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Vecchio 27-12-2011, 16.51.10   #1
webetina
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Predefinito Nevrosi o altro?

Mi sono fatta una vaga idea di cosa sia Nero leggendo un pò ciò che scrivete nella sezione dedicata all'argomento. Avrei voluto pubblicare in esoterismo, ma nel dubbio scrivo quì.

Da un pò vivo una certa lotta contro l'inerzia che mi pervade verso le cose nuove che richiedono disciplina; mi riferisco al canto e allo joga. Ho mollato il secondo, sono in bilico tra continuare o smettere per quanto riguarda il primo, e da ben sei anni. Ultimamente la lotta si è fatta talmente ardua da farmi pensare: " E se fosse questa la via per lavorare sul mio Nero?"

Forse fa ridere questa cosa, ma per me è una cosa seria, mi ricorda le lotte di padre Pio col Demonio.

Anche i sogni mi danno segnali che non so più se prenderli con preoccupazione o come segni di maggiore resistenza. Mi butto in abissi profondi pur sapendo che le sensazioni saranno insopportabili.

Aggiungo brevemente una serie di pensieri, e di dinamiche imprevedibili che mi attraversano, sempre inerenti l'attività canora:
Dopo ogni sforzo ho delle crisi di rigetto, mi attraversano pensieri che sembrano dirmi inequivocabilmente che non parteciperò mai più, e puntualmente mi ripeto il modo in cui lo dirò al maestro e alle mie sorelle.

Dopo una buona esecuzione e tutte le soddisfazioni del caso la crisi viene invece per dirmi che ho avuto abbastanza, che il canto è inutile, l'artista una caricatura, il successo effimero, e che quindi non voglio più dedicarvi altro tempo.

A volte passano giorni, a volte ore, poi puntualmente mi presento di nuovo, mi lascio colpire da quella energia ben raccolta e indirizzata, dalla ricchezza senza fondo di quella musica e mi dico: " Meno male che non ho lasciato, cosa di meglio poteva darmi questa felicità? " .

Ora sono iniziate le vere sfide, che mettono a dura prova tutte le mie fisime. Nell'ultima opera si tava in più righe sul palco, mlto vicini al pubblico, io essendo tra le meno alte stavo nella prima. Nelle prove tutto ok, con la gente davanti temevo non avrei retto, e così voleva essere. Infatti non appena si apre il tendone, cominciai a vedere dai miei piedi al bordo del palco movimenti strani dello stesso, come se si inabissasse e avevo a tratti le vertigini. Avevo deciso di farmi mettere il seconda fila, ma ho resistito. Si usciva e si rientrava più volte e ogni volta finito il pezzo sentivo la parete del mio stomaco a pezzi. Nessuno si è accorto della dura lotta. Alla seconda uscita mi sono convinta di avere visto con la coda dell'occhio il nostro maestro nel primo palchetto, proprio di lato a me, ecco che le parole non mi sono più uscite, mi sentivo persa e decisa ad andarmene, risalendo per uscire dalla scena mi dicevo: "Va bene, è così, che mi butti fuori, vnon ha motivo di tenermi, questa è l'ultima volta, glielo dirò". Ma poi mi accorsi che lui era in tutt'altro lato, mi sentti sollevata e salva, mi uscì di nuovo la voce.

Ora tutto questo è stato troppo per me, mi sono dovuta concedere oggi come raramete faccio, di saltare le prove, anche se domani andrò in scena, ho la scusa del lavoro, ho odiato tutti canto e lirica compresa, ma perchè non mollo?

E' come se qualcosa decidese per me, e nel senso di farmi restare, può dirsi questa una lotta che non riguarda solo un problema di comportamento o psicologico?

Se solo avessi la determinazione di tagliare corto e basta, direi amen, e non patirei più l'effetto di queste forze contrarie.

Per finire, devo dire che mi trattiene in modo decisivo anche il tipo di musica, che pochi anni fa solamente non riuscivo ad ascoltare più di cinque minuti. Essa racchiude una forza enorme e nelle note e nei sentimenti e nelle storie narrate, mi turba a volte troppo, ci ho perso nottare senza motivo.

Vorrei chiedere come si distingue un lavoro di trasformazione della propria energia rispetto all'avere a che fare invece con sintomi puramente nevrotici?
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Vecchio 27-12-2011, 18.11.03   #2
diamantea
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C'è una frase forte ed emblematica nel Nabucco che colpisce molto: "o felice chi morì pria che fosse questo dì".
Lo dicono gli schiavi ebrei, ma penso racchiuda tutte le priogionie dell'uomo, che vorrebbe essere morto prima del dì di schiavitù, delle catene psicologiche, traumatiche ed altro ancora che segnano il bivio e allontanano dal suo talento, dalla sua Via, e poi passa la vita a cerarLa nel tentativo, a volte vano a volte no, di ri-trovarLa.

