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Vecchio 05-06-2006, 17.27.23   #51
Uno
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Si è simile a quello che avviene nella comune vita... sempre di pro-creazione si tratta, cambia il piano (parola dalle molte sfaccettature) ma le forme sono simili.

Non è possibile scegliere, in realtà dipende dalla propria costituzione psico-fisico-energetica, se sei un deserto devi per forza cercare di trattenere tutta l'acqua che ti può capitare, se sei una palude mentre la utilizzi (l'acqua) devi trovare il modo di impiegarla al meglio in maniera di ridurne l'eccesso.
O nasci palude o nasci deserto.... la maggior parte sono deserti per la cronaca... ma ci sono anche belle paludi in giro
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Vecchio 10-07-2006, 15.09.51   #52
Ray
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Predefinito mercurio volgare e mercurio filosofale

Prendo spunto da quanto uscito nel 3d "viaggiatore" su questo argomento perchè magari questo ci permette di ampliare un po' il discorso.

Come abbiamo già visto i termini utilizzati in alchimia sono poli-significanti. A livello di Principio il mercurio simboleggia l'anima nella tripartizione corpo-anima-spirito. A livello di elemento operante (ed operato) rappresenta un agente di un determinato processo. In entrambi i casi (e anche secondo altre possibili chiavi interpretative) il mercurio mostra una natura duale.

Gli alchimisti appunto parlano di mercurio volgare e di mercurio dei filosofi (ed altri termini analoghi). Se restiamo a livello di principio la questione ci riporta ad un'anima polarizzata la cui natura duale permette il tramite tra corpo e spirito. Potremmo anche dire che si tratta di un principio femminile tra due principi maschili, in grado quindi di ricevere da entrambe le direzioni...

A livello di elemento questa dualità ci porta a delle interessanti conseguenze. E' vero che volgare e filosofale sono completamente diversi ma è anche vero che sempre di mercurio si tratta.
Da una parte potremmo pensare al mercurio volgare come "proveniente" dal corpo (suo appannaggio forse è meglio ma se qualcuno ha un termine migliore...) e quello filosofale dallo spirito, dall'altra possiamo anche pensare che una delle trasmutazioni prevede proprio il passaggio da volgare a filosofale.

Qualcuno ne parla differenziadoli tra interno (il primo) ed esterno (il secondo) ma a mio modo di vedere questa demarcazione è fuorviante.

Se guardiamo la cosa dal punto di vista della trasmutazione, quindi un'opera piccola e parziale che cmq simboleggia la grande e totale (come in alto...) troviamo la chiave di questa trasmutazione dove troviamo quella di tutte le trasmutazioni... nel "rectificando" della famosa formuletta.

Qui c'è molto da dire... accennerei al fatto che "rettificare", oltre a portare l'idea di "mettere a posto", "mettere in fase", "sistemare", "pulire", "riportare alla giusta condizione", a livello di significato diretto porta con se il concetto di linea retta, di raddrizzare ciò che è curvo... ma anche di fornirgli un certo impulso...

Quindi il mercurio, nella rectificazione, si solve assotigliandosi e può "salire" dal "corpo" allo "spirito" e, una volta rectificato, può coagularsi "riscendendo" in forma filosofale...


PS: mah, forse ho fatto più confusione che chiarezza... vabbeh, magari se ne parla...
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Vecchio 19-07-2006, 19.35.34   #53
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Amici, secondo il vostro parere a cosa si riferisce esattamente la famosa trasmutazione alchemica, ovvero l'essenza della vera Alchimia?

Un piccolo presente per Voi:

De secretis Naturæ
Seminate aurum vestrum in terram albam foliatam.

Ruricolæ pingui mandant fua femina terræ,
Cùm fuertit rastris hæc foliata fuis.
Philosophi niveos aurum docuêre per agros
Spargere, qui folii selevis istar abent:
Hocut agas, illud bene respice, manque quod aurum
Germinet, extritico videris, ut speculo.


