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Vecchio 17-01-2008, 22.14.20   #1
Sole
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Predefinito Cosa muove il mio braccio?

Ogni tanto mi capita di ricordimi di me mentre cammino per strada e ho sempre quella strana sensazione di non capire cosa muove il corpo. Eppure è caldo si muove, cammina.. ma chi lo fa camminare? Cosa gli da l'impulso di farlo? Come fa ad essere vivo, a muoversi, a scaldarsi, a digerire, a funzionare? Cosa, come, chi lo anima. Come è possibile che si muova e io non so come?
Ok, arriva un'idea il cervello la elabora e rende una specie di impulso e il corpo obbedisce ad una sorta di scarica elettrica. Ok.... ma la corrente da dove la prende il cervello? La genera? Ok la genera ma deve avere una fonte. Ma allora quando si muore, cosa accade? Perchè la macchina si spegne? Si esaurisce la fonte?
Si dice: animato dallo spirito. E' tutto un collegamente interno esterno, le ruote che vorticano nel nostre corpo sono come centri vitali che incamerano energia elettrica. Siamo una sorta di Frankenstein?
Guardo il braccio che si muove, le mie mani che scrivono sulla tastiera.. ma come fanno?
Non mi riconosco dentro questo corpo, non mi trovo qui dentro. Che ci faccio qui dentro? Sono io che lo muovo? Io? Io chi?
E' bruttissimo quel che sento.. sento il corpo morto, pesante, materia morta inanimata non è lui che fa nulla ma sono Io da qualche parte ma non so dove sono ...
Come dici? sono dentro? qui dentro? ma sei sicuro?

Cosa succede a questa materia quando si muore? Cosa lo mantiene unito e compatto e non gli permettere di decomporsi? La vita... che cosa è la vita? Come fa a battere il mio cuore che ora sto sentendo? Nasciamo e abbiamo intorno un agglomerato elettromagnetico che ci da la vita.. e poi un giorno dopo tanti anni decide che basta e va via e il corpo muore.

Cosa muove il corpo, cosa lo rende vivo e caldo? Io lo sento che c'è.. c'è

Sarà... ma tornano sempre le stesse domande: chi sono, da dove vengo e dove andiamo. Eppure mi sembra innegabile che veniamo tutti da una Fonte di Vita.


Ho finito il delirio.. a qualcosa mi servirà, anche se a scriverlo non so raccontare quel che sento...
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 18-01-2008, 01.00.08   #2
griselda
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Posso risponderti delirando un poco anche io?
Delirio perchè non conosco la verità, ma le tue domande sono anche le mie e tante volte me le sono fatte e tante relative risposte basate su niente di concreto mi sono data. Ho solo supposizioni ma vorrei tenerti compagnia.


La carne deriva dalla carne viva dei nostri genitori è carne che ha imparato istintivamente ad organizzarsi in corpo, ma anche gli animali hanno un corpo anche gli insetti hanno un corpo, anche le piante hanno un corpo, anche i minerali hanno un corpo. Noi siamo la sintesi di tutto questo. L'evoluzione di tutte queste cose che siamo stati prima di divenire un corpo umano.

Uno Spirito che si muove mai stanco che entra ed esce dai vari corpi e fa esperienza di varie forme sino a che una volta percorso ogni possibile forma che quando non lo contiene più per poter ancora esperire richiede una forma di “grandezza” maggiore una forma “superiore” in cui aumentare la sua conoscenza. Chissà forse è stato proprio questo Spirito con il suo desiderio di essere sempre qualcosa di più grande di più completo di arrivare ad essere il tutto che attira ogni volta i pezzi che gli mancano per diventare quello che desidera.

Una volta che la natura ha costruito un corpo umano ecco che qualcosa è nato ancora dentro a questo corpo si è sviluppato qualcos'altro che prima non poteva esistere dentro a nessun altro corpo, perché non era in grado di contenerlo, lo vedo come uno sviluppo che ad un certo punto apre le porta ad un altro superiore.

