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Vecchio 19-02-2011, 02.20.34   #1
filoumenanike
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Predefinito benigni

Provo a spiegare perchè secondo me Benigni sia un grande artista, sono convinta che una personalità come la sua abbia dentro una carica emotiva, umana, partecipativa, comunicativa che ben poche persone riescono ad esprimere.
La vis comica di Benigni è stata sempre prorompente, riesce sia con le parole e soprattutto con i gesti e la mimica, a trascinare in un delirio di comicità chi lo ascolta, l'abilità è oltre modo quella di sfornare battute a raffica, non permettere a chi lo ascolta di far riposare la mente, la sua satira è un gioco pirotecnico affascinante e fantasioso, ti toglie il respiro. Certamente il personaggio Benigni negli ultimi anni, anni che lo hanno visto crescere e maturare, si è un po' trasformato ed alcuni possono non gradire questa sua nuova versione, il Benigni di oggi è più quieto, più meditativo a volte potrebbe scivolare in un entusiasmo esagerato che gli deriva forse dall'essersi accostato da neofita al mondo della cultura e ne parla proprio con lo spirito di chi ha scoperto un mondo meraviglioso. L'animo di Benigni secondo me esprime liricità, rappresenta il bello, la parte buona dell'umanità, certo questo non vuol dire che lui sia buono e bravo, non saprei neppure dirlo, non conosco le sue storie, so che qui da me ha fatto scelte economiche che hanno danneggiato la mia città ma questo è un aspetto diverso, non ne mette in discussione il valore, così come so per certo che la crudezza dei modi comportamentali di Moravia, non abbia messo in discussione la sua capacità poetica.
L'interpretazione dell'Inno di Mameli è stata garbata e appassionata, a volte struggente nel ricordare quanto fossero giovani i ragazzi animati dall'entusiasmo di combattere per l'unità d'Italia e come fossero pronti a morire per dei valori sui quali oggi ci permettiamo di spaccare un governo.
Non voglio essere retorica, credo che per l'Italia il risorgimento sia stato un periodo ricco di grandi personaggi animati tutti dal desiderio profondo di diventare un popolo vero, con radici comuni, con uno stesso idioma, so anche che lo si può mettere in discussione, ogni fase storica vive momenti diversi e interpretazioni diverse, tuttavia non posso pensare di sentirmi straniera rispetto ad un torinese, ad un veneto o ad un siciliano, anche i fratelli di un'unica famiglia hanno modi e personalità diverse eppure portano lo stesso cognome ed hanno le stesse radici.
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