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Vecchio 11-01-2011, 15.21.52   #51
Edera
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Concordo con Ray, ma io mi bloccherei se andando dall'analista definisse baggianate magia e simili...
Più che altro lo definisce delirio da onnipotenza. Io invece credo che un medico debba sapere solo di cose mediche al massimo delle sue possibilità e basta, il problema si pone quando non devo curarmi una gamba ma qualcosa di più complesso che prende altre sfere..
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Vecchio 12-01-2011, 01.21.19   #52
dafne
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Un medico deve sapere solo di cose mediche al massimo delle sue possibilità ma deve poter accettare che gli parli di magia e religione?

Comunque ho vissuto un passaggio come il tuo, ho fatto un percorso con uno psicologo per tre anni, a singhiozzo ovviamente , e ho vissuto la tua identica situazione. Ho imparato molto di più su Ermo e con lui avevo la sensazione di non poter toccare certi argomenti.

In realtà condivido con Ray che debbano come professionisti mantenersi cauti nell'affrontare certi argomenti. Anche perchè loro non lo sanno che affrontiamo certi argomenti con spirito ermopòlico invece che come magia da 4 soldi o da fenomeni da baraccone

Comunque un giorno ho timidamente accennato all'argomento, purtroppo sul finire, e sono piacevolmente rimasta sorpresa dalla sua posizione serena.

Poi ho realizzato anche che se qui lavoravo bene li con lui ero obbligata a verbalizzare, a mettere vivo e vero quello che avevo colto e pensato qui, a trasportarlo e spiegarlo. Soprattutto perchè non sapevo se l'avrebbe accettato, se avrei riscosso comunque la sua approvazione.
In quest'ottica la cosa mi è servita moltissimo.
Quasi più adesso che è un pò che non ci vado che prima

Per finire eravamo arrivati a un punto morto, credo che sia inevitabile quando c'è un passaggio successivo che il paziente deve fare da solo (qui la serietà che è mancata al professionista che cita Nike secondo me) quando è pronto. E io non lo ero.
Non lo sono tutt'ora temo ma confido di ricevere prima o poi un segnale positivo, a quel punto probabilmente cercherò un nuovo referente che mi obblighi a trasportare sul reale le cose che elaboro solo mentalmente. E, soprattutto,in modo costante. (ma questo è un problema mio )

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Vecchio 12-01-2011, 10.18.09   #53
Edera
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Un medico deve sapere solo di cose mediche al massimo delle sue possibilità ma deve poter accettare che gli parli di magia e religione?
Sì un medico o qualsiasi persona dovrebbe accettare di rimanere neutro verso tutto ciò che non conosce e limitarsi al suo, in tutti i campi
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Vecchio 12-01-2011, 10.47.07   #54
Uno
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Sì un medico o qualsiasi persona dovrebbe accettare di rimanere neutro verso tutto ciò che non conosce e limitarsi al suo, in tutti i campi
Non è così semplice.
Se un medico si trova di fronte un testimone di Geova che rifiutando la trasfusione rischia di morire, dove sta il confine tra il suo e il non suo su ciò che dice la religione del suo assistito?
A lui non interessa quello che dice la religione dei testimoni di Geova, secondo le sue conoscenze questa persona può morire se non si fa fare la trasfusione, quindi pur rimanendo nel suo di fatto sconfina in altro che quasi sicuramente non conosce.
Ho estremizzato parlando di possibile morte per evidenziare ciò che il professionista è costretto a fare per seguire la sua professione, ma anche se trasporti il tutto al tuo caso il discorso non cambia.
Per essere più chiari di quello che ti hanno già detto, se tu hai l'esigenza di altro oltre a ciò che quel terapeuta propone e segue, il problema non è un eventuale errore del terapeuta, ma che non è il terapeuta adatto alle tue necessità o come detto da Ray una scusa che poni per non andare oltre in un certo lavoro.
Nell'esempio del TdG, diremmo che questo volendo suicidarsi impedisce al medico di fargli la trasfusione con la scusa della religione, viceversa se il suo bisogno di seguire la religione è imponente dovrebbe cercare un medico che sia capace di utilizzare alternative in linea con la religione (nel caso estremo della trasfusione è praticamente impossibile, ma è un esempio)
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Vecchio 12-01-2011, 11.31.41   #55
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Ho estremizzato parlando di possibile morte per evidenziare ciò che il professionista è costretto a fare per seguire la sua professione, ma anche se trasporti il tutto al tuo caso il discorso non cambia.
In un caso come quello riportato sono d'accordo ma non riesco a considerarlo uguale al mio, non si tratta di vita o di morte ma solo di rimanere in una posizione più flessibile, ho incontrato uno psichiatra che toccando l'argomento ha detto: ' sono domande che da sempre fanno parte dell'uomo e ognuno risponde a modo suo'. Sono due parole in fondo.

