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Vecchio 31-08-2009, 00.26.07   #1
dafne
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Stò verificando una cosa strana, una cosa curiosa, forse una cavolata, un'elucubrazione del mio neurone tuttosolo.

Avevo scoperto di essere molto chiusa, chiusa con gli altri nel senso che pur essendo amchevole e spesso accomodante ho visto quanto muro metto tra me e gli altri, soprattutto ho notato quanto cerco di proteggermi quando mi accorgo che ci sono persone che mi arrivano direttamente dentro.

Iniziavo a notare quanto questo fosse, forse non sono certa (vabbeh ) un nascondermi a me stessa.

Ho notato la contraddizione tra il chiudermi e il bisogno di lasciar sempre tutte le vie aperte, di non chiudere mai i rapporti, le comunicazioni, di cercare sempre quella comprensione che se poi mi avvicina mi fà scappare

Ho poi iniziato a chiudermi davvero, con una forma di sociopatia acuta che si stà consolidando.
Il tutto mentre non riuscivo ancora a capire il senso del sano egoismo.

Poi una persona mi ha ferito, in questo momento di chiusura mi sono aperta e ZAKK mi ha pugnalato secca, me la sono cercata, sapevo che avrebbe potuto farlo ma..tant'è..chi non ha testa ha gambe dicevano i vecchi e ho intravisto la chiusura e la finta chiusura.......la verità è che quando soffriamo capiamo, sentiamo, legittimiamo, solo il nostro dolore ed è paradossalmente giusto che sia così..per guarire.
Per la prima volta credo di star cercando una chiusura vera, totale, non un chiudere sperandochequalcunoapra....non so come passarla.

Sono sospesa, così mi sento, come se volessi starmene fuori da tutto ma senza finire suile nuvolette, metto distanza dal mondo dagli altri senza impedirmi di vivere ma chiudendo e custodendo questa interiorità che non conosco ancora.

E' questo l'egoismo sano? Non cercare gli altri perchè non sarebbero in grado di aiutarci nè saremmo in grado noi di aiutare loro? Non è uno "scostarsi da", un'ignorare i bisogni, l'esistenza, degli altri ma piuttosto un tenersi ai margini, capaci di esserci se necessario e di invisibilizzarsi ( ) altrimenti...

E' difficile ancora da acchiappare come sensazione.

Appunto qui, ci torno, se non mi chiudo in un eremo prima
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Vecchio 31-08-2009, 02.51.04   #2
logos
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Cara Dafne, può capitare e accade purtroppo di aprirsi con qualcuno che ci ferisce, qualcuno che poi riesce a ferirci in virtù del fatto che noi gli abbiamo accordato la nostra fiducia aprendoci. Non è certo un'esperienza indolore...anzi. Tuttavia il male fatto deve ricadere su chi lo compie e non su chi innocentemente ne è oggetto. Per questo credo sia una sconfitta in primis verso se stessi quella di barricarsi dentro la propria interiorità in modo quasi autarchico proprio perchè si è stati feriti. Se io mi chiudo ancora di più dentro di me perchè "x" mi ha fatto del male, io rinuncio ad una mia parte magari vitale, ed in questo senso vedo la sconfitta.

Personalmente non credo che l'introversione sia un peccato. Nella vita incontriamo introversi, estroversi ed ognuna di queste due tipologie ha delle proprie peculiarità, dei propri punti di forza e di debolezza. Però coltivare l'illusione che si possa essere completamente sufficienti a se stessi, bè si questa, mi permetto di dire è appunto un'illusione se non un errore. Non è comunque sano egoismo.

In un eremo a lungo andare ci si può anche annoiare.
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Vecchio 31-08-2009, 10.10.08   #3
Ray
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La più alta forma di sano egoismo è sfruttare a nostro vantaggio la sofferenza che ci arriva (che poi se ci arriva è sia dall'esterno che dall'interno a varie percentuali a seconda dei casi).

Mi apro e, su dieci, uno mi pugnala? Probabilmente è quello che mi ha fatto il maggior favore, ma lo scoprirò solo dopo e se avrò sfruttato la cosa.
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Vecchio 31-08-2009, 10.13.37   #4
webetina
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E' questo l'egoismo sano? Non cercare gli altri perchè non sarebbero in grado di aiutarci nè saremmo in grado noi di aiutare loro? Non è uno "scostarsi da", un'ignorare i bisogni, l'esistenza, degli altri ma piuttosto un tenersi ai margini, capaci di esserci se necessario e di invisibilizzarsi ( ) altrimenti...

