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Vecchio 08-06-2004, 21.29.02   #26
Era
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arrivo con i miei ma e i miei perchè...
senza alcuna base scientifica...
esprimo semplicemente un' opinione..

posso essere timida...introversa..chiusa..
tutto questo mi crea paura....
di parlare...di espormi...di fare conoscenza...
i casi sono due...mi isolo...
oppure facendo uno sforzo incredibile..
affronto le paure che la mia timidezza crea...
spesso..ho notato che un ex timido
diventa quasi esagerato l' opposto...
maschera...copertura...difesa?

posso aver paura dei cani...de buio..
di affrontare situazioni nuove...
ma posso anche aver paure non ben
specificate...sensazione di disagio..presentimenti...
fanno comunque vivere male..
le cosidette fissazioni..
in qualche modo si riescono a controllare..

la fobia è diversa...credo...
come dice Arianna...paralizza...aumenta
i battiti del cuore...fa mancare il respiro...
non la controlli...

le reazioni potrebbero essere simili...
probabilmente la base è diversa...
ma ciò che scatena le paure...
le fobie...è pur sempre qualcosa
che abbiamo dentro...qualcosa di irrisolto..
nostro o inculcato da altri...
e nella comprensione di questo...
forse la paura si puo comprendere superare
e risolvere...
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Vecchio 08-06-2004, 22.35.35   #27
Hariagne
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Era, io credo che le cose naturali non sono fatte per farci male o per farci
stare male.
Ma in tanti modi abbiamo creato, in noi stessi e nel nostro modo di vivere,
delle disarmonie per cui una cosa come un istinto, che non è in sè ne
buona ne cattiva, si gonfia, si carica, cambia di segno, si riempie di nuovi contenuti.
Questo vale per la paura come per tante altre cose.
La paura come istinto non è nè buona nè cattiva. Semplicemente è.
Sono le costruzioni mentali che ci mettiamo intorno a trasformare una
cosa normale in un problema.

Una sola cosa può aiutarci: la consapevolezza.
Sviluppare consapevolezza, conoscere se stessi, è un lavoro lungo e
impegnativo ma alla portata di tutti coloro che sono abbastanza determinati per farlo.
Poi, esistono centinaia di modi diversi per farlo...
Ma una formula che ci liberi per sempre dal dolore e dalla paura, quella
non c'è.

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Vecchio 08-06-2004, 23.01.00   #28
Era
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sono daccordo...l' armonia ti fa star bene
la disarmonia no....
sono le così dette seghe mentali
che esasperano e trasformano un
disagio in malessere più grave...
sempre li stiamo...essere consapevoli
di questi "giochi" cervellotici...
per diventare consapevoli che
non siamo solo cervello...

no magari non esiste una formula magica...
o meglio è attraverso certe sofferenze
che si arriva a farsi domande
per poi trovare risposte...

