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L'antica città della conoscenza
  
    
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Vecchio 04-05-2009, 00.44.30   #1
Ray
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Predefinito Il tempo

Che cos'è il tempo?

Chi prova a rispondersi seriamente a questa domanda a mio avviso finisce per lo meno ad aprire un tread sulla questione (il che, a starmi a sentire, giustifica ciò che ho appena fatto e implicitamente mi aiuta a darmi della persona seria... ma se pò?).

Sostengo che la maggior parte delle persone hanno un'idea del tempo piuttosto vaga e sostengo anche che essa è basata su dei presupposti che in realtà sono assurdi. Provo ad esporre il problema con un esempio pratico che mi è capitato di leggere.

Immaginiamoci un viaggiatore che va da una città ad un'altra. Immaginiamo che egli, a metà strada, pensi che la città che ha lasciato non esista più, che sia stata dismessa, i suoi abitanti morti o emigrati, le sue case distrutte eccetera... insomma che la città che ha lasciato non esista più in quanto esisteva solo perchè lui era lì. Allo stesso modo egli pensa anche che la città in cui si stia recando non esista ancora, ma che stia venendo costruita in fretta e furia prima del suo arrivo, con tutto l'insieme di strade, case e abitanti... insomma che sia portata ad esistere solo perchè lui vi si sta recando.

Credo che tutti siate concordi nel definire stupido il pensiero del viaggiatore in questione... credo che siate pronti a spiegargli che entrambe le città esistono indipendentemente da lui, che quella che ha lasciato esiste ancora e che quella che raggiungerà esiste già. Magari lo riterreste ingenuo questo modo di pensare e lo bollereste con un sorriso di compiacenza.

Eppure credo che molti di voi ritengano che lo scorso autunno non esista più e che il prossimo non esista ancora...
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Vecchio 04-05-2009, 09.44.10   #2
dafne
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Scusami Ray, non mi è chiarissimo, dato l'esempio che hai fatto vuoi dire che consideriamo una cosa esistente fintantochè la stiamo vivendo?

Non capisco bene la relazione tra cosa sia il tempo e la città mentre mi è più chiaro il discorso delle stagioni.
Anche se l'autunno scorso non è che non esiste più perchè passato, in quanto rimasto "vivo" nella memoria...se c'è..mentre di alcuni giorni in effetti non posso dire che "esistano" perchè non me li ricordo.

Però so che ci sono lo stesso perchè un qualsiasi fatto potrebbe riportarmeli alla mente.

Mmmm..il tempo quindi potrebbe essere la sequenza di azioni che si sono susseguite ma che non ha un solo "verso" in quanto posso andare all'indietro...la città non smette di esistere perchè io mi sono spostato in un'azione successiva (anche se si potrebbe dire che non esiste più in quanto cambiano le persone, dei negozi magari chiudono o aprono..ecc )

Ho capito qualcosa di quello che hai detto?

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Vecchio 04-05-2009, 11.48.43   #3
Ray
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Scusami Ray, non mi è chiarissimo, dato l'esempio che hai fatto vuoi dire che consideriamo una cosa esistente fintantochè la stiamo vivendo?

Non capisco bene la relazione tra cosa sia il tempo e la città mentre mi è più chiaro il discorso delle stagioni.
Anche se l'autunno scorso non è che non esiste più perchè passato, in quanto rimasto "vivo" nella memoria...se c'è..mentre di alcuni giorni in effetti non posso dire che "esistano" perchè non me li ricordo.

Però so che ci sono lo stesso perchè un qualsiasi fatto potrebbe riportarmeli alla mente.

Mmmm..il tempo quindi potrebbe essere la sequenza di azioni che si sono susseguite ma che non ha un solo "verso" in quanto posso andare all'indietro...la città non smette di esistere perchè io mi sono spostato in un'azione successiva (anche se si potrebbe dire che non esiste più in quanto cambiano le persone, dei negozi magari chiudono o aprono..ecc )

Ho capito qualcosa di quello che hai detto?

