Ermopoli
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Vecchio 05-11-2006, 13.46.07   #26
Uno
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Ho disertato questa discussione fin'ora, riprendo un punto in alto.
Quando mentre pensiamo svolgiamo delle attività fisiche (es scarabbocchiare o camminare) è proprio perchè non siamo in grado di concentrare tutto sul pensiero (se è questo che vogliamo)... cerco di esprimere meglio, quanto un problema ci sta a cuore (definizione illuminante) lo ragioniamo in una maniera talmente coin-volgente che ci fa usare potenzialità di solito inespresse, mettiamo in moto la capacità di reperire un flusso maggiore di elaborazione (che non si limita al razionale ma appunto coinvolge tutto l'Essere), recepiamo un flusso energetico maggiore del nostro normale e nella migliore ottimizzazione tutta la nostra individualità dovrebbe agire.... quando però stiamo lavorando su un concetto astratto o comunque non tangibile in quel momento... per esempio anche pensiamo ai nostri rapporti con persone non presenti, a situazioni sociali etc etc.... il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha.... una sorta di quello che comunemente è scambiato per meditazione (o almeno la sua accezione materiale razionale) però appunto come dicevo il corpo si trova a gestire un flusso che va oltre il limite abituale, quindi cerca lo scarico di parte di tale attività per non collassare.
Questo non è sbagliato completamente perchè se non ci si prepara appositamente meglio di così non si può fare, ma appunto non è la migliore cosa che si può fare.


l'altro punto sull'intelligenza, istinto ed intuito merita un pò più tempo per essere approfondito
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Vecchio 05-11-2006, 15.52.10   #27
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sono d'accordo

volevo precisare inoltre che nel caso specifico in cui si pensa a qualche cosa intensamente, ci si concentra su di essa, ci viene istintivo di metterlo su carta, per riflettere e riordinare le idee. Questa operazione è più profonda di quanto si possa pensare a prima vista in quanto l'operazione di riflessione è "gestita" dalla luna.
Mi spiego meglio: se è vero che l'uomo è tutt'uno con l'universo, se è vero che ciò che è in alto è come ciò che è in basso ecc ecc, l'astro che riflette per eccellenza è la luna. Sappiamo che la luna è associata alla mente, mentre il sole al cuore. Quindi, se il sole è artefice della conoscenza del cuore, cioè quella del "tutto" quella "perfetta" e quella raggiunta direi per "illuminazione", la luna si occupa invece di influenzare il ragionamento e la riflessione. D'altro canto ricordiamo che il papiro è una pianta tipicamente lunare, papiro sul quale noi ci chiniamo per scrivere e quindi riordinare le idee.
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Vecchio 05-11-2006, 23.12.29   #28
Sole
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Scrivere su di un foglio l'ho sempre visto come una elaborazione di pensieri.. un modo di catturarli senza distrarsi.

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quando però stiamo lavorando su un concetto astratto o comunque non tangibile in quel momento... per esempio anche pensiamo ai nostri rapporti con persone non presenti, a situazioni sociali etc etc.... il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha.... una sorta di quello che comunemente è scambiato per meditazione
Quindi se tentiamo di tenerlo fermo (il corpo) nei nostri precessi intellettuali o emozionali stiamo integrando il centro interessato?
Forse integrare nn è la parola corretta... stiamo facendo lavorare al meglio il centro. QUesto potrebbe essere un modo per comprendere e riuscire a muovere volontariamente, anzi, consapevolmente i centri senza lasciare che interferiscano l'un l'altro?

