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Vecchio 17-04-2006, 22.37.06   #26
jezebelius
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E' vero, esiste la famiglia allargata della società, ma se le cellule non sono "sane" come può il corpo essere sano???
Sono d'accordo che in famiglia si dovrebbe insegnare il rispetto per sè stessi, per gli altri e per la natura, ma giustamente non bastano le parole, ma le azioni per cui i genitori non possono predicare bene e razzolare male, quindi dipende anche dall'educazione e dai valori che hanno o che non hanno ricevuto loro stessi.
Essere genitori non è facile, ad essere genitori s'impara vivendo.
Gli errori che abbiamo fatto noi da figli, sicuramente i nostri figli li faranno anche loro perchè ognuno ha bisogno della propria esperienza personale, positiva o negativ, per crescere, ma quando c'è dialogo la famiglia funziona. Non funziona invece quando si fa come gli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia facendo finta che tutto va bene.

Quel passo in cui Gesù si rivolge alla sua "famiglia" che l'attendeva fuori si trova in Matteo al Cap. 12:46-50

"Mentre Gesù parlava ancora alle folle, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di parlargli.
[E uno gli disse: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti».]
Ma egli rispose a colui che gli parlava: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?»
E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre»."

In questo caso il suo ruolo non era quello di figlio di Maria, ma di Figlio di Dio per cui tutti quelli che fanno la volontà di Dio sono la sua famiglia.
Per noi significa uscire dai ruoli secondo gli archetipi di ciascuno di loro, per essere individui che nello stesso tempo sono figli, genitori, fratelli, sorelle, in pratica individui unici.

Ciao

Si grazie Stella....era quello il passo a cui mi riferivo.
Certamente, tornando per un attimo all'insegnamento dei valori all'interno della famiglia, mi pare che sia sotto gli occhi di tutti il " malsano".
Eè anche vero che non tutte le cellule sono da demonizzare, altrimenti si fa la fine di quelli che vedono il " male " dappertutto.
Certo va indagato il motivo di questo proliferare ( mi pare anche evidente ) di mancanza di valori ma questo atteggiamento è la chiara risposta a ciò che è stato prima di noi.
La risultante che traspare oggi è la conseguenziale definizione di atteggiamenti, mancanza di valori fondanti una morale, mancanza di rispetto e quant'altro accomuna un vivere sociale sterile nella sua Essenza.
Certo da questo non mi sento di proclamare, in maniera assoluta, che tutti " si vive " in tal modo ma solo per rispecchiare una passività d'animo, a mio avviso, che giorno dopo si consolida e purtroppo diviene reale, quotidiana ed ahimè..imperativa.
Detto questo sono certo che in giro ci sono individui che si oppongono a questo " vecchio " modo di procedere....dunque cellule sane che vivono in un " corpo " dal quale non possono prescindere.
Riprendo questo passo al di la dell'aspetto e/o significato religioso:
Citazione:
Ma egli rispose a colui che gli parlava: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?»
E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
Questo è ciò che intendevo ossia...." allargare " la Famiglia; divenire una sola cellula di un unico corpo....e cercare, tra loro, di diminure la distanza. Atteggiamento che potrà vedere un risultato solo in funzione della diminuita distanza all'interno della cellula stessa.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 17-04-2006, 23.58.37   #27
Era
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"Citazione:

Ma egli rispose a colui che gli parlava: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?»
E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!"

riporto anch'io la citazione...

in effetti e per fortuna le cellule sane si trovano anche fuori
dal nucleo/famiglia spesso luogo di disagio importante....
sta alla cellula staccata dal nucleo...accettare l' evidenza
di non essersi o essere stata in grado di aggregarsi...
e scoprire che una cellula può sanarsi e da li ripartire
verso la guarigione...il dialogo e il rispetto...accettando
anche i limiti dell' altro...padre...madre...o figlio che sia...