Intendevo, forse pretenziosamente, suscitare un'intuizione.

Così come, nello spazio, le città esistono anche mentre io non le sto vivendo, così passato e futuro (le due città nella metafora, i due autunni fuori di essa) esistono anche se io non li sto più/ancora vivendo.

Se si penetra sta cosa, ci si rende conto come la nostra concezione del tempo, dovuta alla nostra ineluttabile percezione, che è basata su passato-presente-futuro, è del tutto assurda. L'unica cosa che può esistere è un continuo presente, del tutto indipendente da noi.
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Vecchio 04-05-2009, 13.40.10   #4
luke
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Che cos'è il tempo?

Chi prova a rispondersi seriamente a questa domanda a mio avviso finisce per lo meno ad aprire un tread sulla questione (il che, a starmi a sentire, giustifica ciò che ho appena fatto e implicitamente mi aiuta a darmi della persona seria... ma se pò?).

Sostengo che la maggior parte delle persone hanno un'idea del tempo piuttosto vaga e sostengo anche che essa è basata su dei presupposti che in realtà sono assurdi. Provo ad esporre il problema con un esempio pratico che mi è capitato di leggere.

Immaginiamoci un viaggiatore che va da una città ad un'altra. Immaginiamo che egli, a metà strada, pensi che la città che ha lasciato non esista più, che sia stata dismessa, i suoi abitanti morti o emigrati, le sue case distrutte eccetera... insomma che la città che ha lasciato non esista più in quanto esisteva solo perchè lui era lì. Allo stesso modo egli pensa anche che la città in cui si stia recando non esista ancora, ma che stia venendo costruita in fretta e furia prima del suo arrivo, con tutto l'insieme di strade, case e abitanti... insomma che sia portata ad esistere solo perchè lui vi si sta recando.

Credo che tutti siate concordi nel definire stupido il pensiero del viaggiatore in questione... credo che siate pronti a spiegargli che entrambe le città esistono indipendentemente da lui, che quella che ha lasciato esiste ancora e che quella che raggiungerà esiste già. Magari lo riterreste ingenuo questo modo di pensare e lo bollereste con un sorriso di compiacenza.

Eppure credo che molti di voi ritengano che lo scorso autunno non esista più e che il prossimo non esista ancora...
Il fatto è che se anche la città che abbiamo lasciato. o quella in cui ci stiamo per recare, continuano ad esistere, noi non possiamo comunque interagire con loro, o meglio lo possiamo fare solo quando ci troviamo dentro di esse.

Non è che ad un certo punto possiamo fare un inversione ad U e tornare a visitare la città appena lasciata e magari "modificarla" un pò; è come se tutti i collegamenti con essa fossero stati distrutti: tutte le strade, i ponti ecc non sono più percorribili.
Magari potremmo tornare indietro in elicottero, però mi risulta già problematico guidare l'auto senza andare fuori strada, figuriamoci provare altri mezzi di trasporto

Quello che intendo dire è che se si postula l'esistenza del passato e del futuro a prescindere dalla nostra percezione, poi mi viene spontaneo aver voglia di "andare a toccarli" (soprattutto il passato) e la cosa mi risulta assai difficile con gli strumenti di cui normalmente disponiamo.
Magari è possibile farlo con altri mezzi a nostra disposizione, l'elicottero del mio esempio, ed in altri piani dell'esistenza: possibilità estrememente affascinante però totalmente fuori dalla mia portata e dalle mie attuali conoscenze.
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Vecchio 04-05-2009, 13.56.05   #5
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Che cos'è il tempo?