Mi sembra di capire che alla fin fine i centri sono una scoperta dell'Osservazione e il loro funzionamento corretto sia il frutto di essa.
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Vecchio 05-11-2006, 23.37.56   #29
Kael
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il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha....
Come dice Uno, la resa massima... La resa... arrendersi... mettersi al servizio...
Il corpo dovrebbe "arrendersi" alla mente in questo caso...
Ma purtroppo, per arrendersi, bisogna avere un alto grado di resistenza...
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Vecchio 06-11-2006, 12.46.56   #30
Grey Owl
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Originalmente inviato da Kael
Vien spesso chiesto dove risiedano questi centri all'interno dell'uomo. Si può dire che essi compenetrino totalmente l'intero organismo, nella sua forma, anche se poi ognuno possiede il suo "centro di gravità", ossia la zona dov'è più concentrato.
Secondo il mio vedere... non sono all'interno anche se lo sono...
Sono eteri... energie... vibrazioni... sono un flusso continuo... non un centro... vi e' una convergenza verso quel centro... ma non e' un centro generante....

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Originalmente inviato da Kael
La sede, o centro di gravità, del centro intellettuale è nel cervello, quella del centro emotivo nel plesso solare, e quelle del centro motore ed istintivo nel midollo spinale.
Il centro emotivo e' composto da tre parti... plesso solare, cuore, gola...

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Non metto in dubbio che ciò non è comprovabile, tantomeno dalla stessa anatomia (che è ben lungi dall'essere una scienza completa) quindi anche se tali centri sono per noi al momento inaccessibili, possiamo sempre studiarli osservarne le funzioni... A chi non è mai capitato ad esempio di sentire un "groppo" alla bocca dello stomaco quando è particolarmente emozionato? Quello è il centro emotivo che lavora con un surplus di energia.
Il "groppo" alla bocca dello stomaco e' detto anche "pugno" nello stomaco... mentre il "groppo" alla gola e' altra cosa... poi vi e' anche il "tuffo" al cuore... o anche il "colpo" al cuore...

Non me ne voglia Kael... ma sul "centro" emotivo si puo' e si deve ampliare la discussione...
Un ultima cosa... il sangue e il sistema simpatico a cosa risiedono nella tua schematizzazione?....


AGGIORNAMENTO:
Mi scuso per l’intromissione al tuo dire… in effetti rileggendo il 3d non mi ero reso conto che… sei giunto alla trattazione del rapporto fra centro istintivo e centro motore… in tutto quello che hai scritto concordo pienamente… trovo interessante questo approccio analitico della macchina umana (come la definisci tu)… attendo nuovi scritti… bello il 3d… mi verrebbe da dire… appassionante…
Alle mie domande di prima non badare… sono forvianti in questo punto della trattazione.

...

Ultima modifica di Grey Owl : 06-11-2006 alle ore 13.14.59.
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Vecchio 06-11-2006, 14.29.12   #31
Sole
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Oggi vagavo nel sito e il primo tread che ho aperto è stato questo che parlava di una favola postata da Uno e sotto c'era un suo commento, mi sembra che insieme possano chiarire un paio di cose così copio e incollo
()

Citazione:
"C'era una volta un piccolo re" postato da Uno

Cera una volta un piccolo re, era convinto di possedere un grande regno in realtà aveva un piccolo paese, ma non riusciva neanche a controllarlo per intero, allora lo aveva diviso in tre regioni di cui si è perso il nome nella notte dei tempi per comodità chiameremo loro e i loro governatori con gli stessi tre nomi: Azrof sulle valli, Aznegilletni sui monti, Eroma sul mare.
Il piccolo re tentava di governarle ma in realtà queste si facevano guerra tra loro e la Azrof finchè stava sulle valli le sfruttava bene coltivava e produceva il giusto alimento, quando invadeva i monti territorio di Aznegilletni non riusciva a sfrutttarli come sapeva fare questo, con la caccia della selvaggina, lo stesso dicasi quando invadeva il mare territorio di Eroma, non sapeva pescare come questi, la stessa cosa succedeva agli altri due quando invadevano il territorio che non era loro.
Il piccolo re non riusciva a tenerli sotto controllo e indicibili disatri scaturivano dalle continue guerre interne, oltretutto ciò era al massimo del danno negli scambi commerciali con gli altri paesi. Immaginate per esempio quando un'altro paese chiedeva del pesce e rispondeva Azrof con verdure coltivate nel mare.
Però le favole sono a lieto fine e un bel giorno arrivò un'Imperatore che si stava costuruendo un'armatura che cambiava colore, in certi paesi dove tramontava il sole era Dorata, in altri dove nasceva il sole era Diamantata.... ma questa è un'altra fiaba.... dicevamo quest'Imperatore arrivò un pò per conto suo (perchè aveva il suo interesse) e un pò perchè ad un ricevimento il piccolo re inconsciamente gli aveva esposto i suoi dubbi, le sue frizioni interiori, quei piccoli tormenti che lo scioccavano, senza di questi l'Imperatore signore assai democratico non si sarebbe permesso.
Quando l'Imperatore si presentò maestoso alla portaa del castello del piccolo re questo in un primo tempo tentò la resistenza e alla fine si arrese....
Da quella volta L'imperatore comanda con astuzia, bontà e forza allo stesso tempo, controllando dalla torre tutto il regno che è diventato un'impero, il piccolo re ubbidisce all'Imperatore e si rende molto utile soprattuto nelle trattative con altri paesi... l'Imperatore non tratta con gli altri paesi non direttamente, è un pò snob....
E vissero tutti felici e contenti.....

