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Vecchio 07-02-2010, 14.44.03   #1
Uno
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Predefinito Le lingue e l'analfabetismo di ritorno

Ne abbiamo già parlato più o meno, ma mi sembra che la cosa stia peggiorando. Ogni tanto fanno qualche servizio/intervista "fermo la gente per strada" in tv ed escono cose deprimenti.
Persone, di tutti i tipi, ceti ed estrazioni, età e sesso etc, che non sanno che significa obsoleto, bizzarro, eclatante etc...
L'analfabetismo oggi non è non saper leggere e scrivere, quello ormai è una cosa praticamente superata, non ho statistiche in mano ma penso che rimanga una fascia di vecchi veramente minima che non abbia avuto accesso neanche alle scuole elementari e che quindi non sappia leggere e scrivere. L'analfabetismo oggi è avere dei vocabolari molto poveri nella propria cultura, magari anche sapere che ci sono determinate parole ma saperne neanche un significato approssimativo o se va bene solo questo.
I fattori principali sono 2 o 3.
Non si legge, eccezioni a parte, libri seri e ben scritti, si legge ma giornali e riviste se va bene, altrimenti online blog e similari, tutte cose scritte da persone che soffrono dello stesso problema, cioè vocabolari ridotti.
Sms, chat e simili riducono il vocabolario, non serve esprimere veramente qualcosa, basta tenere un contatto aperto, far sapere di esserci ancora e sapere che qualcuno c'è dall'altra parte che aspetta noi che scriviamo. "ciao" e poco più
I libri stessi soffrono dello stesso problema, a parte il fatto che a differenza di secoli fa oggi l'autore non finisce l'opera, ma viene corretta da uno stuolo di persone, però sono sicuro che se si contasse il numero di vocaboli di un libro di 100 anni fa ed uno di oggi ci sarebbero delle differenze notevoli.
Perfino i film prediligono dialoghi banali ed effetti visuali e sonori per non far annoiare lo spettatore. In questo caso però il cinema non è una causa, è un effetto. Ha dovuto adeguarsi.
In effetti forse non dovrei usare la parola analfabetismo, dovremmo inventare una parola tipo anaparolismo, analemmitismo etc... ma alla fine fine anche se si sa scrivere (o leggere) una sequenza di lettere ma non se ne conosce il significato o non se ne ha la padronanza per usarle con cognizione di causa il senso cambia poco.

Il problema reale e la portata della cosa non è qualcosa limitato alla vanità culturale, all'essere più o meno interessanti e simili, il problema è relativo alla comunicazione. Oggi abbiamo in circolazione il numero più alto di parole mai avute (almeno nei tempi moderni) considerando che la tecnologia ha forgiato neologismi a raffica, considerato che utilizziamo molto di lingue straniere moderne tipo inglese, francese etc.. ma anche qualcosina di lingue antichissime tipo sanscrito etc... eppure siamo più poveri da questo punto di vista ed usiamo le stesse parole per dire più cose, ma chi ci sta di fronte se non è nella nostra testa come può capire cosa vogliamo dire realmente?

Ho aperto questo 3d se non altro per martellare il tamburo ogni tanto ed attirare l'attenzione su qualcosa di importante che stiamo perdendo, anche nella vita di tutti i giorni.
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Vecchio 07-02-2010, 15.55.03   #2
Kael
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Pensavo alla stessa cosa proprio giorni fa, su quanto nel linguaggio verbale a volte sono in difficoltà nel trovare il vocabolo giusto. Non che non li conosca, nello scrivere in forum ad esempio è più facile perchè hai tutto il tempo che serve per farli venire a galla, mentre nell'immediatezza del linguaggio non si può fermarsi continuamente. Certi vocaboli cioè non mi sono ancora così automatici, così familiari da usarli agilmente, e se come detto nello scrivere in forum può non apparire, nel linguaggio parlato a volte devo usare un sinonimo che però non mi soddisfa pur di non far perdere il filo dell'attenzione ai miei ascoltatori.

