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Vecchio 07-04-2008, 12.25.00   #51
Uno
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Io non vedo che Francesco futuro Santo abbia detto no al Papa, se lo avesse fatto in qualche maniera a quest'ora non parleremmo di Francesco come Santo e fondatore di quello che ha fondato, ma come eretico a cui visti i tempi avrebbero fatto fare una brutta fine.
Francesco ha fatto vedere al Papa (e di conseguenza al circondario di prelati di cui alcuni hanno osteggiato fino alla fine per paura di perdere dei privilegi) che lui voleva rimanendo nella Chiesa recuperare ciò che la chiesa aveva perso.
Per dirla in altre parole Francesco non ha fatto una rivoluzione, ha fatto un lavoro di recupero rispetto a rivoluzioni errate fatte.
Tornando anche al tema, ok il sacerdote che fa determinate domande a prima vista (però sarà coincidenza ma ci aveva beccato, ed era giustificabile visto che c'era la situazione) è pruginoso, ma che servizio svolgo al mio mestiere o per il bene della comunità mentendo?
Se questa è la mia intenzione, se giudico che non è il caso di farlo direttamente li in confessionale (e forse non lo è, sono d'accordo) quando ho 5 minuti cerco un colloquio con quel sacerdote e gli chiedo i motivi non accontentandomi di risposte vaghe.
Purtroppo (retorico, in realtà c'è un motivo a tutto) a me non è mai capitato, anche se mi è capitato di discorrere su altre cose e non sono mai stato liquidato senza aver potuto chiarire volendo io chiarire, se fosse successo avrei "bollato" (non giudicandolo, ma prendendo atto del suo comportamento) quel tale sacerdote.

Quello che voglio dire, se ci fossimo trovati a confessarci da Padre Pio che leggeva nell'animo umano avremmo accettato anche una domanda così (corrispondente ad una situazione reale) se invece non abbiamo fiducia nella capacità di lettura del sacerdote di fronte lo vogliamo come un jukebox, una macchina che sforna merendine con il gettone, magari in futuro pretenderemmo che anche si metta delle cuffie e alla fine ci dia l'assoluzione senza ascoltare.
Questo è il problema, non abbiamo fiducia in un sacerdote che non sia come minimo in odore di santità, che senso ha allora confessarsi?
Gli esempi dell'amico o dello psicanalista fatti sopra sono perfetti, ci fidiamo e/o siamo predisposti ad aprirci ad essi, se l'amico in confidenza fa la stessa domanda molti rispondono senza esitare (io non lo farei, ma molti si), se la fa lo psicanalista e se io ci vado perchè ne ho bisogno devo rispondere.....
Ecco l'altro punto: il bisogno. Se vado a confessarmi senza averne bisogno o avendone solo un bisogno imposto (dalla comunità o che altro) ecco che si falsa tutto il rapporto, non è un mio desiderio confessarmi.

Mi fermo perchè il post è lungo, ripetendo che non sto parteggiando per la Chiesa, quanto per l'oggettività e la fine di luoghi comuni.
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Vecchio 07-04-2008, 13.18.52   #52
nikelise
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Scusa Nike, ma non puoi solo dire "con uno ha fatto bene e con gli altri ha sbagliato".
Hai analizzato ciò che ha fatto e diceva quello a cui è stato concesso un nuovo ordine e ciò che hanno fatto e dicevano quelli a cui hanno fatto quello che hanno fatto?

Lasciamo stare i metodi che sono legati al tempo, fatto sta che S. Francesco non voleva cambiare quello che funzionava, voleva semmai tornare a quello che era e che la Chiesa dell'epoca aveva perso, nessun Papa in nessun tempo avrebbe potuto condannarlo. Il discorso dei Catari è diverso invece, loro volevano usare il sistema Chiesa secondo ciò che a loro andava bene, quello che in un certo senso vorresti tu possibile.


Non sto dicendo che la Chiesa non sbaglia, per carità, ne ha fatti e fatte..... però per esempio il grande merito che le do è che nel bene o nel male dopo 2000 anni di Gesù se ne sarebbe parlato solo in qualche circolo esoterico, è inevitabile che tanto più un sistema sia aperto (almeno la parte aperta di quel sistema) tanto più si contaminerà, non c'è scampo, una Chiesa pura ed infallibile significherebbe solo circoli esoterici dove per entrare deve il singolo essere pronto, cioè non portare la possibilità di sbagliare. Non so se questo concetto è chiaro, letto in superficie può dare adito a fraintedimenti.