P.s. L'imperatore sta ancora costruendosi l'armatura, nella sua grande potenza senza le risorse del regno non poteva farlo.
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Commento (sembra un koan: storiella più commento .. sembra..)
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Vecchio 07-11-2006, 12.47.32   #32
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Grey, come avrai visto stavo parlando solo del centro emotivo inferiore...

A proposito... scusa se mi permetto... (ti uso come cavia ) ma ti sarai accorto che PRIMA hai risposto, e solo dopo hai letto interamente il thread... Questo apre una nuova questione: i centri, oltre essere duali (positivo e negativo) sono a loro volta divisi in tre parti: intellettuale, emotiva e meccanica. Questo significa che ogni centro è diviso in sei parti effettive.

Se prendiamo il centro intellettuale, la dualità è affermazione e negazione, si e no.

La parte meccanica del centro intellettuale include tutto il lavoro di registrazione delle impressioni, dei ricordi e delle associazioni. Questo è quello che dovrebbe fare normalmente, se cioè le altre parti facessero ognuna il loro lavoro. Non dovrebbe mai rispondere agli interrogativi, non dovrebbe mai tentare di risolvere i problemi di nessun genere, nè prendere mai alcuna decisione. Sfortunatamente, è sempre pronta a voler fare di testa sua ma, fortunatamente, è anche abbastanza facile riconoscerla: Non sa contare fino a due (dualità appunto)
Caratteristica principale: non richiede nessuno sforzo per operare.

La parte emotiva del centro intellettuale include l'emozione intellettuale, cioè desiderio di conoscere, desiderio di comprendere, soddisfazione di sapere e cosi via...
Richiede un certo sforzo (spesso agevolato dall'identificazione col soggetto stesso --->interesse, entusiasmo, ecc)

La parte intellettuale del centro intellettuale contiene in sé la capacità di creare, di costruire, di inventare.
Richiede un tale sforzo da non poter essere messa in moto senza volontà cosciente.


A questo punto, considerando i centri dal punto di vista dell' Attenzione, sapremo subito in quale parte ci troviamo. Senza attenzione, o con un'attenzione superficiale, saremo nella parte meccanica. Con un'attenzione attirata e trattenuta dal soggetto dell'osservazione saremo nella parte emotiva. Con un'attenzione controllata e mantenuta tramite sforzo dalla volontà, saremo nella parte intellettuale.

La butto là, dimmi se sbaglio. Hai risposto con la parte meccanica del centro intellettuale e, subito dopo, la parte emotiva dello stesso centro ti ha spinto a leggere per intero il thread, per il desiderio di sapere, conoscere. E infine, l'aggiornamento....
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Vecchio 07-11-2006, 13.22.12   #33
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Grey, come avrai visto stavo parlando solo del centro emotivo inferiore...
A proposito... scusa se mi permetto... (ti uso come cavia ) ma ti sarai accorto che PRIMA hai risposto, e solo dopo hai letto interamente il thread...
Kael... permettiti pure... anzi sono onorato di farti da cavia...

