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Vecchio 16-12-2006, 15.41.18   #1
Uno
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Predefinito Speculazione sul buonismo e buonismo e ricerca

Li metto tutti e due sulla gogna, oggi mi ispira questo sia la notizia di quella associazione che raccoglieva soldi per una ragazza che doveva essere operata, è che quei soldi (raccolti, parecchi) non li ha mai visti.... sia l'annuale pianto di telethon... (ahia.... qui mi gioco qualche simpatizzante ).
L'ho già scritto altre volte, ma non mi stancherò mai di riportare su questi discorsi, finchè la gente non comprendesse la differenza tra buono e buonismo ci saranno personaggi loschi o ammantati da ali di angelo.... che viste bene sono di cartapesta.
Finchè io darò qualcosa di superfluo, dopo che ho fatto le rate per comprare l'ultimo cellulare, finchè lo darò solo perchè qualcuno sa come toccare il mio bisogno di essere buono, finchè mi limiterò a cercare di soddisfare questo mio bisogno invece che rendermi immune riempiendomi di bontà qualcuno sarà pronto a passare con il cappello, però non si accontenterà di un cappello normale, ci vorrà un cappello bello, ricco.... poi ci vorrà qualcun'altro che tiene il cappello, un'altro che tiene duro chi tiene il cappello, le scarpe per quello che porta in giro il cappello e anche quello che tiene duro quello che porta il cappello.... poi bisogna mantenere la famiglia di quello che porta il cappello e anche quella di quello che................
etc etc....... potrei continuare per ore...... e tutti i soldi dentro il cappello serviranno per pagare queste cose.....................


------------------------------
RICERCA-
Adesso qualcuno mi odierà.... ma un Pasteur (pastorizzazione, muffe e infezioni) o un Jenner (vaiolo) tra i tanti, purtroppo non recenti... perchè non funziona più così, che hanno dato all'umanità veri rimedi, senza controindicazione, senza lucro.... solo per il bene comune......... avevano forse mega-lussuosi-scintillanti-laboratori??
Avevano bisogno di fondi utili a mantenere qualche paese del terzo mondo per anni senza poi produrre qualcosa che non sia dentro una scatoletta con un foglietto di controindicazioni che poi alimenta l'indotto??

Jenner andava nelle stalle.... non si faceva portare le mucche...... e non aveva 50 persone che lo chiamavano professore srotolando la lingua..... umiltà.... umiltà....
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Vecchio 16-12-2006, 16.18.37   #2
jezebelius
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Mi sembra chiaro che molto spesso non se ne conosca la differenza.
Tu pensa alla Gente che ha da fare mille cose ma se trova un po di tempo per dedicarsi ( in maniera automatica aggiungo io ) a quello che è per quel momento un problema, lo trova.
E' vero si manca di umiltà...ma se proviamo a gridare che c'è questa mancanza sparsa in giro tutti, e dico tutti, direbbero che è la verità. Quando poi la " sana " umiltà viene a contatto con quella " presunta " nonchè " automatica " li sorge il problema: nessuno, preso singolarmente, è capace di evitare di parlare degli altri ed è altrettanto incapace di fare autocritica, vale a dire di assumersi le responsabilità che gli competono.
E' vero, secondo me, che questo modo di fare "ricerca" adesso non possiede più il vero senso per il quale è stato costituito. Credo, e forse sarò stupido a pensarlo, che in un non lontano passato le associazioni( lasciando perdere l'aspetto giuridico ) erano rivolte soltanto, e semplicemente, a farsi promotrici di una coscienza per il problema cosi da svilupparne le correnti positive che da questa " presa di coscienza " potevano derivare.
La solidarietà, l'altruismo, il sopportare i problemi degli altri, anche se in maniera singolare, secondo me sono stati sempre buoni proprositi che però non si sono mai sviluppati ; e come tutte le cose che non si sviluppano...queste sono divenute inerti, fredde, regredendo sulla scala dei Valori.
E' vero che con questo modo di ( non ) fare si è più contenti e sereni in maniera tale da poter dire: " io ho fatto;io ho donato, io ho contribuito".
Chissa perchè queste cose capitano sempre nel periodo natalizio per la maggior parte....
E' vero...siamo tutti più Buoni(sti)!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 16-12-2006, 20.15.16   #3
Arjuna
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Buonismo e ipocrisia vanno a braccetto.
Completamente d' accordo... i buonisti sono feccia e sono anche peggio dei malvagi.