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o come detto da Ray una scusa che poni per non andare oltre in un certo lavoro.
Se pensi questo mi aiuterebbe saperlo con chiarezza, cambiare terapeuta perchè non è adatto alle mie esigenze o scappare da un eventuale lavoro sono due atteggiamenti che implicano riflessioni molto diverse tra loro.
Dal mio punto di vista più che dell'analista avrei bisogno di avere fiducia in me stessa e di seguire quello che sento anche quando non è conforme alla maggioranza.
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Vecchio 12-01-2011, 12.40.32   #56
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Dal mio punto di vista più che dell'analista avrei bisogno di avere fiducia in me stessa e di seguire quello che sento anche quando non è conforme alla maggioranza.
Non vorrei sembrare supponente eh, è che mi è salito ultimamente un pensiero cioè che tutto questo ambaradan di analisti ecc sia un'ottima scusa per non muovermi.
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Vecchio 12-01-2011, 13.38.54   #57
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Dal mio punto di vista più che dell'analista avrei bisogno di avere fiducia in me stessa e di seguire quello che sento anche quando non è conforme alla maggioranza.
questo è un po il problema di tutti, chi più chi meno necessita di sicurezze, ma sono in noi.. solo che siamo così insicure che non lo vediamo
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Vecchio 12-01-2011, 17.21.30   #58
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... Ad esempio è convinta che ho grosse difficoltà 'inconsapevoli' a interrompere la nostra relazione (per via della difficoltà ad accettare il distacco...vero ma in altri rapporti non in questo) in realtà non vedo l'ora perchè con quei soldi ho in progetto di pagarmi le lezioni di piano che ho mollato anni fa e in ogni caso mi apre la possibiltà di sentire altre campane cosa che avrei voluto fare da un bel po'.
Bella questa tua voglia di musica..A me è capitato che quando sono stata meglio ho avuto subito desiderio di fare qualcos'altro rispetto alla terapia. Poi magari ci sono tornata, ma nel frattempo realizzai delle cose altre(carino, te lo rubo) che mi diedero la misura di quanto io non fossi più proprio bisognosa del legame in quel momento, e se fossi io terapeuta non direi mai che l'altro non ha la forza di staccarsi, è una sentenza che mi suonerebbe male, non so perchè. Lo vedrei anzi un insuccesso della terapeuta arrivare ad un colpo basso, boh.
Penso anche io che se di terapia psicologica si tratta non si debba sconfinare in percorsi religiosi, artistici, o esoterici; ci ho provato a sconfinare a suo tempo. Quella persona è preparata per l'ambito psicologico. Tuttavia resta che come persona ha certamente diritto di credere o no alla magia per esempio, semmai potrebbe correttamente dire che si scusa se non riesce lì ad aiutarti più di tanto non essendo un campo che l'ha appassionata. Perchè demolire e basta non serve a nulla, è chiusura e basta; è delirio di onnipotenza dalla parte opposta allora direi.
Da paziente ogni volta che mi è a rrivato un limite di questo tipo voleva dire che ora potevo sentire altra campana se non staccare(e a volte mi è accaduto alla prima seduta), ma non per svalutare il ben fatto che di sicuro c'è se sei rimasta così a lungo, ma perchè nel tempo mi sono covinta che il terapeuta è un essere umano, come lo è il medico, il prete, limitato anch'egli come tutti, e se ti ha dato degli strumenti è possibile che non te ne possa dare altri ancora che tu desideri, e che tu meriti. Un'altra persona sarà meno calma, meno precisa, non so ti lascia aspettare troppo ogni volta o parla troppo piano, sono solo degli esempi, ma magari ha da darti altre cose che l'altra non aveva. E può darsi anche, perchè no, che non ti servivano gli insegnamenti di quella terapia, o che ti abbia favorito anche solo il pensiero di averla la persona che di sicuro ti ascolta, permettendoti magari di andare più veloce nel godere di tutto ciò che hai trovato in Ermopoli, tutto è possibile. Ti è costato certo, pazienza...(a proposito pure io avrei da allegare la P.I. al forum )
Bay Edera, anche io ho percepito qualcosa di diverso in te. Mi sei sembrata più sciolta e più aperta, e anche molto più simpatica rispetto a prima che eri più seria(seria lo sei, non saprei dirlo meglio).

