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Vecchio 25-09-2009, 10.49.51   #1
dafne
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Predefinito vestiti griffati

Si dice così vero?

Mi è capitata una cosa curiosa settimana scorsa. Sono entrata con una mia amica in uno di quei negozi che per me sono sempre off limits, un negozio con vestiti "di marca" per bambini perchè erano ion sconto al 50% e la mia amica voleva prendere dei vestitini alla figlia.

Bon, mai subito il fascino delle firme, sinceramente, in realtà non ho mai subito a fondo il fascino del vestirsi in un certo modo nè quello della mania per le scarpe e simili..

Ho guardato un giubbotto e come prezzo, scontato, era ragionevole. Ci torno con mio figlio che però non gradisce il modello e visto che sono li chiedo di felpe e pantaloni...

Bon, alla faccia dello sconto, felpe a 60-70 euro e pantaloni da 96 € in su....

Esco ringraziando e commento col piccolo che era sconvolto (meno male) per i prezzi.

Però qualcosa mi aveva acchiappato, in più di qualche momento mi sono ritrovata a pensare che si, dai, in fondo almeno una felpa per le uscite domenicali la potevo prendere...che magari uno strappettino alla regola ci poteva stare... ...martellandomi poi perchè neanche con soldi a gogò a disposizione ha senso spendere 60 euro per una felpa tipo tuta che vista l'età mio figlio metterà forse per una stagione (nel senso che stanno crescendo).

Finita qui? Macchè

Giro al mercato, banco con vestiti firmati di stock a prezzi bassi...m'è ripresa la smania..era proprio brama mi sà..dovevo prendere qualcosa, per la marca che era e il prezzo che aveva era un'ottima cosa...

Insomma sono riuscita a non comprare nulla, in realtà non sarebbe stato un cattivo acquisto (15 euri per un pantalone era ottimo) ma il motivo che mi spingeva era pessimo. La marca. Il vestire i bimbi "come gli altri", mi sono resa conto che gli avrei detto che quel pantalone era per la festa perchè era un ottima marca, ne avrei decantate le qualità, dandogli io per prima l'imput di discernere tra i vestiti non in base al materiale ma in base alla marca

Insomma adesso sta brama si è smorzata ma mi ha sorpreso moltissimo, soprattutto nei giorni in cui pareva quasi un chiodo fisso, una necessità.
Quel che ci ho visto, spero di non esagerare, è stato il senso di appartenere ad un certo gruppo, il sentirsi "normali", finalmente alla pari un certo bisogno di essere etichettati..sta cosa è sconvolgente.

Vi è mai capitato?

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Vecchio 25-09-2009, 11.45.47   #2
RedWitch
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........... Il vestire i bimbi "come gli altri", mi sono resa conto che gli avrei detto che quel pantalone era per la festa perchè era un ottima marca, ne avrei decantate le qualità, dandogli io per prima l'imput di discernere tra i vestiti non in base al materiale ma in base alla marca
Oltre al discorso del gruppo e della normalità, che è un po' quel che facevamo qui in questi giorni è interessante vedere come agisce l'associazione marca famosa/qualità nelle nostre menti...
se un abito ha una firma, automaticamente viene da pensare che sia di buona qualità, immagino che l'associazione parta anche (se non soprattutto) per il fatto che il prezzo è alto.

A me è capitato di recente di ricevere in regalo una tutina griffata con la gattina famosa del momento , a vederla è deliziosa e sembra ben rifinita, il pacchetto che la conteneva portava il nome di un famoso gruppo di Grandi Magazzini e anche a me è scattata l'assocazione firma/qualità, poi guardo l'etichetta e dentro c'era scritto: MADE IN PRC

Io stessa quando sono stata a fare un viaggio all'estero, ho visto le fabbrichette dove operai sottopagati confezionano magliette griffate , jeans, che qui in Italia paghiamo un prezzo esorbitante e li si potevano acquistare con pochi euro, e allora?...

