Mentre l’uragano Katrina minaccia di colpire la città di New Orleans, Caroline è al capezzale della madre Daisy che, in fin di vita e quasi senza fiato, le racconta la storia del signor Torta, un orologiaio, un uomo cieco dalla nascita, che per sopravvivere al dolore della morte del suo unico figlio in guerra, progetta e porta a termine la costruzione di un grande orologio che andrà ad ornare la stazione ferroviaria di New Orleans.
Il giorno in cui l’orologio è pronto, la stazione si riempie di persone provenienti da tutta l’America, per assistere all’inaugurazione dell’evento, che con stupore contemplano le grandi lancette sul quadrante girare in senso antiorario, perché come spiega loro il signor Torta, in questo modo forse tutti i loro figli caduti in guerra sarebbero potuti tornare…
Daisy consegna alla figlia un diario che, le dice, apparteneva ad un suo caro amico, le chiede di leggerlo, in modo che possa sentire la sua voce, e titubante Caroline l’accontenta:
New Orleans, 4 aprile 1985. Ecco le mie ultime volontà e testamento. Non ho molto da lasciare, pochi beni e meno denaro. Me ne andrò da questo mondo come sono venuto: solo e senza niente. L’unica cosa che ho è la mia storia e la sto scrivendo ora, finchè mi regge la memoria. Mi chiamo Benjamin Button e sono nato in circostanze singolari. Era appena finita la prima guerra mondiale, e dicevano che fosse una notte particolarmente buona per nascere…….
Qui la voce di Caroline sfuma in quella di Benjamin e le immagini proseguono la storia…
La madre di Benjamin muore nel metterlo al mondo e appena il padre Thomas posa lo sguardo su quel neonato che si presenta con l‘aspetto rugoso di un vecchio novantenne, annientato dal dolore e dall’orrore decide di abbandonarlo sulla porta di un’ospizio che da quel momento in poi diventerà la casa di Benjamin. Con il corpo segnato dalla vecchiaia Benjamin sembra nato con un piede già nella fossa, invece incredibilmente da quel momento in poi il tempo sembra scorrere all’indietro per lui, che ringiovanisce anno dopo anno dopo anno….
Il film è tratto da un racconto di di Francis Scott Fitzgerald, nonostante la candidatura a 13 oscar ne ha vinti solo tre: miglior scenografia, effetti visivi e make up. Premi minori, e a parer mio meritatissimi, a dimostrazione del fatto che è stato un po’sopravvalutato, forse perché il messaggio è stato considerato troppo semplice, e inoltre la lunghezza rende la trama a tratti dispersiva e il coinvolgimento un po’ ne risente. Nonostante tutto ne vale la pena, fosse anche solo per una riflessione sul tempo che può scorrere bene o male a seconda della nostra volontà, inoltre Pitt e la Blanchett sono bravissimi.
Una delle scene più belle, e che mi ha regalato una forte emozione, è quella in cui appaiono Benjamin e suo padre, su un molo, mentre il sole sta nascendo…
Dopo aver girato il film Pitt si è impegnato in un progetto, farà ricostruire le case di New Orleans distrutte dall’uragano Katrina.
Regia: David Fincher
Interpreti: Brad Pitt - Cate Blanchett - Julia Ormond - Taraji P. Henson - Tilda Swinton
Sceneggiatura: Eric Roth, Robin Swicord
Nazione: Usa
Durata: 163 min