Eppure credo che molti di voi ritengano che lo scorso autunno non esista più e che il prossimo non esista ancora...
Lascio perdere il viaggiatore e mi soffermo sulla frase citata..
Lo scorso autunno è passato e in qualche modo non esiste più..nel momento in cui mi torna in mente un giorno o una situazione qualsiasi ..accaduta in quel tempo passato ecco che ritorna attuale...presente..quindi torna ad esistere..
Così vale anche per il futuro che in pratica a da venì...ma se progetto un qualcosa per quel futuro esso diventa presente...ed esisterà..
Ho sbagliato tutto?
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Vecchio 04-05-2009, 21.53.29   #6
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Credo che tutti siate concordi nel definire stupido il pensiero del viaggiatore in questione... credo che siate pronti a spiegargli che entrambe le città esistono indipendentemente da lui, che quella che ha lasciato esiste ancora e che quella che raggiungerà esiste già. Magari lo riterreste ingenuo questo modo di pensare e lo bollereste con un sorriso di compiacenza.

Eppure credo che molti di voi ritengano che lo scorso autunno non esista più e che il prossimo non esista ancora...
La spiegazione che dai del tempo presuppone che tutto è già scritto o meglio che tutto esiste contemporaneamente anche il nostro futuro e che quindi la nostra cosiddetta libertà sarebbe un'illusione, in relazione al nostro muoverci nel tempo.
Se lo vediamo dal punto di vista del viaggiatore non è proprio come lo descrivi tu, se lascia una città non ci è più dentro come non è ancora dentro la città in cui è diretto, ma queste città esistono indipendentemente dal percorso del viaggiatore.
Ma si dà il caso che il viaggiatore durante il suo viaggio cambi in continuazione, di modo che da una città all'altra, da una stagione all'altra non è più uguale a come era prima, perchè nel suo muoversi è passato del tempo, ma anche se starebbe fermo tutta la vita senza muoversi il tempo per lui passerebbe lo stesso e si ritroverebbe vecchio, quindi è un nostro limite interno, che ci fa capire che il tempo scorre direi indipendentemente dai nostri movimenti, e questo vale per tutte le cose vive e anche per le altre, tipo le pietre le rocce ecc. solo che per queste ultime ci vuole molto più tempo per modificarle....
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Vecchio 04-05-2009, 22.04.38   #7
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Potrei descrivere il tempo un vettore che noi per comodità utilizziamo per definire il susseguirsi degli eventi, o quello che noi percepiamo come il susseguirsi degli stessi. E' interessante notare che tutte le formule fisiche funzionano perfettamente sia con tempo positivo che con tempo negativo... la limitazione non è nelle leggi termodinamiche tranne che per una, ma ne parleremo poi.

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..accaduta in quel tempo passato ecco che ritorna attuale...presente..quindi torna ad esistere..
In quel caso esiste come può esistere una foto, il mondo NON sarà più in quella situazione, quindi tu pensi o vedi una foto o poco più. Quel tempo è andato e (salvo poche probabilità) non tornerà più.

Citazione:
Così vale anche per il futuro che in pratica a da venì...ma se progetto un qualcosa per quel futuro esso diventa presente...ed esisterà..
Anche qui... una foto sbiadita del futuro, non il futuro stesso

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Eppure credo che molti di voi ritengano che lo scorso autunno non esista più e che il prossimo non esista ancora...
RISPOSTA ESATTA!!! (almeno per me)
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Ultima modifica di ellebi111 : 04-05-2009 alle ore 22.09.23.
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Vecchio 04-05-2009, 22.21.31   #8
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RISPOSTA ESATTA!!! (almeno per me)
Il guaio LB è che così non esiste nulla (il mondo). Il presente visto come congiunzione tra due cose inesistenti (passato e futuro) non può esistere.

Non ci siamo. La concezione per la quale il tempo è qualcosa che scorre non sta in piedi in nessun modo. Semmai siamo noi che scorriamo in un ambito di cui abbiamo solo una percezione sezionale (siamo noi il piano che seziona).

