Ermopoli
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Vecchio 17-04-2007, 20.37.57   #26
jezebelius
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Torno un attimo indietro, in sostanza, l'importanza personale sarebbe dunque l'importanza che noi attribuiamo alla personalità dominante, quella che crediamo essere la nostra essenza?
...........
Se inizierò seriamente a conoscermi, e a vedere che le personalità non sono altro che possibili facce, e riuscirò a farle convergere nella vera essenza, mi renderò conto che posso essere sensibile, ma anche no, che la sicurezza è un lato della medaglia etc...

Se rinuncio a quelle che credo essere le mie caratteristiche.. ecco che perderanno di importanza.. e avrò la possibilità di conoscere anche il resto...
Dal mio punto di vista non credo che sia errato ciò che dici, solo che si dovrebbe fare un distinguo.
Non credo che siamo noi ad attribuire importanza alla personalità dominante quanto invece è questa che se ne approria, dandoci, per conseguenza, l'illusione che siamo noi ad attribuirle un certo peso identificandoci con essa.
Ad esempio: faccio una cosa per la quale mi sento fiero e di conseguenza mi vedo con altri occhi( esempio che potrebbe anche svilupparsi all'opposto tornando all'autocommiserazione). Ebbene quel " sentirmi fiero" altro non è che quella parte di importanza personale che si è attribuita da se una valenza, in quanto io in quel momento mi sono identificato con tale caratteristica e che, illusoriamente, sento come mia.
In questo caso quindi, ben lontano dall'essenza che invece " racchiude" tutte le caratteristiche, questa in particolare prende il sopravvento sulle altre fin quando non ve ne sarà un'altra più forte tanto da usurpare la mia fierezza.
Non se si capisce.
L' illusione sta, per l'appunto, nel fatto che io non sono conscio che la fierezza " è solo " una parte e pertanto, in quel momento, è questa ultima che mi governa. E' questa insomma che si attribuisce da se un peso. La mia mente invece la farà passare per mia investitura creando un circolo vizioso all'interno del quale continuerò a ripetermi che ho fatto una cosa che gli altri non avrebbero potuto fare etc etc.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 17-04-2007, 21.57.27   #27
griselda
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Dal mio punto di vista non credo che sia errato ciò che dici, solo che si dovrebbe fare un distinguo.
Non credo che siamo noi ad attribuire importanza alla personalità dominante quanto invece è questa che se ne approria, dandoci, per conseguenza, l'illusione che siamo noi ad attribuirle un certo peso identificandoci con essa.
Ad esempio: faccio una cosa per la quale mi sento fiero e di conseguenza mi vedo con altri occhi( esempio che potrebbe anche svilupparsi all'opposto tornando all'autocommiserazione). Ebbene quel " sentirmi fiero" altro non è che quella parte di importanza personale che si è attribuita da se una valenza, in quanto io in quel momento mi sono identificato con tale caratteristica e che, illusoriamente, sento come mia.
In questo caso quindi, ben lontano dall'essenza che invece " racchiude" tutte le caratteristiche, questa in particolare prende il sopravvento sulle altre fin quando non ve ne sarà un'altra più forte tanto da usurpare la mia fierezza.
Non se si capisce.
L' illusione sta, per l'appunto, nel fatto che io non sono conscio che la fierezza " è solo " una parte e pertanto, in quel momento, è questa ultima che mi governa. E' questa insomma che si attribuisce da se un peso. La mia mente invece la farà passare per mia investitura creando un circolo vizioso all'interno del quale continuerò a ripetermi che ho fatto una cosa che gli altri non avrebbero potuto fare etc etc.
Attenzione alla l'I.P.
Il tuo post era chiarissimo!(vero)
La personalità si gonfia.
Non si capiva niente era tutto incorcolato puoi spiegare meglio? Ma cosa hai detto non si capiva bene.
La personalità si sgonfia. O si scalda.
Il giusto atteggiamento dovrebbe essere quello di prendere le distanze da questo sentire anche se rimane nostro, non, facendo finta di non sentire, ma non facendoci condizionare da quanto la nostra I.P. ci sta immettendo come vibrazione-segnale. Dobbiamo imparare a non indentificarci con con queste parti di noi che ci riducono. Pur essendole tutte non ne siamo nessuna?
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Vecchio 17-04-2007, 22.40.01   #28
jezebelius
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Attenzione alla l'I.P.
Il tuo post era chiarissimo!(vero)
La personalità si gonfia.
Non si capiva niente era tutto incorcolato puoi spiegare meglio? Ma cosa hai detto non si capiva bene.
La personalità si sgonfia. O si scalda.
Il giusto atteggiamento dovrebbe essere quello di prendere le distanze da questo sentire anche se rimane nostro, non, facendo finta di non sentire, ma non facendoci condizionare da quanto la nostra I.P. ci sta immettendo come vibrazione-segnale. Dobbiamo imparare a non indentificarci con con queste parti di noi che ci riducono. Pur essendole tutte non ne siamo nessuna?
Beh...da quel che mi pare di vedere, che probabilmente non è tutto, non è che non ne siamo nessuna ma ne siamo " tante" in maniera alternativa, l'una all'altra condizionanti, credendo che ognuna ( ma appunto non lo sappiamo ) sia unica.
Da questo punto di vista dunque siamo elogiati ( ed elogiamo noi stessi ) nell'aver fatto qualcosa( ad esempio quel che abbiamo detto prima...la fierezza...). Il problema è abbandonare quella sensazione sentendola o meglio avvertendola come un campanello d'allarme. Mi sembra che, al contrario, si " cerchi " ( e si adoperano le varie esperienze quotidiane per questo ) un elogio o un'attenzione particolari. Imparare a non identificarci con queste dovrebbe avere come fondamento un'ampia osservazione, ognuno per se, che comunque potrebbe condurre, anche ma non necessariamente e peraltro all'inizio, ad una vera e propria depressione che, secondo me, può considerasi frutto di una mancanza nel momento in cui a questa, all'inizio coperta, si alza il velo di certezza che le avevamo attribuito e che si scopre non essere tale.
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Vecchio 18-04-2007, 00.51.21   #29
Sole
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Riconoscere l'IP equivale a conoscere se stessi, ciò significa che maggiore è la conoscenza di Noi e maggiore è la sua forza.
La forza che applica l'IP su di noi è proporzionale alla conoscenza interiore. Eliminarla è una chimera. Senza non avremmo tensione ne la possibilità di rafforzarci.. è un Ombra di cui infatti non ci si accorge se non si tende verso di lei, volgendo lo sguardo, e dall'ombra non dobbiamo liberarci.