ciao cucciolotta

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Vecchio 09-06-2004, 00.45.45   #29
Uno
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Allora il cosidetto essere illuminato è una leggenda metropolitana, oppure esiste ma ha paura di qualcosa, non sto dicendo che essere illuminati sia alla portata di tutti, ne che sia facile arrivarci, tutt'altro, ma che sia un punto all'orizzonte (non dico traguardo, perchè secondo me c'è ancora oltre) a cui tendere, poi che rimaniamo con 10.000 paure è un'altro discorso, ma qui stiamo teorizzando, perchè con le parole questo si può fare, per cui teorizzando io dico dal mio punto di vista esiste questa possibilità, e come esperienza personale posso dire di non essere immune alla paura, ma che onestamente devo pensarci per trovarne una e non ne trovo una che si ripeta, può capitarmi di avere un lampo di paura di qualsiasi tipo se sono a corto, se sono giù, ma se sono in forma non ho paura di niente, la mia ultima vera paura è stata quella dei topi per esempio, ma oggi come oggi non mi farebbe piacere trovarmene davanti ma ho superato la cosa alla bisogna faccio quello che devo, se mi dici (rivolto ad Arianna)che non aver piacere di trovarmene davanti è paura, allora ricominciamo perchè non ho capito niente di quello che intendi. Comunque per carità, se pensi (sempre rivolto ad Arianna) che le tue eventuali paure debbano rimanere con te per tutta la vita (almeno parte di esse) perchè ti sono utili, tienile pure, a me non cambia niente.
Per Era, la mia concezione di superamento o eliminazione di paura è il reiquilibrio, perchè se per mascherare la timidezza divento spavaldo, non ho superato la timidezza, per superarla dovrò trovare la via di mezzo, iniziando a capire perchè ho problemi di relazione con gli altri. Ho letto diversi esempi sul fatto che se mi libero di un'istinto divento spavaldo con manie di onnipotenza, io credo il contrario da tanti più istinti mi libero tanto più equilibrato sarò e viceversa, naturalmente non intendo per liberazione quella fittizia a cui assistiamo oggi nel 2004 verso tantissimi istinti esempio del predatore, con tutte le guerre che ci sono in giro, non solo armate, anche in un condominio, o per il parcheggio etc.
No Arianna non esiste una formula unica per tutti, ma una formula per ognuno, una formula che con l'impegno si può scrivere nel corso di una vita, con il talento anche in meno tempo, con la negligenza non si scrive.
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Vecchio 09-06-2004, 00.56.38   #30
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Allora il cosidetto essere illuminato è una leggenda metropolitana, oppure esiste ma ha paura di qualcosa, non sto dicendo che essere illuminati sia alla portata di tutti, ne che sia facile arrivarci, tutt'altro, ma che sia un punto all'orizzonte (non dico traguardo, perchè secondo me c'è ancora oltre) a cui tendere, poi che rimaniamo con 10.000 paure è un'altro discorso, ma qui stiamo teorizzando, perchè con le parole questo si può fare, per cui teorizzando io dico dal mio punto di vista esiste questa possibilità, e come esperienza personale posso dire di non essere immune alla paura, ma che onestamente devo pensarci per trovarne una e non ne trovo una che si ripeta, può capitarmi di avere un lampo di paura di qualsiasi tipo se sono a corto, se sono giù, ma se sono in forma non ho paura di niente, la mia ultima vera paura è stata quella dei topi per esempio, ma oggi come oggi non mi farebbe piacere trovarmene davanti ma ho superato la cosa alla bisogna faccio quello che devo, se mi dici (rivolto ad Arianna)che non aver piacere di trovarmene davanti è paura, allora ricominciamo perchè non ho capito niente di quello che intendi. Comunque per carità, se pensi (sempre rivolto ad Arianna) che le tue eventuali paure debbano rimanere con te per tutta la vita (almeno parte di esse) perchè ti sono utili, tienile pure, a me non cambia niente.

No Arianna non esiste una formula unica per tutti, ma una formula per ognuno, una formula che con l'impegno si può scrivere nel corso di una vita, con il talento anche in meno tempo, con la negligenza non si scrive.
Uno, ti invito a rileggere quello che ho scritto, se poi ancora ti sembra di non avere capito ti rispiego tutto quando ho il tempo per farlo, ora vado a nanna. Lo sai bene, detesto che mi si mettano in bocca parole che non ho detto ed ho proprio l'impressione che tu ora lo abbia fatto. Ma potrebbe essere la mia stanchezza mentale del momento ad avermi resa poco chiara. Ma per favore, rileggi bene e poi ne riparliamo, ok?

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Vecchio 09-06-2004, 10.02.42   #31
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Io leggo sempre attentamente tutto quello che scrivete, se non altro ciò che mi interessa e nelle discussioni in cui mi confronto mi interessa tutto. Potrei capire male o la persona che scrive essersi espressa male, comunque anche rileggendo la mia opinione su quello che ho letto non è cambiata e non mi sembra di averti messo in bocca parole che non hai detto. A volte ho l'impressione che altri mi leggano troppo velocemente (o magari è la mia impressione, ma comunque non sono riuscito ad esprimere ciò che intendevo) e allora provo a ripetere magari cambiando modo, non per convincere nessuno, non è la mia intenzione, ma per far capire esattamente qual'è il mio pensiero, in questo modo arrivo (a volte dopo vari tentativi) a tre possibilità o non riesco in nessun modo ad esprimermi oppure riesco ma l'altra persona rimane dellla sua idea, oppure una volta capito ciò nche intendevo veramente concorda con me, in ogni caso ho concluso ciò che mi ero prefissato di fare cioè confrontarmi con gli altri. Questo vale anche quando altri espongono il proprio pensiero.
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Vecchio 09-06-2004, 14.50.50   #32
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Io scrivo:

