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Vecchio 19-01-2007, 11.18.21   #1
Uno
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Predefinito Matusalemme secondo la scienza moderna

Già da tempo uno scienziato Francese (di cui purtroppo non ricordo il nome) applicandosi ad osservazioni sulla geriatria ha fatto dei pronostici che condivido, ipotizza che un bambino nato nel 2000 possa tranquillamente raggiungere un'età di 120 anni senza problemi particolari, ovviamente non come ventenni .
Non è così fantascientifico, già nel breve trascorso della mia vita ho osservato come l'aspettativa media di vita sia aumentata e di parecchio... quando ero bambino una persona di 60 anni era vecchia, oggi sempre più spesso vedo dai 70 agli 80 anziani e vecchi sui 90, continuando così nel giro di 100 anni le cose cambieranno decisamente.
Adesso le cose si fanno più interessanti, un ingegnere inglese Aubrey de Grey che adesso si sta dedicando a ricerche gerontologhe, ipotizza metodi da manutenzione meccanica sul corpo alla stessa maniera per cui macchine destinate ad una vita di 20 anni sono giunte in buono stato a 100.
Non nego che quando qualcuno osa sparare forte, quando ci sono giri di molti soldi sto sempre accorto, del resto per me queste sono curiosità, ma se qualcuno ipotizza una possibilità di vita millenaria (eh già perchè il signore in questione questo fa) anche se non subito, se intervistato dice qualcosa come: " Se anche fosse possibile il 50% del risultato vale la pena di provare".... se penso ai vecchi della bibbia di 900 anni.... qualcosa, che data la sezione non posso esternare, mi fa pensare.
Sono giunto a conoscenza della cosa da un'intervista al tg, mi è piaciuto lo scienziato (magari è un farabutto ) e le sue parole le ho trovate pacate, senza esaltazione, un vero ricercatore.... "ho un'ipotesi, un'idea proviamo a vedere se può essere reale o ho preso una toppa".

Per chi volesse leggerne di più e magari poi discuterne qui http://www.sens.org/index.html (cliccando sulla bandierina c'è la versione tradotta)


P.s. chiunque vedendo qui un link abbia intenzione di iscriversi per inserirne, prima legga il regolamento



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Vecchio 21-01-2007, 15.22.23   #2
Uno
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Vedo che l'argomento suscita interesse (non trovo la faccina di pinocchio)

Secondo la scienza quali sono i fattori che influiscono sull'invecchiamento e quindi la longevità?

Alimentazione, attività fisica, ambiente, tipo di lavoro etc...

L'alimentazione ha altre sezioni nel forum per discuterne, ma sugli altri fattori se ne può discutere anche rimanendo qui nell'ambito scientifico.
Io trovo interessante che mentre anni fa si parlava solo di stress come uno dei fattori primari oggi si è finalmente arrivati alla capacità di gestire lo stress.
Non è un discorso psicologico, lo stress influisce in tutte le funzioni corporee, al contrario di quello che si credeva vivere senza stress non è possibile, il corpo muore.


