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Vecchio 11-03-2006, 13.57.26   #26
Cat
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oppure...mandatele a me che le metto su altervista e le linko da lì
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Vecchio 14-03-2006, 17.52.02   #27
Cat
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Ehm....continuate a spiegarmi i tarocchi? Ne ho trovato un mazzo a casa...tra le tante scartoffie che ho e sono desiderosa di usarli
Non sono i tarocchi di Marsiglia....sono un mazzo con disegni un tantino romantici (molto belli ma senza tutta quella ricchezza di simboli che mi sembra abbiano gli originali).
C'è anche una specie di libretto di istruzioni con una sintetica descrizione di ogni carta...per il bagatto dice:
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Iniziativa, destrezza, astuzia, diplomazia, abilità, autonomia. Rifiuto di ogni suggestione e pregiudizio. Inizio di imprese sentimentali, professionali ecc..
Insomma...un bel po' di roba...chissà perché però su questo libretto che è allegato quasi tutti i tarocchi sembrano avere un'accezione perlopiù positiva mi sembra strano..

Signor Bibliotopo...le ricordo le arance
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Vecchio 14-03-2006, 18.08.57   #28
Sole
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Ehm....continuate a spiegarmi i tarocchi? Ne ho trovato un mazzo a casa...tra le tante scartoffie che ho e sono desiderosa di usarli
Non sono i tarocchi di Marsiglia....sono un mazzo con disegni un tantino romantici (molto belli ma senza tutta quella ricchezza di simboli che mi sembra abbiano gli originali).
C'è anche una specie di libretto di istruzioni con una sintetica descrizione di ogni carta...per il bagatto dice:


Insomma...un bel po' di roba...chissà perché però su questo libretto che è allegato quasi tutti i tarocchi sembrano avere un'accezione perlopiù positiva mi sembra strano..

Signor Bibliotopo...le ricordo le arance


UFFFFFFF

Non per te caty! Ma per questi manuali per i tarocchi taroccati!

Vuoi usare i Tarocchi? ... semplicissimo, osservali e lasciati ispirare.
Fine delle istruzioni!

p.s.
ma mica li vorrai usare per predire il futuro, vero ?? In quel caso basta un comune mazzo di carte ... ma io lascerei stare ... meglio scoprirne il fascino alchemico ..

Ultima modifica di Sole : 14-03-2006 alle ore 18.11.30.
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Vecchio 14-03-2006, 18.32.27   #29
Cat
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Più che altro vorrei comprenderli e magari usarli per il presente...io non leggo molto bene nemmeno quello
Come funziona il mazzo di carte normale? Perché non apri una discussione a parte ? Queste cose mi incuriosiscono
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Vecchio 14-03-2006, 18.53.06   #30
Sole
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Più che altro vorrei comprenderli e magari usarli per il presente...io non leggo molto bene nemmeno quello
Come funziona il mazzo di carte normale? Perché non apri una discussione a parte ? Queste cose mi incuriosiscono
ahahahha

no caty ... sinceramente mi sembrano una marea di cavolate! Non ti serve sta roba per guardare nel presente! Te l'ho detto come fare. Funziona con qualsiasi Simbolo.

Dicevo del qualsiasi mazzo di carte, perchè sono scemenze, a mio modesto avviso, ad una persona intuitiva basta pure un foglio bianco ... ma sono discorsi che si fanno quando si hanno basi deontologiche. Altrimenti si apre un numero verde di consulenza cartomantica ....

Questa discussione è bella perchè improntata sulla simbologia magica della Lama.
Ad esempio se prendiamo la Luna... dai manualetti e cartomantucci casalinghi, le viene dato un significato oscuro ... invidia, menzogne .. cose nascoste. La Papessa ... se esce la papessa tuo marito ha un amante .. capisci che voglio dirti ?

La Luna e la Papessa hanno un significato che va ben al di là de ste scemenze .... e non è che se tu conosci il significato alchemico delle Lame dei Tarocchi allora interpreti meglio il futuro o il presente. se li conosci a fondo ... semplicemente le riconosci e rispetti .. e anche temi. E non ti permetteresti mai di profanarli con un giro a scelta del consultante .... ecco !

vabbè, ho finito, scusate .. mi son fatta prendere !!!

ahahhahhahah


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Vecchio 15-03-2006, 00.02.40   #31
Ray
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Effettivamente Cat, il discorso iniziato da Shanti era parecchio interessante. Lei partiva dal libro di Jodorowsky... dove i Tarocchi sono visti come possibile mezzo per l'autoconoscenza... che è dire una possibile Via.
In linea di massima uno dei pochi punti su cui i vari esoteristi che ne hanno scritto concordano (su molti punti invece molte scemenze sono state dette) è che essi contengono elementi Tradizionali bastanti proprio a conservare una Via... in qualche modo affidata alle carte e tramandata grazie all'uso popolare, anche se profano quando non "mediatico". Jodorowsky ha fatto un enorme ed importante lavoro di "estrazione", se così si può dire...
anche a me piacerebbe si continuasse, anche se mi rendo conto che è un' operazione impegnativa e che ci vuole del tempo.

