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Vecchio 12-12-2005, 23.01.37   #1
Ray
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Predefinito Comunicazione

Il termine "comunicare" viene dal latino ecclesiastico ed è una contrazioni di communicare altari... che significa "partecipare alla Mensa".

In qualche modo il concetto di partecipazione è insito in quello di comunicazione... ancora di più... la comunicazione rappresenta il "senso" della partecipazione... la Mensa acquista un senso proprio perchè partecipata...

Come dire che io che comunico (non solo verbalmente, anzi) metto a disposizione me o parte di me all'altro con cui comunico, in un ambito (spazio mentale) in cui anche lui può fare altrettanto, in che misura desidera... e dal quale entrambi possiamo attingere.

Si potrebbe definire questo ambito, questo spazio... "relazione"...
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Vecchio 12-12-2005, 23.50.30   #2
RedWitch
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Predefinito Riferimento: Comunicazione

Comunicazione .... Relazione.... mi viene in mente la parola "scambio" ....

la misura in cui l'altro "risponde", come dici tu Ray, dipende in parte dallla volontà, ma in parte, da cio' che questi puo' dare ... non solo con le parole sì..
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Vecchio 13-12-2005, 03.29.57   #3
Cat
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Predefinito Riferimento: Comunicazione

Miiiiiiii la Comunicazione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ho la libreria piena di libri con questa parola....
Vediamo....secondo uno di essi la radice del termine comunicazione risale ai verbi greci koinoo (rendo comune, unisco, notifico e anche prostituisco) e koinoneo (partecipo, sono implicato, sono d'accordo) tutti e due legati alla parola koiné (comunità).
In latino si ha communico (metto in comune, condivido, rendo o sono partecipe di qualcosa o infine ho rapporti con qualcuno).
Si fa notare anche come i latini definissero con altre parole tutti quei fenomeni che noi facciamo ricadere sotto il termine comunicazione, ad es, nuntio era usato per dare notizia di qualcosa a qualcuno,
colloquor per conversare,
alloquor per rivolgere la parola a qualcuno,
dico per il parlare in pubblico e per scopi determinati,
vulgo per la diffusione del sapere e infine
conferre per il discorso confidenziale.

Si può ragionare sulla parola comunicazione anche riflettendo sul termine inverso....la scomunica....un qcosa che esilia un soggetto dalla comunità.

Ora però ho sonno per proseguire (per fortuna...starete pensando... )
vi lascio con questo........ciao gente
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Vecchio 13-12-2005, 10.17.52   #4
Sole
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Io credo che con il comunicare si possano intendere tantissime cose, come dite voi , escludendo la parola.

Però mi fà un pò riflettere (non troppo che mi esaurisco) il concetto di partecipare alla mensa. Infatti a pensarci bene, l'unione del "mangiare" insieme è sempre stata tradizione di feste profane e sacre ( sempre che ci sia una distinzione, se non nel rito .. ). Osservando una persona mangiare, fà conoscere di lei molte cose .. ma osservare dei commensali insieme, dà di loro il senso dell'unione della tavola. La stessa eucarestia .. è un invito a nutrirsi ... del corpo sacro di Cristo. Nutrirsi e Comunicare .
Comunicando quindi ci si arricchisce, ci si amalgama .. ora sarebbe da comprendere se sia necessario comunicare apertamente oppure se sia nutrirsi anche ricevere una comunicazione chiusa e restia. Da chi dipende il nutrimento, da chi lo dà o da chi lo riceve.

Ultima modifica di Sole : 13-12-2005 alle ore 10.29.16.
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Vecchio 13-12-2005, 10.46.55   #5
Uno
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Predefinito Riferimento: Comunicazione

Univoca... biunivoca... etc

Ci deve essere un desiderio/volontà per metterla in atto e ci può essere un rifiuto per bloccarla... certo sono banalità queste ma rispecchiano vicende e problemi che affliggono qualsiasi comunità dalla famiglia al circolo delle bocce fino agli stati....
Comunicazione univoca non è il massimo delle meraviglie, può essere forzata.. uno è in posizione di "comando" e comunica senza che l'altro/i sia data la possibilità di rispondere, può essere frustante... uno può voler comunicare ma l'altro/i frenano, può essere desiderata ma inconcludente.... uno ha da dire e l'altro/i assorbono soltanto senza metterci niente di loro, può dare qualche piccolo risultato all'inizio ma poi stagna, l'ideale è
Comunicazione biunivoca non importa da dove parta l'input ma dall'altro/i c'è risposta ognuno mette l'anima in gioco e discussione, pur rimanendo individui (cosa che nel primo caso univoco si rischia di perdere con quello che comunica che sommerge l'altro/i) si crea un unico serbatoio in cui si versa e si attinge... questo processo può durare il tempo di una chiacchierata di 5 minuti o a seconda del'intensità protarsi e addirittura estendersi da un "incontro" all'altro tra 2 o più persone...

