Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Forum > Botteghe > Ecologia, Altro consumo, Dietrologia etc etc

 
 
Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Vecchio 03-01-2005, 18.32.50   #1
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Tsunami... terremoto....maremoto.... migliaia di persone morte... mi sembra siamo a 150.000 (ufficiali secondo me non saranno meno del doppio)...
Mi sono astenuto da scrivere su questo argomento fino ad ora... per diversi motivi, primo perchè sono apparentemente contro corrente, secondo perchè vedo le cose lucidamente senza farmi accecare dai buonismi ipocriti e vedevo già una settimana fà ciò che oggi si inizia a delineare palesemente dai tg (che non sono il massimo come informazione neutra ) ma come le vedevo da solo (o comunque con pochi) una settimana fa, anche oggi nessuno baderà certe informazioni nel turbinio di un'informazione che nel dare tutto ha fatto la sua arma per impedire di discernere.
Raccogliamo i soldi... in fin dei conti cos'è un euro per un sms? E poi volendo anche il meno abbiente di noi potrebbe tranquillamente fare un sacrificio e tirare fuori 50 euro.... moltiplicati per tutto l'occidente sarebbero sufficienti no a ricostruire la zona colpita, ma a rendere meglio di quello che c'era prima... ad impedire quel losco traffico di bambini.... ...
E invece no... quello che si riesce a raccogliere... grazie alla "generosità" (di chi si vuole mettere a posto la coscienza) servirà per chissà quale scopo.... esempio gli sms (a cui tra l'altro era applicato il 20% di iva, poi per intercessione di chissà quale santo, prima che se ne accorgesse qualcun'altro oltre a me è stata tolta) sono messi a disposizione della nostra efficientissima protezione civile che però "adesso intanto stanno usando i fondi del governo"...... e la gente è già senza mangiare.....
Dicevo grazie alla "generosità" di quegli stessi buoni che continuano ad andare in ferie in quei luoghi cucendosi anche il vestito dei razionali amorevoli che "vanno perchè il turismo è il loro sostentamento".... ohmy222.g: perchè aspettare 5/6 mesi no? Perchè se proprio si credesse in questo, mandare i soldi che sarebbero serviti alle ferie no? Ah ma forse sono gli stessi (non tutti spero) che in questi giorni stanno approfittando dell'impossibilità di un controllo di polizia serio per far sparire molti bambini (nella migliore dellla ipotesi per darli in adozione... nelle peggiori traffico di organi e pedofilia ).
Poi mettiamo un pietra sopra sul fatto che "casualmente" dall'albergo di lusso dove saranno alloggiati andranno a visitare ( in gita turistica ) le zone colpite per lo stesso gusto dell'orrido che fa si che i tg facciano a gara nel mandare cronisti dove intralciano i lavori sapendo che milioni saranno inchiodati a vedere...... senza Vedere.....
Che dite.... vogliamo anche rivolgere il nostro pensiero al fatto che negli aeroporti sono fermi i primi aiuti (acqua, pasta farina etc) indispensabili per sopravvivere per "l'impossibilità" di portarli alle destinazioni.... quando ogni esercito occidentale, anche quelli più scarsi (come sembrerebbe il nostro) hanno migliaia di elicotteri che a quest'ora avrebbero consegnato tutto (compreso anche il tempo necessario al viaggio)....
Ah... ma li non si tratta di andare a bombardare povera gente.... morirà già da sola.... e i soldi verrano fuori dal buonismo della gente senza sparare un colpo.... teniamo presente che hanno messo già le mani avanti:"Ci vorrano dieci anni per ricostruire il tutto" .... ci voglion dieci anni per mandare dei villaggi di bungalow che sarebbero già meglio di quello che avevano prima ? O ci vogliono 10 anni prima che si esaurisca la gallina dalle uova d'oro?
Ragazzi ho aspettato a scrivere queste cose perchè se le avessi scritte una settimana fa sarei stato un demonio... oggi solo un cinico...
Prima c'erano un mucchio di problemi (fame, droga, pedofilia e traffico di organi) in quelle zone adesso sono moltiplicati ma tra alcuni mesi come non interessava niente a nessuno prima non interesserà niente a nessuno dopo non ci si riempirà più la bocca con "Ho donato".... costanzo (scritto minuscolo apposta) non passerà più con i cesrtini come a messa e continuerà con i suoi fratellini e cre....i vari... e tutti vissero felici e incoscienti....
Quando il Titanic affondava la gente si stava divertendo....
Non credo sia finita qui....
Uno non è connesso  
Vecchio 03-01-2005, 19.38.14   #2
Era
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Era
 
