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Vecchio 24-02-2009, 00.34.59   #26
Ray
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da un altro punto di vista la trattativa è poco dignitosa, così come il compromesso, il genitore non deve perdere di autorità, può cercare di capire il punto di vista dei figli e caso mai concedere qualche deroga certo che poi la deroga diventerà una regola fissa
Purtroppo è proprio la rigidità che genera l'indifferenza. Che farsene di una dignità e di un'autorità (che poi in realtà è potere che non si vuol perdere) se non si insegna a trattare (con gli altri e con se stessi)?
Io invece sostengo che è proprio attraverso la trattativa che uno impara a fare in conti con la realtà e attraverso il compromesso con se stessi (e qundi prima con quella parte di se stessi proiettata nei genitori) che si impara a gestire i propri impulsi. La rigidità, imparata dall'esempio, insegna solo la repressione. E conseguente ribellione/scoppio.

In ogni caso era OT, ma forse non lo è più tanto... dato che spesso accade che provochiamo nei figli esattamente ciò che vorremmo impedire.
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Vecchio 24-02-2009, 00.56.28   #27
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potrei giustificare la trattativa ma non il compromesso, con la trattativa cerchi di far capire cosa sia giusto e nello stesso tempo puoi cedere su qualche loro punto di vista, non ho parlato di rigidità in senso assoluto, nè di potere assoluto, caso mai "costituzionale", accetta la battuta...certo la dignità del genitore equivale a credibilità, se minacciamo tuoni e fulmini e poi...trattiamo...forse è meglio non minacciare per niente, comunque sono sicura che un genitore non è un amico, è un padre o madre le cui idee, spiegate e giustificate, vanno rispettate. perdere il controllo di questo, accettare da parte dei figli rispostacce e menefreghismo, porta a minare la figura genitoriale e i ragazzi ne approfittano, si sentono forti della tua debolezza e prendono il sopravvento e tu non riesci più a gestire la situazione, a volte questo scontro generazionale non finisce neppure in età adulta...sto sicuramente OT
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Vecchio 24-02-2009, 01.07.28   #28
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potrei giustificare la trattativa ma non il compromesso, con la trattativa cerchi di far capire cosa sia giusto e nello stesso tempo puoi cedere su qualche loro punto di vista, non ho parlato di rigidità in senso assoluto, nè di potere assoluto, caso mai "costituzionale", accetta la battuta...certo la dignità del genitore equivale a credibilità, se minacciamo tuoni e fulmini e poi...trattiamo...forse è meglio non minacciare per niente, comunque sono sicura che un genitore non è un amico, è un padre o madre le cui idee, spiegate e giustificate, vanno rispettate. perdere il controllo di questo, accettare da parte dei figli rispostacce e menefreghismo, porta a minare la figura genitoriale e i ragazzi ne approfittano, si sentono forti della tua debolezza e prendono il sopravvento e tu non riesci più a gestire la situazione, a volte questo scontro generazionale non finisce neppure in età adulta...sto sicuramente OT
Questo suona molto diverso da prima, in parte concordo. Tuttavia ritengo che sia proprio il compromesso quello che dobbiamo insegnare ai figli ad ottenere con se stessi... è la base per la gestione delle frustrazioni. Gestione e non repressione delle stesse.
Ma se non lo sappiamo fare noi non lo possiamo insegnare ai figli ed ecco che va a finire che loro diventano proprio quello che noi non vogliamo o sopportiamo (sulle frustrazioni e su qualsiasi altra cosa)... ossia come noi. Quindi siamo pienamente in topic.
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Vecchio 24-02-2009, 01.19.02   #29
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Questo suona molto diverso da prima, in parte concordo. Tuttavia ritengo che sia proprio il compromesso quello che dobbiamo insegnare ai figli ad ottenere con se stessi... è la base per la gestione delle frustrazioni. Gestione e non repressione delle stesse.
purtroppo associo alla parola compromesso un qualcosa di negativo, non riesco a percepire il processo compromissorio, presuppongo che se mi sento frustrata perchè ho preso un brutto voto, mi consolo pensando che è colpa della difficoltà del compito? o magari spero di fare meglio la prossima volta? credo proprio di non aver centrato il paragone...s.o.s aiuto
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Vecchio 24-02-2009, 01.41.16   #30
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purtroppo associo alla parola compromesso un qualcosa di negativo, non riesco a percepire il processo compromissorio, presuppongo che se mi sento frustrata perchè ho preso un brutto voto, mi consolo pensando che è colpa della difficoltà del compito? o magari spero di fare meglio la prossima volta? credo proprio di non aver centrato il paragone...s.o.s aiuto
Ehm, effettivamente non è proprio quello che si intende con compromesso. Questa che descrivi sembra più un raccontarsela al fine di giustificarsi, o nel secondo caso (quello del far meglio la prossima volta) un imparare dalle esperienze.

