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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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31-01-2007, 01.18.53
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#1
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E' praticamente nato/a qui
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La Fenice
Fenice (lat phoenix, gr phoiniks) è la traduzione in greco dell'uccello Bennu egizio. Come per la maggior parte della tradizione occidentale risalire oltre l'Egitto cercando le origini dei miti risulta un tantiniello complesso... in ogni caso la Fenice era connessa alla città di Eliopoli (la nostra gemellina piccola), ma la "città del Sole", come anche Campanella suggerisce, può far venire in mente una ben più antica e originaria "Terra del Sole"... quella che Omero chiamava "Siria".
Uccello di straordinaria bellezza era venerato, oltre che per questa, per il fatto che moriva consumandosi nel fuoco e rinasceva dalle proprie ceneri.
Sulla longevità ci sarebbe da discutere, in quanto un mito narra che questa morte-rinascita avveniva ogni giorno (qui la fenice sarebbe collegata al Sole e al suo ciclico morire e rinascere... questione che la collega anche con Osiride come in effetti è collegata) mentre un altro mito, il più noto, sosteneva che questo accadeva ogni 500 anni. A mio avviso le due cose non si escludono, in ogni caso Dante la pensa così:
Così per li gran savi si confessa
che la fenice more e poi rinasce,
quando al cinquecentesim'anno appressa;
erba ne biado in vita sua non pasce,
ma sol d'incenso lagrime e d' amomo,
e nardo e mirra son l'ultime fasce.
(inf, XXIV, 106-111)
in queste due terzine ci sono spunti parecchio interessanti... ci torniamo.
Il fatto che la Fenice rinasca e quindi rappresenti la Resurrezione, il trionfo della vita sulla morte, la ciclicità del creato ecc. ha fatto si che nel Medioevo venisse associata al Cristo, o meglio veniva associata alla natura divina del Cristo (quella umana dal pellicano).
La rinascita come superamento della natura umana per raggiungere quella divina, compimento dell'Iniziazione, collega la Fenice con l'Opera al Rosso dell'Alchimia.
Qui c'è uno dei collegamenti con l'oriente (dove il mito è presente). Nell'alchimia cinese la Fenice o "uccello del cinabro" rappresenta appunto il cinabro. Il cinabro è solfuro rosso di mercurio. Sarebbe quell'unione-commistione dei due principi agenti (mercurio zolfo, maschio femmina, yin yang, sole luna) dell'alchimia... unione che sopravviene appunto nella fase suddetta.
Questo dipinge la figura della fenice di androginia. Infatti la fenice cinese è fung-huang, androgina e questo la collega in un certo qual modo col mito di Giano (in una delle prossime puntate su questi schermi)... la fenice femmina è infatti l'emblema della regina che si conrappone (sta di fronte) al drago imperiale. Di nuovo mercurio e zolfo...
(torno sugli spunti danteschi... intanto chi vuole...)
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01-02-2007, 23.27.39
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#2
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E' praticamente nato/a qui
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Messaggi: 7,218
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Prima di passare ai versi danteschi provo a fare un collegamento che può risultare interessante.
In latino (credo anche in greco ma non ho controllato) Phoenix, oltre ad indicare il mitico uccello, vuol dire anche palma.
La palma è anch'essa un simbolo di Resurrezione, nella nostra tradizione è connessa alla Pentecoste.
Il ramoscello pasquale che tradizionalmente si usa spesso è dorato. Questo collega al simbolismo del ramo d'oro che, se si vuole, è un simbolo di Resurrezione ancora più diretto.
Enea viene fornito di un ramoscelo d'oro per poter discendere agli inferi, o meglio per garantirsi la risalita.
Il ramoscello d'oro di Enea fa pensare che Virgilio unifichi questo elemento della tradizione latina con il vischio celtico (i Celti hanno abitato a lungo la pianura padana), altro simbolo di immortalità e resurrezione. I druidi tagliavano il vischio con un falcetto d'oro (il ferro toglieva le virtù spirituali).
Se consideriamo che la fine dell'Opera al Rosso è la produzione della Pietra che muta tutto in Oro, chiudiamo un virtuale cerchio.
Ah si, palma in latino (come in italiano) è anche la palma della mano...
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07-02-2007, 18.19.11
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#3
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E' praticamente nato/a qui
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Ah si, palma in latino (come in italiano) è anche la palma della mano...
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Se diamo retta ad Isidoro di Siviglia vien prima la mano dell'albero. Nel senso che lui sostiene che la palma (albero) è stata chiamata così in virtù di un'analogia con la palma della mano. Egli fa dell'albero in questione un simbolo di vittoria (cingeva la mano vittoriosa) in quanto "i suoi rami si distendono come la palma della mano umana".
