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Vecchio 04-04-2010, 11.22.33   #1
dafne
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Predefinito La Pasqua non s'improvvisa

Lo metto in psicologia perchè al di là del mio personale ( ) è un meccanismo di cui abbiamo parlato a spizzichi in diverse altre discussioni.

Oggi volevo andare a messa ma mi sono resa conto che in realtà non sono riuscita a vivere la Pasqua perchè non mi ci ero adeguatamente preparata. Non ho seguito i 40 giorni di preghiera e digiuno, non ho nemmeno0 vissuto il triduo pasquale e le giustificazioni che mi sono data sono, per l'appunto, scuse.

Al di là di questo comunque c'è in me (e forse, spero, anche in altri, così ci confrontiamo su possibili strategie) la tendenza a voler arrivare ad un'appuntamentoi, a una sorta di esame, senza essersi adeguatamente preparati.

Pazienza se la preparazione fosse, come si dice a teatro, a braccio..ma quando si sa esattamente (bon a volte meno esattamente ma si trovano sempre delle linee guida) come si dovrebbere procedere ecco che scatta qualcosa per cui o non si fà o si cercherebbe di fare tutto all'ultimo momento (ioioioioio )

Poi inevitabilmente il treno passa e bisogna prepararsi al prossimo.

L'ovvio è l'essere presenti a se stessi, essere meno pigri, obbligarsi a fare, ma delle volte davvero mi trovo con la sensazione che qualcosa mi sia sfuggito dalle mani.
Ok, è sonno, ma c'è anche di fondo forse, dico forse, la sottile sensazione del "tanto ce la faccio lo stesso". Stò cercando di guardare in quella direzione e ho visto parallelamente un disagio (che per me è diventato visibile lavorando) che è quello del bloccarsi sotto pressione (aspettative?)

Inoltre c'è la questione del realizzare, trattato in non sò più che discussione dove si diceva che alle volte realizzare un "sogno" ci risulta impossibile proprio perchè poi dovremmo farne senza (o una cosa così)

Lo so che ne abbiamo parlato di tutto questo in diverse sezioni, dalla pigrizia, all'essere più presenti, a cosa scatta con le aspettative ma vorrei tentare di mettere un pò tutto assieme e cercar di trovare il filo conduittore per arrivare al nodino, se c'è, e cercare di sbloccarlo.

Ovvio, basterebbe volere ma a quanto pare ci stò lontana anni luce..magari parlandone ancora ne esce un filo di ordine in più.