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Originalmente inviato da Kael
La butto là, dimmi se sbaglio. Hai risposto con la parte meccanica del centro intellettuale e, subito dopo, la parte emotiva dello stesso centro ti ha spinto a leggere per intero il thread, per il desiderio di sapere, conoscere. E infine, l'aggiornamento....
Si sbagli... ho letto tutto il thread... anzi me lo sono copiato su un foglio Word... l'ho letto attentamente... ho ammirato la tua esposizione e la tua forma chiara... ho avvertito la tua necessita' di esporre chiaramente il concetto... ho usato la parte emotiva e la parte intellettuale... ho risposto con domande che sentivo di farti... trascinato dal tuo dire... mi sono appassionato... lasciato trasportare dalla chiarezza dell'esposizione... poi mi sono reso conto che non portava a nulla frammentare una struttura cosi' ben sviluppata... non ci sono solo io a leggere la trattazione... chi sono io per disperdere il filo della trattazione?... ho quindi volutamente lasciato il commento "egoico" ed ho aggiunto la presa di coscienza di quello detto sopra...

Per concludere... la parte intellettuale-emotiva e' di per se' egoica... mentre la parte intellettuale-intellettuale ha preso coscienza che... il mio fare non era "utile" alla trattazione..hehehehehe
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Vecchio 07-11-2006, 14.16.05   #34
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Ben vengano invece vostri commenti e punti di vista diversi dal mio caro Grey... Lo scopo è mettere insieme... non lasciare diviso ciò che è già diviso.
Comunque, il pensiero per "associazione", ossia la parte meccanica del centro intellettuale, è molto più usata di quanto si creda... Con l'osservazione si può vedere quanto spesso stiamo pensando senza il minimo sforzo... un pensiero del tutto superficiale che risponde con frasi fatte, slogan da partito politico, ecc.. Ad ogni domanda siamo portati a rispondere di getto si o no... e solo dopo interviene una riflessione più accurata del problema, osservandolo da più punti di vista.
Anche qui in forum possiamo osservare come potremmo rispondere in tre modi differenti allo stesso post, a seconda di quale parte usiamo. Certo però che, per usare appieno ogni centro, dovremmo saper unificare tutte le sue sei parti...
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Vecchio 25-11-2006, 16.07.47   #35
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Sarà che sono egoico o egoista... chissà?... ma sarei curioso di sapere altro sui centri e attività umane...
Kael... se trovi il tempo e l'ispirazione giusta mi piacerebbe che tu continuassi nell'esposizione... l'argomento è d'interesse non solo per me... sono sicuro che altri possano cogliere interessanti spunti per le loro ricerche e le loro sintesi...
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Vecchio 25-11-2006, 18.05.46   #36
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Appena possibile porterò sicuramente avanti il thread Grey, però mi pare che ci siano già parecchi punti che sono stati toccati solo superficialmente e andrebbero approfonditi per bene.. Anzi, direi proprio che andrebbero "spremuti" come dei limoni... sennò niente "succo" del discorso... non ci "abbeveriamo"... e restiamo con la "sete"...

PS: Soprattutto, questo è un lavoro che andrebbe fatto su se stessi più che in forum... certo, qua c'è il completamento, ci si scambia le proprie impressioni e si cerca di metterle insieme... ma senza un'osservazione diretta su se stessi in ogni momento della giornata, per studiare il lavoro dei centri, poco rimane... (con questo intendo che ogni singolo post, anche di poche righe, può essere il risultato di mesi interi di osservazioni...) Per questo trovo giusta una pausa (qui) per dare tempo a tutti di osservarsi e, se possibile, riprendere pure anche punti in alto...

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Vecchio 17-12-2006, 23.30.34   #37
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Interrompo il filo per una cosa che mi sembra interessante per capire meglio i centri.

Gurdi distingue, e tiene a sottolinearne l'importanza del comprenderlo,
tra provare e sentire.

Fa appartenere la prima (provare) al centro motore e la seconda (sentire) al centro emozionale.

