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Vecchio 06-06-2006, 14.31.39   #1
Ray
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Predefinito Il paese delle banane

Durante la maggior parte del tempo in cui si è svegli (si pensa di essere svegli) il corpo è impegnato in una serie di attività automatiche... tipo camminare, eliminare i rifiuti, stare fermi ad aspettare (bus, ascensore, qualcuno ecc.), guidare e chi più ne ha più ne metta.

Mi riferisco ad attività interiorizzate... comandate ormai dal "centro motore"... che non richiedono attenzione mentale se non minima.

In questi momenti (e sono tanti se si fa la somma del tempo) la mente dell'uomo medio, lungi dall'essere controllata, viene lasciata vagare a vanvera... in quel che chiamo il paese delle banane (sogni, fantasie, finte organizzazioni e pianificazioni ecc.ecc.).

Questa condizione, da un punto di vista mentale-energetico, corrisponde esattamente a quella del sonno... l'unica differenza è che appunto, il centro motore è attivo...

n'somma, si dorme in piedi...
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Vecchio 19-06-2006, 18.35.51   #2
RedWitch
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Abbiamo stabilito, che per la maggior parte del tempo in cui crediamo di essere svegli, in realtà stiamo dormendo.. perchè non poniamo minimamante attenzione su ciò che facciamo, perchè lo diamo come acquisito, automatico, lasciamo come hai detto tu vagare la mente in sogni , fantasie, organizzazioni che non servono a niente, perchè effettivamente per quanto possiamo pensare a come andrà una certa cosa, poi non va mai esattamente così.. viviamo costantemente con uno sguardo verso il futuro prossimo, e così perdiamo il presente.

Iniziare dunque a prestare attenzione a quel che stiamo facendo, dovrebbe essere quindi il primo passo per svegliarci un po'..

Mi chiedo pero', per esempio, se sto camminando per strada, anche per un breve tratto, osservo me stessa, mentre cammina.. e? mi concentro quindi esclusivamente su di me e sull'atto del camminare? (o eventualmente di quel che posso fare camminando? per esempio osservare il panorama?)
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Vecchio 19-06-2006, 21.17.37   #3
acquaefuoco
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Ancor più che osservare il panorama distante... prestare attenzione a ciò che ci accade attorno... che - a un certo livello - è lo specchio dei nostri pensieri.
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"Nessuno ha il potere di renderci felici o infelici: siamo noi stessi i soli responsabili della nostra felicità."
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Vecchio 19-06-2006, 21.31.11   #4
Ray
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beh, già il rendersi conto che la mente se ne va per conto suo è un inizio.

Poi, secondo me, si possono fare due tentativi: uno, a mo di esperimento, è quello di cercare di impedirglielo... di mettergli le briglie... di non consentirgli di sprecare energia (una quantità veramente enorme) per vagare nel paese delle banane.
L'altro è quello di lasciarglielo fare, ma osservando molto bene che fa... i contenuto dei viaggi o le attività a cui si dedica e di annotare quanto osservato... si potrebbero avere moltissimi indizi su desideri repressi e no, aspirazioni, aspettative, paure, conflitti interiori ecc.ecc.

Ah altra cosa: nel tentare di guidare la propria mente si potrebbe scoprire che ci viene molto difficile... e avere un'idea un po' più precisa su quanto effettivamente siamo in grado di controllare noi stessi e su quanto siamo effettivamente svegli...
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Vecchio 20-06-2006, 00.41.57   #5
jezebelius
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Beh...forse se uno " viaggia " nel paese delle banane, secondo me, può essere per due motivi: o gli piacciono le banane....o ha bisogno di potassio !
A parte un piccolo sorriso....mio... credo che effettivamente la domanda possa essere posta per altro verso.
Ci si perde nel paese delle banane...perchè ci piace fantasticare...su ciò che probabilmente non si ha e si vorrebbe ottenere/possedere..e dunque la mente fornisce " il contentino ", oppure se ne ha bisogno in maniera particolare... per rifocillarsi adprando il sistema del rifugio...alla ricerca di qualcosa di particolare lontano dalla astrusa quotidianità??
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 20-06-2006, 09.49.37   #6
Uno
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dato che siamo in psicologia partirei (per circoscrivere inizialmente) dalle associazioni mentali.
Avete presente? Pensate ad una cosa qualsiasi, per esempio portare fuori il cane poi prendendo in mano il guinzaglio il contatto con il cuoio inizia a farvi venire in mente quella cintura che avevate da bambini, che quando vi hanno regalato eravate.............. è solo un esempio...
A volte ai livelli massimi si arriva (non in questo caso, il guinzaglio poi ci riporterebbe sulla giusta via) a dimenticare da dove siamo partititi e cosa dovevamo fare.
Converrete che è più facile portare avanti una cosa tanto più questa è già materialmente "stabile", nell'esempio la materialità del guinzaglio riporta la mente all'obiettivo originario, se invece stessimo organizzando un viaggio (per esempio) senza dati reali ma solo nel pensiero potremmo arrivare a pensare tutto meno che quello sin dimenticandoci alla fine dell'inizio.
Ci vuole molta più forza a mantenere una direzione retta senza che questa sia già tracciata.
Allora queste associazioni mentali sono sempre deleterie? No solo quando comandano loro, diciamo che riprendendo il discorso di Ray "io" sono per la via di mezzo... non debbo lasciarle correre da sole ma neanche impedirle... (anche perchè poi è impossibile fare entrambe le cose) anzi a volte, se ho imparato come fare, posso sfruttarle per esplorare territori di me (o "fuori" di me) sconosciuti.
Mi rendo conto che discuterne così in termini asettici rende fino ad un certo punto... comunque il discorso è espandibile.
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Vecchio 20-06-2006, 12.34.15   #7
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Quando sono nel "paese delle banane" certe volta mi capita che mi venga in testa una cosa su cui giorni prima mi sono scervellata inutilmente.... invece non pensandoci proprio la mente continua a cercare e ti trova la soluzione come in un flash....
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Vecchio 20-06-2006, 14.04.17   #8
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Originalmente inviato da Uno
Allora queste associazioni mentali sono sempre deleterie? No solo quando comandano loro,
ecco.

