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Vecchio 04-12-2006, 21.55.37   #1
griselda
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Predefinito L'insegnamento come vocazione

Sono andata al colloquio dei genitori -insegnanti par la fine del primo quadrimestre. Otto di loro hanno espresso tutti lo stesso parere positivo… la nona insegnante ( di artistica) parere opposto. Alla mia perplessità e alla richiesta di spiegazioni per poter riuscire a comprendere la motivazione che crea questa discrepanza ha reagito come punta da mille spilli…si è sentita attaccata…( premetto che l’insegnante si lamentava anche di tutta la classe. Dichiarando che i ragazzini hanno l’encefalogramma piatto)
Mi domando ora se neppure davanti all’evidenza si possa fare un esame di coscienza?
L’insegnamento dovrebbe essere una missione, un’arte, giovani menti in mano a plasmatori che possono fare la differenza.
Siamo capaci tutti di raccontare delle cose ma la differenza consiste nella capacità di interessare tutti, attirare l’attenzione nonostante la materia magari ostica. Di semplificare e rendere digeribile anche la materia più indigesta. Ma quanto costa questo? Quanto impegno richiede porsi davanti a ragazzini diversi e vivaci per dare invece che cercare di ricevere?
Credo che l’insegnamento dovrebbe essere una vocazione, ma questo è quasi impossibile e ci ritroviamo poi con ragazzi che smettono di studiare nauseati da tutto quello che “non hanno ricevuto”.
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Vecchio 05-12-2006, 00.09.46   #2
Sole
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Sono dell'idea che per insegnare qualsiasi cosa bisogna essere quella cosa .. entrarci dentro, altrimenti non potrai mai trasmettere quel minimo di passione e trasporto che trascina chi insegna.

Alla fine capita che per poterlo vivere si cerca negli altri .. e così...
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Vecchio 05-12-2006, 01.06.30   #3
Kael
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Non posso che essere d'accordo con te Griselda, estendendo poi il discorso anche a tutti i mestieri in generale...
Ogni mestiere dovrebbe essere una missione, credere in quello che si fa, metterci impegno e devozione, e non un fare svogliato solo perchè si deve...
Degli insegnanti ne hai parlato tu, e credo che tutti ci siano passati almeno una volta... Io estendo il discorso ai medici, categoria che dovrebbe essere altrettanto "nobile" (come tutti i mestieri poi..) e invece solo pochi ormai sembrano essere davvero in "missione"... gli altri sono lavoratori distratti per cui i pazienti sono l'ultimo dei pensieri... e poi poliziotti che dovrebbero garantire la "giustizia", e poi sono i primi ad infrangerla... idraulici che chiedono un patrimonio di soldi per poi fare un lavoro superficiale e sbrigativo... etc etc
Insomma, quanti veri "mestieranti" esistono ancora? Solo un paio di volte ho avuto la fortuna di vederne qualcuno all'opera, e come dici tu era vera e propria arte... Ti incantavi a guardarli, la dedizione e l'impegno che ci mettevano... Per persone così, la vera ricompensa non era il denaro che gli veniva retribuito, ma il piacere di vedere manifestato il risultato del proprio amore in ciò che avevano fatto... Come per un insegnante vedere un bambino diventare uomo...

__________________

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Vecchio 05-12-2006, 02.22.04   #4
Haamiah
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L’insegnamento dovrebbe essere una missione, un’arte.............[/font]Credo che l’insegnamento dovrebbe essere una vocazione, ma questo è quasi impossibile e ci ritroviamo poi con ragazzi che smettono di studiare nauseati da tutto quello che “non hanno ricevuto”.
Non posso che concordare che l'insegnamento dovrebbe essere così come dici.....lo dicevo sempre anch'io....e fare gli insegnanti al giorno d'oggi, nella scuola di oggi, dovrebbe essere una vocazione più che mai (come dovrebbe esserlo pure essere genitori....), e andare ad insegnare solo per riscuotere la busta paga non è certo il massimo.....e poichè la (non)vocazione non 'paga' , per questo molti insegnanti decidono di cambiare mestiere....
Di coloro che lo fanno fino alla pensione....beh alcuni sono ottimi insegnanti con innegabile vocazione, altri......perchè non potevano fare diversamente e dovevano riscuotere la busta paga......
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Vecchio 09-12-2006, 14.43.23   #5
Smashan
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Sono anche io d'accordo con tutti voi.....ma ci sono anche altri aspetti da considerare.
Io vengo da una famiglia di insegnanti, e a mia volta ho avuto modo di 'fare l'insegnante', a spizzichi e bocconi e un po' per gioco, quando ero ancora al liceo.
Trovarsi dietro una cattedra è una bellissima sensazione, non tanto perchè senti di avere del potere, poichè in realtà è sempre tutto da guadagnare, il potere lo hai sempre nella misura in cui sono gli altri ad accordartelo, e lo puoi perdere con un semplice errore.
La bellezza della cattedra è quella di poter trasmettere qualcosa, che siano nozioni, ma anche entusiasmo, condividere interessi..ecc
Se ami quello che fai, hai una marcia in più...quindi sono d'accordo sulla vocazione.
Ma purtroppo la vocazione non dura in eterno, ci sono grandi ostacoli, come quella di un prete verso Dio...ad un certo punto la vocazione resta solo un fondamento, e man mano che il palazzo cresce nel tempo, hai bisogno anche di resistenza, costanza e dedizione.

