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Vecchio 17-10-2007, 12.13.34   #1
griselda
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Predefinito Praga

Praga città magica di altri tempi.

La prima cosa che mi viene in mente quando penso a Praga è: “brrr che freddo!” ci siamo andati nel periodo natalizio, certo molto suggestivo! Le luci i colori la sera e mercatini da ogni angolo creavano un’atmosfera davvero surreale. Ma che freddo! Ho dovuto acquistare sul posto capellino e sciarpa, i guanti li avevo e mettere il pigiama sotto i vestiti, non ridete. Non so quanti gradi sotto zero fossero ma faceva davvero freddo e spirava un vento gelido, tanto che al ritorno ero tutta rossa anche sotto gli abiti.
Praga va girata a piedi uscendo il mattino presto e rientrando in albergo la notte, per poter davvero ammirare il più possibile le meraviglie di questa città, che ad ogni ora prendono delle sembianze diverse, per cui vi consiglio di andarci in primavera.
Lasciato questo preambolo, Praga è qualcosa di veramente unico.
Ho avuto la sensazione di uscire dal presente appena raggiunto il centro storico, un tuffo in un passato di castelli, Cattedrali, ponti viuzze d’altri tempi. Sembra di vivere in un contesto da favola, sotto il profilo architettonico.

Praga è situata nel cuore dell’Europa, nel passato fu centro commerciale di spicco.
Città dal passato storico sanguinolento e molto sofferto.
I primi abitanti della Moldova furono delle tribù celtiche 500 a.C.
Successivamente arrivarono i Marcomanni di origine germanica. (9-6 a. C.) Solo dopo il 500 d.C. si stabilirono in loco (Boemia) delle tribù Slave.
Nell’800 prese avvio la dinastia premyslidi che edificarono due cittadelle: il Castello di Praga e la fortezza di Vysehrad un pezzo di roccia sulla destra riva destra della Moldavia. Residenza allora di principi e re cechi.
Nel 935 il principe Venceslao ucciso dal fratello Boleslao, venne canonizzato e divenne il Santo patrono della Boemia.
Durante il medioevo Praga raggiunse il massimo splendore sotto il regno di Carlo IV, allora Imperatore del Sacro Romano Impero. Si dice di lui che fosse molto colto e saggio. Fu il fondatore della prima università (Carolinum) dell’Europa centrale e di molte altre istituzioni. Di cui il primo rettore fu Jan Hus riformatore … la cui esecuzione portò nel 1415 alle guerre Hussite che terminarono nel 1434.
Fece edificare Chiese in stile Gotico, monasteri, si fece promotore della ricostruzione architettonica cittadina ( fondò la Città Nuova) e fece ricostruire il Castello che fu eretto attorno all’880. Sostituì il ponte di Giuditta con il ponte in pietra stile gotico che prese il suo nome: Ponte Carlo. (1357) Come ogni fervente credente di allora si impossessò di molte reliquie che sono conservate nel Castello di Karlstein, insieme ai gioielli della corona.
Nel corso del XVI secolo dopo varie traversie il potere passò in mano agli Asburgo d’Austria, che governarono per circa 400 anni.
Uno dei sovrani più importanti per Praga fu l’Imperatore Rodolfo II amante delle arti e delle scienze, diffuse in Praga lo spirito del rinascimento. Si circondò di personaggio alquanto particolari.
Alla sua morte nel 1618 avvenne la rivolta protestante che portò alla guerra dei trent’anni e al suo declino che terminò nel XVIII secolo epoca di ricostruzione barocca.
Nel XIX secolo invece si assiste alla rinascita del nazionalismo e dell’orgoglio civico che danno alla luce importanti monumenti pubblici quali il Museo Nazionale, il Teatro Nazionale e il Rudolfinum ( Sala concerti).
Il potere rimase in mano agli stranieri sino al 1918 quando Praga divenne capitale di una repubblica indipendente. Poi durante la seconda guerra mondiale fu occupata dall’esercito tedesco. La fine della guerra portò a quarant’anni di comunismo e nel 1989 alla rivoluzione di velluto.
Oggi Praga guarda ad una nuova era.


Cosa vedere.

