca un soggetto.
Per fare che?
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Vecchio 08-06-2006, 17.52.06   #45
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Non sei stato affatto lungo, anzi se vuoi prego.... poemizza!!!

E tutto molto chiaro solo una cosa però mi fà venire dei dubbi ed è la frase che cito.



Se noi captiamo e trasformiamo.. siamo in potenza anche capaci di creare pensiero .. ma nn essendo Uomini ma uomini riusciamo appena ad accorgerci che esiste un pensiero figuriamoci se possiamo Sapere che esso nn ci appartiene ma lo stiamo solo "acchiappando" nell'etere.
Ora noi tutti generiamo un campo, un Uomo lo genera talmente forte da poter creare un pensiero .. ma un matto, un uomo dalla mente alienata da chissà che disturbi.. così come uno psicolabile o un sempliciotto incapace di gestire la propria vita, come fà ad avere tanta forza da genereare un pensiero? Mi vien da rispondermi semplicemente perchè ha un campo eletromagnetico.. come dici tu.. bene ma allora questo pensiero nn potrà mai essere ordinato ed organizzato! Sarà semmai distorto, disordinato.. disarmonico .. sbaglio?
C'è differenza tra un matto ed un sempliciotto
Il primo non è detto che non abbia una organizzazione dl pensiero anche se per fini diversi dai nostri... per dirla bene.. collegandoci al discorso delle attenzioni, un matto vive con il corpo qui e con la mente altrove, ma non è detto che questa mente non possa interagire in questa attenzione.
il secondo è sempliciotto e basta, anche se a volte capita che non avendo strutture mentali complicate possa percepire (ma non interagire in maniera efficace) più di uno elaborato ma chiuso.
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Vecchio 09-06-2006, 09.49.18   #46
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Grazie per la pazienza!
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Vecchio 03-12-2006, 18.18.08   #47
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Scusate ma non so se metterlo qui o aprire un thread apposito.
Ricordo che il nuovo Papa aveva proposto che il rito della Messa ritornasse agli albori. Partendo dalla Messa recitata in latino, al Sacerdote che serve con le spalle rivolte al popolo.
Il rito della Messa dovrebbe essere intriso di gesti simbolici che dovrebbero portarci alla comprensione del loro significato, mi domando cosa possa significare servire Dio di spalle o di viso.
griselda non è connesso  
Vecchio 03-12-2006, 18.49.54   #48
Smashan
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Ciao Gris, provo a risponderti io.

Il ruolo del Sacerdote è quello di farsi veicolo del Divino e trasmetterlo, attraverso la consacrazione e la transustanzazione del vino e del pane nel sangue e nel corpo di Cristo, ai fedeli, astanti in preghiera.
Vi sono aspetti antichi di questo rituale che erano in realtà tesi a rappresentare il cammino dell'uomo verso Dio (Sacerdote), che fosse d'esempio a tutti i fedeli presenti, e che una parte di questo fosse trasmesso attraverso l'eucarestia.
In quest'ottica è molto importante, simbolicamente, che il Sacerdote, arrivato ormai ai gradini più alti dell'altare, tenga le spalle ai fedeli, poichè la sua condizione di veicolo lo innalza dalla condizione umana, e lo avvicina a quella divina (infatti è Dio ATTRAVERSO di lui che TRASMUTA gli elementi consacrati)...i fedeli non possono vedere come viene operato il miracolo, poichè è un mistero che risiede nei cuori.
Teologicamente, quello che ha detto il papa, rispetta la tradizione simbolica.
Scusa le contorsioni, mi auguro sia un discorso chiaro.
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Vecchio 03-12-2006, 20.57.05   #49
Ray
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Concordo completamente con Sma.

Aggiungerei che, considerando che il Sacerdote (l'officiante) dovrebbe appunto fare da tramite (quindi far sparire "la persona" e far agire attraverso di lui il Divino), SE è davvero un tramite (mi sa che al giorno d'oggi...) non è solo tramite del cielo verso la terra ma anche viceversa.
E' infatti suo compito far confluire in se la "tensione a Dio" dei fedeli ed "incanalarla" verso l'alto, mentre incanala verso il basso la "risposta" divina. E siccome si piglia da dietro e di da davanti...
Altrimenti basterebbe che si giri durante l'invocazione e la transustanziazione.

Per quanto riguarda il latino è considerata lingua sacra, quindi più "vicina" all' "intenzione" originaria. I suoi suoni, le sue frasi, i suoi ritmi dovrebbero veicolare più "tradizionalmente".
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Vecchio 23-08-2011, 16.20.53   #50
Astral
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Sono l'unico che pregando ottiene qualcosa qui?

Non è vero, che non si possono ottenere benefici materiali e spirituali con la preghiera.
Bisogna però rendersi conto che la preghiera come la fanno tutti, automatica, di adorazione o sottomissione non serve a molto.
Non sono molto daccordo con la visione di Kael, perchè potrei dire che l'uomo prega (anche se non ottiene nulla) per una sorta di meccanismo psicologico atto a superare la paura della morte, dell'incertezza e la voglia di sentirsi protetto.

Gesù dice: chiedete e vi sarà dato.

Il problema è bisogna vedere come uno chiede, e sopratutto capire che al di sopra c'è un disegno perfetto e una volontà del padre. Certo se un uomo prega perchè la suocerà vada via di casa, e la suocera prega affinchè possa rimanere a casa, secondo voi a chi dovrebbe dare retta a Dio, a chi prega meglio e con più concentrazione?
Come vedete c'è qualcosa che non va in questo ragionamento.

Sono daccordo con Ray che molto spesso non si aspetta la risposta.
Preghiamo Dio intervallando tra paure, pensieri come che domani devo pagare la bolletta dell'enel, poi torniamo a dio, poi ci fermiamo ad uccidere la zanzara che ci disturba mentre pizzica, poi preghiamo dio, ci stanchiamo e torniamo alle attività quotidiane.
Ma voi come vi comportereste con uno che fa cosi che parla solo lui, si distrae e quando tocca a te, se ne va?

In ogni caso la preghiera è sopratutto connessione col divino, io voglio connettermi a lui, non voglio chiedere nulla, ma solo sentire, voglio essere ispirato magari, consigliato o volere unire la mia volontà umana con la sua.
Questo già è un altro tipo di preghiera.

Poi c'è il discorso Ringraziamento: tutti concentrati su ciò che non va della nostra vita, però quello che va è tutto dovuto.
Scusate se ho umanizzato troppo, ovviamente per tutti non mi riferisco al forum, ma parlo in generale.

No decisamente, non sono daccordo che non si ottenga nulla con la preghiera, anzi si possono elevare le proprie vibrazioni, certe situazioni si appianano e a volte si "ottiene" anche oltre di quello che si è chiesto.
Potrei riportare varie esperienza familiari, ma non voglio annoiare, e poi sarebbe inutile, uno certe cose dovrebbe provarle, ma sono sicuro che qui qualcuno ha già sperimentato.
Astral non è connesso  
 


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