Data registrazione: 29-05-2004
Messaggi: 2,671
Predefinito

sono davvero dispiaciuta...ma ciò che hai scritto lo penso pari pari...
e ripeto sono daccordo con te....ancora troppa ipocrisia nel mondo...
per sentire quella "pietà" necessaria che diventa solidarietà vera
non parlo della buonafede del singolo individuo...ma della "furbizia" del
potente di turno...indaffaratissimo a pensare ai c....i suoi....
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
Era non è connesso  
Vecchio 04-01-2005, 21.44.57   #3
*Sissi*
Bannato/a
 
L'avatar di *Sissi*
 
Data registrazione: 02-06-2004
Messaggi: 183
Predefinito

E' vero hai ragione Uno
*Sissi* non è connesso  
Vecchio 21-09-2005, 22.30.59   #4
latino
Utente Cancellato
 
L'avatar di latino
 
Data registrazione: 06-09-2005
Residenza: salerno
Messaggi: 91
Predefinito Riferimento: Considerazioni di un cinico

pienamente d'accordo con Uno.......
colgo l'occasione per salutare tutti gli amici del forum.....
latino non è connesso  
Vecchio 22-09-2005, 00.50.32   #5
jezebelius
Organizza eventi
 
L'avatar di jezebelius
 
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
Predefinito Riferimento: Considerazioni di un cinico

In tutta sincerità credo che le considerazioni, in questo tono proposte, siano da prendere seriamente in considerazione. Non tanto per il fatto che " sembrano " ciniche quanto per la circostanza reale che fedelmente riportano per cui non parlereei di cinismo ma di realismo ovvero una Visione depurata da quanto insulso, la società col suo pensare/dovere sociale, esprime l'azione che viene condotta - a prescindere dalla tragedia in particolare - a mio avviso, soltanto per Apparire....
PS:Ciao Latino
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso  
Vecchio 22-09-2005, 09.57.06   #6
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito Riferimento: Considerazioni di un cinico

Per sottolineare la mia completa condivisione sulla posizione di Uno, tra l'altro già emersa in altre discussioni, copio-incollo un intervento pubblicato in altra sede e con altri intenti di questo forum.

L'ipocrisia delle solidarietà
Nella società occidentale moderna il concetto di solidarietà è giunto ad un livello di degenerazione che sfocia nel ridicolo. La solidarietà viene commercializzata. Viene venduta e, con ciò, svuotata del suo contenuto di significato.

Oggi si è portarti a credere che per essere solidali, e quindi giusti, bravi, buoni, belli e in pace con se stessi, basti, ad esempio, acquistare oggetti inutili ad un prezzo sproporzionato al loro valore e la cui sproporzione dovrebbe diminuire la sproporzione tra chi ha prodotto l'oggetto e chi lo ha acquistato. Oppure, sempre ad esempio, adottando a distanza bambini tramite il versamento di una cifra irrisoria che potrebbe permettersi qualsiasi studente liceale con la sua paghetta settimanale.

Questa credenza è originata e nutrita da due fonti: chi vende solidarietà e, conseguentemente, è interessato a valorizzare il suo prodotto al di là del suo contenuto, e chi la compra che, per pochi soldi, si assicura la sedazione della coscienza e la continuità dell'illusione di operare per il bene.

La solidarietà dovrebbe essere la partecipazione ad una condizione altrui più sfortunata della nostra. Questa partecipazione dovrebbe muovere dal riconoscimento che la condizione altrui non è nettamente separata dalla nostra ma che, per ritrovata identità con l'altro, possibile solo ad una pace con se stessi già acquisita e non da acquisirsi tramite solidarietà, sussiste una com-partecipazione di destino.

La solidarietà pubblicizzata, venduta e acquistata oggi, quella falsa e degenerata, non mira alla riduzione, con tendenza all'annullamento, della differenza di fortuna tra il solidale e chi riceve la solidarietà. Fa esattamente l'opposto. Nutre se stessa e, per farlo, deve sottolineare e mantenere tale differenza, per permettere la continuità di sedazione del senso di colpa collettivo che muove la solidarietà.