Difficile da dire… ogni angolo della città offre qualcosa alla vostra vista.
Anche in vie prive di ogni attrattiva si può notare un portone, un iscrizione, una scultura, una statua… vi consiglio di guardarvi bene attorno ci sono gioielli ovunque.
Inizio da ciò che mi ha colpita maggiormente.

La Cattedrale di San Vito. (Venceslao ed Adalberto)


Originariamente venne fatta costruire da Venceslao, si fu riedificata tre volte, la prima portava uno stile tipico delle chiese Cristiane di quei tempi:
era rotonda a ferro di cavallo con quattro absidi (preromana)
La seconda nel 1060/1096 il principe Spytihèv decise di demolire la rotonda e costruendo al suo posto una Basilica a tre navate che rimase tale sino 1344.
La terza come abbiamo già detto fu fatta costruire da Carlo IV ( 1344) in stile Gotico lavoro affidato agli architetti di allora: Mattia di Arras prima e alla sua morte da Pietro Parler. Ma nel XV secolo i lavori furono interrotti e ripresi distanza di tantissimi anni nel 1873 per terminare nel 1929 in cui vennero costruiti le tre navate e la facciata con le due torri in stile neogotico.
Nella Cattedrale vennero incoronati principi, re e consorti e le spoglie di alcuni di loro giacciono in essa.
Quando si entra in questa luminosissima Cattedrale sembra di percorrere mille anni di storia oltre a trovarsi immersi in un’atmosfera molto suggestiva. Vi si giunge da una zona d’ombra e quando appare alla nostra vista con tutta la sua imponenza…mah è da provare quell’emozione! Con quelle due guglie che si protendono verso il cielo. Un rosone immenso ( vi è rappresentata la Creazione) nel centro sormontato da un triangolo…è indescrivibile ve lo assicuro. Ogni centimetro è da esplorare sia all’interno che all’esterno.
Da visitare sicuramente la tomba di Venceslao e la Cappella a lui dedicata,affrescate in modo egregio che raccontano la vita del Santo,con immagini, dorature e pietre dure. Si dice che il battente fu quello a cui si aggrappò in punto di morte quando fu colpito dai sicari mandati dal fratello ad ucciderlo.
Col naso all’insù si possono ammirare gli archi gotici che sostengono le volte e nei pressi della porta d’oro realizzate dell’architetto Peter Parler. Questa porta fu per molto tempo quella principale, vi è rappresentato il Giudizio Universale, ora viene aperta solo in occasioni speciali.
E che dire delle splendide vetrate tutte istoriate.
Il Mausoleo Reale.
Il coro in stile Gotico.
E molte altre cose che scoprirete andando a visitarla.
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Vecchio 17-10-2007, 22.01.16   #2
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Predefinito Ponte Carlo