Ultima modifica di dafne : 04-04-2010 alle ore 11.27.23. Motivo: correzioni
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Vecchio 04-04-2010, 12.46.08   #2
Carlotta
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Ti racconto la mia personale esperienza: io quest'anno ho cercato di prepararmi alla S.Pasqua, pregando il rosario ogni giorno, facendo qualche giorno di digiuno (pane e acqua), faccio parte di un gruppo di preghiera, ma è il primo anno che che lo faccio. Sono stata a Medjugorie per Capodanno e lì mi sono resa conto di cosa significhi essere cristiani , per me è stata una rivelazione! Spero che poi sei andata a messa, cerca di non giudicarti con troppa severità, e in futuro cerca di trovare il tempo per le cose che ritieni più importanti nella tua vita.
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Vecchio 04-04-2010, 14.26.37   #3
griselda
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Non posso dire per te... ma ti posso raccontare cosa è successo a me.
Volevo fare tutto Quaresima, Via Crucis, Confessione, Messa Pasquale. Bene.
Digiuno quaresimale momenti svengo, Via Crucis sono arrivata in ritardo e l'ho vista passare, al momento di andarmi a confessare mi è venuta l'ansia e ho dovuto sudare sette camice per riuscire a convinvermi d'andare, non so più quali scuse stavo cercando di metter su. Poi ho visto cosa stavo facendo: volevo essere perfetta, volevo risultare perfetta e avevo paura di non riuscirci. Mi sono persino messa a piangere, mi vergognavo. Ad un certo punto dentro di me è nata un'altra cosa ovvero: sarò sincera, sarò me stessa, non dovrò piacere vado a Confessarmi perchè voglio farlo per me, non sarà e non dovrà essere altro che questo. Dentro al confessionale a momenti schiatto poi mi sono concentrata sul corpo avevo la pancia contratta e non respiravo, ho iniziato a dirmi di lasciarmi andare e così ho fatto e sono andata a ruota libera senza più pensare a cosa dire il dire è uscito da solo. Sono stata sincera con me e con il sacerdote che è stato comprensivo al massimo anche se per l'agitazione ho compreso metà delle cose che mi diceva ma è stato bello comunque
La sera mi stavo di nuovo raccontando che vabbeh potevo andare la mattina che era meglio, non faceva freddo, non dovevo trovare il parcheggio etc tutte scuse era pigrizia e paura di affrontare di nuovo la comunità.
Ho smesso di ascoltare le scuse e sono andata e ho vissuto una dei più bei riti che conosco, almeno quello che più mi piace: La chiesa buia, il fuoco del falò fuori dalla chiesa e l'accensione graduale delle candele da Cero Pasquale a quelle dei Chierichi alla nostre e poi l'entrata nella chiesa che si illumina è stato emozionante e meraviglioso, come il sentir suonare le campane a festa le stesse che si erano silenziate per la Crocefissione di nostro Signore Gesù Cristo il senso di unione tra di noi che si prova attraverso i canti, e il suono dell'organo
Ecco se avessi dato ascolto a quella parte di me che mi dice sempre che non si fa se non viene perfetto che mi vuole strangolare in quella morsa mi sarei persa come tante altre volte tutto quello che di bello invece ho raccolto.
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Vecchio 04-04-2010, 14.39.51   #4
'ayn soph
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La Pasqua non si improvvisa
E aggiungo che non s'improvvisa se ci sono scadenze pre_determinate, se invece mi do dei tempi e penso alla mia pasqua allora ho tutto il tempo che desidero e quando arriva arriva, non son le scadenze date da altri quanto un percorso personale.
E' vero che Gesù ha calcato un valore come la Pasqua trasformandola e rendendola liberazione per tutti ma noi non siamo Gesù e anche se oggi abbiamo le idee più chiare rispetto a 2000 anni fa non è cmq una passeggiata tanto più che noi dobbiamo realmente attuare 40 gg di deserto o quello che rappresentano. Una cosa è se ho la forza già all'inizio per portare un peso, altro è se la forza mi manca.
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Vecchio 04-04-2010, 17.44.13   #5
luke
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Anche io ho cercato di prepararmi alla Pasqua facendo qualcosa, non è molto, ma rispetto ad anni in cui non facevo niente già è un passo avanti .

Non ho fatto niente legato a Messe, Cerimonie ecc, ancora non riesco a viverle appieno, dandogli o sentendo significati particolari, avevo anche pensato di confessarmi e farmi la Comunione, dopo anni, ma poi ho visto che sarebbe stata una cosa limitata a oggi e basta e allora ho mollato.

IN generale ho cercato per tutto il periodo quaresimale di lavorare ancora di più su me stesso , ho cercato di togliermi delle abitudini sia mentali che pratiche, sono abbastanza soddisfatto dell'impegno che ho messo, e non ho intenzione di fermarmi certo adesso solo perche Pasqua è passata anzi.

Alcune cose le ho tolte, altre ancora no, ma il non esserci riuscito mi ha fatto venire rabbia e ancora più voglia di riprovarci.

Non sò se qualcosa è risorto dentro di me, credo non granchè perchè ancora non c'è molto che è morto, però valeva comunque la pena provarci, anche perchè c'è solo Pasqua per riuscirci.

Ultima modifica di luke : 04-04-2010 alle ore 17.49.56.
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Vecchio 04-04-2010, 17.46.33   #6
dafne
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Grazie Gri, adesso ho la conferma che mi son persa una cosa davvero speciale ( stò giocando neh)

Ti leggevo ed oltre a questo mi ha colpito quel "affrontare la comunità". E per non sò quale associazione ho pensato che no, io non ho ancora scelto.
Cercavo il principio all'origine di pigrizia, sonno, senso di inadeguatezza, presunzione..ammesso e non concesso che esista credo che in fondo in fondo (come ho sospettato quando è stata aperta quella discussione sul Cercare) io non abbia ancora ben deciso da che parte stare.

Trovo piuttosto difficle spiegarmi meglio ma di per sè l'atto di volontà di cominciare a mettersi su una determinata linea di pensiero o di azione è ancora embrionale.

Voglio tutto, tutto sempre e comunque, e inevitabilmente questo non mi soddisfa nè in bene nè in male. Chissà forse è questo il senso profondo del digiuno, la rinucia.

E' così, Pasqua non s'improvvisa e nemmeno un Principio o una propria, come chiamarla, direttiva di vita.
Ci sono stati giorni in cui il mio pregare del mattino era rivolto ad eliminare il superfluo, forse questa Pasqua mancata mi ha fatto intravedere dove andare.

