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Vecchio 09-03-2011, 20.16.27   #1
dafne
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Stanotte ho fatto un sogno che ricordo poco ma che assomigliava molto ad un incubo.
Appena semisveglia ho pensato subito che dipendesse dalla pesantezza di stomaco che provavo causata da troppo formaggio (slurp) mangiato a cena ma ricordo di aver letto che a volte lo stato di pesantezza corporea permette di veicolare cose che altrimenti rimarrebbero sopite per cui...cerco di scrivere quel pò che è rimasto in memoria.

Sono in una foresta, stiamo scappando, mi sembra di aver pensato al Messico o comunque a una di quelle zone dove la polizia militare perseguita e tortura (aridaje).

Sò che siamo riusciti a scappare dal rifugio e sò anche che un mio compagno è stato preso mentre altri non riesco più a vederli, la fase centrale è un pò confusa perchè cerco di nascondermi e allo stesso tempo di capire chi è che si muove tra la fitta vegetazione.

Ricordo ad un certo punto di essermi svegliata, come ripresa, ricordo di aver realizzato con confusione, come chi si sveglia da un incubo, di essere caduta in un agguato, mentre la mia mente cerca di slittare sul momento appena precedente e all'improvviso realizzo che mi hanno presa perchè sono sul ciglio di una scarpata, o meglio, sono inchiodata alla parete della scarpata perchè nella mia pancia sono infilati due grossi pali più o meno all'altezza dello stomaco (il motivo per cui ho pensato che fosse un incubo da indigestione).

Cerco di muovermi un pò ma il dolore è tanto da..svegliarmi

Ora, macabro era macabro, ho dovuto accendere la luce per far sparire la sensazione folle di quei due pali nello stomaco, è molto probabile che dipendesse dall'indigestione ma di sicuro la ferita, il sangue, il tema che ricorre della tortura ha un suo perchè che suby ogni tanto mi propina.

Come se fossi in pericolo, come se rischiassi la tortura, o forse la tortura è in corso e io non me ne voglio rendere conto appieno.

Dopo quei tre giorni di ritiro ho la sensazione (condivisa da altri compagni d'avventura) di essere vuota mentre pensando a quei tre giorni torna il senso di pace e di pienezza.

Volendo svestire il corso di ogni possibile fronzolo per capirne l'essenza o perlomeno la caratteristica saliente in quei tre giorni ero io, libera, raccolta, ben disposta, emozionata senza vergogna, ecc ecc ecc

In qualche modo qualcosina di quello che abitualmente sono è caduto e ritornare negli schemi che mi costringono è, potrebbe essere, una tortura.

Alla fine i cattivi mi prendono e mi infilzano, per qualche minuto dopo ho anche cercato di liberarmi, pensando che i pali non avevano leso nessun organo vitale ( ) ma non ho retto e mi son dovuta alzare.

Un'ultima riflessione. Nella preghiera finale del corso ci veniva chiesto per cosa volevamo che i sacerdoti chiedessero l'intercessione dello Spirito Santo, a qualcUno verrebbe da ghignare se sapesse che lasciando che la Provvidenza facesse salire dal panico che mi era preso una preghiera che mi servisse davvero m'è uscito fuori Obbedienza e un pò di Coraggio...mi sà che era meglio se toglievo quel pò e magari sti pali riuscivo davvero a levarmeli
dafne non è connesso  
 


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