Ponte Carlo è anch’esso un simbolo di questa città fu realizzato 1357 per volere di Carlo IV ed è il più antico ponte di Praga in pietra e prese il posto dell’antico Giuditta distrutto da un’inondazione nel 1342. La costruzione fu iniziata dal maestro Otto e portata a termine dal Parler, torri comprese.
Esso collega Mala Strana con Stare Mesto, ovvero la Città Vecchia al piccolo quartiere ed entrambe le parti sono fortificate da due torri: le Torri del Ponte di Mala Strana e la Torre del Ponte della Città Vecchia Stare Mesto.
Ora è area pedonale ma un tempo consentiva il passaggio di quattro carrozze contemporaneamente immaginatevi quindi le dimensioni. (10 m di larghezza e 520 m di lunghezza) Su ogni lato vi sono ogni tot metri delle statue copie degli originali che per essere preservati dalle leggi del tempo sono stati trasportati al sicuro e ora si trovano presso il Museo Nazionale.
Partendo dalla parte della Torre del Ponte del piccolo quartiere (meraviglioso gioiello Gotico) si possono ammirare trenta statue: San Veceslao, Il Cristo tra i Santi Cosma e Damiano, San Giovanni di Matha, San Felice di Valois e Il benedetto Ivan con ai piedi un gruppo di Cristiani ( scultura di Ferdinand Brokof) Santi fondatori di un ordine che raccoglieva denaro per riscattare i Cristiani tenuti in schiavitù dagli infedeli. San Vito martire del III secolo raffigurato con due leoni dai quali si salvò.(Patrono della danza e invocato da chi soffriva di convulsioni) Sant’Adalberto Vescovo di Praga nel 991 fondatore della chiesa di S. Lorenzo. San Filippo Benizi. Santa Ludgarda scolpita da Matthias Braun, la Santa è ricordata perché nonostante la cecità ebbe una visione di Cristo e ne baciò le ferite. San Gaetano. San Nicolò da Tolentino. Sant’Agostino. Santi Vincenzo Ferrer e Procopio. San Giuda Taddeo. San Francesco d’Assisi con due angeli. Sant’Antonio da Padova. Santa Ludmilla. L’ultima del lato del piccolo quartiere a cui non può mancare di dare uno sguardo persino dai passanti distratti, perché vi è sempre un nugolo di persone che si susseguono a toccare questa lastra come gesto scaramantico. San Giovanni Nepomuceno 1683 nella lastra vi è descritto il martirio la sua figura nel rilievo è sempre color originale perché il tocco delle persone fa si che rimanga sempre lucido. Canonizzato nel 1729 prese il posto nell’ideale popolare a mezzo dei Gesuiti che ne diffusero il racconto, di Jan Hus. Giovanni era vicario dell’arcidiocesi di Praga nel 1393 quando fu arrestato da Venceslao IV insieme all’Arcivescovo (per essersi opposti alla nomina di un Abate, ma a quanto pare i motivi erano politici) che però si salvò, mentre Nepomuceno fu torturato, gli fu tagliata la lingua e gettato, legato dentro un sacco, nel fiume dal ponte Carlo. Si racconta che sul pelo dell’acqua apparirono cinque stelle le stesse che ritroviamo su quel muretto che indica il punto esatto dove fu gettato in acqua. Si racconta che se toccate con la mano sinistra insieme alla croce realizzino un desiderio.
Dopo aver superato la metà del ponte ci troviamo nella parte della Città Vecchia qui vi sono le statue dei Santi Norberto, Venceslao e Sigismondo. San Francesco Borgia. San Giovanni Battista. San Cristoforo. Santi Cirillo e Metodio. San Francesco Saverio. Sant’Anna. San Giuseppe. Crocifisso in legno del XVII secolo che per 200 anni fu l’unica decorazione del ponte. Le parole dorate che riportano :” Santo, Santo, Santo Signore.” Furono pagate da un ebreo per aver detto una frase blasfema. La Pietà. Madonna con i Santi Domenico e Tommaso. Santa Barbara, Margherita e Elisabetta. Madonna e San Bernardo con cherubini e i simboli della passione un gallo i dadi e il guanto del centurione.
Carlo IV cercò nella ricostruzione della Città corrispondenze Astrologiche ed Astronomiche secondo me anche tenendo conto di un certo tipo di energie sulle quali basare la costruzione della sua Gerusalemme Celeste.
La costruzione del ponte di cui Carlo appose la prima pietra il 9/7/1357 fu fatta tenendo conto dell’ora del giorno del mese dei minuti e dell’anno il cui risultato fu un numero che si potesse leggere sia da una parte che dall’altra il numero in questione è il 135797531. 1357 anno di fondazione, 9 il giorno, 7 il mese, 5 l’ora, 31 i minuti.
Mentre le statue ( inserite successivamente) sul ponte dovrebbero tracciare un ipotetico percorso di illuminazione che portano alla Santa Croce.
Di notte quando il più dei turisti oramai è rientrato in albergo passare sul ponte è molto suggestivo, tutte quelle statue paiono animarsi. Si dice che proteggano i bambini della vicina isola di Kampa.
Si racconta inoltre che per tenere insieme il ponte, per fortificare le sue fondamenta furono sciolte nella malta ( anche per la Cattedrale di San Vito) tutte le uova della provincia.
La guida ci riferì anche questa leggenda:
Dopo la morte di San Giovanni Nepomuceno, alcune delle arcate del ponte crollavano in continuazione, pareva non riuscisse a stare in piedi. Quello che si costruiva di giorno, crollava di notte. Un giovane architetto, allora, fece un patto con il diavolo che lo avrebbe aiutato a costruire le arcate in cambio dell’anima del primo che avesse attraversato il ponte una volta ultimato. L’architetto, tentò di imbrogliare il diavolo avrebbe liberato un gallo sul ponte appena terminato il lavoro. Ma il diavolo che era più furbo di lui, andò presto, presto quel giorno a far visita alla moglie del costruttore dicendole che il marito si era sentito male proprio sul ponte. Quando l’architetto vide la moglie sul ponte capì che il diavolo aveva lo aveva fregato.