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la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
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Vecchio 08-06-2006, 11.06.49   #28
lupa
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ho letto questi post in due modi prima da madre e poi da figlia,concordo con molte risposte ma altre mi hanno colpito tipo: Per questo sostenevo e sostengo che i figli oggi si fanno solo perchè l'istinto (si proprio l'istinto) scusa uno ma non sono d'accordo,decidere di avere un figlio è il passo più lungo che si fa nella vita,ancora prima di concepirlo ti chiedi se sarai in grado di provvedere a lui,ti chiedi se saprai dargli tutta te stessa,dubbi ti assalgono ma poi pensi a quello che sarà la tua vita senza di lui (o lei) ti chiedi :se i miei ci avessero pensato io sarei qui? e ti butti proprio ti butti anche perchè non sai cosa ti aspetta,gravidanza,notti insonni, malattie varie,scuola ,pubertà,chi più ne ha più ne metta,ma quando lo guardi capisci che hai fatto la cosa giusta l'amore che senti è incondizionato,non ha importanza com'è cosa fà è tuo figlio........e questa è la madre.la figlia come tutti i figli avrebbe qualcosa da ridire,(forse più di qualcosa) ma quando guardo mia madre capisco che è una brava mamma con le sue idee i suoi errori,ma l'amore che ha saputo darmi li fà scomparire....io dai suoi errori ho imparato quando mi arrabbio con mia figlia mi chiedo:alla sua età cosa avrei fatto,come l'avrei pensata, cerco cosi con lei un compromesso non so se sono una brava madre ma cerco di esserlo il cammino del genitore è difficile...
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Vecchio 08-06-2006, 12.36.18   #29
Uno
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ho letto questi post in due modi prima da madre e poi da figlia,concordo con molte risposte ma altre mi hanno colpito tipo: Per questo sostenevo e sostengo che i figli oggi si fanno solo perchè l'istinto (si proprio l'istinto) scusa uno ma non sono d'accordo,decidere di avere un figlio è il passo più lungo che si fa nella vita,ancora prima di concepirlo ti chiedi se sarai in grado di provvedere a lui,ti chiedi se saprai dargli tutta te stessa,dubbi ti assalgono ma poi pensi a quello che sarà la tua vita senza di lui (o lei) ti chiedi :se i miei ci avessero pensato io sarei qui? e ti butti proprio ti butti anche perchè non sai cosa ti aspetta,gravidanza,notti insonni, malattie varie,scuola ,pubertà,chi più ne ha più ne metta,ma quando lo guardi capisci che hai fatto la cosa giusta l'amore che senti è incondizionato,non ha importanza com'è cosa fà è tuo figlio........e questa è la madre.la figlia come tutti i figli avrebbe qualcosa da ridire,(forse più di qualcosa) ma quando guardo mia madre capisco che è una brava mamma con le sue idee i suoi errori,ma l'amore che ha saputo darmi li fà scomparire....io dai suoi errori ho imparato quando mi arrabbio con mia figlia mi chiedo:alla sua età cosa avrei fatto,come l'avrei pensata, cerco cosi con lei un compromesso non so se sono una brava madre ma cerco di esserlo il cammino del genitore è difficile...
Eppure se ti fossi chiesta ancora di più se farne o no forse non ne avresti fatti... alla fine decidi perchè prevale il desiderio di averne (e non parlo di chi proprio non ci pensa e li fa perchè capitano facendo sesso), tant'è che la curva di nascite è maggiore negli stati sociali meno abbienti e culturali ed in quelli più ricchi, la media società raggiunto un certo livello di consapevolezza ne fa meno.
Non ho escluso la possibilità di una pro-creazione in linea con un alto scopo... ma senza voler parlare dei presenti è piuttosto rara come cosa, del resto la natura sa come incentivare le conservazioni delle speci.
Con questo non voglio togliere nulla a tutto quello che alcuni genitori tentano di fare per i propri figli
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Vecchio 08-06-2006, 13.51.06   #30
lupa
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caro uno non sto a discutere se tutti i genitori ponderaro a fondo la decisione di avere figli ma ti posso assicure che moltissimi lo fanno se ci pensavo ancora... lo avrei fatto lo stesso, perchè è l'amore che portiamo dentro a spingerci,è un amore diverso che ha bisogno di uscire,diverso da tutto l'amore mai provato,è un amore che sai sarà per un lungo periodo a binario unico tu amerai x 2 un amore senza confini ,disposta a morire per salvarlo,
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Vecchio 08-06-2006, 14.22.20   #31
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,è un amore che sai sarà per un lungo periodo a binario unico tu amerai x 2 un amore senza confini ,disposta a morire per salvarlo,
o disposto a salvarlo per nn soffrire la perdita ?