Comunque la parte che rimane aperta a tutti e perciò soggetta ad errare per cercare di mantenere una certa integrità senza degenerare completamente deve darsi e dare delle regole, qualcosa che vada al di la del bene del singolo per il bene della comunità.
Con queste tue ultime concordo perche' lasciano spazio ad una certa critica e ad un qualche dissenso laddove ci si opponga ad aspetti essoterici della religione che possano apparire vuota forma (giusto o sbagliato che sia il modo di vedere).
Da qui la Tua domanda su quale fosse il mio mestiere.
rispetto a quello della Chiesa (che ha il compito e l'onere di farsi capire da tutti e questo lo posso capire).
Posso esercitare questo mio mestiere?
Insisto a dire: se io non sono contrario ai rapporti prematrimoniali perche' devo confessarli come peccati o in alternativa privarmi della confessione IN CUI CREDO per sollevarmi da altro che ritengo peccato, perche' devo sposare senza confessione ?
Ecco di questa possibilita' di vedere le cose diversamente dal confessore non voglio privarmi,
perche' , giusto o sbagliato che sia , significa privarmi del diritto ad un mio percorso .
Quel confessore non fece la stessa domanda alla sposa!
Fu una domanda finalizzata a carpire una risposta pruriginosa servendosi della propria qualita' di confessore.
S. Francesco non disse No ma non cedette di un millimetro e costrinse quel Papa ,che anche fece massacrare i catari ,a cedere.
Ripeto :domani la Chiesa non potrebbe ritenere un nuovo vincolo matrimoniale conforme nella sostanza e nella forma ai precetti cristiani,valido ed efficace?
Puoi escluderlo?
Se non puoi escluderlo non puoi chiedere assoluta coerenza rispetto a qualcosa che e' mutevole.
E' come imporsi di non entrare nell'unico bagno agibile destinato alle donne in un locale vuoto.
Scusa per l'esempio un po' grossolano.
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Vecchio 07-04-2008, 14.08.37   #53
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Insisto a dire: se io non sono contrario ai rapporti prematrimoniali perche' devo confessarli come peccati o in alternativa privarmi della confessione IN CUI CREDO per sollevarmi da altro che ritengo peccato, perche' devo sposare senza confessione ?
Teoricamente non dovresti neanche sposarti in chiesa senza confessione.
E' evidente che non ti basta più: "questo e quello è peccato".
Hai due possibilità, o cerchi di comprendere perchè dicono che questo e quello è peccato, oppure ti confessi come vuoi... se ti fa star bene, io per primo non ci vedo nulla di male, ma non stai facendo la confessione cattolica (in soldoni te la racconti, scusa sa), non puoi neanche dire di crederci.

Comunque, no, la chiesa non potrà mai (senza snaturarsi, ma allora cambia tutto il discorso) modificare i principi sul vincolo matrimoniale, è qualcosa che ha un senso che viene da molto prima della Chiesa Cattolica, magari appena ho tempo ne parliamo a parte, anche se qualcosa era già uscito.
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Vecchio 07-04-2008, 22.24.46   #54
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concordo col discorso di Uno.

Quando uno si accorge di avere dei principi discordanti con la Chiesa cattolica, forse è il caso di revisionare i suoi principi.

Io ad esempio ho fatto il percorso inverso ho approfondito all'età di 17-18 anni e mi sono accorto di essere totalmente daccordo al 100% su molte cose.

Poi mi sono reso conto che "dovevo" andare daccordo per essere un buon cattolico, e non era vero coinvincimento e quando ho visto che su certe cose non ero daccordo o addirittura opposto, ho deciso di staccarmi dall'istituzione.

Per me oggi la confessione dal prete non ha più molto valore, sarebbe bello che la Chiesa un giorno cambiasse su certi temi, ma in questo caso il problema sono io, quindi o mi adatto alla Chiesa, oppure mi stacco ma poi non posso definirmi ai fatti cattolico, al massimo posso essere un simpatizzante per certi concetti cattolici e cristiani, come si è simpatizzanti per altre filosofie religiose. Mi affascinano alcune filosofie orientali, ma non per questo mi professo buddista(o altro) o spero di cambiare qualcosa delle tradizioni antiche.

Il discorso è che l'argomento "sesso" è molto restrittivo nella Chiesa. Vi è solo matrimonio, niente rapporti prima, durante e dopo il matrimonio con altre persone.

Da una parte è restrittivo e non sono daccordo, ma d'altra parte è positivo, perchè da un inquadratura morale sul fatto che l'unione dovrebbe essere tra due persone, possibilmente uomo e donna e possibilmente eterna.

Questo ci istiga a non farci ingannare dall'istinto sessuale, ma di farci scavare profondamente, per cercare la persona giusta, e un sentimento che non si ferma ai primi entusiasmi. Questa potrebbe essere uno dei motivi.

Mi fermo qui, prima che sembro un prete.

