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Vecchio 20-02-2011, 19.40.22   #1
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Predefinito Terzo uomo(risolto)

Salgo dopo tanti anni in macchina con mio ex marito. Devo fargli il favore di ritirargli qualcosa per la casa. nel frattempo approfitto e lo faccio fermare davanti ad un ufficio per il rinnovo di un documento per mio padre che credo sia già morto. L'impiegato dice alla fila che sta per chiudere prima del solito. Ci vado vicino per chiedergli quando posso ritornare e non perdere tempo visto che lavoro. Lui dice: "Ma è non era in coda? " , capisco che me mi voleva servire. Strano comportamento , stava mandando tutti via, le avrò fatto simpatia? Aggiunge che se ho la foto di mio padre me lo fa subito. Dico no e che torno domani. Vado per risalire in macchina e penso che magari mio marito si fa l'idea che a me piace raccogliere consensi allo scopo di essere favorita. Mi secca questo, mentre parlavo con l'uomo ci ho pensato di girami di spalle perchè non si vedesse l'atmosfera carina, direi di privilegio che scorreva tra me e l'impiegato.
Fine

Tre sogni con i tre uomini della mia vita. Mio figlio con le lezioni di matematica, mio padre anch'egli per essere educato da me, e mio ex marito al quale voglio nascondere la mia vera faccia di avventuriera, cercando di mettere in risalto il ruolo di lavoratrice imperturbabile.

I miei sogni mi stanno forse dicendo che ancora lotto per affermarmi come madre, come figlia e come donna? Se lo sogno con questa assiduità vuol dire che il risultato pur vicino è mancato' ?
Come madre mi dò delle colpe da sola, perchè per mio figlio poi alla fine il bilancio è più che positivo.
Mio padre è morto senza minimamente avermi riabilitato, anzi il nostro divario raggiunse il culmine. Non vi erano più le condizioni per farlo, lo avevo accusato apertamente di essere un dittatore. Cercai dopo di convincerlo sinceramente che si poteva ricominciare daccapo, ma le parole dette avevano oltrepassarono il suo limite di sopportazione.
Mio ex marito non ha perdonato che io abbia infranto la promessa "Per tutta la vita" . Sotto, la verità è che non sono capace di coltivare l'amore per un uomo. Tendo a buttare la spugna sempre più facilmente, mentre altre donne scommettono tanto nella loro relazione, anche in presenza di grossi ostacoli. Per il resto finora mi sono attirata l'uomo a cui presto o tardi puntualmente mi viene voglia di cambiargli i connotati, scusate l'espressione, altro che con pazienza applicare metodi e regole!

il fatto è che non mi sono affrancata dal desiderio di essere credibile con l'uomo. A voglia a fargli fare espressioni di matematica!

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Vecchio 21-02-2011, 20.44.13   #2
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Predefinito Il passato non torna, non lo posso più aggiustare.

