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Vecchio 07-04-2008, 10.00.34   #1
Sole
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Predefinito La memoria degli oggetti

Non è la prima volta che mi succede di essere attratta da un oggetto antico e sentirne una certa familiarità oppure una repulsione. Quando ne avverto familiarità vorrei possedere quell'oggetto, portarmelo a casa e farlo mio perchè poi mi trasmetta tutto quello che sa di me...
Mi è capitato nei musei. Mi ricordo a Londra nel British Museum gli oggetti di stregoneria della Polinesia, di centinaia di anni fà, mi avevano fatto venire i brividi solo a passarci vicino, così le statuette Maya.
A quel tempo pensai tante cose del tipo -vite passate- oppure -malefici sugli oggetti - insomma superstizione misto a false informazioni.
Sabato mi capita di visitare una piccola mostra di antiquariato. Ceramiche che risalivano agli anni prima di Cristo, romane, etrusche, greche. Tra tanti c'è un vaso bellissimo, ha una rifinitura completamente diversa e i colori sono pressapoco intatti. Sottile tanto da sembrare di metello invece che di ceramica, inizio ad esserne attratta (il tutto in un millesimo di secondo, sia le impressioni che le considerazioni). Guardo di cosa si tratta ed era un vaso Egizio del 3800 a.c. significa che aveva circa 6000 anni.
Lo volevo, costava 3.500 euro. Nemmeno troppo ho pensato. Perfortuna il suo prezzo e chi era con me mi ha fatto riflettere sul reale valore del vaso.
Ciò che quel vaso rappresenta è esattamente ciò che conserva nella sua struttura sotto forma di memoria, quella memoria appartiene all'umanità. Questo genere di oggetti hanno una vita propria in questo senso, creano un punto di contatto ma non sta a loro ricercarlo, loro sono solo un mezzo, forse un veicolo? Conservano le parti di memoria di chi li ha toccati, di chi li ha avuti ed usati, ma quella sensazione non deriva dal vaso ma da una coscienza che appartiene al mondo, una storia che appartiene a tutti.
Il possedere il vaso non avrebbe cambiato il mio stato, forse avrebbe impedito ad altri di vedere la meraviglia della storia attraverso una sensazione (sono romantica).
Mi son lasciata traviare dall'oggetto e non focalizzavo la sua memoria.. la avvertivo ma avevo paura di poterla perdere se non avessi avuto l'oggetto. Invece non è lì la sua memoria, la memoria è dell'umanità. Un oggetto è lì a ricordarcelo, a dirci è lì questa fonte. La mia paura di non poterci accedere mi fa desiderare di possedere qualcosa che faccia il lavoro per me. Probabilmente è questo che fa nascere il desiderio di possedere oggetti antichi, il sentire un valore universale e aver paura ceh senza un mezzo non ci si possa accedere.
E' un pò come un medium che ha bisogno di una foto.. se davvero fosse collegato con l'Universo non avrebbe bisogno di nulla.

Un'ultima cosa, il post è già lungo, anni fà, circa 5, mi fu regalota una pietra proveniete da un tempio antico, era ancora sporca di terra, lo è ancora, quando la presi in mano 5 anni fa aveva un calore .. ora è come morta, è fredda.. ma adesso non credo più che dipenda da lei ...

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Vecchio 07-04-2008, 12.30.53   #2
Grey Owl
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Alcuni oggetti ci attraggono per la loro bellezza, per quel senso di familiarità e che fanno nascere in noi il senso di possesso. Possederli per poter continuare ad avere quelle emozioni di piacere e di calore. In tempi passati esisteva (ma ancora oggi sopravvive) il culto del feticcio. Consiste nell'adorare oggetti a cui viene impresso (tramite riti) una memoria ed una forza spirituale. Gli antichi strumenti degli sciamani avevano in se' il potere dello sciamano stesso e ne conservavano memoria. Cosi' pure una moleskine ha in se' la memoria della storia del suo proprietario. Anche un manufatto di pregio come puo' essere un'orologio(automatico) o un gioiello porta in se' il lavoro di precisione dell'artigiano. Il rischio e' quello che ha ben descritto Sole, che il desiderio di possedere questi oggetti ci distoglie da quello che veramente sono ovvero un tramite, un veicolo. I fans di qualche cantante famoso o di qualche divo del cinema conoscono bene questa distorsione. Un'oggetto portato dal cantante desiderato diventa un feticcio, un oggetto carico di valore emotivo. Il fan stesso imprime in quell'oggetto un valore, un potere che l'oggetto in se' non ha. In ambito spirituale il possedere un'oggetto prezioso non permette scorciatoie sul lavoro che una persona deve fare su di se'.
Per concludere penso che gli oggetti hanno memoria e che vi sono due grandi gruppi di memoria. La prima e' data dalla lavorazione dell'oggetto in se', esso ha in modo intrinseco memoria del lavoro e della cura messa dall'artigiano nel produrre quell'oggetto. La seconda memoria e' data dalla storia dell'oggetto e dalla cura e attenzione che il suo possessore(proprietario) gli ha dato. Un vestito (cosi' come un paio di scarpe o un cappello) hanno in se' memoria del suo possessore, hanno vissuto con lui parte della sua storia.
Provo a vederla da un'altro punto di vista sperando di non andare ot...
Il desiderio di possesso di questi oggetti fa' aumentare il potere degli oggetti stessi? Mi domando se la suggestione influisca in modo rilevante sul percepire una presunta memoria di quell'oggetto? Se non vi fossero state informazioni riguardo quel vaso egizio avrebbe avuto lo stesso fascino, attrattiva? Quanto e' suggestione e quanto memoria dell-oggetto stesso?
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Vecchio 07-04-2008, 12.55.35   #3
Sole
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Originalmente inviato da Grey Owl Visualizza messaggio
Provo a vederla da un'altro punto di vista sperando di non andare ot...
Il desiderio di possesso di questi oggetti fa' aumentare il potere degli oggetti stessi? Mi domando se la suggestione influisca in modo rilevante sul percepire una presunta memoria di quell'oggetto? Se non vi fossero state informazioni riguardo quel vaso egizio avrebbe avuto lo stesso fascino, attrattiva? Quanto e' suggestione e quanto memoria dell-oggetto stesso?
Mi sembrava chiaro però lo spiego meglio, non lo sapevo che fosse Egizio ne tantomeno che fosse così antico. Se fosse stato il contrario non avrei scritto il post, non avrebbe avuto senso per me l'esperienza se non quella della suggestione indotta da un nome altisonante.