E' curioso, ho passato anni a sperare di capire cosa fare e alla fine mi ritrovo a dover invece smettere di fare

Hai ragione Carlotta, trovare il tempo per capire cosa sono le cose importanti, viaggiare con delle priorità.

Forse il blocco che si scatena di fronte alla pressione esercitata dall'essere sotto osservazione deriva da una folle necessità di essere sempre all'altezza. Rischiando di fallire, meglio non fare. Rischiando di non piacere, meglio non prendere posizione. Rischiando di scoprire qualcosa di nuovo inatteso meglio dormire.

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Vecchio 04-04-2010, 17.47.33   #7
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Anche io ho cercato di prepararmi alla Pasqua facendo qualcosa, non è molto, ma rispetto ad anni in cui non facevo niente già è un passo avanti .

Non ho fatto niente legato a Messe, Cerimonie ecc, ancora non riesco a viverle appieno, dandogli o sentendo significati particolari, avevo anche pensato di confessarmi e farmi la Comunione, dopo anni, ma poi ho visto che sarebbe stata una cosa limitata a oggi e basta e allora ho mollato.

IN generale ho cercato per tutto il periodo quaresimale di lavorare ancora di più su me stesso , ho cercato di togliermi delle abitudini sia mentali che pratiche, sono abbastanza soddisfatto dell'impegno che ho messo, e non ho intenzione di fermarmi certo adesso solo perche Pasqua è passata anzi.

Alcune cose le ho tolte, altre ancora no, ma il non esserci riuscito mi ha fatto venire rabbia e ancora più voglia di riprovarci.

Non sò se qualcosa è risorto dentro di me, però valeva comunque la pena provarci.
Mi sembra un atteggiamento coerente e che credo porti veri frutti, se anche ora siamo rinati in parte nulla toglie che in futuro potremo fare il resto.
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Vecchio 04-04-2010, 17.52.44   #8
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Mi sembra un atteggiamento coerente e che credo porti veri frutti, se anche ora siamo rinati in parte nulla toglie che in futuro potremo fare il resto.

Si si , infatti poi ho riscritto aggiungendo che non c'è solo Pasqua o la Quaresima, ci si può riprovare in ogni momento.
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Vecchio 04-04-2010, 17.56.44   #9
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Si si , infatti poi ho riscritto aggiungendo che non c'è solo Pasqua o la Quaresima, ci si può riprovare in ogni momento.

Verissimo questo è l'aspetto individuale che va prima o poi risolto del tutto, l'altro aspetto della Pasqua collegato diciamo, come parallelo, alla vita pubblica di Gesù è tutt'altro significato che per ora meglio accantonare, lavoriamo per prima cosa sul nostro territorio.
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Vecchio 19-01-2011, 12.00.53   #10
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Tiro su questa discussione perchè ci sono tre mesi prima della prossima Pasqua e, al di là del rito specifico sul quale mi pare ci sia una discussione aperta, ho il desiderio di monitorare questa tendenza psicologica a lasciare a me stessa l'agio di arivare fin quasi, se non oltre , l'ultimo momento per fare una cosa prefissata.

Avevo notato la presenza della presunzione "tanto ci riesco".
Avevo notato la pigrizia e il sonno ma non sono andata più a fondo.

Oggi mi rendo conto che parte del gioco si basa su un concetto di valore. Quanto importante è, per me, questa cosa?
E' una domanda che non mi faccio mai, se non dopo, quando non l'ho fatta e mi rendo conto che lo era

Al valore và accostato anche il concetto di costo. Quanto mi costa fare questa cosa?
Inconsciamente, ma neanche tanto mi sà, questa di valutazione invece la faccio eccome.
Troppa fatica, non ne ho voglia....

Immagino che nel momento in cui stabilissi il valore di quella determinata azione sarei maggiormente in grado di accollarmi i costi.

Ci stò guardando da un pò e forse mi sono fissata troppo ma questo rapporto domanda-offerta mi pare che sia quello che tiene su tutto il palco.

Facciamo tutto in base a un concetto di convenienza, mi han detto una volta, parlando delle persone in generale e la cosa mi ha urtata "un pò" (io sono altruista, figuriamoci! )

In questo momento però stò pensando che non mi serve a nulla cercare di convincermi di non avere un atteggiamento opportunista. Anche se volendo ben guardare fare la propria convenienza ed essere opportunisti non collimano al 100%...perlomeno, l'accezione negativa che si dà alla parola opportunista (uno che gode ad apoprofittare in ogni modo degli altri) non è necessariamente sempre presente...credo che si colleghi al discoso del sano egoismo, ma bon, non serve adesso.