Quanto alla ricerca: forse il problema è che geni come Pasteur non li abbaimo più... o se li abbiamo, vanno in America
__________________
... è il drappo che porti nel cuore per l' eternità.
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Vecchio 17-12-2006, 04.08.02   #4
griselda
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Predefinito Chi è buonista e chi è buono?

Racconto un episodio accaduto un po di tempo fa.
Alla scuola elementare arrivò un bambino con dei problemi di trascuratezza famigliare e gravi disturbi comportamentali. La prima cosa che il paese fece fu quella di evitare questa famiglia e relativo bambino. La paura che i loro figli si “contaminassero” invitandolo a giocare coi loro creò la situazione del mostro da scansare.
I genitori di questo bambino erano persone con grosse lacune e troppi figli.
Lui il piccolino era il l’ultimo di quattro. Non mancava il denaro in quella famiglia ma il cuore e la testa, c’era solo l’istinto. Quando si aprì la stagione calcistica i genitori che poco si interessavano di questo piccolo esserino, pensate che si scordavano persino di andare a prenderlo all’uscita da scuola,(aveva sette anni) meno che mai avrebbero speso dei soldi per iscriverlo al calcio. Ma a lui piaceva molto tirare calci al pallone, (era anche bravo) si presentava tutti i giorni ad allenarsi. L’allenatore lo fece allenare gratuitamente sino a che i ben pensanti del paese si risentirono…perché loro pagavano la retta e lui no. L’allenatore chiese il perché di queste lamentele e quando gli venne detto che i genitori avevano le possibilità economiche ( contrariamente a ciò che aveva pensato vedendo la trascuratezza del bambino) decise di non farlo più giocare. Il bambino si presentava ogni volta ma rimaneva sugli spalti perché non gli era più concesso allenarsi insieme ai paganti.
Non vedendolo entrare più in campo ma sempre presente un genitore gli si avvicinò per domandargli il motivo…egli spiegò a modo suo… quel genitore entrò in campo come un fulmine andò verso l’allenatore e gli disse che avrebbe pagato la quota per quel ragazzino innocente, ma l’allenatore rispose che non si poteva fare, era necessario il certificato, l’altro replicò che ci avrebbe pensato lui avrebbe portato dal medico il bambino dopo aver parlato con i genitori…ma l’allenatore rispose di no.
Appena rientrò a casa prese in mano il telefono e chiamò tutte le mamme dei compagni si scuola del bimbo perché si mobilitassero insieme a lui…ma tutti gli dissero che era lui a sbagliare che non capiva che quelle persone ci viaggiano con il pietismo…che ottenevamo sempre senza mai dare nulla.
Al che rispose che non voleva aiutare la famiglia ma soccorrere un’anima che in quel caos non avrebbe potuto avere altro di ciò che vedeva in famiglia e ripeterlo a sua volta, quando e se, fosse diventato adulto. Disse:”Noi “famiglie per bene” che abbiamo qualcosa in più da dare se non interveniamo, ci comportiamo come loro! Chiudiamo la nostra casa ma soprattutto il nostro cuore a quel piccolo.”
Gli risposero che non erano d’accordo che sbagliava e nessuno mosse un dito.
Cercò allora di far comprendere che i disagi che i ragazzi oggi vivono si ripercuotono sulla società di domani. Ma nessuno senti le sue grida e nessuno fece nulla. Le campane suonavano e la gente del paese si dirigeva ad assistere alla Messa serale. Disse loro che erano degli ipocriti dei sepolcri imbiancati e così si inimicò il paese.
Dopo qualche tempo quella famiglia si trasferì e se ne persero le tracce. Le persone che si erano rifiutate di aiutare quel bambino hanno tutti aderito ad una associazione di adozioni a distanza che li fa sentire buoni e bravi senza sporcarsi le mani.
Ricordo invece altri tempi, dove in una situazione del genere una persona caritatevole si aggiungeva come supporto alle difficoltà della famiglia disagiata dando sostegno ai bambini cercando di colmare le eventuali lacune. Di solito era una vecchietta sola ed i bambini in cortile giocavano tutti insieme senza discriminazioni.
Ora hanno creato l’asettica figura dell’assistente sociale… e tutto “va bene” basta non venir coinvolti…
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Vecchio 17-12-2006, 14.26.18   #5
jezebelius
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Racconto un episodio accaduto un po di tempo fa.
Alla scuola elementare arrivò un bambino con dei problemi di trascuratezza famigliare e gravi disturbi comportamentali. La prima cosa che il paese fece fu quella di evitare questa famiglia e relativo bambino. La paura che i loro figli si “contaminassero” invitandolo a giocare coi loro creò la situazione del mostro da scansare.
I genitori di questo bambino erano persone con grosse lacune e troppi figli.
Lui il piccolino era il l’ultimo di quattro. Non mancava il denaro in quella famiglia ma il cuore e la testa, c’era solo l’istinto. Quando si aprì la stagione calcistica i genitori che poco si interessavano di questo piccolo esserino, pensate che si scordavano persino di andare a prenderlo all’uscita da scuola,(aveva sette anni) meno che mai avrebbero speso dei soldi per iscriverlo al calcio. Ma a lui piaceva molto tirare calci al pallone, (era anche bravo) si presentava tutti i giorni ad allenarsi. L’allenatore lo fece allenare gratuitamente sino a che i ben pensanti del paese si risentirono…perché loro pagavano la retta e lui no. L’allenatore chiese il perché di queste lamentele e quando gli venne detto che i genitori avevano le possibilità economiche ( contrariamente a ciò che aveva pensato vedendo la trascuratezza del bambino) decise di non farlo più giocare. Il bambino si presentava ogni volta ma rimaneva sugli spalti perché non gli era più concesso allenarsi insieme ai paganti.