Così se è vero che l'Ego non va eliminato ma conosciuto e poi (magari arrivarci) usato, così l'IP.
Che poi l'importanza personale differisce da quello che conosciamo come Ego?
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Vecchio 18-04-2007, 13.35.31   #30
Faltea
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Ipotizziamo che Pinco prima di agire, sia in grado di riflettere sul modo adatto di re-agire a seconda di come pensa sia meglio comportarsi: con rabbia, con indifferenza, con superiorità, con saccenza, con commiserazione, ecc...
Ipotizziamo anche che riesca in una conversazione a gestire questa riflessione ad ogni botta e risposta..
Pinco agisce a fin di bene e per mantenere il dialogo su un piano costruttivo...
Di conseguenza ogni sbotto di rabbia sarebbe "gestito e voluto da Pinco" ed ogni attimo di debolezza anche.

Questo è riuscire a gestire l'I.P.?

Inoltre se non utilizza nel lessico frasi o parole che contengano "IO sono, IO faccio, IO dico", lascia da parte l'Ego.. Almeno a livello figurativo, ossia fa vedere una proiezione senza Ego.
Ma già il fatto di dirigere la conversazione gestendola, farebbe di Pinco un IO FACCIO... pregno di ego (?) ma non visibile...
La spontaneità fa emergere la parte dominante percui l'ego o l'Importanza Personale (ma differiscono?), mentre la manipolazione potrebbe creare una finzione, una maschera.
Questi esempi mi servono per capire il concetto che state esprimendo, come postato sopra non mi entra...

Mi sento all'asilo che sto cercando di scrivere la A.....

se sono fuori strada
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Vecchio 18-04-2007, 16.52.45   #31
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Riconoscere l'IP equivale a conoscere se stessi, ciò significa che maggiore è la conoscenza di Noi e maggiore è la sua forza.
La forza che applica l'IP su di noi è proporzionale alla conoscenza interiore. Eliminarla è una chimera. Senza non avremmo tensione ne la possibilità di rafforzarci.. è un Ombra di cui infatti non ci si accorge se non si tende verso di lei, volgendo lo sguardo, e dall'ombra non dobbiamo liberarci.

Così se è vero che l'Ego non va eliminato ma conosciuto e poi (magari arrivarci) usato, così l'IP.
Che poi l'importanza personale differisce da quello che conosciamo come Ego?
Concordo con quello che dici.
Perchè mai dovremmo eliminare l'importanza personale ??? Equivarrebbe a dire non essere nessuno.... annullarci come individui....
Io però vedo una differenza tra l'importanza personale e l'ego... la prima ci rappresenta col nostro carattere dominante....
l'altro va riconosciuto e dominato....
Ma senza saremmo come canne al vento, senza nessuna resistenza, nessuna volontà...
Casomai dovremmo cercare di eliminare quello che dentro di noi rema contro quello che vorremmo essere....
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Vecchio 18-04-2007, 20.21.00   #32
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Ipotizziamo che Pinco prima di agire, sia in grado di riflettere sul modo adatto di re-agire a seconda di come pensa sia meglio comportarsi: con rabbia, con indifferenza, con superiorità, con saccenza, con commiserazione, ecc...
Ipotizziamo anche che riesca in una conversazione a gestire questa riflessione ad ogni botta e risposta..
Pinco agisce a fin di bene e per mantenere il dialogo su un piano costruttivo...
Di conseguenza ogni sbotto di rabbia sarebbe "gestito e voluto da Pinco" ed ogni attimo di debolezza anche.

