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Vecchio 31-08-2011, 18.59.39   #1
filoumenanike
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Predefinito Perdono

Ho cercato un po' di capire l'etimologia della parola perdono e semplicemente vuol dire "dare in dono", concedere l'assoluzione, insomma non perseguire
vendetta. Facile a dirsi poi a farsi è più complicato!
Sono passati otto mesi da quando mi sono accorta del tradimento di mio marito e più passa il tempo e più mi rendo conto di non averlo perdonato, nonostante le belle parole, i proponimenti, i giuramenti e così via dicendo.
La cruda realtà è che non lo perdono, si è attutito il risentimento, il dolore è diminuito, la vita è tornata a livelli di sopportabilità eppure dentro di me c'è grande molto grande il disprezzo dell'azione, il rammarico di aver creduto a tante bugie.
Lasciarlo mi è difficile, non posso pensare di vivere lontano da lui, però non posso neanche pensare di rivangare sempre quanto è accaduto, umiliante per me e per lui e allora rivolgo a voi una domanda: come uscirne vivi?
Ho pensato di accantonare il perdono in quanto sarei ipocrita se dicessi di poterlo fare, e dunque di vivere questo nuovo rapporto con minor enfasi, minore entusiasmo, con i piedi per terra, prendendo di buono quanto viene e non accettando più niente che non mi vada bene...ma anche così le cose non vanno, sono convinta che potrei fare di meglio ma non so cosa?
Un aiutino...ce lo avete?
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Vecchio 31-08-2011, 22.26.22   #2
Kael
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No Filo io di aiutini non ne ho.
Penso solo che per perdonare davvero bisogna prima aver elaborato il dolore, abbracciare la sofferenza e viverla fino all'ultima goccia. E non importa se per questo ci vorranno altri mesi, o anni, prenditi il tuo tempo e non fartene una colpa se per un altro po' di tempo sarai una moglie triste, scostante e sfiduciata, in fondo è lui che ti ha tradita e doveva metterlo in conto... Se ora senti di soffrire soffri ancora, poi quando sarà il momento vedrai che saprai anche perdonare..

Coraggio
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Vecchio 01-09-2011, 09.37.05   #3
RedWitch
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Credo anche io che l'unica via sia quella di concederti il dolore ... di viverlo fino in fondo per poterlo elaborare e lasciarlo andare...

Forza che ce la fai
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Vecchio 01-09-2011, 12.13.11   #4
Astral
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faccio una domanda io? Come si fa a soffrire consapevolmente?

Perchè a soffrire soffriamo tutti, però forse la chiave è capire come dover soffrire, essere sofferti non porta a nulla, l'aggiunta di sofferenze ulteriori.

Filo mi spiace

Forza e coraggio come hanno scritto Red e Kael
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Vecchio 01-09-2011, 12.25.12   #5
Faltea
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Secondo me è ora di voltare pagina. Il periodo del dolore è stato vissuto assieme alle varie riflessioni (da quello che avevo colto nei post scritti da Filo), ne ha tratto le dovute conclusioni ed ora si trova a dover affrontare i passi finali.
Il perdono è un passaggio difficile, puoi lavorarci coscientemente o semplicemente proseguire attendendo di essere pronta.
Mi è sembrato di capire che anche tuo marito tiene molto al matrimonio ed a te, pertanto sarà solo questione di tempo.
Passate più tempo assieme, cercate di divertirvi di modo da scacciare i brutti pensieri.
E riparti Filo, riparti.
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 01-09-2011, 15.00.16   #6
luke
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Intanto un abbraccio anche da parte mia
Sulla questione marito non entro nel merito, in generale anche a me risulta molto difficile perdonare.
Quando ritengo di aver subito un torto di qualche tipo, di fronte all'ipotesi perdono, le sensazioni che in genere provo sono:
se perdono è come se ne uscissi sconfitto,come se autorizzassi placidamente il ripetersi in futuro di comportamenti simili , o come se al limite l'unico "vantaggio" che potrei ricavarne fosse meno rabbia covata, almeno per un pò perchè sotto sotto qualcosa resta sempre, in parte verso la persona contro con la quale ce l'abbiamo ed in parte verso noi stessi per non aver saputo capire subito la situazione ecc

