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Vecchio 06-07-2008, 12.40.16   #1
Kael
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Predefinito Il Sapere

Di solito associato solo al campo mentale, intellettuale, è curioso vedere come nei modi di dire popolari il suo utilizzo sia assai più ampio..
Ad esempio si usa dire "Sai di fumo oggi" oppure "questa casa sa di chiuso", ma anche "quel tipo mi sa di un imbroglione" oppure "mi sa che non posso fidarmi".
Nei primi due esempi è abbastanza evidente che il sapere è associato all'odore, al sapore (uhmm... sapere-sapore..) un'emanazione del corpo che continene un numero incredibile di informazioni ma che noi uomini abbiamo dimenticato quasi del tutto ad elaborare. Basti ricordare però che i cani dall'odore riescono a capire se una persona è buona o cattiva, se cioè si avvicina a loro con intenzioni ostili o pacifiche, ma anche il suo grado di salute. Le tossine emanate dal corpo in caso di malattia sono facilmente captabili dai ricettori posti nel naso dei nostri "migliori amici" che spesso si sono sentite storie in cui ci hanno salvato la vita...
Così come la cultura, la letteratura, la matematica, etc... sono "saperi" della mente, così anche gli odori e i sapori sono "saperi" del corpo..

Gli altri due esempi poi sono interessanti... quel "mi sa" stà per "a me sa", quel tipo a me sa di un imbroglione. Cioè quel tipo a me odora di un imbroglione, emana il sapere/sapore di un imbroglione.
L'odore del corpo insomma emana informazioni ad ogni livello, se è una persona fisicamente in salute, se è arrabbiata, se è felice... addirittura se ha la predisposizione ad essere onesta piuttosto che disonesta..

E' chiaro che questi modi di dire provengono da un tempo in cui gli uomini erano veramente capaci di "fiutare" gli odori degli altri esseri, anche se sono sicuro che molti si ri-fiutano di crederlo

Il discorso si riallaccia comunque al vecchio thread "Sapere ed Essere", e in particolar modo trovo un collegamento interessante anche su quello del Desiderio. Lì l'aforisma recita "Rinunciare ad un desiderio è meraviglioso", e quel "ri-nunciare" significa "rifiutarsi di far sapere" (da nunziare, far sapere)
Se mangio troppo aglio insomma, "so" di aglio, il mio corpo "annuncia" tutto intorno a se il sapore dell'aglio, allo stesso modo che se andassi in giro gridando "oggi ho mangiato tanto aglio gente!!". Solo che se con gli odori prettamente fisici è abbastanza facile per tutti, con altre cose sono pochi quelli a saper decifrare le loro informazioni.

Rinunciare ad un desiderio insomma può significare non permettere di corrompere il proprio Essere con altri odori "estranei", ma di mantenerlo puro e di lasciare che "sappia" di se stesso...
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Vecchio 06-07-2008, 12.54.23   #2
stella
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Di solito associato solo al campo mentale, intellettuale, è curioso vedere come nei modi di dire popolari il suo utilizzo sia assai più ampio..
Ad esempio si usa dire "Sai di fumo oggi" oppure "questa casa sa di chiuso", ma anche "quel tipo mi sa di un imbroglione" oppure "mi sa che non posso fidarmi".
Nei primi due esempi è abbastanza evidente che il sapere è associato all'odore, al sapore (uhmm... sapere-sapore..) un'emanazione del corpo che continene un numero incredibile di informazioni ma che noi uomini abbiamo dimenticato quasi del tutto ad elaborare. Basti ricordare però che i cani dall'odore riescono a capire se una persona è buona o cattiva, se cioè si avvicina a loro con intenzioni ostili o pacifiche, ma anche il suo grado di salute. Le tossine emanate dal corpo in caso di malattia sono facilmente captabili dai ricettori posti nel naso dei nostri "migliori amici" che spesso si sono sentite storie in cui ci hanno salvato la vita...
Così come la cultura, la letteratura, la matematica, etc... sono "saperi" della mente, così anche gli odori e i sapori sono "saperi" del corpo..

Gli altri due esempi poi sono interessanti... quel "mi sa" stà per "a me sa", quel tipo a me sa di un imbroglione. Cioè quel tipo a me odora di un imbroglione, emana il sapere/sapore di un imbroglione.
L'odore del corpo insomma emana informazioni ad ogni livello, se è una persona fisicamente in salute, se è arrabbiata, se è felice... addirittura se ha la predisposizione ad essere onesta piuttosto che disonesta..