“La paura è quella cosa che, se non ci lasciamo paralizzare, ci spinge ad andare avanti ... con rispetto. “

E in un altro post aggiungo:

“E se impari a relazionarti ad essa può davvero perfino dirti davvero dove andare!
Personalmente tengo in grandissima considerazione le mie paure. Mi hanno insegnato un sacco di cose, ma proprio un sacco. Ovviamente per relazionarsi alla paura ci vuole il coraggio di andare anche dove abbiamo paura di andare. E del resto, non ci può essere coraggio se non c'è paura. Andare con coraggio dove abbiamo paura di andare significa andarci con rispetto.

Uno commenta:
la paura ti dice dove andare ma ti limita, ti manda dove vuole lei , perchè se mi fai il discorso:"Ma se io sono cosciente vado al lato opposto" significa reprimerla, non liberarsi e come hai detto tu giustamente tornerà moltiplicata.

Non mi pare di avere detto che se sono cosciente vado dal lato opposto, questa è una sua deduzione

E in un altro post chiede:
Poi ancora non capisco perché paura sarebbe uguale a rispetto

Ma io non riesco a trovare nessun angolino in cui ho scritto che Paura=Rispetto

Io dico:
Veramente quello che io ho detto è che non è possibile sopprimere un istinto, che non è possibile quindi liberarsi completamente da ogni paura.
Che sia possibile liberarsi da una paura specifica, ci mancherebbe altro, certo che sì. Certo che sì se è una paura costruita. No se è una paura di quelle che proprio all'istinto compete gestire. La macchina che ci investe, la tigre, il cane che ringhia. Poi anche in questi casi possiamo assumere, con il dovuto allenamento, il controllo. Ma la scarica di adrenalina ci sarà ed è estremamente sano e funzionale che ci sia!

E aggiungo:
La paura come istinto non è nè buona nè cattiva. Semplicemente è.
Sono le costruzioni mentali che ci mettiamo intorno a trasformare una
cosa normale in un problema.
Una sola cosa può aiutarci: la consapevolezza.
Sviluppare consapevolezza, conoscere se stessi, è un lavoro lungo e
impegnativo ma alla portata di tutti coloro che sono abbastanza determinati per farlo.

Da questo Uno deduce:
Allora il cosidetto essere illuminato è una leggenda metropolitana, oppure esiste ma ha paura di qualcosa,

Comunque per carità, se pensi (sempre rivolto ad Arianna) che le tue eventuali paure debbano rimanere con te per tutta la vita (almeno parte di esse) perchè ti sono utili, tienile pure, a me non cambia niente.



Se questo non è avermi messo in bocca parole che non ho detto!
Quello che sto cercando di dire è che non è l’”istinto paura” a dover essere eliminato, bensì le costruzioni mentali che ci fanno avere paura di cose di cui non serve aver paura. E che questo si raggiunge con la consapevolezza e con la conoscenza di sé, cioè tenendo in gran conto le proprio paure (che non significa conservarle ed alimentarla ma conoscerle, ascoltarle, capirle).
Invece quello che Uno mi mette in bocca è che “io voglio tenermi le mie paure perché mi sono utili”!