Seminate il vostro oro nella terra bianca fogliata


I contadini affidano il grano alla pingue terra
Dopo averla sfogliata con i loro rastrelli.
I filosofi ci hanno insegnato a spargere l'oro
In campi nivei che han come dei fogli lievi.
Per far ciò. guarda bene, e al par che in uno specchio
Vedrai nel grano il modo in cui l'oro germina.

Ultima modifica di LOVELESS : 19-07-2006 alle ore 19.57.36.
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Vecchio 19-07-2006, 19.50.21   #54
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Famosa per modo di dire visto che poi pochi....
Dirlo in poche parole non rende, comunque volendo sintetizzare al massimo, la Trasmutazione con la T maiuscola è il nostro passaggio da questo regno ad un'altro.
Scomporre la parola potrebbe aiutare chi ricerca il senso delle cose: Tras-muta-azione, nel momento che non abbiamo più "nulla da dire" (muta) la nostra azione ci fa passare...
Si potrebbe discutere sul veicolo che alla fine è l'azione stessa ma non sono in grado dopo una giornata di lavoro
vabbeh è una scusa comunque con calma vediamo cosa si può fare.. io partirei dal capire la cura con cui venivano maneggiati alambicchi, fornelli/athanor etc...
Ecco questo è un buon spunto per riprendere questo thread... già al primo livello di apprendistato, l'adepto deve divenire azione controllata che è un tutt'uno con gli strumenti esteriori, da li la pignoleria che poi se vogliamo distingue ogni essere che cerca di seguire altri in un percorso....
Espandete... espandete...
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Vecchio 19-07-2006, 19.51.34   #55
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Dimenticavo di dire che esistono anche delle trasmutazioni minori che poi sono coproducenti quella Grande
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Vecchio 19-07-2006, 20.03.11   #56
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E' da un po' di tempo che trovo "dannatamente" affine la trasmutazione Alchemica con gli insegnamenti di Gurdjieff riguardanati la trasformazione degli idrogeni tramine la piena efficenza della macchina umana, ovvero provvedendo a colmare le ottave con i dovuti shocks.

Ultima modifica di LOVELESS : 19-07-2006 alle ore 20.07.46.
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Vecchio 19-07-2006, 20.56.09   #57
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E' da un po' di tempo che trovo "dannatamente" affine la trasmutazione Alchemica con gli insegnamenti di Gurdjieff riguardanati la trasformazione degli idrogeni tramine la piena efficenza della macchina umana, ovvero provvedendo a colmare le ottave con i dovuti shocks.
Ecco... quelle sono alcune trasmutazioni minori
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Vecchio 19-07-2006, 21.14.48   #58
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E' da un po' di tempo che trovo "dannatamente" affine la trasmutazione Alchemica con gli insegnamenti di Gurdjieff
Scusa se ti spezzo la frase Loveless, così facendo generalizzo qualcosa che tu intendevi specifico... ma mi pare che qualcUno abbia detto di espandere e forse qualche spunto in più si può trovare.

Uno degli esempi che G. usa per spiegare la condizione iniziale dell'uomo alle prese con le sue possibilità sottili è quella con cui lo paragona ad un alambicco (ma tu guarda) con dentro quattro (ma tu guarda) tipi diversi di polveri metalliche (ma tu guarda).
Nel dormiente il comportamento delle polveri è soggetto alle influenze esterne subite dall'alambicco.
Poi dice che esse vanno fuse (ma tu guarda) grazie all'azione di un fuoco lieve ma costante posto sotto l'alambicco (guarda guarda)... poi prosegue...

Non so perchè ma effettivamente anche a me viene in mente l'alchimia...

Secondo me a cercare altri riferimenti di questo tipo abbiamo di che sbizzarrirci.

