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Vecchio 15-12-2011, 01.46.16   #51
dafne
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Il sistema è sempre lo stesso: ascoltarla. Aggiungerei concedersi di essere arrabbiati (che non significa manifestare) per dopo trovarsi nella condizione di dover decidere cosa farne di quella rabbia.
Cosa farne?
Uff..ma non se ne va via semplicemente da sola, non si sgonfia come un palloncino bucato, no? Strauff.

Si se bolle sotto non si sente molto..finchè un fatto non veicola bene quel sentire portandolo su, giusto?.

La specifica sull'aggressività può tornare utile si, potrebbe insegnarmi che aggressività (anche se io continuo a preferire grinta ) non è cosa da evitare ma, anzi, cosa necessaria per riuscire a fare invece di pensare e basta.
E che in ogni caso voglia o no ce l'ho punto, quindi meglio decidersi ad usarla bene...

Ce penso, grazie intanto.
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Vecchio 15-12-2011, 13.44.14   #52
Faltea
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Forse si è già detto non ricordo.. ma prima di tutto bisogna capire da cosa nasce questa rabbia.
Cosa vuoi far uscire? Cosa PREME per uscire?
Se ti soffermi a cercare di comprendere bene cosa "bolle in pentola" riesci anche a sbottare con chi ne è la causa, no?
chessò, una madre oppressiva, un lavoro noioso, problemi di soldi, un compagno inadatto...
Se c'è qualcosa che bolle è perché c'è la fiamma accesa sotto..
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Vecchio 15-12-2011, 21.17.52   #53
diamantea
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Aggredire, nella sua accezzione originale, vuol dire "andare verso" ossia muoversi incontro a...
Mi ha incuriosito questo significato e mi sono chiesta come mai diamo invece un significato negativo così sono andata a cercare l'etimologia della parola e ho trovato che nello zendo grado, gradh andare verso, vuol dire assalire, da gradino che si sale immagino.
Insomma, anche l'etimologia ho visto che è un passaggio graduale da un significato all'altro.
Mi sembra interessante il muoversi verso, in questo senso capisco che è l'energia maschile che si muove, è attiva, va verso, incontro o scontro, dipende appunto dalla gestione dell'energia che si mette in questo movimento verso l'oggetto.
L'autolesionismo è anch'esso un aggredire nel senso di muoversi verso se stessi in modo distruttivo? o l'uso della parola è solo rivolto verso l'esterno, verso l'altro?

Più su dici che senza aggressività non si fanno carezze.
Immagino indichi persone chiuse, introverse, timide che non aggrediscono ma nemmeno accarezzano, cioè non si muovono verso l'altro, hanno difficoltà di contatto, di relazionarsi con l'altro. Stanno chiusi in ambito ristretto e protetto.
Quindi anche questa una cattiva gestione del maschile.


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io invece invito chiunque a fare una carezza senza aggressività, cioè senza muoversi verso l'altro.
Questo accarezzare senza muoversi non lo capisco come possa realizzarsi. Capisco invece la gestione dell'energia, dell'intenzione che può trasformare il gesto della carezza in altro.
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Vecchio 16-12-2011, 01.22.38   #54
dafne
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Forse si è già detto non ricordo.. ma prima di tutto bisogna capire da cosa nasce questa rabbia.
Cosa vuoi far uscire? Cosa PREME per uscire?
Se ti soffermi a cercare di comprendere bene cosa "bolle in pentola" riesci anche a sbottare con chi ne è la causa, no?
chessò, una madre oppressiva, un lavoro noioso, problemi di soldi, un compagno inadatto...
Se c'è qualcosa che bolle è perché c'è la fiamma accesa sotto..
Grazie per lo spunto Faltea

E se ad un certo punto non fosse più un qualcosa di specifico (un evento intendo) a voler uscire ma piuttosto un atteggiamento fisso, dovuto sicuramente a un problema iniziale ma poi diventato normale reazione a un certo tipo di sollecitazione?

Poniamo che ci siano anche più motivi che facciano "montare la rabbia" (forte eh, pare sia come la panna montata...però meno buona ) e che per una buona parte si siano visti...torno a chiedermi...e quindi?

Forse la domanda che mi devo fare adesso non è più tanto il perchè sono rabbiosa ma piuttosto perchè mi fà comodo continuare ad esserlo.
Perchè una parte di comodità ci deve essere, un ritorno lo devo avere altrimenti non lo farei, nemmeno in coma profondo.
Che cosa questo atteggiamento và a soddisfare? E non si tratta solo di rabbia ma anche di pigrizia o invidia.
Quando le cose girano storte, mamma oppressiva, lavoro noioso, figli ingestibili...è solo pappa buona per il nostro lato oscuro? Tanto buona da impedirci di cambiare il sistema?
Ci deve essere un modo!
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Vecchio 16-12-2011, 13.35.43   #55
Faltea
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Grazie per lo spunto Faltea