E' difficile ancora da acchiappare come sensazione.

Appunto qui, ci torno, se non mi chiudo in un eremo prima

Ciao Dafne, ho avuto anche io tante volte questi tuoi pensieri,fino a non molto tempo fa, resta nudo e crudo che a nessuna donna dovrebbe andar bene chiudersi. Ti direi le stesse cose che ti ha detto Logos, e aggiungerei che il rischio oltre alla chiusura inutile, sarebbe la repressione. Proteggersi è giusto, imparare a farlo sempre meglio, ma non chiudersi rispetto al desiderio di contatto che comunque resta lì dentro di te.
Egoismo sano è per me riuscire a prendere per se, o prima, perchè ci si trovi abbastanza carichi per donare magari subito dopo. è come avere la cura di mantenere il proprio vaso sempre con un pò di scorta, con abbastanza energia. Altrimenti si è sempre sbilanciati nel senso della deprivazione, chiamala come vuoi. La ferita ricevuta pesa di più , ci vorrà poi più tempo per guarire, e allora devi necessariamente andare in ritirata di brutto. Ma poi l'istinto naturale ci rimette di nuovo in scommessa, in apertura. Sarebbe male che un giorno ciò non avvenisse più. Per certi versi lo sregolamento del ritmo corporeo di cui soffro è stato causato proprio da ciò in tempi in cui non avevo i mezzi ne l'aiuto per evitare tale disastro, ma parlo di quando ero troppo giovane, quando un danno troppo profondo è difficile poi che si possa correggere pur avendo tanti mezzi a disposizione e che ho usato. Se puoi non dare troppa importanza a ciò che ti è appena successo. Pensa che sei anche tu che ti poni in un certo modo e attiri certi tipi. Ti sei data una possibilità, tutto quì, la prossima volta farai meglio. Mi veniva in mente un libro , non so se già conosci Almaas "Il cuore del diamante" . Trovai interessante la teoria secondo la quale quasi sempre cerchiamo l'altro perchè riempie qualche nostro bisogno specifico. Sembra banale così, se ti va puoi darvi un'acchiata.

p.s. eviterei di dare a me stessa epiteti tipo sociopatica, scusa se mi permetto. Non lo hai detto proprio così, ma...

Ultima modifica di webetina : 31-08-2009 alle ore 10.31.35.
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Vecchio 31-08-2009, 10.19.24   #5
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La più alta forma di sano egoismo è sfruttare a nostro vantaggio la sofferenza che ci arriva (che poi se ci arriva è sia dall'esterno che dall'interno a varie percentuali a seconda dei casi).

Mi apro e, su dieci, uno mi pugnala? Probabilmente è quello che mi ha fatto il maggior favore, ma lo scoprirò solo dopo e se avrò sfruttato la cosa.
E anche...potrei vedere la cosa dal lato del bicchiere mezzo pieno, comunque qualcuno si è interessato a te. Sei una donna che viene cercata, dopotutto non possiamo mai sapere se l'altro era proprio in malafede , forse si è rivelato inadeguato dopo.

Ultima modifica di webetina : 31-08-2009 alle ore 10.22.38.
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Vecchio 31-08-2009, 19.23.27   #6
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La più alta forma di sano egoismo è sfruttare a nostro vantaggio la sofferenza che ci arriva (che poi se ci arriva è sia dall'esterno che dall'interno a varie percentuali a seconda dei casi).

Mi apro e, su dieci, uno mi pugnala? Probabilmente è quello che mi ha fatto il maggior favore, ma lo scoprirò solo dopo e se avrò sfruttato la cosa.
Cito te ma per rispondere anche a webetina e logos, in realtà la questione non girava attorno al "mi sono aperta e mi hanno fregata", in realtà quella è più che altro stata la goccia (tra l'altro oltremodo prevedibile, il che mi fà sentire stupida più che affranta) che mi permesso di vedere un tipo di atteggiamento che ho ultimamente e che, nonostante tutto, non reputo negativo.