PS: l'ultima volta che ho visto il BiblioTopo, circa dieci giorni fa, stava appeso per la coda ad uno scaffale altissimo, cercando di aprire un enorme (per lui) glossario arabo e farfugliava qualcosa proprio delle arance... boh... se qualcuno passa dalle sue stanze forse farebbe bene a dargli una mano a spostare i libri...
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Vecchio 15-03-2006, 12.58.40   #32
Uno
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PS: l'ultima volta che ho visto il BiblioTopo, circa dieci giorni fa, stava appeso per la coda ad uno scaffale altissimo, cercando di aprire un enorme (per lui) glossario arabo e farfugliava qualcosa proprio delle arance... boh... se qualcuno passa dalle sue stanze forse farebbe bene a dargli una mano a spostare i libri...
Ho visto che il Biblio Sorcio non ne salta fuori dal libro...
Sono collegate alle carte più di quello che sembra se prendiamo quel "suggerimento che avevo dato: la contrapposizione tra ta e rocco (che anche nelle altre lingue rende nota non trascurabile) è la luce con la materializzazione... la verità con la roccia fusi il re la regalità (della via) con la torre.. i fondamenti.... ed integrati nello stesso corpus... cosa che la qualità delle arance simboleggia con quella sua buccia corposa ma butterata... che lascia passare la luce all'interno... nel succo molto rosso (che richiama la condizione al Rosso alchemica)...
Interessante potrebbe essere anche l'osservazione della battaglia delle arance (al carnevale di Ivrea) che in orgine era dei fagioli... fagioli che il re concedeva in un particolare periodo (non ricordo) e che il popolo rifiutava tirandolo agli sgherri.... poi con il tempo si sono sostituiti i fagioli con le arance... che tornano ancora in quella contrapposizione... una chiave di volta se vogliamo... l'unione (cò che unisce) tra gli opposti.
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Vecchio 18-03-2006, 01.09.34   #33
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Il simbolismo dei colori nei Tarocchi di Marsiglia

I colori sono ambivalenti nel senso che il loro significato può essere positivo o negativo. Prendiamo il nero per esempio: l’assenza di luce ci può dare un’idea di vuoto, di morte ma in positivo ci ricorda che ogni forma di vita germina nell’oscurità, il nero ci fa pensare al caos da cui l’ordine può iniziare

Il bianco al contrario è l’unione di tutti i colori, ci riporta a una realizzazione fino all’unità perfetta, alla purificazione. In senso negativo ricorda il gelo, la paura e l’egoismo.

Il nero e il bianco sono quindi agli estremi e al centro di questi due si potrebbe mettere il rosa carne, il colore della pelle umana se consideriamo l’ambito culturale in cui i Tarocchi hanno avuto origine. Se per esempio si può dire che il passato è rappresentato dal nero e il futuro dal bianco, come presente possiamo pensare proprio al rosa carne. E’ un colore ambiguo in esso si uniscono tutti gli opposti, come dire che in noi ci sono la violenza e la pace, il paradiso e l’inferno, il bene e il male. Se vogliamo dargli una valenza positiva potremmo pensare a umanità e in negativo materialità e disprezzo per il corpo.

Per quanto riguarda la vita materiale troviamo il verde e il rosso.

Il verde rievoca la nascita eterna, la Natura. Maometto lo scelse come simbolo di eternità. Considerando che la vita vegetale agisce solo dove ha messo radici può significare anche approfondimento e assorbimento. Nei Tarocchi lo troviamo in due toni, uno più chiaro che ci riporta alla Natura unita alle forze terrestri e uno più scuro cioè Natura unita alle forze celesti. Se vogliamo vedere può simboleggiare inconsciamente un attaccamento alla madre, e si può dire che Madre Natura ci da la vita (senso positivo) ma può anche tenerci legati fino a farci sprofondare (senso negativo).

Il rosso è il colore dell’attività ci ricorda il fuoco, il sangue, il calore. Se immaginiamo il sangue che viene versato dal corpo ci fa pensare alla violenza e alla morte e le daremo una valenza negativa, ma il sangue all’interno del corpo rappresenta la vita.

Il blu è un colore ricettivo, può simboleggiare l’attaccamento al padre. Come il verde e il giallo nei Tarocchi ne troviamo due tonalità: blu scuro ricettività verso la terra e azzurro ricettività verso le forze celesti. Il sangue diventa azzurro quando non è purificato dall’ossigeno: ci fa pensare a uno stato di immobilità e asfissia.

Il giallo rappresenta la luce dell’intelletto e della coscienza. Viene paragonato all’oro simbolo della ricchezza spirituale. Nei Tarocchi abbiamo il giallo chiaro e positivamente abbiamo lucidità coscienza e mente attiva; in negativo aridità crudeltà e assenza di emozioni. Il giallo scuro positivamente abbiamo coscienza e intelligenza ricettiva e in negativo follia e distruzione.

Nel viola c’è l’unione tra il rosso attivo e il blu ricettivo e rappresenta la saggezza suprema. Viene considerato il colore del sacrificio e identificato con i riti mortuari ma in realtà rappresenta la morte dell’ego (ego inteso come importanza personale). Nei Tarocchi troviamo il viola rappresentato solo in qualche macchia e potrebbe rappresentare il più grande segreto: la dominazione dell’io fino al raggiungimento della vita impersonale.

Ultima modifica di Shanti : 18-03-2006 alle ore 01.14.50.
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Vecchio 18-03-2006, 01.35.00   #34
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Ma che bello questo post sui colori
Continuate pure...io vi leggo
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Vecchio 18-03-2006, 21.41.44   #35
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- La Papessa -

La Papessa è l'Arcano Maggiore n° II, rappresenta la Conoscenza al femminile ,indica la Via dell'intuito e del cuore.
Ricorda che , per perseguire una Via, occorre perseveranza e pazienza... indica che i risultati ci saranno, ma che per ottenerli, occorre un lungo cammino interiore, che porterà molti cambiamenti, e trasformazioni, che si possono ottenere soltanto attraverso l'equilibrio,e imparando l'importanza del silenzio.
Alcuni significati tradizionali: serenità, intuizione, equilibrio psicofisico, pace, armonia, discrezione, pazienza, cautela. In accezione negativa: intuizioni errate, blocchi psicologici, contrattempi, pericoli non visibili.

