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Vecchio 04-10-2005, 14.38.30   #1
Ray
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Apro questa discussione nella sezione pubblica raccogliendo lo stimolo di qualcUno lasciato nel saluto di Domenica (2 ott), anche se io ero quello che doveva dare i premi...

Senza soffermarsi molto sui significati da dizionario, come da istruzioni inizio dicendo che cenni di etimologia ci rivelano molto. Da "struire" in italiano ci sono due composti: costruire (cum-struere) e istruire (in-struere). Il termine rimanda alla parola ed al concetto di "struttura".

Se ci limitiamo alle questioni esoteriche, che qui interesano, il concetto di struttura rimanda all' "ordine naturale delle cose", a come è fatto il mondo, soprattutto potenzialmente. Sia microcosmicamente che macro.

Quindi con-struire, più che "fare qualcosa che prima non c'era", anche se reale sul piano fisico, ignifica "fare in accordo, insieme alla struttura, all'ordine prestabilito, alla divina Volontà". Ne segue che costruire male è un controsenso. All'interno dell'ordine (cosmos opposto a caos) si costruisce, all'esterno si distrugge, che si agisca o meno.

Da cui ogni azione in accordo con la volontà divina, col destino, col karma, con gli Scopi, è costruire. Stessa cosa, solo verso l'interno, è istruire.

Poi: agendo in conformità all'ordine naturale delle cose ci si costruisce l'anima... così facendo si partecipa alla Costruzione Divina...

come spunti direi che bastano... al capo la parola... o a chi volglia
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Vecchio 04-10-2005, 15.00.30   #2
Laocoonte
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In 15 anni di esistenza terrena ho solo capito che distruggere è più facile che costuire e ogni volta che costruisci c' è sempre qualcuno che rompe le castagne... rendo?
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Vecchio 05-10-2005, 02.16.11   #3
Kael
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Originalmente inviato da Ray
Quindi con-struire, più che "fare qualcosa che prima non c'era", anche se reale sul piano fisico, ignifica "fare in accordo, insieme alla struttura, all'ordine prestabilito, alla divina Volontà".
Ne deriva quindi una necessaria Conoscenza di suddetta Volontà, o ordine naturale delle cose...
Ma se la percezione di tal "struttura" dovesse essere errata, se ne è pertanto fuori, nel caos, a distruggere anzichè costruire...

E la persona "ignorante" può davvero distruggersi l'anima?
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Vecchio 06-10-2005, 00.59.20   #4
Uno
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Era quello che intendevo Ray... aggiungo solo che il "con" cooperativo lo vedo anche come collaborazione tra individui... e... non mi sovvengono altre parole che abbiano lo stesso senso.... come per la parola creazione verbo creare....
interessante differenza non trovate? i solito si attribuisce a creare la valenza di qualcosa che non c'era... in realtà il bravo esoterista sa che tutto già esiste.... per cui sembrerebbe che no ci sia diffeenza tra costruire e creare.... invece c'è...

La persona ignorante ce l'ha l'anima? Anche se vogliamo usare il significato poetico di questa parola....

Eh Lao... è vero... e c'è anche un motivo... la distruzione materializza la costruzione spiritualizza... perchè esista la creazione c'è bisogno ce sia avvantaggiata la distruzione... in questo modo lavorando per la costruzione con lo sforzo si produce energia che poi serve anche alla creazione-distruzione giuro che non ho bevuto...
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Vecchio 06-10-2005, 13.50.28   #5
Ray
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effettivamente mai come oggi le parole hanno subito una perdita di significato, quando non una vera e propria inversione. E vengono usate e soprattutto pensate talmente tanto a sproposito da rendere quasi impossibile l'apertura mentale e la comprensione... pare fatto apposta.