eppure ancora oggi mi viene da associare le cose, e molto spesso prezzo/marca/qualità non coincidono affatto.. se fate caso il made in Italy è quasi introvabile ormai, e non parliamo di materiali tipo "cotone 100%", sempre piu' difficile trovarli ..
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Vecchio 25-09-2009, 11.56.15   #3
Ray
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.. se fate caso il made in Italy è quasi introvabile ormai, e non parliamo di materiali tipo "cotone 100%", sempre piu' difficile trovarli ..
C'è, ma è a un livello ancora più alto. Dato che ormai tutti i pecoroni vestono griffato, non è più questione d'elite ma di massa. L'elite qualitativa si è spostata ancora più in alto.

Il ridicolo, parlo dei pecoroni, è che ci cascano ancora. Credono distingua l'elite qualcosa che in realtà li ammassa sempre più. Non gli sfiora che, se se lo possono permettere, allora non è elite.

Invece a livello osservativo è importante il discorso di daf sulla brama, cosa che reprimiamo, vuoi per necessità, vuoi per convinzione morale. Quando abbiamo l'occasione di sentirla, abbiamo anche l'occasione di vincerla...
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Vecchio 25-09-2009, 12.35.12   #4
dafne
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La brama.
Ho trovato una discussione di tempo fà e si definisce come un desiderio che ci domina.
Si portava l'esempio del collezionismo dove ad un certo punto non è più neanche il raggiungimento del possesso del pezzo a gratificare ma il bisogno di continuare a trovarne, alimentando la brama di averli appunto.

Sono stata collezionista sò che è così. Si arriva ad un certo punto in cui ci si sente appagati solo nel cercare, nello scovare soprattutto, perchè se trovi un pezzo nei posti dove faticosamente si ritrovano ci si sente ancora più bravi, ancora più speciali.

Riflettevo su questo e sui vestiti e ho avuto la sensazione che ci si immerga e sommerga nella brama (bon è un discorso personale, e riferito alla mia esperienza) per un principale bisogno di muoversi (con un lavoro ed hobbies di tipo sportivo o artistico, quindi di creatività, difficilmente nasce un collezionista), poi c'è di sicuro un certo bisogno di "riempimento" e un finale bisogno di riconoscimento, gratificazione (io ho)

Ci devo riflettere con calma ma è come se percepissi una certa gratificazione della superbia in tutto ciò... ci torno. grazie per gli spunti.
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Vecchio 25-09-2009, 13.12.48   #5
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C'è, ma è a un livello ancora più alto. Dato che ormai tutti i pecoroni vestono griffato, non è più questione d'elite ma di massa. L'elite qualitativa si è spostata ancora più in alto.

Il ridicolo, parlo dei pecoroni, è che ci cascano ancora. Credono distingua l'elite qualcosa che in realtà li ammassa sempre più. Non gli sfiora che, se se lo possono permettere, allora non è elite.