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Vecchio 19-03-2006, 14.44.01   #36
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Il Mago ha il numero I che contiene l’unità in potenza, se guardiamo il numero 2 in numerologia esso viene associato al dualismo, ma nei Tarocchi la Papessa prende il valore di I + I dando un significato di accumulo. Come per esempio nell'Imperatore: ha il numero IIII e non IV, e via via per tutti gli altri.Nei Tarocchi non si sottrae ma si somma sempre descrivendo in questo modo una progressione, una crescita graduale.

A destra si vede un uovo bianco come il viso ovale, la Papessa in perfetta solitudine è in una doppia gestazione: dell’uovo e di se stessa. In quasi tutte le culture l’uovo è simbolo di vita, fertilità e perfezione.
Simbolo di purezza la Papessa rappresenta quella parte che ci portiamo dentro e che è intatta, come una foresta vergine fonte di potenzialità.

La tenda che scende dal cielo simboleggia la clausura nel tempio o convento suggerendo isolamento, attesa e solitudine scelta o subita. Sulla mitra si vedono 4 punte che indicano i punti cardinali al cui centro la coscienza si lega alla materia, la presa di coscienza si attua attraverso il corpo.

La Papessa è l’unico tra gli Arcani maggiori ad essere rappresentata con il viso e le mani di colore bianco simbolo di purezza; negativamente si potrebbe interpretare come frigidità, rigidità o castrazione. Si può immaginare come una madre funesta che covando l’uovo con gelido rigore impedisce ad esso di schiudersi.

Tra le mani ha un libro di colore rosa carne come ad indicare che la Papessa studia le leggi dell’incarnazione umana, ma il fatto che non lo sta leggendo può anche far pensare che sia lei stessa in attesa di qualcuno che venga a decifrarla.
Nelle pagine del libro si contano 17 righe indicando il rapporto con la Stella: l’accumulare continuo della Papessa ha come ideale l’azione dell’Arcano XVII, il ritrovamento del proprio posto nel mondo.

Tre croci le adornano il petto e questo può significare che la Papessa pur essendo dentro la materia fa parte del regno dello spirito.
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Vecchio 06-05-2006, 22.53.26   #37
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Proseguo.

L’Imperatrice ha il numero III, in una lettura rievoca una donna piena di fuoco e di energia. Per un uomo può indicare la sua creatività femminile, o solo una donna attraente che appare. Può indicare anche una donna di potere cui piace concepire e regnare, oppure una donna d’affari, una madre affettuosa, o una seduttrice. Può rievocare anche l’adolescenza, azione creativa che non sa dove va. In una valenza negativa l’Imperatrice può indicare una mancanza di azione, sterilità, un’immagine negativa della donna o un’energia femminile (sessuale, creativa, intellettuale, affettiva…) che è stata bloccata nell’adolescenza da un elemento esterno che la imprigiona: in questo caso essa, sentendosi frustrata, ingannata e limitata nella sua espressività, diventa cattiva, venale e piena di amarezza.

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L’Imperatrice come tutti i gradi 3 dei Tarocchi significa un’esplosione senza esperienza, nel senso che tutto quello che si è accumulato nel due esplode senza sapere dove dirigersi. E’ l’uovo che si schiude alla vita. L’Imperatrice rimanda all’energia adolescenziale cone la sua forza vitale, la mancanza di esperienza, un periodo della vita in cui si è in piena crescita.

Sorregge lo scettro, elemento del potere, appoggiandolo sul ventre. Sotto la mano spunta una fogliolina verde a indicare la primavera perpetua. L’iimpugnatura gialla alla base dello scettro sta a indicare che il potere creativo viene esercitato con grande intelligenza.

L’Imperatrice è seduta a gambe aperte, si potrebbe considerare in posizione di parto, come se dopo un periodo di gestazione desse la luce a se stessa. Accanto a lei, sulla destra si intravede un fonte battesimale.

La luna crescente che si delinea sul vestito rosso rimanda alla ricettività della Papessa e ci ricorda che la nostra forza sessuale e creativa non ha origine dentro di noi, ma è un’energia cosmica, divina, ricevuta.

Nel blasone che esibisce si vede un’aquila ancora in formazione (si capisce dall’ala non completamente formata) di genere maschile, a significare che l’Imperatrice ha in sé un elemento maschile (notare anche il pomo d’Adamo…).

Ha sul petto una piramide gialla con una specie di porta. Invita a entrare: penetrando nella luce intelligente del cuore dell’Imperatrice potremo esercitare il nostro potere creativo.

Sulla corona si intravede una grande attività intelligente (la striscia rossa che scorre verso il giallo della chioma).

Ai piedi dell’Imperatrice si vede un serpente bianco che simboleggia l’energia sessuale dominata e incanalata.