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Vecchio 12-01-2011, 20.03.50   #59
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. Mi sei sembrata più sciolta e più aperta, e anche molto più simpatica rispetto a prima che eri più seria(seria lo sei, non saprei dirlo meglio).
Grazie Web, sono come gli animaletti selvatici prima di aprirmi ho bisogno di tempo e di addomesticamento
Non posso ora rispondere dettagliatamente al tuo post ma ti dico che tutto sommato credo di aver fatto comunque un percorso con lei e tutto sommato non è stato affatto negativo. Riguardo al limite con la spiritualità tutto è nato dalla mia convinzione che lavorando piano piano in più di qualche vita sia possibile incarnare in noi lo Spirito, lei associa questo tipo di ragionamento al ragionamento 'magico' che fanno i bambini quando sono piccoli, magico nel senso di irreale, fantastico, quindi qualcosa da correggere.
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Vecchio 12-01-2011, 23.04.26   #60
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Ci ho pensato tutta oggi e anche prima mentre correvo.
Ho trovato il motivo del mio disappunto sulla questione, io non voglio che lei tenti di smantellare questa mia idea perchè infondo so che ho una struttura bucherellata sotto e che quest'idea è il collante, ciò che tiene assieme tutto e gli dà un motivo per andare avanti. E' una resistenza quindi, una specie di salvavita che scatta, come quando infili una spina umidiccia nel muro e si spegne tutto per evitare danni. Su questo pensiero ho fondato la mia esistenza
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Vecchio 14-01-2011, 19.35.10   #61
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Riguardo al limite con la spiritualità tutto è nato dalla mia convinzione che lavorando piano piano in più di qualche vita sia possibile incarnare in noi lo Spirito, lei associa questo tipo di ragionamento al ragionamento 'magico' che fanno i bambini quando sono piccoli, magico nel senso di irreale, fantastico, quindi qualcosa da correggere.
E' interessante la questione, se ti andava potevi anche condividere questi tuoi convincimenti. Capita spesso anche a me di dire "pazienza, sarà per la prossima vita" , è un rifugio, quando mi sento impotente o non credo di avere motivo di sperare più. E la cosa strana è che infondo nemmeno mi pongo se veramente esista la reincarnazione, è proprio un pensiero rifugio, come ce ne sono altri. Questi pensieri rifugio vanno rispettati, prima eventualmente di cercare di demolirli, che poi, in una persona che sviluppa migliori capacità di adattamento e successivamente scelta di vita, va da se che ciò che è superfluo e fuorviante va via da solo se deve andar via. Secondo me la terapia ha questo scopo, non può partire al contrario dal demolire ciò che ha sempre confortato una persona, fosse anche sbagliato, ma quà nemmeno si può dire che siano pensieri fantasiosi, da come la poni tu è una sorte di fede, e come fede va rispettata, anche io potrei dire che chi crede nel paradiso in cielo è matto, non è intelligente. Io non ho certezze, ma il margine di dubbio lo lascio, di possibilità. Oppure ci troviamo davanti a gente che non crede in nulla, ho passato anche questa fase, oggi vedo in tale atteggiamento poca ricchezza, che mi può andar bene anche in un tecnico, ma se dovrò confrontarmi su certe cose così poco dimostrabili, allora preferisco non farlo con un tecnico come la tua terapeuta, raggiunto lo scopo del miglioramento del mio malessere psicologico, sento altra campana, e magari altro tipo di guida, sempre poi che la si incontri di persona ovviamente.

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