Non è solo lo Spirito ma è anche l'Anima un’anima che lo contiene, come il fodero di una spada, che contiene la memoria della sua esperienza solo se completa e conclusa sino a quel momento ne manterrà la forma in futuro.
Tutto questo è frutto dell'evoluzione dell'essere che come nel bambino che passa all'adolescenza poi alla maturità ed infine alla vecchiaia per poi arrivare alla morte.
Morte che è intesa come morte del corpo perché esso non ha più motivo di esistere dopo un certo livello.
Vive invece il resto, sempre che l'evoluzione abbia potuto avere una sua crescita e non si sia fermata prima, altrimenti tutti i pezzi ritornano da dove sono venuti. Il corpo ritorna alla terra, l'anima al sistema Animico, e lo Spirito alla Fonte dello Spirito.


Alla luce di: nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Chissà, quando una razza, qualunque essa sia, si estingue, forse passa ad un altro stadio, tutta insieme.
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Vecchio 18-01-2008, 01.34.00   #3
Grey Owl
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Delirio un pochetto pure io e la prendo da lontano.
Si dice che è il futuro nato che sceglie i genitori.
La discesa del futuro nato dipende dai genitori ed in particolare dai 46 cromosomi X e Y. Il figlio è la sintesi o meglio la fusione di papà e mammà inteso come pacchetto genetico ed in quel corpo adatto discende lo spirito. Nella sua vita il figlio farà esperienze che lo modificheranno sia nello spirito come nel corpo (ma anche no, magari sopravviverà fino alla fine dei suoi giorni) ed un giorno magari si unirà con una donna ed avrà un figlio il quale sceglierà loro come genitori. Lo spirito sceglierà un corpo adatto a lui per essere "contenuto" (non è il termine giusto ma un pò rende). Quando l'uomo fà esperienza di vita che lo cambia, con esso cambia lo spirito ed anche il corpo inteso come memoria nei geni. Questa memoria passa e si fonde con l'unione tra uomo e donna, generando un figlio che ne possiede memoria. Alla morte del corpo lo spirito abbandona il corpo stesso per risiedere in un'altro adatto a lui nel momento del concepimento.

Fatta questa delirante premessa rispondo alle domande:

...cosa muove il corpo. Eppure è caldo si muove, cammina.. ma chi lo fa camminare? Splendida macchina il corpo umano che non conosciamo per nulla o crediamo di conoscere ma solo in una piccolissima parte e spesso in occasione di quando sentiamo male o dolore. Difficile quindi risponderti essendo io ignaro di questo tempio.

Cosa gli da l'impulso di farlo?
Lo spirito, l'essenza della persona che identifichiamo col corpo che è energia di una qualità sottile e più rapida di quella conosciuta.

Come fa ad essere vivo, a muoversi, a scaldarsi, a digerire, a funzionare? E' una fabbrica perfetta il corpo umano ma purtroppo non vi è organizzazione al suo interno, molti sprechi e bassi rendimenti.

Cosa, come, chi lo anima. Come è possibile che si muova e io non so come? Lo spirito con energie sottili interagisce con il corpo che è una potente e formidabile interfaccia con questo mondo.

Ok.... ma la corrente da dove la prende il cervello? La genera?
La corrente bioelettrica è generata dal corpo stesso che la produce.

Ma allora quando si muore, cosa accade? Che la macchina si rompe o si esaurisce il suo ciclo di funzionamento.

Perchè la macchina si spegne? Perchè essa ha un'orologio biologico che le fà compiere un ciclo, una stagione di vita.
Si esaurisce la fonte? No, la fonte abbandona il corpo ma Essa non si esaurisce.

Cosa succede a questa materia quando si muore? Torna ad essere materia per nuove creazioni dello spirito.

Cosa lo mantiene unito e compatto e non gli permettere di decomporsi?
Lo spirito
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Vecchio 18-01-2008, 11.43.13   #4
RedWitch
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..................