Riflettendoci un pò ricollegherei il provare ad un reagire inconsciente ed involontario automatico a stimoli esterni. Il sentire invece è una vera e propria interazione tra noi e l'esterno. Non lo subiamo ma lo viviamo.

Attendo lumi...
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Vecchio 17-12-2006, 23.54.19   #38
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Rifettendoci meglio, in effetti entrambi possono essere subiti se si è incoscienti.

La differenza sta in un provare fisico e in un sentire sentimentale.

Ultima modifica di Sole : 18-12-2006 alle ore 00.00.52.
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Vecchio 18-12-2006, 00.05.47   #39
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Banalmente è la differenza tra

sensazione (azione dei sensi) ed
emozione (azione del sangue)

poi il parlar comune fa al solito confusione e le emozioni si sentono e si provano e le sensazioni pure ecc. ecc.

Quel che invece richiama attenzione, a mio avviso, è il fatto che le sensazioni possono produrre emozioni (tocco il fuoco, caldo - dolore - paura) e le emozioni possono produrre sensazioni (paura - scarica di adrenalina - calore)... questo forse è da approfondire.

Altra cosa che merita attenzione è il fatto che sia sensazioni che emozioni siano azioni. Qualcosa che si compie. Certo, se dormiamo subiamo, ovvio. Ma dormendo, in questo caso, ci perdiamo la consapevolezza del fatto che in entrambi i casi siamo noi che agiamo e non qualcosa che agisce su di noi. Per le sensazioni, ancor pià che per le emozioni, sembrerebbe l'opposto a prima vista...
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Vecchio 18-12-2006, 00.08.54   #40
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Tanto per fare un esempio, è fin troppo conosciuto il fatto che Napoleone pensasse camminando su e giù per la stanza... ma questo è chiaramente un esempio di mal utilizzo dei centri. Il centro intellettuale metteva in moto anche il centro motore, e questo gli provocava il bisogno di camminare...
Ovviamente, per pensare non serve camminare. Non serve nemmeno ticchettare con un dito sul tavolo o fumare una sigaretta, ma questi sono tutti esempi di come "funzioniamo" male nel nostro complesso, e spesso ci troviamo a sfogare tramite altri centri l'energia che non sappiamo utilizzare appieno in un unico centro...
Ti domando scusa se torno un attimo indietro però ciò che hai scritto qui mi ha acceso una lampadina...e mi sorge spontanea una domanda è possibile che il mio centro intellettuale metta in moto il bisogno di muovere le mandibole?
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Vecchio 18-12-2006, 00.36.35   #41
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Altra cosa che merita attenzione è il fatto che sia sensazioni che emozioni siano azioni. Qualcosa che si compie. Certo, se dormiamo subiamo, ovvio. Ma dormendo, in questo caso, ci perdiamo la consapevolezza del fatto che in entrambi i casi siamo noi che agiamo e non qualcosa che agisce su di noi. Per le sensazioni, ancor pià che per le emozioni, sembrerebbe l'opposto a prima vista...
Sei arrivato bene fino qui, ma su questo pezzo vedo un quid che manca, non sto facendo il gioco del ribaltone, ma nelle emozioni se dormiamo subiamo prima l'influsso da qualche parte, poi comunque agiamo (azione) inconsapevoli ma agiamo, e ci riallacciamo ad un discorso di qualche sera fa che prima o poi bisogna mettere nero su bianco qui in forum.
Sembra una stupidaggine ma messa come l'hai scritta si rischierebbe di chiudere la stalla quando le pecore sono già scappate, non so se si capisce.....

del resto se no diremmo una cosa tipo emosubite, invece le senza-azioni sono "subite" cioè percepiamo punto.... naturalmente sempre consapevoli o meno.