Quel che secondo me andrebbe specificato, o chiarito (G. si limita ad accennare a quanto ne so) è la presenza dell'alambicco. Dal mio punto di vista già il fatto che ci sia qualcosa a trattenere le polveri fa dell'uomo in quella condizione un "non del tutto dormiente", mentre l'"uomo comune" non ha neanche l'alambicco, ma un corpo che usa il peso per utilizzare le polveri sparse nell'aria... (su questo punto mi piacerebbe sentire altri pareri... se non sono stato chiaro su qualcosa perdonate e chiedete)
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Vecchio 30-01-2007, 15.44.34   #59
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Famosa per modo di dire visto che poi pochi....
Dirlo in poche parole non rende, comunque volendo sintetizzare al massimo, la Trasmutazione con la T maiuscola è il nostro passaggio da questo regno ad un'altro.
Scomporre la parola potrebbe aiutare chi ricerca il senso delle cose: Tras-muta-azione, nel momento che non abbiamo più "nulla da dire" (muta) la nostra azione ci fa passare...
Si potrebbe discutere sul veicolo che alla fine è l'azione stessa ma non sono in grado dopo una giornata di lavoro
vabbeh è una scusa comunque con calma vediamo cosa si può fare.. io partirei dal capire la cura con cui venivano maneggiati alambicchi, fornelli/athanor etc...
Ecco questo è un buon spunto per riprendere questo thread... già al primo livello di apprendistato, l'adepto deve divenire azione controllata che è un tutt'uno con gli strumenti esteriori, da li la pignoleria che poi se vogliamo distingue ogni essere che cerca di seguire altri in un percorso....
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Si era un po' fermata sta cosa, ma l'argomento trasmutazioni è riapparso altrove quindi...

Ovviamente tocca dissentire. Muta-azione è l'azione del mutare e non dello stare muti. Tra l'altro sono opposti... mutare nel senso di cambiare etimologicamente rimanda ad un movimento mentre muto nel senso di tacere etomologicamente rimanda ad un essere legato, impossibilitato a muoversi.

E' chiaro che sotto ci deve essere dell'altro se fai apposta di stravolgere la cosa... in ogni caso è curioso il fatto di muta e muta con opposti significati...
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Vecchio 30-01-2007, 17.07.47   #60
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E' vero mutazione (da sola) è quello che dici per cui se seguiamo l'etimo moderno il tras davanti (da trans) è cambiare.... cambiare e mutare... a che scopo raddoppiare la stessa cosa (simile)?



Pssstt se fai una ricerca trovi un bel post di Anubi in cui parla della mirra (ma anche se rileggi con occhi diversi l'articolo ed il thread delle Amebe.... e molti altri spunti in giro) con cui il mutismo assume un'altra connotazione.... non si parla di voce anche se
può essere una conseguenza, si parla di ciò che esce.....
Sono convinto che adesso capirai anche il doppio senso di muto, muta



Ci torno sulla transmutazione... appena trovo un dizionario Uno-Tutti Tutti-Uno
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Vecchio 31-01-2007, 00.36.28   #61
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Uhm... quindi se mi lego/mutizzo/mi impedisco movimenti-uscite di qua muto/mi muovo/emetto di la...

Mi vengono in mente quelle scene stile film horror onirico in cui si vede una faccia urlare attraverso una specie di velo-cellophane (forse anche in The Wall... presente?) si capisce che è legata e quindi nessun suono esce (è muta e infatti sta di la del velo). Per il cellophane 'na spalmatina di mirra/ambrosia/amrit... e se non ho un re magio mi basta la luna...

Si bon lo so... tentativo dizionario Ray-Uno Uno-Ray miseramente fallito...
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Vecchio 02-03-2007, 01.38.16   #62
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Predefinito fasi e regimi

post estemporaneo, ma mi è venuto in mente che potrebbe essere utile a più di qualcuno discutere un attimo della cosa.

Come dice Fulcanelli, le questioni su cui tutti gli ermetisti concordano sono certamente false. Nel senso che se in tutti i testi classici trovate la stessa indicazione bella chiara e facile da capire senza ambiguità potete stare tranquilli che nulla è come sembra...