Questo è riuscire a gestire l'I.P.?

Inoltre se non utilizza nel lessico frasi o parole che contengano "IO sono, IO faccio, IO dico", lascia da parte l'Ego.. Almeno a livello figurativo, ossia fa vedere una proiezione senza Ego.
Ma già il fatto di dirigere la conversazione gestendola, farebbe di Pinco un IO FACCIO... pregno di ego (?) ma non visibile...
La spontaneità fa emergere la parte dominante percui l'ego o l'Importanza Personale (ma differiscono?), mentre la manipolazione potrebbe creare una finzione, una maschera.
Questi esempi mi servono per capire il concetto che state esprimendo, come postato sopra non mi entra...

Mi sento all'asilo che sto cercando di scrivere la A.....

se sono fuori strada
Alla fine come mi ha fatto notare " un Grande Amico "( ecco vediamo come reagisce la sua I.P. ) questa Importanza Personale è l'identificazione.
Cosa significa? Significa che se Tizio sa fare qualcosa di speciale ( ad esempio la torta di mele o anche scrivere in un forum), il suo saper fare qualcosa, che probabilmente nessun altro sa fare o sa fare meno rispetto alle sue capacità, lo inorgoglisce - con tutto ciò che ne consegue, ad esempio col passare del tempo si sentirà sempre più " fico" perchè saprà fare una cosa che gli altri non sanno o non riescono a fare - pertanto Tizio si identificherà, cioè diverrà " la stessa cosa", con questo aspetto parziale della sua personalità.
Altro esempio all'inverso. Se mi autocommisero, cosa che abbiamo detto più su nei primi post, lo faccio per attrirare molto probabilmente l'attenzione altrui e per converso perchè " mi reputo importante" perchè mi sento non capito etc etc ( quindi mi sono identificato con questo aspetto della mia personalità ) ossia, anche se non lo so, attribuisco a me stesso una grande importanza. Ciò potrebbe accadere perchè gli altri non mi considerano all'interno di un discorso ad esempio ; insomma mi piango addosso . Dunque cosa potrei fare? Cercherò, come in un circolo vizioso , mille scuse per dire o far notare, a chi non mi considera quanto vorrei, che ho delle qualità particolari - che io vedo mentre gli altri non se ne sono accorti - per cui non vedendo il motivo per il quale non mi si debba considerare inizierò a fare i capricci per esserlo. Anche questa insomma è Importanza Personale.
Che significa saper gestire l'Importanza Personale?
Significa non eliminarla, assolutamente no anche perchè questo mi pare che sia utopistico nonchè illusorio, ma invece " sfruttarla " ovvero sia rendersi conto, guardandola in faccia con un'attenta osservazione, che quella parte della nostra personalità in un dato momento che sta prendendo il sopravvento non siamo noi e, da questo, fare in modo che la frizione che si sviluppa da questa presa di coscienza ci fornisca quello di cui abbiamo bisogno.
Se ho toppato ditemi...vorrà dire che sgonfierò la mia Importanza Personale...
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Vecchio 18-04-2007, 21.42.01   #33
Ray
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La caratteristica principale dell'IP è attribuire importanza illusoria alle cose che non ne hanno e, in principal modo, appunto alla personalità. Quindi concordo con Jez quando la assimila all'identificazione. E' proprio identificandomi con la personalità (insieme di meccanismo più o meno funzionali, cmq funzioni) che conferisco ad essa l'importanza che dovrei invece dare all'Essere... nella metafora del vestito è scambiare il vestito con colui che lo indossa.

La sua origine è forse proprio questa: l'equivoco su chi ci sembra di essere. Poi questo vestito insiste per non voler mai essere cambiato e, per ottenere ciò, ci racconta che è perfetto per ogni occasione (e se non lo è allora è la situazione a non andare bene, mica lui), che non necessita si essere pulito o migliorato e così via. E' chiaro che rema contro l'autoconoscenza.

L'IP non va eliminata, va semplicemente ignorata...
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Vecchio 18-04-2007, 22.57.14   #34
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Alla fine l'I.P. ci limita in quella che noi conideriamo personalità?
Ma di base secondo me ognuno di noi ha tutto dentro di lui.. e ne è anche consapevole. Nel senso che se uno sa essere simpatico può tranquillamente non esserlo e diventare antipatico.. e così con tutto, dall'essere egocentrici o no.
Alla fine è quello che fa l'attore, si immedesima completamente nella parte e riesce ad essere quello che il suo personaggio è.. ma viene anche da pensare che se riesce veramente bene ad interpretare qualcuno che poi magari si discosta di molto da quello che lui è nella vita di tutti i giorni, come fa ad immedesimarsi così bene? Vuol dire che il lui c'è anche quel lato, e così un pò con tutte le varie caratteritiche.
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Vecchio 18-04-2007, 23.36.52   #35
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Ma di base secondo me ognuno di noi ha tutto dentro di lui.. e ne è anche consapevole. Nel senso che se uno sa essere simpatico può tranquillamente non esserlo e diventare antipatico.. e così con tutto, dall'essere egocentrici o no.
Non condivido quello che dici... in genere non si è consapevoli... si reagisce a stimoli esterni in maniera inconsapevole... si cambia vestito o personaggio a seconda di stimoli in modo inconsapevole e meccanico.