Comunque disperdere sull'atteggiamento non mi serve, credo che sia più pratico iniziare a dare una valutazione alle cose che voglio fare e verificare se i costi mi vanno bene.
In pratico lo uso, giusto?

Sull'improvvisazione poi ho un altro pensiero da fissare.
Improvvisare e riuscire dà un'enorme soddisfazione, ci fa sentire (plurale maiestatis ) quasi dei geni, pechè non potevamo farcela, non dovevamo farcela eppure siamo riusciti comunque al contrario di ogni previsione.
Una scarica di adrenalina oltre a una lucidata alla personalità mica da ridere.

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Vecchio 20-03-2011, 20.36.10   #11
Astral
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Io onestamente non so più cosa devo fare per la pasqua visto che non sono più cattolico. Limitare i dolci è scontato, ma non so fino a quanto l'intento è fatto per una quaresima, o se ci sono altri intenti...
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Vecchio 20-03-2011, 20.47.33   #12
dafne
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La Pasqua è una festa cattolica, i cattolici festeggiano la Pasqua, se non sei cattolico non festeggi la Pasqua

Limti i dolci per il tuo benessere, e basta, ci stà comunque, anzi.no?

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Vecchio 20-03-2011, 20.51.07   #13
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La Pasqua è una festa cattolica, i cattolici festeggiano la Pasqua, se non sei cattolico non festeggi la Pasqua

Limti i dolci per il tuo benessere, e basta, ci stà comunque, anzi.no?

Pensavo fosse una festa, anche cristiana, in ogni caso cattolico alla carta lo sono, ma non ai fatti.
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Vecchio 20-03-2011, 22.09.59   #14
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La Pasqua è una festa cattolica, i cattolici festeggiano la Pasqua, se non sei cattolico non festeggi la Pasqua
I Cattolici e Cristiani nel cui rito protestante riconoscono la resurrezione del Cristo, festeggiano la Pasqua che però non è una festa Cristiana ma Ebraica e non so se ha anche derivazione più antica.
Gli Ebrei insieme ai Cristiani festeggiano la liberazione e la salvezza con un diverso simbolismo o rito o storia.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 20-04-2011, 22.53.55   #15
dafne
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Improvvisare costa meno sforzo. E dà un'ottima scusa mentale per giustificarsi nel caso di un probabile (nonchè quasi certo) fallimento.

Era un treno che doivevo perdere e predere quest'anno con una Quaresima senza dolci e il digiuno nei due giorni la settimana.
Ho zoppicato sulla preghiera ma adesso sò (e adesso voglio vedere cosa m'invento per dimenticarlo) che è una questione di volontà, interna, ferma, credo che sia quello che poi si trasforma in concentrazione, la forza opposta alla disgregazione, alla dispersione (forza demoniaca quindi?)

Arrivare all'appuntamento all'ultimo momento è ansia ad affrontare le responsabilità, il presente, se stessi per intero, meglio prendersi a pezzi e quella sottile malefica convinzione che "tanto ormai...." ..pura scusa.

Quest'anno la Pasqua coincide con un appuntamento per me importante, in questa notte sarò assieme a due compagni a fare la Cresima, volevo arrivarci preparatissima ma per una serie di eventi non sono riuscita neanche e vedere quella dei ragazzini, sarà tutta una sorpresa, forse in questo caso è meglio che la mente non abbia aspettative,niente superperfettina allo sbaraglio, verrà come deve essere che sia.
Mi rendo conto che così come non va bene improvvisare non va bene neanche l'opposto, cioè pianificare (controllare) tuttissimo, una danza di equilibri piuttosto delicata.

Bella storia anche questa dell'obbedienza.....
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Vecchio 20-04-2011, 23.49.42   #16
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A me ogni tanto prende la voglia di andarmi a confessare dopo anni e anni, però poi mollo , non essendo praticante non credo avrebbe molto valore...vorrei essere assolto, prendermi gli eventuali benefici e stop senza riprendere a praticare, perciò rinuncio
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Vecchio 21-04-2011, 00.10.08   #17
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vorrei essere assolto, prendermi gli eventuali benefici e stop senza riprendere a praticare, perciò rinuncio
L'ho detto anch'io per tanto tempo, e ancora adesso quel qualcosina in me gratta perchè non si sente del tutto praticante...
Quello che posso dirti è che se qualcosa in noi batte un motivo c'è. Se senti il desiderio di andarti a confessare dovresti farlo e basta, senza ma se forse perchè...senti da che pulpito viene sta predica

Credo che in ognuno di noi esista un'idea che maggiormente ci collega all'Assoluto, che sia Dio o una Disciplina o altro esiste un canale. Poi quell'idea potrebbe rivelarsi relativa,parziale (e immagino che sia così) ma se quello è il modo in cui al momento riusciamo a cogliere un contatto che altrimenti difficilmente avverrebbe perchè rimunciare?