Vado alle prove suor Tina...
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Vecchio 27-12-2011, 18.53.44   #3
Edera
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, devo dire che mi trattiene in modo decisivo anche il tipo di musica, che pochi anni fa solamente non riuscivo ad ascoltare più di cinque minuti. Essa racchiude una forza enorme e nelle note e nei sentimenti e nelle storie narrate, mi turba a volte troppo, ci ho perso nottare senza motivo.
Non so aiutarti nella tua ultima domanda, però leggendo ciò che hai scritto, mi concentrerei qui. Al di là della forze contrarie ecc Nutri passione per quello che stai facendo? Se la risposta è sì, io ti consiglierei di andare avanti..Lo yoga l'hai mollato ma a questo ci stai dietro da sei anni, qualcosa secondo me vuol dire..
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Vecchio 28-12-2011, 02.13.28   #4
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Vado alle prove suor Tina...
Perchè suor Tina?

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Non so aiutarti nella tua ultima domanda, però leggendo ciò che hai scritto, mi concentrerei qui. Al di là della forze contrarie ecc Nutri passione per quello che stai facendo? Se la risposta è sì, io ti consiglierei di andare avanti..Lo yoga l'hai mollato ma a questo ci stai dietro da sei anni, qualcosa secondo me vuol dire..
Non lo so se ho passione per il canto, penso un pò di averla, di certo non ho il talento. Le prime lezioni le ho prese dieci anni fa, poi entrai nel coro. Mi fu difficilissimo fin dall'inizio cantare, oggi non sono una cima, ma se studio faccio la mia parte dignitosamente. Più che altro mi hanno trattenuto le persone, poi mi sono innamorata del genere musicale, ed ascolto solo quello, ma già è un'altra storia ascoltare dal fare. Il teatro mi affascina e mi tormenta, è una forzatura farlo per hobby.
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Vecchio 28-12-2011, 14.59.00   #5
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Vorrei chiedere come si distingue un lavoro di trasformazione della propria energia rispetto all'avere a che fare invece con sintomi puramente nevrotici?
Con i risultati, se ci sono.
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Vecchio 28-12-2011, 15.54.17   #6
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Perchè suor Tina?
Anni fa il nostro simpatico fratello ci ha battezzate "le sorelle tope" . Ora la nostra sorella ci ha ribattezzate "suorelle"... Tu vorresti venire meno al patto di suorellanza?
Al limite fai la fotografa e curi il sito, però non ti aspettare assegno...

Voglio dirti solo una cosa di quel che vedo in te, secondo me tu comprimi energia vitale chissà dove, il fiato, le emozioni ed altro ancora e tutto ti costa una fatica immane, pensando sempre a chiodi e martello, amen!
Sei convinta di non avere la costituzione adeguata per accogliere quantità di energia, di fiato, di tante cose, che sei costituzionalmente limitata ma secondo me, anche per quello che ricordo di quando eri ragazza da paradiso, non è così.
Forse il temperamento conta ma non so se è essenziale.
E' faticoso è vero liberare dalla prigione le energie intrappolate ma c'è tempo per l'eterno riposo.
E questo non vale solo per il canto, e non vale solo per te anche se sei convinta del contrario.
A Tina, che visse senza stancarsi troppo!
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Vecchio 29-12-2011, 02.59.58   #7
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Mio Dio ma perchè ho una sorella quà dentro!!
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A Tina, che visse senza stancarsi troppo!
Sono forse io una che evita la fatica?

Va beh capisco di che tipo di fatica parli, è vero evito certi stress fisici ed emotivi. Ho lasciato lo joga perchè l'indomani non funzionavo bene nel lavoro, era pesante, dovrei fare una volta la settimana, e non forzare più di tanto da principiante. Penso di riprovarci.



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Con i risultati, se ci sono.
Sono stata spinta a scrivere da un sogno di due notti fà dove conquistavo una vetta per poi buttarmi giù nell'abisso, nel mare lontano da tutto, e mentre qualche tempo fa mi sarei svegliata prima di dovermi lasciare cadere, non è la prima volta che ultimamente affronto questa caduta comprese le senzazioni del volare senza la certezza che mi salverò; è un sogno semilucido, affondo nell'acqua riemergo respiro e mi sveglio perchè sono troppo lontana dalla terra abitata. Ho avuto il dubbio se prenderlo nel senso di essere diventata più forte e coraggiosa, o come segno di un impulso negativo. Perchè mai giocando ad un videogioco, dopo aver conquistato un livello assolato e verdeggiante io lo debba subito usare per tuffarmi dall'alto in un mare pericolosamente in basso?