Invece a livello osservativo è importante il discorso di daf sulla brama, cosa che reprimiamo, vuoi per necessità, vuoi per convinzione morale. Quando abbiamo l'occasione di sentirla, abbiamo anche l'occasione di vincerla...
Non ho mai avuto brama per vestiti griffati nè per me nè per mio marito, qualche scrupolo me lo sono fatta per mio figlio, poi ci ho ragionato sù...e gli ho sempre comprato solo quello che mi piaceva o che gli stesse bene, al di là della marca.
Tuttavia la definizione di pecoroni mi crea fastidio, i pecoroni sono comunque persone che hanno dei problemi di identificazione, di voler in qualche modo emergere, crescere, distinguersi o mettersi alla pari di chi, da sempre, li ha e li continua a snobbare e a considerare al di sotto.
In fondo tutti abbiamo bisogno di essere rassicurati, di far crescere la nostra importanza personale che cresce solo se c'è qualcuno che sta più in basso di noi!
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Vecchio 25-09-2009, 14.23.05   #6
Edera
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A me i bei vestiti piacciono. Al di là della marca di cui non me ne frega assolutamente niente, guardo i materiali, i tessuti, la forma e a volte anche l'idea che sta dietro a un capo o all'oggetto. Non mi piacciono le cose di massa, piene di loghi giganti da esibire in pubblico, l'occhio mi cade sempre su abiti elegantissimi (abiti da cocktails o da gran sera) che poi ovviamente non prendo perchè non avrei l'occasione in cui metterli.
In genere gli abiti e le cose che bramo (e li bramo proprio nel più vischioso dei modi) costano uno sproposito anche se la marca non si vede affatto, non so se sia effetivamente per la qualità dei materiali e per come sono prodotte. Non essendo ricca mi accontento, aspetto i saldi o cerco negli outlet. Certo sarei la stessa anche nuda... Ma quando riesco a prendermi qualcosa da indossare che mi piace molto e che mi fa sentire a mio agio, sto bene mi sento coccolata...Compenso..
Se non ho alternative prendo anche una maglia da cinque euro e va bene uguale ma non si può dire che il tessuto, il taglio e come cade la stoffa addosso siano gli stessi di una maglia di qualità...
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Vecchio 25-09-2009, 15.20.20   #7
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Devo dire che anche a me la parola pecoroni da enormemente fastidio, però pensandoci e staccandomi dal sentire, so che è vero, siamo tutti pecoroni perchè non siamo Individui se ho capito bene o no? Nella nostra mente entra tutto e non siamo in grado di discernere ciò che è nostro e cosa lo è.

Ah mi piace tanto comprarmi i vestiti, ma il motivo per cui lo faccio è perchè vorrei sentirmi a posto, e quando non mi ci sento o non compro e compro di tutto ma inutilmente.

Griffato o no non nè importante l'importante come dice Edera è il modello, la fattura e come mi cade addosso. E poi c'è anche legata l'idea che ho di quel capo, molte volte un ricordo inconscio.

Per quanto riguarda i figli invece mi vedo in defaiance, perchè sino a che ha avuto una certa età andava bene tutto, inteso che le scelte le facevo sulla base di ciò che ho detto prima e la griff poteva capitare come no.

Oggi è diverso purtroppo non sono più io a scegliere, anche se vorrei poterlo fare visto che chi paga siamo ancora noi, però capisco che il "pecoraggio" in cui sono inseriti i ragazzi crea molti problemi a chi non si adegua, rischi di essere preso per il cu..culo e durante l'adolescenza è ancora più difficile poter dimostrare di aver una personalità propria.
Credo che nasca proprio da qui il problema appartenere al gruppo di pecoroni per sentirsi a posto e ok e poi ce lo si porta a dietro per sempre. Ecco la degenerazione ora tutti a cercare il griffato magari facendo debiti pur di appartenere al pecoraggio.
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Vecchio 25-09-2009, 16.21.10   #8
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In fondo tutti abbiamo bisogno di essere rassicurati, di far crescere la nostra importanza personale che cresce solo se c'è qualcuno che sta più in basso di noi!
Al contrario, abbiamo tutti bisogno di far scendere la nostra importanza personale, che è già fin troppo alta ed è lei che viene rassicurata quando ha l'impressione che qualcuno stia sotto di noi. Impressione perchè è ovviamente illusorio, dato che il valore di qualcuno non si misura certo dai vestiti che può comprare.

Vera rassicurazione invece la otterremmo se ci rendessimo conto di non essere così importanti.
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Vecchio 25-09-2009, 16.55.34   #9
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Al contrario, abbiamo tutti bisogno di far scendere la nostra importanza personale, che è già fin troppo alta ed è lei che viene rassicurata quando ha l'impressione che qualcuno stia sotto di noi. Impressione perchè è ovviamente illusorio, dato che il valore di qualcuno non si misura certo dai vestiti che può comprare.

