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Vecchio 18-05-2011, 21.08.08   #76
stella
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Spè, a me han detto una cosa diversa.
Il divorzio in sè non inficia la partecipazione alla Cominione, quello che lo impedisce è il convivere, o comunque avere dei rapporti carnali con un altra persona che non sia il marito. Per quel discorso che il sesso al di fuori del matrimonio è peccato grave.
Infatti l'ho detto, non si può più fare la Comunione quando si crea un nuovo legame con un'altra persona, il sesso è sottinteso...
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Vecchio 18-05-2011, 22.13.58   #77
centomila
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Se vogliamo essere precisi la comunione viene negata ai divorziati risposati o che comunque fanno coppia fissa (pubblicamente!). Per coppia fissa si intende vivere insieme.

Comunque vorrei spendere una parola di chiarezza su 'sta faccenda dei peccati mortali e dell'essere più o meno cattolico.

Astral dice il vero quando afferma alcune nozioni catechistiche. Ciò che tuttavia VA ENFATIZZATO è che anche chi è in peccato mortale rimane (se lo vuole) un CATTOLICO. Per niente inferiore a nessun altro cattolico!

La perfezione non è di questo mondo. Quindi, vorrei che fosse chiaro, nessun peccato mortale potrà mai declassare un cattolico al rango di cattolico di serie B. Tra l'altro ognuno di noi, cattolico o non cattolico, ha le sue fragilità e le sue miserie.

Infine bisogna considerare che anche l'ultimo dei mostri assassini di questo pianeta se, in punto di morte, si pente sul serio e chiede perdono a Dio, SARA' SALVATO.

Insomma la dottrina è dura ma il non esserne coerenti non deve essere motivo di uscita dalla chiesa. La bellezza della chiesa (riguardo alla dottrina) è che si può contestare il Magistero, si può essere (come me purtroppo) incoerenti riguardo alcuni insegnamenti ma ci si può definire CATTOLICI. Non si dica dunque che chi è peccatore o critica il Magistero non è cattolico. Chiedo scusa per la precisazione ma, forse, nel thread mancava questa cosa qua.

Ci fu un momento nel quale molti discepoli lo abbandonarono poichè, dicevano, la sua parola era dura. Egli si rivolse dunque ai suoi discepoli più intimi e disse: "anche voi volete abbandonarmi?" Rispose Pietro per tutti: "dove andremo Signore? Solo tu hai parle di vita eterna."
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Vecchio 18-05-2011, 23.15.30   #78
Astral
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Centomila ho compreso il tuo discorso, però vedi qual'è la differenza? Quando ero cattolico anche io sbagliavo, altrimenti non ero cattolico ero un Santo. Sbagliavo e lo ritenevo peccato, potevo quindi confessarmi e comunicarmi.

Ora invece credo che quello che definisce peccato arbitrariamente, non esiste, ovvero non è peccato, non solo... ma credo che certe posizioni della Chiesa siano quelle peccato stesso, di conseguenza rimarrò anche cattolico sulla carta, ma non sento la necessità ne di confessarmi ne di comunicarmi e per me non ha più senso nessun sacramento.

Guarda caso però se mi volessi liberare del battesimo in maniera legale, dovrei fare una lettera di sbattesimo, una burocrazia lunga, e neanche mi assicurano l'eliminazione dai registri. Tutto sommato però non voglio fare,il cattolicesimo è stato il mio percorso, e non sento sta repulsione di togliermi ben 3 sacramenti che ho preso, e che a tempo loro hanno dato i loro effetti e risultati.

Altra cosa poi da discutere... e al quale mi trovo contrario con la chiesa, e che mi fa pensare che alcune cose sono interpretazione umanissime, è l'introduzione del Purgatorio, che nella Bibbia e nel Vangelo non ci sono (o Inferno o Paradiso).

Per cui io non guardarei soltanto il mio stile di vita (peccato o non peccato) ma guarderei pure l'ideologia: io posso rispettare tutti i 10 comandamenti e avere tutti e 7 i sacramenti ma non essere daccordo con alcuni punti chiave della dottrina, come l'esempio che ho fatto col Purgatorio.
Di conseguenza entro in contraddizione: Ho una vita santa, ma non credo nella chiesa, ma nel Credo devo crederci (scusate il gioco di parole).