E' chiaro che questi modi di dire provengono da un tempo in cui gli uomini erano veramente capaci di "fiutare" gli odori degli altri esseri, anche se sono sicuro che molti si ri-fiutano di crederlo

Il discorso si riallaccia comunque al vecchio thread "Sapere ed Essere", e in particolar modo trovo un collegamento interessante anche su quello del Desiderio. Lì l'aforisma recita "Rinunciare ad un desiderio è meraviglioso", e quel "ri-nunciare" significa "rifiutarsi di far sapere" (da nunziare, far sapere)
Se mangio troppo aglio insomma, "so" di aglio, il mio corpo "annuncia" tutto intorno a se il sapore dell'aglio, allo stesso modo che se andassi in giro gridando "oggi ho mangiato tanto aglio gente!!". Solo che se con gli odori prettamente fisici è abbastanza facile per tutti, con altre cose sono pochi quelli a saper decifrare le loro informazioni.

Rinunciare ad un desiderio insomma può significare non permettere di corrompere il proprio Essere con altri odori "estranei", ma di mantenerlo puro e di lasciare che "sappia" di se stesso...
Questo "sapere" mi fa pensare che per sapere bisogna prima aver fatto esperienza di quella cosa, in questo caso di quel particolare odore...
Quando mi troverò nuovamente di fronte a quella cosa o quella persona o una persona che mi ricorda quella, la mia mente riconoscerà l'esperienza, quindi saprà riconoscere quell'odore, o il modo di fare di quella persona...
Si usa anche dire, "quel tipo odora di soldi" anche se a prima vista i soldi non hanno nessun odore, ma solo a vederlo la mente ricorda che certe cose solo chi ha soldi può permettersele....
Un altro modo di dire: "pagare profumatamente" vuol dire che in un certo senso anche i soldi hanno un loro profumo carattistico....

Un'altra cosa che noto è che per definire una cosa negativa si dice "Questo mi puzza" mentre, come nell'esempio sopra, una cosa che riteniamo positiva come le cose belle che costano care "quelle profumano...."
Cosicchè associamo gli odori buoni a cose desiderabili, quelli cattivi a cose non desiderabili.

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Vecchio 06-07-2008, 16.45.25   #3
griselda
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Ad esempio si usa dire "Sai di fumo oggi" oppure "questa casa sa di chiuso", ma anche "quel tipo mi sa di un imbroglione" oppure "mi sa che non posso fidarmi".
Nei primi due esempi è abbastanza evidente che il sapere è associato all'odore, al sapore (uhmm... sapere-sapore..) un'emanazione del corpo che continene un numero incredibile di informazioni ma che noi uomini abbiamo dimenticato quasi del tutto ad elaborare. Basti ricordare però che i cani dall'odore riescono a capire se una persona è buona o cattiva, se cioè si avvicina a loro con intenzioni ostili o pacifiche, ma anche il suo grado di salute. Le tossine emanate dal corpo in caso di malattia sono facilmente captabili dai ricettori posti nel naso dei nostri "migliori amici" che spesso si sono sentite storie in cui ci hanno salvato la vita...
Così come la cultura, la letteratura, la matematica, etc... sono "saperi" della mente, così anche gli odori e i sapori sono "saperi" del corpo..

Gli altri due esempi poi sono interessanti... quel "mi sa" stà per "a me sa", quel tipo a me sa di un imbroglione. Cioè quel tipo a me odora di un imbroglione, emana il sapere/sapore di un imbroglione.
L'odore del corpo insomma emana informazioni ad ogni livello, se è una persona fisicamente in salute, se è arrabbiata, se è felice... addirittura se ha la predisposizione ad essere onesta piuttosto che disonesta..

E' chiaro che questi modi di dire provengono da un tempo in cui gli uomini erano veramente capaci di "fiutare" gli odori degli altri esseri, anche se sono sicuro che molti si ri-fiutano di crederlo

Il discorso si riallaccia comunque al vecchio thread "Sapere ed Essere", e in particolar modo trovo un collegamento interessante anche su quello del Desiderio. Lì l'aforisma recita "Rinunciare ad un desiderio è meraviglioso", e quel "ri-nunciare" significa "rifiutarsi di far sapere" (da nunziare, far sapere)
Se mangio troppo aglio insomma, "so" di aglio, il mio corpo "annuncia" tutto intorno a se il sapore dell'aglio, allo stesso modo che se andassi in giro gridando "oggi ho mangiato tanto aglio gente!!". Solo che se con gli odori prettamente fisici è abbastanza facile per tutti, con altre cose sono pochi quelli a saper decifrare le loro informazioni.

