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Vecchio 03-04-2006, 17.11.13   #51
Uno
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Secondo me prima di capire cosa ci permette di fare il "primo passo" sarebbe opportuno capire cosa ci impedisce di farlo. Sembra un cane che si mangia la coda, ma così non è.
In realtà è tutto molto semplice, e mi sembra che lo stiate complicando troppo.
Facciamo una banale constatazione: l'uomo di tutti i giorni, l'uomo che si dedica alle sue cose di ogni giorno, si "evolve" spiritualmente in modo rapido e deciso? la risposta è certamente: No!. E questo perchè, se così non fosse, saremmo circondati da tonnellate di maestri spirituali che vivono in quella che gli amanti degli orientalismi chiamano la "Piena Consapevolezza". Invece, normalmente, siamo circondati da uomini che sono indaffarati a fare tutt'altro. Pertanto, venendo al succo della questione, per poter fare un primo tipedo passo verso una Conoscenza Spirituale, bisogna cambiare radicalmente. Cambiare abitudini, schemi mentali, idee preconcette, presunzioni etc etc.
Ma non è facile! Chi di noi è seriamente disposto a farlo quando, ad esempio, temiamo il giudizio della gente? Pochi molto pochi. Ed allora per cambiare, a meno che non esista una innata predisposizione (sulla cui natura sorvolo, trattandosi di casi eccezionali), è sempre necessario un "evento" che ci "obblighi" in qualche modo a cambiare. Sia esso un "trauma" spiacevole (un lutto, una malattia, un dolore profondo) o sia esso piacevole (un grande amore disinteressato, ad esempio). Se manca questo evento nella nostra vita, con il piffero che cambiamo la nostra "forma mentis".
Saluti.
C'è l'eco in questo post... dico una cosa e la risento
Comunque hai fatto bene a ripeterla... anche se non la capiranno tutti comunque
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Vecchio 03-04-2006, 17.15.24   #52
Anubi
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Perdonami Uno, è che per superficialità non leggo mai troppo attentamente e per passione mi butto a capofitto.
Comunque, come si dice: Chi deve capire, capirà.

p.s. non è che qualche volta puoi dire una cosa sulla quale avventarmi per contraddirla? Giusto per amore della polemica.
Scherzo.
Ciao
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Vecchio 03-04-2006, 17.22.36   #53
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Ok allora contraddiciamoci
La predisposizione serve anche per far si che il primo evento traumatico (positivo o negativo) ci faccia muovere sul serio... comunque serve che abbiamo noi esplorato tutte le altre variabili... (o che le esploreremo... nel futuro dal nostro limitato punto di vista).
Per questo di fronte allo stesso evento certi capiscono e certi no.

Adesso possiamo litigare?
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Vecchio 03-04-2006, 17.58.44   #54
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No...non ci riesco neanche stavolta. Infatti hai ragione, perchè se così non fosse tutti i diseredati di questo mondo, gli umiliati, i sofferenti, chi ha subito un grande dolore, o chi ha goduto di un grande amore, dovrebbe diventare "Santo" (passami il termine, giusto per semplificare).
In effetti, secondo me, esiste una certa "predisposizione" che innanzi ad un trauma ti fa reagire in un certo modo e non in un altro; che ti spinge a cercare ed a continuare a cercare, e che invece non ti blocca alla prima domanda che ti poni e che rimane senza risposta. Poi ci sono quelli, che di fronte al "dramma" che stanno vivendo, invece che "cercare" si infilano in uno sgabbuzzino dello psicanalista oppure si infarciscono la testa di nozioni Newe age o di estrazione spirtiual-orientale.
Ma la domanda che ci dobbiamo porre è la seguente: questa predisposizione è qualcosa di innato in noi, oppure è solo la "somma" delle nostre esperienze?
In altre parole c'è qualcosa di innato in noi (che preesiste al formarsi della nostra coscienza umana) che, non appena riesce ad "affacciarsi", ci spinge verso la Spiritualità?
E chi lo sa! eh eh.
Una cosa è certa: pur nella loro comunanza genetica e di esperienza vissuta, i gemelli omozigoti spesso prendono vie "spirituali" diverse.
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Vecchio 03-04-2006, 18.14.26   #55
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Ma la domanda che ci dobbiamo porre è la seguente: questa predisposizione è qualcosa di innato in noi, oppure è solo la "somma" delle nostre esperienze?
In altre parole c'è qualcosa di innato in noi (che preesiste al formarsi della nostra coscienza umana) che, non appena riesce ad "affacciarsi", ci spinge verso la Spiritualità?
E chi lo sa! eh eh.