Non vedendolo entrare più in campo ma sempre presente un genitore gli si avvicinò per domandargli il motivo…egli spiegò a modo suo… quel genitore entrò in campo come un fulmine andò verso l’allenatore e gli disse che avrebbe pagato la quota per quel ragazzino innocente, ma l’allenatore rispose che non si poteva fare, era necessario il certificato, l’altro replicò che ci avrebbe pensato lui avrebbe portato dal medico il bambino dopo aver parlato con i genitori…ma l’allenatore rispose di no.
Appena rientrò a casa prese in mano il telefono e chiamò tutte le mamme dei compagni si scuola del bimbo perché si mobilitassero insieme a lui…ma tutti gli dissero che era lui a sbagliare che non capiva che quelle persone ci viaggiano con il pietismo…che ottenevamo sempre senza mai dare nulla.
Al che rispose che non voleva aiutare la famiglia ma soccorrere un’anima che in quel caos non avrebbe potuto avere altro di ciò che vedeva in famiglia e ripeterlo a sua volta, quando e se, fosse diventato adulto. Disse:”Noi “famiglie per bene” che abbiamo qualcosa in più da dare se non interveniamo, ci comportiamo come loro! Chiudiamo la nostra casa ma soprattutto il nostro cuore a quel piccolo.”
Gli risposero che non erano d’accordo che sbagliava e nessuno mosse un dito.
Cercò allora di far comprendere che i disagi che i ragazzi oggi vivono si ripercuotono sulla società di domani. Ma nessuno senti le sue grida e nessuno fece nulla. Le campane suonavano e la gente del paese si dirigeva ad assistere alla Messa serale. Disse loro che erano degli ipocriti dei sepolcri imbiancati e così si inimicò il paese.
Dopo qualche tempo quella famiglia si trasferì e se ne persero le tracce. Le persone che si erano rifiutate di aiutare quel bambino hanno tutti aderito ad una associazione di adozioni a distanza che li fa sentire buoni e bravi senza sporcarsi le mani.
Ricordo invece altri tempi, dove in una situazione del genere una persona caritatevole si aggiungeva come supporto alle difficoltà della famiglia disagiata dando sostegno ai bambini cercando di colmare le eventuali lacune. Di solito era una vecchietta sola ed i bambini in cortile giocavano tutti insieme senza discriminazioni.
Ora hanno creato l’asettica figura dell’assistente sociale… e tutto “va bene” basta non venir coinvolti…
Beh..sicuramente è una situazione, questa che descrivi, che deve far riflettere anche perchè si presentano molti dati che possono essere analizzati ad esempio: il Comportamento del signore che "vuole" autare il bambino, la risposta sociale " contro " il bambino ma sostanzialmente per colpire i genitori e cosi via.
Il fatto è che, dal mio punto di vista,per partire dalla costituzione della figura dell'assistente sociale, un lavoro come questo quando diviene " speculazione e lucro " ed ancora di più sintomo generazionale di una parvenza di bontà, che come una epidemia mi pare che colpisca tutti, è deleterio.
Sostanzialmente la " figura di aiuto " non è stata creata per un uso distorto da pochi eletti, anzi sono quei pochi eletti che presumibilmente marciano sulle disavventure altrui, in senso generico, cercando in questo il meccanismo per potere " accaparrare " di più.
Quindi forse bisognerebbe chiedersi se si " Vuole " autare veramente o al contrario si vuole apparire per potere rinvigorire l'ego.
Credo che quest'ultimo modo di porsi sia comune a tutti o alla gran parte della popolazione poichè, in fondo, manca quella Sensibilità che invece rappresenta il motore dell'aiuto in se.
Se considero il mio aiuto, tanto per fare un esempio, in quanto assistente sociale, come un lavoro all'interno del quale posso accedere a progetti che si muovono anche con aiuti politici, ed in questo modo accedere alla fetta che mi spetta...beh..se manca la sensibilità quale elemento fondamentale, non avrò problemi; mostrerò il mio sorriso davanti ma dietro potrò fare ciò che voglio.
Al contrario invece sarò una persona capace di esprimere ciò che sento a prescindere.
Le ragioni di questa mancanza sempre secondo me, vanno anche individuate da un lato considerando che la Societa di oggi, in quanto elemento collettivo è figlia di altre che si sono avvicendate, dall'altro, considerando i singoli individui, si possiede tutti quel " pezzo " di ego che si trasfonde alll'interno di associazioni o altro, creando poi risultati negativi..
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 17-12-2006, 14.36.57   #6
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Sono certo che gli stessi che hanno punito il ragazzino perchè comunque così possono sentirsi genitori modello rispetto a quegli altri...... gli stessi mandano sms ai pozzi di s.patrizio (scritto minuscolo apposta), adottano bambini in Nigeria o in India, cosa che potrebbe anche essere bene, ma che fa capire che è facile essere "buoni" con uno lontano... non ti tocca... vabbeh questa sarebbe lunga e non ho tempo adesso, so che comunque qualcuno capirà cosa intendo, magari lo esprime per tutti.
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Vecchio 17-12-2006, 15.43.57   #7
Sole
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Proprio ieri a casa di amici si parlava di questo.
Si diceva che è doveroso aiutare gli altri che soffrono in Africa, in paesi lontani.
La fame, la sete, la guerra..

