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Vecchio 11-03-2008, 15.35.34   #1
nikelise
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Predefinito Alla ricerca di maestri

Mi viene in mente una cosa imparata al liceo:
un poeta latino accusato di plagio cosi' si difese:
'' tutto quello che si dice e si scrive e' stato gia' detto e scritto.Cio' che cambia e' COME lo si dice o scrive.''
Parafrasando aggiungerei,che tutto e' stato gia' detto e scritto , da altri,
infinitamente meglio ed in modo piu' completo .
Detto questo segue che i maestri si possono trovare ,bisogna pero' cercarli con riferimento agli argomenti di cui si vuol parlare.
In altre parole non si inventa nulla!
Resta per noi comuni mortali , a mio parere ,comunque un'attivita' creativa ed entusiasmante che consiste nel collegare al caso concreto che ci occupa l'insegnamento ricevuto che e' spesso generale e astratto o nel collegare tra loro gli insegnamenti per coglierne distanze e vicinanze.
Per quanto mi riguarda considero dunque atto di umilta' riferirmi a chi ha gia' affrontato sapientemente un argomento ed anzi doveroso da li' partire, dicendo subito dove finisce il maestro e dove tento di iniziare io parlando in concreto e del mio concreto.
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Vecchio 11-03-2008, 18.18.14   #2
RedWitch
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Resta per noi comuni mortali , a mio parere ,comunque un'attivita' creativa ed entusiasmante che consiste nel collegare al caso concreto che ci occupa l'insegnamento ricevuto che e' spesso generale e astratto o nel collegare tra loro gli insegnamenti per coglierne distanze e vicinanze.
Per quanto mi riguarda considero dunque atto di umilta' riferirmi a chi ha gia' affrontato sapientemente un argomento ed anzi doveroso da li' partire, dicendo subito dove finisce il maestro e dove tento di iniziare io parlando in concreto e del mio concreto.
Perchè i maestri non sono comuni mortali?

Non riesco a capire Nike, in quale ambito usi la parola maestro.. genericamente dal mio punto di vista, un maestro è colui che puo' iniziarti in un qualunque ambito della vita, è colui che mi mostra la strada per imparare a camminare da sola, quindi mi tiene per mano per un po', mi mostra la strada, ma poi sono io che devo camminare, altrimenti giustamente resta teoria senza pratica, mi posso riempire di concetti, di qualunque ambito si parli, ma se non ne faccio esperienza hai voglia a studiare...
La teoria che viene data, è sempre applicabile alla vita di ogni giorno, dunque non la vedo una cosa tanto lontana da me, ed è questa applicazione che puo' permettere di passare dal "capire" al "comprendere".
Dove finisce il maestro e dove comincio io? Non vedo una netta distinzione.. perchè se faccio "mio" qualcosa che mi è stato insegnato, diventa parte di me, diversamente resterà qualcosa di diverso da me, lontano da me, bello da leggere, bello da vedere magari o da ripetere ma senza averne fatto esperienza.. non compreso.
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Vecchio 11-03-2008, 19.12.02   #3
nikelise
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Red, per me maestro e' chiunque arriva la' dove io non arriverei mai.
Questa suggestiva idea della via, del prenderti per mano ecc. ecc. va vista , a mio avviso, in modo piu' esteso e meno favolistico.
Cio' che non viene da me ,posso impararlo ma non e' mio ,la mia sara' sempre un'elaborazione e un'applicazione concreta del concetto di un altro.
Anzi credo si debba riconoscenza a chi ha dato almeno col ricordarlo.
Non ho detto che la teoria deve restare tale anzi mi pare di aver detto il contrario. Spetta proprio a noi l'applicazione. E' questo il nostro campo di applicazione.
Sarebbe gia' una gran cosa tentare di capire e fare quello che ''i maestri'' insegnano ,almeno impareremmo a disciplinarci nel ragionare.
Noi invece cosa facciamo: ci vergognamo di dire da dove provengono le nostre idee,
come se fossimo capaci di creare uno straccio di idea da soli.
Ora non vorrei esagerare ma la mia sensazione e' questa.
E ti diro' ,non mi turba piu' di tanto.
No Red , Omero e' immortale non io non tu. Purtroppo.
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Vecchio 11-03-2008, 19.50.42   #4
MaxFuryu
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'' tutto quello che si dice e si scrive e' stato gia' detto e scritto.Cio' che cambia e' COME lo si dice o scrive.''
Parafrasando aggiungerei,che tutto e' stato gia' detto e scritto , da altri,
infinitamente meglio ed in modo piu' completo .
Tutto è già stato detto si, ma sul meglio non sono daccordo, direi che è stato detto in forma comprensibile per chi doveva comprendere. Non adatto a tutti, ogni Maestro quindi in base alle persone a cui deve dare un insegnamento da lo stesso messaggio, ma per forza in modo diverso.
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Vecchio 11-03-2008, 20.08.05   #5
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Ogni maestro è il messaggio stesso, le persone che attira sono predisposte ad essere "insegnate" da lui. Ma come dice bene MaxF il messaggio non è per tutti comprensibile ecco perchè lo stesso messaggio viene trasmesso in modi diversi.
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Vecchio 11-03-2008, 20.45.26   #6
nikelise
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Be' tutto e' detto meglio di come l'avremmo detto noi sicuramente ....e un tanto basta ai fini di cio' che necessita in questa discussione.
Se poi il messaggio arriva a tutti nel modo adatto a ciascuno allora e' ....un'opera d'arte
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Vecchio 11-03-2008, 22.00.39   #7
Astral
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Un maestro è colui che trasmette, magari aspettiamo qualcuno che è piu bravo di me con l'etimologia delle parole.