Stavolta ja faccio ("a litigare" )
Io lo so e l'ho anche scritto sopra... esempiuccio metaforico?
Oggi sono buono (esempio) ieri ero cattivo, l'altro ieri simpatico, domani sarò antipatico... quanto più passivo sono e quanto più oggi accetto ciò che rimane libero dalle giornate passate e quelle future... tanto più divento attivo (ma questo è già la risultante di un minimo livello pur raggiunto nella passività, non so se è chiaro) e tanto più scelgo cosa essere fin quando posso essere tutto il cucuzzaro (se riesco ad essere più "voglio" di un me di ieri o un me di domani).
Allora mi contraddici sto giro? Dai...
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Vecchio 03-04-2006, 18.19.42   #56
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Ma la domanda che ci dobbiamo porre è la seguente: questa predisposizione è qualcosa di innato in noi, oppure è solo la "somma" delle nostre esperienze?
In altre parole c'è qualcosa di innato in noi (che preesiste al formarsi della nostra coscienza umana) che, non appena riesce ad "affacciarsi", ci spinge verso la Spiritualità?
E chi lo sa! eh eh.
Una cosa è certa: pur nella loro comunanza genetica e di esperienza vissuta, i gemelli omozigoti spesso prendono vie "spirituali" diverse.
Credo, almeno dal mio punto di vista, che si tratti di qualcosa di innato ossia una predisposizione in potenza che, data l'esperienza, può condurre su una strada o su un'altra.
Nel caso dei gemelli omozigoti...che dire se non il fatto che questi avranno, ad esempio, vissuto le medesime esperienze ma di certo ciò che hanno " compreso " e quindi la reazione che queste esperienze hanno causato, sono differenti; per cui possono al medesimo modo stimolere in un senso o in un altro.....no?
Attendo verifiche ovviamente...thx
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 03-04-2006, 18.35.27   #57
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Stavolta ja faccio ("a litigare" )
Io lo so e l'ho anche scritto sopra... esempiuccio metaforico?
Oggi sono buono (esempio) ieri ero cattivo, l'altro ieri simpatico, domani sarò antipatico... quanto più passivo sono e quanto più oggi accetto ciò che rimane libero dalle giornate passate e quelle future... tanto più divento attivo (ma questo è già la risultante di un minimo livello pur raggiunto nella passività, non so se è chiaro) e tanto più scelgo cosa essere fin quando posso essere tutto il cucuzzaro (se riesco ad essere più "voglio" di un me di ieri o un me di domani).
Allora mi contraddici sto giro? Dai...
E come faccio a contraddire se non ho capito? Che è il "cucuzzaro"?
Facciamo finta che io abbia capito....ciò che tu dici ha un suo senso ed una sua logica, ed un suo "funzionamento" solo nel momento in cui ci si è già posti in cammino e si è iniziato a rompere con il passato. Essere "attivi" significa essere "presenti a se stessi", e quanto più lo sei tanto più non cadi preda della tua istintualità (in tutti i sensi che questo termine intende).
Io sono ancora all'inizio del discorso e non condivido molto quello che dice anche Jezebelius.
Esempio: per chi non è accecato dall'insegnamento religioso, accetta la figura del Cristo come quella di un Uomo che è riuscito a capire ciò che ognuno di noi dovrebbe capire. Ma questo benedetto Uomo quando era ancora un ragazzino insegnava a tutti gli altri prelati del tempo....beh...non mi direte che aveva avuto tutta questa bella esperienza in grado di convogliare i suoi afflati spirituali verso la corretta direzione, no?
C'è altro...c'è ben altro. E non iniziamo a parlare di Karma erchè se no non riesco più a seguire il discorso.
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Vecchio 03-04-2006, 19.57.31   #58
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ufffffaaaaaa!!!! come non parliamo di karma?