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Vecchio 08-04-2008, 21.16.53   #55
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Civilmente il divorzio è una realtà innegabile e non discussa (in Italia almeno), oggi neanche più il bigottismo morale è un impedimento ad esso, ed è bene così.
Religiosamente il discorso è diverso anche se oggi sono rimasti solo confetti ed abito bianco. Quando due persone si sposano cercano di (dovrebbero) iniziare insieme un percorso che si conclude con la fine della vita, prima o poi riprenderemo anche questo discorso.
Anche io penso che la confessione come Sacramento sia una cosa diversa dallo sfogo con un amico.
E' una questione di fondo che va a toccare quelli che la Chiesa definisce peccati, e soprattutto perchè la Chiesa li definsce tali.
Per quanto riguarda il matrimonio, è giustamente un punto fermo per la Chiesa, perchè la Chiesa stessa raffigura la sposa di Cristo in una unione inseparabile, per questo non approverà mai il divorzio.
Per quanto riguarda i rapporti prematrimoniali e anche quelli proprio al di fuori del matrimonio la Chiesa li definisce come "atti impuri" e sono vietati dal 6° comandamento quindi il sacerdote in confessione se fa una domanda di tale tipo è per purificare la persona che si accosta al matrimonio...
Comunque chi non accetta la Chiesa non vedo perchè deve insistere per sposarsi in Chiesa, potrebbe fare matrimonio civile con buona pace di tutti.
Il fatto è che la confessione dovrebbe partire da un esame di coscienza su base cristiana, che passa in rassegna tutti i comandamenti di Dio, che se sono stati dati vuol dire che hanno ragione profonda di essere.
Oggi si passa facilmente da un partner all'altro e diventa una cosa così abituale da spaventarsi a pensare tutta la vita con una persona sola.... da qui la crisi della famiglia e della società.
Il matrimonio è anche un Sacramento, che se vissuto con il giusto spirito, dà la grazia e la forza di superare tanti momenti di crisi e dare molte gioie, ma perchè sia tale bisogna crederci fino in fondo, e viverlo come tale.
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Vecchio 08-04-2008, 21.48.31   #56
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Non è però che sono molto daccordo su ciò che dici Stella.

Sul sesto comandamento c'è anche da dire che prima era non commettere adulterio e poi magicamente è stato ampliato successivamente ad "atti impuri".

Difendere il matrimonio è un conto, attaccare stili diversi, ed entrare nelle case e "nei letti" della gente è un altro discorso, e questa invasività la subiscono cattolici, meno cattolici, atei e tutti quanti.

In ogni caso, il potere ecclesiastico, non ha fini soltanto religiosi o di difesa dei valori.

Chi tempo fa voleva divorziare ha dovuto sudare molto per ottenere un diritto, stesso diritto che veniva negato a chiunque.

E si potrebbe continuare con l'aborto, i rapporti prematrimoniali ,l'omosessualità e molto altro...

Il problema principale è che si creano delle contrapposizioni, e si creano le categorie, proprio come nella Bibbia a destra i figli di Dio e a sinistra quelli di Satana.

In questo caso la religione diventa motivo di discriminazione ed emarginazione sociale, e non è più questione di principio o di valori personali.

Non solo... il matrimonio può diventare anche un ottimo modo per avere il controllo delle società in modo registrato.

Per carità dei principi su come vivere la sessualità servirebbero eccome, ma forse se siamo arrivati ad un punto in cui ognuno ne cambia uno al giorno, è perchè prima c'è stata una forte repressione: ci si sposava perchè era l'unico modo per uscire da un mondo famigliare opprimente, e perchè l'alternativa al matrimonio era l'Ordine ( pensa che scelta).

Se una donna rimaneva in cinta prima del matrimonio, era segnata come svergognata e nessuno la sposava ( l'esempio di chi non è compreso nel disegno della chiesa).