La scelta di usare una figura come "paese delle banane", facilmente fraintendibile e non precisamente delineata, non è stata proprio proprio casuale... così magari vengono fuori meglio i discorsi (forse no invece... boh).

Per esempio nel caso descritto da Uno, per conto mio, non sono nel paese delle banane... perchè una certa parte di me, quella che comanda e non lascia che comandino le associazioni, è sveglia. Infatti, come lui poi prosegue, posso usare la cosa per ottenere altro...

Anche io sono per la via di mezzo... la mia proposta di provare a bloccare la mente era a mo di esperimento, per rendersi conto dei meccanismi. Già l'osservare la mente che vaga non è stare nel paese delle banane, dato che io che la osservo sono necessariamente fuori... anche se lei ci va.

Nel caso di Stella... effettivamente è una cosa che può succedere, ma non dipende dal Paese delle banane... è una questione di attenzione. Infatti se la mente risolve qualcosa mentre "tu sei nel paese delle banane" vuol dire che parte di te non era li, ma si occupava di quel qualcosa da risolvere... solo la tua attenzione era li. Aggiungo anche che lo stesso risultato si poteva ottenere se l'attenzione era spostata su altro, più che lasciata vagare guidata da impulsi vari... anzi, magari funzionava ancora meglio...

Il discorso iniziale verteva sul dormire quando si fano altre cose che non richiedono attenzione eccessiva... lasciando alla mente briglia sciolta, però si può espandere. Faccio un esempio scemo: la tendenza a proiettarsi nel futuro e a vivere li invece che qui.

Quando camminiamo per andare da un posto all'altro, ad esempio immaginiamo un tragitto di 500 metri in città... da casa al supercoop... spesso ci capita di camminare (il centro motore lo sa fare e sa la strada) e la mente inizia a spostarsi di poco nel futuro... tipo laggiù c'è il semaforo e mi vedo già oltre (poi se quando arrivo è rosso e devo aspettare mi innervosisco), quando sto alla cassa mi immagino già a casa e via così...

Quanto quella cosa che chiamiamo "fretta" è alimentata da sta cosa? quanto a volte è generatata proprio da sta cosa? Quanto ci costa la fretta a livello di energie psichiche, emotive ecc.?