Evidentemente si deve guardare la cosa da altri punti di vista se si vuole uscirne davvero fuori, mi sembra ci fosse già qualche discussione sul perdono, magari a livello generale può servire ad approcciare meglio i singoli casi specifici, in funzione di un perdono reale e non temporaneo e di facciata.
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in tenebris lux factus sum
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Vecchio 01-09-2011, 15.47.11   #7
filoumenanike
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faccio una domanda io? Come si fa a soffrire consapevolmente?

Perchè a soffrire soffriamo tutti, però forse la chiave è capire come dover soffrire, essere sofferti non porta a nulla, l'aggiunta di sofferenze ulteriori.
Alla prima domanda mi sembra facile rispondere, si soffre consapevolmente perchè le altre, tutte, possibili soluzioni ci fanno stare peggio, siamo dunque consapevoli del nostro dolore che tra l'altro non è una scelta ma un effetto.
Non capisco invece cosa mi vuoi dire quando usi l'espressione "essere sofferti"
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Vecchio 01-09-2011, 16.01.21   #8
filoumenanike
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Secondo me è ora di voltare pagina.
E riparti Filo, riparti.
Hai ragione Falt, occorre ripartire, riavviare i motori con decisione, tutto è in salita, a volte mi sento spenta, le sue attenzioni mi fanno piacere, mi sta corteggiando come all'inizio eppure anche questo mi rattrista, insomma sono insoddisfatta, vorremmo viaggiare come abbiamo fatto tante volte ma il momento economico attuale con l'inseriimento di nostro figlio nel nostro lavoro non ce lo permette, insomma i guai non arrivano mai da soli, poi penso che dico bestialità, i guai veri sono altri!
Nelle mie elucubrazioni sono arrivata perfino a pensare che la mia vicenda sia come una maledizione che mi ha colpito per volontà della povera madre morta ormai da qualche anno!
A primavera dello scorso anno decisi di portare a casa un po' dei suoi oggetti di valore e pensai che forse non mi avrebbe portato bene e guarda cosa mi va a capitare proprio quanto lei mi aveva sempre detto fin da quando la conobbi, i mariti mettono le corna alle mogli, sempre!
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Vecchio 01-09-2011, 16.47.21   #9
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No Filo io di aiutini non ne ho.
Penso solo che per perdonare davvero bisogna prima aver elaborato il dolore, abbracciare la sofferenza e viverla fino all'ultima goccia. E non importa se per questo ci vorranno altri mesi, o anni, prenditi il tuo tempo e non fartene una colpa se per un altro po' di tempo sarai una moglie triste, scostante e sfiduciata, in fondo è lui che ti ha tradita e doveva metterlo in conto... Se ora senti di soffrire soffri ancora, poi quando sarà il momento vedrai che saprai anche perdonare..

Coraggio
Io trovo molto bello quanto hai scritto e anche trovo che sia utile lasciar entrare il dolore affichè faccia uscire il veleno che in quel momento infetta, il dolore è come il fuoco: brucia il male che si è insidiato nell'anima.

L'unica cosa secondo me a cui bisogna fare attenzione è non attaccarsi a quel dolore e alla sofferenza dopo un po' bisogna lasciarla andare e passare oltre. E da quel momento però non ritornare a cercarla per vedere se ancora ivve. Non so se si capisce.

C'è un tempo per tutto, un tempo per vivere ed un tempo per morire e poi....rinascere.