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Alla fine è quello che fa l'attore, si immedesima completamente nella parte e riesce ad essere quello che il suo personaggio è.. ma viene anche da pensare che se riesce veramente bene ad interpretare qualcuno che poi magari si discosta di molto da quello che lui è nella vita di tutti i giorni, come fa ad immedesimarsi così bene? Vuol dire che il lui c'è anche quel lato, e così un pò con tutte le varie caratteritiche.
Nel tuo esempio parli di attore... penso che non siamo consapevoli dell'arte della recitazione... viviamo di maschere che senza renderci conto cambiamo di volta in volta a seconda della reazione inconsapevole che ci genera un'evento...

Quanto si è consapevoli della parte che si recita?... credere di essere consapevoli di recitare una parte è I.P.

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Vecchio 18-04-2007, 23.38.51   #36
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Ma di base secondo me ognuno di noi ha tutto dentro di lui.. e ne è anche consapevole. Nel senso che se uno sa essere simpatico può tranquillamente non esserlo e diventare antipatico.. e così con tutto, dall'essere egocentrici o no.
Non sono d'accordo su questo. In linea teorica, posso anche sapere di avere tutto potenzialmente, ma da lì a saperlo veramente (comprenderlo), a mio parere ne corre.. altrimenti ci conosceremmo molto bene; l'attore cambia vestito e si trasforma a suo piacimento, ma quella non è la sua vita vera.. è finzione... così cambia vestiti, ma se per esempio si cala nel ruolo del malvagio lo interpreta alla perfezione ...ma nella vita di ogni giorno ammetterebbe di esserlo?o continuerebbe a portare il vestito del "buono"?

Cambiare vestito volontariamente significa conoscersi.. e probabilmente, ignorare la propria IP


ps:ho postato senza avere ancora letto il post di Grey

Ultima modifica di RedWitch : 18-04-2007 alle ore 23.40.38. Motivo: aggiunta del ps
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Vecchio 19-04-2007, 10.11.31   #37
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Non condivido quello che dici... in genere non si è consapevoli... si reagisce a stimoli esterni in maniera inconsapevole... si cambia vestito o personaggio a seconda di stimoli in modo inconsapevole e meccanico.

Nel tuo esempio parli di attore... penso che non siamo consapevoli dell'arte della recitazione... viviamo di maschere che senza renderci conto cambiamo di volta in volta a seconda della reazione inconsapevole che ci genera un'evento...

Quanto si è consapevoli della parte che si recita?... credere di essere consapevoli di recitare una parte è I.P.


Ma scusa perchè non si è consapevoli? (non parlo per tutti eh..) Ma se una persona ad esempio comincia a comportarsi male con me, non posso scegliere se arrabbiarmi o no? Se non posso scegliere cosa sono? E' vero come dici tu che molte persone agiscono in maniera meccanica, dicendo io sono così, sono fatto così, e cose del genere, ma secondo me già rendersi conto di poter fare una scelta è un inizio di autoconoscenza..
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Vecchio 19-04-2007, 10.19.07   #38
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Non sono d'accordo su questo. In linea teorica, posso anche sapere di avere tutto potenzialmente, ma da lì a saperlo veramente (comprenderlo), a mio parere ne corre.. altrimenti ci conosceremmo molto bene; l'attore cambia vestito e si trasforma a suo piacimento, ma quella non è la sua vita vera.. è finzione... così cambia vestiti, ma se per esempio si cala nel ruolo del malvagio lo interpreta alla perfezione ...ma nella vita di ogni giorno ammetterebbe di esserlo?o continuerebbe a portare il vestito del "buono"?

Cambiare vestito volontariamente significa conoscersi.. e probabilmente, ignorare la propria IP

Secondo me però che l'attore voglia ammettere o no, sa benissimo che quel lato fa parte di lui, altrimenti come potrebbe interpretarlo così bene? Poi è vero come dici che nella vita porterà il vestito del "buono", ma penso che in fondo in fondo sappia che c'è anche il "cattivo". Come alla fine in ogni uomo c'è del buono e del cattivo.. poi appunto con la personalità si esterna solo certi lati della medaglia, ma dev'esserci per forza il suo opposto.
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Vecchio 19-04-2007, 10.48.42   #39
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Ma scusa perchè non si è consapevoli? (non parlo per tutti eh..) Ma se una persona ad esempio comincia a comportarsi male con me, non posso scegliere se arrabbiarmi o no? Se non posso scegliere cosa sono? E' vero come dici tu che molte persone agiscono in maniera meccanica, dicendo io sono così, sono fatto così, e cose del genere, ma secondo me già rendersi conto di poter fare una scelta è un inizio di autoconoscenza..
Si Lion... ti dico come la penso...
Non puoi scegliere per il semplice fatto che non hai scelta... non abbiamo scelta... semplicemente tutto accade... non siamo in grado di scegliere.
In questo stato di sonnambulismo si vive un sogno in piedi... nel tuo esempio parli di una persona che si comporta male... il fatto che giudichi quella persona in uno stato di sonno (e quindi in maniera soggettiva) e' quello che intendo per "le cose accadono"... non siamo in grado di vedere per il semplice fatto che non ci conosciamo... non abbiamo ricordo di noi... dormiamo in definitiva.