Ultima modifica di Astral : 18-05-2011 alle ore 23.15.55. Motivo: erroere
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Vecchio 19-05-2011, 09.37.58   #79
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In senso formale il discorso di Cento è corretto. Un battezzato Cattolico è comunque Cattolico (che lo voglia, rifiuti, non gli dia peso etc... o meno) finchè non viene scomunicato.
Per farvi uscire dall'impasse suggerisco la distinzione tra Cattolico praticante e Cattolico non praticante. Il primo è quello "in regola" che segue per benino il percorso del catechismo etc... il secondo è quello battezzato, non scomunicato, quindi formalmente ancora Cristiano Cattolico ma non praticante. Situazione in cui oggi versa la maggior parte dei Cattolici. Andare a Messa una volta ogni tanto o anche tutte le domeniche non implica di essere praticanti per forza.

Questa è una definizione più precisa, io di solito per sintetizzare divido semplicemente in Cattolici quelli che seguono tutto e non Cattolici quelli che non lo fanno, ma formalmente è più corretto distinguere in non Cattolici, Cattolici non praticanti e Cattolici praticanti, dove con quest'ultima dicitura intendiamo che seguono al 100% e non al 99,9%. Ci sta l'errore se poi è rimediato, ma non aggiustamenti vari.
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Vecchio 19-05-2011, 22.33.54   #80
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Torno un po' al centro della discussione, facendone un sunto, per evitare che si parli solo di cattolicesimo, sebbene fino ad un certo punto centri e si sono creati vari spunti per altre discussioni.


Sono daccordo con Uno ed è questo il mio problema che non mi va di fare il cattolico non praticante, mi sembra un po' una presa in giro. Fare il non cattolico? Forse ma non mi ispira nessun'altro percorso religioso. Non posso essere ateo perchè dopo le esperienze che ho provato, non posso avere più dubbi, quindi manco agnostico.

Nel caso mio, e di Stella mi sembra, ci sono scelte di vite in cui per noi non è possibile tornare indietro o vivere al cattolicesimo al 100%.
Poi c'è il caso di Edera che sta valutando da quanto ho capito, ma potrebbe averne le potenzialità, ed infine Dafne e Griselda che si sta riavvicinando.
Ho provato un po' a riassumere molto brevemente, se ho sbagliato qualcosa o so andato troppo sul personale ditemelo.

Simbolicamente sai che dietro di te è caduto un macigno, hai fatto quella strada, ma non puoi più tornare indietro perchè il sentiero è istruito, quindi che fai rimani fermo nella piazzola di sosta contemplando mezzo sentiero, o pensando che sia una metà, o andare avanti? Ma avanti dove?
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Vecchio 19-05-2011, 23.14.01   #81
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Non posso essere ateo perchè dopo le esperienze che ho provato, non posso avere più dubbi, quindi manco agnostico.
Hai voglia di parlarne?
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quindi che fai rimani fermo nella piazzola di sosta contemplando mezzo sentiero, o pensando che sia una metà, o andare avanti? Ma avanti dove?
Purtroppo nessun altro al di fuori di te può rispondere.

Perchè nessuno sa donde veniamo, dove andiamo, perchè siamo qui. Non potendo rispondere a queste tre capitali domande siamo come ciechi. Sarebbe dunque prova di demenza e superbia sconfinata pretendere di guidare altri.

Abbiamo tuttavia un potente faro che illumina il nostro cammino che è la nostra coscienza. Se poi ci mettiamo gli occhiali dell'umiltà allora c'è anche caso che ci si pozza orizzontare un pochino.

Ed è questo il mio più vivo augurio a te, agli amici di Ermopoli e naturalmente al sottoscritto!

Ciao!
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Vecchio 19-05-2011, 23.36.52   #82
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Ti ringrazio parlarne si, ma senza che diventi troppo incentrato su me stesso, che poi è poco utile per tutti, ed è noioso pure da leggere

Abbiamo tuttavia un potente faro che illumina il nostro cammino che è la nostra coscienza. Se poi ci mettiamo gli occhiali dell'umiltà allora c'è anche caso che ci si pozza orizzontare un pochino.!
Non lo metto in dubbio il mio di faro ora al momento è dall'elettrauto.
Parlarne? L'ho fatto in 3 pagine, inoltre il periodo di cui parlo, avevo anche 17-18 anni ed è normale che vedevo le cose in modo molto diverso.
Quello che so per certo è che mi interessa un percorso che sviluppi armonicamente corpo, mente e spirito se cosi vogliamo chiamarlo o forse è più corretto dire anima, perchè mi pare che lo spirito è quello che è già perfetto cosi.

