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Vecchio 21-01-2007, 15.05.14   #1
Uno
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Predefinito Esperienza

L'equazione di solito è esperienza=memoria... in maniera un pò più elaborata ma il succo è questo.
L'idea è che l'esperienza è quella cosa che non ci fa ripetere l'errore perchè dopo essere passati in una situazione, in quella simile (ci torniamo su questo simile) dovremmo sapere come comportarci.....
Quel simile è la chiave, osservo che in un episodio una persona dopo aver pronunciato certe parole mi molla uno schiaffo, in maniera molto semplicistica potrei pensare che appena qualcun'altro favelli le stesse parole io per eseperienza dovrei spostarmi o mollare uno schiaffo preventivo.
In realtà in questo esempio ci vuol poco per pensare che:
la stessa persona in altra occasione potrebbe non mollare uno schiaffo
un'altra persona proprio perchè diversa difficilmente ripeterà la sequenza in maniera così netta (anche se in visioni più grandi ci sono linee guide di comportamento in cui quasi tutti rientrano)....

In questo esempio dicevo ci vuole poco, ma basta che ci sia qualche variabile in più che non è poi tanto chiaro....
Torniamo indietro un momento, "non ci fa ripetere l'errore"... ok fin qui va bene, ci siamo, questa è una conseguenza dell'esperienza, è il modo con cui questo succede che non è lineare, come detto in altra discussione Lo sapevo... (in cui mi sono reso conto mancava qualcosa) imparare che se metto la mano sul fuoco mi scotto non la chiamerei esperienza, ma l'installazione di sistema di risposta automatica come quelli che al fumo fanno aprire l'acqua, nel nostro caso al fuoco non mettiamo la mano.
Che cosa può definirsi esperienza nel vero senso della parola?
Faccio prima con un esempio.... un parrucchiere può definirsi esperto quando qualsiasi testa gli capiti, qualsiasi tipo di capello (riccio, liscio etc), qualsiasi richiesta di acconciatura, colore etc etc etc lui parrucchiere esperto è in grado di dare una risposta, di agire nel miglior modo possibile risposta che non è condizionata da precedenti tagli e acconciature se non nella misura in cui lui ha imparato la struttura radice, principale del capello.... questo è in sintesi (anche se forse non chiara)
Un muratore vero non è condizionato dal tipo di mattone, dalla tipologia di costruzione (villa, condominio, garage etc) ma è il costruire personificato, la sua esperienza gli permette di essere muratore...
Ho fatto questi esempi pratici, perchè dove rientra la manualità è più facile cogliere che c'è qualcosa che va oltre il numero delle ripetizioni, della teoria, della memoria, cioè del semplice "è gia accaduto" altrimenti studiando la teoria dovremmo essere in grado di fare tutto..

l'esperienza è quella qualità che mi fa saper fare una cosa senza che l'abbia mai fatta esattamente in quel modo.

Non riesco a trovare una definizione più sintetica e precisa che riassuma il tutto... però questa discussione merita di essere approfondita (secondo me, poi fate voi )
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Vecchio 21-01-2007, 15.30.35   #2
Kael
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Sono d'accordo. Un falegname esperto "padroneggia" il legno in ogni sua forma, non solo quelle tipiche che ha già sperimentato. Così come un muratore esperto sa usare qualunque tipo di mattoni, anche quelli che non ha mai impiegato prima d'ora.
L'esperienza dunque come "innalzamento" che dalla forma conduce alla "sostanza".
L'esperienza che permette di padroneggiare l'essenziale delle cose... del resto anche se i mattoni ad esempio sono tutti diversi, l'essenza/mattone è sempre la stessa.