L'ideale di una religione è battersi si per dei valori, ma non lo si può fare in termini assolutistici, altrimenti si rischia di passare per quelli che hanno la verità in mano.
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Vecchio 09-04-2008, 09.01.04   #57
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Anche io penso che la confessione come Sacramento sia una cosa diversa dallo sfogo con un amico.
E' una questione di fondo che va a toccare quelli che la Chiesa definisce peccati, e soprattutto perchè la Chiesa li definsce tali.
Per quanto riguarda il matrimonio, è giustamente un punto fermo per la Chiesa, perchè la Chiesa stessa raffigura la sposa di Cristo in una unione inseparabile, per questo non approverà mai il divorzio.
Per quanto riguarda i rapporti prematrimoniali e anche quelli proprio al di fuori del matrimonio la Chiesa li definisce come "atti impuri" e sono vietati dal 6° comandamento quindi il sacerdote in confessione se fa una domanda di tale tipo è per purificare la persona che si accosta al matrimonio...
Comunque chi non accetta la Chiesa non vedo perchè deve insistere per sposarsi in Chiesa, potrebbe fare matrimonio civile con buona pace di tutti.
Il fatto è che la confessione dovrebbe partire da un esame di coscienza su base cristiana, che passa in rassegna tutti i comandamenti di Dio, che se sono stati dati vuol dire che hanno ragione profonda di essere.
Oggi si passa facilmente da un partner all'altro e diventa una cosa così abituale da spaventarsi a pensare tutta la vita con una persona sola.... da qui la crisi della famiglia e della società.
Il matrimonio è anche un Sacramento, che se vissuto con il giusto spirito, dà la grazia e la forza di superare tanti momenti di crisi e dare molte gioie, ma perchè sia tale bisogna crederci fino in fondo, e viverlo come tale.
Vorrei dare la mia risposta a Uno ed a Stella e lo faro' appena avro' un po' di tempo.
Prima prero' vorrei precisare di cosa stiamo parlando :
mi pare si stia parlando della possibilita' o meno di dicutere o meglio di non accettare alcuni precetti della Chiesa e nel contempo di continuare a sentirsi cattolico cristiano.
Questo e' il punto mi pare.
Poi ciascuno reagisce come crede rispetto agli errori degli altri , in questo caso del confessore pruriginoso.
Sottolineo pero' a Stella che tra atti sessuali impuri ed atti eseguiti per amore c'e' una differenza che non si puo' far finta di non vedere a meno di arretrare di piu' di qualche lustro....di atti sessuali impuri (cioe' non giustificati dall'amore) nessuno sino ad ora ha mai parlato!
Approfitto per correggere un mio errore invitandovi a inserire su Google le parole '' salvezza fuori della Chiesa'' ed a leggere la grande discussione che si e' svolta all'interno della Chiesa dopo la riunione di Assisi voluta da Papa woityla nel 1986 tra tutti i capi dei piu' grandi sistemi spirituali.
Non e' vero quanto ho detto e cioe' che papa Woityla ha affermato che c'e' salvezza anche fuori dalla chiesa e vero pero' che lo hanno detto altri cardinali o alti prelati nell'ambito della corrente ''pluralista''...e se discutono loro che dovrebbero solo uniformarsi .....
Bisognerebbe sempre controllare ma la memoria inganna e non c'e' mai tempo.
Se non ce la fate ma merita riassumero' dopo io appena possibile .
Concludo per adesso :
si dice che la Chiesa deve stare al passo con i tempi ed e' un fatto che le chiese la domenica sono vuote.
Riprendero' da qui.
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Vecchio 09-04-2008, 12.11.28   #58
griselda
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Stavo pensando alla confessione e al suo uso.
Se notate ci sono fatti che se non sono vissuti con forti emozioni vengono non so come dire archiviati e dimenticati, ciò che ci rimane di più in mente è ciò che ci ha dato una forte emozione quello è come se fosse sempre vivo.

Quando vado dal confessore e dico ciò che ritengo un mio peccato, ma peccato sentito, non un peccato che devo confessare come un pappagallo, perchè così imparato a fare.
Se soffro perchè sento di aver peccato il raccontarlo al confessore mi smuove una certa emozione. Ecco che io manterrò il ricordo di quel peccato lo porterò con me nella mia memoria anche se l'avrò confessato, anche se avrò ricevuto l'assoluzione, secondo me un modo per non rimuoverlo perchè la tendenza è ciò che fa male lo rimuovo o in qualche modo tendo a scordarlo.
Invece ho come l'impressione che se lo confessi con emozione lo tieni li con te lo accogli tramite il perdono che il sacerdote di da.

Con il tempo avendo tante pedine sulla scacchiera possiamo arrivare a vedere meglio la partita che stiamo giocando.
E non importa se il prete sia un bravo prete o no non è lui che conta ma la confessione.
Inoltre il prete può aiutarci dove non arriviamo a comprendere, perchè magari non ci è stato insegnato o perchè non abbiamo compreso noi da soli che il peccato crea una concatenazione di azioni e reazioni
Credere o no nei Comandamenti non ha nessuna importanza perchè la cosa non ne cambia l'esito, essi insegnano a non fare del male al prossimo e a se stessi perchè quando si fa del male se ne riceve indietro e tramite la confessione che ha impresso dentro di noi i nostri atti potremo ricordarci che quello che stiamo vivendo non è altro di ciò che inconsapevolemente abbiamo seminato.
Se invece tutto va come lo scorrere del fiume senza che incontri nulla che ci fermi e ci aiuti a ragionare sulle nostre pecche le nostre mancanze si ok può andare bene anche così se siamo in grado di sopportare tutto e di non dare mai la colpa agli altri e a perdonare comunque e chiunque sapendo ricordare che tutto ciò che riceviamo è ciò che abbiamo dato.
Ogni nostro atto ogni nostro pensiero entra nell'universo e crea un'onda che poi ritorna alla base come un boomerang.
La confessione viene preceduta come detto da Stella mi pare, da un esame di coscienza, questo secondo me andrebbe fatto tutte le sere per prendere coscienza di cosa abbiamo fatto detto e pensato perchè quando è uscito da noi quello che è uscito dobbiamo si perdonarci ma perdonare già quello che ci tornerà indietro se abbiamo errato.
Ricordo anche l'atto di dolore che mi facevano recitare da bambina, non era una preghiera vuota da recitare era ciò che dovevamo sentire per ciò che avevamo fatto e dovevamo provare un vero atto di pentimento e di dolore ... poi saremmo stati perdonati ma la preghiera in fondo recitava ...e di fuggire la tentazione prossima anzi lo metto qui sotto:
Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.
Io ancora recitavo la formula con il Voi che forse rende ancora meglio.
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Vecchio 09-04-2008, 13.53.19   #59
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Dimenticavo di dire che ho ascoltato qualche giorno fa un pezzo di discorso del Papa al telegiornale ( io che ascolto il telegiornale ? ) bon dove veniva accennato il discorso dell'aborto e in cui esortava i sacerdoti ad accogliere le confessioni senza giudizio.
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Vecchio 09-04-2008, 16.14.55   #60
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Tifo per la Juventus, però la sciarpa bianca e nera non mi piace, mi sembra che non si adatti al mio incarnato, quindi allo stadio mi metterò quella della Lazio bianco e celeste, ma sono e voglio essere Juventino....
Meno male che in chiesa non ci sono le curve Nike