Si diceva che i potenti del mondo devono.. dare i soldi necessari per rendere paritaria la situazione mondiale.. (dopo un mese staremmo come prima così come è iniziato il mondo così finirà, come le società animali).

Si diceva che è indecoroso che i ricchissimi del pianeta stiano su barconi che nn riescono nemmeno ad attraccare nei moli (come se dovessero render conto a chi li giudica o dimostrare di fare beneficienza).

Allora ho chiesto: se ora bussasse un barbone, uno zingaro, un deleritto e ti chiedesse di accoglierlo a vita in casa tua, lo faresti?


Ovviamente no, in casa nostra no.. ma il bambino lontano con gli occhioni tristi, lui si.

Sembra quasi come se si volesse alienare da noi un senso di colpa.
Siccome potrei ma non Voglio .. nn potendo sopportare il giudizio su di me di non volere, e date le sovrastrutture che mi compongono non posso pensare che io sia cattivo a non volere, alieno la questione e mi inondo di bontà guardando fuori casa mia.. facendo donazioni a natale e guardando con disprezzo chi ritengo possa fare grandi opere e non le fà.
Per non dover giudicare me stesso, condanno il "riccone" che ha invece tutto il diritto di fare la vita che desidera.
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Vecchio 18-12-2006, 00.06.49   #8
jezebelius
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Sono certo che gli stessi che hanno punito il ragazzino perchè comunque così possono sentirsi genitori modello rispetto a quegli altri...... gli stessi mandano sms ai pozzi di s.patrizio (scritto minuscolo apposta), adottano bambini in Nigeria o in India, cosa che potrebbe anche essere bene, ma che fa capire che è facile essere "buoni" con uno lontano... non ti tocca... vabbeh questa sarebbe lunga e non ho tempo adesso, so che comunque qualcuno capirà cosa intendo, magari lo esprime per tutti.