Vera rassicurazione invece la otterremmo se ci rendessimo conto di non essere così importanti.
Scusa ma non stiamo dicendo la stessa cosa?
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Vecchio 25-09-2009, 17.09.17   #10
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Scusa ma non stiamo dicendo la stessa cosa?
Eh, può anche darsi. Forse non ho capito io, ma da quel che hai scritto mi sembrava l'opposto di quel che ho detto io.
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Vecchio 25-09-2009, 17.15.58   #11
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Eh, può anche darsi. Forse non ho capito io, ma da quel che hai scritto mi sembrava l'opposto di quel che ho detto io.
mi spiego meglio, per giustificare la definizione di pecoroni ho voluto dire che tutti più o meno, per tenere alta la propria importanza hanno bisogno di considerarsi al di sopra di qualcuno...magari di quelli che non vestono griffati!
In genere più le persone sono semplici, poco colte, poco sicure di sè, più trovano dei supporti per sentirsi meglio...e questo li fa diventare preda degli imbroglioni e dei lustrini e di chi gli racconta "che Gesù è morto di freddo!"
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Vecchio 25-09-2009, 20.54.56   #12
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eppure ancora oggi mi viene da associare le cose, e molto spesso prezzo/marca/qualità non coincidono affatto.. se fate caso il made in Italy è quasi introvabile ormai, e non parliamo di materiali tipo "cotone 100%", sempre piu' difficile trovarli ..
Nella mia zona spuntano come funghi i negozi dei cinesi, appena un'attività viene chiusa dopo poco tempo appaiono le classiche lanterne rosse e un nuovo punto vendita di abbigliamento. Nulla di strano fin qui se non fosse per il fatto che molti capi portano l'etichetta made in Italy. Poi mi è capitato un giorno di leggere sul giornale locale un'intervista a un imprenditore cinese, residente in Italia da 17 anni: diceva che solo il 30% dei prodotti arriva dalla Cina, il resto viene prodotto in Italia, perchè altrimenti tra l'Iva da pagare all'ingresso e i costi del trasporto non sarebbe possibile mantenere un'attività senza rovinarsi.
Quindi esistono produttori italiani (ovvio mi riferisco ai non griffati, a piccole-medie aziende) ma penso che oramai abbiano più convenienza a vendere i loro capi ai cinesi piuttosto che ad aprire un proprio punto vendita, anche se poi magari si lamentano di questa invasione straniera (ma chi li rifornisce per la maggioranza? in fondo è una collaborazione) per il fatto che ammazzano il mercato abbassando i prezzi, cosa questa non sempre vera anche si d'altronde c'è un rapporto qualità-prezzo, ma è vero piuttosto che evadono battendo pochissimi scontrini fiscali.
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Vecchio 25-09-2009, 22.24.42   #13
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In genere più le persone sono semplici, poco colte, poco sicure di sè, più trovano dei supporti per sentirsi meglio...e questo li fa diventare preda degli imbroglioni e dei lustrini e di chi gli racconta "che Gesù è morto di freddo!"
Mi continuava a passare per la mente la tua frase, non mi pare che le persone semplici abbiano bisogno della griff e nemmeno quelle poco colte, secondo me può essere la terza opzione a far si che uno abbia poi bisogno della griff, sia che si sia colti o no, sia che si sia poveri o ricchi, si passa per la necessità e la griff diventa un tramite per... ma la persona semplice è quello che è non ha bisogno della griff per esserlo.
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Vecchio 25-09-2009, 22.40.37   #14
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Mi continuava a passare per la mente la tua frase, non mi pare che le persone semplici abbiano bisogno della griff e nemmeno quelle poco colte, secondo me può essere la terza opzione a far si che uno abbia poi bisogno della griff, sia che si sia colti o no, sia che si sia poveri o ricchi, si passa per la necessità e la griff diventa un tramite per... ma la persona semplice è quello che è non ha bisogno della griff per esserlo.
Gris condivido in pieno quanto sottolinei, l'insicurezza ci porta a subire il fascino delle cose inutili.
Pensavo che la cultura, intesa come ampiezza di vedute, di conoscenza, di raziocinio, aiutasse ad avere sicurezza, ma forse hai proprio ragione tu...la sicurezza nasce da dentro, forse è qualcosa che ci portiamo dietro da piccoli, sebbene il dubbio che in qualche caso la cultura possa essere un valido aiuto per diventare più forti, quando non lo siamo naturlamente.
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Vecchio 25-09-2009, 22.59.54   #15
Sole
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In realtà cambia poco, si sposta solo l'appartenza. La persona colta si identifica nella sua cultiua e per mostrarlo in giro, per far vedere la sua identificazione si veste in un certo modo che si riconosce benissimo per fa attenzione a certe tendenze, se ci fate caso lo notate. Si sa già che tipo di personalitù è dal modo in cui indossa le cose oltre che cosa indossa. Questo perchè l'abito fa il monaco eccome.
La persona semplice veramente, ha poco a che fare con l'identificarsi, in genere ha un abbigliamento sempre molto scarno ma non per questo non può portare jeans di marca se gli piacciono. Negarsi un capo costoso se ne vale la pena solo perchè è di marca è un appartenere alla categoria di quelli che si vogliono distinguere dai pecori .. ma in realtà si posizionano nell'altro gruppo di pecoroni, quelli che allos tesso modo degli altri giudicano i griffati dall'alto della loro non griff ma sempre costretti sono.
io ho avuto abiti di marca rovinosamente ristretti al primo lavaggio, magliette che fanno pallini alla seconda indossata... e maglie molto buone non di marca. L'importante è saper scegliere e valutare il valore delle cose. Se il magliore vale 100 euro perchè è di lana merinos, la fattura è ottima e per di più ci piace non vi vedo niente di male a spenderle potendo. Se invece ne costa 200 e l'etichetta dice quello che dice.. anche se mi piace io lo lascerei li.