Certo che mi sono utili le mie paure, sono dei segnali di qual è la direzione in cui andare per sviluppare consapevolezza, io le uso così. Se ho paura ad andare lì, lì devo andare. E lavorando sulle mie paure, oltre a superare la paura, ottengo anche altri risultati. Quindi quando sorge una paura io me ne occupo e la tengo in gran conto. Ovviamente sempre riferendomi alle paure costruite, mentali. Non mi occupo più di tanto della paura contingente di un pericolo reale. Quella si dissolve da sé al dissolversi del pericolo, se c’è armonia tra corpo e mente innesca automaticamente i comportamenti più adatti. Del resto quello che imparano quelli che studiano seriamente arti marziali è proprio l’armonia tra corpo e mente. La paura reale, quella istintiva, è nel corpo e sta bene lì. La paura costruita(se vuoi mentale) è un segnale che può aiutare a sviluppare consapevolezza se si ha il coraggio di conoscerla. Questo ho detto. Non è la stessa cosa che ha detto Uno con altre parole anche se, a guardare bene, ci sono innumerevoli punti di contatto.
La differenza è che io credo fermamente dannoso mettere il copro il secondo piano e anche solo pensare a sopprimere un istinto. L’istinto non va soppresso ma ripulito. Poi, se esiste armonia, se non ci facciamo film mentali che lo deformano, l’istinto funzionerà benissimo e non potrà che aiutarci.
Quello che io dico è che un illuminato non ha soppresso l’istinto Paura, semplicemente non se la mena più di tanto e non amplifica la paura con dei film.

Se ancora non mi sono spiegata mi scuso, ma non credo che avere, per spiegarmi meglio, più tempo di quello che ci ho dedicato adesso. Quindi se ancora non mi sono spiegata, credo che dovremo rimandare i chiarimenti a “quando sarò più matura”.

Con questo non ho nessuna pretesa di farti cambiare idea, se vuoi impegnarti nella soppressione di un istinto, fai pure. Io, personalmente preferisco di no, per lo meno fino a che vivo in questo corpo! .
Ciao

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Vecchio 09-06-2004, 17.27.52   #33
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Avevo iniziato a risponderti prendendo i tuoi punti uno per uno, tipo quando ho scritto "Se" mi fai il discorso.... etc per farti notare che è un "se" e non un "Arianna ha scritto..." etc e avrei potuto risponderti punto per punto, ma la cosa non mi diverte, non mi da soddisfazione ne utilità, perchè significa concentrarsi sulle sottigliezze delle parole invece che sul concetto che stavo cercando di trattare, chiuso il discorso (per quanto mi riguarda) riguardo alle parole che ti avrei messo in bocca.
Ok la pensiamo diversamente, anche se con dei punti di contatto.
Per me gli istinti (qualsiasi tipo) sebbene funzionali e necessari fino ad un certo livello evolutivo sono da abbandonare salendo un gradino, uhum... che sia un problema di termini? Se provo a sostituire istinto con intelligenza corporea e affermo che questa farà sempre parte di me, anche se perdo l'istinto, anzi non sarà più parzialmente o totalmente oscurata da esso?
Perchè per me istinto significa fondamentalmente una tendenza inconscia verso un determinato comportamento, quindi se un individuo con un certo percorso alle spalle non fa niente incosciamente ( e per il mio pensiero è così) di conseguenza questo individuo ha perso gli istinti, o proprio per intregare con un discorso che sto facendo altrove, li ha ancora in potenza, potrebbe sempre involversi... ma sono inattivi completamente. Poi che ognuno la pensi come vuole.
Già da un pezzo volevo nell'argomento aggiungere una cosa, poi con le varie botta è risposta..... prendendo spunto da una cosa scritta da Era sulle iniziazioni di tutte le tradizioni esoteriche (anche se siamo in psicologia suppongo che possiamo parlarne...), sulla cerimonia in cui si faceva (si faceva? o si fa?) sperimentare all'aspirante adepto la morte per fargliela conoscere e superarne la paura.
Sono d'accordo con Era solo che non ho dubbi sul fatto che la paura della morte è la madre di tutte le paure, e una volta superata quella niente può scalfirci.
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Vecchio 09-06-2004, 22.19.21   #34
Era
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nemmeno io ho questo dubbio...
la paura della morte è la più grande
per l' uomo....
anche se è..e tutti lo sappiamo
una delle poche certezze che si ha vivendo...