La memoria però gioca un ruolo importante, ed è solo quando riesco a "mettere insieme" più memorie che posso vederne le analogie e similitudini, ed estrapolarne così l'essenza, un quid che vale per tutte e mi conduce all'esperienza...
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Vecchio 21-01-2007, 16.06.19   #3
'ayn soph
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forse ho capito a cosa si riferisce questo tipo di esperienza,
ad una esperienza intesa come padronanza,
l'essere padrone di qualcosa infatti significa averla, dominarla (si dice no)
quindi l'essere padrone di... implica una conoscenza approfondita più pratica che teorica e allo stesso tempo può essere considerata "arte"
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Vecchio 21-01-2007, 16.22.13   #4
Uno
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Già Ayn... una cosa che non consideriamo è che è sempre la teoria derivata dalla pratica all'origine.... siamo abituati a ragionare al contrario perchè raramente procreiamo qualcosa realmente, raramente plasmiamo qualcosa di nuovo.
Uno qualsiasi (non io), primo percursore, fa una cosa in pratica, da questa pratica deriva una teoria che altri studiando possono applicare in pratica.

Chi ha esperienza a sufficienza agisce realmente, gli altri rispondono a stimoli



Vorrei chiederti perchè:"Questo tipo di esperienza"?
Intendi che esiste un'esperienza diversa?
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Vecchio 21-01-2007, 16.52.14   #5
'ayn soph
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Vorrei chiederti perchè:"Questo tipo di esperienza"?
Intendi che esiste un'esperienza diversa?
______

no, semplicemente quella che di solito si intende, nel senso
che si ha esperienza nel fare una cosa già fatta.

ma ora che mi ci hai fatto pensare è ovvio che esistano altri punti
di vista, per esempio, quando si dice "ho fatto una esperienza formidabile"
ci si riferisca a qualcosa fuori del "normale" (da approfondire almeno per me)
che si è fatto in quell'occasione, e può riguardare tutti i campi però dove è
presente un coinvolgimento fisico ed emotivo.
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Vecchio 21-01-2007, 17.07.42   #6
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un'altro aspetto legato al terminine esperienza può essere
consapevolezza, ma entriamo in un'altro campo.
questa volta credo che tale termine "consapevolezza" sia
collegato a qualcosa che si maturi, quindi sia teoria che pratica
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Vecchio 21-01-2007, 17.47.21   #7
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Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
quando si dice "ho fatto una esperienza formidabile"
ci si riferisca a qualcosa fuori del "normale" (da approfondire almeno per me)
che si è fatto in quell'occasione, e può riguardare tutti i campi però dove è
presente un coinvolgimento fisico ed emotivo.
Formidabile, che prima non aveva forma, fuori dal comune... un'esperienza a cui se dai forma, gliela dai per primo (almeno dal tuo punto di vista), se riesci potresti anche comunicarla... però i concetti base sono gli stessi....

Con-sapevo-lezza è un'altro termine abusato (generalmente non mi sto riferendo ad ora) ma non ben chiaro.... era quello che cercavo alla lontana e girandoci intorno di tirare fuori nella discussione "lo sapevo...." è qualcosa che va oltre l'esperienza, in pratica
una sinergia (e trasmutazione alchemica) di memoria, coscienza, osservazione creano esperienza.........
poi
una dinamica (e trasmutazione alchemica) di esperienza rimessa in azione creano consapevolezza.

sembra pure semplice no? (in realtà solo comprenderlo bene è già un successo)

P.s. so che per alcuni si rende necessaria una "traduzione" di trasmutazione alchemica che è qualcosa che non è limitata a chi studia Alchimia, è un concetto che permea la vita, provvederà qualcuno prima o poi.
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Vecchio 21-01-2007, 18.05.28   #8
'ayn soph
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se ci sto a pensare non ci capisco un'h, quindi non è semplice per niente,
ma non concentrandomi troppo sulle parole forse riesco a capire
_________

e cmq se dico che tizio ha esperienza, non rendo l'idea della consapevolezza,
se invece dico tizio è un'artista, immagino di lui un qualcosa in più,
ma forse sto andando in altri punti di vista ora
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Vecchio 21-01-2007, 20.51.09   #9
Ray
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
una sinergia (e trasmutazione alchemica) di memoria, coscienza, osservazione creano esperienza.........
poi
una dinamica (e trasmutazione alchemica) di esperienza rimessa in azione creano consapevolezza.
Un esempio che aiuta bene secondo me, non che muratoria e falegnameria non vadano ma per porre l'accento su una cosa in particolare, è il gioco del biliardo.

