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Vecchio 29-02-2008, 18.52.07   #1
Sole
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Predefinito L'amico come specchio

Ciascuno mostra quello che è dagli amici che ha.
G.Flaubert

L'ho trovato molto vero e soprattutto racchiude un pochino le cose che stiamo dicendo in questi giorni in forum sul dare, sul ricevere ed entrambi.

In base agli amici che mi circondano io dovrei potermi vedere, sono io infatti che scelgo la cerchia di cui contornarmi, di cui nutrirmi, e con cui soddisfare le mie esigenze e bisogni.
Dall'esterno se osserviamo le tipologie di amici che abbiamo vicino possiamo capire moltissimo di noi e dei nostri bisogni e di conseguenza su cosa abbiamo da lavorare.

Che ne dite?
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 29-02-2008, 19.00.40   #2
dafne
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oh santo cielo

stò messa davvero male allora
Non ho molti amici, anzi, per la verità ho molti conoscenti ma amici...forse un paio.
anche se poi ci siete voi, amici virtuali ma amici, qui mi sento al sicuro, a casa anche se ho più affinità con alcuni piuttosto che con altri.
ci penserò nel fine settimana grazie Sole per lo spunto interessante
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Vecchio 29-02-2008, 19.41.10   #3
RedWitch
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oh santo cielo

stò messa davvero male allora
Non ho molti amici, anzi, per la verità ho molti conoscenti ma amici...forse un paio.
Sai Daf, io credo che non sia la quantità dei rapporti che intratteniamo ad essere importante, ma la qualità. Se hai due amici veri, trovo che siano meglio di tutti i conoscenti messi insieme..

Anche secondo me la frase che ha messo Sole è molto vera,
anche se inconsciamente, ci circondiamo di persone in base ai nostri bisogni, al nostro modo di essere e di raffrontarci, e se stiamo attenti possiamo imparare molto.
A volte, scherzo con le mie due amiche che chiamo "storiche" perchè ci conosciamo da tantissimi anni, perchè siamo 3 personaggi completamente diversi una dall'altra.. eppure ci "incastriamo" coi nostri pregi e difetti...
Poi è anche vero che non necessariamente tutte le persone di cui ci circondiamo sono amici nel vero senso della parola, ma da tutti, volendo si impara qualcosa..
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Vecchio 29-02-2008, 19.51.18   #4
turaz
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io scriverei "ciascuno mostra ciò che è in base a "tutto"quello che ha e che fa"

gli amici ne rappresentano una parte (di solito la più intima)

ciauzz
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Vecchio 29-02-2008, 20.58.41   #5
griselda
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Ciascuno mostra quello che è dagli amici che ha.
G.Flaubert

L'ho trovato molto vero e soprattutto racchiude un pochino le cose che stiamo dicendo in questi giorni in forum sul dare, sul ricevere ed entrambi.

In base agli amici che mi circondano io dovrei potermi vedere, sono io infatti che scelgo la cerchia di cui contornarmi, di cui nutrirmi, e con cui soddisfare le mie esigenze e bisogni.
Dall'esterno se osserviamo le tipologie di amici che abbiamo vicino possiamo capire moltissimo di noi e dei nostri bisogni e di conseguenza su cosa abbiamo da lavorare.

