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Vecchio 27-08-2006, 14.18.29   #26
griselda
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Vediamo se ho capito qualcosa
Le emozioni sono l’energia che ci attraversa, possono avere tensione diversa a seconda dei casi. Più l’emozione è grande più la tensione è forte da sopportare perché ci scalda. Tra il riscaldamento subito nel passaggio di questa emozione di questa tensione all’interno di noi più tempo ci vorrà per raffreddarci. Più esperienze di queste emozioni facciamo passando gradualmente dalle più piccole alle più grandi senza saltare passaggi e conseguentemente il raffreddamento necessario, più il nostro sistema nervoso si rafforza. Se invece si sfuggono… il nostro sistema… nel migliore dei casi cerca qualcosa lui da esperire per creare l’energia da far passare senza protezione/precauzione di sopportazione di tensione.
Nel peggiore il sistema si atrofizza e puff non gira più nulla …fine trasmissioni.
Come lo sforzo fisico che allena i muscoli del corpo…nessuno può pensare di fare sollevamento pesi senza aver iniziato dalla ginnastica.
Si inizia dall’abc proseguendo verso la zeta.
Ci sono inoltre altri fattori da aggiungere che sono legati inoltre all’alimentazione che posso aiutare….
L’allenamento quindi dovrebbe essere portato avanti su più fronti per un buon funzionamento del tutto.
Ok ho fatto un bel minestrone sono pronta fate piano per piacere
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Vecchio 27-08-2006, 16.27.56   #27
Ray
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Il raffreddamento non è quindi un momento di recupero dell'energia perduta ma uno smaltimento di quella dissipata ed accumulata all'interno per poter svolgere la funzione richiesta.

P.S. la funzione del raffreddamento di un oggetto non è lineare ma logaritmica, ....
Ecco. Questo mi sa che è importante. Andrebbe approfondito. Anche la parte del ps...
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Vecchio 01-09-2006, 16.48.25   #28
stella
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Però con questo discorso del raffreddamento e di paraganore le persone a degli elettrodomestici, pur riconoscendo che il discorso sull'energia che scorre dentro di noi è molto importante, a anche ovviamente di ottimizzarla al meglio, vorrei riportare il tema sulla paura e sulla vigliaccheria.
Ci sono molti tipi di paure, come si è visto anche nella discussione parallela sulle fobie, ma c'è una paura su cui vorrei focalizzare l'attenzione davanti a cui non si sa come reagire....
O meglio, è molto soggettiva....
E' la paura, o preoccupazione, che viene quando bisogna fronteggiare una situazione contingente ed urgente e non si sa come procedere, è la paura che viene, per fare un esempio figurato, quando si sa che si sta per affogare, e si vorrebbe evitarla, ma non è possibile....
Lasciarsi andare non si può, in qualche maniera bisogna reagire, ma per quanto si pensi cosa sia meglio fare non si vede nessuna soluzione immediata...

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Vecchio 01-09-2006, 21.08.05   #29
griselda
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Ci sono molti tipi di paure, come si è visto anche nella discussione parallela sulle fobie, ma c'è una paura su cui vorrei focalizzare l'attenzione davanti a cui non si sa come reagire....
O meglio, è molto soggettiva....
E' la paura, o preoccupazione, che viene quando bisogna fronteggiare una situazione contingente ed urgente e non si sa come procedere, è la paura che viene, per fare un esempio figurato, quando si sa che si sta per affogare, e si vorrebbe evitarla, ma non è possibile....
Lasciarsi andare non si può, in qualche maniera bisogna reagire, ma per quanto si pensi cosa sia meglio fare non si vede nessuna soluzione immediata...