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Vecchio 08-06-2006, 15.41.22   #32
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La mia immagine di famiglia ( Utopica?) è il votarsi al bene di chi ne fa parte, la comunità, l’umanità, tutta una grande famiglia. Dovremmo cercare il bene l’uno dell’altro. Ma siamo in grado farlo? Sino a che ci sarà il “mio” mi sembra impossibile superare questo scoglio da “soli” poi ardua impresa.
Mi sovviene l’immagine del corpo che lotta per prevalere contro qualcosa di indefinito.
Figli: egoismo non averne egoismo averne? L’avere figli appare come il dover fare esperienze necessarie a diventare più sensibili, ovvero a staccarsi dalla morsa del corpo e sviluppare altra parte di se.
Sull’educazione poi potrei citare: “quando un cieco conduce un altro cieco…” vedo tanto dolore che come virus in continua espansione.
Quindi credo che se non riceviamo una scrollatina sulla scala saliamo gradino per gradino senza neppure saltarne uno e se per caso ci dovessimo fermare la scrolltina potrebbe diventare uno scossone.
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Vecchio 08-06-2006, 16.06.52   #33
Papi
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Per cambiare e comprendere il grandissimo tesoro che c'è nella famiglia o nel figlio che cresce ogni giorno, bisogna cominciare da se stessi, essendo onesti, non mentendosi e, soprattutto, non gettando facilmente la spugna, lasciandosi portare dagli altri o pensando che tutto sia inutile, perchè, tanto, non ci si capisce o non si può cambiare!
Se si vuole un giardino fiorito, in cui ogni rosa possa beneficiare del sole, dell'ombra e dell'acqua, crescere secondo le proprie inclinazioni, lo si deve coltivare e curare ogni giorno, con l'humus giusto, si deve prevenire, onde evitare di trovare un ramo divenuto irreparabilmente secco per distrazione.
Si tende a chiudersi con i familiari, forse per conflitti non risolti, vecchi rancori, credenze sbagliate, ma dovrebbe partire da noi, visto il tipo di percorso scelto, la capacità di non subire passivamente gli schemi, di suonare una diversa musica, impedendo a noi e a loro di reiterare condotte dannose ed inutili.
Parte da noi educarci al significato dell'amore, dell'onestà, del dare e ricevere senza che si tratti di mero bisogno; una volta imparato questo, non si sarà differenti persone a seconda che si tratti di amici, familiari o colleghi, si sarà sempre noi stessi, con beneficio nostro e di chi ci sta attorno.
Un figlio all'inizio si accudisce senza chiedersi perchè, si fa quello che si sente di fare..il latte arriva due secondi prima che il piccolo chiami..che vuoi di più..poi.. via via che cresce si impara ad ascoltarlo, a comprenderlo, per cui, se le basi sono queste, non credo che si chiuderà il dialogo in futuro.
E la stessa regola vale per tutti gli altri.
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Vecchio 08-06-2006, 16.47.24   #34
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poi.. via via che cresce si impara ad ascoltarlo, a comprenderlo, per cui, se le basi sono queste, non credo che si chiuderà il dialogo in futuro.
Ecco qua... In relatà a me pare che avvenga proprio il contrario: via via che cresce si inizia a comprenderlo sempre meno... Finchè poi diventa adulto e non lo si ri-conosce più... E si esplode in un: Ma chi sei tu? Mio figlio?
Ed è la allora che si inizia a capire non è il "proprio" figlio... ma un altro essere umano indipendente...
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Vecchio 08-06-2006, 17.00.27   #35
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Originalmente inviato da Sole
o disposto a salvarlo per nn soffrire la perdita ?
sarebbe falso conttradirti ,la perdita,di un figlio di un genitore,di un amico e perchè no di un animale fa soffrire ,ma si continua....la vita continua,il dolore non scompare ma diventa parte di noi lo rileghiamo in una parte del cuore. no disposta a salvarlo perchè cresca,conosca il mondo,la gente impari ad amare a soffrire,a ridere a giocare insomma perche' viva.
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Vecchio 08-06-2006, 17.12.54   #36
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Per cambiare e comprendere il grandissimo tesoro che c'è nella famiglia o nel figlio che cresce ogni giorno, bisogna cominciare da se stessi, essendo onesti, non mentendosi e, soprattutto, non gettando facilmente la spugna, lasciandosi portare dagli altri o pensando che tutto sia inutile, perchè, tanto, non ci si capisce o non si può cambiare!
Se si vuole un giardino fiorito, in cui ogni rosa possa beneficiare del sole, dell'ombra e dell'acqua, crescere secondo le proprie inclinazioni, lo si deve coltivare e curare ogni giorno, con l'humus giusto, si deve prevenire, onde evitare di trovare un ramo divenuto irreparabilmente secco per distrazione.