non credo ci sia predisposizione...ma tempo e luogo si!
nel senso che quando sbatti in qualcosa che non ti
aspetti (trauna...dolore...malattia) se è il momento ti
chiedi...ti fai domande....cerchi!
se il momento non è...corri sul lettino...ad arricchire
il conto in banca dello strizza cervelli e strizza portafogli..

fo da me:

p.s. il cucuzzaro è il mucchio di cucuzze (zucche)
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 03-04-2006, 20.04.41   #59
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Uso un termine occidentale.... mai sentito parlare di Spirito Monade?

Ci torno dopo... ok evito di parlare di karma.. anche se così condizioni l'unica cosa che poteva metterci "contro"
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Vecchio 03-04-2006, 22.34.04   #60
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Secondo me l'inizio è nell'ermetico "Conosci Te Stesso". (microcosmo-macrocosmo)sicuramente ne sapete + di me. Ora ci stiamo chiedendo cosa spinge un uomo alla ricerca, e in molti indicate che è la risposta ad un evento traumatico o che in qulche maniera ci sia una certa predisposizione. Secondo me una certa predisposizione l'abbiamo tutti.....in quanto essere umani. (in qualche altro post mi piacerebbe sapere quale idea vi siete fatti di voi stessi, in quanto appartenenti al genere umano).
Il problema ora è che il "conosci te stesso" non è tanto attuale, in una società che indica gli standard da seguire e guarda male qualsiasi forma di individualizzazione.


Citazione da Anubi..........."normalmente, siamo circondati da uomini che sono indaffarati a fare tutt'altro. Pertanto, venendo al succo della questione, per poter fare un primo tipedo passo verso una Conoscenza Spirituale, bisogna cambiare radicalmente. Cambiare abitudini, schemi mentali, idee preconcette, presunzioni etc etc."

E se invece per fare un tiepido passo verso la Conoscenza bisogna radicalmente ritrovare Se Stessi, non aver paura di seguire i propri pensieri, intuizioni e sensazioni, riscoprire la scintilla divina che, qualcuno asserisce, essere innata in noi, in ognuno di noi?

Concordo con Jezebelius sulla "predisposizione in potenza" ma rimane sempre un atto voluto, attivo, creativo......nonchè difficile al farsi.
Ecco cosa ci salva dalle tonnelate di maestri spirituali.....

A presto
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Vecchio 03-04-2006, 23.32.55   #61
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E come faccio a contraddire se non ho capito? Che è il "cucuzzaro"?
Facciamo finta che io abbia capito....ciò che tu dici ha un suo senso ed una sua logica, ed un suo "funzionamento" solo nel momento in cui ci si è già posti in cammino e si è iniziato a rompere con il passato. Essere "attivi" significa essere "presenti a se stessi", e quanto più lo sei tanto più non cadi preda della tua istintualità (in tutti i sensi che questo termine intende).
Io sono ancora all'inizio del discorso e non condivido molto quello che dice anche Jezebelius.
Esempio: per chi non è accecato dall'insegnamento religioso, accetta la figura del Cristo come quella di un Uomo che è riuscito a capire ciò che ognuno di noi dovrebbe capire. Ma questo benedetto Uomo quando era ancora un ragazzino insegnava a tutti gli altri prelati del tempo....beh...non mi direte che aveva avuto tutta questa bella esperienza in grado di convogliare i suoi afflati spirituali verso la corretta direzione, no?
C'è altro...c'è ben altro. E non iniziamo a parlare di Karma erchè se no non riesco più a seguire il discorso.

