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Vecchio 11-10-2006, 11.53.37   #1
Fausto Intilla
Pensa di allungare la permanenza
 
Data registrazione: 08-10-2006
Messaggi: 50
Predefinito Viaggiare nel Tempo?

Prenderò ora in considerazione la possibilità, per un essere umano (o per qualsiasi altro corpo fisico,sia esso animato o meno),ossia per un'entità fisica formata da atomi e molecole e quindi ponderabile,di viaggiare nel tempo.Premetto che non rientra assolutamente nelle mie intenzioni riuscire a corroborare tale possibilità e nè tanto meno a minimizzarla;ciò che intendo fare è unicamente analizzarne gli aspetti e le conseguenze più significative da un punto di vista fisico „quantico-classico“ (lasciando quindi la risoluzione di tutti i paradossi „logici“,a carico dei filosofi e scienziati più asceti).
Immaginiamo due punti nello spazio (A e B,vedi fig1.1),tra cui vi sia una determinata distanza (c), in tre distinte situazioni dimensionali;ossia in tre distinti tessuti spazio-temporali.Per facilitare la vostra comprensione,vi suggerirei di paragonare la distanza c al tessuto spazio-temporale.
FIG.1
Apparentemente,riflettendo in termini euclidei,sembrerebbe che la distanza tra A e B,decresca parallelamente alla diminuzione della curvatura del tessuto spazio-temporale,o viceversa.Ebbene ciò non è assolutamente vero.
Immaginiamo che il tessuto spazio-temporale (c) rappresenti un lungo filamento metallico costituito quindi da atomi e molecole.Misurando la distanza tra i punti A e B,ossia tra le sue estremità,in qualsiasi modello di spazio N-dimensionale noi ci trovassimo,il filamento ci apparirebbe sempre lungo uguale.Questo per il semplice fatto che non solo il filamento metallico viene influenzato dalla curvatura dello spazio-tempo, bensì anche l'osservatore. Dove occorre quindi ricercare le differenze fisiche insite nei tre (v.fig. 1.1) modelli di filamento?Oppure,tornando ai viaggi nel tempo,nei tre modelli di individuo(qualora lo stesso individuo si ritrovasse in tre differenti modelli di spazio o tessuto spazio-temporale)?
I tre filamenti-individui,mostrerebbero in tutti i differenti modelli (tre) di spazio-tempo lo stesso comportamento quantico?Cerchiamo di scoprirlo:
Un tessuto spazio-temporale dilatato,a causa di una sua stessa „forte“ curvatura,implica una considerevole diminuzione del valore assoluto del Tempo (|T|) e parallelamente un considerevole aumento del valore assoluto dello spazio (|S|).Questa importante caratteristica del tessuto spazio-temporale non è nient'altro che una logica conseguenza della matematizzazione del concetto di spazio-tempo,ossia:|T|.|S|=K(dove K rappresenta una costante presente in ogni punto dell'Universo).Questa ipotesi-considerazione è stata avanzata sulla base dell’idea di Prigogine su un tempo Universale (che in origine fu di Bergson);idea che egli ha sviluppato in termini matematici nel libro ”Tra il Tempo e l’Eternità” con un’analisi sui sistemi di distribuzione dei tempi interni medi dello spazio-tempo.
E’ chiaro che nessun fisico...sano di mente,oserebbe mai mettere in discussione il fatto che spazio e tempo siano del tutto relativi al sistema a cui essi appartengono; e che quindi mai e poi mai si azzarderebbe a parlare di uno spazio e di un tempo assoluti.Ma come abbiamo visto,grazie al lavoro di Prigogine,è possibile perlomeno arrivare ad accettare l’idea di un Tempo Assoluto.
Ora,accettando pienamente questa premessa,ossia che l’intero Universo sia definito da una sorta di Tempo Assoluto, grazie a quel semplice gioco di simmetrie che ha sempre caratterizzato ogni nuovo principio in campo scientifico,dovrà necessariamente esistere anche la sua controparte...ossia lo Spazio Assoluto!
Se diamo per certo l’assunto che la struttura fondamentale dello spazio-tempo rimane costante in ogni punto dell’Universo , dobbiamo anche dare per scontato che spazio e tempo debbano necessariamente sottostare ad una legge universale di complementarietà, atta appunto a garantire l’invariabilità della struttura fondamentale dello spazio-tempo... in qualsiasi regione dell’Universo !
Sarebbe a questo punto del tutto sbagliato credere che io voglia riproporre, con altre vesti,la famosa Costante Cosmologica di Einstein; il prodotto di spazio e tempo (siano essi assoluti o relativi), definisce una costante (K) che non può essere espressa in unità di energia (Joules,eV,cal,...)!
Ciò che rappresenta invece tale costante,che io ho definito con il simbolo K, non è nient’altro che lo spettro,l’”anima”, di ogni struttura spaziotemporale; esprimibile ovviamente con un’unità simbolica di misura.