Queste parole sono molto belle ma fanno pensare ad una famiglia ideale in cui tutti sono disposti a capirsi e ad amarsi.
Ma in molte famiglie non è così.... se una persona è disposta a dare tutto per gli altri, questo viene dato per scontato ma il giardino comunque non fiorisce come dovrebbe essere...

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Si tende a chiudersi con i familiari, forse per conflitti non risolti, vecchi rancori, credenze sbagliate, ma dovrebbe partire da noi, visto il tipo di percorso scelto, la capacità di non subire passivamente gli schemi, di suonare una diversa musica, impedendo a noi e a loro di reiterare condotte dannose ed inutili.
Parte da noi educarci al significato dell'amore, dell'onestà, del dare e ricevere senza che si tratti di mero bisogno; una volta imparato questo, non si sarà differenti persone a seconda che si tratti di amici, familiari o colleghi, si sarà sempre noi stessi, con beneficio nostro e di chi ci sta attorno.
Parte da noi educarci al significato dell'amore, sempre che sappiamo cosa sia l'amore vero, distinteressato, che dona e non chiede nulla in cambio, che vive della gioia di vedere i propri cari vivere e crescere insieme...
Conosco una famiglia in cui la figlia ha avuto un figlio all'età di 16 anni, i genitori hanno preteso un matrimonio riparatore, ci sono stati altri due figli e poi una rottura, lei si è ritrovata, ancora bambina lei stessa, con tre figli da crescere, meno male che c'erano i nonni con cui questi bambini sono cresciuti, di modo che lei si è sposata con un altro perchè ancora giovane, ma i figli la disprezzano come madre, non capendo che doveva ancora crescere lei stessa... che invece di pensare ai figli pensava ai "balocchi e profumi" di una vecchia canzone...

Il compito di genitori è anche affrontare questi problemi dei figli quando si fanno grandi, anteponendo al discorso di "salvare la faccia" le vere esigenze dei figli e delle figlie, non è che per il fatto che possono avere figli sono "cresciuti" per magia...
Troppe volte per un errore di un padre o di una madre troppo intransigenti viene sconvolta la vita di un figlio, per questo dico che bisognerebbe riflettere molto sul vero amore fra genitori e figli e sulle "scelte" che vengono fatte per "il loro bene", "per il bene dei genitori" e per "il bene della famiglia".

Questo per dire che le cose non vengono da sole, bisogna conquistarsele, crescere, maturare, prima di mettere al mondo un figlio... a monte ci vogliono però dei genitori saggi che sanno vedere più in là della contingenza immediata.

Ciao


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Vecchio 08-06-2006, 17.16.53   #37
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disposta a salvarlo perchè cresca,conosca il mondo,la gente impari ad amare a soffrire,a ridere a giocare insomma perche' viva.
Ti cito ma non è diretto a te lupa. Prendo solo come spunto.
Un figlio lo riconosciamo come nostro, carne della nostra carne... da qui il grande amore che ci lega.
Se sapessimo vedere oltre la carne, e vedere l'origine comune dello Spirito, ameremmo tutti come noi stessi, anche se materialmente provenienti da carni differenti.