Indossa un abito rosso, attivo al centro e blu all’estremità, l’opposto della Papessa, come a significare che quest’ultima ci chiama a sé ma quando entriamo dentro di lei rischiamo di rimanere congelati. L’Imperatrice invece arde interiormente ma è ammantata di freddezza. Per entrare dentro di lei bisogna sedurla, e una volta superate le difese veniamo accolti nel fuoco creativo.
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Vecchio 28-05-2006, 21.05.16   #38
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- L'Imperatore -

L'Imperatore, contrassegnato dal n. IIII, rappresenta la stabilità, in questo mondo, un potere equilibrato, non dispotico, la consapevolezza del proprio potere, che sarà improntato sulla giusta amministrazione dell'autorità.
Tutto è mantenuto sotto controllo, dal mondo interiore, fino all'ambiente circostante.
Alcuni significati tradizionali dell'Imperatore in accezione positiva: legalità, giustizia, lealtà, equilibrio delle proprie energie, maturità, iniziative che andranno a buon fine, matrimonio, situazioni che vanno definendosi, capacità di regnare, proteggendo, sicurezza. In accezione negativa: abusi di potere, ancoraggio alla materia, pigrizia, avarizia, indecisione , debolezza.
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Vecchio 10-06-2006, 10.17.34   #39
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L’Imperatore ha il numero IIII che viene associato alla stabilità, come il quadrato simbolo della sicurezza sul mondo materiale. Il 4 è anche il tetragramma, le 4 lettere che compongono il nome divino per gli Ebrei.
Sul petto dell’Imperatore si vede una croce con 4 bracci.

L’aquila sta covando un uovo, quindi indica un’aquila femmina ricettiva, in piena cova come la Papessa.

L’Imperatore può essere visto seduto, stabile oppure in piedi appoggiato al trono e pronto all’azione: è la forza in riposo. Avendo consolidato la propria autorità non ha bisogno di fare alcuno sforzo.
Le gambe incrociate disegnano un quadrato bianco che conferma il suo essere ancorato alla materia.
La mano sinistra, che è più piccola della dell’altra (passiva e ricettiva) sostiene la cintura, doppia come nel Mago. Nella mano destra, grande, attiva, regge uno scettro che ricorda quello dell’Imperatrice, ma mentre essa la appoggia al ventre come se esercitasse il potere a partire dal ventre, l’Imperatore lo regge con fermezza senza bisogno di puntelli. Prende la forza dal fulcro universale.
L'Imperatore ha come il Matto i piedi calzati di rosso che potrebbero camminare (visto che ora sono a riposo) soltanto lungo una via spirituale (suolo azzurro).

Sul trono all’altezza della sua spalla sinistra si vede il simbolo dell’oro, della conoscenza.
Sul copricapo si nota un compasso. La barba e i capelli azzurri manifestano la sua esperienza spirituale, non esercita solo il potere materiale. Infatti sul capo si intravede una figura triangolare, simbolo dello Spirito, al di sopra del quadrato materiale disegnato dalle gambe.

Sul collo ha delle rughe che formano una E che si legge anche come una M rovesciata; tra il collo e la barba si vede un cerchio bianco che potrebbe essere una O. Interpretato così la gola dell’Imperatore sarebbe riempita dalla sillaba sacra Om del sanscrito.

L'Imperatore porta un collare che forma spighe come di grano, intenzioni purificate, e da cui pende un medaglione con una croce verde che rappresenta l’unione tra lo spazio orizzontale e il tempo verticale. E’ concentrato totalmente qui, nel tempo presente.
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Vecchio 22-08-2006, 13.58.28   #40
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- Il Papa (o Giove) -

Il Papa è l'arcano maggiore contrassegnato dal n. V.
Il significato simbolico di questo Arcano si basa sull'autorità spirituale, sulla saggezza, sui buoni consigli.ha raggiunto il culmine delle sue potenzialità, il suo compito è quello di conciliare gli opposti, i contrasti di mentalità, e rendere accessibili alte verità anche ai più semplici.
Alcuni significati in accezione positiva: il Papa simboleggia la risoluzione di un problema che si chiarisce, oppure una situazione che si ricompone, grazie ad influenze benevole. Ci indica che tutto ciò che avviene, piacevole o meno è espressione dell'armonia dell'universo, e, come tale, va accettato e rispettato. Il papa rappresenta l'intermediario tra materiale e immateriale, tra Terra e Cielo. Tutte le nostre azioni, si riveleranno un successo, solo se verranno condotte con il massimo impegno, serenità e senza alcun egoismo.
Alcuni significati in accezione negativa: incapacità di mettersi in discussione, apatia, blocchi psicologici, intolleranza, rinuncia, pigrizia, impegno insufficiente, assenza di fiducia di sè.
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Vecchio 01-09-2006, 22.31.53   #41
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Il Papa con il numero V fa un passo in più rispetto all’Imperatore, è un ponte nella sua azione poiché è ricettivo verso l’alto, il cielo, e attivo verso il basso, la terra, come un maestro che riceve appunto dall’alto e trasmette ai suoi discepoli. Viceversa trasmette alla divinità verso l’alto le preghiere dei suoi allievi, unendo così il cielo alla terra.
Si può dire che rappresenta il punto di incontro tra i poli opposti, dall’alto al basso e da sinistra a destra, il centro della croce.

La spalliera del trono sembra una sbarra, come una scala che, gradino per gradino unisce il corpo allo spirito.

Il pastorale a tre livelli indica che ha soggiogato il mondo della materia, fisico, emotivo e intellettuale, trasformandoli in unità.

La mitra a quattro livelli rappresenta le istanze dell’essere (corpo, sesso, cuore e cervello) che culminano in un unico punto, il piccolo cerchio arancione sulla sommità: l’unità interiore.

Sotto la barba, all’altezza della gola, si nota una spilla verde che presenta un puntino all’interno del cerchio, simbolo dell’essere individuale che racchiude nel proprio centro l’essere essenziale. Vi si può anche leggere l’immenso lavoro di concentrazione che il Papa ha compiuto per essere quello che è.