In ogni caso già Kant aveva dimostrato come il tempo sia una categoria a priori del nostro intelletto... del nostro modo di percepire il mondo, ossia qualcosa che noi aggiungiamo alla cosa percepita. Ma è solo limitazione della nostra percezione, non fa parte della cosa.
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Vecchio 04-05-2009, 22.22.30   #9
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La spiegazione che dai del tempo presuppone che tutto è già scritto o meglio che tutto esiste contemporaneamente anche il nostro futuro e che quindi la nostra cosiddetta libertà sarebbe un'illusione, in relazione al nostro muoverci nel tempo.
Non necessariamente. Il viaggiatore ha davanti a se tutte le possibili città. (e anche dietro)
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Vecchio 04-05-2009, 22.47.58   #10
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Il fatto è che se anche la città che abbiamo lasciato. o quella in cui ci stiamo per recare, continuano ad esistere, noi non possiamo comunque interagire con loro, o meglio lo possiamo fare solo quando ci troviamo dentro di esse.

Non è che ad un certo punto possiamo fare un inversione ad U e tornare a visitare la città appena lasciata e magari "modificarla" un pò; è come se tutti i collegamenti con essa fossero stati distrutti: tutte le strade, i ponti ecc non sono più percorribili.
Magari potremmo tornare indietro in elicottero, però mi risulta già problematico guidare l'auto senza andare fuori strada, figuriamoci provare altri mezzi di trasporto

Quello che intendo dire è che se si postula l'esistenza del passato e del futuro a prescindere dalla nostra percezione, poi mi viene spontaneo aver voglia di "andare a toccarli" (soprattutto il passato) e la cosa mi risulta assai difficile con gli strumenti di cui normalmente disponiamo.
Magari è possibile farlo con altri mezzi a nostra disposizione, l'elicottero del mio esempio, ed in altri piani dell'esistenza: possibilità estrememente affascinante però totalmente fuori dalla mia portata e dalle mie attuali conoscenze.
Si, hai pienamente ragione. Ma prima di parlare di diverse percezioni o piani di esistenza possibili o anche semplicemente della concezione del tempo della filosofia indù (che però è già più vicina), mi premeva di cercar di mostrare l'insensatezza della comune idea del tempo.
Ossia cercavo intanto ciò che non può essere.
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Vecchio 05-05-2009, 00.11.12   #11
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Il guaio LB è che così non esiste nulla (il mondo). Il presente visto come congiunzione tra due cose inesistenti (passato e futuro) non può esistere.
.
Il mondo non è composto da fotogrammi di una pellicola, in cui c'è il prima ed il dopo, esiste una cosa , la "materia" che evolve. Noi percepiamo questa evoluzione e per nostra comodità la dividiamo in quello che è e quello che è stato, ma la materia presente è la stessa di prima, semmai diversa perchè cambiata nelle sembianze od altro, ma la stessa.Il mondo ESISTE senza la nostra concezione di passato e futuro.
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Vecchio 05-05-2009, 00.36.11   #12
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Il mondo non è composto da fotogrammi di una pellicola, in cui c'è il prima ed il dopo, esiste una cosa , la "materia" che evolve. Noi percepiamo questa evoluzione e per nostra comodità la dividiamo in quello che è e quello che è stato, ma la materia presente è la stessa di prima, semmai diversa perchè cambiata nelle sembianze od altro, ma la stessa.Il mondo ESISTE senza la nostra concezione di passato e futuro.