Dipende quello che si cerca
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Vecchio 13-12-2005, 10.49.25   #6
RedWitch
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Citazione:
Comunicando quindi ci si arricchisce, ci si amalgama .. ora sarebbe da comprendere se sia necessario comunicare apertamente oppure se sia nutrirsi anche ricevere una comunicazione chiusa e restia. Da chi dipende il nutrimento, da chi lo dà o da chi lo riceve.
Io sono convinta Sole, che non serva esclusivamente comunicare apertamente... anzi... con chiunque entriamo in contatto.. seppur per un tempo brevissimo, si crea uno scambio...
da chi dipende... io direi da entrambi... una persona puo' comunicare molto di sè.. o di cio' che ha .. ma se dall'altra parte non c'è la volontà di ricevere.. non riceverà molto (qualcosa sì... in ogni caso , ma non piu' di tanto..)
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Vecchio 13-12-2005, 12.50.27   #7
Sole
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Mi sa che hai ragione red ...

però sai, parlo per me ... a volte quando qualcuno mi ha voluto comunicare qualcosa, li per li è volato via come parole al vento, ma negli anni quella frase è tornata .. come fosse stata sospesa.

Perciò, io credo, che anche se troviamo chiusura, o ci sentiamo chiusi .. scambiare sia sempre una occasione di conoscere ...

Inoltre se troviamo davanti uno che assorbe e non dà .. allora siamo noi a doverci confrontare con questa situazione ed equilibrarla .. in questo senso l'altro ha dato a noi una occasione e così via ...

Io credo che alla fine, sia in una comunicazione univoca che bivalente .. ci sia sempre qualcosa che serve da vedere ( che schifo di italiano .. scusate ) ..

Alla fine credo che in una comunicazione/scambio/unione/divisione non ci si debba porre come "pilastro" attorno al quale giro l'evento, piuttosto come partecipante ad un tutto complessivo che genere un fatto .. ( non si capisce niente , vero ???? ) ....
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Vecchio 13-12-2005, 14.46.03   #8
Ray
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Se comunicazione è partecipazione... come emerge anche da quanto riportato da Cat... dire che comunichiamo qualcosa non è del tutto corretto... sarebbe meglio dire che comunichiamo IN qualcosa.

Poi, quello che passa, verbalizzato o in altro modo, cioè il comunicato e non la comunicazione... è del tutto relativo e contingente.

Con la comunicazione si crea uno spazio di condivisione nel quale chi comunica mette a disposizione qualcosa di se a cui l'altro può attingere, può partecipare... quindi la comunicazione univoca, come è stata chiamata, tra cui possiamo annoverare quella di massa, è comunicazione fino ad un certo punto... forse non lo è del tutto.