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Vecchio 09-06-2004, 22.59.30   #35
Hariagne
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Io li ho Era, non è la paura della morte la più grande paura dell'uomo, ma, secondo me, la paura della paura.
Prova a rifletterci un po' su poi dimmi cosa ne pensi.
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Vecchio 15-12-2005, 18.48.06   #36
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Predefinito Riferimento: Fobie comunemente paure

Fobie e paure... sono d'accodo con Uno quando dice, che non sono poi così tanto diverse, seppur, la manifestazione di una fobia, sembra piu' violenta, (perchè spesso si manifesta davanti a qualcosa che in realtà, non dovrebbe spaventare) rispetto ad una paura..

riflettevo su questo...
si dice :
"Ho paura dei cani"
ma si dice
"Ho la fobia dei ragni, insetti rettili etc"..

Sia la paura, che la fobia, portano all'evitamento delle situazioni che si temono , quindi sia che io abbia paura de cani, o che ritenga di essere fobico nei confronti di essi, tenderò ad evitare il contatto, piu' che posso... e , se sono vittima di fobie, piano piano, limiterò la mia esistenza... (la paura della paura.. eccola.. immagino la situazione prima che avvenga, perchè l'ho già vissuta, ricordo, cio' che ho provato .... e faccio sì, per non riprovarla, di evitare la situazione... )

Mi ha colpito molto questa :

Citazione:
....accettazione totale e di conseguenza annullamento di tutte le paure
Io credo, che sia davvero qui il "segreto"... come in quasi tutte le cose in realtà.... accettare.. accogliere, la paura non sembra possibile, se pensiamo che proviene da un istinto.. che ci conduce lontano da cio' di cui abbiamo paura... in realtà, con l'osservazione.. si fa, eccome se si fa...

Infine.. per quel che riguarda la paura della paura... è sì.. una grossa paura (sembra uno scioglilingua ) , ma, a mio parere, non la piu' grande dell'uomo, la paura della paura, alla fine .. porta sempre al pensiero ultimo.. la morte.

Mie opinioni... dettate, dalla mia (piccola) esperienza a diretto contatto con le paure/fobie... e per riportare l'attenzione su questo discorso, che penso possa intressare
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Vecchio 15-12-2005, 18.57.53   #37
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
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Predefinito Riferimento: Fobie comunemente paure

Premetto che rispondo senza aver prima riletto tutta la discussione... quindi se dico cose già dette martellatemi pure... anzi martellatemi in ogni caso.

La paura delle paure a me non risulta essere quella della morte ma, semmai, quella dell'ignoto.

La morte ci spaventa perchè ignota... l'ignoto non ci spaventa in quanto morte (necessariamente)

Il che però dovrebbe far si che se io conoscessi PER CERTO cos'è la morte e, magari, che succede dopo... non dovrei temerla.

Chissà se è così... sarebbe da chiedere a quelli che sono morti senza paura... mi viene in mente Socrate... chissà...
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Vecchio 15-12-2005, 20.29.39   #38
Cat
Inizia a fare amicizie
 
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Predefinito Riferimento: Fobie comunemente paure

Espongo anch'io....in maniera più o meno confusa, quello che penso sulla paura....comincio con un'esperienza diretta:

Storia personale
da giovane (ehm...una quindicina d'anni fa) avevo paura delle farfalle notturne...appena ne entrava una nella stanza mi sentivo paralizzare e dovevo uscire.
Non so cosa mi facesse paura...era come un senso di nausea, legato al loro corpo che assomigliava molto a quello di un verme, avevo una decina d'anni, non ricordo esattamente, però decisi che una farfalla non poteva farmi uscire da una stanza, iniziai a resistere alla paura, inizialmente evitavo di uscire dalla stanza, poi quando riuscii a condividere la stanza con una farfalla notturna iniziai a guardarle da più vicino, mi facevano ancora schifo e appena si muovevano mi veniva un infarto...però piano piano anche questa sensazione sparì, risultato? Adesso riesco a prendere le farfalle notturne in mano per portarle a svolazzare fuori da casa mia.
Fine storia personale

