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Vecchio 29-03-2009, 15.33.29   #26
Sole
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Qualche tempo fa andava tantissimo di moda scrivere di autostima su riviste pseudo psicologiche, una in particolare era di continuo sull'argomento e il presidente dell'associazione omonima sempre in tv a parlarne insieme ad altri argomenti. Questo ha fatto si che si creasse intorno all'autostima un'idea che a guardarla bene non è altro che dormire.. ovvero quello che si diceva sopra, cioè l'autostima deriva da quel che pensiamo noi di noi stessi. Si ma cosa dobbiamo pensare noi di noi stessi per poterci stimare? E soprattutto è reale o è solo la proiezioni di ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi e siccome lo vogliamo vedere negli occhi della gente ci convinciamo che lo siamo? Intorcolato vero? E di fatti è così il concetto che passa sotto.
Insegnano a farsi un'idea di se stessi. Ma è reale? Io posso dire a me stessa: che brava che sono?
Penso di no.. Penso che quel che posso fare sia fare (scusate) al meglio delle mie possibilità qualunque cosa che ho in mente di iniziare e finire, questo è l'unico modo per non aver sensi di colpa con me stessa o auto assegnarmi giudizi che vedo proiettati negli altri. Non esiste l'autostima esiste il fare o non fare .. il resto sono sensi di colpa o autoglorificazioni. Si può stare bene con se stessi perchè si da sempre il meglio che si può oppure no. Ma non lo vedremo mai negli altri questo. L'autostima che insegnano ai corsi altro non è che pigrizia. Pigrizia perchè insegna a mettersi a posto la coscienza. Ok, non ho fatto un corso di autostima, ma ogni tanto leggo in giro e sento e l'idea che mi da è quella.

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Auto - stima come dire che ci auto - misuriamo...
"problema" di fondo per misurarci dobbiamo conoscerci... come faccio a misurare una cosa che non conosco? Quindi ad un livello superficiale l'autostima sarà sempre errata, in entrambe le direzioni: sia alta che scarsa.
Ad un livello più profondo se l'individuo fosse capace di comprendere anche le sue parti oscure, anche se non può controllare queste ha un quadro di insieme che gli permette una buona (buona intesa come reale non alta) autostima.
Ecco che in questo senso alta o bassa è vista dall'esterno...
Sottolineo questo passaggio.
Effettivametne come posso stimare qualcosa che non conosco profondamente se non attraverso un ideale, una immagine proiettata nella società che ho o che vorrei? Se il mio ideale è a 1000 e io vedrò in me 15 sarò sempre sotto e soprattutto non mi impegnerò per raggiungere 1000 ma per autoconvincermi di valere 1000 secondo gli insegnamenti distorti che passano. Parlano di accettare ciò che si è... bene, son d'accordo, ma chi sa chi E'?
Posso accettare di me stessa che non tollero certi pesi e posso sforzarmi di arrivare a superare la mia tolleranza. Il fatto di dire: mi stimo tantissimo può rischiare di fermare un processo evolutivo. E' un modo di autoglorificarsi e chiudere una porta che spesso si apre solo con la sofferenza.
Penso sia un pò quello che dici qui sotto
Quote:


L'autostima può funzionare anche come modello ideale, se cerco mi sforzo di vedermi leggermente (leggermente.. poi ci ripasso) meglio di quello che sono il mio essere sarà proteso verso quest'immagine e tenderò a migliorare e viceversa. Leggermente perchè al pari dei modelli inculcati dalla società se i limiti sono troppo alti si innesca un meccanismo di frustazione che ci impedisce il risultato... es...se da lavoratore mi accontento per iniziare di diventare benestante (sen problemi) lavorando bene ci posso riuscire, se volessi diventare stramiliardario... continuerei a sognare e nella vita di tutti i giorni sarei frustato e anche forse incapace di gestire i beni che già ho.
Solo un pò di punti per riprendere questo discorso che ogni tanto in forum viene fuori non in tema ed è un peccato non approfondirlo perchè secondo me è un punto di partenza importante.