Si tende a pensare che ci sia una fase al nero, una al bianco e una al rosso. Non che non sia così, ma si è portati a pensare che si passi un nero, poi basta nero, via col bianco poi basta bianco e poi rosso.

Invece, per come la vedo io, non c'è una chiara distinzione di colori o meglio si susseguono tutti e tre continuamente. I vari solve et coagula si compongono di un nero un bianco e un rosso e poi da capo.

In base al regime c'è una preponderanza. Nel regime al nero la fase al nero sarà preponderante rispetto alle altre due, anche parecchio, ma appariranno comunque tutti i colori. Non sarebbe possibile altrimenti dato che uno innesca l'altro a formare cicli...
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Vecchio 02-03-2007, 10.45.48   #63
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Si bon lo so... tentativo dizionario Ray-Uno Uno-Ray miseramente fallito...
no no

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post estemporaneo, ma mi è venuto in mente che potrebbe essere utile a più di qualcuno discutere un attimo della cosa.

Come dice Fulcanelli, le questioni su cui tutti gli ermetisti concordano sono certamente false. Nel senso che se in tutti i testi classici trovate la stessa indicazione bella chiara e facile da capire senza ambiguità potete stare tranquilli che nulla è come sembra...

Si tende a pensare che ci sia una fase al nero, una al bianco e una al rosso. Non che non sia così, ma si è portati a pensare che si passi un nero, poi basta nero, via col bianco poi basta bianco e poi rosso.

Invece, per come la vedo io, non c'è una chiara distinzione di colori o meglio si susseguono tutti e tre continuamente. I vari solve et coagula si compongono di un nero un bianco e un rosso e poi da capo.

In base al regime c'è una preponderanza. Nel regime al nero la fase al nero sarà preponderante rispetto alle altre due, anche parecchio, ma appariranno comunque tutti i colori. Non sarebbe possibile altrimenti dato che uno innesca l'altro a formare cicli...
Esatto, il nero (e il bianco e il rosso) non sparirà mai, questo è l'errore che qualcuno che percorre una via naturale spesso fa, ci si crede arrivati, invece è sempre tutto presente... come nel discorso in filosofia sulle certezze, non esistono sistemi isolati completamente, un sistema isolato completamente muore.... a meno che non sia un discorso estemporaneo e/o tendente ad uno scopo (per la cronaca l'asceta solitario non è comunque isolato).
Tutto presente e quindi bisogna sempre stare sempre all'erta... cambia il modo, può esserci uno che essendo attentissimo sembra agli altri addormentato (es lo stroboscopio che fa sembrare ferma una ruota che gira molto velocemente, questo lo riprendiamo nella disc sulla luce) ma sarà comunque più all'erta (parola per la zona parole connesse) di un'altro che sembra attentissimo ed invece è lentissimo.

la sequenza (nero bianco rosso ) serve perchè a livello fisico (e intendo in tutti i sensi) si possa completare una preparazione atta a conoscere ed integrare i tre ambienti.
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Vecchio 10-03-2007, 01.07.16   #64
Smashan
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Stavo pensando qualche giorno fa al principio che muove questo discorso...la ripetizione continua, l'interazione...ma forse neanche ripetizione, mi viene più da dire compenetrazione, è qualcosa che mi sembra sentire girare e pulsare (oddio, che parolacce...ma non lo so spiegare meglio ora).
Mi viene in mente in parallelo un principio buddista, chiamato il Demone del sesto cielo. Man mano che avanziamo nel cammino spirituale, c'è un ombra che cresce dentro di noi che tende per equilibrio ad annullarne il beneficio...ne derivano poi un milione di altre cose, ma credo che in un certo senso calzi con quello che dice uno: 'lopera al nero non finisce mai' (me lo vedo la sera dopo che si è lavato i denti a lisciarsi la pelle con una pezza imbevuta d'acido ),,,insomma, anche Giacobbe quando arriva in cima ai 72 gradini che lo portano al Trono di Dio, nel suo sogno, arriva a combattere solo alla fine con la propria ombra...perchè lei lo ha seguito, passo passo, imparando da ciò che lui ha imparato, sudando quello che lui ha sudato, nutrendosi per metà di ciò di cui lui si è nutrito.
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Vecchio 10-03-2007, 01.10.02   #65
Smashan
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si si...ecco! Mi gira intorno, questa cosa, come una specie di animale...ma non so se mi vede come una preda o cosa (parlo di quella compenetrazione)...o forse sto vaneggiando, mi vengono queste immagini....sarà che è da ieri che parlo con una lince.
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Vecchio 27-06-2007, 13.09.40   #66
turaz
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opera al nero= dualità
opera al bianco= superamento della dualità
opera al rosso=amore e compenetrazione della compassione