Non mi riconosco dentro questo corpo, non mi trovo qui dentro. Che ci faccio qui dentro? Sono io che lo muovo? Io? Io chi?
E' bruttissimo quel che sento.. sento il corpo morto, pesante, materia morta inanimata non è lui che fa nulla ma sono Io da qualche parte ma non so dove sono ...
Come dici? sono dentro? qui dentro? ma sei sicuro?
........
Non ho nessuna delle risposte che cerchi Sole.. solo, ricordo molto bene, il momento in cui quelle domande, che ci facciamo sempre più o meno razionalmente, mi sono piombate addosso tutte insieme, senza che avessi la possibilità di trovare una risposta in quel momento, e mi hanno sommersa.Ricordo perfettamente quello che ho provato, mi sono sentita persa, senza punti di riferimento.. terrorizzata, dentro a qualcosa di infinitamente grande e senza nessun punto di appoggio.. è stato orribile.

Non siamo tutti uguali.. e non so se quello che stai provando sia simile a quello che ho provato quella volta.. ma mi ha colpito quello che hai scritto e non servirà a niente.. ma un abbraccio voglio lasciartelo qui ..

le Risposte che cerchiamo, credo che ci saranno un po' più vicine solo con il tempo e con la conoscenza di noi stessi.. Noi chi?.. non lo so, ma vale la pena cercare di trovarCi..

RedWitch non è connesso  
Vecchio 18-01-2008, 13.06.33   #5
Sole
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Si Red, ho postato in esperienza proprio per questo, perchè a parole so tutto, sono bravissima ma poi ti ritrovi ad accorgerti che sei mosso da un corpo e che questo corpo ti è estraneo completamente.
Ieri sera ho iniziato a scrivere e ho lasciato andare facendo venir fuori quel che avete letto.. ed ho capito che si tratta di una estraneità al mio corpo. Che segreto di Pulcinella, no? Eppure non lo avevo mai compreso come ora.

Ho fisso nella mente un episodio di quando era bambina, e l'ho sempre pensato come fosse qualcosa che avveniva ad una bambina fichissima... invece era l'inizio di una dis-intregazione dal corpo, la mente iniziava a dissociarsi. Avevo si e no 8 anni e mi accorsi di avere un corpo, perchè guardandomi le mani mi chiesi come sconcertata: che ci faccio qui dentro? Il ricordo di adulta di questa cosa mi pareva molto avanti... invece era il primo passo verso il distacco dal corpo. Per più di 25 anni ho inconsciamente fatto si che mi illudessi di non avere un corpo. Ed eccomi qui ad accorgermi che invece c'è. E così come dici tu cara Red, mi spaventa perchè mi sento come se mancasse un'enorme fetta di me stessa.

p.s.
rispondo a Red, ma ho apprezzato tanto lo sforzo di Gris e Grey.
__________________
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Ultima modifica di Sole : 18-01-2008 alle ore 13.09.01.
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Vecchio 18-01-2008, 15.00.42   #6
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Avevo si e no 8 anni e mi accorsi di avere un corpo, perchè guardandomi le mani mi chiesi come sconcertata: che ci faccio qui dentro? Il ricordo di adulta di questa cosa mi pareva molto avanti... invece era il primo passo verso il distacco dal corpo. Per più di 25 anni ho inconsciamente fatto si che mi illudessi di non avere un corpo. Ed eccomi qui ad accorgermi che invece c'è. E così come dici tu cara Red, mi spaventa perchè mi sento come se mancasse un'enorme fetta di me stessa.

.