Troppo spesso si dice: ti manca autostima.... ma a volte è un gran bene, la sofferenza porta crescita.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 29-03-2009, 16.04.58   #27
filoumenanike
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L'autostima non è considerarsi al massimo, dovrebbe avere solo il compito di sentire che esistiamo, che stiamo facendo del nostro meglio per vivere, non penso all'autostima come ad un atteggiamento presuntuoso, penso piuttosto che l'autostima ci serva per porci al meglio.

Se sottovalutiamo le nostre capacità ci ritroviamo senza stimoli, senza coraggio di affrontare una qualsiasi difficoltà, una piccola dose di fiducia in se stessi aiuta a vivere meglio, a renderci anche più accettati dagli altri oltre che da noi.
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Vecchio 29-03-2009, 16.34.22   #28
Ray
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Provo ad allargare il discorso e vediamo che ne esce. L'autostima come meccanismo di difesa...

Dopo che abbiamo fatto la evidente considerazione che per avere una corretta autostima si dovrebbe conoscersi, e quindi abbiamo stabilito che l'attuale autostima di chicchessia è errata in proporzione all'ignoranza di se (se uno si conoscesse del tutto la sua autostima corrisponderebbe alla realtà e quindi se ne farebbe ben poco), vien da chiedersi da dove esce, a cosa serve, come mai è un buon indicatore esterno (tipo depressioni o manicalità) e soprattutto come mai è così refrattaria a modificarsi nonostante i dati di realtà.

Osserviamo che le maggiori oscillazioni avvengono nei momenti di depressione (scarsissima) e in quelli di manicalità (enorme)... osserviamo la grande discrepanza tra la styima che l'individuo ha di se e il reale valore dello stesso.
Ma cos'è questo reale valore? Chiaramente non parliamo di nulla di assoluto, ma di qualcosa che pur relativamente agli individui che valutano, ha un riferimento oggettivo ad un termine di paragone.
In pratica uno dei paramentri può essere: sono in grado di sostenere una certa situazione? Sono in grado di cavarmela con questo o quello? Insomma adeguatezza, sia alla realtà che alla possibilità.

L'autostima appare come un meccanismo compensatorio interno alla discrepanza tra realtà e capacità dell'individuo...
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Vecchio 29-03-2009, 17.00.26   #29
Sole
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L'autostima appare come un meccanismo compensatorio interno alla discrepanza tra realtà e capacità dell'individuo...
Una specie di bastone a cui appoggiarsi, con cui camminare, però in questo modo si evita di sentire tensione utile e necessaria per esplorare le proprie reali capacità.

Si, è vero lo avverto come un meccanismo di difesa, o meglio ancora un'interfaccia tra noi e l'esterno. Torna un pò il discorso del freno che facevo sopra. Una difesa è un blocco all'avanzata nemica, al nuovo, al diverso. In un certo senso un limite che appunto oscilla a seconda degli stimoli positivi o negativi che riceviamo.

Non ne farei la base della sicurezza.
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Vecchio 29-03-2009, 17.46.03   #30
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Una specie di bastone a cui appoggiarsi, con cui camminare, però in questo modo si evita di sentire tensione utile e necessaria per esplorare le proprie reali capacità.

Si, è vero lo avverto come un meccanismo di difesa, o meglio ancora un'interfaccia tra noi e l'esterno. Torna un pò il discorso del freno che facevo sopra. Una difesa è un blocco all'avanzata nemica, al nuovo, al diverso. In un certo senso un limite che appunto oscilla a seconda degli stimoli positivi o negativi che riceviamo.

Non ne farei la base della sicurezza.
Spetta, i meccanismi di difesa non sono negativi in se... se ci sono servono a qualcosa, anche in ottica evolutiva... l'inconscio la sa lunga.