Di norma quando leggendo trovo un vocabolo che non conosco apro il dizionario e ne cerco il significato, ma spesso sono gli stessi dizionari a soffrire del medesimo male, per cui sotto la voce interessata di solito si trova un sinonimo che contribuisce ad impoverire sempre più la lingua. Se lo stesso dizionario mi dice infatti che pitturare vuol dire dipingere, perchè dovrei ricordarmi due parole anzichè una?
E' da un po' che ho iniziato ad ovviare al problema rifacendomi all'etimologia, penso sia l'unico modo reale per risalire alla fonte e trovare il vero senso di dare quello specifico nome ad una cosa anzichè un altro, capendo così anche le differenze e i motivi di eventuali sinonimi.
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Vecchio 07-02-2010, 23.52.25   #3
filoumenanike
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
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Persone, di tutti i tipi, ceti ed estrazioni, età e sesso etc, che non sanno che significa obsoleto, bizzarro, eclatante etc...
L'analfabetismo oggi è avere dei vocabolari molto poveri nella propria cultura, magari anche sapere che ci sono determinate parole ma saperne neanche un significato approssimativo o se va bene solo questo.
I fattori principali sono 2 o 3.
Non si legge, eccezioni a parte, libri seri e ben scritti, si legge ma giornali e riviste se va bene, altrimenti online blog e similari, tutte cose scritte da persone che soffrono dello stesso problema, cioè vocabolari ridotti.
Sms, chat e simili riducono il vocabolario, non serve esprimere veramente qualcosa, basta tenere un contatto aperto, far sapere di esserci ancora e sapere che qualcuno c'è dall'altra parte che aspetta noi che scriviamo. "ciao" e poco più
Ho aperto questo 3d se non altro per martellare il tamburo ogni tanto ed attirare l'attenzione su qualcosa di importante che stiamo perdendo, anche nella vita di tutti i giorni.
Il frutto di questa povertà di parole usate è proprio la velocità cui ci spinge il mondo dell'informatica, i messaggini sono scritti in modo pietoso, le parole vengono stravolte, accorciate, si usano solo quelle più brevi, i messaggi seri anche quelli che ci arrivano per lavoro sono in codice, sigle per accorciare i contenuti, così come avviene nelle relazioni mediche dove le sintomatologie del soggetto malato si riducono a sigle, acronimi davvero ridicoli e difficili da ricordare!
E' un mondo che ha fretta e poco tempo da dedicare al linguaggio e alle sue regole, all'armonia di un bel discorso, di un racconto esposto con la migliore sintassi e possibilmente senza errori di ortografia!
Purtroppo la società cambia, evolve, si trasforma e quando una lingua perde le sue regole significa che predomina l'ignoranza, soprattutto da parte di chi è preposto a che questo non avvenga, parlo degli insegnanti, categoria bistratta, portata allo stremo, refugium peccatorum, con gli ideali educativi e formativi riposti in un cassetto di cui non si ritrova più la chiave!
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Vecchio 08-02-2010, 02.25.53   #4
griselda
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Messaggi: 8,029
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Posso solo portare una testimonianza.
Beh sapete tutti che non ho studiato e per molti anni non ho neppure letto molti libri, ma credo che, al di à della predisposizione, abbia avuto delle insegnanti davvero con i controfiocchi e non sto parlando di scuole superiori ma di scuola elementare. Scuola che oggi è sottovalutata e che ha dato rilievo ad altre parti didattiche e non, rispetto all'ortografia e al vocabolario.
Quando mio figlio terminò le elementari nel confronto con le mie elementari riscontravo una discrepanza notevole. Oltre a riportare ancora errori di ortografia, cosa inconcepibile per come era stato impostato l'insegnamento ai miei tempi, (che tra l'altro non è quello delle calende greche ) addirittura non conosceva molti termini e aveva un vocabolario molto ristretto, tanto che rilevavo difficoltà ad esprimersi ma anche nello scrivere.
Ci sono voluti ancora cinque anni perchè riscisse ad avere un linguaggio appropriato, l'uso e la conoscenza di un maggior numero di termini questo grazie alla scuola superiore e l'approfondimento degli stessi tramite l'etimologia. La dimostrazione della mancanza da parte della scuola è supportata dal fatto che è portato per la lingua italiana, cioè se non fosse stato portato avrebbe ancora oggi una marea di mancanze.
Ma l'atteggiamento di minore severità da parte della scuola fa si che ci sia un impigrimento da parte dei ragazzi che sono portati a fare il meno possibile, il minimo indispesabile come del resto dimostrano gli scritti degli sms ridotti a lingue straniere o stenografici senza vocali, che addirittura alcune scuole accettavano sui compiti di lingua. Questo porta ad una distorsione nel modo di esprimersi che diviene autolimitante oltre ad aumentare la difficoltà di comprensione. (anche se devo dire che esiste una difficoltà notevole tra i ragazzi proprio di comunicazione, ma anche di contatto c'è come una paura o non so cosa sia ma sto andando OT)

Parlando di me, vorrei dire che sento moltissimo questa mancanza in me e ne percepisco ogni limite, ma mi piacerebbe tantissimo colmarla e nel mio piccolo faccio ciò che posso.
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