Un maestro insegna le tecniche di qualsiasi disciplina, e su questo si può ben poco filosofeggiare e relativizzare, nel senso che un maestro dovrebbe insegnare ciò che una normale persona metterebbe anni, se non addirittura secoli per imparare.

Questo perchè? Perchè un maestro a sua volta è stato allievo di un altro maestro, quindi l'arte in questione si perfeziona di generazione, in generazione, tanto è vero che si dice che l'allievo supera il maestro.

Probabilmente anche in ambito religioso, se siamo passati dai riti tribali e sacrificali ai riti religiosi odierni, è perchè c'è stata un evoluzione.

Il problema principale nasce, quando invece uno fa senza maestri, allora deve riniziare da capo, l'arte va perduta e di conseguenza ci troviamo nell'involuzione.
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Vecchio 11-03-2008, 22.05.03   #8
jezebelius
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Mi viene in mente una cosa imparata al liceo:
un poeta latino accusato di plagio cosi' si difese:
'' tutto quello che si dice e si scrive e' stato gia' detto e scritto.Cio' che cambia e' COME lo si dice o scrive.''

Parafrasando aggiungerei,che tutto e' stato gia' detto e scritto , da altri,
infinitamente meglio ed in modo piu' completo .

Detto questo segue che i maestri si possono trovare ,bisogna pero' cercarli con riferimento agli argomenti di cui si vuol parlare.
In altre parole non si inventa nulla!
Resta per noi comuni mortali , a mio parere ,comunque un'attivita' creativa ed entusiasmante che consiste nel collegare al caso concreto che ci occupa l'insegnamento ricevuto che e' spesso generale e astratto o nel collegare tra loro gli insegnamenti per coglierne distanze e vicinanze.
Per quanto mi riguarda considero dunque atto di umilta' riferirmi a chi ha gia' affrontato sapientemente un argomento ed anzi doveroso da li' partire, dicendo subito dove finisce il maestro e dove tento di iniziare io parlando in concreto e del mio concreto.
Non sono sicuro di aver capito bene Nike quindi azzardo.

Secondo me partendo da qua, si può dire che è proprio quel " Come " si dice o trasmette un insegnamento, da un lato, mentre dall'altro " chi " lo riceve e mette in pratica, cercando di non rimanere nell'astratto ma di concretizzare ciò che in un certo senso si è ricevuto quindi, il dato " psicologico".
E' vero che ci sono maestri senza tempo e che possono trasmettere, anche a distanza di secoli, un qualcosa o un insegnamento in una maniera tale che oggi, con i nostri " comuni" mezzi, avremmo fatto, probabilmente fatica a raggiungere.
Tuttavia, per quanto mi riguarda, non attribuirei solo a quelli un probabile insegnamento ossia una quasi certa possibilità di trasmetterlo. Dico quasi certa perchè alla fine, se voglio ricevere qualcosa dipende da me, quindi da colui che ascolta; teoricamente anche da un fumetto posso trarre ciò che mi serve, se mi serve.
Certo poi per altro verso, per la chiarezza di quell'insegnamento, per come mi è arrivato non potrò fare altro che constatare la limpidezza del messaggio sia che arrivi da lontano ma anche no.
Non sono d'accordo, almeno parzialmente, con ciò che hai detto e cioè che i maestri li si può ricercare in riferimento a ciò di cui si vuole parlare. Se è vero, come è vero, che son davanti ad una persona la quale, grazie alla sua limpidezza nel trasmettere un messaggio e alla mia predisposizione nell'ascolto, posso anche non parlare poichè davanti a quella limpida e chiara esposizione potrei non avere nulla da dire.