L'elaborazione secondo me deve essere fatta tramite il fuoco della sofferenza che brucia le scorie e libera l'anima, ma anche tramite la mente e quindi tramite ragionamentei che portano a vedere cosa è importante per noi, cosa vogliamo, se abbiamo colpe, insomma un analisi di coscienza che aiuta anche in questo senso.

La cosa più difficile è la fiducia dopo....ma alla fine me la condisco con male non fare paura non avere....nel senso di non mancare....ma su questo ho ancora dei problemi

Filo .... forza e coraggio.
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Vecchio 01-09-2011, 17.34.49   #10
diamantea
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Il perdono non è dell'uomo, è un atto di fede, ce lo lascia Gesù come esempio di Amore e misericordia verso la debolezza umana. All'uomo appartiene il tradimento.
Credo che la cosa più difficile per l'uomo sia proprio perdonare il tradimento, l'atto più grave, quello che porta alla morte di Gesù.
Ma è questo tradimento che fa trasformare in noi Gesù in Cristo, lasciandoci il suo esempio di liberazione dalla passione umana. Superamento del nostro Ego ferito nella sua importanza, esclusiva importanza.
Non so se la religione cristiana insegna proprio questo, è la mia visione personale, quindi mi vogliano perdonare coloro che sono più esperti di me in questa materia.
A ognuno il proprio torto verso se stesso. Tuo marito ha tradito facendo male a se stesso innanzitutto, e tu non puoi o sai perdonare facendo male anche a te stessa perchè ti nutri di rancore, di veleno.
E' una prova dura e difficile non sono per la coppia ma anche per il proprio percosso di crescita personale, perchè cosa ce la si vede due volte, con se stessi e con il partner.

Per tua suocera... quando succede qualcosa che non vogliamo accada in genere tentiamo, anche inconsciamente, di scaricare la colpa su fattori esterni, anche sulla superstizione, per assolvere o assolverci dalla responsabilità di quanto accaduto e venirci magari anche più facile perdonare, soprattutto quando si vuole perdonare. Viceversa nemmeno chiari segni del Signore ci porterebbero a perdonare se in cuor nostro vogliamo separarci.

Questa la mia visione della cosa in generale.

Io non ho consigli da darti Filo, tifo per te, per voi come coppia, perchè possiate trovare la Via, e percorrerla ancora insieme.
Un caldo abbraccio
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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Vecchio 01-09-2011, 18.09.55   #11
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il rammarico di aver creduto a tante bugie.



Un aiutino...ce lo avete?
Un aiutino non so, ma qualcosina su questo perdono avrei da dire. Tuttavia non sarebbe molto diversa da quella che ti ha detto Uno nell'altro tread, quando lo avevi appena scoperto. Ti è capitato di rileggero?
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Vecchio 01-09-2011, 23.58.18   #12
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Un aiutino non so, ma qualcosina su questo perdono avrei da dire. Tuttavia non sarebbe molto diversa da quella che ti ha detto Uno nell'altro tread, quando lo avevi appena scoperto. Ti è capitato di rileggero?
sono andata a rileggere le parole di Uno e lui sosteneva che lo avrei dovuto odiare perchè mi ha rotto quel giocattolo che mi piaceva tanto eppure in quei duri e difficili momenti io non lo odiavo, solo adesso comincio a sentire un profondo senso di repulsione per quanto ha fatto, lo disprezzo per il suo comportamento ambiguo, dovrei dire di odiarlo ma sento che la parola è ancora troppo forte, forse!
Devo dire comunque che in certi momenti non lo sopporto più, mi monta una tale rabbia dentro che esplode in scene durissime e impietose, che umiliazione, che sofferenza inutile, che momenti persi, mi addolora e non posso farci niente.
Tuttavia quando capisco di averlo ferito, colpito crudamente mi sento un verme, una povera scema che non sa controllare i propri impulsi..."odi et amo, quare id faciam fortasse requiris...nescio sed fieri sentio et excrucior" odio e amo, come possa accadere non lo so ma sento che è così e soffro.
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