In situazioni estreme credo che non si pensi ma si agisca perchè prende l'iniziativa l'istinto di soppravvivenza che non ci permette di pensare ma di agire se invece ci dovessimo mettere a pensare nel frattempo affogheremmo. Quindi penso che prima potremmo fare mille ipotesi ma nel momento del "guaio" o impari a nuotare o anneghi.
ok mi metto in posizione
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Vecchio 01-09-2006, 22.34.41   #30
Shanti
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E' la paura, o preoccupazione, che viene quando bisogna fronteggiare una situazione contingente ed urgente e non si sa come procedere, è la paura che viene, per fare un esempio figurato, quando si sa che si sta per affogare, e si vorrebbe evitarla, ma non è possibile....
Lasciarsi andare non si può, in qualche maniera bisogna reagire, ma per quanto si pensi cosa sia meglio fare non si vede nessuna soluzione immediata...
Credo di capire che intendi, è una paura che prende appunto quando non si sa cosa aspettarsi e che quindi vedo proiettata nel futuro, costruita con immagini di che cosa potrebbe succedere, per poi magari scacciarle subito dopo, e che fa sentire bloccati. Bisognerebbe vivere il presente e qui fare un sforzo per reagire.
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Vecchio 02-09-2006, 11.09.38   #31
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In situazioni estreme credo che non si pensi ma si agisca perchè prende l'iniziativa l'istinto di soppravvivenza che non ci permette di pensare ma di agire se invece ci dovessimo mettere a pensare nel frattempo affogheremmo. Quindi penso che prima potremmo fare mille ipotesi ma nel momento del "guaio" o impari a nuotare o anneghi.
ok mi metto in posizione


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Credo di capire che intendi, è una paura che prende appunto quando non si sa cosa aspettarsi e che quindi vedo proiettata nel futuro, costruita con immagini di che cosa potrebbe succedere, per poi magari scacciarle subito dopo, e che fa sentire bloccati. Bisognerebbe vivere il presente e qui fare un sforzo per reagire.


Avete ragione tutt'e due... quando si corre il rischio di affogare o si sta a galla o si annega.... e questo significa anche vivere l'attimo presente e sfruttarlo meglio che si può.
La paura in questi casi è negativa perchè tende a bloccare invece che a far reagire...
Invece il presente è la vera cosa che conta.
Ciao

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Vecchio 02-09-2006, 13.27.56   #32
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Avete ragione tutt'e due... quando si corre il rischio di affogare o si sta a galla o si annega.... e questo significa anche vivere l'attimo presente e sfruttarlo meglio che si può.
La paura in questi casi è negativa perchè tende a bloccare invece che a far reagire...
Invece il presente è la vera cosa che conta.
Ciao


essi è proprio così...il presente è la vera cosa che conta...
e intanto....si cucina pensando ai letti da rifare....
si fa spesa pensando all' appuntamento dal dentista....
e si corre corre corre...e prende l' affanno e poi l' ansia...ed
ecco sorella paura arrivare lemme lemme....lei e tutte le sue
sfaccettature difensive o offensive....utili o assolutamente gratuite...
comunque quasi sempre dominanti....

ebbe il discorso paura ha davvero vasti argomenti....
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 02-09-2006, 16.15.59   #33
Uno
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secondo un equazione... se aver paura è uguale ad essere immobilizzati, essere immobilizzati è uguale ad aver paura?

Altra equazione: se tanto più il sistema nervoso viene collassato da stimoli esterni al punto di bloccarsi/scoppiare, che differenza c'è tra muoversi e Muoversi? (in collegamento alla paura, anche quando non sembra)
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Vecchio 03-09-2006, 11.58.47   #34
RedWitch
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Mi verrebbe da dire di sì.. che se aver paura è uguale ad essere immobilizzati, è vero anche che essere immobilizzati è uguale ad aver paura... pero', generalmente la paura per quanto grande, passa, ma l'immobilità generata dalla paura resta, restano delle rigidità che poi vanno risolte... altrimenti si generano altre paure che immobilizzano ulteriormente, irrigidiscono.. come un serpente che si mangia la coda ..

Quando ci "muoviamo" lo facciamo credo spinti da stimoli esterni, quindi in balia di essi... se ci Muoviamo, lo facciamo volontariamente, non sommersi da qualcosa di esterno, ma utilizzando una spinta interna.. credo...