Pur usando lo stesso tavolo, la stessa stecca e le stesse palle, tutte le situazioni che si presentano al giocatore, TUTTE, sono diverse seppur simili. Lo stesso identico tiro non capita mai due volte, per quanto il grado si somiglianza possa crescere a dismisura.

Dopo un certo numero di situazioni affrontate, un certo grado di presenza e una certa profondità di osservazione dei meccanismi, capita qualcosa, scatta un interruttore e si diventa giocatori di biliardo. Il giocatore è colui che, indipendentemente dalla situazione che si presenta, sa come affrontarla, come considerarla... insomma come prenderla (dovrà lavorare sulla precisione magari ma questo non centra adesso).

Quando al giocatore si presenta una situazione insolita egli è in grado di usare la sua "arte" anche per inventarsi soluzioni "nuove". La triade memoria, presenza e osservazione differenzia il giocatore vero dal "principiante" (parola usata apposta)... posso aver fatto milioni di tiri ma se non ne faccio almeno un tot con una certa presenza serve poco e se non osservo bene me stesso, le dinamiche e magari anche gli altri come fanno (questo se possibile, posso anche imparare il biliardo da solo) i tiri che ho in memoria non diventano esperienza. Dico osservare se stessi perchè, per esempio, un tiro a centro partita è diverso dello stesso tiro a chiudere (fattore emotivo) e quindi le dinamiche che interagiscono non sono solo sul panno verde.
Tuttavia occorrono un certo numero di tiri, una certa dose di presenza e una certa dose e qualità di osservazione perchè accada quel qualcosa (la trasmutazione) che di colpo mi cambia tutto, tutta la visione ecc... nello sport ma non solo lo chiamano "salto di qualità"...

Una volta che sono diventato giocatore (prima trasmutazione) inizio a giocare davvero. Pratico l'arte. Vinco, perdo, ripeto i colpi molto simili, li vario, me ne invento di nuovi, mi alleno.. tutto come prima se vogliamo ma in realtà ion modo completamente diverso. La diversità è data dal fatto che SO giocare.
Ad un certo punto, dopo una certa quantità di "fare" scatta un altro qualcosa, un altro clic, avviene un'altra trasmutazione. Divento consapevole del biliardo. La differenza tra me e il giocatore vero è che io posso insegnare.

PS: trasmutazione alchemica in alchimia è riportare una sostanza allo stato indifferenziato (essenza non ancora manifestata in quella forma) e rimanifestare in altra forma... si tratta di andare al cuore delle cose, dove c'è la struttura base, sciogliendo la sostanza e colando nella struttura-stampo l'essenza ottenuta in modo che manifesti una forma congruente alla struttura base stessa.
In pratica nel biliardo si tratta di utillizzare gli elementi della triade memoria (sale), presenza (mercurio) e osservazione (zolfo) per arrivare all'essenza del biliardo e corporeizzare la stessa essenza, ovvero il biliardo (tutte le possibilità) e non i singoli tiri.

Non so se si capisce (magari ci riprovo) e non so se ci ho preso con sale mercurio e zolfo, ma mi suonava bene...
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Vecchio 21-01-2007, 21.19.03   #10
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Tutto bene Ray ma la trasmutazione merita qualcosa di più approfondito, è riduttivo dire che torna allo stato indifferenziato... qualcosa passa tra l'azione del mutare, merita un discorso per conto suo, ma ho idea che prima ce ne vogliono anche altri su altre cose...
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Vecchio 22-01-2007, 02.55.07   #11
griselda
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Predefinito parlo per la mia piccola esperienza