Insomma allo stesso modo di chi acquista per la griff non deve essere la griff ad impedirci di acquistare.
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Vecchio 25-09-2009, 23.18.05   #16
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In realtà cambia poco, si sposta solo l'appartenza. La persona colta si identifica nella sua cultiua e per mostrarlo in giro, per far vedere la sua identificazione si veste in un certo modo che si riconosce benissimo per fa attenzione a certe tendenze, se ci fate caso lo notate. Si sa già che tipo di personalitù è dal modo in cui indossa le cose oltre che cosa indossa. Questo perchè l'abito fa il monaco eccome.
La persona semplice veramente, ha poco a che fare con l'identificarsi, in genere ha un abbigliamento sempre molto scarno ma non per questo non può portare jeans di marca se gli piacciono. Negarsi un capo costoso se ne vale la pena solo perchè è di marca è un appartenere alla categoria di quelli che si vogliono distinguere dai pecori .. ma in realtà si posizionano nell'altro gruppo di pecoroni, quelli che allos tesso modo degli altri giudicano i griffati dall'alto della loro non griff ma sempre costretti sono.
io ho avuto abiti di marca rovinosamente ristretti al primo lavaggio, magliette che fanno pallini alla seconda indossata... e maglie molto buone non di marca. L'importante è saper scegliere e valutare il valore delle cose. Se il magliore vale 100 euro perchè è di lana merinos, la fattura è ottima e per di più ci piace non vi vedo niente di male a spenderle potendo. Se invece ne costa 200 e l'etichetta dice quello che dice.. anche se mi piace io lo lascerei li.