Un esempio banale di compromesso è il seguente: io figlio voglio andare alla festa e tornare a mezzanotte. Tu madre vuoi che torni alle dieci e mi spieghi i tuoi motivi (che devo alzarmi la mattina dopo o quello che vuoi), io ti spiego i miei (che la festa è importante, ci viene la ragazza che mi piace o quel che ti pare). Concordiamo che rientro alle undici. Io ho una frustrazione da gestire, ma ho anche ottenuto qualcosa e questo mi darà fiducia e mi aiuterà a gestirla. Tu hai ottenuto un orario ragionevole e hai sfruttato l'occasione per insegnarmi qualcosa di ben più utile che rispettare un orario (trattare per quel che interessa e saper rinunciare ad una parte di essa per un'altra).

Riassumendo un compromesso è un accordo per il quale entrambe le parti rinunciano a qualcosa e ottengono qualcos'altro.

Per carità, è un esempio banale (e gli orari sono favolistici, prima che mi si prenda sul serio).
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Vecchio 24-02-2009, 02.04.41   #31
dafne
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leggo, rileggo, vi rileggo, mi rileggo...mi sono bevuta il cervello...no, volevo condividere un grazie.
Tante volte ho condiviso difficoltà e problematiche ma stasera anche se sono tanto OT da rischiare l'ammoninizione mi scappa un grazie.
Ho scritto, ho riletto e mi sono contraddetta nei miei pensieri appena finito di leggere, ma non è sbagliato ciò che ho scritto nè ciò che ho pensato...e l'ho trovata, proprio li, davanti a me, la confusione.

Non ho scoperto niente di nuovo, di esser confusa lo so da molto ma non l'avevo mai vista.
Un colpo di rigidità, un colpo di ammorbidimento...un pendolo tra gli atteggiamenti estremi dei miei genitori, il liberismo (di comodo) di un genitore e la rigidità folle dell'altro...la perdita, il recupero del genitore perso (quello inflessibile) attraverso una figura simile e contraria a quello troppo presente seppur anaffettiva...
da neuro stasera eppure è tutto lì, davanti a me, e non sapere come muovermi perchè di fronte ho, di fatto, il fallimento di entrambi i metodi mi mina nelle mie basi.

E proietto sui bambini questo caos quasi sperando che loro in un magico giro possano risolvermi l'arcano.
Volere la fermezza, la presenza, il rigore e la coccola.

E' vero poi che le ho tentate se non tutte almeno tante strade per aprirmi a un rapporto sereno con i miei figli ma non mi sono mai data il tempo e il modo per essere paziente e costante in uno fino a poterlo scegliere o scartare.

Paura forse, indecisione, timore.
Ray parlava di compromessi con loro stessi.
Non credo di averlo mai fatto, promossa o bocciata, punto.
Anche a me il compromesso dà un senso di nausea, forse perchè proviene da una cocciutaggine di fondo, l'incapacità di apprendere dagli altri, di relazionarsi con loro, di cedere con loro.
La sensazione che ti stiano sempre portando via qualcosa..

E' anche per la rabbia.... mia madre la reprimeva, tutto basta non litigare...all'opposto di papà che non ha mai avuto bisogno di moderarsi.

E io dove stò? Nessuna delle due parti mi soddisfa, e ho ricreato quel microcosmo andando via di casa, microcosmo che cerco di scrollarmi di dosso da sempre.

Ma a un pezzo di quel microcosmo, millimetro per millimetro stò rinunciando e anche da questo penso mi venga la paura folle di trovare il vuoto, e un curioso profondo inconscio senso di sollievo....

Ho un problema.
Che bello.
Adesso che lo so posso cercare di risolverlo no?

grazie
scusami Uno per l'OT è l'ultimo

(qui perlomeno )
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