Cosa dire con questo? Che conoscendo il nemico si arriva a combatterlo e a vincerlo (un po' l'esempio del nuovo hobby che Uno faceva nel primo post...anche se per me l'hobby nuovo era prendere confidenza con quegli insettucci alati) e per farlo c'è comunque bisogno della volontà.
Spesso è l'ignoto a creare la paura, ma io penso che l'ignoto sia anche affascinante....avete tutti così paura di morire? Nessuno è curioso di sapere com'è, cosa c'è dopo, sempre che qualcosa dopo ci sia? (io penso di sì ma è bene mettere tutte le possibilità )

Paradossalmente la mia morte non mi spaventa, se io sapessi di dover morire domani non credo che avrei paura....è la morte degli altri che mi terrorizza, perdere una persona cara, quello sì che mi spaventa.

Poi ci sono anche altre paure....che definirei sociali, in quanto alimentate dal giudizio degli altri sul nostro operato. Gli altri magari non sono tutta la società nel suo insieme....ma le persone di cui riteniamo importante il giudizio...per fare un esempio preso a caso ....se io non dovessi laurearmi ad aprile avrei paura di deludere i miei familiari....forse loro mi amerebbero di meno? Non penso....però la paura è lì dietro l'angolo (ed io devo cercare di non alimentarla se no va a finire che la concretizzo ).

Tornando all'ignoto (salto di palo in frasca...sono disordinata anche nei pensieri....) io penso che sia fonte di paura ma nello stesso tempo sia anche uno stimolo....è la storia del fuoco....(l'ha tirata fuori Uno da qualche parte anche questa)..se l'uomo primitivo avesse continuato a temerlo mangeremmo solo cibi crudi .
Cat non è connesso  
Vecchio 15-12-2005, 22.43.36   #39
Shanti
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Predefinito Riferimento: Fobie comunemente paure

Citazione:
Originalmente inviato da Cat
Spesso è l'ignoto a creare la paura, ma io penso che l'ignoto sia anche affascinante....avete tutti così paura di morire? Nessuno è curioso di sapere com'è, cosa c'è dopo, sempre che qualcosa dopo ci sia? (io penso di sì ma è bene mettere tutte le possibilità )
Sono d'accordo con te sul fatto che l'ignoto sia fonte di paura e di stimolo e sono sì curiosa di sapere cosa c'è dopo ma metti che dormo e non mi accorgo di niente? Ecco questo sì che mi fa paura, il non riuscire a trattenere la consapevolezza in quel momento...
Shanti non è connesso  
Vecchio 11-04-2006, 10.54.32   #40
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Citazione:
Originalmente inviato da siam
sono daccordo... accettare la paura e la sua emozione senza reprimerla... cosa non facile dal nostro lato umano, ma può essere una strada da seguire

Se ti interessa il libro è: "Conversazioni con Dio" terzo librodi Neale Donald Walsch della Sperlin &Kupfer Editori
Pensa che il primo volume me lo aveva regalato Era, poi io ho comprato gli altri due...

era a te un
Ciao Siam,
anche io possiedo questa collana e devo dire è stata una lotta contro i mulini a vento ...forse per le realtà descritte che tutti ci accomunano!
...bellissimo libro. scusate l'ot
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Vecchio 11-04-2006, 11.02.47   #41
Iside@
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Ho letto quasi tutti gli interventi e vedo che quasi tutti sono accomunati dalla paura della morte.
...io piu che altro ho paura che muoia mia madre ora che un padre non ce l'ho piu! ... è una sensazione che a volte non mi permette di ... muovermi ...mi blocca il respiro e per lunghi anni sono stata depressa perchè era diventata una ossessione.
...forse perchè ho vissuto l'esperienza diretta ... forse perchè senti un vuoto dentro cosi forte ... forse perchè devi riprendere a vivere nuovamente ...tutto da capo!
Non è piu un andare avanti con la vita ma ricominciarla.
La mia paura quindi deriva da una esperienza, da un ricordo che ho vissuto in prima linea.
La paura della morte, la consolazione della fede.
La fede per me è stata l'unica accettazione che mi ha dato un po di pace.