così mi viene spontaneo dire
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Vecchio 16-07-2007, 13.04.30   #67
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Alla fin fine la questione è piuttosto semplce: si parte dall'assunto che esiste uno Spirito Universale...
..nei prossimi post, con l'aiuto di chi vuole, cercheremo di addentrarci nella simbologia e nel linguaggio alchemici...
Ciao, e grazie, a tutti
Ray, l'idea di aprire questa discussione era molto interessante.. ma leggendo i post (e anche quelli della discuss. sul Mutus) emerge bene una questione iniziale di grande momento: l'alchimia era 'solo' una tecnica di meditazione oppure i veri alchimisti - se davvero ci furono - corporificarono lo Spiritus Mundi 'altrove', fuori da se stessi? La risposta la sapranno proprio pochini, in giro.. ma leggiamo la prefazione di Cyliani, giusto uno di molti esempi; qui é arduo concludere che stia parlando di un processo soggettivo interiore. Per esempio: "..se non avessi avuto le conoscenze di chimica che ho non sarei mai arrivato.. la medicina universale é un sale magnetico che serve da involucro a una forza estranea che é la vita universale.."
Che ne pensate?
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Vecchio 16-07-2007, 13.09.34   #68
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che per "assonanza" se incarniamo corpo, mente e spirito evidentemente il "mutamento interiore" muove energie che hanno impatto anche sul "corpo"
in "Unione"

o almeno così sento
ciauzz
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Vecchio 16-07-2007, 13.49.00   #69
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Ciao, e grazie, a tutti
Ray, l'idea di aprire questa discussione era molto interessante.. ma leggendo i post (e anche quelli della discuss. sul Mutus) emerge bene una questione iniziale di grande momento: l'alchimia era 'solo' una tecnica di meditazione oppure i veri alchimisti - se davvero ci furono - corporificarono lo Spiritus Mundi 'altrove', fuori da se stessi? La risposta la sapranno proprio pochini, in giro.. ma leggiamo la prefazione di Cyliani, giusto uno di molti esempi; qui é arduo concludere che stia parlando di un processo soggettivo interiore. Per esempio: "..se non avessi avuto le conoscenze di chimica che ho non sarei mai arrivato.. la medicina universale é un sale magnetico che serve da involucro a una forza estranea che é la vita universale.."
Che ne pensate?
Non so se Ray è già in ferie, comunque il "pensate" mi permette di dare una risposta.
L'Alchimia Regia implica che lo Spiritus Mondi sia corporificato dall'Alchimista, ciò non toglie che vi siano applicazioni che poi hanno in maniera marginale (i segreti sono rimasti segreti) dato vita a sparigia e poi chimica... comunque sono "manipolazioni" dello Spiritus Mondi. Quando compi in laboratorio una sintesi chimica fai qualcosa che in natura avverrebbe in tempi diversi (più lunghi o più brevi e a volte di molto, tanto da non sapere che in natura esiste) quindi lo Spiritus Mondi non ne è esente.
Chissà che la chimica moderna ai limiti dell'eresia (aiutata dalla fisica) ora che ha iniziato a capire qualcosa su quello che io definisco il seme della materia (e che loro hanno chiamato Ormus) si possa avvicinare al sale magnetico
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Vecchio 16-07-2007, 15.08.00   #70
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Ciao, e grazie, a tutti
Ray, l'idea di aprire questa discussione era molto interessante.. ma leggendo i post (e anche quelli della discuss. sul Mutus) emerge bene una questione iniziale di grande momento: l'alchimia era 'solo' una tecnica di meditazione oppure i veri alchimisti - se davvero ci furono - corporificarono lo Spiritus Mundi 'altrove', fuori da se stessi? La risposta la sapranno proprio pochini, in giro.. ma leggiamo la prefazione di Cyliani, giusto uno di molti esempi; qui é arduo concludere che stia parlando di un processo soggettivo interiore. Per esempio: "..se non avessi avuto le conoscenze di chimica che ho non sarei mai arrivato.. la medicina universale é un sale magnetico che serve da involucro a una forza estranea che é la vita universale.."
Che ne pensate?
Benvenuto Balduinus.. tocchi un punto interessante. Se rileggi i vari post di questo tread potresti pensare che non si è del tutto d'accordo su questa faccenda. Chi asserisce che l'alchimia è "solo" una questione interiore, chi (come me) che non è tutto qui. Purtroppo però ancora moltissimi sono convinti che sia solo una questione esteriore... ottenere la Pietra o l'Elisir o quant'altro... e su questo ritengo siamo tutti d'accordo (qui in forum) sia un grossolano errore.

