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Il Quinto potere, l’influenza della televisione
 Il Quinto potere, l’influenza della televisione


Inviato da  jezebelius
  28-02-2009
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Dal Film “ Quinto Potere”:
Ascoltatemi: la televisione non è la verità. La televisione è un maledetto parco di divertimenti!
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Nome:  televisore.jpg
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La televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni e giocatori di calcio.
Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere!
Quindi se volete la verità, andate da Dio, andate dal vostro Guru, andate dentro voi stessi amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la << verità vera >>.
Sapete, da noi non potrete ottenere mai la verità. Vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna. Vi diremo che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del Dr Kildare e che per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince: vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire!
Noi commerciamo illusioni! Niente di tutto questo è vero ma voi tutti, ve ne state seduti la, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede, conoscete soltanto noi! Gia cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui. Cominciate a credere che la tv è la realtà e che le vostre vite sono irreali. Voi fate tutto quello che la Tv vi dice. Vi vestite come in Tv, mangiate come in Tv, tirate su bambini come in Tv, persino pensate come in Tv.
Questa è pazzia di massa: siete tutti matti!
In nome di Dio siete voi altri la realtà, noi siamo le illusioni! Quindi, spegnete i vostri televisori, spegneteli ora, spegneteli immediatamente, spegneteli e lasciateli spenti, spegnete i televisori proprio a metà della frase che vi sto dicendo adesso, spegneteli subito…oh..! “
Ed è in questa scena che il profeta Howard Beal - protagonista del film “ Quinto potere “ che ricalca a mio avviso un’attuale fase discendente in cui si trova oggi la società - cade in terra senza coscienza, ormai anch’egli incardinato, tormentato, com’era, dalle reti del potere mediatico.
Da ciò, senza analizzare il film nello specifico anche perché non è il mio fine ultimo, obiettivo che potrebbe essere ripreso in seconda battuta, si può evidenziare un punto di vista che quanto meno dovrebbe farci riflettere.
Quanto di tutto quel che facciamo è nostro, cioè elaborato da noi e quanto, invece, è “ dettato” dalla televisione o dal mezzo di informazione in generale e quanto siamo in grado di renderci conto di tutto ciò?
Si potrebbe iniziare col dire che oggi è necessaria priorità circoscrivere la televisione quale contenitore di modelli da cui si può trarre quel che più ci serve individualmente ed è funzionale, per relazione inscindibile, alla società; sia per la soddisfazione di bisogni, sia, soprattutto, per
“in-fluenzare “ bisogni, ad un tempo personali e collettivi.
Se ragioniamo sul mezzo televisivo si riesce ad individuarne un primo, superficiale, funzionamento della “ scatola”.
Più che la radio oppure altre vie nelle quali “ scorre “ l’informazione, pur non avendo alcun pregiudizio rispetto a queste rimarcando però l’immediatezza del “ televisore”, questo rappresenta “ la porta” che consente l’accesso e dunque un diretto contatto, visivo sebbene mediato, con realtà e tradizioni lontane dalla nostra ed ognun per se differente e differenziata.
Se per un verso tutto ciò si collega come in uno stretto intreccio di fili, una enorme trama fatta di milioni di televisori per favorire dette riduzioni , per altro verso procura il via libera al mischiarsi di entità prima separate, creando o addirittura generando nuove strutture che, giocoforza, si differenziano da quelle che si formavano e si sono formate prima dell’avvento della televisione.
Insomma la si può immaginare come mezzo di congiunzione tra un insieme ed un altro, capace di gettare le basi ed agevolare un rapporto osmotico di cui, spesso, siamo poco consapevoli.
Gettato, dunque, nel calderone televisivo il dato, mischiato a fuoco lento tutto ciò di cui si necessita viene attivato quel flusso di cui non ci si rende conto del modo, ad un tempo semplice e veloce, col quale si costruiscono relazioni interpersonali; più o meno anche l’odierna rete internet potrebbe essere definita con tali caratteri – ma con un elemento che le permette tuttora di differenziarsi dal mezzo televisivo in se per il sol fatto che non è stata ancora ingabbiata in un controllo di tipo piramidale.
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