A prima vista questo discorso che ho fatto può sembrare assurdo.... emozioni volontarie? Tipo voler innamorarsi.... invece che essere innamorati, voler arrabbiarsi invece che essere arrabbiati.... si collega alla discussione del caffè, il volere amplifica qualcosa che c'è, non si può volere nel nulla, poi un'amplificazione costante aumenta la base su cui quel volere lavora...... ect

e venne un gatto che si mangiò il topo che al mercato...........
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Vecchio 18-12-2006, 11.05.50   #42
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Ti domando scusa se torno un attimo indietro però ciò che hai scritto qui mi ha acceso una lampadina...e mi sorge spontanea una domanda è possibile che il mio centro intellettuale metta in moto il bisogno di muovere le mandibole?
Ti quoto il post di Uno poco più su in cui lo spiegava bene.
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Questo non è sbagliato completamente perchè se non ci si prepara appositamente meglio di così non si può fare, ma appunto non è la migliore cosa che si può fare.
In sostanza il corpo non sa mettersi al servizio della mente... (ma vale per ogni centro, molto spesso anche la mente non sa mettersi al servizio del corpo, o il cuore al servizio della mente, etc etc) Ogni centro ha un piccolo "difettuccio" simile a quello di molti uomini: crede di essere il più importante e vorrebbe fare sempre tutto, anche i compiti che non gli sono propri... Con l'Osservazione, l'uomo impara a riconoscere questo mal funzionamento dei centri, e con il tempo può iniziare ad averne un certo controllo...

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Vecchio 18-12-2006, 11.45.46   #43
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del resto se no diremmo una cosa tipo emosubite, invece le senza-azioni sono "subite" cioè percepiamo punto.... naturalmente sempre consapevoli o meno.
A tal proposito Gurdjieff prende in prestito un linguaggio figurativo orientale, secondo cui l'uomo è paragonabile ad una carrozza, in questo modo:
- la carrozza rappresenta il corpo
- il cavallo che la traina rappresenta le emozioni
- il cocchiere che guida il cavallo rappresenta il pensiero
- il padrone che dice al cocchiere dove condurlo rappresenta l'Io, la Coscienza.

Questo almeno, dovrebbe essere l'Uomo (maiuscolo) i cui centri funzionano correttamente secondo la sua volontà. E' la Coscienza che comanda, e passa gli ordini al cocchiere che poi li passa al cavallo che infine muove la carrozza.
Ma se una coscienza dorme, ecco che la carrozza sta ferma in mezzo alla strada, sottoposta ad ogni tipo di sollecitazione esterna che, essendo accidentale, non può essere prevedibile.

La carrozza è senza-azioni, ossia di per sé non potrebbe muoversi senza l'aiuto del cavallo (infatti oltre a emo-zioni (azioni del sangue) mi piace anche chiamarle e-mozioni (ossia moto verso l'esterno)...) Ma stando ferma in mezzo alla strada e "subendo" gli inevitabili urti accidentali cui è sottoposta (urti di altre carrozze, pioggia, vento, odori, ecc ecc) questo mette in moto le emozioni, che iniziano a galoppare senza aver ricevuto ordini dal pensiero, così che il Padrone si trova a venir portato di qua e di là accidentalmente, senza averlo deciso.

Così, se la giusta tendenza dovrebbe essere:
Coscienza ---> pensiero ---> emozioni ---> corpo
l'uomo ordinariamente si trova a subire l'inverso:
Un uomo viene insultato da un altro. Il suo corpo "prova" (subisce) determinate sensa-azioni, che vanno a scatenargli delle emozioni. Tali emozioni a loro volta condizionano il suo pensiero e il Padrone, magari anche per giorni, subirà tali pensieri senza averli realmente decisi, ossia:
corpo ---> emozioni ---> pensiero ---> Coscienza
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Vecchio 18-12-2006, 23.45.30   #44
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A tal proposito Gurdjieff prende in prestito un linguaggio figurativo orientale, secondo cui l'uomo è paragonabile ad una carrozza, in questo modo:
- la carrozza rappresenta il corpo
- il cavallo che la traina rappresenta le emozioni
- il cocchiere che guida il cavallo rappresenta il pensiero
- il padrone che dice al cocchiere dove condurlo rappresenta l'Io, la Coscienza.