Gli atti impuri meritano un approfondimento, altre culture hanno cose come il tantra e solo a chiamarlo così c'è gente che ci spende soldoni a far corsi (poi da vedere quanto qualificati), i nostro misteri invece non sono più tanto affascinanti per noi.
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Vecchio 09-04-2008, 16.21.24   #61
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Prima prero' vorrei precisare di cosa stiamo parlando :
mi pare si stia parlando della possibilita' o meno di dicutere o meglio di non accettare alcuni precetti della Chiesa e nel contempo di continuare a sentirsi cattolico cristiano.
Questo e' il punto mi pare.
Il punto è proprio questo: se ciascuno di noi adotta solo alcuni precetti della Chiesa, ognuno vive la Chiesa a modo suo, mentre mi sembra che il punto forte della chiesa sia essere "un cuore solo e un'anima sola".
E i precetti che non si accettano sono proprio quelli che lasciano un segno nella nostra vita, mentre è facile accettare quelli che ci lasciano quasi indifferenti, che non cambiano una virgola del nostro essere, che non portano a una conversione.
Il "non commettere atti impuri" giustamente come dice Astral in origine era "non commettere adulterio" che ha un significato diverso.
Sottintende il fatto che se due persone non sono sposate non possono nemmeno commettere adulterio, ma appunto non essendo legate da un sacramento che è un vincolo, l'avere rapporti potrebbe non bastare a garantire l'unione per la vita.
Con queste parole non voglio andare indietro di 100 anni, (ma anche se guardi altre religioni, ad esempio l'Islam, anche lì i precetti sono rimasti tali e quali da secoli, nonostante i tempi siano cambiati anche per loro...)
Oggi sono un po' svalutati tutti i Sacramenti, a partire dal battesimo, si chiedono perchè si usa così, senza andare a vedere il significato profondo di ciascuno di essi.

Se questi atti sono eseguiti con amore è già una cosa buona, ma ripeto per questo non si possono cambiare i precetti della Chiesa, che non impone nulla a nessuno, visto che non è il sacerdote che viene a cercarti, ma sei tu che ti rivolgi a lui per conformarti a una cosa che non accetti in pieno.
Io nella mia vita ho subito un divorzio e ora convivo con un'altra persona, quindi mi posso considerare fuori della Chiesa perchè non posso accedere alla Comunione, ma non per questo è cessata la mia fede in Dio e un sacerdote mi ha detto che comunque posso sempre entrare in comunione con Dio nell'intimo del mio cuore, nel momento in cui gli altri si accostano al Sacramento, in questo caso non ne sono degna, come recita la formula.
Comunque ho accettato questo fatto senza rimostranze e difendo egualmente i precetti della Chiesa, perchè altrimenti sarebbe una Chiesa senza regole e perderebbe la sua connotazione che aveva in origine.
Sul discorso che ci sia salvezza al di fuori della Chiesa, penso che bisognerebbe riflettere su queste parole di Gesù:

Giovanni 10:16 E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.

Queste parole indicano che Gesù è venuto per l'intera umanità, ma sottintendono che solo attraverso di Lui si ha la salvezza.
La salvezza al di fuori della chiesa io penso sia abbia solo per quelli che non hanno possibilità di conoscere il vangelo ma che comunque nel loro intimo rispettano i comandamenti di Dio che sono in ciascuna coscienza.
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Vecchio 09-04-2008, 16.25.58   #62
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Tifo per la Juventus, però la sciarpa bianca e nera non mi piace, mi sembra che non si adatti al mio incarnato, quindi allo stadio mi metterò quella della Lazio bianco e celeste, ma sono e voglio essere Juventino....
Meno male che in chiesa non ci sono le curve Nike

Gli atti impuri meritano un approfondimento, altre culture hanno cose come il tantra e solo a chiamarlo così c'è gente che ci spende soldoni a far corsi (poi da vedere quanto qualificati), i nostro misteri invece non sono più tanto affascinanti per noi.
Uno questa ce l'ho pronta :
se tifi per la juve approvi anche per Luciano Moggi se ti fa vincere gli scudetti?
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Vecchio 09-04-2008, 16.51.13   #63
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Invece ho come l'impressione che se lo confessi con emozione lo tieni li con te lo accogli tramite il perdono che il sacerdote di da.
Con il tempo avendo tante pedine sulla scacchiera possiamo arrivare a vedere meglio la partita che stiamo giocando.
E non importa se il prete sia un bravo prete o no non è lui che conta ma la confessione.
Inoltre il prete può aiutarci dove non arriviamo a comprendere, perchè magari non ci è stato insegnato o perchè non abbiamo compreso noi da soli che il peccato crea una concatenazione di azioni e reazioni...
Infatti è così, anch'io certe volte uscivo dalla confessione emozionata per quello che avevo da confessare e per quello che mi diceva il prete, ma poi lavorandoci sopra si scopre come una concatenazione di causa effetto delle nostre azioni...
Se poi si va a confessarsi sempre nello stesso posto dallo stesso prete c'è un punto di riferimento in più, quello della coerenza con quello che ci si è proposti in precedenza, e dall'altra parte si trova una guida spirituale.
A me è capitato di uscire dal confessionale come nuova e rinata, dopo un'assoluzione per cose che io stessa non riuscivo a perdonarmi.