Interessante a questo punto notare come palma (vegetale) e palma (mano) si "distendano" secondo una certa struttura che riporta da una parte alla sequenza di Fibonacci (proporzioni auree) e dall'altra al numero 5 che riporta all'Uomo (credo sia inutile ricordare le dottrine orientali per le quali nei palmi delle mani è riportata l'intera struttura umana...)
Altra cosa interessante - ci fa notare sempre Isidoro - è che le palme crescono un po' dappertutto, ma non dappertutto fruttificano... i luoghi migliori da lui indicati per questo sono Egitto e Siria (che mi ricorda qualcosa accennato all'inizio del tread).
In ogni caso il collegamento è dato da quella vittoria di cui la palma è simbolo. Alla fin fine si tratta di vittoria della vita sulla morte, di rinascita, di passaggio (la Pasqua ebraica... la domenica delle palme). Quindi torniamo alla fenice.
Se ascoltiamo Isidoro (e non vedo perchè no) e quindi prendiamo per buono che la palma albero ha preso il nome dalla palma umana vien da chiedersi perchè quest'ultima si chiami così. L'etimologia è discussa. Una teoria a mio avviso non male vuole il termine palma appartenente alla grande famiglia di planus, che vuol dire piano, nel senso di disteso. Il piano (planus) convogliava, assieme al senso di disteso, piatto, anche un significato di piccolo, in scala ridotta (da cui poi "piano" nel senso di poco intenso) e questo ben starebbe con le dottrine orientali di cui sopra... il palmo ad immagine ridotta del tutto.
C'è da dire comunque che in sanscrito mano si dice pan... peculiare coincidenza (?) col nome di un certo dio... coincidenza che pone nuovi rilfettori sulle sue caratteristiche...
ci sarebbe da espandere, ma il post è già parecchio lungo e forse piuttosto noioso... tant'è, quando si parla da soli... (io mi diverto)
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29-11-2007, 22.14.53
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#4
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Appena giunto/a
Data registrazione: 28-11-2007
Residenza: Palermo
Messaggi: 3
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la fenice e la palma
Salve, vorrei aggiungere alcune informazioni alla discussione.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Nota di Uno: ora non ci sono più problemi di copyright, su cose che non siamo venuti a cercare e a copiare noi
Ultima modifica di Uno : 01-12-2007 alle ore 16.57.49.
Motivo: eliminati link e pubblicità come da regolamento
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01-12-2007, 01.07.04
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#5
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Appena giunto/a
Data registrazione: 28-11-2007
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Messaggi: 3
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la fenice e la palma, crediti
Il brano suddetto è stato tratto dal libro
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Questa nota appare per richiesta dell'editore.
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01-12-2007, 01.14.00
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#6
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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Quale editore? Non certo quello di Ermopoli.
In via del tutto eccezionale, dato che il regolamento che ha accettato all'iscrizione non prevede questo, se crede posso cancellare il suo post. Vista la posizione assunta è il massimo che posso fare.
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01-12-2007, 16.40.26
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#7
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Appena giunto/a
Data registrazione: 28-11-2007
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Messaggi: 3
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citazioni e web
Gentile Uno,
sono stato lieto di inserire il post sulla fenice, tratto dal libro di cui sono l'autore e di cui lei ha cancellato il titolo, rifacendosi a un regolamento di Ermopoli che vieta la pubblicità.
Ma non è pubblicità riferire, quale autore, il titolo di un libro edito e con ISBN dal quale ho postato ampi stralci, riferiti alla simbologia e al mito della fenice.
Mi vorrà spiegare, se crede, quale sarebbe il danno di immagine al suo sito, nel riportare il titolo dell'opera e solo quello, per correttezza sia nei confrointi dell'autore, sia nei confronti dell'editore, vista la citazione in atto.
Mi permetta di esprimere il parere che nessun regolamento, anche sul web, può eludere, contrapporsi, o violare le leggi esistenti.
Le ricordo quindi che la citazione, come stabilisce l'articolo 70 della legge 633/1941 deve essere accompagnata dalla menzione del titolo dell'opera, del nome dell'autore e dell'editore.
Preme sottolineare che con la modifica del 63/2003 emanata dalla direttiva 2001/29/CE il diritto di citazione si estende all'impiego di tutti i mass media web compreso.
Lascio quindi al lei le scelte sull'accoglienza che gestisce nel suo spazio.
Le rinnovo cortesemente il titolo dell'opera:
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Con molta cordialità:
Umberto Capotummino
Ultima modifica di capotummino : 01-12-2007 alle ore 16.44.11.
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01-12-2007, 17.05.58
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#8
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Amministratore
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,695
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Con altrettanta cordialità le rispondo che non accetto ricatti su qualcosa che poi non le ho chiesto. Ora se ha interesse, non credo, a rimanere con noi a colloquiare è un gradito ospite malgrado le premesse, le chiedo di non inserire brani del libro pretendendo poi di citarlo.
La prego di non continuare qui nel forum ed in questo thread discorsi che nulla c'entrano.
Cordiali saluti
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