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Vecchio 12-09-2011, 14.45.56   #226
Sole
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Non ho detto che siano traguardi per tutti. Il punto che non torna è definire l'umano misero solo concime o appendice di qualcos'altro.
Ti dirò Sole che io con il mio criticismo e idea di perfezione e bellezza ritengo l'umano misero, povero e indegno. Solo il divino è bello e desiderabile, su questo non ci piove. Riflettevo però sul fatto che il divino si serve di noi, Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza. Come può una parte del divino essere misera, povera, indegna. Cristo si incarna uomo per dare dignità e valore all'umanità. Egli diventa Cristo attraverso il corpo.
Cristo è Cristo, è Spirito e Gesù Uomo Maestro di indefinibile grandezza con un corpo con i contro per non essere volgare.. .. con il suo corpo riesce a contenere la meraviglia e la potenza del Cristo che già E' non diventa uomo ma, ed è questo il passaggio importante, è Gesù che con il suo corpo è in grado di accoglierlo e contenerlo. Tu ti ritieni in grado di farlo ora, adesso? Io no, il mio corpo non è degno, non è dignitario, non ha rango.... per poterlo fare.
Non capisco, tu stessa dici ed accetti che se non ci fosse un lavoro sul corpo (ti ricordi il post di Uno sui nervi, il dna ecc ecc?) nessun Cristo sarebbe entrato nella misera carne di un uomo.. se questo lavoro non avviene, non solo sul corpo certo.. noi nasciamo e rimaniamo cenere! Se lo dici tu stessa, cosa poi ti fa perdere il punto della questione (un pò lo immagino e lo comprendo se fosse quello). Cenere siamo e cenere torniamo! Quindi la condizione dell'uomo è misera. E non ho detto che non ci sia divino in lui, solo vorrei che mi spiegassi a questo punto che intendi con divino? Il respiro della vita?
Quote:
Questo corpo acquista un valore se riesce a contenere il divino.
Esatto, se riesce... lo dici tu stessa. Abbiamo i mezzi per farlo, nasciamo con ottime possibilità sta a noi poi, non è un diritto di nascita è una grandiosa conquista dura molto dura.. Ma continuo a chiederti cosa intendi con Divino? Che siamo Dei degni di ricevere il Cristo? Che Dio volesse che un giorno sia così.. ma se così fosse ora, tutti lo potremmo ricevere all'istante, no? Invece accade a ben pochi, concordi? Se fossimo degni (dignitari, nobili) di ricevere lo Spirito, accadrebbe. Se non accade... evidentemente non siamo degni. E non siamo degni siamo miseri (poveri e miserabili). Non è che a me faccia piacere esserlo...
Quote:

Io penso, come possiamo pensare di aspirare al divino, all'evoluzione se riteniamo una sua parte miserevole e indegna. Come pensiamo di accogliere il divino dentro un corpo indegno.
Lavorando e rendendolo degno, così possiamo, così insegnano le Tradizioni. A cosa serve l'Opera al Nero altrimenti? Diam...nasciamo e siamo carne, vitalizzati da quel pò di Anima che abbiamo, e questo non vuol dire che non c'è la scintilla divina in noi, quella è in ogni cosa del creato che si muove. Ma che è appunto una scintilla, il fuoco è altro. Quando questo corpo muore l'anima se ne va e noi non più sostenuti da lei torniamo a concimare la terra. Il corpo finirà così per tutti, c'è poco da illudersi, che sia il santo in secoli che sia la mummia.. prima o poi sarà cenere. L'Anima chissà... L'aspirazione più grande è esser degni di Lui non per noi stessi, ma per Lui.
Quote:
Eppure l'anima si esprime attraverso l'umanità, ha bisogno di questa umanità per evolvere.
E' questo senso di separatezza che a me personalmente fa soffrire tanto. Io umana indegna aspiro al divino ma non posso contenerlo in questo corpo/concime.
Certo che l'Anima ha bisogno di questo mondo, senza non si svilupperebbe... Siamo separati dallo Spirito purtroppo, è questa separazione che spinge a ricercarlo. Abbiamo la spinta, il richiamo.. forse questo intendi con Divino? Il richiamo verso di Lui? La miseria dell'uomo, la sua disperata evoluzione è proprio la ricerca di questa unione.
Quote:

L'arte serve ad avvicina questa separatezza, ad unificarla. Se l'uomo è in grado di accogliere questo dono di Dio vuol dire che tanto misero povero e indegno non è.
Forse arriva il momento in cui non occorre nemmeno l'arte per sentirsi tutt'uno con il divino.
Non ti voglio convincere di questa cosa comunque se non ti torna, ho già insistito parecchio e se è troppo me ne scuso anche.
Non credo che siamo OT, rendersi conto della piccolezza dell'uomo rispetto al cammino da fare è un passo verso lo Spirito. Solo che apre innumerevoli quesiti e questioni da approndire, apre innumerevoli pagine già scritte e da riprendere di Ermopoli che portano..
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Vecchio 12-09-2011, 15.50.03   #227
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Quel che voglio dire è molto più semplice. Finchè penso che questo corpo è indegno non lo renderò mai degno con tutte le tecniche del mondo.
Se invece lo ritengo degno ho più possibilità di riuscirci.
E' una questione di prospettiva. Se io mi sento degna di accogliere il divino, questo mi permetterà di crederci veramente e di lavorare per ottenerlo. Se parto con l'idea dell'indegnità mi finisce come Giuda, che non crederò mai che Cristo possa entrare in me malgrado il suo perdono, il suo Amore. Finchè mi ritengo indegna non ci sono tecniche che tengano, resterà sempre e solo concime.
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Vecchio 12-09-2011, 15.56.19   #228
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Io penso che siamo indegni finchè siamo indegni, e siamo degni quando diventiamo degni e capaci, cosa per la quale dobbiamo lavorare, indegnità o degnità a prescindere non credo esistano, più si lavora nella direzione giusta e più si dovrebbe comprendere che siamo molto meno di quel che pensiamo di essere, ma contemporaneamente, siamo (o potremmo essere )molto di più di quel che pensiamo di essere.
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Vecchio 12-09-2011, 16.09.12   #229
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Pur essendo daccordo col discorso di Sole e Luke, spezzo una lancia a favore di Diamantea riportando questa frase di Gesù.

Amami come sei, perchè se aspetti di essere perfetto non mi amerai mai.

Ora questo vale anche per il sentirsi degni. Io non mi sento ne degno ne indegno, mi sento che posso essere maggiormente o minormente degno.
Sicuramente però ci deve essere lo sforzo consapevole, pensare soltanto razionalmente di essere degni, pur magari portandoci ad essere più positivi non si ottiene null'altro.

Quando saremo morti Dio non ci chiederà cosa abbiamo fatto, ma quanto abbiamo amato.
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Vecchio 12-09-2011, 16.10.29   #230
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Quel che voglio dire è molto più semplice. Finchè penso che questo corpo è indegno non lo renderò mai degno con tutte le tecniche del mondo.
Se invece lo ritengo degno ho più possibilità di riuscirci.
E' una questione di prospettiva. Se io mi sento degna di accogliere il divino, questo mi permetterà di crederci veramente e di lavorare per ottenerlo. Se parto con l'idea dell'indegnità mi finisce come Giuda, che non crederò mai che Cristo possa entrare in me malgrado il suo perdono, il suo Amore. Finchè mi ritengo indegna non ci sono tecniche che tengano, resterà sempre e solo concime.
Oppure Diam, se non pensi ne l'uno ne l'altro lavori serenamente senza aspettative. Libera. Degni o non degni è questione filosofica e di sentire, c'è da lavorare umilmente... niente di più e quel che verrà sarà uguale alla volontà.
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Vecchio 12-09-2011, 17.29.41   #231
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Amami come sei, perchè se aspetti di essere perfetto non mi amerai mai.
Grazie per la citazione Astral, hai centrato il mio bersaglio.
Tutta la perfezione e la bellezza che vedo nei miei sogni, che mi fa trovare tutto così brutto intorno e dentro di me, altro non è che questo anelito di essere degna ad accogliere il Divino, essere degna che mi è stato negato fin da quando ero bambina e con fatica sto cercando di recuperare.
Gesù entrando nel corpo ha mostrato che il corpo è degno di accogliere il divino, il suo era un corpo come il nostro corpo, fatto di carne e di sangue, simboli di Eucaristia. Egli ha sofferto nel corpo come noi. La bellezza del suo insegnamento è questa, ogni corpo può contenere il divino se ci crediamo, quindi se lo Amiamo, se Lavoriamo per Lui. Bisogna crederci senza anelare alla perfezione di quel corpo unico nella storia, altrimenti tutto è simbolo, chimera, illusione che ognuno possa accogliere dentro di se il divino. Resteremo sempre nella ricerca.
Penso che conoscete tutti la storiella Zen di chi cercava la casa di Dio, finalmente qualcuno gliela indicò ma lui ci pensò bene e cambiò strada per continuare a cercare.