Sole ha scritto in sintesi una cosa giusta, dal mio punto di vista, che riporto:
Citazione:
Sembra quasi come se si volesse alienare da noi un senso di colpa.
Siccome potrei ma non Voglio .. nn potendo sopportare il giudizio su di me di non volere, e date le sovrastrutture che mi compongono non posso pensare che io sia cattivo a non volere, alieno la questione e mi inondo di bontà guardando fuori casa mia.. facendo donazioni a natale e guardando con disprezzo chi ritengo possa fare grandi opere e non le fà.
Per non dover giudicare me stesso, condanno il "riccone" che ha invece tutto il diritto di fare la vita che desidera.
Il " fuori da casa mia " ed il " Non ti tocca " sono i problemi fondamentali, secondo me.
Siamo abituati a guardare alla televisione le vicissitudini fuori dalla nostra area di vita. Come una finestra sul mondo siamo liberi di aprirla, o chiuderla, a seconda che ci convenga o meno.
La responsabilità è dura e per questo va esorcizzata con benevoli iniziative ed azioni caritatevoli nelle quali " Io " posso distinguermi da me stesso e dunque da " chi " non si comporta in quel modo.
" Io sono " ed " Io faccio " ovvero " Io ho dato ", ritornano sempre come trombe squillanti nei discorsi non tanto per mostrasi agli altri differentemente - che potrebbe essere un effetto secondario dell'azione in se - quanto invece trovare una scusa per se stessi; giustificare ( a se stessi ) le azioni, i comportamenti e quanto altro rientra nella logica del " buonismo " personificato.
Oddio..mo mi becco qualche critica.. ma aggiungo che "fortunatamente ", spesso, non Ci si rende conto di quello che si fa, pertanto si è più che giustificati a comportarsi in un certo modo; si è agevolati a girarsi dall'altra parte e dormire sonni tranquilli.
Questo per quale assurdo motivo accade?
Beh...forse perchè, assumere condotte dove lo " sforzo " è minimo, è più redditizio per me, in termini di ego, piuttosto che in altre condizioni; poi c'è da affrontare il discorso lontananza. Quest'ultimo mi pare fondamentale visto che molti si " lavano " del peso che una responsabilità, viva e materiale, potrebbe apportare. Siamo come quelli che " pagano " gli altri per fare si che vadano ad accudire i malandati, i diseredati...e quando poi Ci capita l'occasione di aiutare qualcuno in prima persona...siamo gli stessi che dicono: " Ma che vuole questo qua.." oppure "Ci sarà sicuramente qualcun altro che ci penserà " e via così.
Insomma sopportare un peso, che non è un peso quanto invece una mera illusione che porta con se la " favola " del buon samaritano è il miglior modo per sentirsi in pace con se stessi.
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Vecchio 22-04-2010, 11.08.50   #9
Edera
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Riesumo questo post per chiedere un consiglio a voi cittadini.
Durante l'anno chiamano in azienda svariate associazioni che propongono la vendita di biglietti teatrali a scopo di beneficenza, in pratica viene organizzato uno spettacolo e i fondi vanno all'associazione (ce ne sono diverse: contro la pedofilia, per la ricerca sui tumori, per la sclerosi, per pagare i pulmini ai disabili e così via..)
Allora in genere se beccano mio padre riescono sempre a venderci un biglietto, ovviamente allo spettacolo non ci va nessuno perché prendiamo quello pomeridiano che costa meno, giusto per non dire di no. Però io inizio a sentirmi veramente derubata dentro, c'è qualcosa che non va in questo, soprattutto nel sentirmi in colpa a dire di no.
L'ultima è successa stamattina, da due giorni chiamano e da due giorni rimando la risposta ma alla fine ho ceduto e ho acconsentito anche se stavolta mi sono fatta dare il numero dell'associazione con l'intenzione di richiamarli e dire loro di non passare a vendere il biglietto.
Sono confusa non so cosa fare, non so se veramente sia una buona azione, se i soldi poi servano davvero a quello che dicono, se in realtà spiritualmente sarebbe più sano imparare a dire di no... C'è qualcosa che non va, se tutto fosse al suo posto non mi sentirei a disagio e derubata ogni volta.
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Vecchio 22-04-2010, 12.13.15   #10
William
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sarebbe più sano imparare a dire di no...