Riprendo da qua.
Anche la psicologia nella sua giovinezza ed incompletezza si è accorta che "possediamo" un infinità di personalità all'interno di noi, di queste personalità (continuo con il termine personalità anche se non è esatto e soprattutto non completo) di solito se ne alternano alcune, ma ne abbiamo praticamente infinite dal nostro punto di vista che rimangono oscure... e non sto parlando di subconscio. Il cocuzzaro è l'insieme totale delle personalità, le personalità ci arrivano tramite la genetica (così non uso il karma, ma si potrebbe anche vedere da quell'altro modo ) e tramite essa abbiamo appunto il "famoso" pacchetto di potenzialità, anche di questo pacchetto base alla nascita abbiamo un controllo maggiore o minore, se questo controllo supera una certa soglia (alla nascita o con il lavoro durante la vita, per quanto inconscio e lento) ecco che il trauma può sortire effetto... è come una goccia che satura il vaso già all'orlo... da quel momento possiamo coscientemente continuare.
La partenza è più meccanica per certi versi di ciò che si crede.
Se arriviamo al punto di saturazione e con il trauma iniziamo il lavoro cosciente iniziamo ad esplorare le altre "personalità" (intendendo come prima l'incompletezza ed imprecisone del termine), se non arriviamo alla saturazione la lasciamo ai nostri eredi comprese le memorie nostre e prima delle nostre (in potenza però) allo stesso modo con cui noi dobbiamo "riappropriarci" anche delle memorie precedenti....
Mi sa che non si capisce ancora

p.s. i gemelli monozigotici... sono due al prezzo di uno... partono con le stesse memorie potenziali del passato e "dovrebbero" esplorare le stesse memorie future... facendo strade diverse...

p.s.2. un pelo stiamo andando fuori tema... (e One la riportava In) ma se serve per inquadrare meglio
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Vecchio 04-04-2006, 12.57.57   #62
Kael
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se questo controllo supera una certa soglia (alla nascita o con il lavoro durante la vita, per quanto inconscio e lento) ecco che il trauma può sortire effetto... è come una goccia che satura il vaso già all'orlo... da quel momento possiamo coscientemente continuare.
La partenza è più meccanica per certi versi di ciò che si crede.
Avere il controllo significa poter "spegnere" a piacimento queste personalità?
Significa che l'Io, grazie all'esperienza, ha raggiunto un grado tale da "trascenderle"?
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Vecchio 23-10-2006, 20.53.14   #63
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se questo controllo supera una certa soglia (alla nascita o con il lavoro durante la vita, per quanto inconscio e lento) ecco che il trauma può sortire effetto... è come una goccia che satura il vaso già all'orlo...

Se arriviamo al punto di saturazione e con il trauma iniziamo il lavoro cosciente iniziamo ad esplorare le altre "personalità"


allo stesso modo con cui noi dobbiamo "riappropriarci" anche delle memorie precedenti....
Vediamo se ho capito qualcosa.
Quando si arriva al riempimento del vaso esso trabocca e si ha il trauma ovvero è il massimo di quello che poteva sopportare la nostra Anima.
Esempio blasfemo è come quando si fa indigestione e si sta male rigettando tutto?
Oppure come un frutto maturo che "morendo" si apre e lascia cadere gli altri semi.

Questa personalità che ha condotto il gioco sino a quel momento riceve una scarica elettrica che la mette fuori gioco.
Per sempre? Oppure gli altri la terranno sott'occhio perchè non ricrei la stessa situazione, per non finire pure loro arrostiti?

Memorie precedenti si intende quelle prima che questa personalità prendesse la guida del carro? Messa fuori gioco questa viene sostituita con quella precedente? con che criterio a seconda della maturazione?
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Vecchio 25-10-2006, 15.28.26   #64
Belgarion
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io da "innocente" piskello dico che secondo me ci sono persone diciamo "elette" e persone "non elette" le persone non elette non vuol dire che siano meno capaci, come nei lavori manuali alcune persone sono più portate per fare i carpentieri o i fabbri nello studio alcune persone intraprendono il cammino altre scelgono altre strade, e per altre strade raggiungono risultati diversi, allora secondo me, badate bene dico secodno me, la domanda non è come inizia ma, senti una scintilla quando leggi quelle cose, afferri quei concetti ti poni delle domande?? poi la cosa seguo Dio, Dio di qua Dio di la....