Su ogni mano ha una croce a indicare quanto il suo modo di agire sia sacro e disinteressato.
La mano che sostiene il pastorale è di colore azzurro come quella dell’Eremita, e vi si può vedere il segno di un’estrema ricettività spirituale nell’azione. Se si interpreta questo colore come un guanto si può vedere un riferimento alla tradizione religiosa cristiana, in cui la mano guantata del cardinale diveniva strumento della volontà divina.
L’altra mano è di color rosa carne, benedice quindi il mondo dell’incarnazione unendo l’indice e il medio (intelletto e cuore).

I capelli bianchi indicano purezza, una purezza attiva come sembrano indicare i due nastri rossi. Anche una parte della barba è bianca, ma azzurra intorno alla bocca come dire che la parola del Papa è qualcosa che viene ricevuto. Si potrebbe anche leggere un segno di silenzio: il maestro, il professore o il profeta non può trasmettere tutto, in quello che insegna rimane sempre una parte di segreto, di indicibile.

Finora negli altri Arcani, i personaggi erano soli o accompagnati da animali, mentre qui due discepoli accompagnano il Papa perché egli non esisterebbe senza accoliti che credono nel suo insegnamento. I due discepoli sono in posizioni diverse: quello di sinistra, che tiene la mano alzata come a fare una domanda, e l’altra abbassata, ha i capelli orientati in senso orario. Il Papa non guarda verso di lui, come se il discepolo fosse in errore. Chissà… forse la tonsura in senso orario indica l’involuzione, il ritorno all’indietro, in contrasto all’evoluzione del discepolo di destra. O forse potrebbe rappresentare quella che nella tradizione alchemica veniva chiamata la “Via secca”, la via dello studio e della fatica.
Il discepolo di destra invece riceve gli insegnamenti direttamente dal Papa tramite il pastorale che gli sfiora il capo, incarna la “Via umida” , quella della ricezione immediata, dell’illuminazione e della rivelazione. Il movimento della tonsura del discepolo di destra, ruota in senso antiorario, ed egli tiene in mano un oggetto curioso che può offrire interpretazioni diverse… Un pugnale, una pallina? Ha un atteggiamento ludico o si accinge a colpire il maestro?
Quest’ultima interpretazione porta a studiare gli aspetti negativi del Papa: un avaro, un guru avido di ricchezza, un padre che commette abusi, un maestro ingiusto… Insomma anche il Papa, come tutti gli Arcani, ha il suo lato oscuro.
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Vecchio 30-11-2006, 16.17.23   #42
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Gli Amanti (o Innamorato) sono caratterizzati dal n° VI.
E' la carta della scelta, il consultante, davanti ad un bivio deve prendere una decisione importante dalla quale potrebbe dipendere tutta la sua esistenza futura, questa scelta dovrà essere libera, compiuta senza pressioni esterne. Affinchè questa scelta venga compiuta, il consultante dovrà superare una prova. L'Innamorato, rappresenta l'Iniziato che al termine dell'apprendistato, deve superare l'esame finale.

Alcuni significati in accezione positiva: puo' significare una scelta determinante sul piano affettivo, come il progetto di un matrimonio, o un incontro importante, fecondità, prova superata.
In accezione negativa: dubbi, incertezze, gelosia nei confronti di partner o amici, separazione da una persona cara, fallimento di una prova
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Vecchio 04-01-2007, 23.55.17   #43
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L’Arcano VI è probabilmente, insieme alla Torre, una delle carte più ambigue e male interpretate dei Tarocchi. Vediamo quattro personaggi con forma umana e volendo due entità, il sole e la terra. Il VI rappresenta nei Tarocchi il momento in cui si smette di immaginare che cosa ci può piacere per cominciare a fare quello che ci piace.
Questa carta così complessa è ricca di significati contradditori per la sua tonalità predominante che ha a che fare con il piacere, la vita emozionale.

Osservando l’interazione del terzetto si possono dare varie interpretazioni: un litigio, una negoziazione, una scelta o un un’unione.
I due personaggi di sinistra si guardano, quello di destra sembra guardare nel vuoto. Le mani sono in posizioni diverse e ci si fa un’idea della complessità dei rapporti in gioco, dell’ambiguità.

Il primo personaggio sulla sinistra della carta posa la mano sulla spalla del secondo, in un gesto di protezione o dominazione, come se volesse spingerlo o trattenerlo. Con la destra tocca l’orlo del vestito del giovane, tenendo l’indice teso come un desiderio di avvicinarsi al sesso oppure come il divieto di farlo.
Il giovane al centro stringe con la mano destra la cintura, identica alla donna di sinistra, che se si può considerare come un simbolo della volontà è un particolare che unisce i due personaggi.
Ma non è chiaro di chi sia la mano che tocca il ventre della donna di destra. Sembra che i due condividano lo stesso braccio, se è il giovane a toccare il ventre della ragazza tiene comunque lo sguardo rivolto a destra. Il significato è ben diverso se si pensa che sia il braccio di lei a segnalare e proteggere il proprio ventre mentre lui tiene la mano dietro la schiena.

La donna sulla destra ha un’acconciatura composta da 4 fiori con 5 petali ciascuno. Potrebbe rappresentare una bella coscienza, poetica ma solida, mentre il viola del centro dei fiori riassume la saggezza dell’amore ma anche la capacità di sacrificio.
La donna sulla sinistra porta una corona di foglie verdi (attiva, ha una striscia rossa) se fosse alloro si potrebbe pensare che abbia una mentalità trionfante o dominatrice.