Ultima modifica di stella : 09-04-2008 alle ore 17.03.28.
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Vecchio 09-04-2008, 17.08.41   #64
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a me è capitato di confessarmi e di dialogare alla "pari" con il prete di turno.
le concatenazioni di causa e effetto azione e reazione le avevo chiare in testa, esplicitate davanti a lui e concluse con un dialogo aperto e definitivo di fronte a lui.
non so è come se già in noi vi sia la capacità di perdono e assoluzione (morte e rinnovo di qualcosa)
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Vecchio 09-04-2008, 17.12.08   #65
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Sono abbastanza d'accordo con Stella nell'ultimo post e neanche mi piacerebbe se la Chiesa si adeguasse all'umanità,solo perchè se tutto progredisce e cambia deve farlo anche Lei..spesso nei cambiamenti delle Tradizioni si perde qualcosa,invece di comprendere altro..quindi fin qui concordo..Però in merito alla Confessione in se,mi sono ricordata anche che in una Chiesa di un comune limitrofo il mio, il Prete dice ai fedeli di confessarsi da soli,(l'esame di coscienza di cui parlava Gri )e di decidere di recitare alcune preghiere sempre a propria scelta per penitenza.. non so se sia l'unico a proporre cose del genere,ma all'epoca quando mi dissero vai là che funziona così, qualcosa dentro mi disse è assurdo!Ho smesso di andare in Chiesa perchè alcuni peccati,come quello degli atti impuri (aspetto la discussione a parte )da fidanzata si ripetevano,quindi mi sentivo strana a dover andare ogni settimana a confessarlo per poi prendermi l'Ostia..riflettendo ho deciso che probabilmente non ero pronta a rispettare tutti i precetti della Chiesa e mi sono allontanata..Fatto sta che chi ha commesso "solo" peccati veniali,già entrando in Chiesa e facendo il segno della croce con l'Acqua Santa è assolto da ciò in cui ha mancato..cosa diversa sono i Comandamenti..le Leggi..
Riguardo a quanto dice Nike è vero che c'è differenza tra atti d'amore e atti fini a se stessi,ma sai quanti si racconterebbero di aver fatto l'amore invece che altro, pur di sentirsi in pace con se stessi?..infondo le scelte ci sono,quello che va considerato secondo me,è che tutto non si può avere...
Forse,anche se sento dire che nuovi Sacerdoti ce ne sono pochi,quelli che scelgnono la Via del Signore dovrebbero approfondire oltre il loro "praticandato",perchè è l'uomo che non sa gestire e comprendere ciò che ha tra le mani,umanizzando in qualche maniera anche ciò che è Divino..
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Vecchio 09-04-2008, 17.56.56   #66
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Uno questa ce l'ho pronta :
se tifi per la juve approvi anche per Luciano Moggi se ti fa vincere gli scudetti?
Certo (se rapportiamo il tutto al nostro discorso), magari la Chiesa potesse far vincere lo Scudetto a tutti i Cattolici.

La differenza è che nel calcio se vince la Juve (era un esempio eh, io non sono tifoso) le altre "perdono", nell'argomento che stiamo trattando tutte le squadre possono vincere lo scudetto.
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Vecchio 09-04-2008, 17.58.11   #67
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a me è capitato di confessarmi e di dialogare alla "pari" con il prete di turno.
le concatenazioni di causa e effetto azione e reazione le avevo chiare in testa, esplicitate davanti a lui e concluse con un dialogo aperto e definitivo di fronte a lui.
non so è come se già in noi vi sia la capacità di perdono e assoluzione (morte e rinnovo di qualcosa)
Cioè lui ti ha detto i suoi peccati e poi lo hai assolto?
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Vecchio 09-04-2008, 18.41.51   #68
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eh si:))) con tanto di segno di croce )))
ma no... diciamo che il lavoro (come da te a mio avviso giustamente detto in qualche post sopra) è stato fatto "prima" e in quella sede c'è stato qualcosa di più rispetto al consueto (prima di allora) mio "perdonarmi".
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Vecchio 09-04-2008, 18.43.44   #69
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Certo (se rapportiamo il tutto al nostro discorso), magari la Chiesa potesse far vincere lo Scudetto a tutti i Cattolici.

