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Vecchio 05-10-2006, 17.45.51   #1
Grey Owl
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Predefinito soggetto - oggetto

Vorrei parlare del soggetto e dell'oggetto... in particolare del "mondo" soggettivo e di quello "oggettivo"... molte volte mi sono trovato di fronte a questo muro... passare dal mondo soggettivo al mondo oggettivo... chiaramente mi sono fatto male... questo muro al momento per me e' invalicabile... ne vogliamo parlare?
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Vecchio 05-10-2006, 20.09.11   #2
Uno
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Mi prendo 5 minuti di pausa prima di andare a cena....
Gufetto amico... posso provare ad inquadrare (e già questa parola limita) la faccenda da un paio di punti di vista abbastanza razionali... sono sicuro che poi riuscirai a trasportare il tutto nel meno razionale (questo "meno razionale" potrebbe essere uno spunto per altra discussione):
Una volta ad un'amico che pose la stessa questione dissi di provare a pensare ad una boccia di pesci, se sei dentro vedi la temperatura dell'acqua, il mondo esterno (attraverso la rifrazione dell'acqua) etc etc in maniera soggettiva, se sei fuori della boccia puoi osservare tutto l'ambiente da diversi punti di vista e quindi oggettivamente... il discorso si può espandere al bene e al male (e altro), per un pesce singolo un paio di gradi in più o in meno dell'acqua significa la morte e quindi male, se sei fuori e hai 20 pesci tropicali (bisognosi di più caldo) e uno normale devi tenere la temperatura più alta anche se quello normale può soffrire o morire... etc etc...

Però oggi voglio darti/vi un'altro spunto, se soggettivo è come vedo le cose io singolo, oggettivo sarà la media di come vedono le cose tutti (per tutti intendo qualsiasi forma di vita anche quella che non consideriamo tale)... in pratica tutto l'Universo o se vogliamo Dio, se preferisci Gufetto anche Dio e Dea (poi un giorno ne parleremo) però bisogna distinguere anche che tpo di visione volontà è da mettere in media... se ne mettiamo una ego-istica siamo da capo..... sempre soggettiva è, e la media di tutte quelle egoistiche sempre sarà soggettiva....
Si capisce? dai ho dato spunti in abbondanza.... espandete su...

in sintesi estrema volere il meglio verso l'Universo intero è l'unico modo per vedere le cose oggettivamente
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Vecchio 06-10-2006, 12.26.51   #3
Grey Owl
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Rispondo come so' fare... col cuore... o come dici tu nel “meno razionale”…
Io sono il risultato oggettivo del mio mondo soggettivo… il mio essere qui e’ il risultato del “lavoro” fatto nel mio mondo soggettivo… ne sono il risultato… sono il muro stesso… bello che ritorna questo concetto dei pesci (rossi)…
Il muro e’ un paradosso… come amo i paradossi… vivo in un mondo oggettivo… e lo trascendo nel soggettivo… per contro il mio modificarmi mi porta ad un livello differente nel mondo oggettivo… moebius insegna…
Faccio cose… vedo gente… vivo… mi muovo… piango e rido… tutto passa per il mio mondo soggettivo… ne faccio mio gli insegnamenti e da questo scaturisce un gufetto cambiato nel mondo oggettivo…
Questo singolo gufetto oggettivo si trova cambiato… sente la temperatura cambiata e cosi’ vola verso ambienti piu’ gradevoli… meno freddi… meno umidi… piu’ caldi… al riparo dalla luce del giorno… in un atto oggettivo…
Incontrera’ altre persone e fara’ cose… questo perche’ e’ mosso da un senso di curiosita’ nei confronti della vita… perche’ sente che il tutto si muove verso quella direzione… anzi sente che… se non fa’ questo sta’ male… non si sente appagato… qualcosa non torna… sente una forza di amore che lo chiama… e vede nel mondo oggettivo che esistono altri esseri che cercano… li “sente” nel suo mondo soggettivo… ma li trova in questo mondo oggettivo…


PS: Mi fermo un’attimo… ma in seguito faro’ un esempio “razionale” a questo mio dire…

Ultima modifica di Grey Owl : 06-10-2006 alle ore 12.32.20.
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Vecchio 06-10-2006, 15.44.52   #4
Grey Owl
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Siamo salmoni… riprendo un testo che parla della vita di un salmone…

La vita di un salmone è particolarmente faticosa. Entrato in mare a circa due anni, cresce nutrendosi di plancton e successivamente di aringhe e piccoli pesci. Dopo soli quatto anni di vita marina, questo pesce sente un irresistibile impulso a tornare verso il luogo d'origine per la riproduzione e si dirige infallibilmente nella giusta direzione per raggiungere il torrente nel quale fu generato. Giunto alla foce del fiume, il salmone lo risale lottando contro la corrente e superando cascate con balzi di qualche metro. Di interi banchi di salmoni solo pochi raggiungono la meta e anche questi, una volta bruciate le ultime energie per la riproduzione, muoiono sfiniti dal loro viaggio per affrontare il quale hanno consumato tutte le riserve di grasso corporeo.”

