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Vecchio 02-12-2007, 18.29.52   #1
jezebelius
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Predefinito La discesa dalla Montagna

Come sempre riporto solo ciò che ricordo.

Ero in una proprietà all'interno della quale c'era una casa ( la mia ). Come nella realtà a questa ci accede da un piccolo viale. In accesso è in salita mentre se devo uscire si va in discesa.
Ed è proprio la discesa l'elemento trainante.
Infatti con completino da corsa, compreso di casco rosso, mi avvicino ad una bicicletta, da corsa come, di colore giallo.
Non è una bicicletta di quelle moderne anzi è semplice e col manubrio ricurvo ed il telaio di poco più doppio rispetto al solito.
La parte del manubrio, a destra, dove era il freno anteriore aveva il manicotto - che riveste la parte del manubrio - con attorno del nastro isolante di colore verde mi pare.
Il freno, lo provo prima di mettermi in bici, pur tirandolo tutto mi accorgo che non frenava se non poco.
La parte sinistra invece, col manicotto ricoperto da nastro isolante rosso, dove era il freno posteriore, frena. A questo punto mi dico che tirando contemporaneamente i freni posso affrontare la discesa.
Quindi da ciclista monto in sella ed inizio a scendere mentre i miei parenti ( con avanti a tutti mia mamma ) salutavano.
Faccio la prima curva, insomma e nessun problema: posso andare liscio.
Poi mi trovo nella zona ove non sono più con la bici ed anche il completino è scomparso. Sono su una montagna dalla quale, per andare altrove, devo scendere.
Ad accompagnarmi è una ragazza ( mi pare ).
Ora al posto del completino da ciclista indosso degli abiti ( che non ricordo di che tipo ) ed un mantello di quelli tipo soprabito e che di solito utilizzano i monaci/preti. Il colore si avvicinava al marroncino.
La strada, anche questa in discesa, che dovevo affrontare non era una vera e propria via ma il risultato di una impalcatura che si ergeva lungo tutto il costone della montagna. Impalcatura insomma che essendo altissima e che costeggiava tutta la montagna, comunque realizzava una via ma di quelle abbastanza resistenti, anche se un certo senso, di legno massiccio. Mi dava l'impressione di qualcosa di mobile ma allo stesso tempo stabile.
La cosa che mi colpiva era che dall'apice di questa montagna si scendeva e si incontrava, sulla strada, la neve che probabilmente si stava sciogliendo.
La ragazza che mi accompagnava era sulla mia sinistra mentre alla mia destra lo strapiombo ma ero tranquillo sia perchè sapevo che non potevo cadere e sia perchè su questa impalcatura vi era una sorta di passamano.
Infine l'impalcatura stessa era stata costruita dopo aver fatto srotolare dalla montagna un telone celeste. ( di solito per mettere in sicurezza le zone ove si stanno facendo dei lavori si utilizza lo stesso materiale per non far arrivare i calcinacci ed altro dappertutto e per evitare, soprattutto, che qualcuno si possa fare male ).
Dovevamo dirigerci verso la possibilità di svincolo insomma che si trovava più in basso in quanto l'alto costone non permetteva di " passare " dall'altro lato. Quindi bisognava arrivare alla prima possibilità di svolta e questa si trovava più o meno a valle.
Scendendo parliamo di qualcosa.
Arriviamo poi al punto che ci interessava e li c'è una particolarità. Appena finito il costone, che come detto non permetteva il " passaggio" al lato opposto( come un muro insomma ), una ringhiera che doveva avere la stessa utilità della parete rocciosa, continuava di li in poi.
La ragazza scavalca - facendomi vedere dove avrei dovuto scavalcare - e nel mentre faccio per seguirla arriva un amico ( col quale nella realtà mi saluto soltanto ) il quale, dalla strada che era dopo la ringhiera, si ferma con l'auto e mi chiede da quanto tempo ho ripreso a studiare e quanto mi manca alla fine. La ragazza intanto aveva fatto qualche metro in avanti ma non mi preoccupavo in qaunto l'avrei raggiunta. Rispondo all'amico intanto e poco dopo scavalco seguendo la ragazza.
Un particolare comunque mi ha colpito. Appena arrivati dunque nel posto dove si poteva scavalcare, alla mia destra non c'era più lo strapiombo conseguenza dell' altezza ma vi era il mare ed una spiaggia in cui - probabilmente era estate - facevano il bagno. Quando poi stavo per scavalcare, l'avevo, invece, a sinistra come anche quando parlavo con l'amico.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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