Dimenticavo di dire che la parte antica di Praga è divenuto patrimonio dell’umanità UNESCO
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Vecchio 21-10-2007, 00.47.38   #3
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Predefinito Orologio Astronomico

Nella parte della Città vecchia, a lato di una enorme piazza, possiamo ammirare l’orologio astronomico che fu installato sull’edificio del municipio agli inizi del XV secolo. (1410)
Sono rimasta li almeno un ora ad ammirarlo ed ogni volta che passavamo per la piazza se stava per scandire le ore non perdevo l’occasione di rimanere li con il naso all’insù, assieme al nugolo di persone che staziona li in ogni momento della giornata.
Il suo creatore si chiamava Mikula di Kadan lo costruì insieme a Jan Ondrejuv chiamato Sindel, professore di matematica e astronomia dell’università di Praga. Una leggenda invece racconta, che nel 1490, l’orologio fu ricostruito dal maestro orologiaio Hanus il cui vero nome era Jan Z. Ruze, ma i consiglieri comunali che ordinarono il lavoro, affinché non ne costruisse uno uguale lo accecarono. L’orologio comunque non funzionò mai perfettamente, fatto sta che il popolo vociferava ( sempre leggenda) che fosse a causa della vendetta di Hanus. Tra il 1552 e il 1572 fu definitivamente riparato da Jan Taborsky.
L’orologio è composto da due montanti con in cima una sorta di cupola, all’interno dei quali vi sono due grossi quadranti circolari. A fianco di ogni quadrante sia a destra che a sinistra vi sono due statue, totale otto statue quattro per ogni quadrante.
A fianco del primo in alto vi sono rappresentati uno scheletro che simboleggia la morte, un turco che impersona la lussuria, un tizio con uno specchio simbolo di vanità e un ebreo con la borsa rappresenta l’avarizia (usuraio). Allo scoccare di ogni ora lo scheletro suona la campanella tirando una fune con la mano destra e capovolge la clessidra che ha nella sinistra.
A fianco del secondo quadrante quello inferiore, vi sono invece n cronista, un angelo, un astronomo e un filosofo.
Dopo il suono della campana della morte si apre il corteo dei 12 apostoli che passa attraverso 2 finestrelle, che si trovano sopra i quadranti e sotto la cupola chinando passano in processione con il capo che si china verso la folla. A dire il vero sono 11 apostoli più San Paolo. La prima figura ad uscire dalla finestra sulla destra è San Paolo con in mano un libro e una spada, poi Tommaso con una lancia, poi Giuda che porta un libro, poi Simone con una sega e Bartolomeo con un libro. A questo punto si apre la finestra di sinistra dalla quale escono Pietro che ha con se una chiave, Matteo con un’accetta, Giovanni con un serpente, Andrea e Filippo con una croce e Giacomo con un martello di legno.
Terminato il corteo un gallo d’oro, situato sopra tra le due finestrelle da dove escono gli Apostoli, canta e l'ora è suonata.