A prima vista sembrerebbe O.T. ma io credo non lo sia...
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Vecchio 06-10-2006, 22.41.58   #5
jezebelius
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Originalmente inviato da Grey Owl
Siamo salmoni… riprendo un testo che parla della vita di un salmone…

La vita di un salmone è particolarmente faticosa. Entrato in mare a circa due anni, cresce nutrendosi di plancton e successivamente di aringhe e piccoli pesci. Dopo soli quatto anni di vita marina, questo pesce sente un irresistibile impulso a tornare verso il luogo d'origine per la riproduzione e si dirige infallibilmente nella giusta direzione per raggiungere il torrente nel quale fu generato. Giunto alla foce del fiume, il salmone lo risale lottando contro la corrente e superando cascate con balzi di qualche metro. Di interi banchi di salmoni solo pochi raggiungono la meta e anche questi, una volta bruciate le ultime energie per la riproduzione, muoiono sfiniti dal loro viaggio per affrontare il quale hanno consumato tutte le riserve di grasso corporeo.”

A prima vista sembrerebbe O.T. ma io credo non lo sia...
Infatti Grey non credo che sia OT. Sostanzialmente possiede molte affinità con il " percorso " di ritorno.
In questo senso però si discute della Volontà di ritornare verso il luogo di " origine". Dunque una sorta di richiamo che interessa anche gli uomini, a qualsiasi livello.
Volevo porre dunque una maggiore evidenza su quello che Uno ha detto e casomai, posto che ci riesca, espandere il discorso.
Soggettivo ed Oggettivo... sono due modi di " intendere " o melgio " percepire " un dato universo in un dato momento.
Seguendo i canoni della soggettività questo sarà valutato in base al soggettivo ( singolo ) punto di vista. In questo rientrano le conoscenze che in quel momento si possiedono e che inevitabilmente fungono da filtro, appunto come i pesci all'interno della boccia che " vedono " il mondo esterno, possiamo dire, attraverso due filtri: la boccia stessa, che impone una certa visuale assieme però all'acqua.
Quello che è il modo di vedere di un pesce, probabilmente non sarà lo stesso percepito dall'altro - tant'è che se potessero parlare ognuno darebbe la sua definizione - perchè gioca in questo una moltitudine di fattori che inevitabilmente lo modificano.
Sempre in ambito soggettivo, questo puo interessare non solo il singolo ma anche un gruppo di persone. Ad esempio una guerra. E' ovvio che ad un primo aspetto ( soggettivo ) questa mi sembrerà un'azione riprovevole; da altro punto di vista invece( ogettivamente ) quell'episodio potrebbe portare con se dei risvolti vantaggiosi o meno( per un futuro ) i quali, senza l'evento guerra, non si sarebbero verificati affatto.
Il bene ed il male, secondo questa mia teoria, sono due aspetti che per essere compresi ( quindi valutati trascendendo dal concetto di " bene " e " male " ) abbisognano di essere " guardati " in un più ampio spettro. Come dire...uscire fuori dalla boccia dei pesci per percepirne l'oggettiva visuale.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 08-10-2006, 11.49.31   #6
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Originalmente inviato da jezebelius
In questo rientrano le conoscenze che in quel momento si possiedono e che inevitabilmente fungono da filtro, appunto come i pesci all'interno della boccia che " vedono " il mondo esterno, possiamo dire, attraverso due filtri: la boccia stessa, che impone una certa visuale assieme però all'acqua.
Volevo aggiungere una cosa, riprendendo questo passo. Il punto di vista a pensarci bene è " filtrato" da tre parametri e non due. Il terzo, volevo sottolinearlo è questo:
Citazione:
Quello che è il modo di vedere di un pesce, probabilmente non sarà lo stesso percepito dall'altro - tant'è che se potessero parlare ognuno darebbe la sua definizione - perchè gioca in questo una moltitudine di fattori che inevitabilmente lo modificano.
.
Quindi gioca un ruolo fondamentale la percezione che ci fa "vedere " e quindi attribuire ad un dato universo in un dato momento quello che per questo verso, e cioè dal singolare, viene filtrato. L'acqua, ennesimo filtro e per finire la boccia, all'interno della quale " si vive ".

Insomma tutto rapportato ai propri canoni di valutazione. Mi pare che gia se ne sia parlato altrove.
Ora riprendendo la fine del discorso di Uno e cioè:
Citazione:
in sintesi estrema volere il meglio verso l'Universo intero è l'unico modo per vedere le cose oggettivamente
mi sembra che si possa dire che tendendo verso - e quindi questo gia presuppone abbandono delle caratteristiche che derivano dalla propria, individuale valutazione del pezzo di universo nel quale si è immersi - ci si indirizza verso l'oggettivo.

Si pone in questo modo la base per una valutazione che prescinde da qualsiasi elemento o caratteristica egoistica. E' il " verso " e cioè l'orientamento che deve essere cambiato. Forse usando un banale esempio possiamo dire che nella valutazione individuale ci si pone sul piano della soggettività, posto in orizzontale, mentre invece in quella oggettiva si " tende " verso l'alto, appunto trascendendo le caratteristiche soggettive dirigendosi in verticale, comprendendo quindi le varie visuali ed i vari punti di vista. Evidenzio ancora la semplicità dell'esempio dicendo che nel soggettivo si possiede un unico punto di vista. Nell'oggettivo questo è molteplice in conseguenza di quanto alti ci si trova ( o meglio si riesce a tendere ) rispetto al piano soggettivo.
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Dr. Marc Haven
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