io dall'alto della mia superbia dico che io sono dio tanto quanto sono una roccia, concetto di tutto, ssempre secodno me parlare di Assoluto e non di Dio
allora a quelli molo chiusi con l'idea di Dio, dico studiatevi cosa è la grande mano e vediamo quanto troverete interessante questa Via

e citazione dall' Alchimista
Maktub così è scritto, poiché è scritto che se qualuno deve farer qualcosa ciò avvenga, e non vuol dire Destino ma è la persona stessa che si scrive e si crea la propria via

AIUTO ORMAI VANEGGIO SEMPRE DI +++++++++++++++
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io sono il vuoto colui che nulla è.....
ma a cui tutto aspira.....
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Vecchio 07-12-2006, 16.40.45   #65
Astral
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Voglio condividere con voi la mia piccola esperienza nella ricerca spirituale.

Riprendendo l'argomento iniziale del topic, dove si è parlato di una certa insoddisfazione che spinge alla ricerca spirituale, mi trovo daccordo con questa definizione.

Prima di questo momento (la chiamo tappa 0, ma è un riferimento puramente personale) c'è la tappa precedente ad un sentiero spirituale, che è simile a quella dell'animale: si mangia, si lavora, ci si diverte, si vive e basta, si è apparentemente felici( o meglio possiamo dire che si dorme profondamente).

Poi qualcosa scatta in noi, può essere la perdità di qualcuno, la scoperta del divino ecc, ecco che improvvisamente cominciano i guai, ci accorgiamo che è come se abbiamo vissuto in un sogno, e ciò che facciamo prima non ci basta, ci sembra che non ci dia la pienezza completa, la realizzazione, e quindi ci mettiamo alla ricerca.

Ovviamente a questo punto inizia la prima tappa che è fatta sopratutto da insoddisfazione, si vorrebbe cambiare, non si sa quello che vuole, la vita sembra piatta ect. etc. etc.

Poi c'è la seconda tappa dove abbiamo preso consapevolezza dei valori dello spirito e dei primi blocchi personali su cui dovremmo lavorare.

Poi mi fermo qui, perchè ci sono tappe successive, e riconosco di non esserci ancora arrivato.

Posso soltanto dire ( a mio avviso) che i principali dolori e sofferenze sono all'inizio, e gradualmente non so se vengono attenuate dal fatto che si è più consapevoli e responsabili di sè, , o semplicemente si è sviluppata maggiore fortezza interiore.
Ovviamente una piccola insoddisfazione, o meglio un desiderio di continua ricerca nel cammino spirituale c'è sempre, altrimenti saremmo già arrivati.

Maggiore però è questa ricerca, più diventa un viaggio tranquillo, ma costante. E' sopratutto all'inizio quando vi è perdità di certezze che siamo inquieti e ardenti di ricerca. Detto ciò non significa che dopo non avvenga, ma siamo maggiormente consapevoli del fatto che l'unico strumento è proseguire con volontà, ma anche pazienza.
-----

Detto questo, scusate se sono stato prolisso, voglio anche io scrivere come hanno fatto gli altri, come è iniziato il mio percorso di ricerca.

Io ho iniziato con il cattolicesimo, dopo i primi di anni di vita vissuti nell'indifferenza, ovvero credevo in Dio, ma rimaneva li e basta.
Ho cominciato poi, per uno strano gioco di coincidenze ad interessarmi alla fede, e devo dire che in quel periodo ho scoperto una dimensione nuova, e non so spiegarlo molto bene, ma sentivo forte il contatto con lo spirito, anche se ero eccessivamente scrupoloso per quanto riguarda la parte legale della religione.


Ed è proprio qui che è partita una delle crisi che successivamente, mi hanno fatto mettere in discussione nuovamente tutto e riconsiderare che forse il mondo è molto più aperto di quanto io a quel tempo pensavo.