Sarebbe più sano "imparare" a dire sia no che si...(per me)
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Vecchio 22-04-2010, 14.07.34   #11
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Sono confusa non so cosa fare, non so se veramente sia una buona azione, se i soldi poi servano davvero a quello che dicono, se in realtà spiritualmente sarebbe più sano imparare a dire di no... C'è qualcosa che non va, se tutto fosse al suo posto non mi sentirei a disagio e derubata ogni volta.
Anche io credo come William che a volte invece bisogna imparare a dire un no ma anche di si, meriterebbe questo un tread a parte..."Dire si"
Nel caso specifico di cui parli però comprendo che ti è servito dire di no, proprio perchè magari tu sei tra coloro che dicono di solito si. Se non vedo chiaro anche io farei come te, posso sempre spendere meglio il mio si, dove mi convince meglio.

Ultima modifica di webetina : 22-04-2010 alle ore 14.09.38.
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Vecchio 22-04-2010, 15.08.45   #12
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Anche io ho sempre avuto il problema di non saper di re di no, che poi Dio mi punisce e vado all'inferno. Da piccola mi hanno indottrinata così.
Il risultato è stato un grande risentimento verso tutti i bisognosi che si aspettavano qualcosa da me. Allora mi sono data uno stop. Non ha senso dare maledicendo il momento. Io sono molto disponibile ma a tutto c'è un limite.
Ho deciso di essere egoista e di dire di no sempre per partito preso, poi valuto la situazione e decido se posso fare uno strappo.
Il risultato è che certi condizionamenti sono duri a morire, finisce sempre che dico di si più di quanto desideri farlo, quanto meno sono onesta nel dire lo faccio solo perchè non ne posso fare a meno. Meglio un'onesta egoista che un'altruista ipocrita.

Diversa cosa è verso situazioni sociali di ingiustizia. Lì non è tanto il dare, il fare la carità, ma è la coscienza di difendere chi è più debole. In questo io sono una che si prende molte corna da terra per difendere in situazioni in cui molti restano indifferenti.
Diverse volte mi è capitato di litigare con politici, medici, infermieri, impiegati perchè non rispettano i diritti di qualche cittadino in difficoltà, o di mancare di umanità nei confronti di un malato o altro. Sono buona per questo? non lo so, non è tanto importante saperlo, se lo reputo opportuno lo faccio.

Se incontro una zingara per strada e con la sua simpatia mi convince a darle dei soldi lo faccio volentieri, ma se si presenta un bambino o una donna con un bambino per strada o davanti ilsupermercato io li rimprovero aspramente. Non mi tacito la coscienza dando dei soldi a chi sta sfruttando un minore indifeso per raccogliere soldi invece che andare a lavorare.

Il bene preferisco farlo di persona ad una persona che riconosco averne bisogno e non è in grado di provvedere diversamente, preferisco scommettermi in prima persona che dare una somma senza accertarmi che siano arrivati a destinazione.

Per quel che riguarda la categoria degli assistenti sociali vorrei dirti Griselda che nell'ambito lavorativo in cui rientra il Tribunale per i minori, ad es., non è così facile come sembra dall'esterno, non sempre purtroppo si può fare il bene del bambino, ma spesso si deve fare il bene secondo i criteri dettati dalla legislazione vigente. E' un tasto molto dolente che mette in croce le figure professionali deputate a prendere decisioni sulla base di risorse minime e grandi ostacoli burocratici. Dico solo che sono felice di non lavorare più con i minori e con i servizi sociali pubblici. Nel privato posso permettermi il lusso di fare del bene, nel pubblico no.
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Vecchio 22-04-2010, 15.47.21   #13
Edera
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In questo caso il gesto non parte di mia volontà.
Arriva dall'esterno, mi chiamano al telefono e mi chiedono:
"Signorina vuole fare un gesto di volontariato? Stiamo organizzando lo spettacolo teatrale come ogni anno possiamo mandarvi il biglietto? Le mando quello da quindici o quello da diciotto? "
E se provi a dire di no questi insistono, insistono... Insistono....
Mah.
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Vecchio 22-04-2010, 15.49.51   #14
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In questo caso il gesto non parte di mia volontà.
Arriva dall'esterno, mi chiamano al telefono e mi chiedono:
"Signorina vuole fare un gesto di volontariato? Stiamo organizzando lo spettacolo teatrale come ogni anno possiamo mandarvi il biglietto? Le mando quello da quindici o quello da diciotto? "
E se provi a dire di no questi insistono, insistono... Insistono....
Mah.
A me non telefonano più, strano no?
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Vecchio 22-04-2010, 16.00.27   #15
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A me non telefonano più, strano no?
Eh.
L'impulso di fare terra bruciata ce l'ho anch'io. Ma mi rimane il tarlo che davvero quei soldi finiscano in buone mani. Cioè sclerosi, disabili, bambini come faccio a sapere cosa, chi, come, quando si muove dietro.
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Vecchio 22-04-2010, 16.20.18   #16
stefano
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l'ultima volta ci hanno provato nell'ordine:
testimoni di geova (al citofono)
enel energia e vodafone (al telefono)