Il quadrante superiore

A quei tempi la visione dell’universo contemplava la terra come ferma nel suo centro. Il centro è la città stessa, L’orologio di Praga non aveva lo scopo di indicare l’ora ma quello di rappresentare le orbite del sole e della luna intorno alla terra e di conseguenza a Praga. L’anello esterno porta le cifre arabe e indica l’antica ora boema: il giorno diviso in 24 ore che partiva dal tramonto del sole.
L’anello con i numeri romani indica l’ora attuale, ma con la parte superiore che va da uno a dodici che sono quelle diurne e da uno a dodici sotto per quelle notturne.
La parte azzurra del quadrante invece rappresenta la posizione visibile del cielo suddivisa in 12 parti. Nella misurazione del tempo con il metodo cosiddetto babilonese il giorno era diviso in 12 ore la cui lunghezza variava a seconda della stagione.
Si riescono a leggere anche le ore in cui sorgono e tramontano il sole e la luna date dalla posizione di quel piccolo sole che muovendosi nelle varie zone colorate divide in quattro la giornata tra alba, giorno, tramonto e notte.
Per chi lo sa leggere è davvero un orologio astronomico che racconta cosa accade nel cielo ad ogni ora del giorno e della notte tracciando il corso del sole e della luna nei vari segni zodiacali, dati che rivestivano molta importanza nel XVI secolo.
È uno dei più antichi insieme a quello di Padova del 1344 e di Strasburgo del 1354.
Per le parti invece in pietra la realizzazione si deve sempre al Parler.

Il quadrante inferiore.
È stato realizzato successivamente ed è una riproduzione di quadro di Josef Manes pittore dipinto nel 1866. Disegnati all’interno di un cerchio vi sono dodici medaglioni che rappresentano scene rurali della Praga di allora, poi ancora altri medaglioni contenenti dodici segni zodiacali.
Nella parte più esterna del cerchio sono incisi date accostate a nomi di Santi. Al centro in un cerchio ancora più piccolo vi sono dei piccoli semicerchi che portano al loro interno qualcosa che paiono gigli questa volta il numero sia degli uni che degli altri è ventiquattro. Ancora più verso il centro vi è una specie di castello con tre torri, le due ai lati sono più strette di quella nel mezzo sotto la quale ci sono quattro buchi a forma di croce. Sotto nel basamento che porta tre parti merlate vi è una piccola porta aperta.

Durante la guerra del ’45 l’orologio venne gravemente danneggiato alcune statue bruciarono e la popolazione si attivò affinché venisse ripristinato.
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Vecchio 05-11-2007, 13.44.34   #4
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Predefinito Il Castello di Praga

Il castello di Praga appare come una cittadina fortificata. Ci siamo arrivati in tram ( vi consiglio di prendere i mezzi pubblici per visitarla ma di stare attenti ai borseggiatori che purtroppo si aggirano in ogni parte della città) Mi è parso di entrare dalla città in un altra città se qualcuno ha letto il Castello di Kafka: “Nel complesso, il Castello, come appariva da lontano, corrispondeva all’aspettazione di K. Non era un vecchio maniero feudale né un palazzo nuovo e sontuoso, ma una vasta costruzione, composta da pochi edifici a due piani e molte case basse serrate l’una contro l’altra. Chi non avesse saputo che era un Castello, l’avrebbe scambiato per una piccola città” queste le parole dell’autore che rendono davvero l’idea di ciò che che abbiamo provato arrivando da una strada laterale che costeggia un grande parco adiacente al Castello. Vi si può accedere anche da una lunghissima scalinata che vi porterà proprio davanti all’entrata principale.
In pratica si sale e si domina tutta la città bassa da un’enorme piazza davvero molto suggestiva in cui dall’alto si gode una vista magnifica della Moldava e i suoi ponti.
Fu fondato nel IX secolo dal principe Borivoj sorse come residenza dei principi premislidi costruito inizialmente in stile preromanico successivamente fu riadattato a causa dei danni subiti nelle varie guerre. Venceslao in stile romanico. Lo stile Gotico lo si deve al tempo di Carlo IV (Cattedrale di San Vito che sovrasta il castello con le sue guglie, cosa curiosa è che la Cattedrale, centro spirituale, si trova nel centro del potere temporale.) quando rimise mano a tutta la città. Vladislao Jegelone in Tardo Gotico.
Mentre da Rodolfo II fu rinnovato in stile rinascimentale, piuttardi in stile Barocco e successivamente in neoclassico.
Praga è un’insieme di stili architettonici vi si trovano edifici di ogni tempo e stile.
All’ingresso del Castello vi sono ancora le guardie che come statue immobili di altri tempi aspettano con pazienza la fine del loro turno. C’è sempre un nugolo di persone che attende che avvenga il cambio della guardia che scatta puntualmente ad ogni ora mentre a mezzogiorno avviene al suono delle fanfara.
All’interno del primo cortile si trova l’arco di Mattia costruzione Barocca attraversandolo ai lati vi sono le scale che portano alle sale di rappresentanza del Castello, la più importante è quella Spagnola.
Nel secondo cortile invece troviamo una fontana Barocca. La Pinacoteca.
Dal secondo passando sotto una specie di galleria si arriva al terzo dove vi balzerà agli occhi la splendida Cattedrale di San Vito. Affianco l’emblematica Torre delle polveri contenente un’interessane esposizione sulla Praga Rudolfiana.
Il museo del giocattolo.
Poi l’ingresso del Palazzo Reale.( Tardo Gotico) con l’imponente sala Vladislao con le sue arcate non perdetevela e la scala dei cavalieri e sotto ancora una sala che contiene modellini delle varie ricostruzioni del Castello. La fontana dell’aquila, la camera verde, torre romanica, Cappella di Ognissanti, sala della dieta…..insomma da vedere.