Che oggi esistano individui che, dal punto di vista materiale, hanno molto meno di altri, è un fatto. Che questo fatto comporti una maggior sfortuna dei primi rispetto ai secondi è da dimostrare. Tuttavia, anche prendendolo come assunto, non è il riconoscimento di questa maggior sfortuna che muove il solidale moderno. Se così fosse, se egli fosse realmente mosso da compassione per lo sfortunato e da susseguente desiderio di partecipazione, di vicinanza, di condivisione, che è vera solidarietà, rinuncerebbe alla sua fortuna e si unirebbe a lui. Come San Francesco. E così facendo insegnerebbe allo sfortunato che non è la condizione materiale a far felice o infelice un individuo, ma la partecipazione, la vicinanza, la condivisione del proprio essere che, per definizione, trascende l'avere in quanto sua condizione. La solidarietà che muove San Francesco è il riconoscimento di un comune Principio spirituale, da condividere consapevolmente, del tutto indipendente dalla concezione arbitraria e mutevole di fortuna-sfortuna.

La solidarietà degenerata di oggi muove elemosina verso l'ipotetico sfortunato senza minimamente modificare la condizione dell'ipotetico fortunato. Cioè non è solidarietà, perchè non c'è partecipazione né condivisione. La distanza che li separa resta immutata, anzi, in quanto ribadita dall'azione dell'uno verso l'altro, aumenta. Cerca di espandersi al valore dell'individuo che, in quanto solidale, è automaticamente anche buono e giusto, in qualche modo meritevole della fortuna che gli è toccata. Chi compra la solidarietà, senza per questo rinunciare alla sua condizione di privilegio, cerca di comprare, a basso costo, quell'indulgenza di simoniaca memoria che gli permette di stare in pace con se stesso anche contemplando la sfortuna altrui. Acquisto che lo sfortunato non può permettersi. Ecco che, tramite solidarietà, in realtà, si nutre quell'illusione egoica di essere migliore dello sfortunato.

Il solidale vero, quello francescano, non compra: dona. Se si facesse un referendum, non tra tutta la popolazione, ma solo tra coloro che oggi si ritengono solidali, atto a stabilire quanti sarebbero disposti, da subito, a rinunciare a tutto quello di materiale che li separa da coloro con i quali crede di solidarizzare, a raggiungerli per condividere la loro condizione e, da quella posizione, muovere insieme al miglioramento della stessa, si svelerebbe, grazie al risultato, l'ipocrisia della solidarietà. Il senso di colpa che muove il solidale odierno, quello finto, è pre-esistente alla solidarietà. Esso si riempie di contenuto razionale di pensiero quando, cercando fuori di se la causa del suo disagio, incontra, ad esempio, l'affamato, l'infreddolito, il malato, in genere il sofferente. Il contenuto di pensiero che si forma grazie a questo incontro è quello della sazietà, del calore, della salute, del benessere. Cioè non della condizione in cui si trova, ma dei suoi desideri e dell'obiettivo minor sforzo con cui può soddisfarli. Egli non si avvede che l'incontro, che manifesta il suo disagio, non è causa dello stesso ma effetto. Nell'incontro con il sofferente il solidale si trova di fronte alla sua dipendenza da ciò che possiede. Alla misura di cui è posseduto da ciò che possiede. Alla misura di quanto non è presente a se stesso, di quanto la sua vita è basata su illusioni. Facendo l'elemosina al sofferente, fa l'elemosina a se stesso. Seda il disagio invece di affrontarlo e risolverlo perchè, se lo affrontasse, dovrebbe mettere in discussione le illusioni su cui si fonda e si troverebbe davanti a decisioni importanti da prendere, come quella francescana o, se si vuole, per modernità, quella pillola azzurra, sintesi chimica di responsabilità, la cui assunzione corrisponde all'accettazione del proprio destino.
Facendo l'elemosina commette, inoltre, un secondo errore: quello di trasformarsi anch'egli in venditore di sedazione. Insegna al ricevente a non affrontare la propria condizione ma a nutrire le proprie illusioni. E, proprio come chi originariamente vende solidarietà, lo fa per il proprio immediato interesse: la nutrizione del proprio ego.
Ray non è connesso  
Vecchio 22-09-2005, 21.40.04   #7
Amy
Ristruttura la casa
 
Data registrazione: 26-10-2004
Residenza: Milano prov.
Messaggi: 185
Predefinito Riferimento: Considerazioni di un cinico

Quindi? Cosa si fa?
Amy non è connesso  
 


Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Cerca in questa discussione:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
Tu non puoi inserire nuovi messaggi
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 19.40.39.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271