Se ho capito cosa dici per te il tempo non esiste, è una convenzione umana che in un certo senso equivale a dire quello che stava accennando Ray e cioè che è un unico momento che comprende l'esistenza o l'evoluzione,
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Vecchio 05-05-2009, 01.23.42   #13
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Se ho capito cosa dici per te il tempo non esiste, è una convenzione umana che in un certo senso equivale a dire quello che stava accennando Ray e cioè che è un unico momento che comprende l'esistenza o l'evoluzione,
Non esiste quasi legge della fisica che non contenga fra le sue variabili la funzione tempo. Tutto funziona basandosi su questa "cosa" che alcuni definiscono la quarta dimensione. Qualcuno ha dimostrato che il tempo si può allungare e e restringere, (Einstein) spiegando ancora meglio l'universo che ci circonda. Difficile farne senza, e quindi mi sembra che sia impossibile sbarazzarcene così in fretta. Però di certo NON entra nella evoluzione della materia. E' un modo che noi usiamo per definire la sequenza di eventi che riusciamo a percepire.
Secondo la teoria olografica delle stringhe il mondo ha (a seconda della teoria, non ne esiste una sola versione) da 7 ad 11 dimensioni. Proiettando queste dimensioni (come in un film) su un telo queste si riducono a 3 più il tempo.
Si potrebbe quindi obiettare che anche le altre 3 dimensioni che percepiamo sono "fasulle" ma noi di fatto percepiamo queste, tempo compreso. Ritornando quindi al nostro misero mondo tridimensionale, esiste una sequenza di fatti che noi percepiamo: la foglia che cade, la mela tagliata, il fiume che scorre a cui con una variabile tempo possiamo dare spiegazione e prevedibilità.
In effetti la materia (quello che noi percepiamo) contiene in se tutto, ma nella mia idea li contiene perchè risultato del passato e punto di partenza per il futuro, non perchè sia contemporaneamente le tre cose.
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Vecchio 05-05-2009, 09.59.30   #14
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In effetti la materia (quello che noi percepiamo) contiene in se tutto, ma nella mia idea li contiene perchè risultato del passato e punto di partenza per il futuro, non perchè sia contemporaneamente le tre cose.
Io continuo a vedere la possibilità che coesistano entrambe le cose, sia la questione dell'eterno presente che accennava Ray sia ciò che rientra nell' idea che esponi di materia e tempo. . Sono solo diversi piani di studio. Uno relativo e uno assoluto.
Prendiamo la memoria, forse l'esempio più semplice da trattare, il passato esiste se non fosse che mi rievoca emozioni e sentimenti, ricordi elaborazioni ed evoluzioni del mio presente ma anche spinte e cambiamenti nel mio futuro.
Questa linea temporale va in avanti all'infinito, nella memoria dell'uomo inizia e finisce con la vita, ma per l'universo ha valore infinito, è quello che dicevi anche sopra. Ma se è infinito dovrebbe non avere un inizio... e allora o non è infinito il tempo e quindi non ci sono evoluzioni, oppure ruota a spirale su se stesso non potendo ipotizzare un inizio. Questo ruotare a spirale fa si che tutto sia compreso. Non so portarti formule della cosa, ma possiamo valutare la questione filosoficamente.
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Vecchio 05-05-2009, 10.43.25   #15
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Proviamo a prendere un libro di 1000 pagine.
Lo apriamo a pagina 1.
Leggiamo la pagina 1 con tutte le sue belle parole.
Poi giriamo a pagina 2 e leggiamo tutte le sue belle parole
poi pagina 3 etc.....