Il mio punto di vista è simile a quello di Uno, ma non proprio identico. Ritengo che l'alchimia sia soprattutto una disciplina interiore e che racchiuda le istruzioni teoriche e soprattutto pratiche per fare di se stessi la Pietra Filosofale (materia diciamo abbastanza raffinata da poter accogliere pienamente lo Spirito). Credo che essa derivi, per linea diretta anche se con le dovute modificazioni di forma, da qualcosa che forse potremmo chiamare "Via di Horus"... che a sua volta ha origini più antiche.

Credo però non sia tutto qua e che l'Adepto agisca anche sulla materia esterna a se. Solo che non è del tutto esterna (dura da capiure e anche da esprimere sta cosa...). Ritengo possibile la realizzazione di una Pietra esterna all'alchimista, ma solo se l'Alchimista l'ha realizzata in se.

Il Lavoro ai fornelli lo credo utile se accompagna di pari passo quello interno. Per certi versi, se non c'è, sarebbe improprio parlare di alchimia. Tuttavia è l'alchimista che fa la Pietra non i processi che innesca nella materia... o meglio è tutto il suo Essere che li innesca e li rende efficaci. Quindi nulla può realizzarsi fuori di lui se non si realizza anche dentro. In qualche modo il "corpo" dell'Alchimista si estende a tutto il suo laboratorio... c'è una connessione analogica reale tra il suo corpo e l'atanor per esempio.

Ho letto Cyliani più attentamente che potevo (credo di avere colto si e no un decimo di quel che è racchiuso in quelle poche pagine) e, se è vero quel che dici, ritengo ancor più vero che è impossibile dedurre che NON stia parlando di un processo (anche) interiore.

Ritengo anche, credo in accordo con Uno, che la parte "materiale", che comunque non è indispensabile realizzare, sia la più "segreta", almeno in origine... quando i "Misteri" non avevano bisogno di appoggiarsi a discorsi esteriori per essere approcciati. Il fatto che, nel corso del tempo, il linguaggio alchemico abbia dato l'impressione di tramandare solo quelli, sotto certi versi, rafforza la mia teoria. Questa segretezza credo derivi soprattutto dalla pericolosità...