Questo, come gli altri meccanismi di difesa, servono a compensare l'io, l'inconscio li usa automaticamente per compensare la tensione che l'io sente a causa dei messaggi della realtà. Ma la compensazione serve, o dovrebbe servire, grossomodo (su questo tema ci starebbe bene un tread) a dare il tempo e il modo all'io di adeguarsi. E per adeguarsi si intende, alla fin fine, crescere. E' l'accezione moderna, di alcuni rami di pseudopsicologia, a dare a questo meccanismo valori primari. Ma attenzione... la maggior parte della psicologia seria la tratta come va trattata... certo se ci basiamo sulle rivistine da parrucchiera (senza nulla togliere alle professioniste in questione) le cose prendono pieghe poco plausibili.

Immaginiamo una condizoine naturale di inadeguatezza per la quale, presane coscienza, l'io è spinto a crescere. Ovvero immaginiamoci un bambino.
Egli guarda il papà o la mamma guidare l'auto, li guarda e tutto va bene. Poi, quando è grande abbastanza per rendersene conto, inizia a notare le caratteristiche che servono a guidare. E si rende conto che non è in grado.
Questo redersi conto è distonico con l'io, dato che lui vuole essere come mamma e papà (la semplifico la cosa, così si capisce)... e questa distonia porta tensione e conflitto.
Questa tensione è buona se serve al bambino come spinta ad imparare, ma per restare nell'esempio, egli non può imparare subito... ogni eventuale tentativo in merito porterebbe ad inevitabili frustrazioni.
Egli deve aspettare, anche solo per iniziare ad imparare, e tutto quello che può fare è continuare ad osservare... osservare e sognare lui che guida, lui da grande che guida...

Si vede adesso la cosa?
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Vecchio 29-03-2009, 17.49.14   #31
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Si, è vero lo avverto come un meccanismo di difesa, o meglio ancora un'interfaccia tra noi e l'esterno. Torna un pò il discorso del freno che facevo sopra. Una difesa è un blocco all'avanzata nemica, al nuovo, al diverso. In un certo senso un limite che appunto oscilla a seconda degli stimoli positivi o negativi che riceviamo.
Penso infatti che sia uno dei tanti ammortizzatori emotivi che utilizziamo quando il dolore è insopportabile. Che ci si sovrastimi o sottostimi lo scopo è quello di "fuggire" dalla sensazione attuale per andare in una "dimensione di sogno".
Gratificazioni o mortificazioni servono per spostare l'attenzione da se stessi per raggiungere l'illusione di essere cambiati.

La difesa non è solo verso l'avanzata nemica, è una difesa verso la propria coscienza che in certi momenti non sopporta quello che vede, la propria immagine nuda che non piace e che fa soffrire.

NOTA: non ho letto Ray mentre postavo...
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Vecchio 29-03-2009, 19.24.24   #32
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Penso infatti che sia uno dei tanti ammortizzatori emotivi che utilizziamo quando il dolore è insopportabile. Che ci si sovrastimi o sottostimi lo scopo è quello di "fuggire" dalla sensazione attuale per andare in una "dimensione di sogno".
Gratificazioni o mortificazioni servono per spostare l'attenzione da se stessi per raggiungere l'illusione di essere cambiati.

La difesa non è solo verso l'avanzata nemica, è una difesa verso la propria coscienza che in certi momenti non sopporta quello che vede, la propria immagine nuda che non piace e che fa soffrire.
Non capisco Gray come colleghi l'autostima con questo dolore insopportabile quando osserviamo la nostra immagine nuda che non ci piace!

Mi sembra che vuoi dire che ci rifugiamo nella sovrastima di noi stessi per non renderci realmente conto della nostra bruttezza...