quello che volevo fermamente asserire e tutt'ora sostengo è che le cose più si complicano più non trovano soluzione.. Se invece si cerca di semplificarle anche il problema stesso viene visto con un'ottica diversa e perde peso.
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Vecchio 18-12-2011, 12.29.46   #56
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Se c'è qualcosa che bolle è perché c'è la fiamma accesa sotto..
Mi sono soffermata su questo punto. Ci sono due elementi che fanno montare la rabbia. L'acqua e il fuoco. Yin e yang.
L'acqua è l'emotività e il fuoco è l'energia con cui portiamo fuori l'emotivo.
Ho cercato l'etimologia della parola emotivo, da motus, ciò che spinge ad andare fuori, quindi un motivo che vuole uscire, e per uscire necessita della spinta energetica del fuoco.
Il motivo preme, l'energia spinge fuori, quando il motivo è stato trattenuto a lungo o represso.
Il passaggio in genere va dal ventre allo stomaco, in cui il ribollimento avviene e da cui parte la monta quanto è stato raggiunto il punto di cottura. Questo almeno è quello che osservo in me.

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Forse la domanda che mi devo fare adesso non è più tanto il perchè sono rabbiosa ma piuttosto perchè mi fà comodo continuare ad esserlo.

...è solo pappa buona per il nostro lato oscuro? Tanto buona da impedirci di cambiare il sistema?
Ci deve essere un modo!
Tu dici comodità, io direi piacere, godimento nell'atto della manifestazione della rabbia. L'uscita del surplus energetico è godurioso, finalmente esce il motivo senza freni, nella rabbia spesso diciamo o facciamo ciò che non faremmo in una situazione di normalità continuando a reprimere o trattenere.
Un pò come la droga, fa male ma il momento in cui si fuma la sigaretta ad es. o si mangia il dolce o altro, proviamo un piacere a cui non sappiamo/vogliamo rinunciare.
La rabbia è come un'onda che parte da lontano e si carica fino a trovare il punto di rifrangenza in cui riversarsi già alta, e più è alta più fa danno. Come fare l'amore. E' una scarica come l'orgasmo, è lo sfogo dell'energia raccolta e giunta al suo culmine che da piacere.
Non voglio, con ciò, dare una valutazione di giusto o sbagliato, solo analizzare il fenomeno, di cui anche io sono specialista . Quello che accade in me è questo, il piacere nell'atto dello sfogo. Tuttavia io mantengo la lucidità e la fermezza nel non fare danno, limitandomi a lanciare parole, al massimo lancio un canovaccio o un sacchetto di plastica.
Dopo si fa la conta dei feriti, c'è il pentimento, le scuse, ma intanto so già che prossima volta che arrivo al punto di non ritorno non mi fermerò facilmente.
Ho potuto sperimentare che in questi casi aiuta sviare il lancio di energia verso altra fonte. Pulire casa, camminare a piedi, guardare vetrine, fare un videogioco... cioè trovare altre fonti di godimento in cui impiegare momentaneamente l'energia in eccesso per rientrare nel range della calma.
Il punto è sempre quello, capire il motivo che ci e-muove, raccogliendo man mano energia, verso l'oggetto.
Quello che noto in me, in genere quando trattengo la rabbia e la distolgo, il momento delicato è quello di stare lontana dalla fonte che potrebbe rialimentare la rabbia con ciò che muove verso di me.
Tenere le redini del cavallo pazzo è molto difficile e faticoso. Più comodo, perchè più facile, mollare.
Comparato al sesso, ho ragione di dire che uomini inclini allo sfogo continuo della rabbia sono eiaculatori veloci.
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Ultima modifica di diamantea : 18-12-2011 alle ore 12.33.29.
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Vecchio 18-12-2011, 16.06.27   #57
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Credo che dietro la rabbia ci sia un bisogno di riconoscimento personale, il bisogno del riconoscimento del proprio valore che deve manifestarsi sull'altro. Nella rabbia vi è la lotta di potere, di autoaffermazione sull'altro a qualunque costo, è un gioco di forza.
Quindi prima di poter cambiare la rotta occorrebbe soffermarsi su questo, lavorare sul proprio valore e poi si può pensare a modificare qualcosa.
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Vecchio 19-12-2011, 13.18.25   #58
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quello che volevo fermamente asserire e tutt'ora sostengo è che le cose più si complicano più non trovano soluzione.. Se invece si cerca di semplificarle anche il problema stesso viene visto con un'ottica diversa e perde peso.
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Grazie per lo spunto Faltea
ho riletto.. ho preso per sarcarsmo una cosa che forse non lo era...