Insomma allo stesso modo di chi acquista per la griff non deve essere la griff ad impedirci di acquistare.
La persona colta di cui parli mi sembra piuttosto una maschera dell'individuo colto, per cultura non sempre ci si riferisce alle varie lauree, colto è chi è veramente affrancato dalle apparenze e dalle appartenenze...ai vari gruppi per trovare identità ina qualche modo!
uello che indossi non è importante, può essere griffato, di gran qualità o no, l'eleganza, il fascino deriva da noi, qualsiasi cosa indossiamo.
Come non è peccato indossare abiti delle bancarelle nè ci sminuisce in alcun modo, in egula misura non è peccato voler portare un bel capo costoso che magari ci dura nel tempo, l'importante è essere liberi, come del resto dici anche tu, affrancati dai pregiudizi da qualsivoglia provengano!
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Vecchio 25-09-2009, 23.27.59   #17
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La persona colta di cui parli mi sembra piuttosto una maschera dell'individuo colto, per cultura non sempre ci si riferisce alle varie lauree, colto è chi è veramente affrancato dalle apparenze e dalle appartenenze...ai vari gruppi per trovare identità ina qualche modo!!
Questo può esserlo anche una persona senza cultura, le lauree non la intendo cultura soprattutto il livello delle lauree attuale, ma andiamo fuori tema.
Qui non stai parlando di persone colte ma sagge o di buon senso, è enormemente diverso.
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Vecchio 25-09-2009, 23.42.05   #18
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Questo può esserlo anche una persona senza cultura, le lauree non la intendo cultura soprattutto il livello delle lauree attuale, ma andiamo fuori tema.
Qui non stai parlando di persone colte ma sagge o di buon senso, è enormemente diverso.
Insomma stiamo quasi dicendo la stessa cosa...basterebbe intendersi sul concetto di cultura Non sono della stessa idea sul concetto di buon senso, ho l'impressione che chi ha buon senso non sempre debba essere cosciente delle scelte che fa, va un pò da sè...
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Vecchio 25-09-2009, 23.59.48   #19
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Insomma stiamo quasi dicendo la stessa cosa...basterebbe intendersi sul concetto di cultura Non sono della stessa idea sul concetto di buon senso, ho l'impressione che chi ha buon senso non sempre debba essere cosciente delle scelte che fa, va un pò da sè...
E non mi pare poco distinguere che persona di cultura non vuol dire persona che si comporta in modo autonomo.
Il buon senso deriva anche dalla capacità di non farsi condizionare, e se non ti fai condizionare spesso e volentieri scegli davvero. Per me questo è anche essere coscienti.
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Vecchio 26-09-2009, 00.09.56   #20
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E non mi pare poco distinguere che persona di cultura non vuol dire persona che si comporta in modo autonomo.
Il buon senso deriva anche dalla capacità di non farsi condizionare, e se non ti fai condizionare spesso e volentieri scegli davvero. Per me questo è anche essere coscienti.
Il buo senso ti fa scegliere istintivamente cose buone, sulla consapevolezza ho dei dubbi.
La persona di cultura, se intendiamo chi ha studiato..., non è detto che sia autonoma, affrancata.
La vera persona di cultura secondo me è chi ha fatto del sapere, della conoscenza un habitus, una seconda pelle, non qualcosa di appiccicato addosso in superficie!
Si può intendere persona colta anche colui che nella vita ha fatto esperienze interiori tali che gli hanno permesso di affrancarsi da ogni forma di pregiudizio e, per questo, non è necessaria la laurea!
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Vecchio 26-09-2009, 00.17.13   #21
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Il buo senso ti fa scegliere istintivamente cose buone, sulla consapevolezza ho dei dubbi.
La persona di cultura, se intendiamo chi ha studiato..., non è detto che sia autonoma, affrancata.
La vera persona di cultura secondo me è chi ha fatto del sapere, della conoscenza un habitus, una seconda pelle, non qualcosa di appiccicato addosso in superficie!
Si può intendere persona colta anche colui che nella vita ha fatto esperienze interiori tali che gli hanno permesso di affrancarsi da ogni forma di pregiudizio e, per questo, non è necessaria la laurea!
Il buon senso per me ti fa discernere non è istinto ma forza. Non siamo d'accordo sulla cultura io distinguo conoscenza da cultura tu ne fai una cosa sola. Ma siamo troppo fuori tema per cui se vuoi si può andare avanti altrove.