Mia madre aveva questa vocazione, era una brava insegnante ed aveva passione...ma fu lei a privarsene per il tempo che passava.
Con il passare degli anni, ogni generazione peggiorava sempre di più, e si ritrovava a non poter più insegnare italiano, ma si ritrovava a dover insegnare a leggere e scrivere a persone che se ne fregavano.
Insegnava alle medie...e sempre più numerosi iniziavano ad uscire dalle scuole elementari più svogliati, con genitori assenti, sempre più ignoranti, addormentati.
Un altro esempio viene da una chiacchierata che ebbi tempo fa con una mia vecchia insegnante di filosofia, che mi diceva che i ragazzi oggi non si facevano più domande, non avevano più voglia, la cultura passava in quarto piano....e questo per lei era molto difficile da digerire.
Quando ami tanto qualcosa, vedere che dall'altra parte con il passare del tempo c'è sempre meno interesse, diventa molto pesante, per alcuni insopportabile....e molti si arrendono.
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Vecchio 09-12-2006, 16.26.11   #6
moonA
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Concordo anch'io con tutti, anche con ciò che dice Smashan....le ultime generazione sono molto diverse da quelle di una volta, però non bisogna neanche generalizzare, è vero che molti ragazzi sono svogliati e addirittura arroganti..però ci saranno ancora i bravi studenti?!! Secondo me poi alcune materie andrebbero tolte, come artistica e musica...non tutti sono portati per queste "arti", quindi è ovvio che poi l'insegnante non è soddisfatto dell'allievo che non ha quelle doti necessarie che per loro sono tanto naturali....dovrebbero capire che non sono materie per tutti, per questo quegli insegnanti li destinerei esclusivamente a scuole apposite.
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Vecchio 09-12-2006, 16.26.22   #7
Uno
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una volta (se ne trova ancora qualcuna in qualche vecchia struttura) le cattrede erano rialzate da una pedana in legno, come del resto il tavolo del giudice in tribunale....... e se il significato evidente era essere visibile da tutto l'auditorio (strano eh... audi e essere visibili) qualcuno potrebbe leggervi simboli quali essere al di sopra... essere sollevati e staccati da terra.
Io darei il 50% di responsabilità.... i ragazzi oggi frutto di genitori direttamente o ereditariamente sessantottini pretendono solo le cose belle di quella rivoluzione, i genitori assenti e addormentati li appoggiano, ma anche molti insegnanti ormai fanno parte di quelle generazioni.... e quelli della vecchia guardia come la mamma di Sma non se la sentono di fare le battaglie ai mulini a vento.... peccato....

Il cambiamento sarà possibile solo quando dalla base i giovani si renderanno conto che non hanno niente, che non sono nessuno e che senza impegno la manna scende per un pò e poi finisce, ci vogliono cambi generazionali... allora si vedranno le reali potenzialità di alcune rivoluzioni.
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Vecchio 09-12-2006, 17.03.25   #8
Ray
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In linea di massima sono daccordo con quel che dite un po' tutti... la cetegoria degli insegnanti un po' come emblema della degenarazione moderna dei mestieri... è inutile che ripeto con mie parole quel che avete detto voi.

Quel che però non si è considerato, dato che si parla di vocazione, è che essa dovrebbe esserci da entrambi i lati. Ovvero la vocazione non è solo quella all'insegnamento, ma anche all'apprendimento. Si deve desiderare di in-segnare, ma anche di venire in-segnati...