La differenza è che nel calcio se vince la Juve (era un esempio eh, io non sono tifoso) le altre "perdono", nell'argomento che stiamo trattando tutte le squadre possono vincere lo scudetto.
beh su moggi non sono d'accordo...
se chi è a capo è marcio fa marcire tutto il resto molto spesso...
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Vecchio 09-04-2008, 21.41.24   #70
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Perchè non apriamo un bel topic sulla chiesa cattolica? mi sembra che non ci sia un topic che parla delle politiche della chiesa ( ma forse sbaglio) e da questo topic ho visto che l'argomento è uscito fuori e in certi casi ci riguarda anche molto da vicino, potrebbe essere un ulteriore spunto per discutere, e magari lasciare questo per parlare della Confessione.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza con noi Stella
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Vecchio 10-04-2008, 00.11.29   #71
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beh su moggi non sono d'accordo...
se chi è a capo è marcio fa marcire tutto il resto molto spesso...
è marcio nel calcio, ma se fosse in una religione posto che il far riuscire la sua squadra non penalizza le altre....
comunque va bene anche se non sei d'accordo


Astral, il tasto nuova discussione lo vedi pure tu no?
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Vecchio 13-04-2008, 14.50.06   #72
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Se tutti i Sacramenti si realizzano per mezzo di un Rito e quindi hanno una valenza invisibile e ai più sconosciuta, mi piacerebbe comprendere cosa avviene con questo Sacramento.

Vado dallo psicologo perchè ho dei problemi irrisolti e insieme cerchiamo di districarli lui mi aiuta a vedere dove io non vedo e poi si mette in atto un piano di risanamento.( forse )
Vado dal medico (ahimè ) e questo mi cura il corpo ( forse)
Quando vado dal prete cosa mi cura?Cosa avviene realmente?
Mi cura lo spirito?L'anima? in che modo? E' solo relativo al: ho fede che mi è stato perdonato e quindi mi sento sollevato, oppure c'è altro?Mi manca qualcosa e non mi si incasella tutto.
Secondo me un Sacerdote dovrebbe avere il potere di saper vedere in queste tre parti di noi e poter indirizzare un lavoro su di se affinchè con il tempo si arrivi a non peccare più.
Lo Sciamano un tempo guariva era saggio curatore lavorava nell'invisibile... come lavora il prete oggi nell'invisibile?
Ok mi fermo perchè se no vado in fusione.
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Vecchio 13-04-2008, 17.51.52   #73
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Se tutti i Sacramenti si realizzano per mezzo di un Rito e quindi hanno una valenza invisibile e ai più sconosciuta, mi piacerebbe comprendere cosa avviene con questo Sacramento.

Vado dallo psicologo perchè ho dei problemi irrisolti e insieme cerchiamo di districarli lui mi aiuta a vedere dove io non vedo e poi si mette in atto un piano di risanamento.( forse )
Vado dal medico (ahimè ) e questo mi cura il corpo ( forse)
Quando vado dal prete cosa mi cura?Cosa avviene realmente?
Mi cura lo spirito?L'anima? in che modo? E' solo relativo al: ho fede che mi è stato perdonato e quindi mi sento sollevato, oppure c'è altro?Mi manca qualcosa e non mi si incasella tutto.
Secondo me un Sacerdote dovrebbe avere il potere di saper vedere in queste tre parti di noi e poter indirizzare un lavoro su di se affinchè con il tempo si arrivi a non peccare più.
Lo Sciamano un tempo guariva era saggio curatore lavorava nell'invisibile... come lavora il prete oggi nell'invisibile?
Ok mi fermo perchè se no vado in fusione.

Questo sacramento è stato istituito direttamente da Gesù Cristo quando, dopo essere risorto, apparve agli apostoli riuniti nel cenacolo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi" (Gv 20, 22-23).

Quando commettiamo un peccato danneggiamo sia l'anima che il corpo quindi la riconciliazione con Dio guarisce entrambi.
Però penso sia sbagliato considerare il confessore allo stesso modo dello psicologo, in quanto il confessore non può esprimere opinioni personali ma solo ed esclusivamente applicare la dottrina della Chiesa.
Questa dottrina ci dice che è la grazia santificante di Dio ad agire, e più attingiamo a questa fonte di grazia più ne abbiamo e ci troviamo più forti nei confronti del peccato rispetto a chi non ce l'ha.
In questo modo il rito della confessione agisce su di noi e di conseguenza sulle nostre abitudini e sul nostro modo di affrontare le cose che ci si presentano davanti ogni giorno.
Non dobbiamo dimenticare nemmeno le parole che si pronunciano nel Credo:
"professo un solo battesimo per il perdono dei peccati".
Questo richiamo al battesimo ci fa pensare che avendolo ricevuto abbiamo la possibilità di accedere e recuperare questa grazia, e rammentare le promesse battisimali in cui si rinunciava al peccato e alle sue seduzioni...

