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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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31-03-2008, 14.49.16
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#26
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 01-08-2006
Residenza: Roma
Messaggi: 3,424
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PER ERA:
Lamentarsi senza fare nulla è quello che siamo capaci tutti, quindi in questo caso il "sii" riferito all'aforisma, può anche indicare che il cambiamento potrebbe essere fare qualcosa prima per il nostro risveglio a livello individuale.
Tuttavia essendo un problema che non coinvolge il singolo, dovremmo " TUTTI" cambiare noi stessi e non soltanto una persona per ottenere risultati concreti, non si seguirà il gregge, ma si sa che l'unione fa la forza.
A meno che non diventi re e regina e cambi le sorti di un paese intero, dubito che soltanto una persona che cambia ed evolve possa fare molto, certo è un ottimo esempio... come dice Ray un buon virus, ma i virus hanno bisogno anche di terreni fertili per propagarsi o si estinguono.
Io posso ritenere a fare ciò che è giusto e forse non peggiorerò la mia situazione, starò bene con me stesso, ma qualcosa comunque non funzionerà, troppo individualistico comunque.
Io invece ho credo che se ognuno cambia se stesso (individualmente) i risultati sarebbero centuplicati.
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31-03-2008, 17.21.50
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#27
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Una cosa che non è emersa con la giusta forza è il "Sii" dell'aforisma, ci si fa distrarre troppo dalla parola subito dopo "cambiamento"
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A me di quel "sii" ha colpito il tempo, l'imperativo. Non dice "sei, sarai, eri", dice "sii", come un monito, quasi perentorio.. sii, subito, adesso, come ci riesci, ma provaci, e come diceva Kael, manifestandolo attraverso l'Essere; niente apparenza, niente immagine .. leggendo un po' più attentamente le due parole vicine, mi verrebbe da chiedermi come si puo' essere il cambiamento , il cambiamento indica un movimento, è davvero possibile essere il cambiamento? In genere ci accorgiamo dei cambiamenti a posteriori, ma se ci accorgessimo di essere il cambiamento nel momento stesso in cui lo diventiamo, lo stiamo vivendo, vivremmo il qui e ora? ..
Citazione:
Originalmente inviato da Astral
A meno che non diventi re e regina e cambi le sorti di un paese intero, dubito che soltanto una persona che cambia ed evolve possa fare molto, certo è un ottimo esempio... come dice Ray un buon virus, ma i virus hanno bisogno anche di terreni fertili per propagarsi o si estinguono.
Io posso ritenere a fare ciò che è giusto e forse non peggiorerò la mia situazione, starò bene con me stesso, ma qualcosa comunque non funzionerà, troppo individualistico comunque.
Io invece ho credo che se ognuno cambia se stesso (individualmente) i risultati sarebbero centuplicati.
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E' vero che un cambiamento individuale è solo una goccia nel mare, ma intanto è una goccia.. il pensare che il cambiamento deve avvenire a livello globale è un po' dal mio punto di vista come dire: " armiamoci e partite" a cui accennava Uno in psicologia . Intanto cerco in me stessa il cambiamento, cercando di non vedere pagliuzze e travi negli altri... poi se io cambio , forse minimamente ma intanto cambia qualcosa anche in chi mi sta intorno (esempio scemo, se comincio a fare la raccolta differenziata in casa, chi vive con me si adatterà, magari inizialmente si scoccerà anche un po' ma poi potrebbe adattarsi o anche no, ma se ha un esempio è più facile credo..) , e poi posso darmi da fare per cercare il terreno fertile.. che da qualche parte c'è.
Ultima modifica di RedWitch : 31-03-2008 alle ore 17.24.29.
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31-03-2008, 17.37.12
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#28
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 01-08-2006
Residenza: Roma
Messaggi: 3,424
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Forse il tuo discorso Red, torna quando si menziona il fatto che se una coscienza aumenta il suo grado di evoluzione, tutto l'universo ne risente.