Per sapere cosa siamo... bisogna "semplicemente" osservarci... l'ho virgolettato perche' pare essere la cosa piu' semplice da farsi... ma non e' cosi'.

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Vecchio 19-04-2007, 10.59.59   #40
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Si Lion... ti dico come la penso...
Non puoi scegliere per il semplice fatto che non hai scelta... non abbiamo scelta... semplicemente tutto accade... non siamo in grado di scegliere.

Sul fatto che tutto accade sono pienamente d'accordo, che se vogliamo possiamo anche chiamarle martellate come si diceva nella discussione della spada e della mente, però appunto posso scegliere in che verso mettermi e quindi prendere la martellata in un modo o in un altro.. Quindi nel momento in cui arriva la martellata posso scegliere, la martellata la prenderò per forza di cose, ma o in un modo o in un altro.. Era questo quello che intendevo
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Vecchio 19-04-2007, 11.26.47   #41
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Uff... non ho tempo...
ma una cosa importante, che si parli di importanza personale, o di scelte di qualsiasi tipo.... teoricamente saremmo liberi di scegliere, il famoso libero arbitrio... in pratica non lo siamo finchè non ci rendiamo conto di non poter scegliere

Lo so che è una cosa assurda o che sembra tale, faccio sempre l'esempio del tossicodipendente o dell'acolizzato, perchè tutto sommato lo siamo tutti per vie naturali senza assumere sostanze: quando un tossicodipendente può scegliere di disintossicarsi? Quando un alcolizzato può scegliere di disintossicarsi? quando anche un semplice tizio può scegliere di non ringhiare ogni volta che vede caio?
Quando si accorgono di fare una cosa... di drogarsi, bere, ringhiare... etc e può essere applicato a tutto, finchè faccio una cosa ma non la considero una cosa da me fatta non posso gestirla, il che non significa per forza eliminarla, perchè gli esempi qui sono in negativo ma anche in positivo vale.
Essere liberi significa sapere chi, cosa e come si E'.... solo questo ci permette di poter, voler fare qualcosa realmente... la libertà non è poter fare quello che si vuole... quello nessuno potrà farlo.... un tizio 2000 anni fa avrebbe evitato di farsi inchiodare su un legno.... però se non era libero lui... chiudiamo baracca e burattini che è meglio


O.T.
Scusate "l'assenza" spero che sia ancora per poco
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Vecchio 19-04-2007, 22.37.26   #42
Shanti
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Io però vedo una differenza tra l'importanza personale e l'ego... la prima ci rappresenta col nostro carattere dominante....
l'altro va riconosciuto e dominato....
Anche secondo me Ip ed ego non sono la stessa cosa, ma non riesco a definirlo, ne ho un'idea confusa e magari errata. Provo a spiegarmi con un esempio: quando crediamo di essere offesi è l’ego a sentirsi offeso e l’importanza personale è appunto la causa, quella “sensazione” che lo irrita così tanto.
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Vecchio 20-04-2007, 13.17.58   #43
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Anche secondo me Ip ed ego non sono la stessa cosa, ma non riesco a definirlo, ne ho un'idea confusa e magari errata. Provo a spiegarmi con un esempio: quando crediamo di essere offesi è l’ego a sentirsi offeso e l’importanza personale è appunto la causa, quella “sensazione” che lo irrita così tanto.
Forse hai ragione, dal momento che l'ego viene toccato la conseguenza è l'Importanza Personale.
Cioè, rimanendo in tema esempio, se mi fanno arrabbiare, scatenano in me questo sentimento o l'inizio di questo sentimento ma è l'I.P. che ne identifica il peso.
Però non so se questo passaggio, prima del decidere se procedere con l'arrabbiarmi o meno, sia toccare l'ego o se invece è solo un'emozione, una causa di ciò che mi è stato detto.....
Un po' intricato ma spero di aver reso l'idea
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Vecchio 26-06-2007, 23.11.54   #44
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teoricamente saremmo liberi di scegliere, il famoso libero arbitrio... in pratica non lo siamo finchè non ci rendiamo conto di non poter scegliere