Durante la Messa si fa anche una confessione comunitaria, questo perchè ogni peccato del singolo sminuisce la Chiesa intera e per questo si chiede misericordia a Dio.
Ciò non si sostituisce però alla confessione individuale che come ho detto sopra ristabilisce la corrente di grazia in ogni singola persona, cancellando le sue mancanze individuali.

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Vecchio 13-04-2008, 18.32.36   #74
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"Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi" (Gv 20, 22-23).
Fate caso a quel "rimettete", rimetti quello che manca.... però se non c'è pentimento (e presa di coscienza della mancanza, pecca) a che serve? Quello che è mancato anche se rimesso (la rimessione è praticamente "automatica") rimancherà ancora.

Anche lo psicologo non dovrebbe esprimere opinioni personali (come non dovrebbe, ma non ci metterei la mano sul fuoco che sempre il sacerdote ne sia capace) ma la differenza è che il sacerdote è il tramite di una Tradizione millenaria (che si collega ad altre ancor più antiche) lo psicologo è il tramite della psicologia che oltre ad aver si e no un centinaio di anni è codificata in maniera variegata a seconda delle varie correnti e senza continuità.
L'altra differenza sostanziale è che il sacerdote come tramite rimette ad ogni confessione, il risultato definitivo o meno dipende dalla presa di coscienza, lo psicologo se va bene ri-solve una situazione dopo innumerevoli sedute, teoricamente potrebbero arrivare a risultati simili, in pratica lo psicologo può lavorare meglio con il non fedele (che però a questo punto sarà fedele alla psicologia per avere un risultato) e viceversa.
Teoricamente la psicologia arriva a toccare solo la psiche, la confessione anche l'anima, in pratica non è detto e possono verificarsi casi inversi.
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Vecchio 23-10-2009, 12.15.09   #75
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Rispetto la vostra opinione ma non condivido affatto :
non sono io che me ne devo andare e non confessarmi se un altro sbaglia!
Perche' come ha ben compreso Uno chi ha sbagliato e' solo il prete che non deve fare domande, deve ascoltare e basta.
Non devo essere costretto ad uniformarmi o ad andarmene.
Perche' non posso aver bisogno di confessarmi anche se ho rapporti con la mia fidanzata?

Perchè confessarsi se si ritiene di non aver peccato?
Perchè verbalizzare una colpa se si è già somatizzata?
Perchè chiedere il perdono se Dio ci vede e sà e ci conosce in ogni remotissimo angolino del nostro essere?
Me lo chiedo, me lo sono chiesto...perchè un uomo può mettersi nei panni di assolverne un altro in nome di?

Perchè normalmente ci raccontiamo un sacco di balle, normalmente ci pentiamo ma poi siamo capacissimi di ricascarci dentro in un battito di ciglia..arrivare ad umiliarsi (ehssì) di fronte a un altro uomo (che però ha rinunciato ad altro per essere in quel luogo e con quel ruolo, non credo vada trascurato) raccontargli cose che non vorremmo dire a nessuno se non a dio (ma poi a quel noi stessi che lo ha fatto) e ricevere un assoluzione è un sacco comodo.

Comodo fin nella misura in cui non ti rendi conto, un bambino può andar dal prete, raccontare che ha solo disubbidito quando magari ha anche rubato e godere della bugia e dell'assoluzione che gli è comunque arrivata ma se vai a confessarti con l'animo pentito, con il castigo che nel tuo pentimento ti ha già consumato..non cercherai la bugia perchè in essa stessa c'è la prova che quel peccato, in fondo in fondo, ancora non lo reputi tale..tale da non necessitare del perdono.

Sono giorni che mi interrogo sul giudizio, sul castigo, sul perdono.

Il perdono va anche accolto, per me è difficilissimo, se mi confessassi adesso in questo momento, ammesso e non concesso che riuscissi a tirar fuori la voce, non sarei nella disposizione d'animo per ricevere il perdono. Non mi perdono, non mi apro, e allora sarebbe solo un pagliativo.

Se ho qualche corretto ricordo la confessione avviene per ricevere il sangue e il corpo di Cristo. Non è che sia robina di trascurabile peso eh, non è che uno va a Messa per far contenti tizio e caio, pensa ai casi suoi finge di confessarsi mangia una particola e poi è a posto per una settimana..questa è la falsa idea di chiesa che abbiamo (io pure eh) se invece vogliamo parlare di Chiesa e di Sacramenti, come diceva una mia amica, non mi accorgerò di quelli che chiacchierano durante la predica perchè sarò troppo impegnata ad ascoltarla...

Ogni religione è una scuola, ha ragione capo Uno (e quando mai..ahah) stà di capire se parla un linguaggio che capiamo oppure no.
Ci sono luoghi comuni che stò sfatando, ma solo perchè da dentro, o perlomeno appena in entrata come sono io risci a leggere mentre fuori semplicemente non ci vedi.

Siamo tutti alla ricerca di Dio,qualsiasi sia il nome che gli vogliamo dare, dovremmo solo poter essere abbastanza saggi da riuscire a distinguere ciò che è sbagliato da ciò che non ci piace.


ok, ho finito di pontificare...ahaha..meglio se mi bevo un caffè
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