Ho cominciato quindi ad abbandondare il cattolicesimo ( anche se dentro di me, qualcosa di profondo ancora oggi rimane) e mi sono guardato un po' intorno, mi sono avvicinato al paganesimo ma alcuni concetti purtroppo cozzavano alla grande con dei miei principi interiori.

Alla fine sono ritornato ad una spiritualità, ed un contatto con il divino, per cosi dire spontaneo e genuino.

L'unica difficoltà se posso definirla cosi, è che mentre in una religione specifica hai tutto pronto, e spesso trovi persone che condividono qualcosa con te, in un sentiero spirituale molto spesso devi fare da solo, perchè trovi pochi spazi per condivere, e molto spesso è necessario trovare anche un ambiente dove è possibile mettersi in discussione.
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Vecchio 07-12-2006, 16.59.19   #66
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Grazie per la condivisione, è vero il desiderio di ricerca non finisce mai, si trasforma con il tempo, prende altre forme ma continua sempre, non c'è nessuno arrivato.... altrimenti ce ne andremmo da qui.

Non è proprio vero che in un sentiero spirituale non trovi persone, è più difficile perchè di solito non sono "categorizzate", non hanno un nome.... es Cristiani, Buddisti, Mussulmani... anche se condividono le realtà fondamentali di tutte questi rami.
E' più difficile riconoscersi a volte, questo è vero.
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Vecchio 07-12-2006, 18.03.05   #67
Kael
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Grazie anche da parte mia Astral, bello leggerti.
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mi sono avvicinato al paganesimo ma alcuni concetti purtroppo cozzavano alla grande con dei miei principi interiori.
Questo era capitato anche a me in passato... Poi ho capito che ero io a dover far entrare la realtà in me, e non il contrario... quindi il "cozzare" era una mia chiusura, per cui rifiutavo che entrasse ciò che non era sulla mia stessa lunghezza d'onda (anche se poi, bastava solo cambiare prospettiva per vedere che non erano poi così diversi... e a sua volta, questo cambio di prospettiva mi ha aiutato a vedere delle cose nel Cristianesimo che prima non avevo considerato...)... Ovviamente questo dura ancora adesso, ma come ho detto in Oriente Occidente più passa il tempo più vedo analogie fra tutto ed un'unica Sorgente...

__________________

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Vecchio 07-12-2006, 18.25.39   #68
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La stessa strada.
Leggendo qui e là le esperienze i percorsi di ognuno mi sono resa conto che è come se avessimo camminato, anche se in tempi diversi, sulle stesse strade, toccato gli stessi oggetti, calpestato gli stessi selciati….e che questo toccarsi invisibile facesse poi in modo, col tempo, di incontrarci tutti in punto….. quell’incrocio dove, sostando un attimo a riposare, ci si parla per la prima volta, ma è come se ci si conoscesse da sempre perché quelle stesse esperienze, se non tutte alcune, ci hanno uniti anche se nell’invisibile.
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Vecchio 07-12-2006, 22.28.34   #69
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, mi sono avvicinato al paganesimo ma alcuni concetti purtroppo cozzavano alla grande con dei miei principi interiori.
per me non cozzavano... credo ancora in Wotan

No dai, a parte gli scherzi, il mio post aveva un intento diverso... tutti ti danno il bentornato, io mi permetto di darti il benvenuto.
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Vecchio 07-12-2006, 23.52.53   #70
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Grazie del benvenuto, probabilmente hai ragione, molto spesso non si è pronto su nuovi concetti, sopratutto se vieni da un contesto diverso, il quesito è che io non sono stato mai radicato fin da piccolo alla religione cattolica, l'ho scelta a 17 anni proprio quando tutti a quell'età di solito se ne liberano, per questo anche se ho un bel rapporto col paganesimo( un po' meno con la stregheria), al livello profondo sentivo che dovevo riprendere una parte di me importante che non doveva essere lasciata indietro.