Prima abbiamo analizzato la parola "sii" ora io analizzerei la parola "cambiamento" di che cambiamento si parla? Sicuramente non si parla di cambiamento di abitudini, perchè tutti pensiamo che migliorando qualcosa, stiamo cambiando ( ma poi occorre vedere se è vero).
Ad esempio magari una persona insegna ai figli a fare la raccolta differenziata, ma è talmente zelante, che quando questi saranno grandi, saranno saturi del concetto ed insegneranno ai figli tutto l'opposto.
Mi trovo daccordo piu sul fatto che questo aforisma si riferisce al cambiare noi stessi, piuttosto che focalizzarsi sui difetti altrui e cambiarli ( sopratutto quando il contesto è fuoriluogo).
L'ammonizione imperativa si riferisce a non concentrarsi all'esterno, ma cominciare a cambiare.
Mi rendo conto però che in alcuni contesti l'aforisma non è efficace: se odio il fumo, il fatto di non fumare è buona cosa, ma soltanto per me stesso e la mia salute. Di certo non smetterà la gente di fumare perchè vede il mio esempio di non fumatore.
Di conseguenza mi fa pensare che l'aforisma si riferisce più a qualcosa di spirituale, che non altro.
In ogni caso riuscire a cambiare noi stessi, migliorandoci, non è facile, ed è già un ottimo punto di partenza , chissà forse ci sbloccherà la creatività per risolvere molte situazioni.
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31-03-2008, 18.06.01
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#29
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
manca sempre.
Una cosa che non è emersa con la giusta forza è il "Sii" dell'aforisma, ci si fa distrarre troppo dalla parola subito dopo "cambiamento"
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Forse l'aforisma, come del resto tutto, possiede vari gradi di applicazione.
In pratica, forse, quel " Sii " che Uno faceva notare come non ancora evidenziato e non del tutto preso in considerazione, potrebbe richiamare un " cambiamento " attivo vale a dire un divenire.
Il tutto comandato dall'Essere, come diceva Kael.
Non tanto quindi secondo la logica del " questo si deve fare così o colà ", logica meramente formale quanto secondo un modo di Sentire, un Percepire o un Convincimento che quel comportamento " dinamico" può riflettersi, attarverso le nostre azioni, all'esterno.
In questo senso, allora, non si parla di modifica delle proprie abitudini in quanto posso pure organizzarmi per la raccolta differenziata ma siccome è una modifica alla mia abitudine di gettare i rifiuti non è un vero e proprio cambiamento e dunque posso anche non Sentirla come giusta, quanto differente modo di organizzare i rifiuti.
Si fa riferimento insomma, secondo me, al ripristino del collegamento che genera Azioni e non invece azioni, Scelte e non invece scelte e cosi via.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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31-03-2008, 21.01.14
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#30
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Citazione:
Originalmente inviato da Astral
Forse il tuo discorso Red, torna quando si menziona il fatto che se una coscienza aumenta il suo grado di evoluzione, tutto l'universo ne risente.
Prima abbiamo analizzato la parola "sii" ora io analizzerei la parola "cambiamento" di che cambiamento si parla? Sicuramente non si parla di cambiamento di abitudini, perchè tutti pensiamo che migliorando qualcosa, stiamo cambiando ( ma poi occorre vedere se è vero).
Ad esempio magari una persona insegna ai figli a fare la raccolta differenziata, ma è talmente zelante, che quando questi saranno grandi, saranno saturi del concetto ed insegneranno ai figli tutto l'opposto.
Mi trovo daccordo piu sul fatto che questo aforisma si riferisce al cambiare noi stessi, piuttosto che focalizzarsi sui difetti altrui e cambiarli ( sopratutto quando il contesto è fuoriluogo).
L'ammonizione imperativa si riferisce a non concentrarsi all'esterno, ma cominciare a cambiare.
Mi rendo conto però che in alcuni contesti l'aforisma non è efficace: se odio il fumo, il fatto di non fumare è buona cosa, ma soltanto per me stesso e la mia salute. Di certo non smetterà la gente di fumare perchè vede il mio esempio di non fumatore.
