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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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01-08-2006, 10.55.52
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#1
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
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Comunicazione
Trasporto della posta, trasporto della voce umana, trasporto di immagini tremolanti - in questo secolo, come in altri, i nostri più grandi progressi hanno sempre l'unico scopo di mettere gli uomini in contatto
(Antoine de Saint Exupéry)
Queste parole mi sembra che si vadano ad incastrare bene con l'argomento che stiamo trattando in psicologia "comunicazione virtuale"
Da sempre l'uomo ha il bisogno di comunicare con i suoi simili, in ogni maniera possibile, posta, telefoni, e oggi internet appunto. C'è bisogno dello scambio, siamo dunque nati per stare in società?
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01-08-2006, 11.01.35
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#2
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
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Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch
siamo dunque nati per stare in società?
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Come fare a vedere se stessi senza specchi?
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01-08-2006, 11.05.21
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#3
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
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direi proprio di no.. non saremmo capaci di guardare dentro noi stessi senza vedere fuori di noi...
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03-08-2006, 07.34.12
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#4
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Alloggiato/a
Data registrazione: 22-06-2006
Messaggi: 55
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Sicuramente la comunicazione ci permette di vedere noi stessi tramite l'altro, che interagendo con noi ci fa da specchio e noi a lui.
Aggiungerei che è anche legata al bisogno di evitare la solitudine: facendoci sentire meno soli ci dà un senso di maggiore sicurezza, oltre ovviamente a permetterci di soddisfare i bisogni primari (e non )della ns. esistenza. Ciò ovviamente si perde nella notte dei tempi quando l'uomo sperimentava il vantaggio dello stare in gruppo per individuare forme strategiche di sopravvivenza basate sulla solidarietà, forme che ovviamente potevano consolidarsi ed attuarsi solo attraverso la comunicazione.
Essendo necessaria alla vita, anche se con diverse sfumature e modalità, è connaturata ad ogni forma di vita e pertanto non può essere considerata prerogativa umana.
Ma che potenzialità ha la comunicazione? A quali livelli può arrivare?
Se pensiamo alla telepatia? Se pensiamo che in un universo olografico le particelle subatomiche comunicano istantaneamente, (e pertanto con una velocità superiore a quella della luce) anche se si trovano l'una dalla parte opposta del globo rispetto all' altra, noi che di questa energia siamo costituiti, che potenzialità di comunicazione abbiamo, magari spesso senza rendercene conto?
E, a questo punto, con chi altri..... potremmo comunicare?
Forse sto andando fuori tema?
Ultima modifica di coccinella : 03-08-2006 alle ore 07.37.24.
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03-08-2006, 08.06.11
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#5
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Citazione:
Originalmente inviato da coccinella
Aggiungerei che è anche legata al bisogno di evitare la solitudine: facendoci sentire meno soli ci dà un senso di maggiore sicurezza, oltre ovviamente a permetterci di soddisfare i bisogni primari (e non )della ns. esistenza. Ciò ovviamente si perde nella notte dei tempi quando l'uomo sperimentava il vantaggio dello stare in gruppo per individuare forme strategiche di sopravvivenza basate sulla solidarietà, forme che ovviamente potevano consolidarsi ed attuarsi solo attraverso la comunicazione.
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Secondo me non è ovvio per niente. Da come la metti giù pare che l'uomo della notte dei tempi nasca solo e che poi, sperimentando i vantaggi della "comunicazione", scelga di svilupparla. Inoltre pare, da quel che dici, che la "solidarietà" sia stata uno dei motivi, delle spinte verso la comunicazione.
Penso che un essere vivente non possa fare a meno di "comunicare" ... tra l'altro ben più di quel che può avere intenzione di "comunicare". Credo anche che non è vero per nulla che la qualità della comunicazione sia cresciuta nel tempo, anzi. Credo si sia perso quasi del tutto il suo significato e la sua portata. Infatti sto virgolettando "comunicazione", proprio perchè non abbiamo stabilito cos'è e come funziona, cosa che magari potrebbe aiutarci anche a rispondere alle tue domande finali...
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03-08-2006, 14.55.27
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#6
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Alloggiato/a
Data registrazione: 22-06-2006
Messaggi: 55
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No, non intendevo dire che la solidarietà sia stata una spinta verso la comunicazione.
Dicendo che attraverso la comunicazione ci sentiamo meno soli o che riusciamo a soddisfare i ns. bisogni volevo solo evidenziare alcune delle tante conseguenze del comunicare, inteso come mezzo, come strumento per.
Ciò non esclude che cmq la comunicazione esista a prescindere dalle ns. intenzioni, in quanto strettamente legata al ns. essere. Non è possibile non comunicare.
Condivido infine la tua riflessione sul fatto che oggi spesso la comunicazione si è svuotata di significato forse perché è diventata meno sensibile, più fredda, più veloce, meno autentica: ma d’altra parte è lo specchio dell’uomo che attraverso essa si esprime.
Ultima modifica di coccinella : 03-08-2006 alle ore 14.57.29.
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03-08-2006, 15.30.06
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#7
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Anche sulla solitudine mi trovi bastian contrario... non è che comunichiamo per non sentirci soli, ma viceversa ci sentiamo soli quando la "qualità" della comunicazione non ci basta.
Tra l'altro ci sarebbe da dire sulla solitudine... può darsi il caso di chi pur comunicando male e poco non si sente cmq solo... secondo me la solitudine centra poco... è il sentimento di mancanza che a volte si prova di fronte a se stessi... quando non si può arroccarsi sugli altri...
Comunicare vuole dire "partecipare". Il significato è letterale... questo può aprire vari spunti su come è finita male la "comunicazione" e sul perchè...
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03-08-2006, 16.19.40
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#8
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Utente Cancellato
Data registrazione: 03-08-2006
Messaggi: 106
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Avolte quando capita una disgrazia una persona sente il bisogno di conforto fisico e mentale...
Senza la comunicazione una persona non puo farcela da solo,perchè parlando con altre persone si sente più sicuro e anche protetto.
La comunicazione serve a molto e senza di quella vivremo una vita solitaria e forse anche inutile....
Soltando comunicando con altre persone si puo uscire da un tunel che si pensa senza via d'uscita perchè tenersi tutto dentro non fa bene a se stesso ma si diventa assenti e si finisce nel vivere male.
La miglior cosa e sfogarsi specialmente se si è in un momento bruttissimo.
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