Un esempio tipico, in qualche modo collegato con quanto dicevamo, è il termine "originale". Nel parlar comune odierno viene riferito a persona o cosa fuori dal comune. Invece, dato che significa propriamente "riferito all'origine" e quindi a quel "tutto che esiste già ed è fatto in conformità all'azione divina", può essere considerato sinonimo di "normale" e non opposto.
Tra l'altro "normale" ha anch'esso subito un'inversione: lungi dall'intendere qualcosa di comune alla maggioranza, indica invece qualcosa fatto secondo norma, regola. Il famoso "ordine naturale delle cose" che salta continuamente fuori con l'etimologia e che ci rimanda al Principio, emanazione di ogni manifestazione o potenzialità.
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Vecchio 06-10-2005, 13.57.29   #6
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La persona ignorante ce l'ha l'anima? Anche se vogliamo usare il significato poetico di questa parola....
lo studio della parola "anima" è molto complesso... magari ci provo in un altro momento (comunque significa "soffio", "anelito", "vento", ovviamente riferito a ordini di realtà superiori).
L'ignorante, in base a quanto si diceva nel primo post, l'anima ce l'ha... almeno potenzialmente. Infatti può in-struire o venir in-struito. Proprio con il senso, probabilmente originario, di "fare l'anima". Il fatto è che - e si potrebbe aggiungere purtroppo - dipende da lui...
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Vecchio 08-10-2005, 12.22.55   #7
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Eh Lao... è vero... e c'è anche un motivo... la distruzione materializza la costruzione spiritualizza... perchè esista la creazione c'è bisogno ce sia avvantaggiata la distruzione... in questo modo lavorando per la costruzione con lo sforzo si produce energia che poi serve anche alla creazione-distruzione giuro che non ho bevuto...

effettivamente è chiarissimo... .
Se noi consideriamo il Principio come origine prettamente spirituale della manifestazione, detta manifestazione, man mano che procede, si allontana da Esso, si "materializza", o, se si vuole usare un'altra espressione figurata, si "densifica"... la materia non è altro che spirito cristallizzato, diceva qualcuno.
Tuttavia, ogni manifestazione o parte di essa , in quanto emanata dal Principio, porta in se l'originale impulso spirituale, "conserva" un quid di puro spirito. Non sarebbe possibile diversamente in quanto se esistesse qualcosa di completamente "materiale", "senza spirito", detta cosa non sarebbe "collegata" al Principio... e quindi non sarebbe parte della manifestazione. (attenzione: per non generare confusione, consiglio di non assimilare la dualità spirito-materia a quella bene-male, almeno in questo caso).
Questo collegamento che si forma tra tutte la cose ed il Principio è parte integrante della manifestazione e procede con essa. Può essere considerato come una strada... un canale.
Per quanto riguarda ogni realtà di ordine microcosmico, esiste uno specifico canale che la collega al Principio (anche se è una visione parziale... la stessa manifestazione è tutta un canale). Questa realtà microcosmica (individuo) agisce necessariamente all'interno di questo canale, che rappresenta ogni sua realtà e ogni sua possibilità, compresa quella dell' "azione". Dirigersi verso il Principio è costruire, dall'altra parte è "de-struire".
Da questo punto di vista la "consapevolezza" dell' "ordine naturale delle cose" da seguire per andare nella prima direzione piuttosto che nella seconda genera soprattutto la "velocità" con cui si va di qua o di la. Nel senso che per quanto inconsapevole io possa essere - e quindi aver forse distrutto, contribuito alla solidificazione - a consapevolezza acquisita viaggio nella direzione dove ci sono sempre meno "freni".
Poi, l'intenzione rappresenta tutto un altro problema... ma non era questo il punto, mi pare.