A titolo di provocazione, la pessima situazione attuale che constatiamo giorno dopo giorno nelle scoule a tutti i levelli è anche, a mio modo di vedere, la diretta conseguenza dell'obbligatorietà delle scuole, e non parlo solo delle scuole dell'obbligo per legge, ma anche quelle successive, "obbligatorie" in maniera indiretta per la faccenda del pezzo di carta e non solo... capisco il momentaneamente svolgiato in terza media... ma all'università pare esagerato... ma anche l'obbligatorietà indiretta è figlia di quella diretta.

Voi che ne pensate?
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Vecchio 09-12-2006, 17.30.16   #9
griselda
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La colpa dei genitori al cinquanta per cento con il nuovo tipo di insegnamento?
Nella scuola sono state apportate delle modifiche…tipo alle elementari i bambini sono lasciati molto liberi di alzarsi dai banchi, di esprimere opinioni anche tutti insieme. Logicamente il tempo delle lezioni si accorcia notevolmente, l’attenzione è relativa…la personalità si espande….
Vi sono pro e contro secondo me che poi si ripercuotono sulle scuole successive, dove gli insegnanti non sono ancora frutto di queste innovazioni. Nella scuola media inferiore si vorrebbe che questi ragazzi avessero tutte le caratteristiche che non sono state loro insegnate, invece che insegnarle con la pazienza che occorrerebbe. Questo fa nascere incomprensioni.
Sono molte le cose che sono cambiate ma non sono ancora cambiati gli insegnati, che avranno si fatto corsi di aggiornamento ma non sono il frutto di questi insegnamenti. Le materie che oggi si studiano alle medie inf. sono talmente tante che nessuna viene approfondita. Viene insegnata, fatta la verifica e poi stop si passa ad un’altra. Alla fine secondo me c’è un’infarinatura generale che però richiede un surpluss di energie, ma che alla fine lascia poco o niente. Spero di sbagliarmi.
Anche le materie come artistica, scienze, musica sono state ampliate al massimo, persino la famosa l’educazione fisica ora ha la parte anche teorica da studiare e mettere in pratica.
Nella scuola di mio figlio vi è un professore “diverso” dagli altri.
Quando lo incontro mi guarda e mi dice.” Mi raccomando non venga al colloquio non perda il suo tempo…” i ragazzi lo amano e qualunque cosa chieda loro essi la fanno. È l’insegnante di lingua. Quando lo incontro nei corridoi ha sempre un sorriso per tutti, ma è fermo e risoluto quando la necessità lo richiede. La sua principale capacità non è quella di essere insegnante ma di essere umano. Ad una mia perplessità rispose con questa frase “ Ma signora…! Ma sa cosa vuol dire stare in classe con tutte queste ragazzine carine, e sono tutto molto carine, a quest’età, con gli ormoni in subbuglio?” insomma cerca di comprendere al meglio tutto ciò che lo circonda, le ansie dei ragazzi, le paure, i loro exploit. Ma allo stesso tempo riesce ad ottenere miglioramenti incredibili da tutti i ragazzi.
Sono convinta che per lui sia davvero una vocazione.



p.s. sono d’accordo con Uno ai ragazzi va insegnato dai genitori che ci si deve impegnare per ottenere. La cosa più difficile oggi è quella di andare contro corrente, e far capire al proprio figlio che quello che oggi sembra essere schiavitù un giorno potrà essere libertà.

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Vecchio 09-12-2006, 17.48.03   #10
Smashan
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Concordo anch'io con tutti, anche con ciò che dice Smashan....le ultime generazione sono molto diverse da quelle di una volta, però non bisogna neanche generalizzare, è vero che molti ragazzi sono svogliati e addirittura arroganti..però ci saranno ancora i bravi studenti?!! Secondo me poi alcune materie andrebbero tolte, come artistica e musica...non tutti sono portati per queste "arti", quindi è ovvio che poi l'insegnante non è soddisfatto dell'allievo che non ha quelle doti necessarie che per loro sono tanto naturali....dovrebbero capire che non sono materie per tutti, per questo quegli insegnanti li destinerei esclusivamente a scuole apposite.