per i testimoni di geova è bastato usare il loro stesso metodo.
nel momento in cui hanno iniziato a citare passi del vangelo, glieli ho citati pari pari con altri significati.
resisi conto del fatto che non avevano modo di fare presa se ne sono andati.
con enel energia ho guardato i dati della mia bolletta mentre proponevano le classiche "offerte" (si per loro...)
tempo fa mi proponevano la tariffa fissa (a dir loro vantaggiosa)
al che domando la tariffa prevista.
me la dicono, guardo la bolletta attuale e i miei consumi e vedo che la tariffa fissa per 3 anni è maggiore dell'attuale sia nella fascia "bassa" sia in quella "alta".
in più io prevedevo (l'anno scorso) che la tariffa sarebbe scesa.
Sta di fatto che glielo dico chiaro e tondo, sento un tono piccato dall'altra parte mentre appendono.

Inizialmente anch'io mi sono un pò forzato nel farlo (anni fa ci sarei caduto ad esempio e tuttora devo starci attento e parecchio)
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Vecchio 22-04-2010, 16.46.41   #17
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Eh.
L'impulso di fare terra bruciata ce l'ho anch'io. Ma mi rimane il tarlo che davvero quei soldi finiscano in buone mani. Cioè sclerosi, disabili, bambini come faccio a sapere cosa, chi, come, quando si muove dietro.
Devo essere onesto e dire che ci ho messo una decina di anni eh...
Non è che si arrendono tanto facilmente, se poi hai pagato il pizzo (lo so che è forte come parola in questo contesto ma...) una volta, ti sei fregata da sola e ci vorranno 20 anni non 10.

Io parto dal presupposto che come quando voglio comprare (con queste cose non ci si compra il "paradiso"?) decido da solo quando e dove destinare quello che posso se voglio.

Per esempio attualmente sto spendendo (soldi ed energie) per Ermopoli... al che uno potrebbe pensare: "Uno è pazzo, megalomane o che altro"

Come si fa a paragonare un sito con associazioni che vantano di tentar di aiutare cose molto gravi?

Non si paragona infatti, io questo posso adesso, questo è ciò che devo/voglio fare. Nessuno può sobbarcarsi tutti i mali del mondo, cosa che è diversa da non scegliere nulla.

Debbo essere sincero e cattivello forse, ma se quelle simpatiche signorine (sempre donne sono, sarà che la voce femminile è più dolce e convincente.... gli uomini magari saranno quelli che le assumono) che telefonano invece che interrompermi mentre sto lavorando... andassero qualche sera a fare le cameriere in qualche pizzeria, i soldi guadagnati non potrebbero darli direttamente all'associazione? Non spenderebbero soldi di telefono, non spenderebbero soldi per affittare il teatro etc...

Edera, nessuno ti impedisce un sabato che sei a spasso di cercare l'indirizzo di una associazione che ti è abbastanza vicina, andare a vedere e chiedere che fanno e se vuoi lasciarle 5/10/20 euro... quello che vuoi e puoi...
Ma in quel caso lo faresti tu di tua scelta, se vogliamo anche in maniera più impegnativa che dare la banconota all'incaricato (qua da me funziona così e la cosa mi fa sospettare ancor di più) o riempire un conto corrente postale
Se poi di sabato non c'è nessuno, neanche uno straccio di volontario.... allora vale il discorso di prima: " a lavorare la terra o lavar piatti!" E mica io devo finanziare il "lavoro" di ufficio di chi si inventa un lavoro speculando sul buonismo delle persone.
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Vecchio 22-04-2010, 16.49.40   #18
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per i testimoni di geova è bastato usare il loro stesso metodo.
nel momento in cui hanno iniziato a citare passi del vangelo, glieli ho citati pari pari con altri significati.
resisi conto del fatto che non avevano modo di fare presa se ne sono andati.
Avrei voluto esserci deve essere stato un incontro di teologia fuori dal comune
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Vecchio 22-04-2010, 17.05.45   #19
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Avrei voluto esserci deve essere stato un incontro di teologia fuori dal comune

in quel caso mica conta tanto che tu stia dicendo il reale significato
basta inventarsene uno di diverso e mantenerlo di fronte al loro.

cmq mica troppo "fuori dal comune".
Eravamo a Cusano...cmq)))

per il resto pensi io abbia così difficoltà a dialogare di teologia con un testimone di geova "comune"?
non sono mica così conciato.
alle volte mi pare tu abbia la visione di avere a che fare con un bamboccione.