Questo almeno, dovrebbe essere l'Uomo (maiuscolo) i cui centri funzionano correttamente secondo la sua volontà. E' la Coscienza che comanda, e passa gli ordini al cocchiere che poi li passa al cavallo che infine muove la carrozza.
Ma se una coscienza dorme, ecco che la carrozza sta ferma in mezzo alla strada, sottoposta ad ogni tipo di sollecitazione esterna che, essendo accidentale, non può essere prevedibile.

La carrozza è senza-azioni, ossia di per sé non potrebbe muoversi senza l'aiuto del cavallo (infatti oltre a emo-zioni (azioni del sangue) mi piace anche chiamarle e-mozioni (ossia moto verso l'esterno)...) Ma stando ferma in mezzo alla strada e "subendo" gli inevitabili urti accidentali cui è sottoposta (urti di altre carrozze, pioggia, vento, odori, ecc ecc) questo mette in moto le emozioni, che iniziano a galoppare senza aver ricevuto ordini dal pensiero, così che il Padrone si trova a venir portato di qua e di là accidentalmente, senza averlo deciso.

Così, se la giusta tendenza dovrebbe essere:
Coscienza ---> pensiero ---> emozioni ---> corpo
l'uomo ordinariamente si trova a subire l'inverso:
Un uomo viene insultato da un altro. Il suo corpo "prova" (subisce) determinate sensa-azioni, che vanno a scatenargli delle emozioni. Tali emozioni a loro volta condizionano il suo pensiero e il Padrone, magari anche per giorni, subirà tali pensieri senza averli realmente decisi, ossia:
corpo ---> emozioni ---> pensiero ---> Coscienza
Non vorrei dire una cosa senza senso - e se la dico..beh..pazienza - però mi sembra che la " ribellione " del corpo si possa manifestare anche in un mal di testa o mal di schiena, no?
Anche queste manifestazioni " fisiche " possono rientrare in quello sfogo che il corpo si piglia, per espellere il surplus energetico mi sembra e ciò porterebbe, al contrario, a considerare il mal di testa, ad esempio, come ulteriore fenomeno di sudditanza del corpo alle emozioni che, da un dolore " autoprodotto ", possono derivare.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 19-12-2006, 00.28.42   #45
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Non vorrei dire una cosa senza senso - e se la dico..beh..pazienza - però mi sembra che la " ribellione " del corpo si possa manifestare anche in un mal di testa o mal di schiena, no?
Anche queste manifestazioni " fisiche " possono rientrare in quello sfogo che il corpo si piglia, per espellere il surplus energetico mi sembra e ciò porterebbe, al contrario, a considerare il mal di testa, ad esempio, come ulteriore fenomeno di sudditanza del corpo alle emozioni che, da un dolore " autoprodotto ", possono derivare.
Non è senza senso se percepisci l'energia nel corpo puoi realmente farti passare alcuni tipi di mal di testa (per esempio) scaricando energia in qualche modo, ovviamente se c'è un qualche tipo di intossicazione, perchè hai mangiato come un porco devi lavorare pure su quello e aspettare....
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Vecchio 19-12-2006, 23.40.31   #46
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Temo proprio di non esserci.
Il provare sensazioni significa ricevere impulsi indotti dall'esterno o dall'interno, quindi sono subite, involontarie.
Però se da sveglio decido di sentire ed indurmi una emozione allo stesso tempo posso procurarmi una sensazione proveniente dall'azione volontaria del centro emozionale. Anche in questo caso è comunque subita?
Uguale può dirsi al contrario. Se avverto una sensazione posso decidere di usarla ed azionare il centro emozionale o intellettuale, anche se in questo caso sarebbe un riflesso.
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Vecchio 20-12-2006, 00.24.00   #47
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Temo proprio di non esserci.
Il provare sensazioni significa ricevere impulsi indotti dall'esterno o dall'interno, quindi sono subite, involontarie.
Però se da sveglio decido di sentire ed indurmi una emozione allo stesso tempo posso procurarmi una sensazione proveniente dall'azione volontaria del centro emozionale. Anche in questo caso è comunque subita?
Uguale può dirsi al contrario. Se avverto una sensazione posso decidere di usarla ed azionare il centro emozionale o intellettuale, anche se in questo caso sarebbe un riflesso.
Uhm... parliamo per esempi che è meglio..... se volessi sentire una sensazione fisica per esempio la puntura di uno spillo dovrei prendere uno spillo e pungermi, quindi prima agisco e poi subisco.... ma ammettiamo anche che io abbia un controllo mentale yogin maestro di raya yoga (ma no... non ce l'ho... ) come faccio a sentire la sensazione dello spillo senza pungermi realmente? Devo comunque prima agire attraverso la mente e indurmi appunto come dicevi tu, la cosa... quindi prima agisco e poi subisco.....
Stiamo parlando di autoinduzione..... è chiaro che se ascolto solo sensazioni indotte dall'ambiente solo subisco
N.b. subisco non da vedere in senso negativo come comunemente si identifica questa parola.
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Vecchio 20-12-2006, 14.05.44   #48
Sole
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Ecco, è chiaro adesso.
C'è un esercizio che gurdi consiglia per comprendere la differenza tra le due cose ed in questo caso appunto il provare è indotto.
Si tratta di spostare la propria attenzione sulle dita della mano e sceglierne due e nello stesso momento sentirne uno, con il centro emozionale qundi, e con il centro motore "provare" l'altro.