Ciao Moona,
non sono d'accordo sul fatto di eliminare alcune materie perchè non tutti hanno la predisposizione all'eccellenza.
L'educazione artistica e musicale sono importantissime nella scuola, non solo perchè spesso rappresentano momenti di svago costruttivo, ma anche perchè espandono qualità della mente.
Non sono solo per chi ha predisposizione, altrimenti lo stesso si può dire della matematica, della filosofia, del latino e del greco.
Non ero bravo in musica, ma l'ho studiata, e mi è servita....anche se non sono un musicista e sono pessimo con uno strumento in mano....mi è comunque servita.
Sono materie che sensibilizzano, che 'approfondiscono', e che stimolano creatività, fantasia ed ingegno...doti fondamentali per l'apprendimento.
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Vecchio 09-12-2006, 18.26.20   #11
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Se venissero considerate come materie di svago e come un momento per espandere la mente andrebbe benissimo, ma spesso i professori pretendono troppo da bambini che sono negati per queste arti...poi per esempio in educazione artistica(ai miei tempi) era il professore che diceva cosa dovevi disegnare....assurdo
Inoltre se si eliminassero le materie più professionali(da destinare a scuole apposite) come queste ci sarebbe più tempo per l'insegnamento più approfondito delle altre....quelle che ti servono nella vita.
Io amo la musica e il disegno....ma anche se non le avessi studiate a scuola a casa ero sempre con la matita in mano....poi penso che un bambino portato per queste arti è bene che venga indirizzato dai genitori, fin da piccolo, in scuole specifiche(istituto d'arte e conservatorio).
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Vecchio 10-12-2006, 02.25.45   #12
MaxFuryu
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Spesso alcune cose/materie mi sono state inculcate con "forza"
all'epoca non ne ero portato o forse non mi piacevano, però poi mi sono tornate più in avanti nella memoria quando mi sono servite.
è strano come a volte anche metodi di insegnamento che sembrano "brutali" hanno i loro pro
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Vecchio 10-12-2006, 11.47.59   #13
Astral
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Sono daccordo con Sole, per insegnare bisogna inanzitutto conoscere, ma sopratutto possederla questa conoscenza interiore, altrimenti a mio avviso si seminerà soltanto la propria ignoranza e la propria mancanza.
Oltretutto chi non ha questa conoscenza, sarà spesso vittima di invidia verso coloro che ce l'hanno e creano spesso anche delle rivalità.

Non è tutto... per essere un buon insegnate non basta conoscere le proprie discipline alla perfezione, ma sopratutto trasmetterle.

Infatti posso essere un bravo cuoco, ma se non so insegnare a cucinare, sono un pessimo insegnate.

L'insegnante è prima di tutto un trasmettitore, ed un comunicatore, per cui a mio avviso quando si ricorre ad un insegnante bisogna sempre assicurarsi che oltre alle adeguate conoscenze, sia in grado di trasmetterle.

Purtroppo nel caso di Griselda, è più difficile scegliere gli insegnamenti scolastici,perchè li sceglie la scuola.Non sono padre, ne madre, ma posso soltanto dire, che la dove vi è carenza di un insegnante e non del bambino, un genitore può fare molto con il suo appoggio, per non lasciare un ricordo negativo di quella materia al proprio figlio.
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Vecchio 11-12-2006, 11.47.05   #14
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Purtroppo nel caso di Griselda, è più difficile scegliere gli insegnamenti scolastici,perchè li sceglie la scuola.Non sono padre, ne madre, ma posso soltanto dire, che la dove vi è carenza di un insegnante e non del bambino, un genitore può fare molto con il suo appoggio, per non lasciare un ricordo negativo di quella materia al proprio figlio.
Sto cercando di spostare l'attenzione dalla Prof alla materia...
Come sottolinea MoonA non è semplice a volte ( al di là della parte teorica) disegnare qualcosa che non ci piace o non ci interessa...oltre la fatto di possedere quel "dono" particolare...
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Vecchio 11-12-2006, 15.37.12   #15
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a me sembra normale invece (a parte il fatto che l'educazione artistica non è solo disegno, ma è storia dell'arte ecc...) sarebbe inutile arrivare a scuola e che ognuno disegnasse quello che gli passi per la testa(tipo asilo)
il disegnare cose stabilite serve soprattutto ad insegnare delle tecniche di disegno, e questo è uno dei fini della materia
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Vecchio 11-12-2006, 16.16.50   #16
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a me sembra normale invece (a parte il fatto che l'educazione artistica non è solo disegno, ma è storia dell'arte ecc...) sarebbe inutile arrivare a scuola e che ognuno disegnasse quello che gli passi per la testa(tipo asilo)
il disegnare cose stabilite serve soprattutto ad insegnare delle tecniche di disegno, e questo è uno dei fini della materia
Sono d'accordo con te e consapevole di non essermi espressa con attenzione...quello che volevo dire..anzi lo domando magari a chi è più esperto di me: se non è possibile far innamorare i ragazzi a questa materia magari invogiandoli a disegnare tecniche diverse che so a questa età magari l fumetto o la caricatura che so qualcosa che attiri (insomma uscire dallo standard) la voglia di disegnare anche perchè nella scuola inferiore è più che altro, credo, uno stimolo per vedere poi che indirizzo prendere nelle scuole sucessive. magari mi sbaglio. Aspetto lumi.
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Vecchio 11-12-2006, 16.29.02   #17
Sole
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Ma lo scopo dell'insegnamento è anche disciplinare. Non è disegno libero ma studio delle tecniche di disegno.