Rileggo quanto ho scritto e ci vedo un sacco di pecche. Quando si sfiora la sfera metafisica, anche appena, si va incontro ad una serie di difficoltà discorsive... il linguaggio dialettico è del tutto inadeguato e bisognerebbe perlomeno iniziare con tutta una serie di distinzioni e specificazioni sui termini (manifestazione, realtà, creazione... e via così).
Comunque il mio intento era di dare uno spunto alla domanda di Kael sulla possibilità di distruggere credendo di costruire (ignoranza), se l'avevo capita bene. Capirò dalle repliche la misura del tentativo...
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Vecchio 08-10-2005, 15.38.09   #8
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Ray stiamo sprofondando nelle sabbie mobili purtroppo è vero che non sono discorsi facili usando le parole.... per questo spesso uso esempi o cerco di girarci intorno.... vediamo se mi viene in mente qualcosa....

Prendiamo l'acqua e il ghiaccio... immaginiamo che l'acqua sia la parte più rarefatta.... in pratica anche quello che diciamo "puro spirito" ha una sua materialità anche se questa è talmente dilatata da non essere neanche concepibile a livello intellettuale.... raffredando e contraendo l'acqua si forma il ghiaccio (che pur contraendosi si espande come volume materiale.... che strani paradossi... ma sono espansioni-contrazioni diverse, ok lasciamo perdere questo adesso se no diventa troppo complicato) .
Possiamo dire che il ghiaccio non sia anche acqua?
L'acqua diventa ghiaccio (materia nell'analogia) raffreddandosi e comunque per questo processo ha bisogno di energia... energia che d'altro canto si libera quando nel processo inverso il ghiaccio torna acqua (liberazione.. )
L'universo è tutto un gioco di energia liberata o imprigionata-organizzata... ma non è fine a se stesso in ogni ciclo c'è un evoluzione della co-struzione delle forme....
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Vecchio 08-10-2005, 15.45.46   #9
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Un esempio tipico, in qualche modo collegato con quanto dicevamo, è il termine "originale". Nel parlar comune odierno viene riferito a persona o cosa fuori dal comune. Invece, dato che significa propriamente "riferito all'origine" e quindi a quel "tutto che esiste già ed è fatto in conformità all'azione divina", può essere considerato sinonimo di "normale" e non opposto.
Tra l'altro "normale" ha anch'esso subito un'inversione: lungi dall'intendere qualcosa di comune alla maggioranza, indica invece qualcosa fatto secondo norma, regola. Il famoso "ordine naturale delle cose" che salta continuamente fuori con l'etimologia e che ci rimanda al Principio, emanazione di ogni manifestazione o potenzialità.
è proprio opposto perchè purtroppo la "normalità" è anormale
pensa al concetto di sanità e malattia... quando ci definiamo sani in realtà ne abbiamo intorno chissà quante... con malati significa solo che qualcosa ci inizia a creare un problema visibile.... la storia che ci siaccorge di avere un braccio solo quando fa male purtroppo è più che mai vera....
ha i fatto bene a usare la parola "riferito" nel senso che non è uguale all'origine, ma prende spunto... somiglia (immagine e somiglianza)...
anche se anglicando romanescamente .... so-miglia... si.... de distanza dall'origine
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Vecchio 08-10-2005, 18.03.21   #10
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I post: si si, quando si parla di ste cose si finisce sempre, prima o poi, nelle sabbie mobili. La tua analogia con l'acqua funziona abbastanza... e non potevi usarla prima? Mi avresti risparmiato il delirio semi-metafisico... o forse no.

II post: già oggi la normalità è anormale. E' nei due sensi "veri" che normalità e originalità sono riferibili...
Sta cosa della "malattia" come inizio della "guarigione" è piuttosto importante... forse sarebbe meglio trattarla in una sede specifica. Si potrebbe proprio partire, come fai tu, dal concetto che quel che viene comunemente chiamato "malattia" non è altro che la sua manifestazione ultima... visibile e che, come tale, ha finito di manifestarsi, se così si può dire, ed è li per "tornare indietro"... ovvero è iniziato il processo di guarigione. La condozione che chiamiamo invece "sana" (assenza di sintomi) è tuttaltro - a meno di aver finito un certo lavoro - che sana... ma l'incubazione e sviluppo del "male".

Intendevi qualcosa del genere?
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