L’esperienza è frutto di movimenti diversi che portano a vedere le cose sotto tutti i vari aspetti.
Un parrucchiere dovrà applicare al suo estro la teoria. E dopo aver tagliato e pettinato centinaia di teste potrà dire di avere esperienza che potrà applicare ad ogni tipo di testa ed anche vedere già nella mente l’acconciatura che secondo il suo estro starà meglio sul visto di quella persona. Si diventa esperti facendo esperienza.
L’esperienza è qualcosa che si fa e che per essere completa deve contemplare tutte le varie possibilità (varianti) esistenti.
L’esperienza è il bagaglio dove raccogliamo i nostri vissuti.
Si suole dire: parlo per la mia esperienza. Quindi sino a dove ho sperimentato io.
Se vi è una passione si diventa esperti perché il fatto di essere attratti da una cosa fa si che la si ricerchi in continuazione e questa ricerca specializzerà sempre che si sia portati per questa arte. Perché penso che a volte la sola passione non basti a creare la specializzazione. Però anche in questo caso se non si è ostinati all’eccesso quindi ciechi, l’esperienza fatta dimostrerà che quella cosa non fa per noi e potremo passare ad altro.
Più di qua non vedo caso mai passo ad altro.

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Vecchio 22-01-2007, 03.06.54   #12
Haamiah
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Avere esperienza in un determinato settore sia esso manuale, intellettuale, artistico…..etc. è sapere sempre destreggiarsi in qualunque situazione anche nuova possa capitare, è il non farsi prendere dal panico, sapere esattamente come muoversi anche di fronte ad un imprevisto……

Se per es una persona che inizialmente non ha esperienza in un certo campo, poniamo in cucina, pur non facendo scuole per divenire cuoco/a, a forza di fare esperienza anche per conto suo, arriverà pian piano a capire per es come accostare certi sapori, come far cuocere i cibi, come inventare nuove ricette semplicemente vedendo quali ingredienti ha a disposizione, quindi potremmo dire che con l’esperienza in quel campo, ha operato in se una trasmutazione, da non abile(per analogia potremmo dire non puro) è divenuto abile(puro, consapevole di ciò che è e può fare).

Per giungere alla trasmutazione alchemica oltre a come ha già spiegato Ray, si deve passare attraverso il processo di purificazione, dobbiamo togliere l’impuro per giungere al puro, ovvero giungere alla quintessenza della materia, quindi togliere ciò che è pesante, ciò che è relativo alla parte più materiale per giungere allo spirito; mediante l’uso di una leggendaria sostanza si sarebbe ottenuta la simbolica(?) trasformazione del piombo in oro, la pietra filosofale degli alchimisti, l’elisir di lunga vita, e per far ciò si doveva usare il calore costante…mediante l’uso di uno speciale forno, l’athanor.
Più di questo non so, poi chi sa aggiungerà....
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Vecchio 22-01-2007, 13.21.41   #13
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Io non riesco a vedere l'analogia tra non abile e non puro.... tanto per rimanere sul semplice...
ripeto che la trasmutazione sarà meglio metterla a sè da qualche parte
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Vecchio 22-01-2007, 13.33.31   #14
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Quando lavoro il legno metto attenzione in quello che faccio... faccio una scultura, una scatola, un qualsiasi oggetto... non divento esperto nel fare quell'oggetto... divento padrone del mio "rapporto con il legno"... con gli strumenti (tipo raspa, sega, lima, scalpello, ecc...)

Esperienza nel fare... e fare esperienza... quando guardo un pezzo di legno ci vedo gia' un percorso di lavoro... sono in sintonia con le venature del legno... so' che i nodi sono duri da lavorare... so' che seguendo le venature mi aiutano nel taglio... ecc...

Parto da una idea e la rapporto con l'esperienza che ho del legno in quanto tale...

Il legno di noce e' differente dal legno di ulivo... il pino non e' buono per gli intagli... l'ebano giovane non e' nero come quello maturo ma e' piu' malleabile...

Fare esperienza vuol dire riversare me stesso nel fare... e nel fare ritorna a me sottoforma di esperienza...