L'autostima è prendere coscienza di quello che siamo, imparare a conoscerci meglio, facendo risaltare le potenzialità per vivere adeguatamente, non nasconderci i nostri difetti, se li abbiamo, come tutti del resto, dovremmo capire perchè li abbiamo e imparare a correggerli, certo più facile a dirsi che a farlo!
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Vecchio 30-03-2009, 00.32.19   #33
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Non capisco Gray come colleghi l'autostima con questo dolore insopportabile quando osserviamo la nostra immagine nuda che non ci piace!
Si, penso che l'auto stimarsi sia un metodo per frenare un lavoro che spesso (sempre) risulta essere doloroso. Un lavoro che però aiuta a prendere coscienza di quelle cose irrisolte che tutti abbiamo dentro e che ci condizionano.
Quando tempo fa, per la prima volta, presi coscienza di una piccolissima parte delle cose irrisolte che ho, la mia prima reazione fu di scappare. Non volevo vedere quella parte di me che fino a ieri stava nascosta.
Scappare da se stessi vuol dire raccontarsela, cercare gratificazioni esterne, anestetizzare con piaceri effimeri, oppure in modo più sottile e "subdolo" cercare di dare una valutazione di se stessi che sposti il "problema".
Difficilmente si è obiettivi con se stessi, lo sforzo maggiore è non appoggiarsi nelle valutazioni proprie perché il grosso rischio è quello di raccontarsela.

Auto stimarsi e prendere coscienza di se sono due modi opposti di lavorare su se stessi.
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Vecchio 30-03-2009, 00.40.46   #34
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Si, penso che l'auto stimarsi sia un metodo per frenare un lavoro che spesso (sempre) risulta essere doloroso. Un lavoro che però aiuta a prendere coscienza di quelle cose irrisolte che tutti abbiamo dentro e che ci condizionano.

Auto stimarsi e prendere coscienza di se sono due modi opposti di lavorare su se stessi.
Stimare se stessi, inteso come valutarsi, giudicarsi può essere il cammino per scoprire quello che ci può essere di brutto e di buono in noi, è insomma il percorso che ci permette di prendere coscienza delle situazioni irrisolte, in un caso avremo la sottostima, nell'altro la super stima.
Non posso pensare che siamo tutta negatività, e se qualcosa di buono c'è portiamolo a galla, forse ci aiuterà a debellare quello che abbiamo di marcio
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Vecchio 30-03-2009, 00.52.25   #35
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Stimare se stessi, inteso come valutarsi, giudicarsi può essere il cammino per scoprire quello che ci può essere di brutto e di buono in noi, è insomma il percorso che ci permette di prendere coscienza delle situazioni irrisolte, in un caso avremo la sottostima, nell'altro la super stima.
Non posso pensare che siamo tutta negatività, e se qualcosa di buono c'è portiamolo a galla, forse ci aiuterà a debellare quello che abbiamo di marcio
hahahaha... certo che non siamo tutta negatività, qualcosina di buono cè.
(mi hai fatto sorridere con questa frase )

Però ritengo che il percorso per scoprire quello che è nascosto in noi non passi attraverso la nostra valutazione in quanto non siamo oggettivi nel valutarci. Vi sono altri "strumenti" a nostra disposizione come ad esempio la ricapitolazione (Forum > Tempio > Esoterismo > Ricapitolazione)
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Vecchio 30-03-2009, 01.04.35   #36
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hahahaha... certo che non siamo tutta negatività, qualcosina di buono cè.
(mi hai fatto sorridere con questa frase )

Però ritengo che il percorso per scoprire quello che è nascosto in noi non passi attraverso la nostra valutazione in quanto non siamo oggettivi nel valutarci. Vi sono altri "strumenti" a nostra disposizione come ad esempio la ricapitolazione (Forum > Tempio > Esoterismo > Ricapitolazione)
Questi strumenti mi sono sconosciuti...sto al primo stadio >Forum...
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Vecchio 30-03-2009, 01.22.19   #37
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Questi strumenti mi sono sconosciuti...sto al primo stadio >Forum...
Ti ho dato le indicazioni per trovare il 3d sulla ricapitolazione, in città ci sono molte botteghe e negozi oltre che al tempio e la piazza ...

Se ti è più comodo puoi cliccare qui http://ermopoli.it/portale/showthread.php?t=1572

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