Che ne dite?
Sono d'accordo con te Sole e mi sto preoccupando perchè attualmente non ho amici (a parte Voi) conoscenti si, ma amici no. Quindi credo di doverci lavorare parecchio. Oltre tutto non mi mancano.
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Vecchio 29-02-2008, 21.50.02   #6
Uno
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Ha ragione Red, non è la quantità importante, l'aforisma usa il plurale per indicare l'insieme amici, in realtà la lancetta è l'assonanza-armonia che si ha con certe persone, se un individuo è in un certo modo potrà anche stare con tutti se è una persona aperta, ma se parliamo di amici si intende persone con cui si condivide un certo modo di vedere la vita e molte altre cose. Quindi non è neanche assurdo che se non si trovano (o se ne trovano poche) persone che condividono queste cose non si abbia o si abbia pochi amici... il che è diverso dall'isolamento, sebbene il periodo storico/sociale che stiamo attraversando non incoraggia per nulla i rapporti soprattutto de visu (per quanto pignoleggiando questa locuzione si potrebbe espandere ai monitor )
Per cui vedendo i veri amici di qualcuno ci sui può fare certamente un'idea di questo qualcuno.
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Vecchio 01-03-2008, 14.33.24   #7
jezebelius
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Per cui vedendo i veri amici di qualcuno ci sui può fare certamente un'idea di questo qualcuno.
Una domanda. Ti riferisci a chi si " frequenta"?
Proprio perchè, pensavo, non posso io sapere, dall'esterno, se quelli con cui Tizio esce o solo piglia il caffè sono amici ( veri ) o soltanto conoscenti. Insomma potrebbe essere una persona aperta, come dici, e trovarsi bene con tutti.
Ma a questo punto allora, continuando non so quanto correttamente sulla cosa, anche quando " mi trovo " con Giovanni, ad esempio, che è mio amico storico, posso pure trovarmi con Luigi, conoscente, e dall'esterno si potrebbe non capire chi " ho " come amico, considerandolo nell'utilità dell'osservazione ovviamente.
Questo frequenatare, come dire sia l'uno che l'altro, è perchè ho una parte di entrambi a prescindere dal tempo in cui ci frequentiamo?
Per esempio col primo condivido un comune punto di vista mentre col secondo, invece, ci sto bene si ma una considerazione su un fatto, un modo di fare, è differente...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 01-03-2008, 15.21.23   #8
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Anch'io come Griselda non ho amici,se li intendiamo come persone con cui uscire, confrontarsi,confidarsi etc.ma non mi preoccupo in quanto so che molto dipende da me,dal fatto che negli ultimi anni mi sono un pò chiusa ed ho perso fiducia nell'amicizia per cose accadute,anche deludenti..Oggi considero amico mio fratello,la mamma,persone a me vicine di cui ho totale fiducia..per il resto faccio fatica e credo sia evidente questa cosa, nel mio contesto sociale e forse non solo lì.Oserei dire che i miei più cari amici sono i cani che vivono con me... Un'altra cosa che ho notato comunque,è che ho sempre avuto più equilibrio nei rapporti con l'altro sesso,di amici uomini ne ho avuti diversi,ma la costante è che con nessuno ho mantenuto frequentazioni assidue,per vari motivi..comunque ho diverse persone a cui sono legata anche se non ci vediamo,seppur abbiamo litigato,ma l'amicizia per me è diventata una chimera,qualcosa che probabilmente non sono in grado di mantenere io per prima..tante volte mi sono chiesta cosa c'è di sbagliato in me per cui non riesco a creare rapporti veri,profondi e sinceri..ho notato che il mio essere schietta e diretta tante volte non è stato capito,ho notato che quando faccio qualcosa,anche un errore banale,le persone gli danno molto peso,rispetto allo stesso atto compiuto da altri per esempio e questa è una cosa che ancora non riesco a spiegarmi..Fatto sta che ho frequentato diversi tipi di persone nell'arco della vita,talmente diverse tra loro da avere molta confusione sul poter determinare da questo,come sono io..
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Vecchio 03-03-2008, 17.16.10   #9
Sole
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Una domanda. Ti riferisci a chi si " frequenta"?
Proprio perchè, pensavo, non posso io sapere, dall'esterno, se quelli con cui Tizio esce o solo piglia il caffè sono amici ( veri ) o soltanto conoscenti. Insomma potrebbe essere una persona aperta, come dici, e trovarsi bene con tutti.
Ma a questo punto allora, continuando non so quanto correttamente sulla cosa, anche quando " mi trovo " con Giovanni, ad esempio, che è mio amico storico, posso pure trovarmi con Luigi, conoscente, e dall'esterno si potrebbe non capire chi " ho " come amico, considerandolo nell'utilità dell'osservazione ovviamente.
Questo frequenatare, come dire sia l'uno che l'altro, è perchè ho una parte di entrambi a prescindere dal tempo in cui ci frequentiamo?
Per esempio col primo condivido un comune punto di vista mentre col secondo, invece, ci sto bene si ma una considerazione su un fatto, un modo di fare, è differente...
Jez, credo che questo aforisma serva più come monito ad osservare se stessi verso l'esterno piuttosto che provocare preoccupazione di che immagine diamo fuori. E' molto bello quello che diceva Uno qui:
Citazione:
non è la quantità importante, l'aforisma usa il plurale per indicare l'insieme amici, in realtà la lancetta è l'assonanza-armonia che si ha con certe persone, se un individuo è in un certo modo potrà anche stare con tutti se è una persona aperta, ma se parliamo di amici si intende persone con cui si condivide un certo modo di vedere la vita e molte altre cose
Questa assonanza armonica può esserci con persone appena conosciute o che conosciamo da anni e attraverso quei punti di unione che possiamo riconoscere noi stessi. Come quando al contrario abbiamo davanti una persona/specchio in senso negativo che ci fa arrabbiare.
Anche io sono senza frequentrazioni abituali, i pochissimi amici che ho devo dire che rispecchiano molto i miei ideali, i miei interessi, ma soprattutto condividono determinate scelte di vita. Quindi credo che in questo senso se conosci i veri amici di una persona allora sai qualcosa in più di questa. Sono delle affinità elettive.