Dopo non servono parole... si fa' e basta...
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Vecchio 22-01-2007, 14.38.03   #15
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vediamo che ho capito....
l' esperienza è ciò che ti da modo di conoscere...fare..
e non ripetere l' errore...
se sto imparando a guidare....farò l' esperienza...guiderò
con la massima attenzione...e mi rendo conto che se devo mettere la freccia direzionale e frenare al contempo...
ci devo pensare....poi a furia di guidare..tutto questo
passa in automatico...quindi guido..cambio..freno..e
magari anche parlo...e tutto ciò che concerne la quida
scatta in "automatico"
c'è invece l' esperienza "emotiva" si può dire?...che è quella
che fa si che l' esperienza non passa in automatico...ma
va "ricordata" . compresa....mi riferisco ad esempio...
alle situazioni in cui...una donna lascia un marito violento
e si ritrova sempre a frequentare quella roba li...cioè
persone violente....

allora...l' esperienza è l' agire...il comprendere per non
sbagliare....(esempio la guida) cosa avviene invece dal
lato emotivo?

na scemenzona?
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 22-01-2007, 15.01.41   #16
Uno
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No Era....
Prima di tutto iniziamo a togliere l'equazione esperienza = non più errori, quella sarebbe infallibilità.
Secondo nel tuo esempio l'esperienza del guidatore potrebbe essere se mi capita una lastra di ghiaccio all'improvviso e invece che investire il bambino vado volendolo addosso ad un albero, la stessa cosa potrebbe capitare anche al principiante, in quel caso sarebbe tutto riflesso, ma se ci fosse (nel caso del guidatore esperto) la volontà insieme alla prontezza dei riflessi, oltre che mille altri fattori secondari sarebbe esperienza.
Se guido in maniera automatica... appunto sono automatismi, se mi trovo in una condizione anomala e riesco a dare una buona risposta (che è diversa da reazione) quella è esperienza.

In pratica se ci pensi nel tuo esempio hai tirato in ballo la memoria... io memorizzo il movimento per mettere la freccia e lo ripeto senza pensarci, è ciò che si associa a esperienza di solito.... ma quella non è esperienza, è condizionamento
Devo fare la curva > metto la freccia e giro il volante
Devo frenare > spingo quel pedale in mezzo
etc....

Esperienza potrebbe essere che sento un rumore strano e decido di fermarmi all'officina per fare un controllo anche se quel rumore non l'ho mai sentito


Lascio uno spunto che merita anche un'altra discussione, la parola addestramento ha lo stesso problema di esperienza, si associa a qualcosa di condizionante subordinato alla memoria, la scuola idem.... ma se divento per esempio geometra farò tutte case uguali a quelle fatte a scuola??
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Vecchio 22-01-2007, 17.24.32   #17
RedWitch
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Esperienza potrebbe essere che sento un rumore strano e decido di fermarmi all'officina per fare un controllo anche se quel rumore non l'ho mai sentito


Lascio uno spunto che merita anche un'altra discussione, la parola addestramento ha lo stesso problema di esperienza, si associa a qualcosa di condizionante subordinato alla memoria, la scuola idem.... ma se divento per esempio geometra farò tutte case uguali a quelle fatte a scuola??
Se sento un rumore strano, ma conosco talmente bene l'auto da capire che quello è un rumore anomalo, qualunque sia il rumore, so che c'è un problema, in assenza del quale il rumore non si verificherebbe.. se non conosco bene l'auto e tutte le sue parti, quel rumore potrebbe suonarmi strano, ma potrebbe anche essere che non lo sia... è quindi indispensabile che io conosca il più possibile ciò che ho a disposizione in modo che mi permetta quel "salto di qualità"(di cui parlava Ray qualche post indietro)?..

Se divento geometra, appena uscito da scuola, sarò geometra sulla carta, poi man mano, inizierò a costruire case.. saranno una diversa dall'altra.. anche se la tecnica, la teoria l'ho imparata a scuola e quella è .. solo costruendo case potrò diventare davvero un geometra..