Rinunciare ad un desiderio insomma può significare non permettere di corrompere il proprio Essere con altri odori "estranei", ma di mantenerlo puro e di lasciare che "sappia" di se stesso...
Bel post Kael condivido.
In effetti si dice anche quello ha naso per gli affari. I feromoni il corpo li percepisce anche se noi non siamo più in grado di riconoscerli.
Ma anche la pioggia si percepisce in questo modo, mi sa che piove, si suole dire.
Mia madre la sera, io le dicevo, sta arrivando papà lei mi rispondeva come fai a saperlo hai sentito l'odore? ( che è un modo di dire)
Quindi credo si che come ci si pone verso alcune cose si emetta un odore particolare che noi non sentiamo ma il corpo percepisce, io ho sempre pensato passasse dagli occhi invece dal post devo dire che propendo per quello che hai detto.
Probabilmente abbiamo dentro un registratore che incamera tutto e la prima esperienza viene registrata, ecco che poi la riconosciamo attraverso i sensi ma inconsapevolmente.
A me capita spesso di dire: così a naso mi ispira poca fiducia.O la prima impressione è quella che conta.
Curioso che proprio oggi al tg hanno fatto vedere un'immagine di una località lacustre e appena l' ho vista ho ricordato l'odore che sentii da bambina quando ci andai la prima volta, quell'immagine sapeva di buono, perchè era legata ad un bel ricordo.
Non possiamo non tenere conto della nostra parte animale che emette a nostra insaputa oltre che a registrare.
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Ultima modifica di griselda : 06-07-2008 alle ore 16.52.58. Motivo: aggiunta
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Vecchio 06-07-2008, 23.12.19   #4
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Il nostro corpo è un Athanor e come tale cucina e trasforma tutto, dal cibo alle impressioni che riceviamo in ogni momento.I fumi del camino trapassano attraverso i pori e da lì la qualità dello scarto determina l'odore che è anche il notro biglietto da visita. E' noto che alcuni santi profumano di gelsomino. il loro Athanor scarta profumo.
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Vecchio 01-05-2011, 22.59.14   #5
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Tiro su sto vecchio tread perchè proprio oggi leggevo di sta cosa.

Senza perdermi (e annoiarvi) con questioni linguistiche (ma se serve lo faccio) in effetti "sapere" significa sia avere conoscenza che avere gusto (e odore).
Il significato originario è il secondo... ma man mano la parola ha iniziato ad avere un significato legato alla coscienza. Sapiens è colui che sa (il saggio), ma anche la cosa che ha sapore.

Il punto è: come si è arrivati dall'uno all'altro? Dove sta la connessione tra sapore e sapere?

Anticamente erano convinti - e modernamente lo sappiamo "scientificamente" - che il sapore (e l'odore) ha a che fare con i fluidi delle cose. Un frutto secco ha meno sapore di un frutto fresco... stessa cosa per l'odore. E in genere vale un po' per tutto.
Quindi si riteneva che il sapore fosse qualità intrinseca dell'oggetto e non di chi lo percepiva (poi ovvio , si può percepire più e meno e correttamente o meno), ma questa qualità era specifica dei fluidi che scorrevano in esso...
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Vecchio 01-05-2011, 23.10.19   #6
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Banalmente mi viene in mente che i bambini conoscono mettendo in bocca le cose.
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Vecchio 02-05-2011, 00.32.03   #7
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Un frutto secco ha meno sapore di un frutto fresco... stessa cosa per l'odore. E in genere vale un po' per tutto.
Quindi si riteneva che il sapore fosse qualità intrinseca dell'oggetto e non di chi lo percepiva (poi ovvio , si può percepire più e meno e correttamente o meno), ma questa qualità era specifica dei fluidi che scorrevano in esso...
Il discorso mi piace molto e lo condivido ma pignoleggio sui sapori del secco rispetto al fresco...si prendano dalle spezie ai frutti...per fare un esempio potrei citare il fico o anche alcune erbe...
Direi che il secco l'ha più pungente o concentrato rispetto all'altro soggettivamente parlando

Per quanto riguarda poi il sapere di qualcosa basta prendere in considerazione alcuni cibi in particolare che possono essere ad esempio la cipolla e l'aglio questi una volta ingeriti ci fanno sapere di loro.
Questo rapportato al tutto ..... è proprio ciò di cui parli tu
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Vecchio 02-05-2011, 10.28.13   #8
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Il discorso mi piace molto e lo condivido ma pignoleggio sui sapori del secco rispetto al fresco...si prendano dalle spezie ai frutti...per fare un esempio potrei citare il fico o anche alcune erbe...
Direi che il secco l'ha più pungente o concentrato rispetto all'altro soggettivamente parlando
Non ho capito se stai dicendo che in certi casi il secco ha più sapore o se stai dicendo altro. In caso fosse, secondo me ha comunque più sapore il fresco (dove con fresco intendo coi fluidi) e vale sia per le spezie che per i fichi. Per sapore intendo anche odore.
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Vecchio 02-05-2011, 11.37.05   #9
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Non ho capito se stai dicendo che in certi casi il secco ha più sapore o se stai dicendo altro. In caso fosse, secondo me ha comunque più sapore il fresco (dove con fresco intendo coi fluidi) e vale sia per le spezie che per i fichi. Per sapore intendo anche odore.
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