L'aumento del valore assoluto dello spazio,implica a sua volta una necessaria compressione atomico-molecolare dell'oggetto in questione atta a garantirne la sua compattezza energetica.Questa è una condizione necessaria affinchè gli atomi che costituiscono il corpo in questione non tendano a dissociarsi gli uni dagli altri (cosa che accade invece,la tendenza alla dissociazione atomica, più comunemente detta radioattività,a tutti quei corpi che si trovino in uno spazio che tende a contrarsi e in cui il valore assoluto del Tempo tende ad aumentare considerevolmente).Un corpo radioattivo, dev’essere quindi inteso come una forma complessa di energia,in grado di indurre lo spazio a contrarsi!
Si potrebbe quindi ipotizzare che un corpo radioattivo che si sposti nello spazio a velocità estremamente elevate,emetta un minor numero di particelle radioattive,rispetto ad un altro corpo (identico) che si trovi invece in uno stato di quiete.Siamo quindi arrivati a questo punto a proporre in una nuova veste,come condizione finale del nostro modello di spazio-tempo N-dimensionale iniziale,la cosiddetta...Contrazione delle lunghezze (prevista nella Relatività Generale e „affine“ a quella di Lorentz per le alte velocità;tale analogia ci risulta evidente se consideriamo lo spazio percorso da un corpo in moto lineare,come dilatato rispetto allo spazio che circoscrive lo stesso corpo in un sistema inerziale).

Un aspetto interessante quindi della realtà fisica in cui il nostro simpaticissimo viaggiatore del tempo potrebbe ritrovarsi, a distanza di qualche millennio dal suo intervallo temporale iniziale (ossia dal suo modello di spazio iniziale),è che essa potrebbe farlo apparire (dinanzi agli occhi del Padre Eterno,l'unico osservatore non soggetto a vincoli spazio-temporali),con una „statura“ diversa per ogni differente modello di spazio-tempo. Cosa di cui egli ovviamente non potrebbe mai rendersi conto.

...Dulcis in fundo:
Con un semplice ragionamento analogico potremmo giungere alla seguente conclusione: Se la contrazione delle lunghezze nella teoria della Relatività Generale,rispecchia in un certo qual modo la Contrazione di Lorentz prevista per corpi in moto lineare ad alta velocità,poichè per entrambe si presenta una determinata dilatazione dello spazio (affinchè esse possano manifestarsi) e considerando il fatto che per ogni valore della Contrazione di Lorentz corrisponde un rispettivo aumento relativistico della massa del corpo in questione,si potrebbe dedurre che tale aumento relativistico della massa abbia una certa corrispondenza persino con la contrazione delle lunghezze prevista in prossimità di una massa,ossia dove lo spazio è più curvo e quindi più dilatato.Sto semplicemente dicendo che la massa di un corpo potrebbe variare a dipendenza della curvatura dello spazio in cui essa si trovi. La massa di un corpo che si allontani dalla Terra, dovrebbe quindi in linea di principio,diminuire sensibilmente.Tale diminuzione,comunque,a causa della sua entità infinitamente piccola,resterà sicuramente imponderabile ancora per parecchi anni per il genere umano.Massa inerziale e massa gravitazionale potrebbero quindi non essere uguali,ma poichè sulla Terra la variazione della Costante Gravitazionale è troppo piccola per essere misurabile,nessuno finora ha mai potuto arguire tale possibilità.
In ultima analisi,potremmo azzardare l'ipotesi che la frequenza delle onde stazionarie che definiscono i livelli energetici degli atomi che costituiscono un determinato corpo che si allontani dalla Terra,a causa della diminuzione della curvatura dello spazio e quindi di una lieve contrazione dello stesso, tenda ad aumentare sensibilmente .In tal caso il corpo in questione tenderebbe a manifestare un determinato comportamento(seppur minimo) radioattivo, il che porterebbe ad una inevitabile ed ovviamente imponderabile diminuzione della sua massa.Da tale ipotesi,ne consegue un'altra ancora più bizzarra:
L'aumento della frequenza delle onde stazionarie, comporterebbe un pro-porzionale aumento delle interferenze quantiche del sistema preso in con-siderazione.La velocità di decoerenza di tale sistema,a causa di un suo progressivo allontanamento dalla Terra, tenderebbe quindi a diminuire;questo perchè vi sarebbero,in tale sistema,molte più interferenze quantiche da eli-minare.Il corpo in questione,potrebbe quindi in questo caso presentare un determinato comportamento quantico-classico.
Tornando per l'ennesima ed ultima volta al nostro carissimo viaggiatore del tempo (Mr.Jack-fly-A ),potremmo addirittura immaginare che egli,in determinati modelli di spazio in cui venisse malauguratamente „proiettato“, assuma un comportamento quantico-classico.Dinanzi agli occhi di un eventuale troglodita oppure di un eminente scienziato del 2600,egli potrebbe quindi apparire e sparire;esattamente come la luce di una lampadina ad intermittenza.Tali ipotesi o considerazioni,potrebbero sicuramente far ricordare a qualcuno,le parti più salienti del libro di Charles Berlitz: Esperimento Philadelphia.E se fossimo quotidianamente invasi da „orde di turisti provenienti dal futuro“, contrariamente a quanto sostiene Hawking,ma non ce ne accorgessimo per il semplice fatto che non siamo in grado di vederli?

...Thank' you God

Discussione comparativa: http://www.sciencechatforum.com/bull...?p=25890#25890

Fausto Intilla
(Inventore-divulgatore scientifico)
Fausto Intilla non è connesso  
 


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