La domanda è: " Perchè si cerca un maestro"?
Secondo me, se cerco un maestro non è perchè ho la pretesa di parlare di una cosa di cui mi fa piacere discutere - ma ovviamente non parlo di mancanza di dialogo, quindi non è esclusa a priori una risposta - ma semplicemente perchè mi " sento " di dover ricevere qualcosa, quindi potrei anche non parlare, almeno all'inizio.
Il punto di partenza che hai riportato, sicuramente, non si discute ma è da li, come fai notare, che devo partire: " ora l'hai, falla tua", insomma.
Questo allora non significa che la " cosa " che mi vien detta sarà mia per il semplice fatto che l'ascolto; diciamo che è un input per partire avendo una base.
Poichè siamo in psicologia, si potrebbe dire che, allora, tutto ciò col quale vengo a contatto, libri compresi, mi da un input dal quale, solo se voglio, posso partire.
Diciamo, poi, che questo qualcosa potrebbe aiutarmi a vivere meglio ma sicuramente, se manca un elemento fondamentale come ad esempio potrebbe essere il collegamento, non da sottovalutare, di quell'insegnamento, con la Tradizione mi avrà solo, e non è poco però, fornito un input, per vivere la mia vita, o vederla anche, sotto una prospettiva differente.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 11-03-2008, 23.23.07   #9
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Detto questo segue che i maestri si possono trovare ,bisogna pero' cercarli con riferimento agli argomenti di cui si vuol parlare.
[...]
, dicendo subito dove finisce il maestro e dove tento di iniziare io parlando in concreto e del mio concreto.
Concordo, ma tra queste due cose che dici c'è una contraddizione apparente che apre una questione decisiva, per come la vedo io.

Per avere argomenti di cui voglio parlare e, conseguentemente, cercare maestri, devo essere partito da qualche parte. Che la scintilla sia un impulso esterno (metti qualcosa che ti capita di leggere) o interno (tipo una problematica che sorge) è necessario sempre un sommovimento interiore che poi si traduce in desiderio di ricerca... che prende una possibile forma in quell'argomento.

Quindi quel "dove finisce il maestro" si traduce sempre in come il maestro interagisce con ciò che già c'è in me, e quel "dove tento di iniziare io" in dove cerco di proseguire io.
Questa mescolanza fa si che l'umile distinzione che proponi richieda un ulteriore intervento conoscitivo, un'interazione con altra parte di me già ordinata... beh, che l'umiltà sia segno di saggezza ben più di un maestro lo ha detto.
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Vecchio 11-03-2008, 23.55.59   #10
RedWitch
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Red, per me maestro e' chiunque arriva la' dove io non arriverei mai.
Questa suggestiva idea della via, del prenderti per mano ecc. ecc. va vista , a mio avviso, in modo piu' esteso e meno favolistico.
Per me non c'è nulla di favolistico in quel che ho detto Nike.

Per esempio quando ho imparato a nuotare c'era un maestro, che alle prime lezioni entrava con me (noi del corso) in acqua e l'acqua era bassa, poi ci ha fatto fare dei tentativi con le mani al bordo piscina, poi con la tavoletta e via così fintanto che non ho (abbiamo) imparato a nuotare..., ma inizialmente per me c'è stata la necessità che il maestro entrasse in acqua con me e mi facesse vedere come fare..
A volte succede che invece di avere un maestro impari a nuotare perchè ti buttano in acqua a quel punto o nuoti o affoghi, ma non è la stessa cosa che imparare con un maestro a fianco, non per tutti.

Se ho ben capito tu parli di maestri di altri tempi di cui possiamo leggere le opere oggi, e che quindi sia necessario citarne le parole esatte .. non sono d'accordo, si possono portare esempi senza per forza copiare le parole esatte, anzi il bello è proprio mettere a confronto le diverse visioni, per poterle allargare..
Se si è sufficientemente aperti, tutti imparano qualcosa da un discorso , altrimenti.. Omero non puo' rispondermi .. mi puoi rispondere tu, con ciò che pensi tu, e credo che valga molto di più in un dialogo, piuttosto che citare parola per parola (per carità ci sta bene l'esempio, ci sta bene la citazione, ma se è solo quello..)
Con questo leggere certi "Grandi" può fare bene ci mancherebbe.. ma sempre lettera "morta" è.. non sapremo mai con precisione quale era il messaggio di Omero, possiamo solo darne diverse interpretazioni, a vari livelli, e prendere quel che possiamo/riusciamo...

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Vecchio 12-03-2008, 00.04.54   #11
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Io non credo che quella di Omero sia lettera morta, anzi spesso è vivissima.

Però è vero anche quello che dici tu: è forse più importante ancora prendere posizione su quel che dice il maestro che riportarlo. Ma questo riporta al saper distinguere noi da lui.
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Vecchio 12-03-2008, 01.28.58   #12
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'' tutto quello che si dice e si scrive e' stato gia' detto e scritto.Cio' che cambia e' COME lo si dice o scrive.''
In questa frase mi ha colpito quel "come", un maestro conosce il "come " per insegnare al meglio ai suoi allievi essendo tutto presente e non s'inventa nulla, semmai s'impara e si scopre.
Quote:

Parafrasando aggiungerei,che tutto e' stato gia' detto e scritto , da altri,
infinitamente meglio ed in modo piu' completo .
Questo è relativo al periodo storico, agli allievi. Certo è che un grande maestro è comprensibile aldilà del tempo e degli allievi, Esso conosce il "come" che supera il tempo e la moda.

Concordo con nikelise, prendere ispirazione dagli scritti dei maestri senza tempo è buona cosa. Uno spunto, una scintilla a cui deve seguire un nostro lavoro creativo per collegare l'insegnamento letto e coglierne distanze e vicinanze.
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