Quando uscirete vi troverete di fronte alla Basilica di San Giorgio. Basilica Romanica del X secolo l’unica rimasta la facciata è Barocca rifatta nel XII secolo. E il vecchio monastero ora Galleria Nazionale.
Oltrepassando la Basilica si inizia a scendere e ci si trova in una stradina chiamata Vicolo d’Oro conosciuto come la via degli Alchimisti.
Al numero 22 di questo insieme di piccole casette colorate vi è quella dove Kafka pare venisse a trovare l’ispirazione per i suoi libri ospite della sorella. Nel vicolo in passato vi erano molti orafi e artigiani. Una leggenda popolare dice che ci lavorassero gli Alchimisti di Rodolfo II. La storia della stradina è relativa alla costruzione delle fortificazioni del Castello dalla parte nord sopra il Fossato dei Cervi. Quei tempi risale infatti la costruzione delle tre torri potenti di nome: Mihulka, Torre Bianca e Daliborka. I laboratori di Alchimia si trovavano infatti nella torre delle polveri:Mihulka. Laboratorio dove si aggirarono personaggi come Edward Kelley.
Nel Vicolo abitò anche corpo delle guardie.
In verità pare che in quella stradina, in passato, vivessero persone emarginate che sopravvivevano come potevano, gente che si arrangiava nell’arte di vivere anche per questo si pensa fu soprannominata ironicamente vicolo d’oro.
Dal 1918 il Castello è divenuto sede del Governo praghese alcune parti di esso infatti sono adibite ad uffici presidenziali e per questo motivo chiuse al pubblico.
Per visitare tutto il Castello e gli splendidi giardini io vi consiglio di prendervi tutta una giornata e di osservare bene tutto ad ogni passo, vi sorprenderà piacevolmente l’aver curiosato in ogni direzione.
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Ancora alcune foto del Castello
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Predefinito Il quartiere ebraico