Sui rapporti che legano i tre personaggi si può ipotizzare all’infinito: potrebbe essere un uomo che deve scegliere tra due donne, una giovane che chiede alla madre il permesso di sposarsi, una donna che scopre il marito con l’amante e via dicendo… Tutte quante comunque ci indicano che l’Innamorato è una carta di relazione che rappresenta l’inizio della vita sociale. E’ il primo Arcano in cui i personaggi compaiono allo stesso livello, è una carta di unione e disunione, di scelte sociali ed emozionali.
Il numero 6 dell’alfabeto ebraico viene associato alla lettere VAV, il “chiodo” che rappresenta l’unione. Unione rappresentata anche dalle macchie azzurre e rosse sul terreno, tra le gambe dei personaggi.
Su un piano simbolico potremmo dire che i tre personaggi rappresentano le tre istanze dell’essere umano, intelletto, centro emozionale e centro sessuale, che si uniscono per formarne uno solo.

La terra sotto i piedi dei personaggi è arata, a indicare che per arrivare al 6 occorre aver fatto prima un lavoro psicologico, culturale e spirituale per arrivare a scoprire ciò che a uno piace, ciò che uno vuole.

Le scarpe del personaggio centrale sono rosse come quelle del Matto e dell’Imperatore e si possono considerare come i tre gradi di uno stesso essere. Tra questo personaggio e la donna di destra, la terra si ferma e appare soltanto una macchia rossa. In loro si potrebbe vedere una rappresentazione dell’animus e dell’anima, i due aspetti maschile e femminile della stessa persona.

Il grande sole bianco che diffonde i suoi raggi sulla scena potrebbe rappresentare il grande Innamorato cosmico, la divinità come sorgente di amore universale e incondizionato. Il piccolo Eros con le fattezze di un bambino ne è il messaggio e ci suggerisce che tale amore si rinnova continuamente.
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Vecchio 15-01-2007, 11.59.03   #44
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- Il Carro -

Questo Arcano è contrassegnato dal n°VII.
Il condottiero del Carro percorre il mondo trionfante. E' la realizzazione sul piano materiale. Egli punta diritto alla meta, senza distrazioni che possano distoglierlo dai suoi obiettivi.
In genere rappresenta una nuova fase della vita , il consultante, dopo tante prove, ha davanti un periodo di stabilità emotiva, con riuscita di eventuali progetti in atto.

Alcuni altri significati in accezione positiva: superamento di un periodo difficile,di incertezze,progresso, autocontrollo, progetti che vanno a buon fine, grazie alle proprie capacità e decisione.
In accezione negativa: possibili problemi sul lavoro, necessità di lottare molto per il raggiungimento di un obiettivo, inconcludenza, ambizioni sfrenate che potrebbero portare alla rovina.
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Vecchio 25-01-2007, 01.27.52   #45
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Il Carro ha il numero VII, il più attivo tra i numeri dispari, e rappresenta l’azione per eccellenza su se stessi e sul mondo.
Nella carta si riconoscono tre livelli principali: due cavalli, un veicolo e il suo conducente, un principe dato che porta la corona, di cui si vede soltanto la metà superiore, al di sopra della cintura.
Il veicolo, di colore rosa carne, affonda nella terra, come se si muovesse con il pianeta: uno specchio della rotazione planetaria. Il suo carro potrebbe essere l’Orsa Maggiore.

I due cavalli sono rappresentati di colore azzurro, come il cane del Matto: ancora una volta l’animalità viene spiritualizzata. Il cavallo di destra con le ciglia lunghe e un occhio chiuso si può identificare come un elemento femminile, e l’altro cavallo come maschile. Le due energie complementari, maschio e femmina, realizzano qui l’unità. In apparenza le zampe vanno in direzioni opposte mentre il movimento della testa e dello sguardo è comune: la forza animale istintiva agisce qui in piena consapevolezza.

Sul carro rosa carne vi è un blasone giallo e arancione, al cui centro è incastonata una goccia verde a simboleggiare l’eternità. Secondo alcune leggende esiste solo una cellula in grado di sopravvivere alla morte fisica, il Carro conserva in questa goccia la nostra grande speranza di immortalità, la coscienza impersonale inserita nel cuore della materia.

Osservando la posizione del conducente si nota che il corpo, la testa e le braccia compongono una figura triangolare nel quadrato del carro: un triangolo nel quadrato: lo spirito nella materia. Il Carro ricorda dunque la ricerca alchemica: materializzazione dello spirito e spiritualizzazione della materia.

Nella mano sinistra il conducente stringe uno scettro color carne e può significare che domina la vita materiale, oppure che trae il proprio potere dell’incarnazione. Agisce senza sforzo. Inoltre non ha bisogno di redini per governare i cavalli.

Sopra il suo capo si contano 12 stelle a indicare che sta lavorando con la forza cosmica. La corona sembra adornare una testa mozzata, cioè aperta alle influenze della galassia, eppure sopra c’è un velo che sembra chiudere l’orizzonte del cielo. Sarà la Stella (Arcano XVII) a sollevare quel velo.