Non credo di aver capito bene... ho provato a ragionare ... mi piacerebbe chiarirli questi concetti chi mi da una mano?
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Vecchio 03-09-2006, 12.18.57   #35
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secondo un equazione... se aver paura è uguale ad essere immobilizzati, essere immobilizzati è uguale ad aver paura?

Altra equazione: se tanto più il sistema nervoso viene collassato da stimoli esterni al punto di bloccarsi/scoppiare, che differenza c'è tra muoversi e Muoversi? (in collegamento alla paura, anche quando non sembra)
se ho paura essa mi immobilizza impedendomi di fare ciò che ritengo di dover fare, mi toglie in pratica la motivazione a muovermi. La mente gioca a fare il regista di un film d’orrore in quel momento ed io credendole non mi muovo prendendo per vero il film.

Quando poi sono ferma, immobilizzata la paura se ne è già andata ma io rimango in ascolto anzi magari richiamo il film per vederne i tratti i personaggi le situazioni la rivivo nella fantasia ma in questo caso sono io ad andarla a cercare perché rimanere immobile mi da questa calma apparente che però non mi fa vivere. Così facendo entro in un movimento fermo che non è reale.


Come detto sopra se mi muovo, mi muovo nel film mentre se mi Muovo esco dal film e mi Muovo veramente nella vita e non più nella fantasia.

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Vecchio 03-09-2006, 12.49.00   #36
Ray
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secondo un equazione... se aver paura è uguale ad essere immobilizzati, essere immobilizzati è uguale ad aver paura?
Si. Immobilizzati e immobili è diverso. Il primo è un'incapacità, un'impossibilità dovuta a dei fattori fuori dal controllo, la seconda è una scelta o una mancanza di stimoli. Ne segue che se sono immobilizzato ho paura anche se non lo so.

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Altra equazione: se tanto più il sistema nervoso viene collassato da stimoli esterni al punto di bloccarsi/scoppiare, che differenza c'è tra muoversi e Muoversi? (in collegamento alla paura, anche quando non sembra)
muoversi è conseguenza degli stimoli, è reazione e non azione. E' un muoversi per modo di dire... più che altro è essere mossi. Muoversi invece dipende solo da stimolo interno (volontà) ed è vera azione. Per potersi Muovere si deve prima raggiungere l'immobilità, la non soggezione agli stimoli (paura).

Quindi, alla fin fine, secondo me ha ragione RedW
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Vecchio 03-09-2006, 16.49.35   #37
jezebelius
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secondo un equazione... se aver paura è uguale ad essere immobilizzati, essere immobilizzati è uguale ad aver paura?

Altra equazione: se tanto più il sistema nervoso viene collassato da stimoli esterni al punto di bloccarsi/scoppiare, che differenza c'è tra muoversi e Muoversi? (in collegamento alla paura, anche quando non sembra)
Secondo me, alla prima equazione, la risposta è si.
Se ho paura, a causa di questa sarò immobilizzato.
Sarò immobilizzato invece, anche se non ho paura o meglio se non so di averne. Sarò stato immobilizzato da " qualcosa " della quale, per il momento, non sono consapevole. Mi sembra che l'essere immobilizzati derivi comunque dal mostrarsi o meno della paura.

Alla seconda equazione....
Il collasso mi pare che sia collegabile all'essere immobilizzati. L'arrestarsi ( il bloccarsi ) dipende da fattori esterni. Vengo spinto per inerzia e quindi soggiaccio alle condizioni " esterne ". La differenza che c'è tra muoversi e Muoversi sta appunto in questo.
il " muoversi " non è reale azione, tant'è che si è spinti, cioè si è in balia di forze esterne e quindi il corpo si " blocca " per sopravvivenza; piu nello specifico si blocca per non oltrepassare quel limite oltre il quale, l'oltrepassarlo, potrebbe nuocergli.
il " Muoversi " invece dipende da una spinta interna, quindi ci si è scrollati di dosso la dipendenza dai fattori esterni( o quanto meno non si è più, per la maggior parte, dipendenti da questi ). Qui la paura la vedo...come tensione ( interiore ) costruttiva che da la spinta necessaria...per il Movimento.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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