Nell'Unità c'è Amore.
E l'amore dell'uomo si estende fino ai confini di ciò che sente come suo...
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Vecchio 08-06-2006, 17.19.39   #38
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Ti cito ma non è diretto a te lupa. Prendo solo come spunto.
Un figlio lo riconosciamo come nostro, carne della nostra carne... da qui il grande amore che ci lega.
Se sapessimo vedere oltre la carne, e vedere l'origine comune dello Spirito, ameremmo tutti come noi stessi, anche se materialmente provenienti da carni differenti.

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E l'amore dell'uomo si estende fino ai confini di ciò che sente come suo...
Se sapessimo vedere oltre la carne, non ameremmo nessuno....
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Vecchio 08-06-2006, 17.29.30   #39
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Se sapessimo vedere oltre la carne, non ameremmo nessuno....
In questo stato di evoluzione e in questo livello di comprensione, sì, è verissimo.
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Vecchio 08-06-2006, 22.33.56   #40
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Un figlio lo riconosciamo come nostro, carne della nostra carne... da qui il grande amore che ci lega.
Se sapessimo vedere oltre la carne, e vedere l'origine comune dello Spirito, ameremmo tutti come noi stessi, anche se materialmente provenienti da carni differenti.
Bisognerebbe riuscire a guardare la cosa da questo punto di vista: gli abbiamo dato un passaggio in questo mondo e da lì il resto come hai scritto.
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Vecchio 09-06-2006, 13.19.00   #41
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Io, in fondo, non temo neanche di morire: perchè se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente. Io temo il niente, il non esserci, il dover dire di non esserci stato, sia pure per caso, sia pure per sbaglio, sia pure per l'altrui distrazione..."(Oriana Fallaci)
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Vecchio 14-06-2006, 11.41.13   #42
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Io, in fondo, non temo neanche di morire: perchè se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente. Io temo il niente, il non esserci, il dover dire di non esserci stato, sia pure per caso, sia pure per sbaglio, sia pure per l'altrui distrazione..."(Oriana Fallaci)
Se siamo qui non è per caso. Qualsiasi creatura che viene al mondo è l'unica che poteva essere tra milioni di possibilità...
Anche le cose che non capiamo o che non troviamo giuste hanno un loro perchè...
Ogni creatura è una scintilla di Dio... anche le più sfortunate, le più svantaggiate (dal nostro punto di vista e dal nostro metro umano) sono le più vicine a Dio...
quello che conta è la nostra essenza e il nostro esserci.

Ciao

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Vecchio 14-06-2006, 11.52.47   #43
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Se siamo qui non è per caso. Qualsiasi creatura che viene al mondo è l'unica che poteva essere tra milioni di possibilità...
Anche le cose che non capiamo o che non troviamo giuste hanno un loro perchè...
Ogni creatura è una scintilla di Dio... anche le più sfortunate, le più svantaggiate (dal nostro punto di vista e dal nostro metro umano) sono le più vicine a Dio...
quello che conta è la nostra essenza e il nostro esserci.

Ciao

ecco io vorrei riuscire a capire il perchè,perchè Dio prima dà e poi toglie........ una volta mi dissero che sono prove a cui sottopone l'uomo ....ma perchè solo ad alcuni...? come ci sceglie? no non vorrei che tutti provassero il mio dolore, ma mi chiedo perchè io? ho comesso degli errori...... ? sicuro e tanti .... è questo il suo modo di punirmi?
scusa ma in questo periodo vacilla anche la mia fede....un abbraccio
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Vecchio 14-06-2006, 12.09.48   #44
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Il mio consiglio e'... guarda dentro te stessa... lascia perdere Dio... la cosa piu' importante sei tu... nemmeno Dio... nemmeno la fede ti puo' aiutare... aiuta te stessa... dai amore a te stessa... consola te stessa... tutto ruota al tuo sentire...
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Vecchio 14-06-2006, 12.33.04   #45
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ecco io vorrei riuscire a capire il perchè,perchè Dio prima dà e poi toglie........ una volta mi dissero che sono prove a cui sottopone l'uomo ....ma perchè solo ad alcuni...? come ci sceglie? no non vorrei che tutti provassero il mio dolore, ma mi chiedo perchè io? ho comesso degli errori...... ? sicuro e tanti .... è questo il suo modo di punirmi?
scusa ma in questo periodo vacilla anche la mia fede....un abbraccio
Se tu sei viva lupa è perchè hai la Vita dentro.
Ma se la Vita è in te allora anche tu sei nella Vita.
E questa Vita, o Universo, o Dio, soffre con te. Prova e sente ciò che la tua anima sente. Non è un qualcosa che ci guarda dall'alto, con sorriso ironico e senso di distacco...
E' un qualcosa che tutto comprende, una Coscienza grande e infinita come l'Universo, e sente le tue sofferenze così come tu senti se ti fa male un dito o un piede... In questo momento Dio sta soffrendo con te, ma sente anche le gioie di chi da un altra parte del mondo sta partorendo un bambino, una nuova vita...