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Vecchio 26-09-2009, 00.22.06   #22
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Il buon senso per me ti fa discernere non è istinto ma forza. Non siamo d'accordo sulla cultura io distinguo conoscenza da cultura tu ne fai una cosa sola. Ma siamo troppo fuori tema per cui se vuoi si può andare avanti altrove.

Sì, me ne sono accorta anch'io, siamo fuori tema, ne possiamo parlare in altra parte, ciao Sole!
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Vecchio 26-09-2009, 02.17.43   #23
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Nella mia zona spuntano come funghi i negozi dei cinesi, appena un'attività viene chiusa dopo poco tempo appaiono le classiche lanterne rosse e un nuovo punto vendita di abbigliamento. Nulla di strano fin qui se non fosse per il fatto che molti capi portano l'etichetta made in Italy. Poi mi è capitato un giorno di leggere sul giornale locale un'intervista a un imprenditore cinese, residente in Italia da 17 anni: diceva che solo il 30% dei prodotti arriva dalla Cina, il resto viene prodotto in Italia, perchè altrimenti tra l'Iva da pagare all'ingresso e i costi del trasporto non sarebbe possibile mantenere un'attività senza rovinarsi.
Quindi esistono produttori italiani (ovvio mi riferisco ai non griffati, a piccole-medie aziende) ma penso che oramai abbiano più convenienza a vendere i loro capi ai cinesi piuttosto che ad aprire un proprio punto vendita, anche se poi magari si lamentano di questa invasione straniera (ma chi li rifornisce per la maggioranza? in fondo è una collaborazione) per il fatto che ammazzano il mercato abbassando i prezzi, cosa questa non sempre vera anche si d'altronde c'è un rapporto qualità-prezzo, ma è vero piuttosto che evadono battendo pochissimi scontrini fiscali.
Sono prodotti in Italia per via delle dogane etc, ma spesso e volentieri sono prodotti da cinesi costretti a vivere e a lavorare per diverse ore al giorno in uno scantinato. Quindi il danno è triplo.
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Vecchio 26-09-2009, 13.11.15   #24
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Nella mia zona spuntano come funghi i negozi dei cinesi, appena un'attività viene chiusa dopo poco tempo appaiono le classiche lanterne rosse e un nuovo punto vendita di abbigliamento. Nulla di strano fin qui se non fosse per il fatto che molti capi portano l'etichetta made in Italy. Poi mi è capitato un giorno di leggere sul giornale locale un'intervista a un imprenditore cinese, residente in Italia da 17 anni: diceva che solo il 30% dei prodotti arriva dalla Cina, il resto viene prodotto in Italia, perchè altrimenti tra l'Iva da pagare all'ingresso e i costi del trasporto non sarebbe possibile mantenere un'attività senza rovinarsi.
Quindi esistono produttori italiani (ovvio mi riferisco ai non griffati, a piccole-medie aziende) ma penso che oramai abbiano più convenienza a vendere i loro capi ai cinesi piuttosto che ad aprire un proprio punto vendita, anche se poi magari si lamentano di questa invasione straniera (ma chi li rifornisce per la maggioranza? in fondo è una collaborazione) per il fatto che ammazzano il mercato abbassando i prezzi, cosa questa non sempre vera anche si d'altronde c'è un rapporto qualità-prezzo, ma è vero piuttosto che evadono battendo pochissimi scontrini fiscali.
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Sono prodotti in Italia per via delle dogane etc, ma spesso e volentieri sono prodotti da cinesi costretti a vivere e a lavorare per diverse ore al giorno in uno scantinato. Quindi il danno è triplo.
Ecco questa è una cosa che mi chiedevo, ultimamente sono stata in una cineseria (un negozio piuttosto grande) e moltissimi dei prodotti che avevano in esposizione portavano il marchio "made in Italy", pentole , vettovaglie etc, e i prezzi di quelle cose son più alti rispetto al resto. Dei vestiti invece non lo sapevo.. in tutti i casi la qualità dei prodotti che vendono lascia a desiderare..

(Poi è anche vero che evadono in una maniera scaldalosa)
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