Non si può visitare il quartiere ebraico senza andare a vedere il vecchio cimitero e tra le tante lapidi cercare quella di Rabbi Low.
Si dice che mettendo sulla sua tomba un sasso o un biglietto con scritto un desiderio il grande rabbino farà in modo che venga esaudito.
Profondo conoscitore della mistica ebraica, della Cabala e maestro dei Nomi di Dio, Jehuda Liwa Ben Betzalel creò dall’argilla una forma umana: il Golem.
La leggenda racconta che Low per animarla gli mise dentro al petto una stella a sei punte con inciso uno dei tanti Nomi di Dio. Il Golem così divenne suo fedele servitore. In seguito però iniziò a ribellarsi al suo creatore e a tentare di prendere il sopravvento. Per fermalo gli fu stappata dal petto quella stella con iscritto il Nome di Dio. In quel momento la forma cadendo rovinosamente a terra ritornò ad essere solo argilla. Un’altra leggenda metropolitana vuole che in momenti di tensione…in quelle notti fredde e scure il Golem si aggiri ancora per le strade di Praga.
Creato nel 1478 il cimitero è nelle dimensioni non molto diverso dalla sua realizzazione. Nel trascorrere del tempo le spoglie di 100.000 ebrei hanno trovato fissa dimora in quel pezzo di terra. Non avendo altro posto dove seppellire i loro morti sono stati obbligati a seppellirli a strati sino al 1787. Ci sono morti su morti. Sono 12000 le lapidi esistenti una attaccata all’altra che si stringono come in abbraccio fraterno ed infinito. Esiste anche una piccola collinetta dove furono seppelliti invece i bambini morti sotto l’anno di età. Potrei parlarvi delle bellissime lapidi nei diversi stili che hanno accompagnato lo scorrere del tempo nel cimitero ma il silenzio in questo caso è meglio delle parole. Vi consiglio di andare a visitarlo, se non siete pratici o non conoscete molto della storia di Praga fate come me fatevi accompagnare da una guida, parlano molto bene l’italiano e hanno mezzi di trasporto adeguati ad ogni esigenza.
A fianco al cimitero c’è la Sinagoga Pinkasova costruita nel 1535 da Aron Meshullam Horowitz divenuta oggi monumento agli Ebrei morti nell’olocausto. Sui muri dell’edificio appaiono i nomi delle vittime (80.000) sterminate dai nazisti mentre all’interno vi sono 4000 disegni di quei 10.000 bambini internati in quello stesso campo di concentramento,( ne sopravvissero solo 242) in cui quegli uomini furono raccolti prima di essere portati nei campi di sterminio. (Terezin)
Ve ne sono altre si Sinagoghe da visitare* sempre all’interno del quartiere e di cui apprezzare gli stili architettonici e i pezzi di arte che sono sopravissuti alla vicissitudini praghesi. Non perdetevi la Sinagoga Staronová Vecchia-nuova costruita nel 1270 in stile primo Gotico è la più vecchia d’Europa sopravissuta quasi integra al tempo ed agli incendi essa è ancora oggi centro religioso ebraico. La leggenda dice che fu nella soffitta di questa sinagoga che venne costruito il Golem. Al suo interno si possono apprezzare il seggio di Rabbi Low, la volta nervata, un antico stendardo, lo splendido timpano sopra il portale d’entrata e la volta nervata. La sala è ancora l’originale è sor*montata da volte for*mate da sei campi pentagonali sostenuti da due pilastri di pianta ottagonale.
Mi spiace ma non credo di avere foto perché sono andata con la telecamera questa volta a fare il giro per non perdermi le spiegazioni della guida.


Da visitare inoltre
*Sinagoga Maiselova
*Sinagoga Španelská (Spagnola)
*Sinagoga Klausová

Museo Ebraico
La casa delle Cerimonie.
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griselda non è connesso  
Vecchio 08-01-2008, 20.09.11   #8
hava
Gli/le piace l'aria
 
Data registrazione: 03-01-2008
Messaggi: 26
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Una delle citta' piu' suggestive che io abbia conosciute. Artistica pure in campo musicale e teatrale. I concerti nelle numerose chiese sono continui in tutte le ore del giorno. Ed i praghesi gentili e parlano diverse lingue. Oltre agli hotel ci sono appartamenti in affitto per turisti, relativamente a buon prezzo.
hava non è connesso  
Vecchio 17-08-2009, 17.18.47   #9
rajneesh
Pensa di allungare la permanenza
 
Data registrazione: 16-07-2007
Messaggi: 51
Predefinito Ciao griselda

...è da qualche mese che ogni tanto sogno Praga e a pensarci mi sento attratto...

ci sono stato dieci anni fa con la scuola, ma quello che ho visto mi è rimasto impresso inconsciamente,perchè non sapevo il valore e cosa stavo visitando;nemmeno i personaggi che l'hanno attraversata. Non me ne importava niente e infatti ho grandi rimpianti...ma erano altri tempi!

cmq prima o poi dovrò ritornarci...

Tu che impressioni hai avuto a parte il freddo, cosa ti ha colpito maggiormente?

P.s. io ci sono stato ad aprile
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Vecchio 17-08-2009, 17.55.10   #10
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
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Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
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Citazione:
Originalmente inviato da rajneesh Visualizza messaggio
Tu che impressioni hai avuto a parte il freddo, cosa ti ha colpito maggiormente?
Tutto quello che ho visto e menzionato, ma come ho raccontato nel primo post, credo, l'atmosfera in cui ci si immerge, tanto che ogni notte facevo dei sogni pazzeschi.
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