La Vita si è fatta carne per prenderci per mano e condurci in questo meraviglioso viaggio, disposta anche a soffrire per Amore...
Ma per quanto una mamma possa volere bene al suo bambino e cerchi di farlo crescere forte e sano, questo non potrà preservarlo dalla sofferenza... avrà anche lui le sue gioie e i suoi dolori.... e in quel caso l'unica cosa che potrà fare tale madre sarà sentirsi una cosa sola con il figlio, e condividere la sua sofferenza... così come fa la Vita con tutti noi, indistintamente.

Un abbraccio con il cuore lupa Dio non ti ha abbandonata...
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ecco io vorrei riuscire a capire il perchè,perchè Dio prima dà e poi toglie........ una volta mi dissero che sono prove a cui sottopone l'uomo ....ma perchè solo ad alcuni...? come ci sceglie? no non vorrei che tutti provassero il mio dolore, ma mi chiedo perchè io? ho comesso degli errori...... ? sicuro e tanti .... è questo il suo modo di punirmi?
scusa ma in questo periodo vacilla anche la mia fede....un abbraccio
Io penso che non tutti hanno la stessa capacità di sopportare il dolore, e almeno nella mia esperienza personale certe sofferenze che pensavo insopportibili sono riuscita a sopportarle e superarle, constatando una forza che non sapevo di avere, sia dal punto di vista del dolore fisico che di quello psicologico.
Di fronte a una sofferenza in cui viene coinvolto un figlio o un parente o noi stessi viene spontaneo chiedersi: perchè proprio a me??? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo???
Di solito le persone che soffrono tanto non fanno nulla di male nella loro vita, quindi vivono il dolore come un'ingiustizia...
Invece penso che queste siano delle occasioni per scoprire certe parti di noi che pensavamo di non possedere, non dico che sia un dono, ma Dio ci dà la forza per superare tutto...
In momenti di crisi vacilla ogni certezza, ogni fede, ci si sente come trasportati dalla corrente degli eventi, si va alla deriva...
Ma ti posso garantire che non siamo soli... i momenti della notte dell'anima sono il deserto che tutti dobbiamo superare, ma se in te c'e' un seme di amore e di fede, questo prima o poi fiorisce e ti ritrovi più forte.
Io sono convinta che Dio è vicino particolarmente a chi soffre, lo ha detto Gesù nel discorso della montagna:
"Beati quelli che soffrono, perchè saranno consolati".

Ti mando un forte abbraccio

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Vecchio 14-06-2006, 15.40.11   #47
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Per esperienza personale... quando sei nel dolore... senti dolore... poi avviene un miracolo... la scintilla interiore illumina il cammino... piano piano prendi la distanza dal dolore... lo riesci ad osservare... e rimane l'insegnamento...
Ma quando sei nel dolore sei il dolore... se ti trovi nel bel mezzo del fuoco... la tua carne brucia... e non "pensi" a quanto e' bello essere consolati...
E' pur vero che nei momenti brutti accade quello che non ti aspetti... il miracolo... l'aiuto...
Mettersi in ascolto e' la via...
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Vecchio 14-06-2006, 16.34.21   #48
lupa
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vi ringrazio tutti un abbraccio
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sarò me stessa, nessuno potrà accusarmi di averlo fatto in modo sbagliato.e

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