p.s.
mi sembra che questo argomento della memoria sia stato trattato da qualche parte ma non ricordo dove..
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Vecchio 07-04-2008, 13.15.59   #4
griselda
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Seguendo il vostro discorso.
Non so cosa vogliano dire e perchè succede e cosa ci sia dietro, ma mi capita che è come se ci sia un messaggio in certi oggetti, a seconda di ciò che stiamo cercando.
Ma questo anche con le persone che incontriamo ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di quell'incontro. Il punto sta nel comprendere quel cosa secondo me se abbiamo la capacità lo prendiamo altrimenti passiamo oltre. Ma sono messaggi, almeno così io li identifico.
A me sino ad ora è capitato con i libri o con le persone, come se ci fosse un messaggio che dovesse da loro essermi consegnato.
Della memoria degli oggetti non so, si credo che rimanga tanto attaccato alle cose ed agli ambienti, ma credo che ci voglia una "sensibilità" particolare per percepirli, una grande apertura in noi. Poi capisco quello che dice Grey che ci si può anche suggestionare perchè basta che io credo di sentire e sentirò ma sarà un sentire tutto interno una creazione di ciò che voglio sentire perchè mi piace sentire.
Una è apertura del cuore o più su anche l'altro è appagamento dell'ego.
Nel tuo caso di Sole io cercherei di fare attenzione al perchè alcuni oggetti del passato vengono verso di te, e trovo curioso che quello che hai menzionato dopo sia ancora coperto di terra mentre quello nuovo che "volevi" era talmente sottile da sembrare di altro materiale, appariva di metallo quando invece era di ceramica sottilissima, e tanto preziosa da sembrare altro. Se ho idea di quel tipo di ceramiche di solito sono trasparenti alla luce.
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Vecchio 07-04-2008, 22.42.58   #5
Astral
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E' un bellissimo topic Sole.

D'altronde anche le foto sono oggetti, eppure quando le guardiamo riusciamo ad evocare le memorie nel passato, quasi esistesse un modo per rivivere quelle scene segnate nel tempo...

Probabilmente è anche questione di sensibilità: non tutti abbiamo le stessi attrazioni, ed alcuni di noi vogliono rinvenire parti di antichità, forse perchè alcune volte si nascondono chiavi importanti non solo per noi stessi, ma per il genere umano.

In ogni caso chissà se è una forma di meccanismo inconscio, che ci fa chiedere aiuto a civiltà passate sull'attuali problemi, e sperare in un recupero di saggezze e usi dimenticati dal tempo.

Effettivamente credo che un oggetto abbia determinate vibrazioni che assorbe, ed in qualche modo che sviluppa il tatto spirituale può accedere a determinate informazioni.

D'altronde anche l'uso delle pietre e dei cristalli può darci delle sensazioni, mentre nell'essere umano, le memorie vengono direttamente registrate.
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Vecchio 09-04-2008, 17.59.01   #6
Sole
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Non volevo sottolineare l'oggetto come attrattiva affascinante.
L'oggetto ha questa caratteristica all'inizio, quella di attrarre intendo, poi si vede la bellezza di quell'oggetto che è la parola che non esprime. Il ponte tra noi e l'Universo o in questo caso l'umanità. Romanticamente direi che un oggetto del genere è l'anima del tempo, il ponte tra noi e l'universo.
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