Nello stesso spazio andando avanti nel tempo, utilizzando un vettore metafora che va da pagina 1 a pagina 1000, vediamo metaforizzato lo scorrere del tempo.
Con il libro/metafora sarebbe facile anche da pagina 123 tornare a pagina 122 o saltare a pagina 145 o 23 etc... ma ai fini del discorso poco ci interessa, in ogni caso l'uomo comunque può solo andare da pagina 1 a pagina 1000.
Al massimo può non leggere alcune pagine (cosa che facciamo spesso, e qui entra in gioco la coscienza).

Però il succo è che qualsiasi pagina stiamo leggendo il libro è li, da pagina 1 a pagina 1000 in questa limitata e limitante ma abbastanza semplice metafora.
In quello stesso spazio c'è tutto il libro anche se noi normalmente ne leggiamo una pagina per volta.


P.s. O.T. come umani abbiamo già, per lo più solo latenti, non manifeste, nel dna 12 dimensioni, ma non intendo ora dimostrarlo a LB , anche perchè più che "psicologicamente" sarebbe un pò difficile
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Vecchio 05-05-2009, 12.50.27   #16
William
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Essere pienamente coscienti,fuori dall'inlusione,cambierebbe la percezione del tempo per come la conosciamo?
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Vecchio 05-05-2009, 14.02.42   #17
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Il mondo non è composto da fotogrammi di una pellicola, in cui c'è il prima ed il dopo, esiste una cosa , la "materia" che evolve. Noi percepiamo questa evoluzione e per nostra comodità la dividiamo in quello che è e quello che è stato, ma la materia presente è la stessa di prima, semmai diversa perchè cambiata nelle sembianze od altro, ma la stessa.Il mondo ESISTE senza la nostra concezione di passato e futuro.
Si, il mondo esiste, questo non lo mettevo certo in discussione. Anzi partivo proprio da questo presupposto per mostrare come la normale (che tanto normale non è) concezione del tempo sia sbagliata, non certo che il tempo non esista.
Anzi, nella mia metafora, il tempo è l'insieme delle città, il mondo in cui si sposta il viaggiatore, o il libro di Uno.
Intendevo mostrare, come prima cosa, che il tempo esiste a prescindere dal nostro muoversi in esso o dal muoversi della nostra coscienza che percepisce solo una piccola parte di esso. Chiama questa piccola parte presente e ritiene che ciò che ha percepito prima (il passato), in quanto passato non esista più e ciò che (forse) percepirà, in quanto futuro non esista ancora.

Invece le metafore del libro e in fondo anche quello che dici tu, mostrano come ci debba essere un qualcosa, una specie di contenitore (chiamiamolo pure quarta dimensione, tanto era uno dei punti dove volevo andare) nel quale esistono simultaneamente le mille pagine del libro, ossia quel che per la nostra percezione è passato, presente e futuro.
E volevo mostrare come ciò sia molto simile, seppur i termini usati siano diversi, alla concezione di eterno presente della dottrina indù.
Anzi, come forse la dottrina indù su questo punto sia generalmente mal capita.

Ultima modifica di Ray : 05-05-2009 alle ore 14.04.48.
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Vecchio 05-05-2009, 14.05.29   #18
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Essere pienamente coscienti,fuori dall'inlusione,cambierebbe la percezione del tempo per come la conosciamo?
Lo ritengo decisamente probabile.
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Vecchio 05-05-2009, 14.30.53   #19
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Essere pienamente coscienti,fuori dall'inlusione
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Lo ritengo decisamente probabile.
Come conciliate le due cose, cioè essere pienamente coscienti e fuori dall'illusione?
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Vecchio 05-05-2009, 14.36.41   #20
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Mhm..provo a dire qualcosa, pur non essendo molto sicuro. Tento.

Credo che il tempo, così come lo percepiamo e conosciamo, nella sua scansione degli eventi in cui si può " indicare" - usare " definire" gia mi pare più azzardato - un passato, un presente ed un futuro possa essere messo in relazione alla " scelta" individuale.
Ossia, quel che è accaduto, quel che accade e quel che accadrà è condizionato da come noi abbiamo fatto, facciamo e faremo determinate cose o, per altro, dai comportamenti che teniamo in un momento.

Ora, in accordo con il fatto che è il passato, il quale per convenzione lo vedrei come un contenitore all'interno di cui c'è quel che ci ha riguardato, condiziona sia l'oggi e quindi di conseguenza il futuro.
Una scelta - non entrando nel merito della "scelta" però - è condizionato da qualcosa nel passato e dunque condizionerà il futuro. Ed il presente?
Potrei dire che il presente è dove le due forze, i due contenitori, passato e futuro, si annullano o anche si incontrano.

Credo anche che nella limitata percezione di tutto ciò non possiamo fare altro che immaginarci su di un nastro, su di un vettore che ha un inizio ed una fine, almeno in riferimento a quel che " sappiamo" di noi.
Il dato certo è che c'è una nascita ed una morte - almeno per quel che riguarda l'uomo - e che, il recinto che da questi due punti ne viene costruito, deve essere riempito con la vita, con le scelte ad ogni livello.