Sentire e provare le due dita contemporaneamente.

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N.b. subisco non da vedere in senso negativo come comunemente si identifica questa parola.
In effetti quando subiamo riceviamo informazioni dall'esterno, ma pure dall'interno. Sono percezioni. Subire può anche essere mettersi in ascolto senza opporre resistenza e lasciare scorrere.

L'etimologia dice: sub-ire - sotto andare. Lasciare che sotto scorra. Ma così se ne siamo coscienti anche il subire può diventare attivo, no?
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Vecchio 20-12-2006, 15.11.14   #49
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Ecco, è chiaro adesso.

L'etimologia dice: sub-ire - sotto andare. Lasciare che sotto scorra. Ma così se ne siamo coscienti anche il subire può diventare attivo, no?
Se vuoi ti dico di si
Se rileggi ho scirtto che può essere attivo solo ciò che tu fai per poi avere di ritorno quello che subisci.... ma quest'ultimo non può essere attivo.... altrimenti verrebbe fuori e non rimarrebbe sotto.......

Sono sicuro che non capirai al 100% ancora.... c'è una discussione che sta aspettando il concepimento, comunque puoi continuare anche qui.
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Vecchio 20-07-2007, 18.49.00   #50
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Ieri sera in moto mi è capitata una cosa... Ad un tratto mi sono trovato davanti al viso una mosca (o un insetto simile) e me la sono beccata dritta in un occhio (un dolore... come se uno mi avesse tirato un pallino con la fionda a 80 km/h... )
La cosa incredibile è stata che, nella frazione di secondo in cui si è svolto il tutto, la mosca è scomparsa dalla mia vista, di lei ho visto solo un fotogramma quando era ancora a un metro abbondante da me. Poi il cervello non è riuscito ad andare alla velocità del centro motore, e si è perso praticamente tutto il "filmato"... Il mio corpo invece ha avuto tempo per vedere la mosca e chiudere prontamente l'occhio per proteggersi, così che l'insetto mi ha beccato in pieno la palpebra.

Il tutto si è svolto così simultaneamente che, quando il cervello (centro intellettuale) ha "inviato" al corpo l'ordine di chiudere l'occhio, il centro istintivo l'aveva già chiuso da un pezzo* e già stava iniziando a provare il dolore per la collisione...

*pezzo (in senso di molto) inteso dal punto di vista del centro istintivo, che invece per quello intellettuale era solo un microsecondo...

PS: Mi ha sorpreso moltissimo il fatto che della mosca ho visto un solo fotogramma, e se si riescono a percepire 25 fotogrammi al secondo ciò significa che la cosa è durata in totale 1/25imo di secondo... e il mio corpo ha avuto il tempo di fare tutto ciò che doveva mentre il cervello brancolava ancora nel buio...
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