Lo so che è una cosa assurda o che sembra tale, faccio sempre l'esempio del tossicodipendente o dell'acolizzato, perchè tutto sommato lo siamo tutti per vie naturali senza assumere sostanze:
quando un tossicodipendente può scegliere di disintossicarsi? Quando un alcolizzato può scegliere di disintossicarsi? quando anche un semplice tizio può scegliere di non ringhiare ogni volta che vede caio?
Quando si accorgono di fare una cosa... di drogarsi, bere, ringhiare... etc e può essere applicato a tutto, finchè faccio una cosa ma non la considero una cosa da me fatta non posso gestirla, il che non significa per forza eliminarla,
Essere liberi significa sapere chi, cosa e come si E'.... solo questo ci permette di poter, voler fare qualcosa realmente... la libertà non è poter fare quello che si vuole... quello nessuno potrà farlo....
un tizio 2000 anni fa avrebbe evitato di farsi inchiodare su un legno.... però se non era libero lui... chiudiamo baracca e burattini che è meglio
Riprendo un attimo sto discorso.
Insomma si è detto che la I.P. può essere usata.
Usata per cosa? Sicuramente per trarre grazie alla osservazione quella spinta, quel carburante, necessario per inziare, chiamiamolo cosi, un cambiamento.
Questo poggia, per l'appunto, nell'osservazione il pilastro principale.
Ora si è anche detto che l'osservazione è difficile, sembra facile ma in definitiva non lo è.
Nel momento in cui ci si osserva, dunque, ci si dovrebbe anche rendere conto che si è preda di un meccanismo - tra l'altro si è anche detto che questo meccanismo, la possibilità di essere soggetti a questo insomma, è proporzionale a quanto, fino a quel momento, si è arrivati a conoscersi - il più delle volte nascosto dalla identificazione.
Quindi in definitiva se mi identifico col vestito che porto, poichè si è parlato anche di questo, non farò altro che alimentare la mia IP.
Se mi identifico col fatto che sono...che so...attraente e che posso, grazie a questo avere un largo seguito - o anche da altro punto di vista, ad esempio se mi identifico col mio essere un buon samaritano perchè vado a destra e sinistra dove occorre - aumento ancora di più il legame che c'è tra l'IP e l'ego.
Si è parlato anche di un probabile differenza tra questi due aspetti.
Non ho capito una cosa però.....l'ego è " figlio " della Importanza Personale o è il contrario?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 29-10-2007, 13.16.02   #45
cassandra
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Per cercare di evitare fraintendimenti, prima di parlare di Importanza Personale, si dovrebbe capire cosa intendiamo per personalità.

La personalità è l'interfaccia con cui il nostro vero Io si relaziona con l'esterno (e quindi anche con gli altri).

E' vero che è un insieme di caratteristiche ma, se guardiamo lo scopo dell'interfaccia, che siano certe caratteristiche o altre non conta granchè. Conta solo per il singolo che deve sfruttare certe caratteristiche più di altre semmai.

Il problema nasce quando ci identifichiamo con la personalità invece che con l'Io. Allora la personalità inizia a dire io usurpando.

L'Io ha potenzialmente tutte le personalità... infatti colui che si evolve abbastanza da disidentificarsi da essa poi diventa in grado di usarle tutte e piacimento (connesso con il discorso di arrabbiarsi a comando), dato che deve cmq usarne una per interfaccciarsi.

Se sono identificato con una personalità finisce che credo che quella e solo quella è la mia. E quindi trasferisco la tutta l'importanza... la serie di caratteristiche di cui è composta, che è una minima parte di quelle possibili, diventa importantissima e la difenderò a spada tratta a scapito di tutte le altre che riterrò sbagliate.
Questo identificarsi con una personalità è togliere all'Io una serie pressochè infinita si possibilità... è limitarlo. Un altro modo di vedere il peccato originale.

Quindi se quando dico "io" penso a delle caratteristiche è in realtà la personalità che pensa "io" e acquisirà importanza a mio discapito. se invece penso a le caratteristiche come a qualcosa di rinunciabile, inizio ad usare le personalità come dei vestiti (e smetterò di andare a teatro in tuta da sub... ovvero essere inadeguato).

discorso assai allargabile...
Cito Ray anche perchè mi pare che in questo post ci sia qualcosa che può interessare a Jez...relativamente alla sua domanda...
Per quanto mi riguarda invece, pensavo al fatto che praticamente anche le re-azioni nascono dall'incapacità di rinunciare a disidentificarsi da un certo attegiamento,o caratteristica...che dir si voglia.
Se un comportamento altrui crea attrito e spinge una re-azione,accorgendomene potrei coscientemente scegliere quale "vestito"indossare per Rispondere anzichè Re-agire.
Mantenendo un equilibrio tale da non innescare,o cadere in meccanismi di spreco energetico ad esempio...e magari trarre giovamento da un confronto che nella normalità (meccanicità)mi avrebbe portato a ripetere comportamenti decisamente sterili...
Cosciente del fatto che dopo dovrò comunque andare a vedere perchè quell'attrito iniziale nasce ...
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Vecchio 08-10-2008, 12.52.55   #46
Sole
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Negli ultimi tempi ho pensato tanto alla questione della IP per cui vorei cercare di dipanare qualcosa con voi.

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Originalmente inviato da Grey Owl Visualizza messaggio
L'importanza personale non è qualcosa di semplice e ingenuo.
Da un lato, è il nucleo di tutto ciò che in noi ha valore, dall'altro il nucleo di tutto il nostro marciume.

Disfarsi dell'importanza personale richiede un capolavoro di strategia.
I veggenti di tutte le epoche hanno espresso i più alti apprezzamenti per coloro che ci sono riusciti.