Ma cos'è questa essere degni nel corpo per accoglierlo? Le tecniche sono solo tecniche, possiamo praticarle tutta la vita senza riuscire, oppure senza far nulla ottenere il tutto. Tutto serve e nulla serve, dipende da ciò in cui crediamo.
Volete sapere ciò in cui credo io? Che non sarò mai degna di Lui malgrado lo desideri tanto.
Se non giro la clessidra andrò all'inferno come Giuda.
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Vecchio 13-09-2011, 10.19.20   #232
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Riprendo il discorso da qui

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Ok la struttura fisica, che pero' a questo punto a me appare già come una limitazione, ovvero se non la si ha di... diciamo di base, di nascita, oltre ad un certo punto non si potrà andare mai no? In tutti i casi si dovrebbe lavorare per sè stessi e per migliorarsi non pensando ad un risultato... Pero' seguendo il tuo ragionamento anche il più piccolo chiodo piantato per la propria scalata, potrà servire d'appoggio a chi viene subito dopo di noi in cordata o magari a chi tenterà la scalata molto dopo di noi e vista in quest'ottica nulla va perso se si ha la volontà di tentare la concretizzazione..
La struttura fisica (psico-fisica-energetica) non è una limitazione ma un punto di partenza. Limitazione è qualcosa che ti impedisce di fare una qualche cosa, in realtà nessuno è limitato in questo senso, al limite limitato in e per un determinato spazio tempo.
Per capirci, in un classe c'è chi capisce la matematica al volo e chi fa una fatica bestia, ma quelli del secondo gruppo sebbene debbano fare più fatica per questa materia non sono in nessun modo impediti ad esservi promossi e neanche ad arrivare a livelli molto alti con voti molto buoni.

E' anche difficile e raro che chi si pone il problema della Spiritualità sia carente in tutti gli aspetti della sua struttura pfe (abbrevio psico-fisico-energetica, ma l'abbreviazione vale solo qui in questo thread, se la usate altrove ogni volta va specificato cosa significa eh...).
Potrà avere alcuni aspetti carenti ma altri buoni etc.... se uno ha una pfe "completamente bassa" (per capirci anche se è una definizione orrenda) è ragionevole pensare che di certo non si preoccuperà minimamente di evoluzione spirituale, non consciamente almeno anche se poi tutti siamo costretti a fare delle scelte.
Nell'infinita saggezza del sistema perfino questi "indifferenti" allo sviluppo sono messi alla prova molte volte ed hanno altrettante occasioni, se la statistica dice che difficilmente approfitteranno delle occasioni non c'è nulla di preordinato se non nelle scelte a breve termine. Cioè se una persona si comporta e ragiona in un certo modo e ha un punto di svolta tra un'ora è praticamente impossibile (praticamente, ma per assurdo non assolutamente) impossibile che in una sola ora cambi per sfruttare l'occasione, ma è già meno prevedibile quello che farà tra 20 anni sebbene quasi tutti seguono i modelli senza mai uscirne.