Credo che l'insieme delle paure siano echi prodotti dai nostri genitori, dalla società in cui viviamo.
Accettarle e guardarle in faccia non è sempre facile, richiede coraggio e non è detto che alla fine vengano superate!


Sai Era che non sapevo che gli egizi si facevano mettere dentro un sarcofago per 3 giorni per superare l'impatto verso l'ignoto?
Incredibile!
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Vecchio 11-04-2006, 12.09.40   #42
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La morte non mi fa' paura... sono stato vicino al cadavere di mio padre per 5 ore... il dolore per la scomparsa di chi amiamo e' evidente... e' potente...
le cose non dette fanno male... sapere di non chiudere il cerchio in questa vita... fa' male... Nostra Signora e Padrona gioisce nel falciare persone vive... quanta delusione nel trovare morti all'appuntamento...
La Morte e' benedetta... impariamo da Lei.
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Vecchio 11-04-2006, 12.25.05   #43
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Citazione:
Originalmente inviato da Grey Owl
La morte non mi fa' paura... sono stato vicino al cadavere di mio padre per 5 ore... il dolore per la scomparsa di chi amiamo e' evidente... e' potente...
sono d'accordo con te quando dici: la morte no mi fa paura, perchè essa ci accompagna ogni istante e ci sta accanto perchè noi possiamo misurare con essa quali sono le scelte davvero importanti, le cose per cui vale la pena di fare certe scelte... ma quando t trovi davanti al corpo di qualcuno che la morte ha rapito... wow io mi pietrifico, mi blocco.. tanta è la confusione tra corpo che muore ed anima che resta sempre nel tuo cuore mi rende incapace di qualsiasi reazione..
L'unica che ho avuto in una situazione simile alla tua -mi dispiace che hai perso tuo padre - è stata quella di sentire il mio corpo che piangeva silenzioso ed immobile, mentre l'anima era calda e vibrava tranquilla, come se stesse guardando un vestito abbandonato..

le cose non dette fanno male...
..io credo profondamente che il nostro cuore comunichi mille volte meglio della bocca.. e credo che ciò che non hai detto il tuo cuore lo ha urlato.. smack!
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Vecchio 11-04-2006, 14.25.02   #44
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Predefinito Un pazzo che cammina

Sono un pazzo che cammina... parlare con chi non e' piu' nelle sue spoglie mortali e' possibile... almeno io lo faccio... e non vedo il limite del comunicare... ma diverso e' non potere continuare a camminare su questa crosta antica... fare esperienza mortale...
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Vecchio 11-04-2006, 15.56.28   #45
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Predefinito

"Sono stato 5 ore vicino"

Per dire che non ne avete paura ci dovete stare dentro
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Vecchio 11-04-2006, 16.04.13   #46
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Originalmente inviato da Uno
"Sono stato 5 ore vicino"

Per dire che non ne avete paura ci dovete stare dentro
Chiedo un pò di rispetto per il mio racconto...
UNO... se cerchi risposte... fai le domande giuste...
Fisicamente sono stato vicino ma anche emotivamente...
Il tuo dentro è fuori luogo...
Si nasce e si muore soli...
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Vecchio 11-04-2006, 16.11.47   #47
Uno
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Io rispetto la tua esperienza, ma se tu la metti sul piatto per dimostrare che questa ti ha tolto la paura della morte, ho tutto il diritto di confutarla, poi tu puoi rimanere della tua opinione.

Visto che abbiamo problemi di comunicazione, il dentro significa che devi tu farne esperienza dentro di te della tua morte e non quella di nessun altro, per quanto persona cara.

Ci siamo?
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Vecchio 11-04-2006, 16.22.28   #48
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Io rispetto la tua esperienza, ma se tu la metti sul piatto per dimostrare che questa ti ha tolto la paura della morte, ho tutto il diritto di confutarla, poi tu puoi rimanere della tua opinione.

Visto che abbiamo problemi di comunicazione, il dentro significa che devi tu farne esperienza dentro di te della tua morte e non quella di nessun altro, per quanto persona cara.