L'addestramento mi mette un po' in crisi.. mi fa pensare all'addestramento di un cane per esempio, che quando impara risponde a degli stimoli.. dall'altra parte pero' se penso all'addestramento su un essere umano, attraverso la disciplina, posso per esempio imparare una tecnica, ma ogni volta che la metterò in pratica, il risultato non sarà lo stesso.. magari simile, ma se mentre metto in pratica quello che ho imparato osservo il risultato, non sarà mai uguale a quello precedente..
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Vecchio 22-01-2007, 18.03.32   #18
Grey Owl
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Faccio un altro esempio riguardo a farsi un'esperienza... ho fatto un corso di scultura con la creta... mi hanno insegnato le tecniche per fare dei bassorilievi, altorilievi e tutto tondo... bene... ora conosco la tecnica ma non ho esperienza di come fare le opere con la creta...

Quindi mi devo mettere all'opera per realizzarle... devo fare esperienza... e come se non sporcandomi le mani di creta?... certo la tecnica... l'ABC me lo ha dato la scuola... il maestro d'arte... ma l'esperienza... quella la devo fare io... e chi senno'?

Pero' mi domando?... se non ho interesse nella scultura con la creta non mi mettero' mai d'impegno per farne esperienza?... quindi per fare esperienza bisogna aver voglia di farla... senno' e' tempo perso nel credere che... tutto avviene per trasmissione di semplice tecnica...
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Vecchio 22-01-2007, 18.13.03   #19
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No Era....
Devo fare la curva > metto la freccia e giro il volante
Devo frenare > spingo quel pedale in mezzo
etc....
Se spingi il pedale in mezzo schiacci la frizione e ti schianti...

Ti seguo con attenzione e questa volta sono pienamente d'accordo sul discorso che stai portando avanti...
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Vecchio 24-01-2007, 13.17.02   #20
Kael
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Se dovessi trovare un sinonimo di "esperto", oltre che saggio, consapevole, ecc.. userei "rodato".
Cosa differenzia un pneumatico nuovo da uno rodato? Quello rodato ha percorso parecchi kilometri che in qualche modo l'hanno "consumato"... hanno consumato quella invisibile membrana che lo separava dall'asfalto della strada e per cui li faceva esistere come due entità distinte.
Ora invece il pneumatico rodato è diventato un tutt'uno con la strada, vi aderisce perfettamente e conosce/sente la strada come parte di sé, come se fossero una cosa sola...

Da un certo punto di vista si può dire che il pneumatico rodato, ossia dopo aver consumato quella invisibile membrana, non oppone più resistenza alla strada, ma si "plasma" a seconda della sua forma e va bene per ogni tipo di terreno...
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Vecchio 24-01-2007, 21.03.02   #21
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Io ho capito questo.

Uno dice “l'esperienza è quella qualità che mi fa saper fare una cosa senza che l'abbia mai fatta esattamente in quel modo”… quindi al di là (con qualcosa in più) dell’applicazione della teoria, della manualità, della ripetizione della cosa in sé. Sembra quasi una sorta di “capacità innata”.

Chiaro che serve prima studiare la basi teoriche ed assimilare la tecnica, ma la particolarità di quella specifica messa in pratica con quel tipo di “bravura” è riconducibile ad una persona soltanto. Soltanto quella persona sa fare quella cosa in quella particolare maniera. Un dono. Un arte, come già detto.

Altrimenti saremmo tutti bravi a fare tutto, una volta studiata qualsiasi tipo di teoria. Giusto.

Ma allora il biliardo?

Un po’ mi inganna. Segue la logica del “più mi impratichisco di una cosa, più acquisto dimestichezza, sicurezza, consapevolezza e quindi esperienza (appunto) della cosa in sé”.

E va da se che sarò allora in grado di applicare al mio acquisito bagaglio di nozioni e praticità, possibili varianti che non avevo calcolato. Proprio perchè ho tentato, ritentato e ritentato l'applicazione.