Le maschere sulle spalle del principe potrebbero rappresentare il passato e il futuro, oppure il positivo e il negativo, o ancora il tempo e lo spazio dei quali egli è il punto di incontro dell’unità. Agendo nel presente è aperto al passato e al futuro, all’allegria e alla tristezza, alla luce e all’ombra: è un personaggio completo che agisce su tre livelli contemporaneamente.
Nella mano destra nasconde una piccola sfera bianca o un uovo, già visto nel Matto.
Ai piedi del Carro crescono delle piante rosse, che danno un’idea dell’energia della carta.
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Vecchio 08-02-2007, 17.33.08   #46
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- La Giustizia -

Arcano Maggiore, contrassegnato dal numero VIII, la Giustizia, rappresenta la verità, anche quando puo' sembrare spiacevole o difficile da accettare. Ragione, logica, disciplina interiore, onestà, equilibrio sono le sue caratteristiche. Puo' indicare la necessità di temporanee restrizioni necessarie, decisioni importanti da prendere senza rimandare.
In accezione positiva: consapevolezza di aver agito per il meglio, giustizia fatta, stabilità, tolleranza, imparzialità, disciplina fine di un periodo burrascoso. In accezione negativa: intolleranza, eccessi, inganni vicini, litigi.
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Vecchio 08-02-2007, 22.52.13   #47
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La Giustizia, numero VIII, simboleggia la perfezione, è l’apice della serie dei numeri pari. Ricordiamo l’accumulo del 2, la stabilità del 4, la scoperta del piacere del 6: nell’8 non c’è nulla da togliere o aggiungere. L’8 nei numeri arabi è rappresentato da due cerchi sovrapposti: perfezione in cielo e sulla terra. Nella numerologia dei Tarocchi è il doppio di 4, un doppio quadrato: stabilità nel modo materiale e in quello spirituale.

Con la sua bilancia la Giustizia riequilibra la nostra vita, ma equilibrio e imperfezione non sono sinonimi di simmetria. I costruttori di cattedrali che usavano l’arte sacra, rifiutavano la simmetria ritenendola qualcosa di diabolico, e la carta delle Giustizia è strutturata asimmetricamente: la colonnina destra del trono è più alta di quella di sinistra e in cima si vede una piccola sfera giallo scuro che non compare nell’altro lato. La collana del personaggio sale di più verso destra, i piatti della bilancia non sono perfettamente allineati, la spada non è parallela alla colonnina del trono…

Osservando il movimento della bilancia si vedrà che è condizionato dal gomito di destra e dal ginocchio di sinistra della Giustizia. Questo si può interpretare in vari modi: un attributo negativo di ingiustizia, di falsa perfezione e di astuzia giustificato in certe letture, oppure si può pensare che con questo gesto la Giustizia ci inviti a non cedere al perfezionismo. La pretesa di perfezione è disumana, quelle che è perfetto è immobile e insuperabile, quindi la Giustizia ci invita a sostituire tale concetto di perfezione con quello dell’astuzia sacra che permette all’azione di essere dinamica e perfettibile.

La Giustizia è profondamente umana: i capelli rosa carne e il vestito che affonda nella terra la legano al piano terrestre. Ma la striscia bianca del copricapo rivela il contatto con la purezza divina; inoltre sulla corona vi è un cerchio giallo bordato di rosso, come un terzo occhio a indicare che opera in funzione di uno sguardo superiore. Questi punti indicano che la Giustizia possiede un punto d’incontro tra divino e umano.

La Giustizia, seduta sul trono, ha i due attributi di attività (la spada) e di ricettività (la bilancia), ed è la prima figura che guarda davanti a sé come se invitasse ad una introspezione, a un’immersione nel presente. Questo Arcano si allontana dalle rappresentazioni tradizionali della Giustizia con gli occhi chiusi: il suo sguardo incontra il nostro come uno specchio, come se volesse invitarci ad una presa di coscienza, per fare giustizia e noi stessi e regalarci quello che ci meritiamo.

Sotto il gomito c’è una macchia viola, colore simbolo della saggezza, dalla quale la Giustizia viene spinta. La luce azzurrina che si irradia dai piatti della bilancia indica che in essi si pesa la nostra spiritualità.

La lama della spada è anche azzurra, come a indicare che bisogna troncare il superfluo per separare ciò che è inutile.
Con la mano che sorregge la bilancia la Giustizia compie un atto sacro, un mudra in cui le quattro dita della mano, che rappresentano le 4 istanze dell’essere umano (pensieri, emozioni, desideri, necessità fisiche) si congiungono nel pollice: un messaggio di unità.

Sul vestito si contano nove triangoli eretti a forma di zampa di uccello, e sullo sfondo azzurro ricordano l’ermellino, simbolo di regalità, in questo caso di nobiltà dello spirito e dell’azione senza difetti.

Questo Arcano ci spinge a valutarci sinceramente: ci rendiamo giustizia? Siamo misericordiosi verso noi stessi e gli altri?
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Vecchio 15-02-2007, 12.44.52   #48
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- L'Eremita -