Non ho detto nel topic precedente che uno dei tanti motivi che cozzavano riguardavano le letture, e i siti di paganesimo non davano modo di approfondire adeguadamente. Sopratutto c'era il fattore " Magia" che per qualcuno che si deve fare un idea di un nuovo percorso, ha bisogno di conoscere ed approfondire bene, e sentire se quella è la sua strada, non da farsi prendere al primo entusiamo.

Sicuramente poi c'è stato modo di approfondire, ma nonostante quello, la maggior parte di coloro che avevano fatto il cambio di religione era per un insoddisfazione( per mancanza di conoscenza) della religione cattolica e di altre, io invece avendo avuto un contatto con il divino più forte( nel senso di sentito) e sopratutto molto sentito, non sono riuscito a riscoprirlo nel paganesimo, anche se ha alcuni aspetti che sono da prendere in considerazione e rivalutare.

Detto questo, è probabile che tu abbia ragione, forse la mia esperienza precedente in fin dei conti è stata positiva e profonda, e non sono riuscito a ritrovarla al di fuori di qualcosa, che non abbia comunque una matrice cristiana.

Senza superficialismi, voglio dire, andando all'essenza mancavano dei valori di fondo.


-------


Quanto all'apertura è ovvio che debba esserci, ma ovviamente non significa dover subire e accumulare dei concetti che magari in quel momento non sono nemmeno profondamente sentiti.

Tornando al discorso di Uno, è vero le persone che seguono una spiritualità ci sono, ma ad esempio un gruppo ragazzi che studia insieme o dedica una serata settimanale per riunirsi pregare, studiare e confrontarsi ad esempio lo vedo di difficile attuazione.
Ovviamente parlo per me, dove frequentando persone atee, apparentemente cattoliche( in pratica atee pure loro) è più difficile.

Comunque adesso staremo a vedere, di sicuro sebbene sono soddisfatto del percorso fatto, e cerco di tenere come tesori ciò che appreso, è altrettanto vero che occorre mettersi in discussione, sopratutto con quei principi che diciamo che sono nostri, ed in realtà sono troppo ostentati

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Vecchio 08-12-2006, 00.36.40   #71
Haamiah
Inizia a fare amicizie
 
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Leggendo Astral ho visto quanto il percorso soprattutto iniziale di un 'cercatore' sia comume penso un pò a tutti.

Il punto è rendersi conto di essere dei cercatori, purtroppo infatti non sempre ci si rende conto di esserlo e molto spesso si comincia a girarci attorno, senza giungere da nessuna parte, proprio come faceva l'asino attorno alla mola.....

Il percorso certo è condizionato da tanti fattori, ma penso che l'educazione, oltre al carattere, sia il fattore che più determinerà il futuro di un cercatore.

I condizionamenti quindi stanno alla base della nostra libertà, e sta alla forza di ciascuno riuscire a svincolarsi da essi per ripartire da un terreno fertile che possa essere seminato ancora.....

Nel percorso di ricerca benchè ci si stacchi da una religione istituzionalizzata per forza di cose, si sente comunque l'esigenza di poter condividere i propri sentimenti con altri individui, e questa ricerca, forse è ancora più difficile della ricerca in sè....o forse è parte integrante della ricerca stessa...

Purtroppo però ho constatato che molti che si uniscono a un gruppo si convincono, pur senza dirlo apertamente, di essere gli 'unici' di essere 'il meglio', è questo devo dire non mi piace proprio, sarà che penso che ognuno comunque debba seguire il proprio percorso, e non è che uno sia migliore di un'altro, ma magari è più adatto ad un individuo piuttosto che a un'altro......sarà che pur non rimanendo ancorata al pensiero di Jiddu Krishnamurti, io comunque lo condivido appieno, che 'la Verità è una terra senza vie', e che pur non fornendo chiavi risolutive.....questo grande Maestro e filosofo ha dato un grande insegnamento.....ovvero che ogni uomo è libero di pensare con la propria testa....per divenire un Uomo.....
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Vecchio 19-09-2007, 16.28.52   #72
Il Folle
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Io credo di aver fatto il primo passo, ho avuto quel bagliore ma è durato il tempo di un flash, sicuramente legato ad uno shock non sò se positivo o negativo, ma da quando ho iniziato questa ricerca è come se mi fossi ritrovato di colpo nel buco dal quale non riesco ad uscire perchè non sono in grado di usare l'energia, e non facendo parte di nessun gruppo di lavoro sono un autodidatta, da qui la mia intenzione di iscrivermi ad ottobre ad un corso di aikido.

