Tutta la vita davanti è un viaggio nell'attualissimo mondo del lavoro precario e dei call center.
Marta, una giovane laureata in filosofia, dopo aver visto chiudersi tutte le porte delle case editrici a cui aveva fatto domanda di assunzione, trova un posto di lavoro come baby sitter e in concomitanza come turnista in un call center.
Il film è un mix di comicità e durezza, spesso arriva a toccare il grottesco, le giornate di lavoro cominciano con un gingle musicale, che incita i lavoratori e che cerca di dipingere "quel lavoro" come il migliore, con possibilità di sfavillanti carriere.
Obiettivo: fissare il maggior numero di appuntamenti possibili, senza avere scrupoli, per la vendita di un improbabile prodotto per la depurazione dell'acqua.
Se gli appuntamenti non vengono fissati, dopo poco, il licenziamento è garantito, i giovani vengono letteralmente prelevati dal posto di lavoro e cacciati via. Più che un call center sembra di trovarsi in una specie di prigione dorata, in cui molte delle giovani promesse, dapprima coinvolte in quella falsa allegria, arriveranno quasi all'esaurimento nervoso con scene che si avvicinano all'inverosimile.
Il finale è amaro e dal mio punto di vista esagerato ma lascia uno spiraglio di luce, per quella giovane protagonista, che non si arrende, che fa i conti con una realtà che nemmeno immaginava potesse esistere per poter arrivare a fine mese, (e una vita privata poco soddifacente) ma che nel contempo non si arrende e lavora per ottenere ciò per cui ha studiato. Entrare nel mondo dell'editoria.
Attori: Isabella Ragonese, Micaela Ramazzotti, Sabrina Ferilli, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Valentina Carnelutti
Al cinema.