Solo un esempio... chiunque può farne mille altri solo osservando una giornata tipo...
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Vecchio 20-06-2006, 15.39.37   #9
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Quando sono nel "paese delle banane" certe volta mi capita che mi venga in testa una cosa su cui giorni prima mi sono scervellata inutilmente.... invece non pensandoci proprio la mente continua a cercare e ti trova la soluzione come in un flash....
Quando tiri con l'arco uno potrebbe osservare solo quando molli la freccia...
In effetti se non la molli non parte... ma se non tendi l'arco prima (pssttt.. o dopo... ma questo tanto più l'azione è materiale tanto più è difficile da fare).
Il discorso delle banane verte sul fatto di lasciare sempre mollato l'arco... o sempre teso... (o peggio di mollarlo quando non c'è la freccia e il bersaglio davanti o c'è la freccia che va a fare danni perchè non punta il bersaglio).
C'è una "sequenza" non facilmente osservabile, senza la quale le cose non funzionano, la differenza di essere nel non essere nel paese delle banane è essere capaci di svolgere la sequenza, altrimenti a volte si attuerà da sola seguendo le leggi dell'Universo... altre volte no e daremo la colpa alla sfortuna.
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Vecchio 20-06-2006, 18.10.18   #10
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Quando tiri con l'arco uno potrebbe osservare solo quando molli la freccia...
In effetti se non la molli non parte... ma se non tendi l'arco prima (pssttt.. o dopo... ma questo tanto più l'azione è materiale tanto più è difficile da fare).
Il discorso delle banane verte sul fatto di lasciare sempre mollato l'arco... o sempre teso... (o peggio di mollarlo quando non c'è la freccia e il bersaglio davanti o c'è la freccia che va a fare danni perchè non punta il bersaglio).
C'è una "sequenza" non facilmente osservabile, senza la quale le cose non funzionano, la differenza di essere nel non essere nel paese delle banane è essere capaci di svolgere la sequenza, altrimenti a volte si attuerà da sola seguendo le leggi dell'Universo... altre volte no e daremo la colpa alla sfortuna.
Quindi, lasciare vagare la mente a ruota libera, equivale a mollare l'arco senza nessuna freccia da scoccare....

Ma se in precedenza ho teso l'arco e la freccia, mollare significa che comunque la freccia è partita, senza prendere la mira, e se centra il bersaglio è un fatto puramente casuale....

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Vecchio 20-06-2006, 18.42.31   #11
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Quindi, lasciare vagare la mente a ruota libera, equivale a mollare l'arco senza nessuna freccia da scoccare....

Ma se in precedenza ho teso l'arco e la freccia, mollare significa che comunque la freccia è partita, senza prendere la mira, e se centra il bersaglio è un fatto puramente casuale....

Hai teso l'arco... hai preso la mira e poi lasci
Hai pensato al problema, ci hai lavorato sopra e quando lasci la cosa avviene.
Se tu hai notato solo il fatto di aver lasciato andare la mente, non significa che prima tu non ci abbia lavorato sopra... a volte le cause e gli effetti sono talmente distanti nella nostra limitata visione che non ne vediamo la relazione. (quindi il casuale è sempre causale la differenza tra le due parole è se ne possiamo vedere noi la dinamica)

Ti faccio un altro esempio... un'alcolizzato... difficile che pensi a qualcosa di concreto (tranne quando è sobrio) ed infatti senza voler categorizzare ne tantomeno giudicare è impossibile che chi beve tutto il gorno possa fare qualcos'altro.... anche la sua eventuale guarigione (da malattia come qualcosa da risanare) può partire solo in un momento da sobrio, può essere provocata in questo caso dal prendere coscienza di dove si è caduti... cioè vedere realemente cose che si sono fatte da ubriachi... ma durante la sbronza non potrà partire un risanamento....
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Vecchio 23-08-2006, 12.37.04   #12
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Il 3d del gufo sui "gesti di vita quotidiana" mi ha fatto ricordare, per associazione , di questo qui e di quello che era uno dei miei intenti iniziali... poi le discussioni vanno un po' da sole, come le associazioni... ma va bene così no?

In quello stato di coscienza che potremmo chiamare semi-veglia (quello che Gurdjeff chiama "dormire camminando") ci sono possibili due modalità di pensiero.
Jung su questo argomento è molto categorico e dice che o pensiamo per libere associazioni, ovvero lasciamo vagare la mente dove le pare e la subiamo, oppure pensiamo in maniera "dialettica", ovvero quel pensare logico-razionale che si svolge a parole (tipo si dice pensare in italiano)... con il quale ragioniamo o tentiamo di farlo.
Lui suddivide nettamente queste due modalità perchè dice cha la prima avviene da se, senza sforzo, la seconda invece ci costa fatica, consuma energia e quindi resta attiva solo per una minima parte del tempo.

Lo stato invece che descrive Uno, per il quale l'associazione mentale viene in qualche modo guidata, Jung la considera già una modalità più sveglia... nella quale l'associazione richiede un certo sforzo e una certa consapevolezza.

Il discorso di Jung è utile perchè chiarisce il concetto di "dormire in piedi". Infatti si può dire che il meccanismo associativo che la mente lasciata a se stessa usa è in tutto e per tutto simile al meccanismo onirico, stato nel quale ci si riposa. Infatti lui vede nel pensare dialettico un passo avanti dal punto di vista della consapevolezza (è lo svuotamento del contenuto simbolico delle parole il passo indietro semmai)...


Bon, non volgio appesantire ulteriormente... ci torno su sta cosa ma prima sento voi... in ogni caso anticipo che non sono così categorico come Jung ma, secondo me, di solito siamo in uno stato misto...
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