Ci siamo?
Leggendo bene... le 5 ore sono riferite al dolore che e' ovvio per tutti... si prova al momento della perdita di un caro... ma quello che rimane dopo il periodo di lutto... sono le cose non dette... per quanto mi riguarda non temo la morte perche' ne ho fatto esperienza... dire che parlo coi morti sa' di fenomeno da baraccone... pero' nella vita tutto puo' succedere...

Il rispetto che intendevo era sul gioco di parole un po' sopra le righe...

Sulla comunicazione non e' cosa da oggi... come ben sai...
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Vecchio 23-08-2006, 00.59.10   #49
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Parlando (anzi scrivendo) abbiamo toccato diversi punti, su qualcuno siamo d'accordo tutti o parecchi, su altri no.
Secondo il mio punto di vista (ripeto è il "mio", tenendo presente che nessuno inventa niente, non è detto che dobbiamo essere tutti d'accordo, io lo espongo e basta) la paura ha la funzione di filtro, cioè deve impedirci di entrare in contatto con delle cose con cui non siamo pronti ad entrare in contatto, mentre l'accettazione è tra virgolette (poi vi dirò perchè tra virgolette) l'opposto, cioè l'apertura verso aspetti che fin'ora non abbiamo potuto comprendere (comprendere come intelletto e materialmente) in pratica se usassimo termini religiosi direi che la paura potrebbe essere i demoni, e l'accettazione gli angeli, se usassimmo termini di altre tradizioni tra cui l'alchemica direi che la paura è la luna e l'accettazione il sole.
In pratica la cosa vista da questo punto di vista è che la paura è un freno ma necessario senza un lavoro su di se, cioè man mano che siamo pronti a nuove esperienze, certe paure scompaiono (anche da sole, ma sempre con lavoro conscio o incoscio) di conseguenza "aumenta" l'accettazione.
Tra virgolette "aumenta" e "accettazione" sopra, perchè in realtà non aumenta.... c'è sempre sotto (come l'amore) solo che è nascosta dalla paura .
Voglio cercare di fare nei limiti delle mie possibilità molto limitate.... un sunto.
Uno ha mostrato il " suo " pensiero col quale devo dire mi trovo pienamente d'accordo.
Secondo me la Paura si esprime a differenti intensità e del resto, ad esempio, le fobie possono essere o meglio " vivere " con una intensità maggiore.
Mi fa molto pensare il discorso " Paura " e " accettazione ".
Queste due componenti le vedo come due bolle di sapone....si si..!!
Due bolle di sapone che " aumentano e diminuiscono" all'occorrenza che sono ancora divise sostanzialemente.
Diminuendo la bolla " Paura " aumenta quella dell'accettazione, però non sono sicuro che sia vero il contrario e cioè aumentando la paura diminuisce l'accettazione....
La parte importante penso che sia nel momento in cui ci si " muove " all'interno di se, scoprendo, e all'occorrenza com-prendendo nell'accettazione, ciò che risulta essere un blocco...o melgio il blocco.....che riguarda un caso specifico...
per questo verso la bolla dell'accettazione...diviene più com-prensiva assorbendo la paura eliminandone al contempo il confine. Quindi attraverso l'esperienza ( conscia o inconscia ) esite questa possibilità....
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 23-08-2006, 13.26.27   #50
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Diminuendo la bolla " Paura " aumenta quella dell'accettazione, però non sono sicuro che sia vero il contrario e cioè aumentando la paura diminuisce l'accettazione....
La parte importante penso che sia nel momento in cui ci si " muove " all'interno di se, scoprendo, e all'occorrenza com-prendendo nell'accettazione, ciò che risulta essere un blocco...o melgio il blocco.....che riguarda un caso specifico...
Quando aumenta la paura, se ti lasci soffocare da essa, l'accettazione a mio parere diminuisce eccome... non accetti che la paura faccia parte di te, cerchi di reprimerla in ogni modo, e più cerchi di reprimere e più non la accetti.. e non ti accetti.
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