Fin'ora mi sono sempre ben nascosta, oggi posso dire ben nascosta soprattutto da me stessa, Il guaio del nascondere, oltre all'evidenza di non sapere chi si è e quindi avere la spinta costante verso l'approvazione altrui ( ) è che coinvolge indistantamente e il brutto e il bello di noi...di me nello specifico, cosa che mi spingeva una volta raggiunta l'approvazione a non crederci davvero (sgrunt)

In buona sostanza volevo chiudermi al mondo ma tenendo sempre corridoi laterali aperti perchè necessitavo degli altri.
Un pò come blindare le finestre di casa che danno sul lago ma tenere tutte le porte socchiuse; risultato, niente panorama ma malefiche correnti d'aria

Che sono sociopatica webetina non posso non dirlo oggi è stato un enorme sollievo arrivare nella spiaggetta dove facciamo il bagno e...trovarla praticamente vuota che poi sia una cosa temporanea ne sono quasi certa, quella dell'eremo era una battuta, pensavo si capisse dai 36 denti per tre che avevo messo....

La cosa che volevo metter giù è la differenza che percepisco tra la finta chiusura che mettevo in atto prima e la chiusura che mi sta capitando ora.

Gli altri hanno un ruolo diverso, non è proprio fastidio ma sento il bisogno di metterci dei passi e allontanarmi.

Non li faccio scomparire pensando solo a me stessa come pensavo fosse essere egoisti (non riuscivo a vedere differenza tra egoismo sano e insano...ne ero permeata...bah) ma cerco di mantenermi nel mio...bon ..stò cercando di capire che cos'è stò "mio"

Questa chiusura non porta all'indifferenza (egoismo buono o meno era indifferenza per me) ma piuttosto a non intervenire o far intervenire, nel possibile, gli altri nel personale.

Uff non so se si capisce meglio ora, se dico minkiate qualcUno mi fermi, però credo di iniziare ad entrare davvero nel sano egoismo e spero che mi aiuti a crescere.

La ferita me la sono procurata, tanto per chiudere, era quasi ovvio che sarebbe finita così perchè la questione aveva dei precedenti, l'avevo solo citata per chiarire/chiarirmi il concetto di apertura e chiusura.

Sempre se ci ho preso....
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Vecchio 31-08-2009, 20.33.06   #7
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hai preso....
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Vecchio 03-09-2009, 23.53.01   #8
dafne
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Forse non c'entra molto ma forse si per cui...appuntiamolo qui

Ieri sera è passata una ragazza con cui condivido con un'altra mamma le chiacchiere del mattino al bar dopo il pullman dei bimbi conoscente quindi più che amica ma ci conosciamo abbastanza.

Per farla breve passa davanti casa mia alle otto di sera col figlio tutti i mercoledi, pulisce un ufficio, soliti saluti dalla finestra, le dico che siamo arrivati da poco dal lago (è da un pò che vuole entrare in casa, soprattutto il bambinone che vuole il gatto..vuole.. ) che siamo stanchissimi ed esco per le solite due chiacchiere in strada (non sopporto di stare alla finestra io e in strada lei), mentre esco sento il figlio che dice ancora di stò gatto....è incredibilmente presuntuoso e prepotente stò bimbo, mi piace per niente..figurarsi se lo metto vicino al MIO gatto

Devo premettere che con l'altra ragazza come le ha dato un dito s'è letteralmente presa il braccio robe del tipo piazzarle in casa il figlio per i compiti e andar a fare la spesa ...quindi non volevo che s'innescasse lo stesso meccanismo.

Esco convinta che avesse capito che eravamo cotti, mi avvicino e lei

"allora te lo lascio"

Dee aver visto la mia faccia sconvolta perchè mi fà.."beh ma se avete finito di mangiare..

Io stavo ancora cercando di raccappezzarmi sul soggetto della frase e sull'incredibile sfacciataggine e maleducazione e non ho reagito, ho biascicato qualcosa poi è arrivato alla finestra mio figlio chiedendomi di andare al parco e così, vinta, ho detto va ben...

Al di là della questione educazione ecc ecc oggi ripensandoci ho proprio visto che qui, in quest'occasione, non ho saputo chiudere. non ho saputo dire no.

La paura che si seccasse, che lo sentisse come un torto (ma sarò deficiente?! Nel senso di defìcere eh ) mi ha imbrigliata e fregata....correnti laterali a gogò

Lunga la strada,mi sà, per mandare a campi stà vena di buonismo fracico di sensi di colpa
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