L'Eremita è contrassegnato dal numero VIIII, e rappresenta il saggio, che procede da solo, lentamente e prudentemente verso il dominio della mente, senza il quale non è possibile procedere nella Ricerca. Indica che la mente deve essere addestrata, attraverso la concentrazione e la meditazione in solitudine. E' consapevole del proprio sapere, ma altrettanto consapevole di avere ancora moltissimo da imparare.
Alcuni significati al positivo:il suo movimento lento si riferisce al fatto che l'evoluzione è poco manifesta ma profonda. Simboleggia prudenza, discrezione, pazienza, moderazione e costanza. Indica generalmente che un periodo di stanchezza potrebbe portare una battuta di arresto temporanea, che andrà affrontata con l'isolamento e il silenzio, per poter riprendere l'opera iniziata. L'arcano inoltre consiglia di non abusare delle proprie forze.
Al negativo puo' rappresentare paure infondate, tristezza, egoismo. Se la lentezza diventa inerzia il processo evolutivo si ferma. Dove vi sia un eccesso di spiritualizzazione, avviene un distacco dalla materia innaturale, e un distacco dalla realtà .
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Vecchio 15-02-2007, 20.35.29   #49
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Il numero VIIII dell’Eremita è il primo numero dispari divisibile per un altro oltre che a se stesso, quindi è ambivalente, insieme attivo e ricettivo (dispari e divisibile). Si conclude un primo ciclo decimale e con il X della Ruota della Fortuna ne inizia un altro, al quale l’Eremita si avvicina abbandonando l’VIII come se si allontanasse da uno stato di perfezione insuperabile, ed entra in crisi. Ricorda il feto che all’ottavo mese raggiunge il pieno sviluppo all’interno dell’utero: tutti gli organi sono formati e durante il nono mese si appresta a lasciare l’unico ambiente che ha conosciuto per entrare in un mondo nuovo.
Nei Vangeli si legge che Gesù venne crocifisso all’ora terza, iniziò l’agonia all’ora sesta e morì all’ora nona. Il numero 9 indica una fine ed un principio. L’Eremita conclude attivamente il suo antico mondo e diventa ricettivo verso un futuro che ancora non conosce e non domina. A differenza del Papa che sapeva dove andava egli rappresenta un passo verso l’ignoto impersonando sia la saggezza sia uno stato di crisi profonda.

La lanterna che tiene in mano potrebbe essere considerata come il simbolo della Conoscenza, la solleva illuminando il passato come saggio, un uomo pieno di esperienza. Questa luce potrebbe essere una conoscenza segreta riservata agli iniziati o al contrario una fonte di saggezza offerta ai discepoli che vanno alla sua ricerca. Con quella lanterna l’Eremita potrebbe illuminare il cammino oppure segnalare se stesso alla divinità, come se dicesse “Ho compiuto la mia missione, ora sono qui, guardatemi”. Nella carta è racchiusa l’ambivalenza tra attivo e ricettivo, e lo stesso vale quindi per la luce.

Gli strati di vestiti dell’Eremita suggeriscono il freddo, l’inverno caratteristiche saturnine che solitamente gli vengono attribuite e rimandano anche a una certa freddezza della saggezza, alla solitudine dell’iniziato. Le numerose linee che ombreggiano i suoi abiti possono venire interpretate come un segno della sua grande esperienza.

La schiena curva contiene tutta la memoria del passato. Due lune arancioni, una dietro la nuca e l’altra sul rovescio del mantello indicano che l’Eremita ha accresciuto dentro di sé le doti ricettive. Nelle pieghe della mano che regge la lanterna si notano i fianchi e un pube di donna in miniatura che potrebbero indicare la sua femminilità o il fatto che persistano in lui alcuni desideri carnali.

Sulla fronte tre righe indicano la sua attività mentale. Lo sguardo si perde in lontananza, mentre i capelli e la barba azzurri lo rendono simile all’Imperatore che qui avrebbe abbandonato il trono, cioè l’attaccamento alla materia.

Il guanto azzurro simile a quello del Papa conferisce alle sue decisioni e azioni una profonda spiritualità. Nel bastone e nel cappuccio sono invertiti il rosso e il giallo di quelli del Matto e lo rendono simile a lui, ma qui il bastone sembra che sia percorso da un fremito come se la missione fosse stata compiuta, come dimostra la terra arata

Il mantello blu è il segno della sua umiltà, della coscienza lunare e ricettiva. La parte interna rosa carne rievoca tutta l’esperienza di un essere che ha imparato la lezione dalla strada che ha percorso. Ma sotto, al centro, lo avvolge il colore verde, che nella tradizione sufi e cabalistica è il colore dell’eternità. L’Eremita con la H iniziale (l’Hermite), che lo rende simile a Hermete l’alchimista ha forse scoperto l’elisir di lunga vita, ha sfiorato l’eternità.

Povero e ricco allo stesso tempo, avendo conosciuto la morte e la rinascita, sembra fare un appello a quella parte di noi che può essere eterna, incitandoci a vivere la crisi con coraggio, a camminare seppur verso una direzione sconosciuta.
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Vecchio 07-03-2007, 16.49.27   #50
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- La Ruota della Fortuna -

Arcano maggiore contrassegnato dal n° X, rappresenta la ciclicità dei ritmi Universali, l'alternanza tra giorno e notte, le stagioni, i cicli lunari, maschile e femminile, ascesa e caduta.La Ruota è il simbolo del divenire, del movimento, in contrapposizione alla fissità della sua base. Al positivo: esperienze positive inattese, novità in arrivo, soluzione rapida per ogni crisi in atto , a condizione di saper cogliere il momento giusto, sblocco di una situazione stagnante, cambiamento positivo. La fortuna pero' va sempre guadagnata con il sacrificio.Gli sforzi saranno ricompensati se il consultante riuscirà a mantenersi al di sopra delle parti, in equilibrio con l'esterno. Mostra anche un buon uso delle proprie energie, e un buon dominio di sè. Equilibrio psico-fisico.
Al negativo: Influenze esterne impreviste alle quali non è possibile sottrarsi, l'Arcano in questo caso invita a non dimenticare che chi sale troppo in fretta, altrettanto in fretta cadrà. Da evitare i rischi inutili, ma procedendo con criterio. Indica anche scelte difficili da compiere in famiglia, e un'eccessiva resistenza al cambiamento.
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