Di conseguenza mi fa pensare che l'aforisma si riferisce più a qualcosa di spirituale, che non altro.
In ogni caso riuscire a cambiare noi stessi, migliorandoci, non è facile, ed è già un ottimo punto di partenza , chissà forse ci sbloccherà la creatività per risolvere molte situazioni.
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L'aforisma invita ad essere il cambiamento che vorremmo dagli altri, dal mondo. Implicitamente dice anche di smettere di imporlo agli altri. Noi possiamo cambiare noi stessi, non possiamo in nessun modo indurre gli altri a fare altrettanto. Possiamo solo, eventualmente, suggerire, meglio se con l'esempio che con grandi proclami (io sono cambiato adesso cambiate pure voi). Poi se gli altri vorranno cambiare bene per tutti, altrimenti pazienza. Io comunque, cambiando, ho cambiato anche il mondo, seppur di poco (prima ero come loro).
Psicologicamente, allargando un po' il significato dell'aforisma, si può intendere che noi chiediamo al mondo o agli altri in genere (anche a un solo altro) quel cambiamento che vorremmo noi, che abbiamo bisogno noi, che ci urge, ma non siamo capaci di chiedercelo perchè cozza con altro.
Io vedo l'aforsima anche come un monito, una mappa per alcuni meccanismi inconsci che ci spingono a proiettare negli altri quello che non abbiamo coraggio o la forza di pretendere per noi stessi ma che, sotto il nostro essere vuole.
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31-03-2008, 23.44.20
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#31
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Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
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Citazione:
Originalmente inviato da Astral
Forse il tuo discorso Red, torna quando si menziona il fatto che se una coscienza aumenta il suo grado di evoluzione, tutto l'universo ne risente.
Prima abbiamo analizzato la parola "sii" ora io analizzerei la parola "cambiamento" di che cambiamento si parla? Sicuramente non si parla di cambiamento di abitudini, perchè tutti pensiamo che migliorando qualcosa, stiamo cambiando ( ma poi occorre vedere se è vero).
Ad esempio magari una persona insegna ai figli a fare la raccolta differenziata, ma è talmente zelante, che quando questi saranno grandi, saranno saturi del concetto ed insegneranno ai figli tutto l'opposto.
Mi trovo daccordo piu sul fatto che questo aforisma si riferisce al cambiare noi stessi, piuttosto che focalizzarsi sui difetti altrui e cambiarli ( sopratutto quando il contesto è fuoriluogo).
L'ammonizione imperativa si riferisce a non concentrarsi all'esterno, ma cominciare a cambiare.
Mi rendo conto però che in alcuni contesti l'aforisma non è efficace: se odio il fumo, il fatto di non fumare è buona cosa, ma soltanto per me stesso e la mia salute. Di certo non smetterà la gente di fumare perchè vede il mio esempio di non fumatore.
Di conseguenza mi fa pensare che l'aforisma si riferisce più a qualcosa di spirituale, che non altro.
In ogni caso riuscire a cambiare noi stessi, migliorandoci, non è facile, ed è già un ottimo punto di partenza , chissà forse ci sbloccherà la creatività per risolvere molte situazioni.
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C'è un aforisma che forse è più noto di questo della discussione e che sicuramente tutti hanno letto:
Se vuoi cambiare il mondo cambia prima te stesso.
E prosegue con:
Se vuoi cambiare te stesso cambia il tuo cuore
Questo mi fa pensare che il cambiamento deve partire dal profondo dell'essere, dal cuore appunto, per riflettersi in tutto quello che si fa, dalle piccole cose a quelle più grandi. Un cambiamento che spinge a muoversi nel mondo nel modo più corretto possibile per cercare di non danneggiarlo e di non fare del male a nessuno. Senza tanto pensare ad essere esempio per gli altri o guardando chi non si comporta così, semplicemente a questo punto non si riesce a fare diversamente, diventa un modo di essere: si è il cambiamento che si vuole veder avvenire nel mondo.
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