Comunque..
Perchè Diam dici che la rabbia viene generata anche dall'acqua? Mi fai un esempio?
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Vecchio 19-12-2011, 16.26.54   #59
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ho riletto.. ho preso per sarcarsmo una cosa che forse non lo era...
Si infatti non lo era mi hai dato davvero un ottimo spunto su cui riflettere
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Vecchio 20-12-2011, 00.32.25   #60
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Perchè Diam dici che la rabbia viene generata anche dall'acqua? Mi fai un esempio?
Ho già detto più su acqua per indicare le emozioni.
Ciò che bolle è liquido ad una certa temperatura.
Si dice in genere "mi bolle il sangue".

L'esempio può essere il bisogno di attenzione, di affermazione, disatteso a lungo, della serie "non sono importante per te, non mi dai considerazione" ecc... poi arriva un motivo che, caricato di pressione emotiva accumulata nel tempo, esce esplodendo. In qualche modo ciò che viene troppo a lungo trattenuto deve trovare una via di uscita.
Durante la scarica di rabbia tutto sembra filare liscio, le motivazioni appaiono sacrosante, giustificanti. Dopo è il vuoto dove appare il bisogno di... riconoscimento, approvazione, autoaffermazione, ecc... che secondo me convogliano tutte nello scarso valore di sè.
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Vecchio 20-12-2011, 13.35.57   #61
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Ho già detto più su acqua per indicare le emozioni.
Ciò che bolle è liquido ad una certa temperatura.
Si dice in genere "mi bolle il sangue".

L'esempio può essere il bisogno di attenzione, di affermazione, disatteso a lungo, della serie "non sono importante per te, non mi dai considerazione" ecc... poi arriva un motivo che, caricato di pressione emotiva accumulata nel tempo, esce esplodendo. In qualche modo ciò che viene troppo a lungo trattenuto deve trovare una via di uscita.
Durante la scarica di rabbia tutto sembra filare liscio, le motivazioni appaiono sacrosante, giustificanti. Dopo è il vuoto dove appare il bisogno di... riconoscimento, approvazione, autoaffermazione, ecc... che secondo me convogliano tutte nello scarso valore di sè.
Il bisogno di attenzione e di affermazione è la brace accesa che sta per prendere fuoco no?
Non capisco il paragone con l'acqua, forse è perché io penso sempre che l'acqua sia quieta, statica.. invece può creare valanghe, alluvioni e devastare persone e cose...
Qual'è un'emozione definibile acqua ed una definibile fuoco?
(domanda per tutti non solo per Diam)
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Vecchio 22-12-2011, 11.41.32   #62
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L'elemento acqua simboleggia l'emotività, il femminile.
Dietro la rabbia ci sta sempre emotività non risolta, amplificata attorno un motivo che potrebbe essere ragionevole.

Riguardo il fuoco riflettevo che per essere alimentato ha bisogno di ossigeno, di aria, quindi il terzo elemento aria.
E' una combinazione di tre elementi, perchè presi da soli non fanno nulla, non fanno danno, ma messi insieme danno reazioni.
Quello che vedo nella mia rabbia è anche il respiro, una maggiore ossigenazione nella fase del trattenere nella speranza di calmare il tutto, ma come nel mare le correnti provocano maree, nella fiamma l'aria provoca incendi così nella rabbia l'aria ha la sua funzione di soffiare sul fuoco facendo ingrossare la marea emotiva, e quando raggiunge la pressione giusta esplode.

Mi piacerebbe approfondire meglio, capire qual è il momento di cambiare la rotta ma soprattutto come cambiare, dove direzionane quel surplus in attesa di lavorare sul vero motivo senza l'eccesso emotivo.

Io penso che trasformare momentaneamente la rabbia in qualcosa di costruttivo va bene per calmarsi, distogliere l'attenzione dalla spina irritativa, ma poi occorre lavorare sul motivo, sulla radice che scatena la rabbia altrimenti stiamo sempre sull'altalena, si lavora sempre sul sintomo.

Questo cambio di rotta io lo vedo più radicale, non mi basta pensare a come distogliere sul momento l'attenzione, perchè dopo qualche ora o giorno la rabbia è cresciuta e diventa ancora più difficile gestire la risalita caricata di altra emotività non risolta.
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Vecchio 23-12-2011, 13.36.48   #63
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Però c'è rabbia e Rabbia.
Quella che viene dal profondo ed è alimentata dal passato, andrebbe ricercata, portata alla luce e risolta.
Scaricarla non basta, si auto alimenta.
Mentre la rabbia, per una situazione transitoria che ha già un nome, scaricarla è l'unica soluzione.
O sulla causa o cercando un'alternativa come la palestra per scaricare l'energia in eccesso che la rabbia ti crea.
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Vecchio 23-12-2011, 14.23.22   #64
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Mah! A me sembra che la rabbia sia tutta uguale, come l'odio, l'amore. Cambia il motivo, più o meno antico, più o meno difficile da elaborare, ma la rabbia è rabbia.
Se il motivo è futile, momentaneo basta la palestra, altrimenti occorre altro.
Poi penso ci sia anche una predisposizione caratteriale, costituzionale che predispone alla rabbia più di un altro tipo più predispone.
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