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Vecchio 14-09-2006, 09.49.21   #1
Sole
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Messaggi: 5,653
Predefinito i ritmi della natura

Si rifletteva ieri con amici sull'importanza dei movimenti del sole nella vita umana e nella sua civiltà.
Si diceva che nel momento in cui l'uomo ha cominciato ad osservare il cielo, la natura e i suoi cicli si è arrivati all'agricoltura. L'agricolltura segna il passaggio tra la pre-i-storia e la storia. L'inizio delle ritualità (ma nn sono sicura di questo sincerametne).

Nella pre-i-storia (si sosteneva nella conversazione) l'uomo nn aveva coscienza di se, nn aveva una storia, era un primate che nn poteva usare di se stesso.. è come se nn esistesse, egli esiste nel momento in cui prende coscienza di poter creare.

Per creare usa l'agricoltura .. così ciò che poteva fare la Terra per l'uomo ora l'uomo lo fà per se stesso accorciando i tempi della natura sfruttandone i ritmi.
La semina, osservando la luna, il sole la stagione delle pioggie, il terreno ecc ..
Al primo raccolto inizia la storia, l'uomo si civilizza in gruppi ...

Ne è nata una discussione molto interessante.

L'uomo usando la natura si sostituisce al creatore modificando il pianeta e recandole un trauma. Un trauma che pian piano ha portato a dove siamo. Lo sfruttamento eccessivo delle risorse terrestri.

Dall'altra parte si soteneva che in realtà l'uomo ha preso coscienza, che la cosa importante del passaggio èla a comparsa della luce della creazione nell'uomo.

A me sembrava che avessero ragione entrambe le parti ma nn su un piano pratico ma molto simbolico. Se vogliamo .. la Terra diventa il corpo umano .. e la presa di coscienza di esso è l'inizio dell'opera umana.
Usarne dopo averne scoperto attraverso l'osservazione i ritmi e el funzioni diventa la terra da seminare.

L'uomo materializza prima .. e poi si nutre per formare energia per vivere.

Altro punto interessante che è emerso: è' come essere sempre all'interno di un circolo, il ciclo naturale delle cose.. ma usando il corpo come la semina il cerchio può diventare spirale ... e salire uscendo dal circolo.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?

Ultima modifica di Sole : 14-09-2006 alle ore 09.52.16.
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Vecchio 14-09-2006, 16.48.13   #2
Grey Owl
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Predefinito


Non concordo con l’affermazione che nella preistoria l’uomo non aveva coscienza di se… esistono graffiti fatti da uomini preistorici in cui vengono raffigurate battute di caccia… questo non e’ avere coscienza di se?
Creavano utensili… creavano abiti… avevano imparato le regole degli animali… come questi si difendevano dagli attacchi degli uomini… come si spostavano… in quanto cacciatori avevano imparato dalle loro prede… e creavano Dei…

Con la nascita della pastorizia l’uomo ha preso coscienza degli animali utili all’uomo, li ha addomesticati, ovini, bovini, ha imparato da loro come allevare e moltiplicare gli animali utili all’uomo… ed ha creato nuovi Dei…

Con la nascita dell’agricoltura l’uomo ha preso coscienza delle stagioni, dei cicli naturali… ha imparato dalla natura l’utilizzo delle piante… ed ha creato nuovi Dei…

Con la nascita della società l’uomo ha imparato cosa e’ il profitto… ha creato nuovi Dei…

chissa quali sono...

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Vecchio 14-09-2006, 20.46.17   #3
jezebelius
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Messaggi: 1,865
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Non so...da un certo punto di vista quando si parla di ritmi si potrebbe anche arrivare alla conclusione che l'uomo, grazie a questi, ha preso coscienza delle sue potenzialità; meglio ancora, le ha affinate per trarne uno specifico vantaggio.
Con questo va da se che anche nella preistoria l'uomo potesse avere, pur se non ancora ben definita ( ma anche per l'oggi direi lo stesso ) quella conoscenza che gli ha permesso di " essere sincronizzato " ad un ritmo esterno naturale.
Un ritmo che nella sua ciclicità si pone come mezzo traghettatore per l'uomo come specie, aiutandolo a modificare i suoi stili di vita.
Certo il ritmo o meglio la Natura, non andrebbe differenziata da quello che è il cammino umano. Sicuramente nel suo Contenuto Essenziale la Natura è enormemente in vantaggio rispetto alla specie umana ma quest'ultima, forte del suo progresso ( o forse regresso mascherato ) tenta di assoggetare ai suoi voleri, attraverso continue prove di forza che ormai durano da millenni, ciò che sulla terra è ( ancora ) presente.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso  
 


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