Ultima modifica di stefano : 22-04-2010 alle ore 17.07.58.
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Vecchio 22-04-2010, 17.32.39   #20
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in quel caso mica conta tanto che tu stia dicendo il reale significato
basta inventarsene uno di diverso e mantenerlo di fronte al loro.

cmq mica troppo "fuori dal comune".
Eravamo a Cusano...cmq)))

per il resto pensi io abbia così difficoltà a dialogare di teologia con un testimone di geova "comune"?
non sono mica così conciato.
alle volte mi pare tu abbia la visione di avere a che fare con un bamboccione.
Ma no, quale bamboccione... però questa è una cosa che conosco: "basta inventarsene uno di diverso e mantenerlo di fronte al loro."
Ti ho visto (più in passato, ma ogni tanto...) arrampicarti sugli specchi per mantenere una posizione, poi so come "lavorano" i TdG quindi immagino lo "scontro"
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Vecchio 22-04-2010, 17.42.26   #21
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se nel momento in cui si dialoga sono "presente" e sicuro di ciò che faccio non vado ad arrampicarmi sugli specchi.
se mi succede (e mi succede ancora ogni tanto) avviene per insicurezza più che altro (penso anche disattenzione che alla fine sfocia in reazione).
in certe situazioni addirittura l'insicurezza non è nemmeno legata a motivazioni particolari.
è più un'ansia da prestazione che altro
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Vecchio 22-04-2010, 18.04.24   #22
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Ha già detto Uno, ma dico la mia pure io.
Io rifletterei tanto sul fatto che spendono tantissimo in volantini colorati per farsi pubblicità, in telefonate, in voci lamentose e buonissime, in affitto di sedi e di teatro e di persone addette al teatro, in sicurezza che costa tanto... ecc ecc, e mi chiedo cosa resti davvero da devolvere.
Le associazioni di volontariato sono in genere fondate come culturali o onlus, ma onslus è già più difficile, e basta questo per poter chiedere fondi e sostentamenti alla regione e al comune e al Ministero dell sanità ecc ecc , che non sono tantissimi, dipende da chi hai dietro se la lega tumori o pincopallo, ma in ogni caso solo i fondi gli permettono di mantenersi, o almeno in linea di principio dovrebbero. Allora perchè dovrebbero fare un spettacolo? Se devo offrire offro,e non dovrebbero restituirmi indietro un servizio, manca il senso dell'offerta. Boh

Fin'ora ho conosciuto forse due persone che dedicano loro stesse, le loro forze e il loro tempo per fare qualcosa per gli altri, in cui credono, e di conseguenza anche per loro, perchè la visione di "altri" è diversa da quella di chi impiega un teatro per aiutare i bambini poveri... o la leucemia o non so cosa altro.

Piccola dietrologia: i bambini poveri dell'Africa li abbiamo creati noi occidentali e li abbiamo anche ammalati e ne abbiamo fatto anche cavie. Per cui non lo so davvero quei soldi se siano bene o male.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 22-04-2010, 20.27.21   #23
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"Signorina vuole fare un gesto di volontariato?
Ogni tanto fa come me, dici che sei la donna delle pulizie, che i signori sono in vacanza. Quando sono in vena mi diverto e me li tolgo di torno per un bel pò. Una volta che cercavano mio marito ho detto che era andato via per sempre, ed ero disperata, e ... ha chiuso subito...
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Vecchio 22-04-2010, 23.19.03   #24
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"Signorina vuole fare un gesto di volontariato?
"Si, anzi adesso riaggancio il telefono così posso andare a farne subito qualcuno"
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Vecchio 23-04-2010, 04.54.27   #25
Ombra
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Mah, potevi anche riattaccare e basta. Se uno sente una cosa e non vuole farla, perchè si deve sentire costretto?!
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