Tratto dal libro di Carlos Castaneda "Il Fuoco dal Profondo".
A lui dobbiamo la terminologia "Importanza Personale" per cui non è sbagliato riferirsi ad una sua affermazione per cercare di capirci qualcosa.
Dice che la IP è un nucleo che ha due facce. Su una vengono impresse tutte le cose che hanno valore per noi, e con hanno possiamo escludere l'essere, sull'altra invece attira tutto il marciume. Quindi posiamo dire che il marciume sono i falsi valori rispetto alla'essere. Eppure senza di Essa non possiamo stare.
E' lo specchio vivente del nostro relazionarci con noi stessi e il mondo intorno. NOn so se sia corretto chiamarla "immagine residua di se" (alla matrix)

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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Lo so che è una cosa assurda o che sembra tale, faccio sempre l'esempio del tossicodipendente o dell'acolizzato, perchè tutto sommato lo siamo tutti per vie naturali senza assumere sostanze: quando un tossicodipendente può scegliere di disintossicarsi? Quando un alcolizzato può scegliere di disintossicarsi? quando anche un semplice tizio può scegliere di non ringhiare ogni volta che vede caio?
Quando si accorgono di fare una cosa... di drogarsi, bere, ringhiare... etc e può essere applicato a tutto, finchè faccio una cosa ma non la considero una cosa da me fatta non posso gestirla, il che non significa per forza eliminarla, perchè gli esempi qui sono in negativo ma anche in positivo vale.
Accorgersi vuol dire avere un barlume di attenzione e beccarsi a mostrare una personalità che in quel momento non è essere se stessi.

__________

Quando mi accorgo che la IP si sta manifestando al posto di ciò che sono ignorarla non è possibile, secondo me significherebbe aumentarla perchè un'altra personalità interverrebbe a dire: posso ignorarla, ma non è vero non si può, anzi direi che non si deve. Ignorare è come mettere in un cantuccio qualcosa che in fondo in fondo ci interessa. Però posso invertire i fattori, ributtare dentro la IP e portare fuori ciò che era nascosto, me stessa. Più facile a farsi che a dirsi... anceh se il farsi vuol dire accorgersi e quindi attenzione e conoscenza di se, per cui un bel da farsi..

Credo che il problema alla fin fine sia questo, mostriamo e viviamo con la IP e non con il "noi stessi". Poi c'è un altro problema non di poco, aumentando la conoscenza di noi stessi aumenta di pari passo la IP così come si dice post fà, qualcosa in noi se ne accorge e allora cerca di tenere a bada la IP addormentandosi... purtroppo si, credo che funzioni così, o meglio l'IP ci usa addormentandoci, ne abbiamo paura perchè aumenta la forza da imprimere per poterla gestire per scegliere di essere noi stessi. Ma se si riesce di non addormentarsi e di invertire i fattori, diventa dell'ottimo carburante.

Al solito sono riflessioni in progress che cerco di mettere insieme con voi.


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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Anche secondo me Ip ed ego non sono la stessa cosa, ma non riesco a definirlo, ne ho un'idea confusa e magari errata. Provo a spiegarmi con un esempio: quando crediamo di essere offesi è l’ego a sentirsi offeso e l’importanza personale è appunto la causa, quella “sensazione” che lo irrita così tanto.
Uno, avevi già risposto altrove a questa differenza tra Ego e IP ma non ricordo dove e perchè.... puoi ripetere qui?
Se non sbaglio e ragionandoci un attimo mi pare che l'IP sia il veicolo dell'Ego. L'Ego sono le caratteristiche che mostriamo e l'IP è la forza. Giusto?
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Vecchio 21-06-2011, 12.34.12   #47
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Questi quote provengono da qui

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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio

E' vero tuttavia che, psicologicamente, l'Importanza Personale compensa la frammentazione dell'io. La misura dell' ioioioio che ci diciamo e che è nei nostri atteggiamenti è direttamente proporzionale a quanto poco coeso è il nostro io, quello vero, che veramente ci servirebbe e che pochissimi hanno.
E, se è vero che a costruirlo l'IP scende è altrettanto a ancor più vero che lavorando sull'IP l'io si coede.
L'impressione che ho io è che l'IP non scenda ma rientri nei ranghi. Così come l'IO c'è ma non è percepito se non a fronte di un lavoro di coesione appunto. L'IP c'è ma diminuisce la sua attrattiva su di noi, ma resta la controparte della forza che applichiamo per sottrarci alla sua influenza.

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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio

L'IP non la si lascia andare, la si impara a riconsocere e controllare. In realtà senza di lei non potremmo vivere. Non avremmo la giusta tensione, saremmo senza benzina.
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Senza di lei saremmo veramente vivi. .
Ugualmente, senza non lo vedo, ma controllata nei ranghi si.
Per me le nostre caratteristiche di base restano, le nostre perosonalità restano per tutta la vita, ma sono controllate dall'IO che ne attinge però energia. Se fossimo senza come faremmo a convertire l'energia? Magari confondo Nero con IP, aspetto per vedere perchè ritieni di poter stare senza.
Vivi per me vuol dire volere quel che si fa.
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Vecchio 21-06-2011, 12.50.35   #48
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Magari confondo Nero con IP,
Anch'io ho questa impressione.