Ancora, il tempo ad uno stato " superficiale " non può altro che essere definito come sequenzialità di eventi. La scansione che utilizziamo per definire i giorni, i mesi, gli anni e via via sempre di più, con gli eventi ricompresi all'interno di quelli, ci aiutano a collocarci nella dimensione temporale.
Ci aiutano per attribuirci una posizione in una dimensione sconosciuta che non riusciamo a percepire nella sua ampiezza.
Ed è questa mancanza che restringe il campo della nostra percezione dandoci l'illusione di essere su un percorso " scorrevole".
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 05-05-2009, 15.10.00   #21
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Chi prova a rispondersi seriamente a questa domanda a mio avviso finisce per lo meno ad aprire un tread sulla questione (il che, a starmi a sentire, giustifica ciò che ho appena fatto e implicitamente mi aiuta a darmi della persona seria... ma se pò?).

Sostengo che la maggior parte delle persone hanno un'idea del tempo piuttosto vaga e sostengo anche che essa è basata su dei presupposti che in realtà sono assurdi. Provo ad esporre il problema con un esempio pratico che mi è capitato di leggere.

Immaginiamoci un viaggiatore che va da una città ad un'altra. Immaginiamo che egli, a metà strada, pensi che la città che ha lasciato non esista più, che sia stata dismessa, i suoi abitanti morti o emigrati, le sue case distrutte eccetera... insomma che la città che ha lasciato non esista più in quanto esisteva solo perchè lui era lì. Allo stesso modo egli pensa anche che la città in cui si stia recando non esista ancora, ma che stia venendo costruita in fretta e furia prima del suo arrivo, con tutto l'insieme di strade, case e abitanti... insomma che sia portata ad esistere solo perchè lui vi si sta recando.

Credo che tutti siate concordi nel definire stupido il pensiero del viaggiatore in questione... credo che siate pronti a spiegargli che entrambe le città esistono indipendentemente da lui, che quella che ha lasciato esiste ancora e che quella che raggiungerà esiste già. Magari lo riterreste ingenuo questo modo di pensare e lo bollereste con un sorriso di compiacenza.

Eppure credo che molti di voi ritengano che lo scorso autunno non esista più e che il prossimo non esista ancora...
Una linea verticale?
Il tuo racconto mi ha ricordato un bellissimo film che vidi tantissimi anni fa in bianco e nero mi pare si intitoli la macchina del tempo.

Un viaggiatore del tempo viaggia non nello spazio quindi non in orrizzontale, ma viaggia in verticale.
Infatti il tipo a bordo della sua macchina fantasmagorica, rimaneva sempre nello stesso luogo a bordo di essa ma vedeva il succedersi degli eventi e il cambiamento di tutto quello che lo circondava, piano o veloce a seconda della velocità a cui andava avanti o indietro nel tempo.
Da qui il fatto che non potesse andare in orizzontale perchè altrimenti si sarebbe mosso, per cui il suo viaggio doveva esser fatto su un linea si ma verticale.
Se noi potessimo muoverci in verticale non invecchieremmo anche se andassimo avanti di 5000 anni nel tempo ma vedremmo nel frattempo tutti i cambiamenti che avverrebbero in quei 5000 anni sul piano orizzontale. (a velocità altissime eh)
Quindi cosa è il tempo è difficile da comprendere per chi, come me, viaggia in orizzontale.
Sto fuori eh?
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Vecchio 05-05-2009, 15.24.22   #22
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Come conciliate le due cose, cioè essere pienamente coscienti e fuori dall'illusione?
L'unico modo che intravedo a prima vista è postulare che la coscienza abbia la possibilità di percepire al di là delle tre dimensioni, almeno in potenza. La piena coscienza quindi, una volta sviluppata, cancellerebbe l'illusione provocata dalla dimensione che manca.