etc etc
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Vecchio 22-01-2007, 01.33.09   #3
ellebi111
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Tanto per cominciare esistono due tipi di stress l'eustress e l'endostress, unopositivo e l'altro negativo, quindi è chiao che senza stress positivo la vita diventa troppo piatta. Tornando al nostro scienziato è da un pò che si parla di manutenzioni con sostituzioni di intere parti del corpo, prendendo arti od altro costruiti su misura. il vero problema è l'orologio biologico, un orologio interno a tutte le cellule che ne programma la morte. Si, le cellule del nostro corpo si suicidano! Il problema più grande secondo me è quello del cervello, come sostituirle senza cambiare la personalità, senza avere un'altra persona? Purtroppo le connessioni sinaptiche variano con la vita e le esperienze, si può ricostruire dal dna un cervello vuoto, quindi non la stessa persona. Le cellule cerebrali hanno anche loro una vita programmata, anche se messe in un corpo 'nuovo' morirebbero comunque lasciando di nuovo un essere vuoto. Per ora mi fermo, sperando di non essere troppo OT!
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Vecchio 22-01-2007, 02.37.35   #4
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Trovo assurda la definizione di stress positivo e stress negativo, non ce l'ho con te LB ovviamente, ma con chi ha coniato questi termini di passaggio, perchè stanno gia sparendo come ho scritto sopra, alla fin fine dipende sempre da noi se cercarci stress extra o starne alla larga (ed in rarissimi casi sapendone il perchè), anche quelli che sembrano pioverci dal cielo.... perchè ho messo extra e sottolineato? Perchè c'è una parte di stress che anche se andassimo a vivere in un convento ci beccheremmo... vivere è uno stress, il cuore deve lavorare per pompare sangue per esempio.
Se diciamo che esistono stress negativi dobbiamo poterli identificare come sempre causa di degenerazione, e viceversa... però per esempio sappiamo che correndo molte parti del nostro copo si sottopongono a stress aggiuntivi... fino ad un certo punto fanno bene, superandolo fa male... allora la corsa come la definiamo positiva o negativa?
ah tanto per vedere il filo delle discussioni, stress ha lo stesso etimo del nostro "strizzare".

Vero, le cellule (non solo quelle del cervello) hanno un programma che dice loro quando devono fermarsi, dovremmo stabilire se è inserito alla nascita o risponde agli stimoli della vita, se seguissimo antiche saggezze ci parlano di una certa quantità di risorse da utilizzare e che a seconda di come le utilizziamo determiniamo la durata.... in questo caso varrebbe sia il "alla nascita" che "stimoli della vita" quindi tornando a sopra si dovrebbe stabilire se gli stress consumano queste risorse o le alimentano... e il discorso nell'esempio della corsa e più in generale sullo sport mi sembra possa chiarire

Torno dopo sul pensiero, personalità etc....
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Vecchio 22-01-2007, 13.33.59   #5
Enoch
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Penso sia vero che le cellule seguono un loro programma di "invecchiamento" prefissato.
In generale tutte le nostre cellule muoiono e vengono rimpiazzate da nuove cellule.
A seconda del tipo di cellula c'è un continuo rinnovamento: le cellule epiteliali si rinnovano ogni pochi giorni, mentre quelle delle ossa mi sembra ci mettano qualche mese.
Anche le cellule cerebrali possono in casi particolari rinnovarsi.
In ogni caso anche le singole molecole di cui una cellula si compone sono rinnovate e rimpiazzate.
Si dice che ogni 7(?) anni ogni singolo atomo e molecola del nostro corpo sono completamente diversi.
A livello potenziale l'uomo ha già i mezzi per sopravvivere più di quanto normalmente si pensi in quanto il corpo si rinnova ed autoripara però ad un certo punto sopraggiunge un qualcosa che interrompe questi meccanisimi ancora oggetto di studio da parte della scienza.
L'invecchiamento sopraggiunge infatti quando la produzione di cellule nuove è inferiore a quelle morte.

La creatura più longeva che conosco è un verme degli abissi la cui età media è stimata in migliaia(!) di anni.
Perchè l'uomo non può fare lo stesso?
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Vecchio 22-01-2007, 14.44.11   #6
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Se ci fermiamo alla scienza ogni 11 mesi non c'è più atomo, molecola etc che sia fisicamente la stessa... invece se valutiamo altre conoscenze (qui solo per curiosità)
Citazione:
fuori dalla scienza moderna (almeno per ora)

in 7 anni è possibile cambiare forzatamente anche la struttura... cioè mentre il rinnovo normale riproduce (quasi) la stessa identica cellula compresi deterioramenti e memorie, c'è la possibilità di cambiare questa completamente in 7 anni...
Il quasi è riferito al fatto che comunque alcuni cambiamenti (non totali) sono possibili se non vi sono opposizioni (il che è facile) in cicli di 9 anni
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