Bon, ho fatto un post lunghissimo e non sono per nulla sicuro di aver comunicato quanto intendevo. In ogni caso l'argomento è assai complesso e il discorso aperto...
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Vecchio 16-07-2007, 15.15.54   #71
turaz
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amico ray.
la pietra filosofale in teoria non è quella "cosa" che trasforma il metallo vile in oro?
a mio avviso più che un cosa è un come che deve apprendere l'alchimista.
quel "come" che gli permette di avere una connessione costante con lo spirito.
quello "spirito" che "trasforma" di colpo.

questo a mio sentire
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Vecchio 16-07-2007, 15.50.04   #72
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amico ray.
la pietra filosofale in teoria non è quella "cosa" che trasforma il metallo vile in oro?
Si e no. Si nel senso che la Grande Opera "accelera" l'evoluzione facendo diventare "oro" il "vile metallo" in tempi decisamente più brevi di quelli "naturali". Come detto in altro tread, simbolicamente l'alchimia cinese dice che qualunque metallo diventa oro da se in 4320 anni e che l'alchimista accelera il processo (simbolicamente non vuol dire che il significato letterale non sia vero... per il numero o per l'unità di misura, non lo prenderei così alla lettera ma è un'indicazione valida come spunto per parlarne).
No nel senso che in alchimia non si parla di trasformazioni ma di trasmutazioni. Il vile metallo diventa oro perchè lo contiene già anche se in potenza... per il lavoro su se, l'azione della Pietra che l'alchimista diventa e che cambia il Piombo in Oro ha forse a che fare con una certa inversione... in oriente giravano quelle immagini di un uomo sovrapposto adf un albero ma a testa in giù... e tu che sei cabalista potresti sovvenirti di una certa "inversione dei lumi" che per certi versi può essere connessa con la cosa...


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a mio avviso più che un cosa è un come che deve apprendere l'alchimista.
quel "come" che gli permette di avere una connessione costante con lo spirito.
quello "spirito" che "trasforma" di colpo.

questo a mio sentire
E noi, in tutto il tread, cosa abbiamo detto?
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Vecchio 16-07-2007, 15.58.17   #73
turaz
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appunto questo.
che di "fisico" ha "solo" l'effetto "finale".
e finale per chi?
per colui che ci arriva e che una volta arrivato probabilmente riparte.

albero sephirot girato al contrario
e "riportato" dritto per via centrale (spirito)

le vie laterali sono "estremi duali"
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Vecchio 16-07-2007, 15.59.20   #74
turaz
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in sostanza a mio sentire realizzi la "pienezza" (in malkuth) partendo dal "vuoto" (che è sempre malkuth con la shekinah in "esilio")
turaz non è connesso  
Vecchio 17-07-2007, 12.43.09   #75
balduinus
Chiede le Vie
 
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Si,nell'insieme concordo con voi. Meraviglioso simbolismo multi-livello e (forse) onni-comprensivo.

Capo, Ormus potrebbe essere una gran presa in giro dato che lo vendono come integratore alimentare..ma stuzzica perché ha caratteristiche mooolto vicine all'oro bianco e avvicina fisica atomica e alchimia. Tu hai approfondito l'argomento? (io un po' anni fa: lui parte da "soffiatore", ovviamente). Pero'.. oggetto interessante da studiare. Forse sarebbe utile una conferenza dedicata a questo..?

Ray, cosa/dove posso leggere a proposito di quella che chiami "via di Horus"? Poi: 'a mio sentire' (come dice carinamente Turaz) siamo tutti fagioli nel Gran Minestrone: non c'e' molta differenza tra dentro e fuori (salvo quando sbatto contro qualcosa, che allora diventa blu solo il "mio", di "fuori" ). Quindi concordo,c'e' per forza di cose un doppio fluire tra athanor e Athanor (non saprei se dei due siamo noi quello con la maiuscola : non posso escludere che sia invece la Pietra nella beuta che aiuta te a evaporare, né so quale dei due venga 'prima' [che poi anche qui.. il Tempo deve essere una strana cosa, visto dal di fuori]).

Turaz, sull'Albero.. stessa immagine della "radice dei corpi che é nel cielo" e dell'Impiccato.. ma quale sarà il significato occult(at)o?

ciao
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