Questo "spazio" che si crea, che possiamo chiamare relazione, una volta creato continua ad esistere anche nei momenti in cui non comunichiamo specificatamente qualcosa... come spazio potenziale... certo, va nutrito o alla lunga muore... ma ce lo portiamo dentro anche quando non ci relazioniamo direttamente...
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Vecchio 22-10-2007, 00.30.32   #9
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forse ripeto un po quel che si è detto ma si potrebbe parlare allora di " metter in relazione" due o più persone, pure se non direttamente, a quel serbatoio che si costituisce dall'incontro ?
Questo collegamento, in sintesi, contiene ma allo stesso tempo " trasporta" ciò che si vuole comunicare o che si è comunicato.
Mi viene da dire che anche in questo "stato comunicativo" si debba instaurare, tra Tizio e Caio, la medesima frequenza così da contribuire in maniera omogenea alla costituzione di quel serbatoio.
Si può parlare allora di comunicazione quando le " informazioni" si perdono non nutrendo questo bacino?
Per altro verso penso al fatto che per comunicare realmente ognuna delle parti in gioco dovrebbe " perdere" ( o fare marcia indietro che dir si voglia) una parte. Molto spesso è la irrinunciabilità a questa che connota la mancanza di un terreno " comune " al fine di amalgamare il detto e il ricevuto.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 22-10-2007, 22.17.08   #10
griselda
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Il termine "comunicare" viene dal latino ecclesiastico ed è una contrazioni di communicare altari... che significa "partecipare alla Mensa".
Questa frase mi ha fatto venire un pensiero.
Partecipare alla Mensa del Signore.
Per poter partecipare alla Mensa del Signore bisogna prima essersi confessati, (quando ci si confessa ci si conosce un po' di più, si fanno uscire cose e quando si riesce ci si è svuotati/liberi) inoltre alla Mensa ci si prasenta a digiuno. (Adesso è stato cambiato il rito ma prima era proprio digiuno dal mattino)
Anche ad un banchetto non ci si va a stomaco pieno perchè sarebbe inutile entrerebbe poco o nulla. Si deve essere vuoti il che può significare molte cose dal lasciare per un attimo da parte le certezze e le convizioni e i pregiudizi....
Quando si sta tutti insieme davanti al desco si apre la bocca e si porta il cibo dentro di se e l'apertura è di tutti i commensali contemporaneamente.
Quando siamo pieni di noi non entra nulla di ciò che gli altri dicono e se non ci siamo svuotati abbastanza da vedere la verità ecco che non siamo pronti a ricevere e nel tentativo di prendere qualcosa riusciamo solo a mangiare e mangiare senza però digerire nulla, l'assimilazione diverrà quasi impossibile con rischio di costipazione.
Ommammamia mi sa che ho fatto un minestrun
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Vecchio 23-10-2007, 13.37.18   #11
stella
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Questa frase mi ha fatto venire un pensiero.
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Per poter partecipare alla Mensa del Signore bisogna prima essersi confessati, (quando ci si confessa ci si conosce un po' di più, si fanno uscire cose e quando si riesce ci si è svuotati/liberi) inoltre alla Mensa ci si prasenta a digiuno. (Adesso è stato cambiato il rito ma prima era proprio digiuno dal mattino)
Anche ad un banchetto non ci si va a stomaco pieno perchè sarebbe inutile entrerebbe poco o nulla. Si deve essere vuoti il che può significare molte cose dal lasciare per un attimo da parte le certezze e le convizioni e i pregiudizi....
Quando si sta tutti insieme davanti al desco si apre la bocca e si porta il cibo dentro di se e l'apertura è di tutti i commensali contemporaneamente.
Quando siamo pieni di noi non entra nulla di ciò che gli altri dicono e se non ci siamo svuotati abbastanza da vedere la verità ecco che non siamo pronti a ricevere e nel tentativo di prendere qualcosa riusciamo solo a mangiare e mangiare senza però digerire nulla, l'assimilazione diverrà quasi impossibile con rischio di costipazione.
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Mi viene in mente che fare la comunione significa comunicarsi, dare la comunione comunicare...
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Vecchio 23-10-2007, 16.06.44   #12
jezebelius
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Nella comunicazione ci vedo anche " collegare".
Probabilmente se significa legare una cosa ad altra mi pare che la comunicazione abbia lo stesso fine ossia accomunare tutte le cose...no?
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Vecchio 21-05-2008, 14.40.21   #13
cassandra
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Riprendo il discorso comunicazione perchè vorrei trattare un aspetto,fermo restando che esistono diversi modi di comunicare,mi chiedevo come mai per alcune persone è più facile farlo a tu per tu,piuttosto che a distanza..Ieri riflettevo su questo e sull'istinto,sul potere che esercita su buona parte dell'umanità e del fatto che osservando,notavo come un prevalente istintivo tende a comunicare anche col corpo,usandolo in un certo senso per rafforzare il discorso e non solo..insomma mi chiedevo quanto l'istinto devia,o allontana da una comunicazione reale..profonda..Una persona identificata col proprio corpo ad esempio,che ha poca consapevolezza del resto, può tendere anche in una conversazione ad essere "sessuata",ad avere degli atteggiamenti forse distrattivi, seppur inconsapevoli e se si..come correggere tale dinamica?Forse rinunciando a tali atteggiamenti volontariamente?
Spero non sia fuorissimo dal 3d
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Vecchio 21-05-2008, 23.14.20   #14
Shanti
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Originalmente inviato da cassandra
insomma mi chiedevo quanto l'istinto devia,o allontana da una comunicazione
Secondo me devia dalla comunicazione se con le parole cerchiamo di trasmettere qualcosa mentre il corpo rivela qualcosa di diverso.
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Una persona identificata col proprio corpo ad esempio,che ha poca consapevolezza del resto, può tendere anche in una conversazione ad essere "sessuata",ad avere degli atteggiamenti forse distrattivi, seppur inconsapevoli e se si..come correggere tale dinamica?Forse rinunciando a tali atteggiamenti volontariamente?
Non so se ho capito cosa intendi Cass, ma penso che per rinunciare volontariamente a quegli atteggiamenti bisogna prima essere consapevoli di averli, e oltretutto mi sembra anche difficile da attuare perchè mi dà l'idea che nel momento in cui si cerca di controllare il corpo si perde naturalezza. Mi sa che alla fine il corpo non mente
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Vecchio 22-05-2008, 17.19.18   #15
cassandra
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Shanti in effetti non è proprio chiaro,ho provato a scrivere impersonalmente e questo è il risultato,perdo naturalezza anche così..
In pratica parlo di atteggiamenti che fanno da contorno al discorso,come per dire quando ti fermano i carabinieri e più facile che per una donna in torto,gentile e sorridente,si chiuda un occhio,rispetto ad un uomo..forse anche perchè le donne hanno un modo di muoversi,porsi, furbescamente utilizzato all'occorrenza..Ho notato in me che spesso me la cavo usando lo sguardo,espressioni,movenze,che inconsciamente, so essere efficaci,come dire che se devo andare dal datore di lavoro per un permesso ad esempio,so come ottenerlo,non solo con le parole e questo è un meccanismo che vorrei cambiare..Fatto è che sto pensando anche al controllo dell'altra discussione ed in questo caso,siccome penso di essere fin troppo controllata,forse sarebbe il caso di lasciarsi andare completamente,anzicchè,aumentare il controllo..non so..Certo è cara Shà che meno naturale di adesso, di sicuro non posso diventare..
cassandra non è connesso  
 


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