Insomma, una casa la costruisci mattone per mattone, ma conta più quell'istante in cui decidi che costruirai la casa che i 5 anni (esempio) che impiegherai per farlo. Si se non ti impegnerai per quei cinque anni non la finirai, ma se troverai un contrattempo perderai del tempo, ci metterai 5 anni e 3 mesi, 6 anni etc... ma alla fine la costruirai, invece senza quell'intenzione. forte, determinata e voluta, iniziale.... non succederà nulla.
E questo vale per ogni gradino evolutivo, non solo dal punto di vista spirituale.


Vi consiglierei di lasciar perdere, almeno per ora, i pensieri su altri dell'eventuale scalata... pensate a dove mettete i piedi, a dove vi aggrappate etc...
Se lascio un chiodo non sta a me decidere se qualcuno lo userà e come lo userà... lo lascio, punto. Posso lasciarlo perchè non mi serve più, posso lasciarlo perchè farei più fatica a staccarlo, posso lasciarlo perchè potrei aver bisogno di ridiscendere un pezzetto per delle cose. Chi lo fa (preoccuparsi di come gli altri lo usano) cerca il potere fine a se stesso. L'unica cosa che posso decidere di mio è che se qualcuno che mi sta a fianco perde momentaneamente l'appoggio posso tendergli la mano per evitargli la morte e dargli modo di riaggrapparsi alla roccia, poi io proseguo per la mia strada e lui per la sua.
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E cosa succede quando qualcuno non ci mette del suo e resta sdraiato a valle? Oltre a nuocere a sè stesso , in questo caso rallenta la scalata e quando si tratta di un gruppo o di una Scuola esoterica che succede? Come si supera lo stallo?
Se si è organizzata una cordata di gruppo, tocca alla guida decidere, ma in questo caso specifico da te prospettato il problema mi pare non esistente. Se uno si ferma a valle perchè vuole, non corre nessuno rischio e lo si può tranquillamente lasciare. Il problema potrebbe nascere se sei già in scalata ed uno legato alla corda del gruppo si ferma. Se non dipende dalla sua volontà o da problemi insormontabili per un breve tratto si può tirare ed aiutare, se ci sono problemi gravi (che so, è ferito) tocca chiamare il soccorso alpino e farlo riportare a valle non c'è alternativa.
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Vecchio 13-09-2011, 11.26.02   #233
Astral
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Mi viene in mente che a volte ci possono aiutare le predisposizioni, ma anche i limiti. L'essere negati per alcune cose è sintomo che bisogna seguire le proprie predisposizioni, i propri punti di forza, perchè d'altronde se ci sono dei limiti un motivo c'è, il corpo non è stupido.

Se non sono portato per lo studio e la matematica e sono portato per la musica, è inutile in quel momento dirigersi verso la prima direzione, dovrei seguire la seconda direzione, e quando arrivo ad un buon punto, magari si potrebbe sbloccare meglio l'impedimento alla prima direzione, che comunque potrebbe essere in quel momento correlata.
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Vecchio 13-09-2011, 21.02.35   #234
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Questa totale non predisposizione non mi confà, concordo con quanto dice Uno sulla PFA, se è ad un basso livello non stimola la mente a tal punto da chiedersi se c'è altro oltre, pertanto li il soggetto è e li rimane, ma il fatto che io sia negata con la matematica mi porta a dover utilizzare maggiori risorse per comprenderla e magari agire meccanicamente senza aver capito il processo, ma avrei comunque possibilità di farla mia, idem la musica.
Vero come dice Astral che questo è un chiaro segno che è meglio se lascio da parte la matematica e mi sposto verso altri temi a me più comprensibili, ma non per questo devo limitarmi principalmente perché l'evoluzione comprende tutto, ci sono stadi che posso raggiungere meglio con la musica (anche se non è cosa per me) e tematiche che posso comprendere solo attraverso la matematica.
Penso che per una reale evoluzione devo lasciare aperte tutte le porte e cercare di avere conoscenza su tutto anche su ciò che proprio non mi entra nella zucca (vedi matematica appunto )
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 13-09-2011, 23.58.20   #235
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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Gustavo Roll diceva che tutto e' spirito : l'uomo , l'animale , la pianta , la pietra .
Aggiungeva anche che solo quello dell' Uomo è uno Spirito Intelligente.
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