Hai parlato di mani e questo ha colpito la mia attenzione, le mani hanno sempre avuto un fascino particolare per me, ma non solo quelle degli altri, anche le mie,alle volte sono rimasta minuti interi a fissarle e a pensare a quante cose incredibili sanno fare, dal disegnare, al modellare allo stringere e in quei momenti in effetti ho provato anch'io la stranissima e inquietante sensazione di "essere fuori", come se potessero agire e muoversi in modo assolutamente indipendente dalla mia volontà. Ma credo sia vero solo in parte, almeno da quello che leggo e sto leggendo proprio qui il movimento e le funzioni del nostro corpo sono gestite e regolate da centri diversi, motorio e istintivo (spero di non fare il solito minestrone) anche se attraverso il corpo veicoliamo anche pensieri ed emozioni. Ora, forse, non è che non siamo nel corpo ma forse abbiamo sperimentato per qualche secondo che non è la mente a regolare certi fenomeni. O meglio, forse il panico viene dall'avere percepito come non sia la mente (dove, credo, rimaniamo sempre) a dirigere il tutto.
Chiaro che questo non controllo manda in tilt la mente che nei suoi processi non riesce a concepire che si possa essere un'insieme.
vabbè spero di non essere andata troppo OT, stò cercando anch'io piano piano di sentire, ascoltare, senza farmi prendere dall'ansia che, almeno nel mio caso altro non è che un altro sistema per distrarmi.
dafne non è connesso  
Vecchio 18-01-2008, 15.08.07   #7
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Sole:un maestro zen ti risponderebbe MU

-- visto che non voglio farmi menare--

mu in giapponese sta per nulla,e' una delle risposte che si trova nei koan dello
zen buddista...
cioe' un modo per spingerti a trovare queste risposte che cerchi non in maniera
logica e razionale,ma solo vivendoti e cercando di stare con le sensazioni
che stai provando in quel momento.

ciao

Ultima modifica di soren : 18-01-2008 alle ore 15.12.40.
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Vecchio 18-01-2008, 17.37.26   #8
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La cosa per quanto semplice a spiegarsi, Sole, ed a tratti facile da capire, almeno a livello razionale, è altrettanto difficile da percepire soprattutto per chi non ci è passato, avendo io la presunzione di trovarmi nella tua stessa condizione.
Generalizzando forse, quasi tutti ci si sono trovarti, almeno qualche volta immersi. La risposta alla cosa, forse, cambia in conseguenza del "punto", del posto in cui si trova il soggetto, in quel momento al centro, o anche attraversato da tale universo di sensazioni.
Comunque da questa dimensione, forse paradossale ma anche adimensionale si potrebbe gettare le basi per indagare "quella " sensazione, comprendere quella circostanza. Al contrario si tenderà a non ascoltare nulla e ricadere dove si era, in piedi, fino ad un attimo prima.
Cosi come credo, mia opinione personale, che molti possono trovarsi nell'occasione di usufruire di questa possibilità vale a dire ascoltare/indagare, o anche no, credo pure che esista per tale smarrimento un grado di variazione che ne esprime l'intensità. Non so come spiegare ma probabilmente la " forza " di questa presa di coscienza, definibile così per certi versi, propone la sua dirompenza soprattutto in base a dove si "trova" il soggetto.
Anche io, come Red ( mi riferisco a Red poichè ha messo giu quel che sentiva ma è ovvio che questo, come detto, può essere comune anche ad altri ) mi son trovato in una sorta di limbo. Dimensione che mi ha dato, poi, una spinta in una direzione successivamente.
Talvolta mi capita, tornando a quel che dici, di farmi domande circa il " corpo " - più o meno le stesse che ti fai, di qui la presunzione - ma non perchè ci penso ma perchè invece ad un tratto mi trovo immerso nella percezione che il mio braccio o le mie gambe, pur se da " me " son mosse, fanno parte di una struttura telecomandata; fanno parte di un insieme di elementi grazie ai quali posso stare - fisicamente - dove sono.
La sensazione, successiva ad un sogno che ho riportato, più o meno come quella che descrivi era struggente. Il corpo che utilizzo e che in quel momento utilizzavo per fare le mie cose, non lo riconoscevo " mio ". Sembrava quello di un altro o anche, la " struttura " era quella di un altro!
Muovevo il braccio ma non sapevo come; guardavo il braccio muoversi ma non ne percepivo la " proprietà". Volevo uscire ma il corpo, come una barriera, era davanti.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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