Hai usato una parola particolare, benefici, e l'hai messa vicina a riprendere a praticare come se ad un beneficio ricevuto corrispondesse un prezzo da pagare. Se sbaglio correggimi comunque quello che pazientemente il mio Don ha cercato di spiegarmi, assieme a quelli del corso, è che l'amore di Dio non è a pagamento, non si riceve in cambio di qualcosa.
Certo, esistono delle cose da fare per glorificare il Suo nome (questo è quanto ho assorbito io eh, poi per carità, c'è chi la vede in altro modo..) ma il perdono è lì ed è per tutti.

Questo non per convincerti a confessarti non credo che sia il fatto in se a chiamarti quanto piuttosto qualcosa di più profondo che ha bisogno di salire per essere riconosciuto e assimilato, magari tratteggiamdo definitivamente una chiusura verso certi spazi.. chi lo sà.

In realtà scoprirlo costerebbe ben poco, allora perchè no?
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Vecchio 21-04-2011, 00.25.07   #18
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L'ho detto anch'io per tanto tempo, e ancora adesso quel qualcosina in me gratta perchè non si sente del tutto praticante...
Quello che posso dirti è che se qualcosa in noi batte un motivo c'è. Se senti il desiderio di andarti a confessare dovresti farlo e basta, senza ma se forse perchè...senti da che pulpito viene sta predica

Credo che in ognuno di noi esista un'idea che maggiormente ci collega all'Assoluto, che sia Dio o una Disciplina o altro esiste un canale. Poi quell'idea potrebbe rivelarsi relativa,parziale (e immagino che sia così) ma se quello è il modo in cui al momento riusciamo a cogliere un contatto che altrimenti difficilmente avverrebbe perchè rimunciare?

Hai usato una parola particolare, benefici, e l'hai messa vicina a riprendere a praticare come se ad un beneficio ricevuto corrispondesse un prezzo da pagare. Se sbaglio correggimi comunque quello che pazientemente il mio Don ha cercato di spiegarmi, assieme a quelli del corso, è che l'amore di Dio non è a pagamento, non si riceve in cambio di qualcosa.
Certo, esistono delle cose da fare per glorificare il Suo nome (questo è quanto ho assorbito io eh, poi per carità, c'è chi la vede in altro modo..) ma il perdono è lì ed è per tutti.

Questo non per convincerti a confessarti non credo che sia il fatto in se a chiamarti quanto piuttosto qualcosa di più profondo che ha bisogno di salire per essere riconosciuto e assimilato, magari tratteggiamdo definitivamente una chiusura verso certi spazi.. chi lo sà.

In realtà scoprirlo costerebbe ben poco, allora perchè no?
Ma più che un prezzo da pagare è che se si "crede" in una cosa, allora si dovrebbe credere e reputare utile anche tutto il rsto del rito, cioè messa, comunione ecc, cosa che ancora non riesco a fare, coè già sò che tanto dopo essermi confessato a messa non ci tornerei ecc.
Quindi mi sembrerebbe di fare una "furbata", tipomi confesso mipulisco e poi torno a casa, tipo uno che ha portato la macchina a lavare
Poi magari può essere un inizo, un primo passo, quasi uno scarico interno che potrebbe portarne altri..vedremo..magari una cosa più intima, non le confessoni in serie coi minuti contati che si fanno durante la messa.
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Vecchio 21-04-2011, 00.55.57   #19
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Quindi mi sembrerebbe di fare una "furbata", tipomi confesso mipulisco e poi torno a casa, tipo uno che ha portato la macchina a lavare
Capisco cosa intendi in effetti io ho preso tutto il pacchetto

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Poi magari può essere un inizo, un primo passo, quasi uno scarico interno che potrebbe portarne altri..vedremo..magari una cosa più intima, non le confessoni in serie coi minuti contati che si fanno durante la messa.
No per carità , prenditi il tempo di conoscere un pò il sacerdote, conta molto mi spiace dirlo, sarà vero che Dio parla con tutti i suoi sacerdoti con eguale forza ma ce n'è qualcuno più sordo di altri
Certo, in teoria dovresti confessarti senza che neanche ti veda o sappia chi sei ma allora per iniziare entra in chiesa e prova a farlo da solo, per prova, e vedi cosa sale..

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