Poi la vedo anche in un altro senso un pò più "nero" se vogliamo. Capita che ci circondiamo soprattutto di un certo tipo di personaggio, ad esempio la ragazzina che ha bisogno di emergere rispetto alle altre, sarà circondata da ragazzette con qualità che lei giudica inferiori, per cui osservando la cerchia che la circonda si può scoprire un pò di più delle sue paure.. così dei nostri bisogni in generale. Quante e quante volte ci siamo domandati: perchè ho queste persone intorno? Perchè le abbiamo scelte appositamente per metterci davanti i nostri bisogni e le nostre mancanze.. poi le vere amicizie sono una o forse due che vengono coltivate nel silenzio dell'intimità.
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Ultima modifica di Sole : 03-03-2008 alle ore 17.22.41.
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Vecchio 03-03-2008, 17.23.56   #10
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L'ho trovato molto vero e soprattutto racchiude un pochino le cose che stiamo dicendo in questi giorni in forum sul dare, sul ricevere ed entrambi.

In base agli amici che mi circondano io dovrei potermi vedere, sono io infatti che scelgo la cerchia di cui contornarmi, di cui nutrirmi, e con cui soddisfare le mie esigenze e bisogni.
Dall'esterno se osserviamo le tipologie di amici che abbiamo vicino possiamo capire moltissimo di noi e dei nostri bisogni e di conseguenza su cosa abbiamo da lavorare.

Che ne dite?
A volte è vero, a volte no. Molto spesso tendiamo ad avere la stessa tipologia di persone simili a noi poichè vogliamo confermare nell'altro la nostra personalità. Molto spesso avere amici diversi e variegati, dimostra anche l'ecletticità della persona nel migliore dei casi, o nel peggiore dei casi che questa persona è camaleontica e che in realtà mente con tutti, assecondando tutti.

In ogni caso, io dico sempre che benchè si deve essere aperti accettando tutti senza giudicare, dico anche che oro e argento sono incompatibili, e che oltretutto l'amicizia è anche questione di affinità ( fisica, mentale, attitudinale, di interessi, etc.).

Molte persone hanno difficoltà ad allacciare rapporti sociale, perchè manco loro sanno quello che gli piace veramente, di conseguenza fanno amicizie sbagliate oppure tiepide.
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Vecchio 03-03-2008, 17.37.52   #11
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Jez, credo che questo aforisma serva più come monito ad osservare se stessi verso l'esterno piuttosto che provocare preoccupazione di che immagine diamo fuori.
Mi stanno giungendo segnali da più parti, per cui mi sa che devo imparare ad essere più chiaro: fosse facile.

Non intendevo fare riferimento all'immagine che diamo fuori. Mi chiedevo solo se, per il fatto che frequento Luigi o Giovanni, è perchè non solo ho qualcosa da condividere sia con l'uno e sia con l'altro ma anche in riferimento alle probabili mancanze " mie " posso circondarmi, appunto, sia di uno e sia dell'altro. Insomma un po quel che hai detto poi continuando.
E' ovvio che se ad esempio col passare del tempo " perdo " una frequentazione o una conoscenza, poichè sono " cambiato ", o anche se vogliamo si tratta di una frequentazione con la quale ci si sente " stonati" è pure normale sotto un certo aspetto.
Mi circonderò di persone che più o meno risuonano con ciò che voglio, o al quale aspiro sia solo per condividere una ideologia, un pensiero o una visione della vita.
Potrei definire, non so se correttamente, "osmosi " questa sorta di scambio. Una cosa simile, per altro con un detto più o meno popolare, è " dimmi con chi esci e ti dirò chi sei ".
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Vecchio 03-03-2008, 17.44.35   #12
turaz
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nel momento in cui cambia la tua visione del mondo cambiano le persone che frequenti o quantomeno la tipologia delle cose scambiate.
te ne sei mai accorto?
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