Poi se mi appassiono ho le basi per imparare fuori.

Io ero molto brava in disegno e volevo solo fare di testa mia senza mai applicare la tecnica.. e nonostante i miei disegni fossero favolosi avevo voti bassi.
Un giorni applicai la tecnica, venne un disegno orribile .. presi 10.

La creatività va anche educata altrimenti diventiamo dei geni folli :

edit: scusa max ti ho fatto l'eco.

Ultima modifica di Sole : 11-12-2006 alle ore 16.33.30.
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Vecchio 11-12-2006, 16.59.55   #18
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MIo ero molto brava in disegno e volevo solo fare di testa mia senza mai applicare la tecnica.. e nonostante i miei disegni fossero favolosi avevo voti bassi.
Un giorni applicai la tecnica, venne un disegno orribile .. presi 10.
Grazie Sole questa tua esperienza mi ha acceso la luce
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Vecchio 13-12-2006, 15.50.39   #19
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Io ero molto brava in disegno e volevo solo fare di testa mia senza mai applicare la tecnica.. e nonostante i miei disegni fossero favolosi avevo voti bassi.
Un giorni applicai la tecnica, venne un disegno orribile .. presi 10.
Mi auto cito perchè stavo un pò ripensando a questa cosa con la testa di oggi e non di allora.. e volevo approfondirla meglio.

Quando si ha una dote innata si tende a pensare che non si ha bisogno di altro.
"So farlo e non ho necessità che nessuno mi insegni niente"
Se all'epoca avessi avuto la testa di ora avrei capito che la dote innata va coltivata ed educata. L'applicazione di regole alla dote non vuol dire imprigionarla ma bensì liberarla depurarla di piccole imperfezioni esaltantone al massimo le caratteristiche (questo lo vedo in ogni millimetro del corpo e dell'animo umano.. su ogni caratteristica) per poi potersi esprimere oltre le regole che l'hanno maturata.

Così un costruttore di ali se conoscesse la tecnica di fabricarne, oltre alla sua genialità, saprebbe volare (esempio estremo).

Forse sono andata un pochetto OT.. forse stava bene in disciplina questo discorso. Ma la sostanza è accettare che un insegnante possa darci dei consigli basati magari sull'eperienza e la disciplina, anche se noi vediamo distortamente la questione, è forse il primo momento di umiltà verso noi stessi alla ricerca della perfezione.

E' chiaro che poi ci siano difficoltà derivanti da una perdita di valori dilagante all'intrno delle famiglie. Che ci siano insegnanti che perdano interesse però è anche vero che vediamo sempre agli altri e non troviamo la ricchezza dell'esperienza.
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Vecchio 13-12-2006, 18.21.47   #20
Iside@
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Come molti hanno già detto se non c'è passione ed entusiasmo non si puo fare nulla ... neanche alzarsi alla mattina per iniziare il nuovo giorno!
I miei ricordi sulle elementari sono stati positivi ed emozionanti, le medie sono state un po piu difficili specie per la troppa severità che gli insegnanti mettevano nella disciplina, le superiori invece un vero disastro oltre che a tanta confusione!
Venivi apprezzato per le moine che facevi al professore e se sbagliavi una sola cosa venivi etichettato a vita.
Forse è questo che in parte puo essere successo a te Griselda.
I professori non avevano voglia di ascoltarti e capire.
Continuavano a protestare sugli orari ed obblighi del loro contratto lasciando noi in balia della frenesia per l'autogestione!
Tra di loro poco collaborazione, senza contare le chiare antipatie.
In tutto questo clima si doveva fare i conti con i doveri, con i compiti, con il rapporto compagni ecc.
Immagino non sia facile ne per i professori ne per gli studenti creare un po di armonia perchè personalità diverse e sfuse vanno poi ad incendiarsi.
Certo che se ci fosse un po meno invidia in certi ambienti tutto filerebbe meglio .... con piu armonia.
Quello che si legge nei giornali di cronaca è solo l'aumento di certi atteggiamenti, non so neanche io dove parte la colpa.
Iside@ non è connesso  
 


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