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Vecchio 19-09-2007, 18.21.34   #73
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L'Aikido se trovi un buon Maestro è una buona cosa.

L'energia (qualunque cosa intendi con questa parola) prima di usarla bisogna conoscerla, poi rispettarla e poi metterci un bel martelletto con un vetro davanti con su scritto "rompere solo in caso di emergenza"
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Vecchio 31-10-2007, 17.05.22   #74
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Scusate se mi intrometto nella discussione partendo dall'inizio, ma penso che una persona decide di intraprendere il cammino della propria conoscenza quando si sia posto la domanda cruciale che è: che cosa sono venuto a fare in questo mondo? qual'è lo scopo della mia esistenza?
Credo che qualsiasi schok (doloroso o gioioso che sia) è sempre successivo a queste fondamentali domande.
Le strade poi da intraprendere? Io la penso come Osho. La meta è in cima alla montagna e ognuno sceglie il sentiero che più gli si addice.
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Vecchio 15-12-2008, 17.14.47   #75
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Scusate se mi intrometto nella discussione partendo dall'inizio, ma penso che una persona decide di intraprendere il cammino della propria conoscenza quando si sia posto la domanda cruciale che è: che cosa sono venuto a fare in questo mondo? qual'è lo scopo della mia esistenza?
Credo che qualsiasi schok (doloroso o gioioso che sia) è sempre successivo a queste fondamentali domande.
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il desiderio di ricerca non finisce mai, si trasforma con il tempo, prende altre forme ma continua sempre, non c'è nessuno arrivato.... altrimenti ce ne andremmo da qui.

Non è proprio vero che in un sentiero spirituale non trovi persone, è più difficile perchè di solito non sono "categorizzate", non hanno un nome.... es Cristiani, Buddisti, Mussulmani... anche se condividono le realtà fondamentali di tutte questi rami.
E' più difficile riconoscersi a volte, questo è vero.
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
esempiuccio metaforico?
Oggi sono buono (esempio) ieri ero cattivo, l'altro ieri simpatico, domani sarò antipatico... quanto più passivo sono e quanto più oggi accetto ciò che rimane libero dalle giornate passate e quelle future... tanto più divento attivo (ma questo è già la risultante di un minimo livello pur raggiunto nella passività, non so se è chiaro) e tanto più scelgo cosa essere fin quando posso essere tutto il cucuzzaro (se riesco ad essere più "voglio" di un me di ieri o un me di domani).
Riprendo da qua un momento.
Insomma, abbiamo detto che ci deve essere, non per forza o solo esclusivamente quello, un evento. Che tale evento possa essere traumatico o no questo varia da persona a persona.
Mi ha colpito molto l'intervento di Uno, quello sottolineato.
Devo essere passivo, mi pare che si possa dire anche accettare, per potere divenire attivo e quindi, per questo, scegliere cosa essere fino ad arrivare, appunto, ad un fine che viene descritto come " cucuzzaro" ( ) ossia tutte le personalità che chinque possiede.
Potenzialità, insomma che individuano la base per far scattare il meccanismo, vale a dire porsi alla ricerca di " altro".
Tale altro è limitato, come diceva Uno da una sorta di controllo, maggiore o minore. Appena questo " controllo " ( ma non ho capito di cosa, delle personalità? ) esce fuori quel limite, ed è li, in quel momento, che l'evento scatenante attiva il meccanismo...

Da ciò però si ha difficoltà nel riconoscere chi potrebbe darci una mano. Forse dipende sempre da quella resistenza alla passività?
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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