A proposito di questa illusione, argomento che mi piacerebbe espandere, la ritengo semplicemente l'effetto della limitatezza della coscienza.
Noi vediamo i fenomeni nel tempo così come una coscienza bidimensionale vedrebbe un cilindro come un susseguirsi di infiniti cerchi. Per noi tridimensionali c'è un cilindro contemporaneo, per l'essere bidimensionale infiniti cerchi (sezione) uno dopo l'altro. Che ne pensi LB? Nessuna legge fisica postulata dalla coscienza bidimensionale (che chiamerebbe "tempo" il vettore che collega i vari cerchi) sarebbe infranta dal cilindro no?
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Vecchio 05-05-2009, 16.14.44   #23
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Questa linea temporale va in avanti all'infinito, nella memoria dell'uomo inizia e finisce con la vita, ma per l'universo ha valore infinito, è quello che dicevi anche sopra. Ma se è infinito dovrebbe non avere un inizio... e allora o non è infinito il tempo e quindi non ci sono evoluzioni, oppure ruota a spirale su se stesso non potendo ipotizzare un inizio.
Questo universo sembra avere un inizio: il big bang. Nessuno ad oggi è riuscito ad ipotizzare cosa ci fosse prima, si ritiene non ci fossse lo spazio tempo, quindi non posso dire se ci sarà fine ma sull'inizio gli scienziati sembrano daccordo.
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Ultima modifica di ellebi111 : 05-05-2009 alle ore 16.22.33.
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Vecchio 05-05-2009, 16.17.14   #24
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Come conciliate le due cose, cioè essere pienamente coscienti e fuori dall'illusione?
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L'unico modo che intravedo a prima vista è postulare che la coscienza abbia la possibilità di percepire al di là delle tre dimensioni, almeno in potenza. La piena coscienza quindi, una volta sviluppata, cancellerebbe l'illusione provocata dalla dimensione che manca.

A proposito di questa illusione, argomento che mi piacerebbe espandere, la ritengo semplicemente l'effetto della limitatezza della coscienza.
Noi vediamo i fenomeni nel tempo così come una coscienza bidimensionale vedrebbe un cilindro come un susseguirsi di infiniti cerchi. Per noi tridimensionali c'è un cilindro contemporaneo, per l'essere bidimensionale infiniti cerchi (sezione) uno dopo l'altro. Che ne pensi LB? Nessuna legge fisica postulata dalla coscienza bidimensionale (che chiamerebbe "tempo" il vettore che collega i vari cerchi) sarebbe infranta dal cilindro no?

Sulla falsariga di ciò che Ray ha detto, credo che si possa partire dall'ammettere che c'è una dimensione ulteriore a quelle che conosciamo e che percepiamo come assolute.
Potremmo dire, ancora, che siamo " schiacciati" in questa visione dal tempo che per altro verso potrebbe rappresentare una Legge alla quale tutto ciò che appartiene all'ambiente ove opera, agisce, è soggetto.

La limitatezza che ci contraddistingue ci attribuisce, allo stesso tempo, una visione, o meglio ce la fa attribuire, lineare dalla quale non si può uscire se non con sforzo; come dire che non è semplice, pur ammettendo l'esistenza di altra dimensione.
Ora, mi verrebbe da dire che in effetti per " modificare" il tempo, ossia la percezione che ne ho - e dunque questa tale, definita, illusione - devo, per forza, modificare me stesso; fare in modo di assumere una forma, diversa da quella con la quale, schiacciata, opero giacché la percezione che ne ho " passa " per me....
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 05-05-2009, 16.21.31   #25
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Proviamo a prendere un libro di 1000 pagine.
Lo apriamo a pagina 1.
Leggiamo la pagina 1 con tutte le sue belle parole.
Poi giriamo a pagina 2 e leggiamo tutte le sue belle parole
poi pagina 3 etc.....
A livello fisico invece (tralascio per un attimo le stringhe) vedo un grande foglio dove tutti leggono, scrivono, cancellano, ad ogni istante la scritta è diversa, e le cose cancellate o coperte "sono state" su quel foglio ma ora non ci sono più, ed il foglio è sempre lo stesso.

Citazione:
P.s. O.T. come umani abbiamo già, per lo più solo latenti, non manifeste, nel dna 12 dimensioni, ma non intendo ora dimostrarlo a LB , anche perchè più che "psicologicamente" sarebbe un pò difficile
Amo la logica, sempre pronto a ricevere nuove informazioni..
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