Ritengo che più l'IP scende più siamo vivi perchè questa è la mia esperienza. Osservo che meno importanza riesco a dare a ray più riesco ad inserire le cose che mi capitano in quelle che capitano e più riesco a fluire con l'universo, senza fermarmi a cercare di far fluire lui in me (effettivo tentativo di controllo dettato dall'IP) e quindi mi sento più vivo. Ovvio che sto parlando di gradi, osservo l'IP scendere non certo azzerarsi e forse chissà a zero non andrà mai, però per logica mi sembra che più scenda più siamo connessi al tutto.

Per altro l'IP non da energia, ne toglie. Noi facciamo confluire l'energia del mondo, anche quella proveniente dal Nero (questo si che non può azzerarsi) proprio nell'IP, gonfiando quel palloncino che non siamo ma ci piacerebbe essere e che, a fronte di un io spezzettato, ne tiene insieme i pezzi dando l'illusione di una continuità. Ma ad un dispendio che ha dell'incredibile... tutta l'energia va li e siamo sempre in riserva.
Quando l'io inizia ad essere coeso il palloncino interno ci serve meno e ritengo si possa arrivare a farlo scoppiare.
In ogni caso l'IP occupa spazio e tende ad occupare tutto lo spazio nostro. E' solo liberando quello spazio che il Padrone (per dirla con Gurdy) può entrare.
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Vecchio 21-06-2011, 13.35.19   #49
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Non credo l'abbiamo mai affrontato cosi' questo discorso e non credo sia OT ( ma se sembra tale spostiamo pure ) ma e della NIP cioe' della non importanza personale e dei problemi che comporta sia se originaria o indotta che ne pensate? Come afrontarla?
Non credo sia OT perche' anche la NIP impedisce lo sviluppo non equilibrato dell'IO ed inoltre puo' aver fonte in una paura dell'IP e della reazione degli altri alla mia IP cosicche' mi e' piu' semplice e facile mettermi da parte brandeggiando la bandiera di una NIP che invece e' solo rinuncia e paura .

Oppure ritenete che l'insegnamento : beati gli ultimi .......esaurisca il discorso ?

Ultima modifica di nikelise : 21-06-2011 alle ore 13.40.15.
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Vecchio 21-06-2011, 13.53.18   #50
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Non credo l'abbiamo mai affrontato cosi' questo discorso e non credo sia OT ( ma se sembra tale spostiamo pure ) ma e della NIP cioe' della non importanza personale e dei problemi che comporta sia se originaria o indotta che ne pensate? Come afrontarla?
Non credo sia OT perche' anche la NIP impedisce lo sviluppo non equilibrato dell'IO ed inoltre puo' aver fonte in una paura dell'IP e della reazione degli altri alla mia IP cosicche' mi e' piu' semplice e facile mettermi da parte brandeggiando la bandiera di una NIP che invece e' solo rinuncia e paura .

Opuure ritenete che l'insegnamento : beati gli ultimi .......esaurisca il discorso ?
Secondo me la NIP deriva sempre dalla IP eccessiva, nel senso che dietro ci può essere comunque qualche piccolo io che vorrebbe esistere e che cerca di mettere in ombra gli altri, svalutandoli oltremisura.
Per esempio un piccolo io vorrebbe esistere ed essere riconosciuto come dal mondo esterno, mattiamo una bravura eccelsa nel suonare uno strumento musicale, una volta che ciò non avviene o non avviene come vorrebbe, per incapacità, blocchi vari ecc, allora ne può concseguire un tormento talmente forte, da contrassegnare tutto il rsto, anch egli altri piccoli io esistenti verranno travolti dalle "ural disperate" di quello più forte, e dall'IP che ne esce mortificata e si possono avere casi, a mio avviso, di quella che tu chiami NIP.

In generale, posto che debbo rilegger con attenzione il 3d, credo che l'Ip possa essere una conseguenza del Nero e della frammentazione dell'individuo.Creare un IO piùforte, autorevole, potrebbe essere utile per riequilibrare le cose, andando a ri-succhiare l'energia che l'IP ci ha sottratto in molte occasioni, quasi a svuotare, a togliere nutrimento alla fonte agli altri piccoli io, posto ovviamente ch equello più grande siamo riusciti ad abbozzarlo e ad avere le occasioni, o lesituaizoni che gli permettono un minimo si "scendere "in campo, perchè all'inzio può limitarsi ad osservare, ma poideve pure poter fare.
La frase beati gli ultimi, come accennato da qualche parte sul forum, potrebbe significare anche che gli ultimi a scendere in campo sono quelli che sono riusciti a crearsi un IO più forte e meno frammentato e quindi le potenzialità potranno essere "estrinsecate", in modo maggiore e migliore, una volta faticato per prepararsi a ciò e presumendo che arrivi l'occasione per dimostrare se siamo veramente pronti.
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