Se nel frattempo posso contare su dei risultati nella realtà però ci devo pensare, li devo distinguere da quelli materiali del successo o anche fosse del poco denaro che si guadagna, e altre cose che sicuramente ci sono ma che non sono quelle che mi inducono a non mollare.
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Vecchio 29-12-2011, 09.36.53   #8
loryland
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Se ci fidiamo dei libri che pretendono di decifrare il significato dei sogni partendo da una analisi psicologica , tenendo in conto una simbologia comune e condivisa nella realtà onirica;il sognare di scalare una vetta rappresenta "prossime conquiste spirituali,elevazione spirituale" .
L'elemento acqua ha come come suo riferimento il mentale e pure la necessità di purezza , il desiderio di togliersi di dosso qualcosa che non si vuole più, non un cambiamento radicale ma un necessario pulirsi dallo sporco.
Io tengo sempre in dubbio questo genere di spiegazioni per varie ragioni tuttavia rileggendo i tuoi post devo dire nel tuo caso che "le mele son cadute vicino l'albero".
Immagina per un attimo la tua vita senza il canto,sarebbe certamente diversa e migliore?
Fai questa proiezione per ogni cosa che ti piace ma che ti da stress,lo scopo è quello di ottenere un punto esterno di osservazione lontano dalle pressioni .
Personalmente al tuo sogno con volontario lancio verso il basso riesco a vederci soltanto una lettura in chiave onirica di cio che stai vivendo nella vita di tutti i giorni e che passa inosservato sotto la prima soglia di attenzione,una specie di semiconscio in effetti trascurato da te perchè lo dai per ovvio.
Tieni ad ottenere risultati e ti impegni per questo,ameresti che altri tengano in giusto conto il tuo impegno ed i risultati che porti in campo.
La musica come altre forme di arte ti affascina ed è proprio questa la tua croce,il sentire questo legamento come una dolce maledizione,una costrizione della quale faresti a meno se solo potessi essere libera di rapportarti ad essa in maniera naturale libera senza aspettative;ma non è possibile.
La tua educazione ti impone la dedizione e la perseveranza ed il tuo carattere mal si presta ad accettare sconfitte.
Rimane la necessità di attingere a fonti più alte , elevate,la forza necessaria per perseguire lo scopo giacchè dura è la salita bisogna liberarsi dei pesi superflui,tuffiamoci dunque nelle acque che ci laveranno da questo sporco a cui siamo ancora legati e che nella caduta il pensiero di liberarcene ci procura l'angoscia.
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Vecchio 30-12-2011, 23.42.26   #9
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...una costrizione della quale faresti a meno se solo potessi essere libera di rapportarti ad essa in maniera naturale libera senza aspettative;ma non è possibile.
Non è possibile per me o non è possibile mai?
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.... giacchè dura è la salita bisogna liberarsi dei pesi superflui,tuffiamoci dunque nelle acque che ci laveranno da questo sporco a cui siamo ancora legati e che nella caduta il pensiero di liberarcene ci procura l'angoscia.
Detto così capisco che è una metafora ma non riesco a tradurlo più di quanto sappia tradurre il mio sogno. Materialmente, nella realtà cosa è la caduta?
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Vecchio 31-12-2011, 00.00.21   #10
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Hai ragione , non è chiaro , il tuo sogno parla di un cambiamento in atto , questo richiede una potatura dei rami secchi che non fioriranno più .
La caduta è solo lo spazio che separa ciò che tu tenti di raggiungere e il cambiamento che devi operare in te , le scelte , le rinunce .
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Vecchio 02-01-2012, 23.43.47   #11
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Hai ragione , non è chiaro , il tuo sogno parla di un cambiamento in atto , questo richiede una potatura dei rami secchi che non fioriranno più .
La caduta è solo lo spazio che separa ciò che tu tenti di raggiungere e il cambiamento che devi operare in te , le scelte , le rinunce .
E' molto più chiaro adesso, grazie.
Vorrei chiedere anche cosa intendi per elevazione spirituale, cioè come si collega allo scalare.

Quello che a me sembra di cercare sicuramente è staccarmi dalle cose e dalle persone il più possibile considerando che da alcune non è possibile farlo, mi alleno ed attuo delle forzature come nel sogno.


Parlando della trasformazione di una parte della mia energia la strada che ho trovato efficace negli ultimi anni è stata appunto quella del forzare; ora mi riesce anche nei sogni.
Per esempio, non avendo la certezza del dormire, ho evitato spesso di prendermi impegni al mattino presto, ma ora lo faccio da un pò, male che va, se non ho dormito sarà una forzatura, ma lo stesso mi restano i benefici di fare più cose che mi stresserebbero acora di più se non le facessi. Risultati nel tempo? Posso dire che gestisco e anche compenso meglio la forzatura. Ma ora vorrei provare a forzare anche sulle emozioni-ostacolo. Cerco di resistere nel provarle, e il cantare in pubblico me ne da forte occasione. A questo mi riferivo nel pensare di lottare contro il mio Nero, sempre se ho capito u pò cosa sia.
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Vecchio 03-01-2012, 00.09.35   #12
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Sono felice di saperti un essere che "forza".
Canta allora e fallo bene
Il gestire le emozioni non significa ostacolarne la loro comparsa,
significa viverle con un certo distacco viverle riconoscendo cio che sono : emozioni ! Esattamente come si fa con i sogni , sogniamo sapendo che sono sogni (molte persone solo al risveglio), fatti anch'essi di materia reale tuttavia diversa
Continua la strada sembra quella
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