Quindi, se non avessi fatto esperienza pratica, avrei la stessa identica possibilità? Cioè (non so se riesco a spiegarmi) il "dono" si manifesterebbe comunque?
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Vecchio 24-01-2007, 21.51.14   #22
'ayn soph
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un esempio (non so se è chiarificatore)
Mozart o Bruce Lee, due esempi di "esperti" in rami diversi,
ebbene non sarebbe il campo di applicazione ma la persona appunto
che trasforma quello che tocca, tipo Re Mida.

però, in atto ci sarebbe l'arte (il germe) che poi applicato ad una
disciplina, permette la crescita della stessa,

quindi in effetti c'è la combinazione di due fattori, la qualità della
persona e poi in ultima analisi la sua applicazione alla pratica

di per se non potrebbe esistere una persona che è in atto
ovvero potrebbe esistere ma senza applicazione (biliardo)
sarebbe un individuo che farebbe bene tutto quello che
vorrebbe fare, ma non ai massimi livelli (da genio), in quanto
mancherebbe appunto l'esperienza (forse non sono stato tanto chiaro)
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Vecchio 24-01-2007, 23.27.06   #23
Ray
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Non c'è niente di innato Nina, se non predisposizioni (che poi sono innate solo da un punto di vista ristretto) e queste predisposizioni fan si che chi è predisposto diventi esperto prima e meglio di altri che non lo sono.
Se torniamo al discorso del biliardo, se io fossi predisposto quel "clic" che mi fa trasformare la ripetizione in esperienza avverrebbe prima e in modo migliore... diciamo più profondo.

Si diventa esperti quando scatta quel qualcosa che, per dirla meglio, è uno spostamento verso l'essere... ho fatto esperienza del biliardo, so giocare, posso affrontare qualsiasi tiro... sono esperto.
E' come se l'esperienza si fosse impressa (come nella cera) su di un calco del mio essere e posso riprodurla a piacere, ma questa esperienza non produce solo quel tiro ma tutti i tiri possibili... è forma alla base, essenza del biliardo (o di qualsiasi altra cosa).

Questa esperienza serve a Chi sta "facendo esperienza" tramite noi... l'essere (o la parte profonda di noi, come preferisci). Sarà quindi vera esperienza che potrà poi far parte di un bagaglio più ampio di noi stessi (persone) e chissà, magari diventare predisposizioni...
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Vecchio 25-01-2007, 01.01.14   #24
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Ricordo l’episodio di un muratore che, dipendente di un’impresa edile metteva su ponteggi, tutti quei tubi di ferro che si vedono nelle facciate di alcuni edifici in fase di ristrutturazione. Un geometra mostrava al muratore il disegno di come doveva essere innalzato il ponteggio, e questo, senza alcun diploma, con un solo colpo d'occhio aveva visto subito che in quel modo l’impalcatura non sarebbe stata in piedi. Alla fine dopo una discussione sul “chi aveva studiato per anni e su chi stava più sopra” il lavoro è stato eseguito secondo il disegno, ma poi il ponteggio è stato smontato e rifatto correttamente dopo. Chi era il vero esperto? Il muratore naturalmente.
Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Questa esperienza serve a Chi sta "facendo esperienza" tramite noi... l'essere (o la parte profonda di noi, come preferisci). Sarà quindi vera esperienza che potrà poi far parte di un bagaglio più ampio di noi stessi (persone) e chissà, magari diventare predisposizioni...
Quindi la predisposizione potrebbe essere una sorta di memoria? Una persona predisposta diventa esperta prima e meglio di un altro perché ha in sé un ricordo?
Shanti non è connesso  
Vecchio 25-01-2007, 01.52.12   #25
Ray
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Più che un ricordo è una struttura già abbastanza pronta... si dice "essere strutturati"... anche se si, la sensazione quando hai queste predisposizioni e magari inizi per la prima volta a fare una cosa e ti viene come se l'avessi sempre fatta assomiglia al ricordare... o almeno così dicono spesso quelli così.
Ray non è connesso  
 


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