Mettere risolto mi serviva temporaneamente, ma non credo che facilmente un sogno potrà dirsi risolto...
Stanotte ho sognato la casa che ho abitato quando mi sono sposata, piccola, arrangiata alla meglio, in attesa della nuova casa. Mi sono sposata in fretta, per non restare più con i miei che mal tolleravano che il mio fidanzato venisse a casa la sera. Mio padre era più intollerante e litigava moltissimo con mia madre. Non mi sono sposata nel momento giusto, ho rovinato tutto costringendo mio marito a fare un passo quando meno ne aveva voglia avendo appena cominciato la professione.
Mi sono ricordata che quella casa è stata presente per tanto tempo in un sogno ricorrente. Abbandonata, al buio, con le mie cose dentro. A volte qualcuno vi entrava, lasciava la porta aperta. Io la controllo da molto tempo, e nemmeno esiste più oggi.
La lasciai per andare in vacanza, dove rimasi bloccata un mese ancora per sintomi di parto prematuro, e mio marito che rientrò si fece il trasloco da solo. Trovai tutto direttamente nella nuova casa, già sistemato. Una casa , la seconda che non mi vide felice. Malgrado il bimbo non ero felice, anzi direi che ero molto infelice. Da che studiavo e viaggiavo mi ritrovai coi matti in casa: mia suocera fuori di testa, coi suoi deliri religiosi, che controllava ogni ora della giornata di suo nipote, mi invadeva la casa quando avevo voglia di andare a letto. Mio suocero romanticone che voleva io accettassi gli eccessi di sua moglie. Mia madre che la domenica mi voleva a pranzo, e mi chiamava di primo mattino fino a quando io non dicevo di si. Puntualmente dopo il pranzo litigava con mio padre , ferocemente. Un giorno in cui tutta la famiglia era riunita, al solito mentre con le mie sorelle volevamo lavare i piatti, mia madre per la superbia diceva di no e sopra di lei la voce minacciosa di mio padre che si lamentava che tanto poi avrebbe dovuto lavarli lui. Dissi basta, continuarono, i nostri mariti non dicevano una parola. Presi una bottiglia di spumante e la lanciai contro una vetrata, afferrai una grossa pentola e la buttai addosso a mio padre, e a mia madre con un pugno sul tavolo intimai di smetterla per sempre e aggiunsi la minaccia che andando via avrei massacrato la sua macchia nuova con un ferro. Mi beccai uno schiaffo da mio padre, ma me ne fregai, in quel momento pensavo solo di volere liberare la mia vista dalla loro presenza. Non feci nulla alla macchina, non lo avrei fatto, volevo solo che mia madre avesse paura di me e che mi lasciasse in pace la domenica. Non andai più a mangiare da loro, a parte dopo la morte di mio padre, qualche volta. Ma poi mi madre mi ha fatto passare di nuovo la voglia, perchè non riesco a dire due volte smettila, non mi piace alzare la voce, non mi piace andare fuori di testa, non mi piace essere violenta. Ma violenta dentro lo sono, sto attenta a evitare le situazioni, rifuggo anche le persone violente, anche solo sarcastiche. Sono stata meglio senza le persone che mi opprimevano, mi sono liberata di tutti, ma evidentemente è stata una forzatura anche per me da qualche parte. Ora ritrovo pezzi di me sparpagliati quà e là nelle varie case del passato, nei vari volti parentali.

Perchè doveva andar meglio? In ogni caso saperlo ora mi serve a dire che è inutile, che è meglio smettere di girare come un fantasma la notte nei luoghi dei delitti. I delitti verso l'anima. E' come essere stata in Vietnam per molti anni. Poi non riesci nemmeno a goderti la vita normale. E di notte si vive tra i fantasmi e pure le case tutte da sistemare non sono altro che le rovine delle loro stesse mura.
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Vecchio 22-02-2011, 02.45.48   #3
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Predefinito

Credo di avere compreso ciò che mi tormenta di notte e mentre dormo, un acuto senso di perdita. Mi sento fuori tempo e fuori luogo. Vorrei tornare indietro, e ricominciare da capo. Forse non sono nemmeno violenta dentro, non ho pensieri violenti, ma ci sono cose verso le quali ho sviluppato una grossa intolleranza. In effetti mi basterebbe mantenere ciò che ho, il fatto è che penso a ciò che ho perso. Anzi non sono io che ci penso, io non vorrei, è l'altra parte di me, quella che non ha mai partecipato ad alcune scelte.

Come si fa a convincermi che ho già vissuto questi anni e non posso tornare indietro?
Come faccio a prendere atto che così tra dieci anni se vivo avrò rammarichi a causa di non avere vissuto meglio nemmeno l'oggi che pure tanto ha?

Ma non stia in pena chi legge, ormai sto dormendo un buon numero di ore ogni notte, e anche il mio intestino funziona, e non ho i disturbi all'esofago.
Magari sapere che di notte me ne vado in case passate mi turba, mi fa sentire la tristezza di questo attaccamento, di questo non potere lasciare andare il passato che comunque è disseminato di scelte fatte perchè obbligata dalla impossibilità di reggere certe situazioni. Ma poi di giorno tutto il resto mi distrae e non ci penso. Buon riposo a chi dorme.

Ultima modifica di webetina : 22-02-2011 alle ore 02.48.03.
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