Certi metodi spirituali, li ho mantenuti, ma è chiaro che la spinta a fare sempre di meglio, ad approfondire e quant'altro è molto forte. Forse non sono pronto a nessun passo, o a nessun sentiero, ma non mi va nemmeno di rimanere nella stasi o dovermi fare piacere il cattolicesimo perchè sarebbe una forzatura.
Cambiare comunità cristiana? Volendo ce ne sono di tutti i colori, ed alcune combacerebbero a pieno coi miei principi, ma come ha detto pure Ray (mi sembra) non è di giovamento scegliere un percorso facile, percorso che oltretutto nonostante si facile, manco mi ci sento di entrare. E' vero che devo guardare me stesso, ma vedere gente che segue religioni e poi non si smuove di un passo, mi deprime un po'.
Ormai mi sembra che certe cose si sono trasformate e non puoi chiedere ad una rana di tornare girino.
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Vecchio 20-05-2011, 18.37.37   #83
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Secondo me sei un cattolico un po' deluso .

E' normale avere dei momenti di stasi dove non sai dove girare, ma io rifletterei sul perché sento il bisogno di una religione, di credere in qualcosa.
Magari è priprio questo che ti vuole far evidenziare questo periodo... il bisogno di non avere bisogno

Penso (anzi ne ho fatto una mia convinzione) che se il mio cammino avesse bisogno di quacosa per farmi progredire me lo metterebbe davanti, bello o brutto che sia, per cui quello che abbiamo di fronte è dove dobbiamo andare/chi dobbiamo essere.
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Vecchio 20-05-2011, 19.24.17   #84
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Penso (anzi ne ho fatto una mia convinzione) che se il mio cammino avesse bisogno di quacosa per farmi progredire me lo metterebbe davanti, bello o brutto che sia, per cui quello che abbiamo di fronte è dove dobbiamo andare/chi dobbiamo essere.
Si e no. Si la vita ti mette di fronte tante occasioni per compiere i passi che devi compiere per il tuo cammino, ma se non le prendi....
Te li riproporrà, a volte cambieranno forma per vedere se capisci, ma se non stai un pizzico attenta a cogliere le occasioni (intese nel senso del discorso, non la maglietta in saldi) hai voglia a roba che che ti si mette davanti.
Ho puntualizzato perchè è una delle trappole dei tipi mentali.
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Vecchio 20-05-2011, 19.41.51   #85
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E' vero quello che dice Uno, se potessi riassumere con uno schema, lo avrei messo cosi:

Cambiamento mio personale--->Frequentazione normale della chiesa---> richiesta di approfondimento da parte del parroco----> volontà mia.

Mi soffermo sull'ultimo punto perchè è quello che diceva Uno, cogliere le occasioni. Oggi come oggi invece ne discrimino molto. Se è per questo mi è stato proposto di tutto, evangelisti, o di entrare in circoli esoterici. Non me la sono sentita, forse sono occassioni perse, però bisogna vedere quelle giuste.

Piuttosto a volte mi capita che certe esperienze rivengono ciclicamente...
Essere un tipo mentale... da che si vede?
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Vecchio 22-05-2011, 11.39.13   #86
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Vediamo se riesco a spiergarlo (Uno leggi che non scriva come al solito lasciando mezza roba per strada)

Un mentale ragiona su ogni cosa, non lascia spazio alle emozioni.
E' simile ad un filtro davanti alle tue percezioni, un tradimento visto dal mentale può essere preso con calma, quasi rassegnazione in quanto nella sua logica ci poteva stare, vengono valutati i pro ed i contro della situazione e cercherà di risolvere il problema "a tavolino", l'emozionale si fa prendere dalla disperazione, dal dolore, da una marea di sentimenti che il mentale lascia alla logica (ho messo gli eccessi per meglio comprendere, ma in realtà se un mentale viene tradito e nella sua logica non era previsto va nel pallone emozionalmente peggio dell'emozionale).

Un mentale vive di logica, mangia logica lascia poco spazio alle emozioni. Tutto è calcolato, non ama gli imprevisti (di rado capitano) tende a cercare il controllo attraverso la valutazione delle variabili ed ha un buon autocontrollo.

L'essere mentale deve ricordarsi (e questo lo dico per gli altri mentali come me) che non si vive solo di logica e che come in tutte le cose la via giusta è la via del mezzo lasciano il giusto spazio alle emozioni.


Piccola postilla: i serial killer per la maggiore sono persone mentali (hanno una logica ferrea nella ricerca delle loro vittime, il modus operandi è strettamente fissato da un'atteggiamento mentale)
E considerando il discorso del potenzialmente... diciamo che i mentali hanno più possibilità di diventare dei seriali di altri
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Vecchio 22-05-2011, 12.04.53   #87
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P.S per Faltea: mi interessa moltissimo il discorso sui mentali, i fisici, gli emotivi, ma c'ho paura che se non approfondiamo altrove, si incasina ancora di più il topic
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